Giorgio Rocco
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Books by Giorgio Rocco
Dallo studio del tempio di Roma e Augusto, si conferma, nel fenomeno di ellenizzazione degli Empori tripolitani, il peso significativo di Alessandria - anche attraverso la grecità cirenaica - pure nella persistenza di tradizioni costruttive locali e nell’adozione di modelli tipologici di ispirazione italico-romana.
In particolare, all’interno dell’opera, oltre alla cura generale M. Livadiotti è autore dei seguenti contributi: L’isola di Rodi, storia degli scavi; Rodi, lo stadio; Rodi, l’odeion; Rodi, le necropoli; Rodi, la ‘Tomba dei Tolemei’; Ialiso, gli scavi sull’acropoli; Coo, Il piano regolatore di Coo del 1934: un progetto di città archeologica; Gli scavi nella città di Coo; Lo scavo di “Città Murata”; Il “Santuario del Porto”; La stoà orientale; L’odeion; Le ‘Terme Occidentali’; Il ‘Tempio di Zeus Alseios’; Il teatro; I monumenti bizantini e medievali sul Monte Fileremo: il restauro degli affreschi della Cappella di S. Giorgio; La chiesa bizantina della città bassa; Appendice documentaria.
La presentazione è stata suddivisa in due parti: la prima di carattere discorsivo e storicistico, la seconda costituita da un catalogo dei monumenti trattato per schede; quest’ultimo offre la base conoscitiva e di consultazione, permettendo di alleggerire il testo iniziale dagli aspetti puramente descrittivi ed informativi e costituendo nel contempo un pratico ed efficiente strumento didattico. A questo si accompagnano le “schede tematiche”, concepite per illustrare alcuni aspetti tecnici e per alleggerire la trattazione di tutte le spiegazioni che avrebbero reso difficoltosa la lettura.
In particolare, all’interno dell’opera M. Livadiotti è autore dei seguenti paragrafi:
Testo generale: §§ III.1, IV.1, V.1, V.1.2, VI.1, VI.1.2, VI.1.4, VI.1.5, VII.1, VII.1.3, VII.1.4, VII.1.5, VIII.1, VIII.1.6, VIII.1.7, VIII.2, VIII.2.1, VIII.2.2;
Schede tematiche (pp. 861-909);
Catalogo dei monumenti, voci: Atene, Attica, Acropoli: Cortile occidentale - Ionia, Mileto: Assessos - Corinzia, Corinto: Grande Tempio - Corinzia, Corinto: Tempio vicino al teatro - Cicladi, Paros: Delion - Lemnos, Hephestia: Hieron - Lemnos, Chloi: Kabirion - Dodecaneso, Rodi: Ialiso - Dodecaneso, Rodi: Vroulià - Ionia, Chios: ambitato di Emporion.
Lo studio della Stoà Meridionale dell’agorà si inserisce nell’ambito di una più generale analisi della topografia della città antica di Kos che l’équipe del Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura del Politecnico di Bari, diretta da Giorgio Rocco, sta portando avanti ormai da molti anni in collaborazione con i colleghi delle Eforie del Dodecaneso e con l’Istituto Archeologico di Studi Egei di Rodi.
Frutto di una ricerca sul campo sempre attenta al dato proveniente dal rilievo delle strutture e dei frammenti architettonici, l’ipotesi di ricostruzione della Stoà fornisce un importante tassello per la conoscenza complessiva dell’agorà di Kos e dei suoi monumenti, argomento a cui l’Autore ha dedicato negli ultimi anni diversi contributi. L’esistenza stessa di questo lungo edificio porticato posto a delimitare il lato sud della piazza agorale ha risolto inoltre alcuni quesiti riguardo alla configurazione topografica dell’area centrale della città, rimasti insoluti dopo gli scavi di Luigi Morricone del tratto più occidentale della plateia ellenistica e di Charis Kanzia lungo la sua prosecuzione più ad Est. Inoltre, la descrizione della consistenza del monumento e della sua ricostruzione sono integrate da un serrato sistema di confronti con l’architettura del periodo di area microasiatica, arrivando ad inquadrare in modo più preciso la produzione architettonica dell’isola in età ellenistica e conferendole un rilievo maggiore di quanto finora sia stato supposto.
