Barone

titolo nobiliare
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Barone è termine d'origine germanica, da bara o baro, che significava uomo libero o guerriero, e che latinizzato diventò baro, baronis.

Barone
Corona per il titolo nobiliare di Barone nell'araldica italiana e portoghese
Blasonatura
La corona normale di Barone ha il cerchio accollato da un filo di perle con sei giri in banda (tre visibili).[1] Sono tollerate le corone di Barone col tortiglio alternato sul margine del cerchio da sei grosse perle (quattro visibili) oppure omesso il tortiglio colla cimatura di dodici perle (sette visibili) o collocate sul margine del cerchio o sostenute da altrettante punte.[2]
Barone
Corona per il titolo nobiliare di barone nell'araldica italiana
Barone
Corona per il titolo nobiliare di Barone nell'araldica spagnola
Barone
Corona per il titolo nobiliare di Barone nell'araldica britannica

Significato del termine

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Il termine barone indica un uomo libero, in quanto si trattava di un titolo che aveva diritto di banno. Era un titolo nobiliare che dava indipendenza da tutti gli altri gradi nobiliari, escluso quello del sovrano. Significa che un barone doveva rendere conto solo al Re o all'Imperatore, non era considerato inferiore a nessun altro grado nobiliare.

Infatti, in origine il titolo indicava un'alta nobiltà: in Britannia i baroni, non più di nove, erano parenti del Duca. Nel XIII secolo il titolo aveva una connotazione onorifica tale da essere preferito a quello di principe.

A partire dall'età moderna il titolo di barone è sceso nella gerarchia dei titoli feudali, benché possa anche essere concesso senza connessione con un feudo, come avviene nelle concessioni moderne, successive al periodo feudale.

Nel significato moderno viene definito "barone" colui che detiene un potere assoluto e incontrastato in un'istituzione pubblica, specialmente nel campo universitario o professionale, ove il termine è frequentemente usato per indicare quei titolari di cattedra il cui operato possa ingenerare il sospetto di un interesse privato nell'uso dei poteri e privilegi accademici, loro demandati o concessi.[senza fonte]

Baroni del Sacro Romano Impero

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Dal X secolo diventa titolo nobiliare e grado feudale inferiore a quello di visconte.

Il Barone del Regno, invece, era un barone con importanza superiore a quella di un principe di feudo ed aveva dignità pari a quella di vescovo.

Al nord con il termine barones, si stavano ad indicare genericamente i feudatari con i titoli di signore e barone; mentre al sud Italia:

  • con barones maggior si stavano ad indicare i feudatari titolati, cioè principi, duchi, marchesi, conti e visconti;
  • con barones minor i feudatari non titolati, i baroni e signori.

In Sicilia, e anche nell'Italia meridionale, i titoli di barone e signore, stavano a indicare lo stesso titolo, cioè erano sinonimi; successivamente, il barone diventò gerarchicamente superiore al signore. La baronia è quella parte di territorio, di piccole dimensioni, appunto sotto il controllo di un barone. Questa unità amministrativa è la più piccola e meno importante, per questo il barone è sempre vassallo di un altro signore più potente di lui, come un visconte o un conte.

La corona normale di barone ha il cerchio accollato da un filo di perle con sei giri in banda (3 visibili). L'elmo di barone è liscio, con bordi d'oro e con 5 affibbiature e gorgeretta d'oro.

I baroni tedeschi (Freiherren) facevano parte della bassa nobiltà terriera. Originariamente facevano parte dell'antica classe dei cavalieri dell'impero (Reichsritter). Molti di questi elevati alla dignità baronale, dal XV secolo cominciano a costituirsi in società nobiliari, associandosi con i cavalieri per tutelarsi nei confronti dei nobili più potenti. Dal 1650 questa classe nobiliare equestre è riconosciuta come corpo distinto in seno alla nobiltà dell'impero (Collegio dei Cavalieri dell'impero), venendo esclusa dal partecipare al Reichstag e quindi dal diritto di voto; molti di loro, pur non essendo titolari di feudi imperiali immediati, avevano feudi secolari e di fatto esercitavano nei loro possessi prerogative sovrane come l'esercizio della giustizia (schoeffen), l'esazione delle tasse, con poteri analoghi a quelli dell'Alta Nobiltà sovrana. Erano organizzati in tre circoli equestri, a loro volta suddivisi in cantoni nobiliari:

Tra le famiglie più note di baroni dell'impero, di fatto signori sovrani dei feudi equestri, si ricordano:

  1. ^ Regolamento Tecnico della Regia Consulta Araldica, art. 27.
  2. ^ Regolamento Tecnico della Regia Consulta Araldica, art. 28.

Bibliografia

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  • Enrico Genta, Titoli nobiliari, in AA.VV., Enciclopedia del diritto, Varese 1992, vol. XLIV, pag. 674-684.
  • Piero Guelfi Camaiani, Dizionario araldico. Hoepli, Milano, 1940

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