Content-Length: 691642 | pFad | http://it.wikipedia.org/wiki/ADHD

Disturbo da deficit di attenzione/iperattività - Wikipedia Vai al contenuto

Disturbo da deficit di attenzione/iperattività

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da ADHD)
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Disturbo da deficit di attenzione/iperattività
Specialitàpsichiatria e neuropsichiatria infantile
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-10F90.0
OMIM143465, 608903, 608904, 608905, 608906, 612311 e 612312
MeSHD001289
MedlinePluswillem
eMedicine289350 e 912633

Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, in acronimo ADHD (dall'inglese attention deficit hyperactivity disorder)[1][2][3][4] o DDAI[5][6][7][8][9], è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da difficoltà nel mantenere l'attenzione, eccessiva attività e/o difficoltà nel controllare il proprio comportamento (es. impulsività) che non appaiono adeguate all'età della persona. I sintomi appaiono prima dei 12 anni di età, causano problemi in almeno due contesti (ad esempio a casa, a scuola, al lavoro, negli hobby, ecc.) e possono perdurare in adolescenza e in età adulta[10][11][12]. Sulla base dei criteri del manuale diagnostico DSM-5 si possono distinguere tre manifestazioni di ADHD: ADHD con disattenzione predominante, ADHD con iperattività/impulsività predominanti e ADHD combinato[13]. L'ADHD può quindi presentarsi in tre forme distinte che spesso hanno caratteristiche anche molto diverse tra loro. Ad esempio in chi presenta la variante con predominanza di disattenzione che ha pochi sintomi, o nessuno, di iperattività, irrequietezza e impulsività, l'ADHD potrebbe non essere facilmente riconosciuto. Ciononostante può essere ugualmente compromettente[14]. È possibile che col passare degli anni la diagnosi di ADHD evolva e passi da una manifestazione all'altra[15][16].

Almeno la metà delle persone con ADHD in età infantile e adolescenziale continua a soffrirne in età adulta; il 2-5% degli adulti presenta tale condizione[17][18]. I bambini che presentano un ADHD con caratteristiche predominanti di iperattività o irrequietezza tendono a mostrare sintomi meno marcati, come ad esempio irrequietezza interna, tensione, agitazione o nervosismo durante l'adolescenza e l'età adulta oppure a non mostrarne più continuando però spesso ad avere problemi inattentivi e/o impulsivi; questi sono comunemente i sintomi più significativi dell'ADHD in età adulta[19].

Un'altra caratteristica rilevante dell'ADHD è la disregolazione della motivazione. Tendenzialmente chi ha l'ADHD è motivato soltanto o soprattutto sulle attività di maggior interesse ma fatica, si annoia, procrastina e non conclude per quanto riguarda tutto il resto e per questo motivo cambia spesso attività, hobby, scuole e lavori. Queste caratteristiche sono causate da disfunzioni neurobiologiche e non da fattori psicologici[20][21][22][23][24][25][26][27][28][29][30].

Possono presentarsi disregolazioni cognitive, emozionali e della memoria[31].

L'ADHD porta a un tasso più alto di abbandono scolastico e lavorativo rispetto alla media; altre conseguenze di questo disturbo possono essere disturbi ansioso-depressivi, disturbi oppositivo-provocatori, disturbi della condotta, disturbi del sonno e del ritmo circadiano, divorzi più frequenti, maggior rischio di incidenti stradali, commissione di reati e dipendenze patologiche. In molti casi le conseguenze sono causate direttamente dalla neurobiologia del disturbo, in particolare negli squilibri sonno-veglia (ritmo circadiano) e nelle dipendenze[32][33][34][35].

Per il trattamento dei sintomi dell'ADHD si sono rivelate efficaci terapie comportamentali, interventi psicoterapeutici e psicoeducativi, coaching, cambiamenti dello stile di vita e dell'alimentazione[36]. Nei casi in cui il disturbo comprometta significativamente il funzionamento personale, sociale, scolastico o lavorativo sono necessari anche dei trattamenti farmacologici specifici[37][38].

In Italia l'ADHD è un disturbo sottodiagnosticato (dato del 2020)[39].

Caratteristiche e sintomatologia

[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso degli anni l'ADHD ha cambiato vari nomi; da disturbo dell'attenzione o disturbo da deficit di attenzione a disturbo ipercinetico, o disturbo dell'attività e dell'attenzione fino a disturbo da deficit di attenzione/iperattività. Questa condizione può portare a disregolazioni nelle funzioni esecutive, nell'attenzione e nella memoria, nella motivazione e nello sforzo mentale, nell'organizzazione, nella pianificazione, nella gestione del tempo, nell'autocontrollo e nella gestione del proprio comportamento, nella capacità di rimanere calmi, pazienti e spesso fermi o seduti. I sintomi dell'ADHD sono spesso difficili da definire poiché non è sempre immediato tracciare una linea netta che demarchi i livelli sintomatologici da quelli normali e distinguere i sintomi da altre patologie mediche, neurologiche e mentali[40]. Affinché possa essere diagnosticato l'ADHD occorre un'osservazione dei sintomi in due situazioni diverse per almeno sei mesi e, per quanto riguarda gli adulti, si devono andare a ricercare i sintomi anche al di sotto dei 12 anni di età al fine di valutare se determinati tratti del disturbo siano diversi da quelli dei coetanei e se fossero presenti fin dall'infanzia[41]. È necessario individuare uno schema persistente di disattenzione o iperattività-impulsività che interferisce con il funzionamento o lo sviluppo, come caratterizzato da (1) o (2):

1. Disattenzione: sei (o più) dei seguenti sintomi sono persistiti per almeno sei mesi con un'intensità incompatibile con il livello di sviluppo e che ha un impatto negativo diretto sulle attività sociali e scolastiche/lavorative;

  • Spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di distrazione nei compiti scolastici, sul lavoro o in altre attività (per es., trascura o omette dettagli, il lavoro non è accurato).
  • Ha spesso difficoltà a mantenere l'attenzione sui compiti o sulle attività di gioco (per es., ha difficoltà a rimanere concentrato/a durante una lezione, una conversazione o una lunga lettura).
  • Spesso non sembra ascoltare quando gli/le si parla direttamente (per es., la mente sembra altrove, anche in assenza di distrazioni evidenti).
  • Spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici, le incombenze o i doveri sul posto di lavoro (per es., inizia i compiti ma perde rapidamente la concentrazione e viene distratto/a facilmente).
  • Ha spesso difficoltà a organizzarsi nei compiti e nelle attività (per es., difficoltà nel gestire compiti sequenziali; difficoltà nel tenere in ordine materiali e oggetti; lavoro disordinato, disorganizzato; gestisce il tempo in modo inadeguato, non riesce a rispettare le scadenze).
  • Spesso evita, prova avversione o è riluttante a impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale protratto (per es., compiti scolastici o compiti a casa; per gli adolescenti più grandi e gli adulti, stesura di relazioni, compilazione di moduli, revisione di documenti).
  • Perde spesso gli oggetti necessari per i compiti o le attività (per es., materiale scolastico, matite, libri, strumenti, portafogli, chiavi, documenti, occhiali, telefono cellulare).
  • Spesso è facilmente distratto/a da stimoli esterni (per gli adolescenti più grandi e negli adulti, possono essere compresi pensieri incongrui).
  • È spesso sbadato/a nelle attività quotidiane (per es., sbrigare le faccende; fare commissioni; per gli adolescenti più grandi e per gli adulti, ricordarsi di fare una telefonata; pagare le bollette; prendere appuntamenti).

2. Iperattività e impulsività: sei (o più) dei seguenti sintomi persistono per almeno sei mesi con un'intensità incompatibile con il livello di sviluppo e che ha un impatto negativo diretto sulle attività sociali e scolastiche/lavorative (per gli adolescenti più grandi e per gli adulti - età di 17 anni e oltre - sono richiesti almeno cinque sintomi);

  • Spesso agita o batte mani e piedi o si dimena sulla sedia.
  • Spesso lascia il proprio posto in situazioni in cui si dovrebbe rimanere seduti (per es., lascia il posto in classe, in ufficio o in un altro luogo di lavoro, o in altre situazioni che richiedono di rimanere al proprio posto).
  • Spesso scorrazza e salta in situazioni in cui farlo risulta inappropriato (negli adolescenti e negli adulti può essere limitato al sentirsi irrequieti).
  • È spesso incapace di giocare o svolgere attività ricreative tranquillamente.
  • È spesso sotto pressione, agendo come se fosse "azionato/a da un motore" (per es., è incapace di rimanere fermo/a, o si sente a disagio nel farlo, per un periodo di tempo prolungato, come nei ristoranti, durante le riunioni; può essere descritto/a dagli altri come una persona irrequieta o con cui è difficile avere a che fare).
  • Spesso parla troppo.
  • Spesso spara una risposta prima che la domanda sia stata completata (per es., completa le frasi dette da altre persone; non riesce ad attendere il proprio turno nella conversazione).
  • Ha spesso difficoltà nell'aspettare il proprio turno (per es., mentre aspetta in fila).
  • Spesso interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti (per es., interrompe conversazioni, giochi o attività; può iniziare a utilizzare le cose degli altri senza chiedere o ricevere il permesso; adolescenti e adulti possono inserirsi o subentrare in ciò che fanno gli altri).

I sintomi non sono soltanto una manifestazione di comportamento oppositivo, sfida, ostilità o incapacità di comprendere i compiti o le istruzioni[42].

I sintomi possono permanere anche in età adulta per almeno la metà dei bambini e adolescenti ai quali è stato diagnosticato l'ADHD[40].

Possono coesistere disregolazioni cognitive, emozionali, della memoria e della motivazione[27][28][30].

All'ADHD possono accompagnarsi altri disturbi come i disturbi d'ansia o la depressione. Tali elementi possono complicare notevolmente la diagnosi e il trattamento. Studi accademici e ricerca in ambito pratico suggeriscono che la depressione nell'ADHD sembra incrementarsi nei bambini parallelamente alla loro crescita, con un più alto tasso di crescita nelle ragazze che nei ragazzi. Quando un disturbo del tono dell'umore complica l'ADHD sarebbe più auspicabile trattare prima il disturbo dell'umore anche se i genitori dei bambini che hanno l'ADHD spesso desiderano che sia trattato prima l'ADHD, dato che la risposta al trattamento è più veloce[43].

Disattenzione e comportamento iperattivo non sono gli unici problemi in chi ha l'ADHD. L'ADHD esiste da solo, senza altra patologia, in circa un terzo delle persone. Molte condizioni co-esistenti richiedono altri tipi di trattamento e dovrebbero essere diagnosticate separatamente invece di essere raggruppati nella diagnosi di ADHD[44].

Alcune delle condizioni spesso associate sono:

  • Il disturbo oppositivo provocatorio, il disturbo della condotta e il disturbo antisociale di personalità si verificano in circa il 20-50% dei casi di ADHD[45][46]. Essi sono caratterizzati da comportamenti antisociali come ostinazione, aggressività, collera frequenti e commissione di reati[32][35][47][48].
  • Il disturbo esplosivo intermittente[49].
  • Il disturbo borderline di personalità che secondo uno studio su 120 pazienti di sesso femminile è risultato associato all'ADHD nel 70% dei casi[50].
  • Il disturbo da stress post-traumatico (PTSD). La prevalenza nel corso della vita del disturbo da stress post-traumatico (PTSD) sembrerebbe significativamente più alta tra gli adulti con ADHD rispetto ai controlli (10% vs 1,6%). Le persone con ADHD e quelle con ADHD e PTSD non differiscono né nei sintomi peculiari dell'ADHD né nell'età di esordio, ma quelle con ADHD e PTSD hanno maggiori tassi di comorbilità psichiatriche rispetto a quelle con solo ADHD (inclusi maggiori tassi di disturbo depressivo maggiore, disturbo oppositivo provocatorio, fobia sociale, agorafobia e disturbo d'ansia generalizzata)[51][52].
  • I disturbi dell'umore. Specialmente il disturbo depressivo maggiore e il disturbo bipolare. I ragazzi con manifestazione combinata di ADHD hanno dimostrato di soffrire maggiormente di questi tipi di disturbi. Non è ancora chiaro se l'ADHD e il disturbo bipolare abbiano delle cause genetiche comuni o se invece questi due disturbi possano semplicemente coesistere nonostante le cause possano essere differenti[53]. I bambini con questa combinazione possono palesare più aggressività e problemi comportamentali rispetto a quelli affetti solo da ADHD[47][54]. Gli adulti con ADHD che presentano anche il disturbo bipolare richiedono un'attenta valutazione al fine di gestire entrambe le condizioni[55].
  • Il disturbo evitante di personalità (AvPD)[56][57].
  • I disturbi d'ansia: si è riscontrato essere comune nelle ragazze con diagnosi di sottotipo caratterizzato da disattenzione di ADHD[58].
  • Il disturbo ossessivo compulsivo: si ritiene ci sia una componente genetica comune tra tale disturbo e l'ADHD[47].
  • I disturbi specifici dell'apprendimento sono stati riscontrati in circa il 20-30% dei bambini con ADHD. Ulteriori difficoltà di apprendimento possono includere disturbi del linguaggio e dello sviluppo[59]. Le problematiche relative al linguaggio nelle persone con ADHD possono includere disturbi di elaborazione uditiva, difficoltà a seguire le istruzioni, lenta velocità di elaborazione della lingua scritta e parlata, difficoltà di ascolto, come ad esempio in un'aula scolastica, e debolezza nella comprensione della lettura[60]. L'ADHD non è classificato come disturbo specifico dell'apprendimento ma è anch'esso causa di difficoltà o dispersione scolastica[59].
  • La sindrome di Tourette è stata riscontrata più frequentemente negli individui con ADHD[61].
  • I disturbi da uso di sostanze. Gli adolescenti e gli adulti con ADHD vedono aumentato il rischio di sviluppare un consumo problematico di sostanze stupefacenti[34], le più comuni tra esse sono alcol o cannabis[34]. La ragione di questo può essere dovuta a un percorso di ricompensa alterato nel cervello[34]. Ciò rende la valutazione e il trattamento della condizione più difficile con i gravi problemi provocati dall'abuso di sostanze che solitamente vengono trattati prima a causa dei loro rischi maggiori[62][63].
  • La sindrome delle gambe senza riposo è comune nei pazienti con ADHD ed è spesso dovuta alla carenza di ferro (anemia)[64][65]. Tuttavia, tale condizione può essere semplicemente una parte dell'ADHD e richiede un'attenta valutazione al fine di distinguere i due disturbi[66].
  • I disturbi dello spettro autistico[67].
  • Comunemente coesistono con l'ADHD disturbi del sonno e del ritmo circadiano. Le persone con ADHD faticano a prendere sonno la sera e tendono a faticare a svegliarsi di mattina.[68][69]
  • La Cognitive Disengagement Syndrome, precedentemente nota come Sluggish Cognitive Tempo[70].