Il volume è poi completato dal Catalogo degli architettonici della Stoà Meridionale (a cura di F. Liuni e A. Ferrante), dal Catalogo delle Unità Stratigrafiche Murarie (a cura di M. Livadiotti e M. Messina) e da due brevi studi, posti in Appendice, riguardanti un inconsueto sistema di fissaggio verticale dei blocchi (A. Fino) e un particolare sistema di sollevamento che apparenta la produzione architettonica coa alla “Rinascenza ionica” del mondo microasiatico ellenistico (M. Livadiotti).
L’apparato illustrativo, tutto di prima mano, è stato realizzato con l’apporto degli studenti, laureandi e dottorandi del DICAR di Bari, che dal 2004 partecipano alle missioni a Kos, sempre di più “cantiere scuola” per i futuri “Bauforscher” italiani.
Published in the context of the recently launched “Thiasos, journal of archaeology and ancient architecture”, the monograph inaugurates, being its first volume, a series of works dedicated to the architecture of Kos and other Dodecanese islands, that is going to include the edition of the Gymnasium and Central Baths by Monica Livadiotti. The volume is published in e-book form, but a translation in English, edited by Rita Sassu, is under preparation and will be shortly available in printed edition (always with Quasar publisher).
The study of the South Stoa of the agora is part of a more general analysis concerning the topography of the ancient city of Kos that the team of the Department of Sciences of Civil Engineering and Architecture at the Polytechnic University of Bari, directed by Giorgio Rocco, has been carrying out for many years, in collaboration with colleagues of the Ephorates of Dodecanese and the Archaeological Institute of Aegean Studies of Rhodes.
The hypothesis of reconstruction of the Stoa results from a research paying special attention to data coming from the survey of structures as well as architectural fragments and turns out to be a relevant element for the overall knowledge of the agora of Kos and its monuments, a topic the author dealt with in several contributions during the last few years. The very existence of this long porch defining the south side of the agora also solved a number of questions regarding the topographical configuration of the city’s central area, that remained unanswered since Luigi Morricone’s excavation in the westernmost sector of the Hellenistic plateia and Charis Kanzia’s archaeological investigations in its eastern extension.
In addition, the description of the consistency of the monument and its reconstruction are complemented by a comprehensive system of comparisons with the coeval micro-Asiatic architecture, hence contributing to the understanding of the architectural production of the island in the Hellenistic age, giving it a greater importance than has hitherto been supposed.
The volume is then completed by the Catalogue of Architectural Fragments of South Stoa (edited by F. Liuni and A. Ferrante), by the Catalogue of Structural Stratigraphic Units (edited by M. Livadiotti and M. Messina) and by two brief studies, in Appendix, the first one regarding an unusual system of vertical fixing (A. Fino) and the second one about a particular lifting system that connects Kos’ architectural production to the “Ionian Renaissance” of the Hellenistic Asia Minor (M. Livadiotti).
The illustrative apparatus, entirely original, has been realized with the contribution of undergraduate, graduate and PhD students of DICAR of Bari, who, since 2004 participated in missions in Kos, which is gradually assuming the role of ”school yard” for future Italian “Bauforscher“.
.
Partendo dalle numerose scoperte recenti, che hanno radicalmente mutato molte convinzioni tradizionali, e dall'esigena di valorizzare il rapporto tra architettura e società come anche la connotazione ideologica che assume l'esperienza costruttiva nel mondo antico, lo studio, nato da una pluriennale collaborazione interdisciplinare tra gli autori, vuole offrire una presentazione completamente nuova. I monumenti e le abitazioni, la loro funzione politica e collettiva, la riflessione tecnologica e la creazione di canoni estetici, l'organizzazione dei cantieri e il sistema economico sono i diversi aspetti di un esame che ha scelto di privilegiare la ricostruzione storica per capire il significato della polis in età arcaica e classica e del suo paesaggio costruito.
Dallo studio del tempio di Roma e Augusto, si conferma, nel fenomeno di ellenizzazione degli Empori tripolitani, il peso significativo di Alessandria - anche attraverso la grecità cirenaica - pure nella persistenza di tradizioni costruttive locali e nell’adozione di modelli tipologici di ispirazione italico-romana.
Questo volume si colloca nell´ambito di un più ampio progetto volto a far conoscere gli ordini architettonici del mondo antico a tutti coloro che, sia per ragioni di studio, sia per necessità di lavoro, sentono l´esigenza di approfondire il tema, troppo spesso affrontato attraverso luoghi comuni e generalizzazioni.
