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(PDF) L'italiano: strutture, usi, varietà
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L'italiano: strutture, usi, varietà

a cura di Rita Librandi, Roma, Carocci, 2019

L’italiano: strutture, usi, varietà A cura di Rita Librandi C Carocci editore Il volume è corredato di materiali consultabili online sul nostro sito Internet. 1a edizione, marzo 2019 © copyright 2019 by Carocci editore S.p.A., Roma Realizzazione editoriale: Omnibook, Bari Impaginazione: Luca Paternoster, Urbino Finito di stampare nel marzo 2019 da Eurolit, Roma isbn 978-88-430-9516-2 Riproduzione vietata ai sensi di legge (art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633) Senza regolare autorizzazione, è vietato riprodurre questo volume anche parzialmente e con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico. Indice Presentazione 11 di Rita Librandi 1. Percorso storico 15 di Rita Librandi 1. Come si arriva all’italiano d’oggi: cenni rapidi su un lungo cammino 15 1.1. Premessa / 1.2. Molti volgari da un latino variegato / 1.3. Tra tanti volgari, uno di maggior prestigio / 1.4. Verso la codificazione / 1.5. La svolta del Cinquecento / 1.6. Tracce del fiorentino nell’italiano / 1.7. Con l’unità politica una nuova unità linguistica / 1.8. Dopo la metà del Novecento: tra problemi risolti e nuove sfide da affrontare 2. Riflettiamo sul confronto: l’italiano e le altre lingue 38 2.1. Francia: una politica linguistica meditata / 2.2. Storia controversa del castigliano Approfondimenti bibliografici 2. Fonetica 43 di Pietro Maturi 1. Sistema fonetico 42 43 1.1. Fonetica / 1.2. Foni, lettere e trascrizione fonetica / 1.3. Vocali e consonanti / 1.4. Sistema vocalico / 1.5. Sistema consonantico / 1.6. Lunghezza dei foni / 1.7. Fenomeni di coarticolazione / 1.8. Accento di parola nell’italiano standard / 1.9. Pronunce regionali / 1.10. Nuove tendenze nella pronuncia / 1.11. Rapporto tra grafia e fonetica 2. Riflettiamo sul confronto: l’italiano e le altre lingue 62 2.1. Apprendimento e acquisizione della fonetica italiana da parte di parlanti nativi di altra lingua / 2.2. Aspetti e problemi dell’apprendimento della pronuncia italiana / 2.3. Aspetti e problemi dell’apprendimento della pronuncia delle lingue straniere da parte di italofoni Approfondimenti bibliografici 70 7 L’italiano: strutture, usi, varietà 3. Morfologia e sintassi di Sergio Lubello 1. 2. Stabilità delle strutture morfosintattiche Morfologia 72 71 71 2.1. Nozioni di sfondo / 2.2. Nome e aggettivo / 2.3. Pronomi e determinanti / 2.4. Aspetti sintattici di pronomi e determinanti / 2.5. Verbo / 2.6. Aspetti sintattici del verbo / 2.7. Sulle parti invariabili 3. Sintassi 101 3.1. Nozioni di sfondo: frase, enunciato, sintagma / 3.2. Frase semplice / 3.3. Frase complessa / 3.4. Frase marcata / 3.5. Alcune osservazioni su punteggiatura e sintassi 4. Riflettiamo sul confronto: l’italiano e le altre lingue 129 4.1. Soggetto obbligatorio / 4.2. Ordine dei costituenti della frase: romanzo-germanico / 4.3. Negazioni a confronto Approfondimenti bibliografici 4. Testo 135 di Stefano Telve 1. 2. Nozioni di sfondo Coerenza 136 133 135 2.1. Implicito ed esplicito / 2.2. Gestione delle informazioni e costruzione del testo 3. Deissi 140 3.1. Deissi temporale / 3.2. Deissi spaziale / 3.3. Deissi personale e sociale / 3.4. Deissi testuale / 3.5. Dimostrativi: un ponte tra deissi e anafora 4. Coesione e suoi strumenti: l’anafora 152 4.1. Coesivi testuali / 4.2. Coesivi nominali / 4.3. Coesivi e relazioni semantiche / 4.4. Coesivi forti e coesivi deboli / 4.5. Continuità e progressione tematica 5. 6. 7. Coesione e suoi strumenti: i connettivi 173 Testi, generi, tipologie 177 Riflettiamo sul confronto: l’italiano e le altre lingue 179 7.1. Deissi nelle lingue straniere / 7.2. Coesione nelle lingue straniere Approfondimenti bibliografici 5. Lessico 183 di Rosa Piro 1. 