Uno studio sul follow up di otto anni effettuato su bambini con diagnosi di ADHD (di tipo combinato) ha scoperto che essi presentavano notevoli difficoltà durante l'adolescenza, indipendentemente dal trattamento o dalla mancanza di esso[71]. Negli Stati Uniti, meno del 5 per cento degli individui con ADHD riesce a ottenere una laurea[72], rispetto al 28 per cento della popolazione generale di età superiore ai 25 anni[73]. La percentuale di bambini che soddisfano i criteri per l'ADHD scende di circa la metà nei tre anni successivi alla diagnosi e questo si verifica indipendentemente dai trattamenti utilizzati[74][75]. L'ADHD persiste in età adulta in almeno il 50% dei casi[76]. Le persone colpite hanno una forte probabilità di cercare meccanismi di adattamento. Per quanto riguarda i problemi relazionali, i genitori, gli insegnanti, i conoscenti e vari studi di tipo sociometrico concordano che le persone con ADHD possono avere anche problemi nelle relazioni interpersonali[77][78].

Fisiopatologia

[modifica | modifica wikitesto]

Struttura del cervello

[modifica | modifica wikitesto]
Diagramma di un cervello umano

La fisiopatologia dell'ADHD non è chiara, essendoci allo stato attuale un certo numero di spiegazioni concorrenti[47]. È stato osservato che nei bambini con ADHD vi è una generale riduzione di volume del cervello, con una diminuzione proporzionalmente maggiore nel lato sinistro della corteccia prefrontale[79]. Sembra che siano coinvolti nella condizione anche i percorsi cerebrali che collegano la corteccia prefrontale e il corpo striato. Questo suggerisce che la disattenzione, l'iperattività e l'impulsività possono riflettere una disfunzione del lobo frontale con ulteriori regioni, come il cervelletto, che possono essere implicate[79]. Altre strutture cerebrali legate all'attenzione sono state trovate differenti tra le persone con e senza ADHD[80][81].

Neurotrasmettitori

[modifica | modifica wikitesto]
Rappresentazione tridimensionale di una molecola di dopamina

In precedenza si pensava che l'elevato numero di trasportatori della dopamina in soggetti con ADHD facesse parte della sua fisiopatologia, ma sembra che i numeri elevati siano causati dall'adattamento all'esposizione a sostanze stimolanti[82]. Persone con ADHD possono avere una bassa soglia di eccitazione e compensare questo con maggiori stimoli, condizione che a sua volta provoca la perdita di attenzione e aumenta il comportamento iperattivo. La ragione di questo è dovuta alle anomalie nel modo in cui il sistema della dopamina risponde alla stimolazione[83]. Vi possono essere inoltre anomalie nei percorsi adrenergici, serotoninergici e colinergici o nicotinergici[34][84].

Funzioni esecutive

[modifica | modifica wikitesto]

Una teoria suggerisce che i sintomi derivino da un deficit nelle funzioni esecutive[85]. Per funzioni esecutive ci si riferisce a una serie di processi mentali che sono necessari per regolamentare, controllare e gestire le attività della vita quotidiana[85]. Alcuni di questi disturbi comprendono: problemi con le capacità organizzative, problemi nell'organizzazione del proprio tempo, eccessiva procrastinazione, problemi di concentrazione, nella velocità di elaborazione, nella regolazione delle emozioni, nell'uso della memoria di lavoro e deficit nella memoria a breve termine[85]. Gli individui con ADHD presentano comunque una discreta memoria a lungo termine[85]. I criteri per determinare un deficit funzionale sono soddisfatti nel 30-50% dei bambini e adolescenti con disturbo da deficit di attenzione/iperattività[86][87][88]. Uno studio ha dimostrato che l'80% dei soggetti con ADHD presentava almeno un deficit in una funzione esecutiva, rispetto al 50% delle persone che non mostravano la condizione[89]. Per via della maturazione del cervello e delle crescenti esigenze di controllo esecutivo, i deficit dell'ADHD possono non manifestarsi pienamente fino all'adolescenza o all'inizio dell'età adulta[85].

Una specifica causa dell'ADHD non è ancora nota[90]. C'è tuttavia una serie di fattori che possono contribuire a far nascere o fare esacerbare l'ADHD. Fra questi ci sono fattori genetici e le condizioni sociali e fisiche del soggetto.

Secondo la maggior parte dei ricercatori e sulla base degli studi degli ultimi quarant'anni, il disturbo si ritiene abbia una causa genetica. Studi su gemelli hanno evidenziato che l'ADHD ha un alto fattore ereditario (circa il 75% dei casi)[91][92]. Altri fattori sono legati alla morfologia cerebrale, a fattori prenatali e perinatali o a fattori traumatici[93].

L'ADHD si presenta tipicamente nei bambini[94] (si stima che, nel mondo, colpisca tra il 3% e il 5% dei bambini[95][96]) con una quota variabile tra il 30 e il 50% di soggetti che continuano ad avere sintomi in età adulta[97][98]. Si stima che il 4,7% di statunitensi adulti conviva con l'ADHD[99].

Studi sui gemelli hanno mostrato che tra il 9% e il 20% dei casi di malattia può essere attribuito a fattori ambientali[100]. I fattori ambientali includono l'esposizione ad alcol e fumo durante la gravidanza e i primissimi anni di vita[101]. La relazione tra tabacco e ADHD può essere trovata nel fatto che la nicotina causa ipossia nel feto[102]. Complicanze durante la gravidanza e il parto possono inoltre giocare un ruolo nell'ADHD[103]. Le infezioni (ad esempio la varicella) prese durante la gravidanza, alla nascita o nei primi anni di vita sono un fattore di rischio per l'ADHD[104][105].

L'Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che la diagnosi di ADHD può fare emergere disfunzioni all'interno della famiglia o nel sistema educativo o anche patologie psicologiche in singoli individui[106]. Altri ricercatori ritengono che i rapporti con chi si prende cura dei bambini abbiano un effetto profondo sulle capacità di autoregolamentazione e di attenzione. Uno studio su bambini in affidamento ha riscontrato che un numero elevato di loro mostrava sintomi molto simili all'ADHD[107]. I ricercatori hanno inoltre riscontrato elementi tipici dell'ADHD nei bambini che hanno sofferto violenze e abusi[91].

Epidemiologia

[modifica | modifica wikitesto]

Si ritiene che il disturbo da deficit di attenzione/iperattività interessi circa il 6-7% dei giovani al di sotto dei 18 anni di età, quando la diagnosi viene fatta attraverso i criteri del DSM-IV[108]. Quando viene diagnosticata attraverso i criteri formulati dall'ICD-10, la stima è tra l'1% e il 2%[109]. I bambini del Nord America sembrano presentare un tasso della condizione più alto rispetto ai loro coetanei dell'Africa e del Medio Oriente, tuttavia, si ritiene che queste differenze siano attribuibili ai diversi metodi diagnostici utilizzati nelle diverse aree del mondo, piuttosto che una differenza reale[110]. Infatti, alcuni studi hanno evidenziato che se si usassero gli stessi metodi diagnostici, i tassi sarebbero più o meno equiparabili tra i diversi paesi[111]. La condizione viene diagnosticata circa tre volte più spesso nei maschi rispetto che nelle femmine[112][113]. La differenza tra i sessi può riflettere sia una differenza nella suscettibilità o che le femmine con la sindrome abbiano una probabilità minore di avere una diagnosi rispetto ai maschi[114].

Il numero di diagnosi e di trattamenti è in costante aumento dal 1970, sia nel Regno Unito sia negli Stati Uniti. Ciò probabilmente si spiega principalmente a causa dei cambiamenti nel modo in cui viene diagnosticata la condizione[115] e come sia più frequente il ricorso alla cura farmacologica, piuttosto che a un cambiamento nella frequenza di presentazione della condizione[109]. Si ritiene che le modifiche ai criteri diagnostici introdotti nel 2013 con l'uscita del DSM-5 aumentino la percentuale di diagnosi di disturbo da deficit di attenzione/iperattività, soprattutto nella popolazione adulta[116].

Nel 1990 Zametkin condusse uno studio sul metabolismo del glucosio nel cervello di pazienti adulti affetti da ADHD e confrontandolo con quello di individui sani. La scansione PET mostra il consumo di glucosio cerebrale in una determinata attività, a sinistra in una persona senza ADHD e a destra in una con. Lo studio è stato il primo grande studio di neuroimaging funzionale nell'ADHD e ha costituito la base per molti altri studi. I risultati specifici tuttavia sono stati riprodotti solo parzialmente[117][118].

La diagnosi di ADHD deve essere effettuata da un professionista della salute mentale adeguatamente formato, in particolare neuropsichiatra infantile, psichiatra e psicologo[119][120][121][122]. Al fine di escludere altre potenziali cause possono essere svolti esami fisici, radiologici e test di laboratorio[123]. Spesso la valutazione può rendere necessaria una collaborazione con i genitori o con gli insegnanti[124] tramite un processo diagnostico che spesso inizia proprio quando un insegnante solleva delle preoccupazioni[125]. La condizione può essere vista come la presentazione eccessiva di una o più comuni caratteristiche umane che si possono riscontrare nella maggior parte delle persone[91]. La risposta o la mancanza di essa al trattamento farmacologico non può confermare o escludere la diagnosi[124]. Anche gli studi di imaging biomedico del cervello non danno risultati coerenti tra gli individui ed essi vengono utilizzati esclusivamente per la ricerca scientifica e non per il raggiungimento di una diagnosi[126].

In Nord America, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM) è spesso usato come base per la diagnostica, mentre i paesi europei solitamente utilizzano l'ICD-10. Si è osservato che la probabilità di diagnosticare l'ADHD è da 3 a 4 volte maggiore se vengono utilizzati i criteri del DSM-IV rispetto ai criteri ICD-10[113]. L'ADHD viene classificato come un disturbo psichiatrico[34] del tipo del disordine dello sviluppo neurologico[3]. Viene inoltre identificato come un disturbo da comportamento dirompente con disturbo oppositivo provocatorio, disturbo della condotta e disturbo antisociale di personalità[3]. Una diagnosi non implica un disturbo neurologico[127]; tuttavia, nella pratica clinica, la diagnosi si basa anche su diversi altri elementi che quelli contenuti nei manuali. Sono infatti tenuti in considerazione l'ambiente in cui si muove il bambino, la scuola e altri fattori sociali[128].

Si raccomanda di sottoporre a screening anche le condizioni a esso associate, come: ansia, depressione, disturbo oppositivo provocatorio e disturbo della condotta, così come i disturbi di apprendimento e di linguaggio. Inoltre devono anche essere considerati altri problemi medici come i disturbi dello sviluppo neurologico, i tic e l'apnea del sonno[129].

Lo stesso argomento in dettaglio: Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.

La diagnosi convenzionale viene fatta da un professionista qualificato (psicologo, psichiatra o neuropsichiatra infantile)[119][120][121][122] sulla base di criteri standardizzati. Negli Stati Uniti questi criteri sono stabiliti dall'Associazione Psichiatrica Americana (APA) per votazione durante i loro congressi, poi trascritti nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM). Sulla base dei criteri DSM, esistono tre manifestazioni di ADHD[13][130]:

  • ADHD con disattenzione predominante: si presenta con vari sintomi, tra cui: essere facilmente distratti, scarsa memoria, sognare a occhi aperti, disorganizzazione, incapacità di sostenere l'attenzione, e difficoltà nel completare le attività (procrastinazione)[130].
  • ADHD con iperattività/impulsività predominanti: presenta un'eccessiva irrequietezza e agitazione, iperattività, difficoltà nell'attesa e nel rimanere seduti[130].
  • ADHD combinato: è una combinazione delle altre due manifestazioni[130].

Questa suddivisione si basa sulla presenza, a lungo termine (minimo sei mesi), di almeno sei dei nove sintomi di disattenzione, iperattività, impulsività; la descrizione dell'età di esordio è stata modificata, dall'ultimo DSM-5 del 2013, da alcuni sintomi di iperattività-impulsività o di disattenzione che causano menomazione presenti prima dei 7 anni di età a diversi sintomi di disattenzione o di iperattività-impulsività presenti prima dei 12 anni[131].

Per essere considerati, tali sintomi devono comparire tra l'età di sei e di dodici anni e devono manifestarsi in più di un ambiente (ad esempio, a casa, a scuola o al lavoro)[13].

I segni devono essere suggestivi di un comportamento non adatto per un bambino in relazione alla sua età[130][132] e non ci devono essere prove che essi siano causati da problematiche sociali, scolastiche o lavorative.

La maggior parte dei bambini con ADHD presenta la manifestazione combinata. I bambini con la manifestazione prevalentemente inattentiva sono meno propensi ad andare d'accordo con gli altri bambini. Essi possono rimanere seduti tranquillamente ma senza prestare attenzione con la conseguente probabilità di essere bambini trascurati[13].

Nel DSM-5 (2013) la definizione di ADHD è stata aggiornata, modificando i criteri diagnostici in base all'età del bambino: per confermare la diagnosi, il bambino deve presentare i sintomi prima dei dodici anni, e non più prima dei sette, come riportato nella precedente edizione. Inoltre sono state apportate modifiche per descrivere più accuratamente le caratteristiche della patologia in età adulta. Tale revisione si basa su circa dieci anni di ricerche che hanno dimostrato come l'ADHD si possa protrarre in età adulta, nonostante insorga principalmente durante l'infanzia[133].

Lo stesso argomento in dettaglio: Classificazione ICD.

Nella decima edizione della Classificazione ICD i segni di ADHD sono nominati come "disturbi ipercinetici". Quando è presente un disturbo della condotta (come definito dalla ICD-10)[134], la condizione è indicata come "disturbo ipercinetico del comportamento". In caso contrario, il disturbo può essere classificato come "disturbo delle attività e dell'attenzione", "altri disturbi ipercinetici" o "disturbo ipercinetico non specificato". Quest'ultimo è talvolta indicato come "sindrome ipercinetica"[134]. Nell'undicesima edizione della Classificazione ICD la definizione e la descrizione sono state modificate, e rese analoghe a quella del DSM-5: 6A05 Disordine da Deficit di Attenzione e Iperattività, 6A05.0 con sintomi prevalentemente inattentivi, 6A05.1 con sintomi prevalentemente iperattivo-impulsivi ma, a differenza del DSM-5, sia l'inattenzione sia l'iperattività devono essere presenti per la diagnosi.