In particolare questo contributo, che fa seguito ad un primo volume dedicato all´ordine dorico, è rivolto all´analisi dell´ordine ionico del quale intende fornire gli elementi del lessico di base favorendo così la ‘lettura´ delle architetture ioniche nelle loro diverse manifestazioni.
Ad un primo esame dell´ordine attraverso l´identificazione delle componenti strutturali-funzionali e decorative e delle relative leggi aggregative, fa seguito una più estesa indagine sulle modificazioni e trasformazioni che intervengono nel corso della storia; l´ordine ionico in particolare e l´architettura ionica più in generale sono esaminati in un percorso che ha origine nella prima età arcaica e, attraverso le trasformazioni dell´età classica e del mondo ellenistico, approda all´età imperiale spingendosi sino all´epilogo del tardo antico.
Nel volume vengono inoltre affrontati molti argomenti che negli anni recenti sono stati oggetto di profonde revisioni critiche intendendo così fornire una visione aggiornata del panorama di studi inerente le specifiche problematiche dell´architettura ionica, sia nelle fasi iniziali, altoarcaiche ed arcaiche, sia nella problematica transizione tra ellenismo ed età imperiale, pur nella consapevolezza dei limiti posti dagli specifici obiettivi del presente contributo.
Sommario:
Presentazione di Corrado Bozzoni
Introduzione
Capitolo primo L'ordine ionico
1.1 Generalità
1.2 La colonna
1.3 L'anta
1.4 La trabeazione
1.5 Il colore nell'ordine ionico
1.6 Le correzioni ottiche nell'ordine ionico
1.7 L'origine lignea dell'ordine ionico
Capitolo secondo L'ordine ionico in età arcaica
2.1 Introduzione
2.2 Il capitello ionico a volute nell'età arcaica
2.3 L'architettura ionica dell'età arcaica: l'area cicladica
2.4 L'architettura ionica dell'età arcaica: l'area microasiatica
2.5 L'architettura ionica dell'età tardoarcaica
2.6 L'architettura ionica tardoarcaica nelle colonie occidentali
Capitolo terzo L'ordine ionico in età classica
3.1 L'architettura ionica protoclassica nelle colonie occidentali
3.2 L'architettura ionica dell'età classica in Attica
3.3 L'architettura ionica peloponnesiacaca tra classicismo e tardoclassicismo
3.4 L'architettura ionica tardoclassica in Asia Minore
3.5 La fine dell'età tardoclassica e la transizione all'ellenismo
Capitolo quarto L'ordine ionico in età ellenistica
4.1 L'architettura ionica di età ellenistica nella Madrepatria
4.2 L'architettura ionica di età ellenistica in Asia Minore
4.3 Trasformazioni sintattiche e innovazioni lessicali nell'architettura ionica ellenistica
4.4 L'architettura ionica di età ellenistica in Italia
Capitolo quinto L'ordine ionico in età imperiale
5.1 L'architettura ionica nella prima età imperiale
5.2 L'architettura ionica di età imperiale in Grecia ed Asia Minore
5.3 Il declino dell'ordine ionico nell'architettura della tarda età imperiale
Planimetrie
Indice analitico
Elenco delle illustrazioni
Questo contributo si propone di fornire gli elementi basilari del lessico dell´architettura antica in modo da consentire a tutti coloro che vi si accostano, tanto per ragioni di studio che di lavoro, una guida agile alla lettura e alla comprensione, non sempre immediate, degli ordini architettonici.
Il tema, svolto in più volumi, è affrontato attraverso un dettagliato esame degli elementi compositivi dell´ordine dorico e ionico e delle loro varianti, il tuscanico, il corinzio e il composito, scomposti nelle loro parti principali, identificando componenti strutturali, funzionali ed ornamentali, ciascuna analizzata nei singoli profili e nei corrispondenti motivi decorativi.
