Académie Julian

scuola privata di pittura e scultura

L'Académie Julian (anche nota in italiano come accademia Julian)[1][2][3] è stata una scuola privata di pittura e scultura, fondata a Parigi nel 1867 dal pittore francese Rodolphe Julian (18391907). Divenne celebre per il numero e la qualità degli artisti che ne uscirono durante quel periodo di grande fermento delle arti che furono i primi anni del XX secolo.

L'Académie Julian in un dipinto di Maria Bashkirtseff, 1881

Grazie alla qualità dei suoi docenti, l'Accademia Julian acquistò rapidamente una discreta fama. Poté così presentare i suoi alunni al Prix de Rome, mentre costituiva comunque un trampolino di lancio per coloro che decidevano di esporre nei Salon o di impegnarsi in una carriera artistica. La disciplina, tuttavia, non fu mai il suo punto di forza. Gli studenti, infatti, in gran parte lasciati a sé stessi, si facevano notare per i loro scherzi e per le loro sfilate lungo le strade di Parigi, e gli scandali si succedettero fino al periodo della Belle Époque. Questo non impedì ad un gruppo di giovani pittori ribelli di diventare noti come i Nabis dal 1888-1889.

Per le giovani artiste l'Accademia è stata l'unica alternativa ai corsi offerti dalla Scuola delle Belle Arti, poiché l'ammissione a quest'ultima fu vietata alle donne fino al 1897. Esse ebbero anche l'opportunità di ritrarre nudi maschili da modelli di ruolo, con una permissività che allora appariva intollerabile agli organismi ufficiali.

Per risparmiare denaro pubblico e per scoraggiare la registrazione di studenti stranieri, la Scuola di Belle Arti, inoltre, impose ai suoi candidati una prova di lingua francese, considerata difficile. Ciò rese più invitante l'accesso all'Accademia Julian, attirando un gran numero di studenti provenienti da tutti i paesi d'Europa e dal continente americano. Infine, l'Accademia ha ospitato non solo artisti professionisti, ma anche bravi dilettanti che desideravano perfezionare la loro arte.
L'Accademia fu chiusa durante la Seconda guerra mondiale e due dei suoi atelier furono venduti nel 1946. Subentrarono poi altri proprietari, in particolare lo scultore André Del Debbio (1908–2010). Attualmente essa fa parte dell'École supérieure d'art graphique Penninghen, che è un istituto privato d'insegnamento superiore iscritto al Ministero dell'Educazione nazionale e della Ricerca.

Alcuni nomi della pittura legati all'Accademia Julian: Georges-Émile Lebacq, Henri Biva, Eugène Lomont, Émile Beaussier, Julie Feurgard, Léon Bakst, Émile Jourdan, André Favory, Guy Rose, Ellen Day Hale, François Nardi, Maurice Chabas, Thomas Pollock Anshutz, Henriette Daux, Jean Dubuffet, Marcel Duchamp, Georges Gimel, Jacques Villon, Édouard Vuillard, Henri Matisse, Emmanuel de La Villéon, Jean-Baptiste Olive, Octave Gallian, Henri Guinier, i belgi Fernand Allard l'Olivier e Louise De Hem, l'anglo-francese Louis Welden Hawkins, gli inglesi Frederic Cayley Robinson, Sara Page, John Noble Barlow e John Saint-Helier Lander, lo scozzese William Brown Macdougall, gli americani Arthur Wesley Dow, Minerva Josephine Chapman, Frederick Carl Frieseke, Julius Rolshoven, Eanger Irving Couse, Anna Klumpke e Mary Fairchild, i libanesi Khalil Gibran e Youssef Howayek (1883–1962), i finlandesi Victor Westerholm e Maria Wiik, lo svedese Carl Wilhelmson, i canadesi Henri Beau, Clarence Gagnon e Marc-Aurèle de Foy Suzor-Coté, l'olandese Patrick Bakker, l'italiano Umberto Veruda, la tedesca Paula Modersohn-Becker, la spagnola Lluïsa Vidal i Puig, il brasiliano Eliseu Visconti, il venezuelano Emilio Boggio, il norvegese Gustav Wentzel, l'estone Nikolai Triik, la svizzera Martha Stettler e l'australiana Agnes Goodsir.

  1. ^ Domenico Giordano, Momenti dell'arte tedesca: capolavori dai musei della Repubblica democratica tedesca : Lingotto, 12 gennaio 85-10 febbraio 85 : [catalogo, D. Piazza, 1985, p. 11. URL consultato il 5 novembre 2024.
  2. ^ Mario Sartor, Arte latinoamericana contemporanea: dal 1825 ai giorni nostri, Editoriale Jaca Book, 2003, p. 46, ISBN 978-88-16-40607-0. URL consultato il 5 novembre 2024.
  3. ^ AA VV, Franco Maroni: Architettura e pluralità dei linguaggi, Gangemi Editore spa, 3 febbraio 2017, p. 86, ISBN 978-88-492-6207-0. URL consultato il 5 novembre 2024.

Bibliografia

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  • (FR) Martine Hérold, L'Academie Julian à cents ans, 1968, Pubblicazione commemorativa dei 100 anni dell'Accademia Julian, 1968.
  • (EN) Catherine Fehrer, New Light on the Académie Julian and its founder (Rodolphe Julian), in La Gazette des Beaux-Arts, maggio-giugno 1984.
  • (EN) Women at the Académie Julian in Paris, in The Burlington Magazine, CXXXVI, Londra, novembre 1994.
  • (EN) Gabriel P. Weisberg, Jane R. Becker e Dahesh Museum (a cura di), Overcoming All Obstacles: The Women of the Académie Julian, Rutgers University Press, New Jersey, 1999, ISBN 9780813527567.
  • (FR) Denise Noël, Les femmes peintres dans la seconde moitié du XIXe siècle, 2004.
  • (PT) Ana Paula Cavalcanti Simioni, A viagem a Paris de artistas brasileiros no final do século XIX, in Tempo Social, rivista di sociologia da USP, n. 1, giugno 2005.

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