Lorenzo Gasparri

Ammiraglio italiano

Lorenzo Gasparri (Napoli, 25 aprile 1894Napoli, 28 marzo 1943) è stato un ammiraglio italiano.

Lorenzo Gasparri
NascitaNapoli, 25 aprile 1894
MorteNapoli, 28 marzo 1943
Cause della morteEsplosione della M/N "Caterina Costa"
Dati militari
Paese servito Regno d'Italia
ArmaRegia Marina
Anni di servizio1912-1943
GradoAmmiraglio di Divisione
GuerreGuerra italo-turca
Prima guerra mondiale
Guerra d'Etiopia
Seconda guerra mondiale
BattaglieBattaglia di Durazzo (1918)
Comandante diGruppo Cacciatorpediniere di Squadra
DecorazioniMedaglia d'Oro al Valor Militare (postuma)
Medaglia d'Argento al Valor Militare (2 volte)
vedi: Onorificenze
Studi militariRegia Accademia Navale di Livorno
Istituto di Guerra Marittima
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Biografia

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Nato a Napoli nel 1894 figlio di Augusto, ufficiale di artiglieria, originario di Treia (MC), e di Rita Zoe dei Conti Garampi, la cui famiglia risiedeva a Filottrano (AN).
Nel 1928 si sposò con Marcelle Docquier, di origine belga, dal quale ebbe 6 figli (Delinda, Carlo, Elena, Umberto, Fabrizia e Lorenzo Marco).

Studiò a Roma presso l'Istituto "San Leone Magno" e il 10 novembre 1911 entrò come Allievo Ufficiale del Corpo di Stato Maggiore nel Corso Normale Vecchio Ordinamento (3 Anni) dell'Accademia Navale della Regia Marina. Nel 2º Anno risultò essere 2° nella sua Classe[1]; il 27 agosto 1914 uscì dall'Accademia Navale di Livorno con il grado di Guardiamarina.

Si laureò successivamente in Ingegneria al Politecnico di Milano.

Durante la Prima guerra mondiale riceve la promozione a Sottotenente di vascello il 31 dicembre 1915 e a Tenente di vascello il 14 agosto 1917; fu Direttore di tiro a bordo dell'Incrociatore corazzato San Giorgio, partecipando alla Battaglia di Durazzo e meritando una Medaglia d'Argento al Valor Militare nell'ottobre 1918.

Nel primo dopoguerra fu aggregato al Dipartimento Marittimo di Pola e poi fu promosso Capitano di corvetta e divenne Comandante in 2ª dell'Esploratore Libia.

Nel 1927 si brevettò Direttore Superiore di Tiro.

Tra il 1927 ed il 1928 fu Comandante del Distaccamento italiano presso la Concessione di Tientsin in Cina, dove conobbe e sposò la moglie Marcelle. Nel 1930 nominato Membro della Commissione Permanente di Artiglieria Navale fu poi promosso Capitano di fregata il 31 dicembre 1930.

Nel 1934 fu Comandante della Corazzata Giulio Cesare, in armamento ridotto, e frequentò l'Istituto di Guerra Marittima, nel 1935-1936 Comandante dell'Incrociatore Taranto, quindi, dal 29 giugno al 19 settembre 1936 Comandante del Distaccamento di Marina ad Assab in Africa Orientale.

Divenuto Capitano di vascello, passò al Comando della 1ª Flottiglia Cacciatorpediniere e dal 1º luglio 1938 all'8 gennaio 1940 ebbe il comando della Corazzata Conte di Cavour.

In seguito divenne Capo della II Sezione della Divisione "Artiglierie e Servizio Tiro" della Direzione Generale "Armi e Armanenti Navali" del Ministero della Marina[2].

Nel luglio 1941 fu promosso Contrammiraglio e, dal 16 settembre 1942 divenne Comandante del Gruppo Cacciatorpediniere di Squadra, distinguendosi nella scorta ai convogli diretti in Tunisia e in Libia.

Il 3 gennaio 1943 fu promosso Ammiraglio di divisione, ma il 28 marzo successivo morì a Napoli investito dall'esplosione della Motonave Caterina Costa, mentre tentava di allontanare delle bettoline cariche di munizioni dalla nave in fiamme.

Fu decorato con Medaglia d'Oro al Valor Militare, alla memoria; successivamente alla sua scomparsa fu insignito di un'altra Medaglia d'Argento al Valor Militare.

Carriera militare

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Distintivi
di Grado
Bandiere
di Grado
Contrassegni
di dignità
Gradi Date di
Promozione
Decreti di
Promozione
? - - Allievo Ufficiale del Corpo di Stato Maggiore
dell'Accademia Navale della Regia Marina
10.11.1911 ?
  - - Guardiamarina 27.08.1914 ?
  - - Sottotenente di Vascello 31.12.1915 ?
  - - Tenente di Vascello 14.08.1917 ?
   
alla maestra
- Capitano di Corvetta >??.11.1918 ?
   
alla maestra
- Capitano di Fregata 28.12.1930 ?
    
alla maestra
- Capitano di Vascello >??.??.1936 ?
    
alla maestra
Salve: 13
Squilli: 2
  Contrammiraglio ??.07.1941 ?
    
al trinchetto
Salve: 15
Squilli: 2
  Ammiraglio di Divisione 03.01.1943 ?