In questo primo volume, dopo aver introdotto l´argomento suddividendolo ordinatamente nei suoi aspetti generali, riguardanti prima gli ordini architettonici nel loro insieme, poi la definizione dei vari elementi che li costituiscono, l´attenzione si concentra sul solo ordine dorico, esaminato nei suoi caratteri fondamentali e in quelle particolarità che ne evidenziano la rigorosa logica compositiva. Un ampio spazio è quindi dedicato al modificarsi dell´ordine nel corso della storia, dalle sue origini, nell´età arcaica, al tramonto in età tardoantica, rilevandone modifiche, adattamenti di gusto e ibridazioni e tralasciando solo alcuni sviluppi particolari destinati, insieme all´analisi degli altri ordini architettonici, a costituire l´oggetto di un volume successivo.
Ampio spazio è naturalmente dedicato alla componente illustrativa che, meglio del testo, in molti casi può esplicitare anche le più complesse soluzioni formali, mentre al tempo stesso non vengono trascurati i necessari riferimenti alla terminologia greca e latina, dalla quale una trattazione sugli ordini architettonici non può prescindere.
Sommario:
Presentazionedi Giovanni Carbonara
Introduzione Generalità sugli ordini architettonici
Capitolo primo Elementi costitutivi degli ordini architettonici antichi
1.1 Componenti strutturali e funzionali ; 1.2 Componenti decorative: le modanature; 1.3 Le correzioni ottiche.
Capitolo secondo L´ordine dorico
2.1 Generalità; 2.2 La colonna; 2.3 L´anta; 2.4 La trabeazione; 2.5 Il colore nell´ordine dorico; 2.6 Il problema della contrazione angolare; 2.7 La tesi dell´origine lignea dell´ordine dorico.
Capitolo terzo L´ordine dorico dall´arcaismo greco all´impero romano
3.1 L´età arcaica; 3.2 L´età classica; 3.3 L´età tardoclassica; 3.4 L´età ellenistica; 3.5 L´età imperiale.
Appendice Interventi di restauro in età romana su edifici classici
Bibliografia generale
Indice analitico
Elenco delle illustrazioni
Papers by Giorgio Rocco
Dallo studio del tempio di Roma e Augusto, si conferma, nel fenomeno di ellenizzazione degli Empori tripolitani, il peso significativo di Alessandria - anche attraverso la grecità cirenaica - pure nella persistenza di tradizioni costruttive locali e nell’adozione di modelli tipologici di ispirazione italico-romana.
In particolare, all’interno dell’opera, oltre alla cura generale M. Livadiotti è autore dei seguenti contributi: L’isola di Rodi, storia degli scavi; Rodi, lo stadio; Rodi, l’odeion; Rodi, le necropoli; Rodi, la ‘Tomba dei Tolemei’; Ialiso, gli scavi sull’acropoli; Coo, Il piano regolatore di Coo del 1934: un progetto di città archeologica; Gli scavi nella città di Coo; Lo scavo di “Città Murata”; Il “Santuario del Porto”; La stoà orientale; L’odeion; Le ‘Terme Occidentali’; Il ‘Tempio di Zeus Alseios’; Il teatro; I monumenti bizantini e medievali sul Monte Fileremo: il restauro degli affreschi della Cappella di S. Giorgio; La chiesa bizantina della città bassa; Appendice documentaria.
La presentazione è stata suddivisa in due parti: la prima di carattere discorsivo e storicistico, la seconda costituita da un catalogo dei monumenti trattato per schede; quest’ultimo offre la base conoscitiva e di consultazione, permettendo di alleggerire il testo iniziale dagli aspetti puramente descrittivi ed informativi e costituendo nel contempo un pratico ed efficiente strumento didattico. A questo si accompagnano le “schede tematiche”, concepite per illustrare alcuni aspetti tecnici e per alleggerire la trattazione di tutte le spiegazioni che avrebbero reso difficoltosa la lettura.
In particolare, all’interno dell’opera M. Livadiotti è autore dei seguenti paragrafi:
Testo generale: §§ III.1, IV.1, V.1, V.1.2, VI.1, VI.1.2, VI.1.4, VI.1.5, VII.1, VII.1.3, VII.1.4, VII.1.5, VIII.1, VIII.1.6, VIII.1.7, VIII.2, VIII.2.1, VIII.2.2;
Schede tematiche (pp. 861-909);
Catalogo dei monumenti, voci: Atene, Attica, Acropoli: Cortile occidentale - Ionia, Mileto: Assessos - Corinzia, Corinto: Grande Tempio - Corinzia, Corinto: Tempio vicino al teatro - Cicladi, Paros: Delion - Lemnos, Hephestia: Hieron - Lemnos, Chloi: Kabirion - Dodecaneso, Rodi: Ialiso - Dodecaneso, Rodi: Vroulià - Ionia, Chios: ambitato di Emporion.