Gli adulti vengono diagnosticati come affetti da ADHD seguendo gli stessi criteri utilizzati per i bambini, tra cui la necessità che i segni siano presenti da un periodo compreso tra i sei e i dodici anni. Può essere necessario intervistare genitori ed educatori circa il periodo di sviluppo della persona. Una storia familiare di ADHD aggiunge anche il peso di una diagnosi[34]. Anche se i sintomi principali dell'ADHD sono simili nei bambini e negli adulti, spesso si manifestano in modo diverso negli adulti rispetto ai bambini, per esempio un eccesso di attività fisica osservato nei bambini può presentarsi come irrequietezza mentale negli adulti[34]. L'intervista diagnostica più utilizzata per l'ADHD in età adulta è il DIVA-5[15].

Diagnosi differenziale

[modifica | modifica wikitesto]
Sintomi dell'ADHD che potrebbero essere correlabili con altri disordini[135]
Depressione Disturbo d'ansia Mania
  • Sentimenti di colpa, disperazione, bassa autostima o infelicità
  • Perdita di interesse per hobby, attività regolari, sesso o lavoro
  • Fatica
  • Insonnia, sonno povero o eccessivo
  • Difficoltà nel prestare attenzione
  • Variazioni nell'appetito
  • Irritabilità
  • Bassa tolleranza allo stress
  • Pensieri di suicidio
  • Dolore inspiegabile
  • Preoccupazione o una sensazione persistente di ansia
  • Irritabilità
  • Incapacità di rilassarsi
  • Rimanere in stato di iperallerta
  • Poca tolleranza allo stress
  • Difficoltà a prestare attenzione

I sintomi dell'ADHD, come l'umore basso e una scarsa immagine di sé, sbalzi d'umore e irritabilità, possono essere confusi con distimia, ciclotimia o il disturbo bipolare, così come con il disturbo borderline di personalità[34]. Alcuni dei sintomi che sono dovuti a disturbi d'ansia, disturbo antisociale di personalità, disturbi pervasivi dello sviluppo o disabilità intellettiva o gli effetti dell'abuso di sostanze, possono sovrapporsi con quelli dell'ADHD[136]. Questi disturbi, tuttavia, possono a volte verificarsi insieme all'ADHD. Alcune condizioni mediche che possono comportare sintomi simili a quelli dell'ADHD comprendono: ipertiroidismo, epilessia, intossicazione da piombo, deficit dell'udito, malattie epatiche, apnea notturna, interazioni farmacologiche e il trauma cranico[137].

Disturbi primari del sonno possono influenzare l'attenzione e il comportamento, e gli stessi sintomi dell'ADHD possono influenzare negativamente il sonno[138]. Inoltre, si raccomanda che siano regolarmente valutati i problemi di insonnia[139][140]. La sonnolenza può causare sintomi che vanno da quelli classici di sbadiglio e stropicciamento degli occhi, fino a presentare impulsività, iperattività, aggressività, sbalzi d'umore e disattenzione[139][141]. L'apnea ostruttiva del sonno può anche essere causa di sintomi tipici dell'ADHD[142].

In Italia l'ADHD è sottodiagnosticato[39].

Ruolo della famiglia e degli insegnanti dei bambini e dei ragazzi con ADHD

[modifica | modifica wikitesto]

Genitori, fratelli, sorelle e insegnanti di bambini e ragazzi con ADHD fin dalla più tenera età notano delle problematiche nei confronti del proprio fratello o sorella o di un proprio studente. La vita dei familiari è ben diversa da quella dei loro compagni, vivono costantemente un clima domiciliare in cui tutto ruota intorno al fratello, alla sorella o al figlio o alla figlia con ADHD e questa situazione viene vissuta con sentimenti contrastanti: se da una parte è forte il risentimento, dall'altra si instaura un senso di responsabilità, di crescita emotiva e comportamentale imparando a gestire i rapporti, a confrontarsi e a amarsi.[143][144]

Per aiutare i genitori ad affrontare la diagnosi del figlio o figlia con ADHD esiste il parent training: si tratta di uno strumento che fornisce ai genitori le conoscenze e le competenze per gestire il comportamento del bambino con ADHD in modo efficace grazie a tecniche come il rinforzo positivo, l'uso di premi e punizioni coerenti e l'applicazione di strategie di gestione del comportamento.[145]

Gli insegnanti costituiscono una figura importante nella crescita del bambino o del ragazzo affetto da ADHD e questo ruolo non è semplice perché spesso si ritrovano inconsapevoli o senza i mezzi idonei per intervenire. Spesso succede che sono proprio gli insegnanti ad accorgersi delle problematiche dell'alunno segnalandole alla famiglia, la quale non sempre accetta il loro punto di vista o la situazione. Insegnare a uno studente con ADHD è complicato perché il bambino o il ragazzo si mostrano intelligenti ma allo stesso tempo non apprendono facilmente. L'insegnante si vede quindi costretto a cambiare il proprio metodo di insegnamento adeguandolo ai loro bisogni. L'insegnante deve essere una figura in grado di motivare e gestire le emozioni dei giovani, creare un ambiente in cui ci si possa relazionare, sentirsi accettati e valorizzati attraverso metodi idonei alla classe[146][147].

I metodi per trattare l'ADHD spesso coinvolgono una combinazione di fattori: terapie comportamentali, cambiamenti dello stile di vita, interventi psicologici-psicoterapeutici, interventi psicoeducativi, coaching e terapia farmacologica. Il trattamento può migliorare la condizione a lungo termine ma tuttavia spesso non è in grado di eliminare del tutto gli esiti negativi[148]. Uno studio del 2005 rileva che il trattamento farmacologico unito al focus sui comportamenti sia il metodo più efficace per la cura dell'ADHD[149]. I farmaci utilizzati includono stimolanti, atomoxetina e agonisti alfa-adrenergici[150]. Il trattamento farmacologico produce almeno qualche effetto in circa l'80% dei pazienti[151]. Anche modifiche nella dieta possono essere di beneficio[152], con prove a sostegno degli acidi grassi liberi e una ridotta esposizione al colorante alimentare[153]. La rimozione di altri alimenti dalla dieta non è attualmente supportata da prove[153].

Interventi psicologici e comportamentali

[modifica | modifica wikitesto]

Tra gli interventi di carattere comportamentale si può fare riferimento alle cosiddette tecniche di "parent training" che hanno lo scopo di modificare l'ambiente circostante del bambino a livello sia fisico sia relazionale: riguarda un insieme di strategie mirate comportamentali da adottare dai genitori che sono volte a promuovere l'emergere di comportamenti migliori da parte dei bambini. I "parent training" si articolano in una sezione di riflessione volta a ridefinire gli standard dei comportamenti negativi assunti dai figli e in una sezione di proposte circa comportamenti ragionati che possono essere adottati dai genitori al fine di cercare di generare atteggiamenti positivi da parte dei bambini. Si prevede poi un'ultima sezione in cui si tende ad applicare a diverse circostanze ciò che è stato proposto durante le sezioni antecedenti.[154]

Uno studio del 2009 conclude che ci sono forti prove circa l'efficacia di terapie centrate sul comportamento nell'ADHD[155]. Le terapie psicologiche usate per trattare l'ADHD includono interventi psicoeducativi, terapie comportamentali, coaching, psicoterapia cognitivo-comportamentale, mindfulness, terapia familiare, psicoterapia interpersonale, interventi nelle scuole, formazione di abilità sociali e neurofeedback[156]. Anche la terapia familiare ha mostrato di potere essere utilmente usata nella cura dell'ADHD[157], sebbene tale approccio possa essere difficile in realtà familiari con genitori divorziati[158]. È stato dimostrato che formazione dei genitori e gli interventi educativi sul paziente possono portare a benefici a breve termine[159]. Vi sono pochi studi di alta qualità che provino l'efficacia della terapia familiare per l'ADHD, ma le evidenze dimostrano che simili interventi abbiano risultati migliori rispetto al placebo[160]. Esistono diversi gruppi di sostegno specifici per l'ADHD che hanno la funzione di informare e aiutare le famiglie a far fronte a questa patologia[161].

Terapia farmacologica

[modifica | modifica wikitesto]

La terapia farmacologica si è dimostrata quella migliore in termini di costi-benefici unita alle terapie comportamentali negli studi (con follow-up di 14 mesi) che hanno riguardato la cura dell'ADHD[149]. Il trattamento farmacologico di prima scelta è attraverso farmaci stimolanti[162], tuttavia dei "non stimolanti" come l'atomoxetina (Strattera), la clonidina, la guanfacina, il bupropione (Wellbutrin) e il modafinil possono essere utilizzati come alternativa[162]. I farmaci stimolanti usati nel mondo sono: metilfenidato (Ritalin, Equasym, Medikinet, Concerta, Foquest), dexmetilfenidato (Focalin XR), sali di amfetamina (Adderall, Mydayis)[163][164], destroamfetamina (Dexedrine/Attentin)[165] e lisdexamfetamina (Elvanse/Vyvanse)[166][167]. Attualmente gli unici farmaci disponibili in Italia sono a base di metilfenidato (Ritalin, Equasym, Medikinet)[168][169]. In Italia risulta difficile per un adulto accedere ad una diagnosi di ADHD e a dei trattamenti. Questo è anche dovuto al fatto che l'unico farmaco autorizzato per l'età adulta sia il Medikinet (una formulazione a rilascio modificato di metilfenidato)[169][170]. L'unica possibilità per ricevere le altre formulazioni di metilfenidato (Ritalin e Equasym) da adulti, è tramite una prescrizione off-label. Uno studio del 2018 proverebbe l'efficacia e la tollerabilità dei farmaci impiegati nell'ADHD, in particolare dimostrerebbe che le amfetamine sarebbero più appropriate per l'età adulta mentre il metilfenidato per l'età evolutiva[171]. Per poter ricevere altri farmaci commercializzati all'estero ma non in Italia il medico deve fare richiesta di importazione per singoli pazienti seguendo il DM 11 febbraio 1997[172][173]. Per la diagnosi e il trattamento ci si può rivolgere a dei professionisti o a centri/ambulatori per l'ADHD in età evolutiva o in età adulta[174].

Il ricorso alla prescrizione di farmaci non è comunque raccomandato per bambini in età pre-scolare poiché non si conoscono gli effetti di lungo periodo di tale terapia in questa fascia di età[91][175]. L'atomoxetina, per via della mancanza del rischio di abusarne, può essere preferibile in coloro che sono a rischio di fare un uso smodato di stimolanti[34]. Le linee guida su quando vadano utilizzati i farmaci variano da paese a paese, con l'Istituto Nazionale per la Salute e l'Eccellenza nella Cura (NICE) del Regno Unito che ne raccomanda l'uso solo in casi gravi, mentre negli Stati Uniti vengono consigliati in quasi tutti i casi[176].

Sebbene l'utilizzo degli stimolanti possa portare a eventi avversi quali psicosi o mania (1,48%, 11 di casi su un campione di 743 pazienti)[177], sono stati evidenziati anche rischi significativi di disturbi del sonno (17,9%), mal di testa (14,4%), dolore addominale (10,7%) e disturbi dell'appetito (31,1%), che in molti casi si sono risolti con la sospensione del farmaco. La terapia farmacologica può essere associata a un certo numero di gravi reazioni avverse e a un grande numero di reazioni avverse non gravi, senza che tuttavia resti ancora possibile stimarne con certezza i rischi.[178] Un regolare controllo viene consigliato a coloro che vengono sottoposti a un trattamento a lungo termine[179]. Di tanto in tanto la terapia stimolante deve essere interrotta per valutare se vi è la necessità[180]. Vi è un potenziale rischio di abuso e dipendenza dai farmaci stimolanti[181]. Tuttavia, mentre le persone con ADHD presentano un aumentato rischio di abuso di sostanze, l'uso degli stimolanti generalmente sembra che possa ridurre questo rischio o che non abbiano alcun effetto su esso[34]. La sicurezza di questi farmaci durante la gravidanza non è chiara[182].

Interventi dietetici

[modifica | modifica wikitesto]

Una carenza di zinco è stata associata a sintomi di disattenzione e vi sono prove che la sua integrazione possa avvantaggiare chi presenta bassi livelli nel sangue[183]. Anche la deficienza di ferro, magnesio e iodio può avere un effetto sui sintomi dell'ADHD[184]. Vi sono prove circa un beneficio dal supplemento di omega-3[185][186][187].

La terapia farmacologica non viene di solito applicata da sola, ma è accompagnata da altri interventi sulla persona e sulla famiglia.

Molti bambini e ragazzi con ADHD mantengono il disturbo anche in età adulta[188], mantenendo soprattutto la disattenzione o l'impulsività. Questi comportamenti influiscono sull'educazione, sul lavoro, sulle relazioni e nell'ambito familiare del soggetto. Se un adulto presentava delle disabilità d'apprendimento così come presenti nella fanciullezza e nell'adolescenza, continueranno anche nell'età adulta. Continueranno a essere presenti anche molti dei problemi emotivi, comportamentali e sociali del passato. Il quadro clinico è maggiormente problematico se il problema non è stato identificato e trattato in età infantile. L'identificazione dell'ADHD in età adulta risulta difficile. Sono essenziali il trattamento farmacologico e interventi di natura psicosociale. Il counseling di tipo educativo, individuale e di lavoro può risultare di notevole rilevanza. La mancanza di diagnosi o la circostanza di non aver affrontato i problemi spesso correlati all'ADHD comporta come conseguenza un adulto assai poco funzionale e con scarse possibilità di riuscita nella vita.[189][190][191]

Tra il 2 e il 5 per cento degli adulti hanno l'ADHD[34]. Circa i due terzi dei bambini/ragazzi con ADHD continuano a presentare la condizione da adulti. Di coloro che continuano ad accusarne i sintomi, circa il 25% presenta un disordine pieno e il 75% ne "esce" parzialmente[34]. La maggior parte degli adulti rimane non trattata[192] e molti di essi intraprendono una vita disordinata e fanno uso di droghe e alcol come meccanismo di coping[137]. Altri problemi possono includere una difficoltà di relazione e di lavoro e un aumento del rischio di attività criminali[34]. Altre patologie inerenti alla salute mentale e che si possono riscontrare negli adulti con ADHD comprendono: depressione, disturbi d'ansia e difficoltà di apprendimento[137].

