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SIMONE AMICI Survey from the sky. Proposta di approccio metodologico per la ricognizione topografica di una metropoli del Mediterraneo: Gortina di Creta Google Meet Link: https://meet.google.com/fqp-bgaq-qiy

POSTER SESSION DIGITAL HUMANITIES - SESSIONE I “Data science, intelligenza artificiale e metodi computazionali: riflessioni e nuove opportunità” SIMONE AMICI Survey from the sky. Proposta di approccio metodologico per la ricognizione topografica di una metropoli del Mediterraneo: Gortina di Creta. Il presente contributo si inserisce all’interno del più ampio progetto di Dottorato, presentato da chi scrive, che si prefigge di creare un GIS integrato di una delle più estese metropoli dell’antichità, la capitale della Provincia di Creta e Cirenaica: Gortina. La conoscenza della città antica avvenne - così come accade tutt’oggi - tramite l’indagine stratigrafica di alcune zone chiave dell’abitato, attraverso studio architettonico di monumenti isolati e, infine, mediante la redazione di una Carta Archeologica, volta a inquadrare topograficamente le emergenze archeologiche note. Tuttavia, un supporto cartaceo come questo poco si adatta alla dinamicità e alla velocità di trasformazione delle informazioni archeologiche e topografiche tipiche di un contesto in continua evoluzione come quello in esame. Gortina, difatti, è stata indagata in maniera continuativa, se non per delle interruzioni dovute ai due grandi conflitti mondiali, dal 1884 (anno della sua scoperta per intuito di F. Halbherr e della Grande Iscrizione) a oggi, oggetto di ricerche coordinate dalla Scuola Archeologica Italiana di Atene e condotte sul campo dalle Università di Roma, Padova, Macerata, Siena, Palermo, Catania e Bologna. Le indagini susseguitesi nel corso degli ultimi decenni, salvo sporadiche eccezioni, si sono concentrate all’interno della presunta area urbana, penalizzando la conoscenza del contesto extra urbano. Allo stato attuale delle nostre conoscenze, stabilire l’effettiva estensione della città risulta problematico: Gortina vive come centro antropico senza “apparenti” soluzioni di discontinuità dal Tardo Minoico III (XIII sec. a.C.) al periodo bizantino (IX sec. d.C.), attraversando numerose fasi edilizie e costruttive. Queste e altre problematiche poco si adattano a una graficizzazione “classica”, di tipo cartaceo, ravvisabile in una Carta Archeologica: questi grandi areali da coprire e documentare, unitamente ai limiti imposti dalle scale di rappresentazione e alla continua evoluzione delle ricerche, rendono complesse da elaborare e di fatto obsolete le carte fin qui prodotte, sia per quel che riguarda il fattore spaziale sia, soprattutto, per ciò che concerne quello temporale. A queste problematiche si aggiunge quella della metodologia d’approccio: sebbene ricognizione e rilievo diretto restino i migliori modi di comprensione e rappresentazione di un determinato paesaggio e/o monumento, l’utilizzo di strumentazioni accessorie, quali Stazione Totale, GNSS topografico, Laser Scanner, Piattaforme UAV con finalità aerofotogrammetriche ed elaborazioni in ambiente GIS, potrebbero aumentare la produttività della ricerca per quel che riguarda il processo di acquisizione dei dati e per le dinamiche relative alla loro gestione, in quanto questo tipo di piattaforme ben si adattano a contenere dati topografici e documentali di origene e forme diverse. Queste idee sono state messe in atto nell’ambito del processo di comprensione della città antica e del suo territorio attraverso un approccio tipico della ricerca topografica, comunemente conosciuto come “multi-scala”, che può essere analizzato sulla base di modelli costruiti su ordini di grandezza differenti, che varia rispetto la scala entro cui rappresentiamo il sistema, il cui contenitore ideale si rivela essere la piattaforma GIS. IAS 2020. 19-20 novembre 2020. Online conference Per meglio comprendere le dinamiche naturali e antropiche che concorrono alla formazione del Paesaggio Antico serve un punto d’osservazione privilegiato, capace di abbracciare ampi areali con visione sincronica. Fino a qualche anno fa questo tipo di documentazione veniva demandata alle immagini satellitari, oggi affiancate dalle ortofoto catturate da APR attraverso il processo di gestione aerofotogrammetrico. Questo metodo, oltre a essere più economico del precedente, permette di registrare i rapidi cambiamenti del territorio a seguito di azioni antropiche o naturali che lo modifichino. A scale diverse il paesaggio, il monumento e il singolo punto dialogano con la stessa lingua e riferimento spaziale in un sistema GIS, ove qualsiasi elemento può essere impreziosito da informazioni di varia natura e soprattutto “picchettato” e materializzato nella realtà. Alle informazioni raster si possono aggiungere quelle “vettoriali” derivate da misurazioni TPS, punti GNSS o nuvole di punti elaborate attraverso strumentazione laser scanner, al fine di velocizzare e oggettivizzare la natura delle misurazioni fatte in campo. In questo modo, sarà possibile censire e mantenere aggiornato lo stato dell’ampio patrimonio archeologico che ricade all’interno dell’area di studio, esaminandolo a diverse scale d’analisi: quella alta per ampi fenomeni, quali l’organizzazione delle campagne, la creazione e la manutenzione di importanti strutture di rete, quali strade e acquedotti o processi di urbanizzazione; a bassa scala per documentazioni di particolari, quali monumenti o evidenze isolate che possono arrivare ad un livello di dettaglio adatto alle dinamiche dello scavo archeologico. Simone Amici Dottorando Sapienza - Università di Roma simone.amici@uniroma1.it Fig. 1 – Ortofoto ad alta risoluzione del Tempio di Apollo Pizio. Restituzione CAD dei punti topografici battuti. 2 IAS 2020. 19-20 novembre 2020. Online conference Fig. 2 – Ortofoto interpolata da drone con evidenze isolate e inedite; sopra, la griglia di 10 x 10 m per georeferenziare sommariamente le tracce indagate. Fig. 3 – Unione in ambiente GIS dei dati proveniente da piattaforma satellitare con quelli desunti da aerofotogrammetria da UAV. 3 IAS 2020. 19-20 novembre 2020. Online conference Fig. 4 – Modello digitale del terreno con curve di livello creato al fine di indagare tracce da microrilievo riferibili al tracciato antico dell'acquedotto (sulla sx). Il testo e le immagini qui presentati sono di proprietà dell’Autore e saranno oggetto di pubblicazione negli Atti del Convegno. 4








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