2. 3. Lessico e grammatica 183 Un po’ di terminologia 183 Dizionario e vocabolario 184 182 3.1. Tipologie di dizionari / 3.2. Struttura dei dizionari / 3.3. Quante parole usiamo? 8 Indice 4. 5. Vita delle parole: arcaismi, neologismi, occasionalismi 188 Come si formano le parole italiane? 189 5.1. Parole derivate / 5.2. Parole composte / 5.3. Altre possibilità di formazione delle parole 6. Origini del lessico italiano 200 6.1. Fondo ereditario latino / 6.2. Lessico delle varietà regionali / 6.3. Dalle altre lingue: prestiti e calchi 7. Relazioni semantiche tra parole 217 7.1. Rapporti associativi / 7.2. Relazioni di equivalenza / 7.3. Relazioni di opposizione / 7.4. Relazioni di omonimia / 7.5. Rapporti di iperonimia e iponimia / 7.6. Relazioni di parte per il tutto o tutto per la parte / 7.7. Tra lessico e sintassi 8. Riflettiamo sul confronto: l’italiano e le altre lingue 221 8.1. Italianismi nel mondo Approfondimenti bibliografici 223 6. Le tante varietà di cui si servono gli italiani 225 di Daniele D’Aguanno, Rita Librandi, Sergio Lubello, Pietro Maturi e Rosa Piro 1. Variazione linguistica 225 1.1. Nozioni di sfondo / 1.2. Dimensioni di variazione / 1.3. Spazio linguistico dell’Italia 2. Varietà, usi e testi 234 2.1. Italiano standard / 2.2. Movimenti della lingua oggi / 2.3. Tre esempi di italiano regionale / 2.4. Italiano popolare / 2.5. Registri / 2.6. Linguaggi specialistici / 2.7. Scritture digitali informali / 2.8. Italiano dei nuovi italiani / 2.9. Dialetti nell’Italia d’oggi: nuovi usi artistici, sociali, digitali Approfondimenti bibliografici 290 Bibliografia 291 Indice delle cose notevoli 305 Gli autori 317 9 Presentazione Negli ultimi anni è andato crescendo il numero di manuali di Linguistica italiana, nati, con buona probabilità, dall’esigenza di strutturare in modo sistematico i contenuti basilari della disciplina. La necessità era stata già avvertita nel momento in cui settori di insegnamento e ricerca che, pur se diversamente nominati, si erano concentrati principalmente sulla storia dell’italiano, delle sue strutture e delle sue testimonianze scritte, dopo aver esteso gli studi anche alle forme, alle varietà e agli usi dell’italiano contemporaneo, furono accorpati sotto l’unica denominazione di “Linguistica italiana”. A dire il vero, la denominazione più corretta sarebbe stata, e sarebbe ancor oggi, “Linguistica dell’italiano”, sia per evitare confusioni con insegnamenti cui è invece demandato il compito di fornire conoscenze sul funzionamento di tutte le lingue, sia per circoscrivere con chiarezza l’oggetto dei suoi studi. Rimane indubbio in ogni caso che, con l’avvio della cosiddetta riforma universitaria del “3 + 2” e con l’attivazione di corsi di laurea nuovi e spesso assai differenti da quelli di un tempo, la Linguistica italiana ha sempre meglio definito i contenuti da trasmettere, rispondendo anche alla necessità di consolidare negli studenti la competenza dell’italiano attraverso una riflessione sulle sue strutture e un’analisi diretta della comunicazione scritta e orale. L’attenzione verso la storia della lingua italiana, che per la sua peculiarità (e non solo) è sempre importantissimo conoscere, non è stata cancellata, ma i due insegnamenti si sono andati sempre meglio circoscrivendo, privilegiando, in base al livello e alla tipologia degli studi, ora la riflessione linguistica sull’italiano contemporaneo, ora lo studio della storia linguistica esterna e interna. Da qui, come si diceva, ha preso il via la produzione di manuali adeguati alle nuove esigenze e da qui parte la nostra nuova proposta, che pur privilegiando il pubblico degli studenti universitari intende aprirsi anche alla lettura di chi, per lavoro o per proprio interesse, desideri approfondire la conoscenza dell’italiano o soffermarsi sul confronto tra il proprio idioma e le altre lingue europee. Dall’esperienza didattica degli