Bruno Brindisi

fumettista italiano

Bruno Brindisi (Salerno, 3 giugno 1964) è un fumettista italiano.

Bruno Brindisi nel maggio 2013

Biografia

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Autografo di Bruno Brindisi

La prima parte della sua carriera è simile a quella dei colleghi Roberto De Angelis e Luigi Siniscalchi, con cui forma la cosiddetta Scuola grafica salernitana; esordisce infatti sulla rivista amatoriale Trumoon[1], per poi passare a disegnare fumetti erotici per la Blue Press e per la Ediperiodici, e in seguito per le Edizioni Cioè e le Edizioni Acme.[2]

La svolta arriva nel 1991, quando viene arruolato da Sergio Bonelli per lo staff di disegnatori di Dylan Dog.[3][4] Per lo stesso editore disegna anche episodi di Nick Raider e lo speciale di Tex del 2002, su testi di Claudio Nizzi.[5] Grazie al suo lavoro - continuo e di qualità - viene insignito del premio della giuria del Comicon 2003 con la motivazione: «Ad un giovane caposcuola del fumetto che ha dimostrato qualità tecniche ed artistiche di eccezionale livello. Per la capacità di descrivere ed evocare incubi e sogni, paesaggi reali e fantastici, mettendo il proprio stile a servizio dell'avventura e del divertimento».

Dopo essersi concesso una parentesi con il primo episodio di Brad Barron di Tito Faraci, l'artista salernitano ha proseguito la collaborazione con Dylan di Bonelli, di cui è diventato uno degli autori più rappresentativi, arrivando a realizzare episodi importanti come il n. 200 della serie regolare e quelli del Ventennale della testata pubblicati nel 2006. Nel 2004 ha inoltre esordito sulla serie regolare di Tex in un albo molto particolare, Muddy Creek, sostituendo lo scomparso collega Vincenzo Monti che aveva ultimato solo un terzo della storia.

Nel 2009 è oggetto di una lunga intervista appositamente raccolta nel volume "Lezioni di Fumetto: Bruno Brindisi. Una linea chiara per raccontare l'orrore" (Coniglio Editore) appositamente realizzata da Davide Occhicone nella quale racconta la sua infanzia, gli esordi, i rapporti con i personaggi che lo hanno reso famoso e le sue tecniche di disegno.

Nel 2012, è approdato all'Astorina, disegnando l'albo "Il segreto di Diabolik".

Nel dicembre 2012 è uscito "La rivolta dei Sepoy", storia da lui disegnata e scritta da Giuseppe De Nardo, terzo numero della collana "Le storie".[6][7]

Il 21 febbraio 2013 è stato pubblicato il primo numero della Collezione storica a colori,[8][9] ristampa a colori della serie regolare di Dylan Dog con copertine inedite firmate da Bruno Brindisi.

Pubblicazioni

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Albi di Dylan Dog

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Albi di Tex

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Albi di Nick Raider

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Altri albi

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Premi e riconoscimenti

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  • 1993: Premio "Albertarelli" (A.N.A.F.I.)
  • 1995: Miglior Disegnatore (A.N.A.F.I.)
  • 1997: Miglior Disegnatore Realistico (Fumo di China)
  • 2003: Miglior Disegnatore Realistico (Cartoomics)
  • 2004: Miglior Disegnatore (A.N.A.F.I.)
  • 2006: Targa "Grandi Autori" (Falconara)
  • 2011: Premio U Giancu (Rapallo)
  • 2011: Grouchino d'oro-Miglior storia dell'anno

Fonti:[10][11]

  1. ^ Narnia Fumetto, su narniafumetto.com. URL consultato il 17 marzo 2022.
  2. ^ Biografia dal sito di Lucca Comics & Games 2012
  3. ^ Dylan Dog, la prima volta di Brindisi Archiviato il 24 gennaio 2005 in Internet Archive.
  4. ^ Biografia su Dylandogofili.com, su dylandogofili.com. URL consultato il 12 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2016).
  5. ^ Bruno Brindisi, biografia su MyDylanDog.it, su mydylandog.it. URL consultato il 5 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  6. ^ Dal sito Bonelli: La rivolta dei Sepoy, dal 14 dicembre Archiviato il 15 novembre 2012 in Internet Archive.
  7. ^ Le Storie Le Storie... ogni mese all'insegna dell'Avventura - Anteprima(preview/?26005) - uBC Fumetti, su ubcfumetti.com. URL consultato il 17 marzo 2022.
  8. ^ Dal 21 febbraio, è cominciata l'avventura in edicola della Collezione Storica a colori di Dylan Dog Archiviato il 26 febbraio 2011 in Internet Archive.
  9. ^ Collezione Storica a colori con Repubblica: Bruno Brindisi copertinista di Dylan Dog, su mangaforever.net. URL consultato il 15 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2013).
  10. ^ Bruno Brindisi: Biografia e Premi, su dyd27.altervista.org. URL consultato il 12 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
  11. ^ Opuscolo informativo della mostra "Color Brindisi", a pag.4 Biografia e premi

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN8607624 · ISNI (EN0000 0003 6688 2168 · SBN CFIV150292 · LCCN (ENno2018131097 · GND (DE1064028993 · BNE (ESXX1743993 (data) · BNF (FRcb146310447 (data)
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