Lamento di Bernabò Visconti

Il Lamento di Bernabò Visconti (Loment del Bernabò Vescont in lombardo) è un poemetto anonimo composto da 174 sestine scritto alla fine del quattordicesimo secolo che parla della vita di Bernabò Visconti, signore di Milano per gran parte della sua vita.

Il Monumento equestre a Bernabò Visconti

Il testo è scritto in prima persona con un Bernabò anziano e votato alla Madonna che racconta la propria vita: di com'è cresciuto, dell'espansione dei domini viscontei sotto il proprio governo, degli amici e dei nemici, della morte della moglie Regina della Scala e del tradimento del nipote Gian Galeazzo che l'aveva rinchiuso nel Castello di Trezzo.

Mentre narra la sua fine ingiusta e ingloriosa gli appare una donna che gli ricorda tutti i suoi crimini e le sue azioni crudeli contro il popolo milanese. Bernabò si pente dei propri peccati e domanda di potersi confessare, in maniera di poter morire sereno e finire di raccontare la propria storia.

Lingua del testo

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La lingua del testo costituisce un misto tra forme puramente lombarde insieme a forme più italianeggianti. Si ritiene, tuttavia, che il testo originale fosse più vicino al lombardo e che l'intervento dei copisti del '400 lo avvicinò di più al toscano.

Bibliografia

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  • Lamento di Bernabò Visconti, a cura de la Maria Pia Musatti, Milan, All'Insegna del Pesce d'Oro, 1985.

Collegamenti esterni

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