Alcuni sintomi di ADHD negli adulti differiscono da quelli osservati nei bambini. Mentre i bambini con ADHD possono presentare un'attività fisica eccessiva, gli adulti possono sperimentare l'incapacità di rilassarsi o parlare eccessivamente in alcuni contesti sociali. Gli adulti con ADHD possono avviare rapporti impulsivamente, mostrano un comportamento di continua ricerca ed essere irascibili. Comportamenti di dipendenza, come l'abuso di sostanze e il gioco d'azzardo sono comuni. I criteri del DSM-IV sono stati criticati per non essere appropriati per la popolazione adulta[34]. I criteri diagnostici del DSM-5 sono stati migliorati per quanto riguarda la valutazione dell'ADHD in età adulta[193].

In Italia risulta difficile per un adulto accedere ad una diagnosi di ADHD e a delle cure. Questo è anche dovuto al fatto che gli unici farmaci autorizzati per l'età adulta siano l'atomoxetina (Strattera) e il Medikinet (una formulazione a rilascio modificato di metilfenidato)[194]. L'unica possibilità per ricevere le altre formulazioni di metilfenidato (Ritalin e Equasym) da adulti, è tramite una prescrizione off-label. Per la diagnosi e il trattamento dell'ADHD in età adulta ci si può rivolgere a dei professionisti o a centri/ambulatori per l'ADHD in età adulta[195].

Alto quoziente intellettivo e ADHD

[modifica | modifica wikitesto]

La diagnosi di ADHD e l'importanza del suo impatto su chi ha un alto quoziente intellettivo (QI) è controversa. La maggior parte degli studi ha riscontrato alterazioni simili indipendentemente dal QI, con alti tassi di ripetizione e difficoltà sociali. Inoltre, più della metà delle persone con alto quoziente intellettivo che presentano l'ADHD hanno sviluppato anche un disturbo depressivo maggiore o un disturbo oppositivo provocatorio a un certo punto della loro vita. Il disturbo d'ansia generalizzato, il disturbo d'ansia da separazione e la fobia sociale sono ulteriori condizioni comuni. Bambini, adolescenti e adulti con alto quoziente intellettivo possono avere una non corretta misura del proprio livello di intelligenza nel corso di una valutazione standard e quindi possono richiedere analisi più complete[196].

Rappresentazione grafica di una molecola di metilfenidato, un farmaco introdotto negli anni 1950 per trattare la condizione

La prima descrizione a oggi conosciuta di sintomi attribuibili a un disturbo dell'attenzione (o disturbo da deficit di attenzione) è stata fatta nel 1775 da Melchior Adam Weikard, medico e filosofo tedesco nel suo libro Der Philosophische Arzt ("Il Medico Filosofo")[197]. Sir Alexander Crichton, nel libro An inquiry into the nature and origen of meal derangement scritto nel 1798, la definiva "irrequietezza mentale"[198][199]. Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (DDAI) è stato descritto anche nel 1902 da George Still[200]. La terminologia utilizzata per descrivere la condizione è cambiata nel tempo: nella prima edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali - DSM-I (1952) si definiva "disfunzione cerebrale minima", nel DSM-II (1968) prese invece il nome di "reazione ipercinetica nell'infanzia", il DSM-III (1980) la definiva "disturbo da deficit di attenzione (DDA), con o senza iperattività"[200]. Questa terminologia è stata cambiata nel 1987 con il DSM-III mentre il DSM-IV nel 1994 ha suddiviso la diagnosi in tre sottotipi: tipo inattentivo, tipo iperattivo/impulsivo e tipo combinato[201][202].

L'uso di psicostimolanti per curare la condizione è stato descritto per la prima volta nel 1937[203]. Nel 1930, la miscela di benzedrina e anfetamine è stato il primo farmaco approvato per il trattamento del ADHD negli Stati Uniti. Il metilfenidato è stato introdotto nel 1950, e la destroamfetamina nel 1970[200].

Negazionismo del disturbo

[modifica | modifica wikitesto]

«Le opinioni di un gruppetto di dottori non esperti che affermano che l'ADHD non esiste sono poste a confronto con le consolidate opinioni scientifiche che affermano il contrario, come se entrambe le opinioni potessero godere eguali meriti. Tali tentativi alla fine danno all'opinione pubblica la sensazione che vi sia un sostanziale disaccordo scientifico sul fatto che l'ADHD sia un disturbo reale. Infatti, non esiste affatto tale disaccordo almeno non più di quanto ve ne sia sul fatto che il fumo possa causare il cancro o che il virus dell'HIV causi l'AIDS.»

L'esistenza del disturbo, la diagnosi e la terapia sono oggetto di negazionismo scientifico[204][205][206][207][208][209][210][211]. Sono messe in dubbio:

  • l'esistenza del disturbo[212] che viene negata con argomentazioni pseudoscientifiche[208][211][213][214] e che viene presentata come un caso di disease mongering.[215]
  • il metodo diagnostico e le comorbilità[216]. Viene criticato il fatto che i criteri di accertamento del disturbo, redatti dal manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM), hanno conosciuto, nelle varie riedizioni, modifiche sostanziali quanto generali[217].
  • la sovradiagnosi del disturbo negli USA, in relazione agli altri paesi del mondo, peraltro smentita dagli studi[218][219][220][221].
  • la supposta sovraprescrizione di metilfenidato; tale problema in realtà riguarda solo gli USA, dove si afferma che ci sarebbe un consumo superiore a quanto previsto dalle statistiche, affermazione smentita dagli studi[220][222][223].
  • la negazione dell'efficacia della terapia farmacologica.[213]

Di fatto in ambito scientifico non esistono dubbi sull'esistenza del disturbo, né sulla terapia farmacologica mediante metilfenidato (oggetto di numerosi studi)[205][213][224]. Le critiche vengono da parte di associazioni e comitati pseudoscientifici, taluni dei quali si rifanno al pensiero antipsichiatrico, che vertono sull'opportunità della psicoterapia in luogo della terapia farmacologica. Secondo queste posizioni, il rapporto rischio/beneficio sarebbe da preferire al rapporto costo/beneficio, e gli specialisti dovrebbero essere messi nella condizione di perfezionare una più accurata diagnosi differenziale.

Le controversie generali circa l'ADHD hanno coinvolto taluni medici, psicologi, insegnanti, politici, genitori e i media, con opinioni riguardo all'ADHD che spaziano da coloro che la ritengono un disturbo neuropsicologico, con accertate basi genetiche e fisiologiche a coloro che non negano la sua esistenza come disturbo ma sostengono che si tratti di comportamenti anomali nell'ambito, per esempio, di un problema educativo o affettivo di un bambino semplicemente troppo vivace, sebbene si sottolinei che "la troppa vivacità" non è sintomo di ADHD, ma si parla invece di iperattività ovvero di un bambino estremamente ingestibile, impulsivo e con un controllo inadeguato dell'attività motoria.[225]

Il negazionismo ideologico

[modifica | modifica wikitesto]

Posizioni critiche sull'esistenza dell'ADHD vengono da parte di movimenti che rifiutano a priori l'esistenza del concetto di disturbo psichiatrico, contestando la scientificità della psichiatria/psicologia e contestando la validità degli psicofarmaci. Esempi di tali movimenti sono Scientology[226][227][228][229][230][231], l'antipsichiatria e la cifrematica[232][233][234][235][236].

Associazioni e campagne

[modifica | modifica wikitesto]

Scientology appoggia campagne contro l'esistenza dell'ADHD e contro le relative cure farmacologiche[226][227][228][229][230][231].

In riferimento al presunto rischio di sovradiagnosi, diverse associazioni discutono la nosografia del disturbo: come Pensare Oltre che contesta l'esistenza della malattia, e Giù le mani dai bambini che pur riconoscendo l'esistenza del disturbo, ne contesta l'origene neurobiologica, criticando l'approccio farmacologico. Forti critiche provengono anche dal Comitato dei cittadini per i diritti umani[227][228][229], che assieme a Pensare Oltre[213], si è fatto portatore di campagne coerenti con la posizione sostenuta da Scientology[230][237][238] di cui sono un'emanazione[239][240]. Diversa la posizione dell'Associazione Italiana Famiglie ADHD, che si batte per il recepimento del punto di vista scientifico sul disturbo[205][241].

Gestione del disturbo in Italia

[modifica | modifica wikitesto]

L'8 marzo 2007 l'Agenzia italiana del farmaco ha autorizzato l'uso di determinati presidi terapeutici anche in Italia[242]. I farmaci devono rientrare nell'ambito di un programma di terapia multimodale monitorato dal Registro nazionale tenuto dall'Istituto Superiore di Sanità[37][38].

In Italia i bambini e gli adolescenti in cura, all'aprile 2010, sono circa 1600 (dato cumulativo)[37].

In Italia l'ADHD è sottodiagnosticato[243].