Comandi

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Onorificenze

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— Roma, 29 ottobre 1936 (R.D. del 29.10.1936, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 86 del 13.04.1937, Pag. 1371)

Militari

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«Comandante di un gruppo di siluranti, si dedicava con appassionata costanza, con giovanile entusiasmo e con alta competenza, allo addestramento ed al miglioramento dell'efficienza delle unità a lui affidate. Esempio a tutti per la sua fervida attività, per lo spirito combattivo, per l'amore della responsabilità e del rischio, prendeva di sua iniziativa imbarco sulle unità designate alle missioni più pericolose. In uno dei cicli operativi più duri per il nostro naviglio silurante, moltiplicando la sua attività e superando se stesso, riusciva con la sua onnipresente opera di capo a mantenere altissimo lo spirito di tutti i suoi dipendenti e a dare loro la forza morale necessaria a compiere silenziosamente più del loro dovere. Manifestatosi, in una nostra base navale, un pericoloso incendio di un deposito di alto esplosivo e ravvisando in esso una minaccia per alcune unità da lui dipendenti, si recava sul posto per tentare di limitare gli effetti di un’eventuale esplosione. Quando la situazione gli diede la certezza che le sue navi non correvano pericolo, si recava sul luogo del sinistro per dare l'apporto della sua opera direttiva agli uomini che combattevano l'indomabile incendio. Saliva personalmente su alcune bettoline di munizioni per disimpegnarle dagli ormeggi e allontanarle. Investito dallo scoppio del deposito delle munizioni durante l'assolvimento di un compito, che, estraneo ai suoi doveri di comandante, si era imposto per seguire il suo temperamento generoso ed eroico, cadeva da prode soldato, concludendo in un alone di gloria un'esistenza dedicata alla Patria.[3]»
— Napoli, 28 marzo 1943
(R.D. del 18.05.1943, pubblicato su: Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 80 del 05.04.1946, Pag. 710).
«Primo direttore del tiro ha mantenuto nella migliore efficienza l'importante servizio a lui affidato. In una azione di guerra contro costa nemica ha diretto il tiro di bombardamento sotto il fuoco delle batterie avversarie con calma e serenità, ottenendo ottimi risultati.[4]»
— Durazzo, 2 ottobre 1918
(D.L. del 10.04.1919).
«Nel terzo ciclo della guerra 1940-43 comandante per sei mesi del Gruppo cacciatorpediniere di Squadra disimpegnava il proprio compito con sereno coraggio ed elevato senso del dovere, imbarcando sulle varie unità appartenenti al suo gruppo, ogni qualvolta venisse a questa assegnata una missione pericolosa. Animato da elevato amor di Patria e da tenace ardore combattivo, in ogni difficile circostanza era di esempio ai dipendenti.[5]»
— Mediterraneo, 16 settembre 1942 - 28 marzo 1943
(D.V.M. 105 Comando Cacciatorpediniere di Squadra; D.L. del 12.04.1946).
— Guerra Italo-Turca (1911-1912), 14 maggio 1913
(ai sensi: della Disposizione del 14.05.1913, pubblicata sul Bollettino delle Nomine del Ministero della Marina n° 10 del 31.05.1913, Pag. 225)
«Speciale distintivo, del quale potranno fregiarsi coloro che, appartenendo all'esercito, e alla marina o a corpi militarizzati, abbiano in condizioni di luogo e di tempo sopportano fatiche di guerra nell'attuale campagna.»
— Prima Guerra Mondiale (1915-1918), 4 giugno 1916
(ai sensi: del Regio Decreto n° 641 del 21.05.1916, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 129 del 02.06.1916, Pagg. 2821-2822), commutato il 03.10.1920 nella seguente
«La medaglia sarà concessa: ai militari, militarizzati ed assimilati e al personale dei corpi e reparti ausiliari (Croce Rossa, Sovrano Ordine di Malta, ecc.) che abbiano acquisito diritto di riconoscimento di uno o più anni di campagna nella guerra 1915-918.»
— Prima Guerra Mondiale (1915-1918), 3 ottobre 1920
(ai sensi: del Regio Decreto n° 1241 del 29.07.1920, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 222 del 18.09.1920, Pag. 2891)
«La medaglia sarà concessa: ai militari, militarizzati ed assimilati, che ottennero il distintivo delle fatiche di guerra istituito con R. decreto 21 maggio 1916 n. 641, o che abbiano, in ogni caso, prestato servizio per almeno quattro mesi in zona di giurisdizione delle armate stando a disposizione delle autorità mobilitate e collaborando direttamente con l'esercito operante.»
— Prima Guerra Mondiale (1915-1918), 10 febbraio 1921
(ai sensi: del Regio Decreto n° 1918 del 16.12.1920, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 21 del 26.01.1921, Pag. 71)
«L'autorizzazione a fregiarsi della medaglia istituita a ricordo dell'unità d'Italia, con R. decreto 26 aprile 1883, n. 1294, è estesa a tutti i combattenti ai quali è stata o sarà concessa la medaglia commemorativa nazionale della guerra 1915-1918 per il compimento dell'unità d'Italia.»
— Prima Guerra Mondiale (1915-1918), 29 settembre 1922
(ai sensi: del Regio Decreto n° 1229 del 19.01.1922, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 217 del 14.09.1922, Pag. 2287)
  1. ^ 2° nella Classe "2º Anno" del Corso "Normale - Vecchio Ordinamento (3 Anni)" dell'Accademia Navale della Regia Marina
  2. ^ Capo della II Sezione della Divisione "Artiglierie e Servizio Tiro" della Direzione Genenerale "Armi e Armanenti Navali" del Ministero della Marina.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Lorenzo Gasparri nel 1943, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato il 3 ottobre 2014.
  4. ^ Medaglia d'argento al valor militare Lorenzo Gasparri nel 1918 (JPG), su decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org, istituto Nastro Azzurro. URL consultato il 3 ottobre 2014.
  5. ^ Medaglia d'argento al valor militare Lorenzo Gasparri nel 1943 (JPG), su decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org, istituto Nastro Azzurro. URL consultato il 3 ottobre 2014.

Bibliografia

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