Lo studio della Stoà Meridionale dell’agorà si inserisce nell’ambito di una più generale analisi della topografia della città antica di Kos che l’équipe del Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura del Politecnico di Bari, diretta da Giorgio Rocco, sta portando avanti ormai da molti anni in collaborazione con i colleghi delle Eforie del Dodecaneso e con l’Istituto Archeologico di Studi Egei di Rodi.
Frutto di una ricerca sul campo sempre attenta al dato proveniente dal rilievo delle strutture e dei frammenti architettonici, l’ipotesi di ricostruzione della Stoà fornisce un importante tassello per la conoscenza complessiva dell’agorà di Kos e dei suoi monumenti, argomento a cui l’Autore ha dedicato negli ultimi anni diversi contributi. L’esistenza stessa di questo lungo edificio porticato posto a delimitare il lato sud della piazza agorale ha risolto inoltre alcuni quesiti riguardo alla configurazione topografica dell’area centrale della città, rimasti insoluti dopo gli scavi di Luigi Morricone del tratto più occidentale della plateia ellenistica e di Charis Kanzia lungo la sua prosecuzione più ad Est. Inoltre, la descrizione della consistenza del monumento e della sua ricostruzione sono integrate da un serrato sistema di confronti con l’architettura del periodo di area microasiatica, arrivando ad inquadrare in modo più preciso la produzione architettonica dell’isola in età ellenistica e conferendole un rilievo maggiore di quanto finora sia stato supposto.
Il volume è poi completato dal Catalogo degli architettonici della Stoà Meridionale (a cura di F. Liuni e A. Ferrante), dal Catalogo delle Unità Stratigrafiche Murarie (a cura di M. Livadiotti e M. Messina) e da due brevi studi, posti in Appendice, riguardanti un inconsueto sistema di fissaggio verticale dei blocchi (A. Fino) e un particolare sistema di sollevamento che apparenta la produzione architettonica coa alla “Rinascenza ionica” del mondo microasiatico ellenistico (M. Livadiotti).
L’apparato illustrativo, tutto di prima mano, è stato realizzato con l’apporto degli studenti, laureandi e dottorandi del DICAR di Bari, che dal 2004 partecipano alle missioni a Kos, sempre di più “cantiere scuola” per i futuri “Bauforscher” italiani.
Published in the context of the recently launched “Thiasos, journal of archaeology and ancient architecture”, the monograph inaugurates, being its first volume, a series of works dedicated to the architecture of Kos and other Dodecanese islands, that is going to include the edition of the Gymnasium and Central Baths by Monica Livadiotti. The volume is published in e-book form, but a translation in English, edited by Rita Sassu, is under preparation and will be shortly available in printed edition (always with Quasar publisher).
The study of the South Stoa of the agora is part of a more general analysis concerning the topography of the ancient city of Kos that the team of the Department of Sciences of Civil Engineering and Architecture at the Polytechnic University of Bari, directed by Giorgio Rocco, has been carrying out for many years, in collaboration with colleagues of the Ephorates of Dodecanese and the Archaeological Institute of Aegean Studies of Rhodes.
The hypothesis of reconstruction of the Stoa results from a research paying special attention to data coming from the survey of structures as well as architectural fragments and turns out to be a relevant element for the overall knowledge of the agora of Kos and its monuments, a topic the author dealt with in several contributions during the last few years. The very existence of this long porch defining the south side of the agora also solved a number of questions regarding the topographical configuration of the city’s central area, that remained unanswered since Luigi Morricone’s excavation in the westernmost sector of the Hellenistic plateia and Charis Kanzia’s archaeological investigations in its eastern extension.
In addition, the description of the consistency of the monument and its reconstruction are complemented by a comprehensive system of comparisons with the coeval micro-Asiatic architecture, hence contributing to the understanding of the architectural production of the island in the Hellenistic age, giving it a greater importance than has hitherto been supposed.