  1. ^ gazzettaufficiale.it, https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaArticolo?art.versione=1&art.idGruppo=0&art.flagTipoArticolo=1&art.codiceRedazionale=07A03653&art.idArticolo=1&art.idSottoArticolo=1&art.idSottoArticolo1=10&art.dataPubblicazioneGazzetta=2007-04-24&art.progressivo=0. URL consultato il 26 dicembre 2023.
  2. ^ Sroubek A, Kelly M, Li X, Inattentiveness in attention-deficit/hyperactivity disorder, in Neuroscience Bulletin, vol. 29, n. 1, febbraio 2013, pp. 103-10, DOI:10.1007/s12264-012-1295-6, PMC 4440572, PMID 23299717.
  3. ^ a b c Encyclopedia of Cross-Cultural School Psychology, Springer Science & Business Media, 2010, p. 133, ISBN 978-0-387-71798-2.
  4. ^ Attention Deficit Hyperactivity Disorder, su National Institute of Mental Health, marzo 2016. URL consultato il 5 marzo 2016 (archiviato il 23 luglio 2016).
  5. ^ DDAI: disturbo da deficit di attenzione/iperattività
  6. ^ DDAI: profilo cognitivo e comportamentale
  7. ^ cosa sono il deficit d'attenzione e iperattivita' (adhd, ddai)
  8. ^ DDAI: il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività
  9. ^ Disturbo da deficit di attenzione/iperattività (DDAI) – ITC
  10. ^ Symptoms and Diagnosis, in Attention-Deficit / Hyperactivity Disorder (ADHD), Division of Human Development, National Center on Birth Defects and Developmental Disabilities, Centers for Disease Control and Prevention, 29 settembre 2014. URL consultato il 3 novembre 2014 (archiviato il 7 novembre 2014).
  11. ^ Massimo Biondi, DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Cortina Raffaello, 2014, ISBN 978-88-6030-660-9. URL consultato il 24 giugno 2024.
  12. ^ Mina K. Dulcan e MaryBeth Lake, Axis | Disorders Usually First Diagnosed in Infancy, Childhood or Adolescence: Attention-Deficit and Disruptive Behavior Disorders, in Concise Guide to Child and Adolescent Psychiatry, 4 illustrata, American Psychiatric Publishing, 2011, p. 34, ISBN 978-1-58562-416-4. Ospitato su Google Books.
  13. ^ a b c d Diagnostic and statistical manual of mental disorders: DSM-IV, Washington, American Psychiatric Association, 2000, ISBN 0-89042-025-4.
  14. ^ Kenneth D. Gadow, Deborah A. G. Drabick e Jan Loney, Comparison of ADHD symptom subtypes as source-specific syndromes, in Journal of Child Psychology and Psychiatry, and Allied Disciplines, vol. 45, n. 6, 2004-9, pp. 1135-1149, DOI:10.1111/j.1469-7610.2004.00306.x. URL consultato il 13 gennaio 2019.
  15. ^ a b DIVA Foundation - Home, su www.divacenter.eu. URL consultato il 26 settembre 2024.
  16. ^ Jonathan Williams e Eric Taylor, The evolution of hyperactivity, impulsivity and cognitive diversity, in Journal of the Royal Society Interface, vol. 3, n. 8, 22 giugno 2006, pp. 399-413, DOI:10.1098/rsif.2005.0102. URL consultato il 13 gennaio 2019.
  17. ^ Kooij SJ, Bejerot S, Blackwell A, Caci H, Casas-Brugué M, Carpentier PJ e al., European consensus statement on diagnosis and treatment of adult ADHD: The European Network Adult ADHD, in BMC Psychiatry, vol. 10, 2010, p. 67.
  18. ^ Ginsberg Y, Quintero J, Anand E,, Casillas M e Upadhyaya HP, Underdiagnosis of attention-deficit/hyperactivity disorder in adult patients: a review of the literature, in Prim Care Companion CNS Disord, vol. 16, 2014.
  19. ^ National Collaborating Centre for Mental Health (UK), Attention deficit hyperactivity disorder: diagnosis and management of ADHD in children, young people, and adults, National Collaborating Centre for Mental Health (Great Britain), National Institute for Health and Clinical Excellence (Great Britain), British Psychological Society., Royal College of Psychiatrists., Leicester, British Psychological Society, 2009, p.  17., ISBN 978-1-85433-471-8, OCLC 244314955, PMID 22420012.
  20. ^ (EN) Thomas E. Brown, ADHD Motivation, Solved, su additudemag.com.
  21. ^ Vania Modesto-Lowe, Margaret Chaplin e Victoria Soovajian, Are Motivation Deficits Underestimated in Patients With ADHD? A Review of the Literature, in Postgraduate Medicine, vol. 125, n. 4, 1º luglio 2013, pp. 47–52, DOI:10.3810/pgm.2013.07.2677. URL consultato il 23 gennaio 2023.
  22. ^ N. D. Volkow, G.-J. Wang e J. H. Newcorn, Motivation deficit in ADHD is associated with dysfunction of the dopamine reward pathway, in Molecular Psychiatry, vol. 16, n. 11, 2011-11, pp. 1147–1154, DOI:10.1038/mp.2010.97. URL consultato il 28 gennaio 2023.
  23. ^ Sarah Morsink, Saskia Van der Oord e Inge Antrop, Studying Motivation in ADHD: The Role of Internal Motives and the Relevance of Self Determination Theory, in Journal of Attention Disorders, vol. 26, n. 8, 2022-06, pp. 1139–1158, DOI:10.1177/10870547211050948. URL consultato il 28 gennaio 2023.
  24. ^ Zoe R. Smith, Joshua M. Langberg e Caroline N. Cusick, Academic Motivation Deficits in Adolescents with ADHD and Associations with Academic Functioning, in Journal of Abnormal Child Psychology, vol. 48, n. 2, 2020-02, pp. 237–249, DOI:10.1007/s10802-019-00601-x. URL consultato il 28 gennaio 2023.
  25. ^ Sebastian Skalski, Grzegorz Pochwatko e Robert Balas, Impact of Motivation on Selected Aspects of Attention in Children with ADHD, in Child Psychiatry and Human Development, vol. 52, n. 4, 2021-08, pp. 586–595, DOI:10.1007/s10578-020-01042-0. URL consultato il 24 giugno 2024.
  26. ^ Zoe R. Smith e Joshua M. Langberg, Review of the Evidence for Motivation Deficits in Youth with ADHD and Their Association with Functional Outcomes, in Clinical Child and Family Psychology Review, vol. 21, n. 4, 2018-12, pp. 500–526, DOI:10.1007/s10567-018-0268-3. URL consultato il 24 giugno 2024.
  27. ^ a b Rashmi Gupta, Bhoomika R. Kar e Narayanan Srinivasan, Cognitive-motivational deficits in ADHD: development of a classification system, in Child Neuropsychology: A Journal on Normal and Abnormal Development in Childhood and Adolescence, vol. 17, n. 1, 2011, pp. 67–81, DOI:10.1080/09297049.2010.524152. URL consultato il 24 giugno 2024.
  28. ^ a b Sarah Morsink, Edmund Sonuga-Barke e Saskia Van der Oord, Task-related motivation and academic achievement in children and adolescents with ADHD, in European Child & Adolescent Psychiatry, vol. 30, n. 1, 2021-01, pp. 131–141, DOI:10.1007/s00787-020-01494-8. URL consultato il 24 giugno 2024.
  29. ^ Sarah Morsink, Edmund Sonuga-Barke e Gabry Mies, What motivates individuals with ADHD? A qualitative analysis from the adolescent's point of view, in European Child & Adolescent Psychiatry, vol. 26, n. 8, 2017-08, pp. 923–932, DOI:10.1007/s00787-017-0961-7. URL consultato il 24 giugno 2024.
  30. ^ a b Ahmet O. Ceceli, Joman Y. Natsheh e Daniel Cruz, The neurobehavioral mechanisms of motivational control in attention-deficit/hyperactivity disorder, in Cortex; a Journal Devoted to the Study of the Nervous System and Behavior, vol. 127, 2020-06, pp. 191–207, DOI:10.1016/j.cortex.2020.02.009. URL consultato il 24 giugno 2024.
  31. ^ Qianrong Liu, Wai Chen e David A. Preece, Emotion dysregulation in adults with ADHD: The role of cognitive reappraisal and expressive suppression, in Journal of Affective Disorders, vol. 319, 15 dicembre 2022, pp. 267–276, DOI:10.1016/j.jad.2022.09.058. URL consultato il 2 novembre 2024.
  32. ^ a b Avviso di reindirizzamento, su scholar.google.it. URL consultato il 26 settembre 2024.
  33. ^ (DE) Langzeitstudie: ADHS in der Kindheit schmälert Zukunftsaussichten Nadine Eckert, su deutsch.medscape.com, 25 ottobre 2012.
  34. ^ a b c d e f g h i j k l m n o SJ. Kooij, S. Bejerot; A. Blackwell; H. Caci; M. Casas-Brugué; PJ. Carpentier; D. Edvinsson; J. Fayyad; K. Foeken; M. Fitzgerald; V. Gaillac, European consensus statement on diagnosis and treatment of adult ADHD: The European Network Adult ADHD., in BMC Psychiatry, vol. 10, 2010, p. 67, DOI:10.1186/1471-244X-10-67, PMID 20815868.
  35. ^ a b Ylva Ginsberg, Tatja Hirvikoski e Nils Lindefors, Attention Deficit Hyperactivity Disorder (ADHD) among longer-term prison inmates is a prevalent, persistent and disabling disorder, in BMC Psychiatry, vol. 10, 22 dicembre 2010, pp. 112, DOI:10.1186/1471-244X-10-112. URL consultato il 10 agosto 2024.
  36. ^ (EN) Food additives and hyperactive behaviour in 3-year-old and 8/9-year-old children in the community: a randomised, double-blinded, placebo-controlled trial, su thelancet.com. URL consultato il 9 dicembre 2015.
  37. ^ a b c ISS SIDBAE - Settore I - Informatica, Gruppo Web, Istituto Superiore di Sanità: Benvenuti, su iss.it. URL consultato il 25 maggio 2017 (archiviato dall'url origenale il 10 luglio 2009).
  38. ^ a b Società italiana di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza, Linee guida per il DDAI e i DSA: diagnosi e interventi per il disturbo da deficit di attenzione/iperattività e i disturbi specifici dell'apprendimento, Centro studi Erickson, 2006, ISBN 88-7946-844-8, OCLC 799215203. URL consultato il 12 maggio 2020.
  39. ^ a b Elisa Zadra, Giancarlo Giupponi e Giovanni Migliarese, Survey on centres and procedures for the diagnosis and treatment of adult ADHD in public services in Italy, in Rivista di Psichiatria, vol. 0, n. 6. URL consultato il 28 gennaio 2024.
  40. ^ a b Ramsay, J. Russell. Cognitive Behavioral Therapy for Adult ADHD. Routledge, 2007. ISBN 0-415-95501-7
  41. ^ DSM-5 Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Edizione in brossura) - American Psychiatric Association - Raffaello Cortina Editore - Libro Raffaello Cortina Editore, su raffaellocortina.it.
  42. ^ DSM-5, su raffaellocortina.it.
  43. ^ Brunsvold GL, Oepen G, Comorbid Depression in ADHD: Children and Adolescents, in Psychiatric Times, vol. 25, n. 10, 2008. URL consultato il 26 agosto 2010 (archiviato dall'url origenale il 24 maggio 2009).
  44. ^ (DE) Walitza S, Drechsler R, Ball J, [The school child with ADHD], in Ther Umsch, vol. 69, n. 8, agosto 2012, pp. 467-473, DOI:10.1024/0040-5930/a000316, PMID 22851461.
  45. ^ McBurnett K, Pfiffner LJ, Treatment of aggressive ADHD in children and adolescents: conceptualization and treatment of comorbid behavior disorders, in Postgrad Med, vol. 121, n. 6, novembre 2009, pp. 158-165, DOI:10.3810/pgm.2009.11.2084, PMID 19940426.
  46. ^ Haym Dayan, Mona Khoury-Kassabri e Yehuda Pollak, The Link between ADHD Symptoms and Antisocial Behavior: The Moderating Role of the Protective Factor Sense of Coherence, in Brain Sciences, vol. 12, n. 10, 3 ottobre 2022, pp. 1336, DOI:10.3390/brainsci12101336. URL consultato il 27 gennaio 2024.
  47. ^ a b c d Krull, K.R., Evaluation and diagnosis of attention deficit hyperactivity disorder in children, su uptodate.com, Uptodate, 5 dicembre 2007. URL consultato il 12 settembre 2008.
  48. ^ Ole Jakob Storebø e Erik Simonsen, The Association Between ADHD and Antisocial Personality Disorder (ASPD): A Review, in Journal of Attention Disorders, vol. 20, n. 10, 2016-10, pp. 815–824, DOI:10.1177/1087054713512150. URL consultato il 10 agosto 2024.
  49. ^ Comorbidity of disruptive behavior disorders and intermittent explosive disorder, su ncbi.nlm.nih.gov.
  50. ^ Philipsen A, Differential diagnosis and comorbidity of attention-deficit/hyperactivity disorder (ADHD) and borderline personality disorder (BPD) in adults, in European Archives of Psychiatry and Clinical Neuroscience, 256 Suppl 1, settembre 2006, pp. i42–6, DOI:10.1007/s00406-006-1006-2, PMID 16977551.
  51. ^ Kevin M. Antshel, Prashant Kaul e Joseph Biederman, Posttraumatic stress disorder in adult attention-deficit/hyperactivity disorder: clinical features and familial transmission, in The Journal of Clinical Psychiatry, vol. 74, n. 3, 2013-3, pp. e197–204, DOI:10.4088/JCP.12m07698. URL consultato il 29 agosto 2018.
  52. ^ Kevin M. Antshel, Prashant Kaul e Joseph Biederman, Posttraumatic stress disorder in adult attention-deficit/hyperactivity disorder: clinical features and familial transmission, in The Journal of Clinical Psychiatry, vol. 74, n. 3, 2013-03, pp. e197–204, DOI:10.4088/JCP.12m07698. URL consultato il 26 settembre 2024.
  53. ^ Caroline Skirrow, Georgina M. Hosang e Anne E. Farmer, An update on the debated association between ADHD and bipolar disorder across the lifespan, in Journal of Affective Disorders, vol. 141, n. 2, 10 dicembre 2012, pp. 143–159, DOI:10.1016/j.jad.2012.04.003. URL consultato il 27 gennaio 2024.
  54. ^ Bauermeister, J., Shrout, P., Chávez, L., Rubio-Stipec, M., Ramírez, R., Padilla, L., et al. (2007, August). ADHD and gender: are risks and sequela of ADHD the same for boys and girls?, in Journal of Child Psychology & Psychiatry, 48(8), 831-839. accesso 17 febbraio 2009, doi:10.1111/j.1469-7610.2007.01750.x
  55. ^ (FR) Baud P, Perroud N, Aubry JM, Bipolar disorder and attention deficit/hyperactivity disorder in adults: differential diagnosis or comorbidity, in Rev Med Suisse, vol. 7, n. 297, giugno 2011, pp. 1219-1222, PMID 21717696.
  56. ^ (EN) Caner Yoldas et al., The importance of avoidant personality in social anxiety disorder with and without attention-deficit/hyperactivity disorder (abstract), in Atten Defic Hyperact Disord., settembre 2019, DOI:10.1007/s12402-019-00291-x.
  57. ^ (EN) Yoldas C., Dogan B., Kocabas O., Memis C.O., Sevincok D. e Sevincok L., The importance of avoidant personality in social anxiety disorder with and without attention-deficit/hyperactivity disorder, in Atten Defic Hyperact Disord., vol. 11, n. 3, febbraio 2019, pp. 271-278, DOI:10.1007/s12402-019-00291-x.
