Papers by Roberto Sammartano
Hormos, Jan 1, 2010
Nella seconda metà del III sec. a.C. l"attività diplomatica delle città greche conobbe un rinnova... more Nella seconda metà del III sec. a.C. l"attività diplomatica delle città greche conobbe un rinnovato impulso a causa del progressivo incremento delle feste religiose a carattere "panellenico", che prevedevano, oltre alle solenni processioni sacre, anche competizioni in svariate discipline agonistiche (gare ginniche, ippiche, musicali etc.). 1 Com"è noto, gli annunci di tali iniziative da parte degli ambasciatori (theoroi) inviati in ogni angolo del mondo ellenistico erano spesso accompagnati dalla richiesta dell"inviolabilità, o asylia, finalizzata a preservare l"immunità della città organizzatrice dalle rappresaglie degli eserciti impegnati nelle continue e logoranti guerre combattute, ai vertici, dai sovrani di turno delle grandi potenze ellenistiche. 2 Si comprende dunque come, dietro le motivazioni culturali e religiose "di facciata" esibite dai theoroi, questa intensa e capillare attività diplomatica rispondesse in realtà al desiderio delle città promotrici di creare una vasta rete di rapporti diretti e biunivoci con i partecipanti alle cerimonie religiose, per sopperire alle difficoltà interne determinate dalla condizione di marginalità in cui versavano ormai le poleis greche rispetto alla grande politique internazionale.
Pallas, Jan 1, 2009
Tra prassi, ideologia e propaganda Sulla conquista del potere assoluto da parte di Dionisio I (40... more Tra prassi, ideologia e propaganda Sulla conquista del potere assoluto da parte di Dionisio I (406 a.C.), com'è noto, l'unica narrazione pervenuta in forma completa è quella fornita da Diodoro Siculo, che si caratterizza per i suoi toni fortemente critici nei confronti del protagonista. 1 Lo storico di Agirio sottolinea a più riprese come Dionisio, sin dai suoi esordi sulla scena politica siracusana, abbia sfruttato la grave situazione di pericolo determinata dall'offensiva punica in Sicilia per instaurare un sistema di potere autocratico forte, di tipo militare, e modellato sull'esperienza delle più antiche tirannidi del mondo greco. Il giovane seguace di Ermocrate, infatti, da quando si era distinto per il suo valore in alcuni combattimenti contro i Cartaginesi, aveva guadagnato grande reputazione presso i Siracusani e per questo motivo «fu indotto a concepire grandi aspettative e congegnò ogni cosa per diventare tiranno della sua patria». 2 La fonte diodorea, che viene comunemente identificata con Timeo, 3 mette in evidenza come il passo decisivo verso l'instaurazione della tirannide sia stato la 1 Diod. XIII 91-96. Per l'analisi puntuale di questi capitoli diodorei vd., in particolare, K.F. Stroheker, Dionysios I. Gestalt und Geschichte des Tyrannen von Syrakus, Wiesbaden 1958, 42 ss.; M. Sordi 1990, L"elezione di Dionigi, «Messana» I (1990), 17-26 = La dynasteia in Occidente (Studi su Dionigi I), Padova 1992, 25-32; B. Caven, Dionysius I. War-Lord of Sicily, New Haven-London 1990, 56 ss.; S. Péré-Noguès, Les enseignements d"un récit: l"exemple des débuts politiques de Denys l"Ancien selon Diodore de Sicile, «Pallas» LXXIX (2009), 105-118.
Relaciones interculturales en el Mediterràneo antiguo: …, Jan 1, 2008
Quaderni di acme, Jan 1, 2007
RefDoc Refdoc est un service / is powered by. ...
In limine. Ricerche su marginalità e periferia nel …, Jan 1, 2004
Atti del convegno di studi su Diodoro Siculo e la …, Jan 1, 2006
La tradizione che attribuisce l'origene degli Elimi all'arrivo presso le coste siciliane di un gr... more La tradizione che attribuisce l'origene degli Elimi all'arrivo presso le coste siciliane di un gruppo di eroi troiani reduci dalla guerra contro gli Achei era ancora ampiamente nota al tempo di Diodoro Siculo. Le più antiche testimonianze letterarie, risalenti, com'è noto, al racconto di Ellanico di Lesbo sulla fuga da Troia degli eroi eponimi Elimo ed Egesto (A.R. I, 47, 2; I 52 -53, 1) e alla notizia inserita da Tucidide nel quadro etnografico dell'archaiologhia siciliana del VI libro (VI, 2, 3), sono riprese e rielaborate in età ellenistica dal poeta calcidese Licofrone (Alex. 951-977), dal mitografo Apollodoro (apud Strab. VI, 1, 3; cfr. anche VI 2, 5) e dallo storico siceliota Timeo (apud Plut. Nic. 1, 1) 1 ; ma è soprattutto a partire dalla conquista romana della Sicilia che la leggenda torna prepotentemente alla ribalta: la comune discendenza da Enea di Roma e dell'elima Segesta divenne infatti, durante la prima guerra punica, il fondamento e la giustificazione dell'intesa siglata tra le due città in funzione anti-cartaginese 2 , e dell'importanza ricoperta presso gli ambienti politici romani dal motivo della consanguineità con le genti elime fa fede Cicerone, il quale, pochi anni prima dell'inizio della composizione della Biblioteca storica diodorea 3 , rimproverava a Verre di non aver risparmiato dalle sue spoliazioni nemmeno la comunità segestana, nonostante i rapporti di parentela ed i conseguenti vincoli di fides, societas e amicitia che legavano da lungo tempo le due comunità (II in Verr. IV, 72; V, 83, 125).
Supplementi a Kókalos, Jan 1, 1998
RefDoc Refdoc est un service / is powered by. ...
Uploads
Papers by Roberto Sammartano