The volume is then completed by the Catalogue of Architectural Fragments of South Stoa (edited by F. Liuni and A. Ferrante), by the Catalogue of Structural Stratigraphic Units (edited by M. Livadiotti and M. Messina) and by two brief studies, in Appendix, the first one regarding an unusual system of vertical fixing (A. Fino) and the second one about a particular lifting system that connects Kos’ architectural production to the “Ionian Renaissance” of the Hellenistic Asia Minor (M. Livadiotti).
The illustrative apparatus, entirely original, has been realized with the contribution of undergraduate, graduate and PhD students of DICAR of Bari, who, since 2004 participated in missions in Kos, which is gradually assuming the role of ”school yard” for future Italian “Bauforscher“.
.
Partendo dalle numerose scoperte recenti, che hanno radicalmente mutato molte convinzioni tradizionali, e dall'esigena di valorizzare il rapporto tra architettura e società come anche la connotazione ideologica che assume l'esperienza costruttiva nel mondo antico, lo studio, nato da una pluriennale collaborazione interdisciplinare tra gli autori, vuole offrire una presentazione completamente nuova. I monumenti e le abitazioni, la loro funzione politica e collettiva, la riflessione tecnologica e la creazione di canoni estetici, l'organizzazione dei cantieri e il sistema economico sono i diversi aspetti di un esame che ha scelto di privilegiare la ricostruzione storica per capire il significato della polis in età arcaica e classica e del suo paesaggio costruito.
Dallo studio del tempio di Roma e Augusto, si conferma, nel fenomeno di ellenizzazione degli Empori tripolitani, il peso significativo di Alessandria - anche attraverso la grecità cirenaica - pure nella persistenza di tradizioni costruttive locali e nell’adozione di modelli tipologici di ispirazione italico-romana.
Questo volume si colloca nell´ambito di un più ampio progetto volto a far conoscere gli ordini architettonici del mondo antico a tutti coloro che, sia per ragioni di studio, sia per necessità di lavoro, sentono l´esigenza di approfondire il tema, troppo spesso affrontato attraverso luoghi comuni e generalizzazioni.
In particolare questo contributo, che fa seguito ad un primo volume dedicato all´ordine dorico, è rivolto all´analisi dell´ordine ionico del quale intende fornire gli elementi del lessico di base favorendo così la ‘lettura´ delle architetture ioniche nelle loro diverse manifestazioni.
Ad un primo esame dell´ordine attraverso l´identificazione delle componenti strutturali-funzionali e decorative e delle relative leggi aggregative, fa seguito una più estesa indagine sulle modificazioni e trasformazioni che intervengono nel corso della storia; l´ordine ionico in particolare e l´architettura ionica più in generale sono esaminati in un percorso che ha origine nella prima età arcaica e, attraverso le trasformazioni dell´età classica e del mondo ellenistico, approda all´età imperiale spingendosi sino all´epilogo del tardo antico.
Nel volume vengono inoltre affrontati molti argomenti che negli anni recenti sono stati oggetto di profonde revisioni critiche intendendo così fornire una visione aggiornata del panorama di studi inerente le specifiche problematiche dell´architettura ionica, sia nelle fasi iniziali, altoarcaiche ed arcaiche, sia nella problematica transizione tra ellenismo ed età imperiale, pur nella consapevolezza dei limiti posti dagli specifici obiettivi del presente contributo.