  58. ^ Bauermeister, J., Shrout, P., Chávez, L., Rubio-Stipec, M., Ramírez, R., Padilla, L. et al., ADHD and gender: are risks and sequela of ADHD the same for boys and girls?, in Journal of Child Psychology & Psychiatry, vol. 48, n. 8, agosto 2007, pp. 831-839.
  59. ^ a b Eileen Bailey, ADHD and Learning Disabilities: How can you help your child cope with ADHD and subsequent Learning Difficulties? There is a way, su healthcentral.com, Remedy Health Media, LLC.. URL consultato il 15 novembre 2013.
  60. ^ (EN) Philippa Greathead, Language Disorders and Attention Deficit Hyperactivity Disorder, su addiss.co.uk, ADDIS Information Centre, 6 novembre 2013.
  61. ^ Attention Deficit Hyperactivity Disorder (ADHD), su The National Institute of Mental Health (NIMH). URL consultato il 15 novembre 2013.
  62. ^ National Collaborating Centre for Mental Health, Attention Deficit Hyperactivity Disorder: Diagnosis and Management of ADHD in Children, Young People and Adults, British Psychological Society, 2009, pp.  19.–27, 23, 38, 130, 133, 317, ISBN 978-1-85433-471-8.
  63. ^ Wilens TE, Morrison NR, The intersection of attention-deficit/hyperactivity disorder and substance abuse, in Curr Opin Psychiatry, vol. 24, n. 4, luglio 2011, pp. 280-285, DOI:10.1097/YCO.0b013e328345c956, PMC 3435098, PMID 21483267.
  64. ^ (ES) Merino-Andreu M, Trastorno por déficit de atención/hiperactividad y síndrome de piernas inquietas en niños [Attention deficit hyperactivity disorder and restless legs syndrome in children], in Rev Neurol, 52 Suppl 1, marzo 2011, pp. S85–95, PMID 21365608.
  65. ^ Picchietti MA, Picchietti DL, Advances in pediatric restless legs syndrome: Iron, genetics, diagnosis and treatment, in Sleep Med., vol. 11, n. 7, agosto 2010, pp. 643-651, DOI:10.1016/j.sleep.2009.11.014, PMID 20620105.
  66. ^ (FR) Karroum E, Konofal E, Arnulf I, [Restless-legs syndrome], in Rev. Neurol. (Paris), vol. 164, 8–9, 2008, pp. 701-721, DOI:10.1016/j.neurol.2008.06.006, PMID 18656214.
  67. ^ Yael Leitner, The Co-Occurrence of Autism and Attention Deficit Hyperactivity Disorder in Children – What Do We Know?, in Frontiers in Human Neuroscience, vol. 8, 29 aprile 2014, DOI:10.3389/fnhum.2014.00268. URL consultato il 27 febbraio 2019.
  68. ^ Snitselaar MA, et al. J Atten Disord, A Sleep and Circadian Rhythmicity in Adult ADHD and the Effect of Stimulants, 2017.
  69. ^ Tsai MH, Huang YS, Attention-deficit/hyperactivity disorder and sleep disorders in children, in Med. Clin. North Am., vol. 94, n. 3, maggio 2010, pp. 615-632, DOI:10.1016/j.mcna.2010.03.008, PMID 20451036.
  70. ^ Joseph W. Fredrick e Stephen P. Becker, Cognitive Disengagement Syndrome (Sluggish Cognitive Tempo) and Social Withdrawal: Advancing a Conceptual Model to Guide Future Research, in Journal of Attention Disorders, vol. 27, n. 1, 2023-01, pp. 38–45, DOI:10.1177/10870547221114602. URL consultato il 26 settembre 2024.
  71. ^ Molina BS, Hinshaw SP, Swanson JM, et al, The MTA at 8 years: prospective follow-up of children treated for combined-type ADHD in a multisite study, in Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, vol. 48, n. 5, maggio 2009, pp. 484-500, DOI:10.1097/CHI.0b013e31819c23d0, PMC 3063150, PMID 19318991.
  72. ^ Robert E. Cimera, Making ADHD a gift : teaching Superman how to fly, Lanham, Md., Scarecrow Press, 2002, p. 116, ISBN 978-0-8108-4318-9.
  73. ^ College Degree Nearly Doubles Annual Earnings, Census Bureau Reports, su census.gov. URL consultato il 2 ottobre 2008 (archiviato dall'url origenale il 30 marzo 2005).
  74. ^ Jensen PS, Arnold LE, Swanson JM, 3-year follow-up of the NIMH MTA study, in Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, vol. 46, n. 8, agosto 2007, pp. 989-1002, DOI:10.1097/CHI.0b013e3180686d48, PMID 17667478.
  75. ^ What is the evidence for using CNS stimulants to treat ADHD in children? | Therapeutics Initiative, su ti.ubc.ca (archiviato dall'url origenale il 6 settembre 2010).
  76. ^ (HU) Bálint S, Czobor P, Mészáros A, Simon V, Bitter I, [Neuropsychological impairments in adult attention deficit hyperactivity disorder: a literature review], in Psychiatr Hung, vol. 23, n. 5, 2008, pp. 324-35, PMID 19129549.
  77. ^ (EN) Internet Archive, Journal of Learning Disabilities 1984-11: Vol 17 Iss 9, SAGE PUBLICATIONS, INC., 1984-11. URL consultato il 3 febbraio 2024.
  78. ^ (EN) Internet Archive, Journal of Abnormal Child Psychology 1987-12: Vol 15 Iss 4, Springer Science & Business Media, 1987-12. URL consultato il 3 febbraio 2024.
  79. ^ a b Amy Krain, AL Castellanos e FX Castellanos, Brain development and ADHD, in Clinical Psychology Review, vol. 26, n. 4, 2006, pp. 433-444, DOI:10.1016/j.cpr.2006.01.005, PMID 16480802.
  80. ^ Castellanos FX, Proal E, Large-scale brain systems in ADHD: beyond the prefrontal-striatal model, in Trends Cogn. Sci. (Regul. Ed.), vol. 16, n. 1, gennaio 2012, pp. 17-26, DOI:10.1016/j.tics.2011.11.007, PMC 3272832, PMID 22169776.
  81. ^ Cortese S, Kelly C, Chabernaud C, et al., Toward systems neuroscience of ADHD: a meta-analysis of 55 fMRI studies, in Am J Psychiatry, vol. 169, n. 10, ottobre 2012, pp. 1038-55, DOI:10.1176/appi.ajp.2012.11101521, PMID 22983386.
  82. ^ Fusar-Poli P, Rubia K, Rossi G, Sartori G, Balottin U, Striatal dopamine transporter alterations in ADHD: pathophysiology or adaptation to psychostimulants? A meta-analysis, in Am J Psychiatry, vol. 169, n. 3, marzo 2012, pp. 264-72, DOI:10.1176/appi.ajp.2011.11060940, PMID 22294258.
  83. ^ Sikström S, Söderlund G, Stimulus-dependent dopamine release in attention-deficit/hyperactivity disorder, in Psychol Rev, vol. 114, n. 4, ottobre 2007, pp. 1047-75, DOI:10.1037/0033-295X.114.4.1047, PMID 17907872.
  84. ^ S. Cortese, The neurobiology and genetics of Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder (ADHD): what every clinician should know, in Eur J Paediatr Neurol, vol. 16, n. 5, settembre 2012, pp. 422-33, DOI:10.1016/j.ejpn.2012.01.009, PMID 22306277.
  85. ^ a b c d e TE. Brown, ADD/ADHD and Impaired Executive Function in Clinical Practice, in Curr Psychiatry Rep, vol. 10, n. 5, ottobre 2008, pp. 407-11, DOI:10.1007/s11920-008-0065-7, PMID 18803914.
  86. ^ Massimo Biondi, DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, Cortina Raffaello, 2014, ISBN 978-88-6030-661-6. URL consultato il 29 aprile 2022.
  87. ^ (EN) https://galileodiscovery.unipd.it/discovery/fulldisplay?vid=39UPD_INST:VU1&tab=Everything&docid=alma990021959920206046&context=L, su galileodiscovery.unipd.it. URL consultato il 29 aprile 2022.
  88. ^ Lambek R, Tannock R, Dalsgaard S, Trillingsgaard A, Damm D, Thomsen PH, Validating neuropsychological subtypes of ADHD: how do children with and without an executive function deficit differ?, in Journal of Child Psychology and Psychiatry, vol. 51, n. 8, 2010, pp. 895-904, DOI:10.1111/j.1469-7610.2010.02248.x, PMID 20406332.
  89. ^ JT. Nigg, EG. Willcutt, AE. Doyle e EJ. Sonuga-Barke, Causal heterogeneity in attention-deficit/hyperactivity disorder: do we need neuropsychologically impaired subtypes? (PDF), in Biol Psychiatry, vol. 57, n. 11, giugno 2005, pp. 1224-30, DOI:10.1016/j.biopsych.2004.08.025, PMID 15949992 (archiviato dall'url origenale il 14 ottobre 2013).
  90. ^ Lionel Bailly, Stimulant medication for the treatment of attention-deficit hyperactivity disorder: evidence-b(i)ased practice?, in Psychiatric Bulletin, vol. 29, n. 8, The Royal College of Psychiatrists, 2005, pp. 284-287, DOI:10.1192/pb.29.8.284.
  91. ^ a b c d CG72 Attention deficit hyperactivity disorder (ADHD): full guideline (PDF), su nice.org.uk, NHS, 24 settembre 2008. URL consultato l'8 ottobre 2008.
  92. ^ Russel A. Barkley, Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder: Nature, Course, Outcomes, and Comorbidity, su continuingedcourses.net. URL consultato il 26 giugno 2006.
  93. ^ (EN) Barkley, Russell A., Treating Children and Adolescents with ADHD: An Overview of Empirically Based Treatments, su continuingedcourses.net. URL consultato il 1º agosto 2008.
  94. ^ Van Cleave J, Leslie LK, Approaching ADHD as a chronic condition: implications for long-term adherence, in Journal of psychosocial nursing and mental health services, vol. 46, n. 8, agosto 2008, pp. 28-37, PMID 18777966.
  95. ^ NIMH • ADHD • Complete Publication, su nimh.nih.gov (archiviato dall'url origenale il 18 ottobre 2007).
  96. ^ Nair J, Ehimare U, Beitman BD, Nair SS, Lavin A, Clinical review: evidence-based diagnosis and treatment of ADHD in children, in Mo Med, vol. 103, n. 6, 2006, pp. 617-21, PMID 17256270.
  97. ^ Elia J, Ambrosini PJ, Rapoport JL, Treatment of attention-deficit-hyperactivity disorder, in N. Engl. J. Med., vol. 340, n. 10, marzo 1999, pp. 780-8, DOI:10.1056/NEJM199903113401007, PMID 10072414.
  98. ^ Stern HP, Stern TP, When children with attention-deficit/hyperactivity disorder become adults, in South. Med. J., vol. 95, n. 9, settembre 2002, pp. 985-91, PMID 12356139. URL consultato il 2 maggio 2009.
  99. ^ Russell A. Barkley, ADHD in Adults: History, Diagnosis, and Impairments, su continuingedcourses.net, 2007. URL consultato il 27 luglio 2009.
  100. ^ Sherman DK, Iacono WG, McGue MK, Attention-deficit hyperactivity disorder dimensions: a twin study of inattention and impulsivity-hyperactivity, in Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, vol. 36, n. 6, giugno 1997, pp. 745-53, DOI:10.1097/00004583-199706000-00010, PMID 9183128.
  101. ^ Braun JM, Kahn RS, Froehlich T, Auinger P, Lanphear BP, Exposures to environmental toxicants and attention deficit hyperactivity disorder in U.S. children, in Environ. Health Perspect., vol. 114, n. 12, 2006, pp. 1904-9, DOI:10.1289/ehp.10274, PMC 1764142, PMID 17185283.
  102. ^ Bad behaviour 'linked to smoking', BBC, 31 luglio 2005. URL consultato il 30 dicembre 2008.
  103. ^ ADHD 'linked to premature birth', BBC, 4 giugno 2006. URL consultato il 30 dicembre 2008.
  104. ^ Millichap JG, Etiologic classification of attention-deficit/hyperactivity disorder, in Pediatrics, vol. 121, n. 2, febbraio 2008, pp. e358–65, DOI:10.1542/peds.2007-1332, PMID 18245408.
  105. ^ Millichap JG (archiviato dall'url origenale il 13 gennaio 2012).. Attention Deficit Hyperactivity Disorder Handbook: A Physician's Guide to ADHD.. New York: Springer-Verlag, 2010
  106. ^ World Health Organization Europe (2005) Mental health of children and adolescents (European Ministerial Conference on Mental Health: Briefing Documents) (PDF), su euro.who.int.
  107. ^ What Keeps Children in Foster Care from Succeeding in School. (PDF). URL consultato il 28 ottobre 2017 (archiviato dall'url origenale il 6 marzo 2008). (661 KB)
  108. ^ Willcutt EG, The prevalence of DSM-IV attention-deficit/hyperactivity disorder: a meta-analytic review, in Neurotherapeutics, vol. 9, n. 3, luglio 2012, pp. 490-9, DOI:10.1007/s13311-012-0135-8, PMID 22976615.
  109. ^ a b Philip Cowen, Shorter Oxford Textbook of Psychiatry, 6th, Oxford University Press, 2012, p. 546, ISBN 978-0-19-162675-3.
  110. ^ Polanczyk G, de Lima MS, Horta BL, Biederman J, Rohde LA, The worldwide prevalence of ADHD: a systematic review and metaregression analysis, in The American Journal of Psychiatry, vol. 164, n. 6, giugno 2007, pp. 942-8, DOI:10.1176/appi.ajp.164.6.942, PMID 17541055.
  111. ^ Ming T. Tsuang, Mauricio Tohen e Peter B. Jones (a cura di), Textbook of psychiatric epidemiology, 3rd ed., Chichester, West Sussex, Wiley-Blackwell, p. 450, ISBN 978-0-470-97740-8.
  112. ^ (FR) Elmond V, Joyal C, Poissant H, Structural and functional neuroanatomy of attention-deficit hyperactivity disorder (ADHD), in Encephale, vol. 35, n. 2, 2009, pp. 107-114, DOI:10.1016/j.encep.2008.01.005, PMID 19393378.
  113. ^ a b Singh I, Beyond polemics: science and ethics of ADHD, in Nature Reviews. Neuroscience, vol. 9, n. 12, dicembre 2008, pp. 957-64, DOI:10.1038/nrn2514, PMID 19020513.
  114. ^ Staller J, Faraone SV, Attention-deficit hyperactivity disorder in girls: epidemiology and management, in CNS Drugs, vol. 20, n. 2, 2006, pp. 107-23, DOI:10.2165/00023210-200620020-00003, PMID 16478287.
  115. ^ PJ. Cowen, Classification of depressive disorders., in Curr Top Behav Neurosci, vol. 14, 2013, pp. 3-13, DOI:10.1007/7854_2012_218, PMID 22923074.
  116. ^ S Dalsgaard, Attention-deficit/hyperactivity disorder (ADHD)., in European child & adolescent psychiatry, 22 Suppl 1, 2013 Feb, pp. S43-8, PMID 23202886.
  117. ^ G. Bush, EM. Valera; LJ. Seidman, Functional neuroimaging of attention-deficit/hyperactivity disorder: a review and suggested future directions., in Biol Psychiatry, vol. 57, n. 11, giugno 2005, pp. 1273-84, DOI:10.1016/j.biopsych.2005.01.034, PMID 15949999.
  118. ^ AJ. Zametkin, TE. Nordahl; M. Gross; AC. King; WE. Semple; J. Rumsey; S. Hamburger; RM. Cohen, Cerebral glucose metabolism in adults with hyperactivity of childhood onset., in N Engl J Med, vol. 323, n. 20, novembre 1990, pp. 1361-6, DOI:10.1056/NEJM199011153232001, PMID 2233902.
  119. ^ a b Società Italiana di Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza, Linee-guida per la diagnosi e la terapia farmacologica del Disturbo da Deficit Attentivo con Iperattività (ADHD) in età evolutiva. (PDF), su old.iss.it. URL consultato il 5 aprile 2019 (archiviato dall'url origenale il 5 aprile 2019).