autori, infatti, scaturiscono sia quest’ultima possibilità offerta ai lettori sia altre innovazioni, a cominciare dal fatto che il libro volutamente si apre e non si chiude con 11 L’italiano: strutture, usi, varietà un excursus storico, nella convinzione che almeno alcune linee essenziali della nostra storia linguistica siano una conoscenza di base indispensabile per acquisire consapevolezza della situazione linguistica attuale. Si tratta di un percorso storico molto breve, sensibilmente sbilanciato verso i secoli che vanno dalle origeni alla codificazione del Cinquecento, con lo scopo di privilegiare quei passaggi che più di altri ci sembra aiutino a capire le basi dell’italiano e la formazione di un così ampio repertorio di lingue e varietà. Seguono i capitoli dedicati, dalla fonetica al lessico, a ciascuna delle strutture portanti della lingua, mentre in un’unica sezione sono racchiuse la morfologia e la sintassi, anche al fine di evidenziarne, come mostra in più punti Sergio Lubello, i numerosi intrecci. La formazione delle parole, al contrario, è stata scorporata dalla morfologia e inclusa nel capitolo sul lessico, fornendo tuttavia numerosi e opportuni rinvii che consentono di coglierne i nessi. L’ultimo capitolo, frutto della collaborazione di tutti gli autori, è interamente dedicato alle varietà e agli usi dell’italiano, che sono stati illustrati partendo sempre da esempi autentici, convinti che l’analisi diretta dei testi sia il modo più efficace per acquisire coscienza della variazione e dei mutamenti linguistici. Un’attenzione particolare è stata data ai “nuovi italiani”, alle fasi che conducono verso la conoscenza della nostra lingua e alla letteratura di migrazione, che spesso si mescola con i dialetti, confermandone una vitalità mai smorzata tra le vie cittadine, le parole della musica, la comunicazione in rete. Del tutto nuovo, come si diceva, è lo spazio dedicato, al termine di ciascuno dei primi cinque capitoli, alle altre lingue: sotto il titolo di Riflettiamo sul confronto si raccolgono ora raffronti fra tratti rilevanti dell’italiano e delle altre lingue, ora un esame degli italianismi, ora comportamenti degli italofoni nei confronti della fonetica delle lingue straniere. Se si sono privilegiate le lingue più note dell’Europa occidentale è stato perché altri idiomi avrebbero richiesto spazi e strumenti di molta maggiore ampiezza, ma non sarebbe inutile, per il futuro, pensare a un confronto più esteso in manuali specifici composti a più mani. L’esperienza didattica di buona parte degli autori, infatti, svolta in corsi di laurea che puntano all’apprendimento delle lingue straniere o alla mediazione tra le culture, ha sicuramente influito su questa scelta, ma non è stata meno rilevante l’idea che, al di là dei percorsi di studio, riflettere sulla comparazione tra idiomi diversi aiuti a guardare sempre più in profondità, a diventare più consapevoli di sé e degli altri e a cogliere quanto grande sia la ricchezza dello scambio in confronto alla povertà della chiusura. Per agevolare una lettura scorrevole ma attenta si è ricorso il meno possibile alle note o ai rinvii bibliografici all’interno del testo. In fondo a ogni capitolo si è, però, indicata, tramite la sequenza autore-anno, la bibliografia che è alla base di ciascuna sezione e che può essere utile agli approfondi12 Presentazione menti. Non si tratta, né poteva trattarsi, di una bibliografia esaustiva e, come si vedrà, è stata data preferenza agli strumenti e ai repertori che meglio possono contribuire alla trasmissione dei contenuti di base. I capp. 2-6 sono corredati da esercizi che i lettori troveranno sul sito della casa editrice (www.carocci.it) e, più precisamente, nella pagina dedicata alla scheda del volume, da cui sarà possibile scaricare gli allegati con i test e le soluzioni. rita librandi 13








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