Sommario:
Presentazione di Corrado Bozzoni
Introduzione
Capitolo primo L'ordine ionico
1.1 Generalità
1.2 La colonna
1.3 L'anta
1.4 La trabeazione
1.5 Il colore nell'ordine ionico
1.6 Le correzioni ottiche nell'ordine ionico
1.7 L'origine lignea dell'ordine ionico
Capitolo secondo L'ordine ionico in età arcaica
2.1 Introduzione
2.2 Il capitello ionico a volute nell'età arcaica
2.3 L'architettura ionica dell'età arcaica: l'area cicladica
2.4 L'architettura ionica dell'età arcaica: l'area microasiatica
2.5 L'architettura ionica dell'età tardoarcaica
2.6 L'architettura ionica tardoarcaica nelle colonie occidentali
Capitolo terzo L'ordine ionico in età classica
3.1 L'architettura ionica protoclassica nelle colonie occidentali
3.2 L'architettura ionica dell'età classica in Attica
3.3 L'architettura ionica peloponnesiacaca tra classicismo e tardoclassicismo
3.4 L'architettura ionica tardoclassica in Asia Minore
3.5 La fine dell'età tardoclassica e la transizione all'ellenismo
Capitolo quarto L'ordine ionico in età ellenistica
4.1 L'architettura ionica di età ellenistica nella Madrepatria
4.2 L'architettura ionica di età ellenistica in Asia Minore
4.3 Trasformazioni sintattiche e innovazioni lessicali nell'architettura ionica ellenistica
4.4 L'architettura ionica di età ellenistica in Italia
Capitolo quinto L'ordine ionico in età imperiale
5.1 L'architettura ionica nella prima età imperiale
5.2 L'architettura ionica di età imperiale in Grecia ed Asia Minore
5.3 Il declino dell'ordine ionico nell'architettura della tarda età imperiale
Planimetrie
Indice analitico
Elenco delle illustrazioni
Questo contributo si propone di fornire gli elementi basilari del lessico dell´architettura antica in modo da consentire a tutti coloro che vi si accostano, tanto per ragioni di studio che di lavoro, una guida agile alla lettura e alla comprensione, non sempre immediate, degli ordini architettonici.
Il tema, svolto in più volumi, è affrontato attraverso un dettagliato esame degli elementi compositivi dell´ordine dorico e ionico e delle loro varianti, il tuscanico, il corinzio e il composito, scomposti nelle loro parti principali, identificando componenti strutturali, funzionali ed ornamentali, ciascuna analizzata nei singoli profili e nei corrispondenti motivi decorativi.
In questo primo volume, dopo aver introdotto l´argomento suddividendolo ordinatamente nei suoi aspetti generali, riguardanti prima gli ordini architettonici nel loro insieme, poi la definizione dei vari elementi che li costituiscono, l´attenzione si concentra sul solo ordine dorico, esaminato nei suoi caratteri fondamentali e in quelle particolarità che ne evidenziano la rigorosa logica compositiva. Un ampio spazio è quindi dedicato al modificarsi dell´ordine nel corso della storia, dalle sue origini, nell´età arcaica, al tramonto in età tardoantica, rilevandone modifiche, adattamenti di gusto e ibridazioni e tralasciando solo alcuni sviluppi particolari destinati, insieme all´analisi degli altri ordini architettonici, a costituire l´oggetto di un volume successivo.
Ampio spazio è naturalmente dedicato alla componente illustrativa che, meglio del testo, in molti casi può esplicitare anche le più complesse soluzioni formali, mentre al tempo stesso non vengono trascurati i necessari riferimenti alla terminologia greca e latina, dalla quale una trattazione sugli ordini architettonici non può prescindere.
Sommario:
Presentazionedi Giovanni Carbonara
Introduzione Generalità sugli ordini architettonici
Capitolo primo Elementi costitutivi degli ordini architettonici antichi
1.1 Componenti strutturali e funzionali ; 1.2 Componenti decorative: le modanature; 1.3 Le correzioni ottiche.
Capitolo secondo L´ordine dorico
2.1 Generalità; 2.2 La colonna; 2.3 L´anta; 2.4 La trabeazione; 2.5 Il colore nell´ordine dorico; 2.6 Il problema della contrazione angolare; 2.7 La tesi dell´origine lignea dell´ordine dorico.
Capitolo terzo L´ordine dorico dall´arcaismo greco all´impero romano
3.1 L´età arcaica; 3.2 L´età classica; 3.3 L´età tardoclassica; 3.4 L´età ellenistica; 3.5 L´età imperiale.
Appendice Interventi di restauro in età romana su edifici classici
Bibliografia generale
Indice analitico
Elenco delle illustrazioni
Termine ultimo per la consegna degli abstract (massimo 1000 caratteri) è il 30 gennaio 2016. Le proposte vanno inviate al seguente indirizzo: theatroeideis@thiasos.eu
Organized by the Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio of the Polytechnic University of Bari, in collaboration with the Department DICAR and with CSSAR – Centro di Studi per la Storia dell'Architettura (Rome).
Date of the Congress: 16-19 June 2015
Abstracts are to be sent by January 30th 2016, at the latest.
Texts (maximum 1000 characters) must be sent to theatroeideis@thiasos.eu
For further information, see the call for paper.
della Libia e dell'Africa Settentrionale
500 scholars for the safeguard of Libyan and North African
cultural heritage