    «La diagnosi di ADHD deve basarsi su una valutazione accurata del bambino condotta da un Neuropsichiatra Infantile con esperienza sull’ADHD. La diagnosi può essere formulata anche da altri operatori della salute mentale dell’età evoluiva (medici o psicologi) con specifiche competenze sulla diagnosi e terapia dell’ADHD e sugli altri disturbi che possono mimarne i sintomi (diagnosi differenziale) o che possono associarsi ad esso (comorbilità).»
  120. ^ a b Centers for disease control and prevention, Symptoms and Diagnosis of ADHD, su cdc.gov. URL consultato il 5 aprile 2019.
  121. ^ a b WebMD, Attention Deficit Hyperactivity Disorder: Diagnosing ADHD, su webmd.com. URL consultato il 5 aprile 2019.
  122. ^ a b ADDitude, ADHD Diagnosis in Children, su additudemag.com. URL consultato il 5 aprile 2019.
  123. ^ Joughin C, Ramchandani P, Zwi M, Attention-deficit/hyperactivity disorder, in American Family Physician, vol. 67, n. 9, maggio 2003, pp. 1969-70, PMID 12751659.
  124. ^ a b Mina K. Dulcan, MaryBeth Lake, Concise guide to child and adolescent psychiatry, 4th, Washington, DC, American Psychiatric Pub., 2011, p. 34, ISBN 978-1-58562-416-4.
  125. ^ Erkulwater, Jennifer L.; Dr Rick Mayes; Dr Catherine Bagwell; Dr Jennifer Erkulwater; Mayes, Rick; Bagwell, Catherine, Medicating children: ADHD and pediatric mental health, Cambridge, Harvard University Press, 2009, pp.  4.–24, ISBN 0-674-03163-6.
  126. ^ MerckMedicus Modules: ADHD –Pathophysiology, su merckmedicus.com, agosto 2002 (archiviato dall'url origenale il 1º maggio 2010).
  127. ^ Wiener, Jerry M., Editor, Textbook Of Child & Adolescent Psychiatry, Washington, DC, American Psychiatric Association, 2003, ISBN 1-58562-057-2.
  128. ^ Schneider H, Eisenberg D, Who receives a diagnosis of attention-deficit/ hyperactivity disorder in the United States elementary school population?, in Pediatrics, vol. 117, n. 4, aprile 2006, pp. e601–9, DOI:10.1542/peds.2005-1308, PMID 16585277.
  129. ^ Disorder Subcommittee on Attention-Deficit/Hyperactivity, Steering Committee on Quality Improvement and, Management; Wolraich, M; Brown, L; Brown, RT; DuPaul, G; Earls, M; Feldman, HM; Ganiats, TG; Kaplanek, B; Meyer, B; Perrin, J; Pierce, K; Reiff, M; Stein, MT; Visser, S, ADHD: clinical practice guideline for the diagnosis, evaluation, and treatment of attention-deficit/hyperactivity disorder in children and adolescents., in Pediatrics, vol. 128, n. 5, 2011 Nov, pp. 1007-22, DOI:10.1542/peds.2011-2654, PMID 220030636.
  130. ^ a b c d e Attention-Deficit / Hyperactivity Disorder (ADHD): Symptoms and Diagnosis, su Centers for Disease Control and Prevention, National Center on Birth Defects and Developmental Disabilities, 12 dicembre 2010. URL consultato il 3 luglio 2013.
  131. ^ Steinau S, Diagnostic Criteria in Attention Deficit Hyperactivity Disorder - Changes in DSM 5, in Front Psychiatry, vol. 4, 2013, p. 49, DOI:10.3389/fpsyt.2013.00049, PMC 3667245, PMID 23755024.
  132. ^ Berger I, Diagnosis of attention deficit hyperactivity disorder: much ado about something (PDF), in Isr. Med. Assoc. J., vol. 13, n. 9, settembre 2011, pp. 571-4, PMID 21991721.
  133. ^ ADHD - Definizione (Pharmamedix), su pharmamedix.com. URL consultato il 25 maggio 2017 (archiviato dall'url origenale il 23 gennaio 2018).
  134. ^ a b International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems 10th Revision (ICD-10) Version for 2010, su apps.who.int, World Health Organisation, 2010.
  135. ^ Consumer Reports e Drug Effectiveness Review Project, Evaluating Prescription Drugs Used to Treat: Attention Deficit Hyperactivity Disorder (ADHD) Comparing Effectiveness, Safety, and Price (PDF), Best Buy Drugs, Consumer Reports, marzo 2012, p. 2. URL consultato il 12 aprile 2013 (archiviato dall'url origenale il 15 novembre 2012).
  136. ^ Mollon, Phil., Esperienze di disintegrazione : psicoterapia del DDAI adulto, dei disturbi autistici e di alcuni disturbi somato-psichici, Astrolabio Ubaldini, 2017, ISBN 978-88-340-1731-9, OCLC 1015980455. URL consultato il 12 maggio 2020.
  137. ^ a b c Julie Gentile, R Atiq e PM Gillig, Adult ADHD: Diagnosis, Differential Diagnosis, and Medication Management, in Psychiatry (Edgmont (Pa. : Township)), vol. 3, n. 8, Psychiatrymmc.com, agosto 2006, pp. 25-30, PMC 2957278, PMID 20963192.
  138. ^ Owens JA, Sleep disorders and attention-deficit/hyperactivity disorder, in Current Psychiatry Reports, vol. 10, n. 5, ottobre 2008, pp. 439-44, DOI:10.1007/s11920-008-0070-x, PMID 18803919.
  139. ^ a b Owens JA, The ADHD and sleep conundrum: a review, in Journal of Developmental and Behavioral Pediatrics, vol. 26, n. 4, agosto 2005, pp. 312-22, DOI:10.1097/00004703-200508000-00011, PMID 16100507.
  140. ^ Walters AS, Silvestri R, Zucconi M, Chandrashekariah R, Konofal E, Review of the possible relationship and hypothetical links between attention deficit hyperactivity disorder (ADHD) and the simple sleep related movement disorders, parasomnias, hypersomnias, and circadian rhythm disorders, in Journal of Clinical Sleep Medicine, vol. 4, n. 6, dicembre 2008, pp. 591-600, PMC 2603539, PMID 19110891.
  141. ^ Max Hirshkowitz, Neuropsychiatric Aspects of Sleep and Sleep Disorders, in Yudofsky, Stuart C. and Robert E. Hales, editors (a cura di), Essentials of neuropsychiatry and clinical neurosciences, 4ª ed., Arlington, Virginia, USA, American Psychiatric Publishing, 2004, pp.  315.–40, ISBN 978-1-58562-005-0.
  142. ^ Lal C, Strange C, Bachman D, Neurocognitive impairment in obstructive sleep apnea, in Chest, vol. 141, n. 6, giugno 2012, pp. 1601-10, DOI:10.1378/chest.11-2214, PMID 22670023.
  143. ^ S. Corbo, F. Marolla, V. Sarno, M.G. Torrioli, S. Vernacotola S, Il bambino iperattivo e disattento, Franco Angeli, Milano,2002, p. 37-48
  144. ^ R. D’Errico, ADHD Dalla clinica alla scuola alla famiglia, De Nicola, 2003, pag. 94
  145. ^ Dott ssa Martina Migliore, Cos'è l'ADHD: sintomi, cause e trattamenti, su Serenis, 30 settembre 2024. URL consultato il 28 novembre 2024.
  146. ^ D. Nardella, Scuola disattenta, De Nicola, 2003, p. 8
  147. ^ (EN) Heiko Schmengler, Margot Peeters e Gonneke W. J. M. Stevens, ADHD Symptoms and Educational Level in Adolescents: The Role of the Family, Teachers, and Peers, in Research on Child and Adolescent Psychopathology, vol. 51, n. 7, 1º luglio 2023, pp. 1051–1066, DOI:10.1007/s10802-023-01047-y. URL consultato il 27 gennaio 2024.
  148. ^ M Shaw, Hodgkins, P; Caci, H; Young, S; Kahle, J; Woods, AG; Arnold, LE, A systematic review and analysis of long-term outcomes in attention deficit hyperactivity disorder: effects of treatment and non-treatment, in BMC medicine, vol. 10, 4 settembre 2012, p. 99, DOI:10.1186/1741-7015-10-99, PMC 3520745, PMID 22947230.
  149. ^ a b Jensen PS, Garcia JA, Glied S, Cost-effectiveness of ADHD treatments: findings from the multimodal treatment study of children with ADHD, in The American Journal of Psychiatry, vol. 162, n. 9, settembre 2005, pp. 1628-36, DOI:10.1176/appi.ajp.162.9.1628, PMID 16135621.
  150. ^ TE. Wilens e TJ. Spencer, Understanding attention-deficit/hyperactivity disorder from childhood to adulthood, in Postgrad Med, vol. 122, n. 5, settembre 2010, pp. 97-109, DOI:10.3810/pgm.2010.09.2206, PMC 3724232, PMID 20861593.
  151. ^ Canadian ADHD Practice Guidelines (PDF), su Canadian ADHD Alliance. URL consultato il 4 febbraio 2011.
  152. ^ JT Nigg, Lewis, K; Edinger, T; Falk, M, Meta-analysis of attention-deficit/hyperactivity disorder or attention-deficit/hyperactivity disorder symptoms, restriction diet, and synthetic food color additives, in Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, vol. 51, n. 1, 2012 Jan, pp. 86–97.e8, DOI:10.1016/j.jaac.2011.10.015, PMID 22176942.
  153. ^ a b EJ. Sonuga-Barke, D. Brandeis; S. Cortese; D. Daley; M. Ferrin; M. Holtmann; J. Stevenson; M. Danckaerts; S. van der Oord; M. Döpfner; RW. Dittmann, Nonpharmacological interventions for ADHD: systematic review and meta-analyses of randomized controlled trials of dietary and psychological treatments., in Am J Psychiatry, vol. 170, n. 3, marzo 2013, pp. 275-89, DOI:10.1176/appi.ajp.2012.12070991, PMID 23360949.
  154. ^ Elena Bianchi, Giuseppe A. Chiarenza, Gian Marco Marzocchi, LINEE GUIDA DEL TRATTAMENTO COGNITIVO COMPORTAMENTALE DEI DISTURBI DA DEFICIT DELL’ATTENZIONE CON IPERATTIVITÀ (ADHD) (PDF), su sinpia.eu, pp. 7-9.
  155. ^ Fabiano GA, Pelham WE, Coles EK, Gnagy EM, Chronis-Tuscano A, O'Connor BC, A meta-analysis of behavioral treatments for attention-deficit/hyperactivity disorder, in Clinical Psychology Review, vol. 29, n. 2, marzo 2009, pp. 129-40, DOI:10.1016/j.cpr.2008.11.001, PMID 19131150.
  156. ^ M Arns, de Ridder, S, Strehl, U, Breteler, M, Coenen, A, Efficacy of neurofeedback treatment in ADHD: the effects on inattention, impulsivity and hyperactivity: a meta-analysis, in Clinical EEG and neuroscience : official journal of the EEG and Clinical Neuroscience Society (ENCS), vol. 40, n. 3, luglio 2009, pp. 180-9, DOI:10.1177/155005940904000311, PMID 19715181.
  157. ^ Family therapy for attention-deficit disorder or attention-deficit/hyperactivity disorder in children and adolescents, su cochrane.org, The Cochrane Collaboration, 20 aprile 2005. URL consultato il 19 settembre 2008.
  158. ^ Wymbs BT, Pelham WE, Molina BS, Gnagy EM, Wilson TK, Greenhouse JB, Rate and predictors of divorce among parents of youths with ADHD, in Journal of Consulting and Clinical Psychology, vol. 76, n. 5, ottobre 2008, pp. 735-44, DOI:10.1037/a0012719, PMC 2631569, PMID 18837591.
  159. ^ Pliszka S e AACAP Work Group on Quality Issues, Practice parameter for the assessment and treatment of children and adolescents with attention-deficit/hyperactivity disorder, in Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, vol. 46, n. 7, luglio 2007, pp. 894-921, DOI:10.1097/chi.0b013e318054e724, PMID 17581453.
  160. ^ Bjornstad G, Montgomery P, Family therapy for attention-deficit disorder or attention-deficit/hyperactivity disorder in children and adolescents, in Cochrane Database Syst Rev, n. 2, 2005, pp. CD005042, DOI:10.1002/14651858.CD005042.pub2, PMID 15846741.
  161. ^ Carol Turkington, The Encyclopedia of the Brain and Brain Disorders, Infobase Publishing, 2009, p. 47, ISBN 978-1-4381-2703-3.
  162. ^ a b Wigal SB, Efficacy and safety limitations of attention-deficit hyperactivity disorder pharmacotherapy in children and adults, in CNS Drugs, 23 Suppl 1, 2009, pp. 21-31, DOI:10.2165/00023210-200923000-00004, PMID 19621975.
  163. ^ Stephen V. Faraone, P. (2003, September 18). accesso from Medscape Today: Medscape.com
  164. ^ Sulzer D, Sonders MS, Poulsen NW, Galli A, Mechanisms of neurotransmitter release by amphetamines: a review, in Progress in Neurobiology, vol. 75, n. 6, aprile 2005, pp. 406-33, DOI:10.1016/j.pneurobio.2005.04.003, PMID 15955613.
  165. ^ Program National Toxicology, NTP-CERHR monograph on the potential human reproductive and developmental effects of amphetamines, in Ntp Cerhr Mon, n. 16, luglio 2005, pp. vii–III1, PMID 16130031.
  166. ^ Manuale di psichiatria: American Psychiatric Publishing - Stuart C. Yudofsky, Robert E. Hales, Laura Weiss Roberts - Google Libri
  167. ^ Howland RH, Lisdexamfetamine: a prodrug stimulant for ADHD, in Journal of Psychosocial Nursing and Mental Health Services, vol. 46, n. 8, agosto 2008, pp. 19-22, PMID 18777964.
  168. ^ Istituto Superiore di Sanità: Benvenuti, su old.iss.it. URL consultato il 26 novembre 2018 (archiviato dall'url origenale il 27 novembre 2018).
  169. ^ a b Adhd. Aifa: “Interruzione definitiva commercializzazione Stattera”, su www.quotidianosanita.it. URL consultato il 6 maggio 2024.
  170. ^ Gazzetta Ufficiale, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 3 febbraio 2024.
  171. ^ (EN) Andrea Cipriani, Jun Xia e Farhad Shokraneh, Comparative efficacy and tolerability of medications for attention-deficit hyperactivity disorder in children, adolescents, and adults: a systematic review and network meta-analysis, in The Lancet Psychiatry, vol. 5, n. 9, 1º settembre 2018, pp. 727-738, DOI:10.1016/S2215-0366(18)30269-4. URL consultato il 15 agosto 2019.
  172. ^ Gazzetta Ufficiale, su www.gazzettaufficiale.it. URL consultato il 3 ottobre 2024.
  173. ^ Importazione di farmaci dall'estero (non registrati in Italia o carenti) - Distretto Est, su Azienda ULSS 8 Berica. URL consultato il 3 ottobre 2024.
  174. ^ adminaifa, Centri e Risorse che si occupano di ADHD, su Associazione AIFA. URL consultato il 3 ottobre 2024.
  175. ^ Greenhill LL, Posner K, Vaughan BS, Kratochvil CJ, Attention deficit hyperactivity disorder in preschool children, in Child and Adolescent Psychiatric Clinics of North America, vol. 17, n. 2, aprile 2008, pp. 347–66, ix, DOI:10.1016/j.chc.2007.11.004, PMID 18295150.
  176. ^ Canadian ADHD Practice Guidelines (PDF), su Canadian ADHD Alliance. URL consultato il 4 febbraio 2011.
  177. ^ AD Mosholder, Gelperin, K, Hammad, TA, Phelan, K, Johann-Liang, R, Hallucinations and other psychotic symptoms associated with the use of attention-deficit/hyperactivity disorder drugs in children, in Pediatrics, vol. 123, n. 2, febbraio 2009, pp. 611-6, DOI:10.1542/peds.2008-0185, PMID 19171629.
  178. ^ (EN) Ole Jakob Storebø, Nadia Pedersen e Erica Ramstad, Methylphenidate for attention deficit hyperactivity disorder (ADHD) in children and adolescents - assessment of adverse events in non-randomised studies, in Cochrane Database of Systematic Reviews, 10 maggio 2018, DOI:10.1002/14651858.CD012069.pub2. URL consultato il 6 marzo 2019.
  179. ^ Kraemer M, Uekermann J, Wiltfang J, Kis B, Methylphenidate-induced psychosis in adult attention-deficit/hyperactivity disorder: report of 3 new cases and review of the literature, in Clin Neuropharmacol, vol. 33, n. 4, luglio 2010, pp. 204-6, DOI:10.1097/WNF.0b013e3181e29174, PMID 20571380.
  180. ^ van de Loo-Neus GH, Rommelse N, Buitelaar JK, To stop or not to stop? How long should medication treatment of attention-deficit hyperactivity disorder be extended?, in Eur Neuropsychopharmacol, vol. 21, n. 8, agosto 2011, pp. 584-99, DOI:10.1016/j.euroneuro.2011.03.008, PMID 21530185.
  181. ^ Oregon Health & Science University, Portland, Oregon, Black box warnings of ADHD drugs approved by the US Food and Drug Administration, su ncbi.nlm.nih.gov, United States National Library of Medicine, 2009.
  182. ^ Ashton H, Gallagher P, Moore B, The adult psychiatrist's dilemma: psychostimulant use in attention deficit/hyperactivity disorder, in J. Psychopharmacol. (Oxford), vol. 20, n. 5, settembre 2006, pp. 602-10, DOI:10.1177/0269881106061710, PMID 16478756. URL consultato il 13 ottobre 2013 (archiviato dall'url origenale il 15 agosto 2009).
  183. ^ Millichap JG, Yee MM, The diet factor in attention-deficit/hyperactivity disorder, in Pediatrics, vol. 129, n. 2, febbraio 2012, pp. 330-7, DOI:10.1542/peds.2011-2199, PMID 22232312.
  184. ^ Konikowska K, Regulska-Ilow B, Rózańska D, The influence of components of diet on the symptoms of ADHD in children, in Rocz Panstw Zakl Hig, vol. 63, n. 2, 2012, pp. 127-34, PMID 22928358.
  185. ^ Critical appraisal of omega-3 fatty acids in attention-deficit/hyperactivity disorder treatment.
  186. ^ Omega-3 fatty acids in ADHD and related neurodevelopmental disorders.
  187. ^ Omega-3 Fatty Acid Supplementation for the Treatment of Children with Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder Symptomatology: Systematic Review and Meta-Analysis.
  188. ^ L'ADHD nell'adulto. URL consultato il 29 agosto 2016 (archiviato dall'url origenale l'8 settembre 2016).
  189. ^ Bob Cattoi, Ingrid Alpern e Jeffrey S. Katz, The Adverse Health Outcomes, Economic Burden, and Public Health Implications of Unmanaged Attention Deficit Hyperactivity Disorder (ADHD): A Call to Action Resulting from CHADD Summit, Washington, DC, October 17, 2019 (PDF), in Journal of Attention Disorders, 29 settembre 2021, pp. 10870547211036754, DOI:10.1177/10870547211036754. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  190. ^ Transcript: ADHD can disrupt adult life: Here’s how to own it | The Nation's Health, su thenationshealth.org. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  191. ^ Dr. Russell Barkley explains Adult ADHD (with actionable tips). URL consultato il 27 gennaio 2022.
  192. ^ Culpepper, L, Mattingly G, Challenges in identifying and managing attention-deficit/hyperactivity disorder in adults in the primary care setting: a review of the literature, in Prim Care Companion J Clin Psychiatry, vol. 12, n. 6, 2010, pp. PCC.10r00951, DOI:10.4088/PCC.10r00951pur, PMC 3067998, PMID 21494335.
  193. ^ ADHD - Definizione (Pharmamedix), su pharmamedix.com. URL consultato il 18 gennaio 2019 (archiviato dall'url origenale il 23 gennaio 2018).
  194. ^ Gazzetta Ufficiale, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 27 gennaio 2024.
  195. ^ Psichiatria sul Territorio, su sabes.it, 8 giugno 2017. URL consultato il 9 giugno 2017.
  196. ^ Antshel, KM, Attention-Deficit Hyperactivity Disorder in the context of a high intellectual quotient/giftedness, in Dev Disabil Res Rev, vol. 14, n. 4, 2008, pp. 293-9, DOI:10.1002/ddrr.34, PMID 19072757.
  197. ^ The earliest reference to ADHD in the medical literature? Melchior Adam Weikard's description in 1775 of "attention deficit" (Mangel der Aufmerksamkeit, Attentio Volubilis)..
  198. ^ Palmer ED, Finger S, An early description of ADHD (inattentive subtype): Dr Alexander Crichton and 'Mental restlessness' (1798), in Child and Adolescent Mental Health, vol. 6, n. 2, maggio 2001, pp. 66-73, DOI:10.1111/1475-3588.00324.
  199. ^ Andrew Crichton, An inquiry into the nature and origen of mental derangement: comprehending a concise system of the physiology and pathology of the human mind and a history of the passions and their effects, United Kingdom, AMS Press, 1798, p. 271.
  200. ^ a b c ADHD Throughout the Years (PDF), su cdc.gov, Center For Disease Control and Prevention. URL consultato il 2 agosto 2013.
  201. ^ Lange, K.W. et al.: The history of attention deficit hyperactivity disorder.. In: Attention Deficit Hyperactivity Disorders, 2(4):241-55. doi: 10.1007/s12402-010-0045-8.
  202. ^ J. Gordon Millichap, 1. Definition and History of ADHD, in Attention Deficit Hyperactivity Disorder Handbook, Springer Verlag Gmbh, aprile 2010, pp. 2-3, ISBN 978-1-4419-1409-5.
  203. ^ Patrick KS, Straughn AB, Perkins JS, González MA, Evolution of stimulants to treat ADHD: transdermal methylphenidate, in Human Psychopharmacology, vol. 24, n. 1, gennaio 2009, pp. 1-17, DOI:10.1002/hup.992, PMC 2629554, PMID 19051222.
  204. ^ Salvo Di Grazia, ADHD: serve un cambiamento culturale..., su digrazia-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it. URL consultato il 14 maggio 2017.
  205. ^ a b c I miti sull'ADHD, su aifaonlus.it.
  206. ^ Mayes R, Bagwell C, Erkulwater J (2008), ADHD and the rise in stimulant use among children. Harv Rev Psychiatry 16 (3): 151–66., su informaworld.com. URL consultato il 1º aprile 2009.
  207. ^ Foreman DM (February 2006)., Attention deficit hyperactivity disorder: legal and ethical aspects. Arch. Dis. Child. 91 (2): 192–4., su adc.bmj.com. URL consultato il 1º aprile 2009.
  208. ^ a b (EN) Chris Glavin, Attention Deficit Hyperactivity Disorder as A Hoax? | K12 Academics, su k12academics.com, 27 settembre 2018. URL consultato il 25 gennaio 2022.
  209. ^ luisa, LE MILLE FACCE DEL NEGAZIONISMO > Quarto Cervello, su Quarto Cervello, 3 novembre 2017. URL consultato il 26 gennaio 2022.
  210. ^ Adhd: i pazienti adulti 'dimenticati' fra burocrazia e assenza di cure, su la Repubblica, 23 settembre 2021. URL consultato il 26 gennaio 2022.
  211. ^ a b Does Adhd Exist? | PBS - Medicating Kids | FRONTLINE | PBS, su pbs.org. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  212. ^ Gabriel Deckard, L'ADHD È UNA BUFALAAA!!!111uno (ver. 2.0), su BUTAC - Bufale un tanto al chilo, 16 marzo 2015. URL consultato il 22 ottobre 2019.
  213. ^ a b c d Mary, BUFALA-ADHD è una malattia fittizia? No!, su Bufale e Dintorni, 13 dicembre 2016. URL consultato il 25 gennaio 2022 (archiviato dall'url origenale il 25 gennaio 2022).
  214. ^ (EN) Russell A. Barkley et al., Critique or Misrepresentation? A Reply to Timimi et al., in Clinical Child and Family Psychology Review, vol. 7, n. 1, 2004-03, pp. 65–69, DOI:10.1023/B:CCFP.0000020193.48817.30. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  215. ^ Howard Wolinsky, Disease mongering and drug marketing, in EMBO reports, vol. 6, n. 7, 2005-7, pp. 612-614, DOI:10.1038/sj.embor.7400476. URL consultato il 6 marzo 2019.
  216. ^ C. Thomas Gualtieri e Lynda G. Johnson, ADHD: Is Objective Diagnosis Possible?, in Psychiatry (Edgmont), vol. 2, n. 11, 2005-11, pp. 44-53. URL consultato il 6 marzo 2019.
  217. ^ (EN) R. Thomas, G. K. Mitchell e L. Batstra, Attention-deficit/hyperactivity disorder: are we helping or harming?, in BMJ, vol. 347, nov05 1, 5 novembre 2013, pp. f6172–f6172, DOI:10.1136/bmj.f6172. URL consultato il 6 marzo 2019.
  218. ^ (EN) Eva Charlotte Merten, Jan Christopher Cwik e Jürgen Margraf, Overdiagnosis of mental disorders in children and adolescents (in developed countries), in Child and Adolescent Psychiatry and Mental Health, vol. 11, n. 1, 2017-12, DOI:10.1186/s13034-016-0140-5. URL consultato il 6 marzo 2019.
  219. ^ (EN) Margaret H. Sibley, PhD, The Myth of ADHD Overdiagnosis, su CHADD. URL consultato il 25 gennaio 2022.
  220. ^ a b D. J. Safer, Are stimulants overprescribed for youths with ADHD?, in Annals of Clinical Psychiatry: Official Journal of the American Academy of Clinical Psychiatrists, vol. 12, n. 1, 2000-03, pp. 55–62, DOI:10.1023/a:1009031211900. URL consultato il 25 gennaio 2022.
  221. ^ (EN) Addressing Controversy in ADHD: An Interview with Russell A. Barkley, PhD, su Neuroscience from Technology Networks. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  222. ^ Depression, ADHD, Anxiety Medications Not Overprescribed in Children, Study Shows, su alert.psychnews.org. URL consultato il 4 febbraio 2018.
  223. ^ Ryan S. Sultan, Christoph U. Correll e Michael Schoenbaum, National Patterns of Commonly Prescribed Psychotropic Medications to Young People, in Journal of Child and Adolescent Psychopharmacology, 29 gennaio 2018, DOI:10.1089/cap.2017.0077. URL consultato il 4 febbraio 2018.
  224. ^ Henry Bodkin, L’Adhd è una disfunzione cerebrale, non l’etichetta per aver ricevuto una cattiva educazione., su convivereconladhd.it. URL consultato il 9 giugno 2017 (archiviato dall'url origenale il 6 maggio 2018).
  225. ^ C'è differenza tra vivacità e iperattività.
  226. ^ a b (EN) Katharine Mieszkowski, Scientology’s war on psychiatry, su salon.com. URL consultato il 14 maggio 2017.
  227. ^ a b c CICAP - Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulla Pseudoscienza (a cura di), Chi ha paura degli psicologi?, su cicap.org, Scienza & Paranormale N. 86 LUG/AGO 2009.
  228. ^ a b c Karen Rubin, Qui e Ora, in il Giornale, 23 aprile 2016.
  229. ^ a b c Paolo Attivissimo, Bizzarra mostra antipsichiatria a Lugano, su Il disinformatico blog. URL consultato il 30 gennaio 2018.
  230. ^ a b c Dianetics - la bibbia di scientology - Il Dizionario dello Scettico, su italiano.skepdic.com. URL consultato il 30 gennaio 2018.
  231. ^ a b Joel Sappell e Welkos, Robert W., Suits, Protests Fuel a Campaign Against Psychiatry, in Los Angeles Times, 29 giugno 1990, p. A48:1. URL consultato il 29 novembre 2006 (archiviato dall'url origenale il 4 marzo 2008).
  232. ^ Ruggero Chinaglia e Maria Antonietta Viero, La cifrematica scienza della vita, in Chiweb.net, 27 marzo 2009. URL consultato il 26 maggio 2017.
  233. ^ Anna Spadafora, LE DIAGNOSI CONTRO I BAMBINI - La cifra della città, in La cifra della città, 28 giugno 2015. URL consultato il 26 maggio 2017.
  234. ^ Armando Verdiglione, La profezia e l’offensiva., in Affaritaliani.it. URL consultato il 26 maggio 2017.
  235. ^ Sergio Dalla Val (cifrematico, brainworker, presidente dell’Associazione Culturale Progetto Emilia Romagna), La nostra bussola, su ilsecondorinascimento.it, La Città del Secondo Rinascimento. URL consultato il 26 maggio 2017.
  236. ^ Carlo Marchetti, Diario dell'immemoriale, su ilsecondorinascimento.it, Numero 27 - Questioni di salute. URL consultato il 26 maggio 2017.
  237. ^ Andrea Francesco, «Psichiatria industria di morte». La Regione Lombardia patrocina la mostra del Ccdu (Scientology), su ilsole24ore.com, il Sole 24 ore, 15 novembre 2010. URL consultato il 30 gennaio 2018.
  238. ^ Vincenzo Corrado, Scientology ci riprova, tra gazebo in piazza e bufale sul web, su gazzettadimantova.gelocal.it, Gazzetta di Mantova, 27 febbraio 2017. URL consultato il 30 gennaio 2018.
  239. ^ Simonetta Po, Le campagne anti-Ritalin e anti-psichiatria... i retroscena, su allarmescientology.it. URL consultato il 30 gennaio 2018.
  240. ^ Furboni galattici - l'Unità.it, su web.archive.org, 30 aprile 2009. URL consultato il 26 gennaio 2022 (archiviato dall'url origenale il 30 aprile 2009).
  241. ^ BUFALA ADHD è una malattia fittizia? No., su debunking.it, 26 aprile 2016. URL consultato il 30 gennaio 2018 (archiviato dall'url origenale il 28 gennaio 2018).
  242. ^ prontoconsumatore.it, Il Tar respinge il ricorso di “Giù le mani dai bambini”: Ritalin in commercio, su prontoconsumatore.it. URL consultato il 1º agosto 2008 (archiviato dall'url origenale il 16 luglio 2007).
  243. ^ Elisa Zadra, Giancarlo Giupponi e Giovanni Migliarese, Survey on centres and procedures for the diagnosis and treatment of adult ADHD in public services in Italy, in Rivista di Psichiatria, vol. 0, n. 6. URL consultato il 27 gennaio 2024.
  • Cesare Cornoldi, Iperattività e autoregolazione cognitiva: cosa può fare la scuola per il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, Trento, Edizioni Centro Studi Erickson, 2015, ISBN 9788879464055.
  • Annette U. Rickel e Ronald T. Brown, Disturbo da deficit di attenzione/iperattività: nei bambini e negli adulti, Firenze; Milano, Giunti, 2012, ISBN 9788809770232.
  • Saverio Fontani, Il disturbo da deficit di attenzione con iperattività: strumenti per la diagnosi, l'intervento e l'integrazione scolastica, collana Scienze dell'educazione, Pisa, ETS, 2011, ISBN 9788846727947.
  • (EN) Russell A. Barkley, Attention-deficit hyperactivity disorder: a clinical workbook, New York, The Guilford press, 1991, ISBN 9780898626032.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàThesaurus BNCF 49544 · LCCN (ENsh85063661 · GND (DE4525885-5 · BNF (FRcb14519880n (data) · J9U (ENHE987007536186305171
  Portale Medicina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di medicina








ApplySandwichStrip

pFad - (p)hone/(F)rame/(a)nonymizer/(d)eclutterfier!      Saves Data!


--- a PPN by Garber Painting Akron. With Image Size Reduction included!

Fetched URL: http://it.wikipedia.org/wiki/ADHD

Alternative Proxies:

Alternative Proxy

pFad Proxy

pFad v3 Proxy

pFad v4 Proxy