Anomalie Lunari

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ANOMALIE LUNARI: QUELLO CHE SAPPIAMO SUL NOSTRO SATELLITE E TUTTO ESATTO O C E QUALCOSA CHE NON QUADRA?

Da molto tempo si sente parlare del cosiddetto moon hoax, una teoria secondo la quale l uomo non sarebbe mai sbarcato sulla luna e che tutte le missioni Apollo degli anni 60 70 sarebbero stati dei falsi girati in studio dalla NASA. Ci sarebbe avvenuto con la consulenza di Stanley Kubrick, fresco reduce dal capolavoro 2001 odissea nello spazio uscito nel 1968 proprio alla vigilia della missione Apollo 8, che nel dicembre del medesimo anno effettu dieci orbite attorno alla Luna sorvolandone cos anche la faccia opposta. Una versione pi moderata di tale teoria afferma invece che la prima missione Apollo realmente effettuata con successo, sarebbe stata quella dell Apollo 14 o 15 successiva a quella storica dell Apollo 13, ritornata sulla terra in seguito all esplosione di uno dei quattro serbatoi dell ossigeno. Un altra controversa teoria, venuta alla ribalta all inizio del 2007 mediante il portale di video sharing youtube, che ha tenuto col fiato sospeso tutta la comunit ufologica nell estate del medesimo anno, afferma che dopo all Apollo 17 ed all Apollo (18)-Soyuz Test Project vi sarebbero state altre due missioni con equipaggio sulla Luna la prima delle quali (Apollo 19) sarebbe forse terminata in tragedia ma comunque fallita, seguita poi dall Apollo 20 che avrebbe invece avuto successo. Queste due missioni sarebbero state effettuate nel 1976 sotto il controllo dell USAF e coperte dalla massima segretezza in quanto finalizzate al recupero di reperti di fattura aliena nella faccia opposta della Luna, tuttavia questa storia l ho gi analizzata in altra sede. Per continuare, una pi estrema ipotesi di stampo complottista afferma che gli Stati uniti d America, a livello militare abbiano raggiunto la Luna fin dal 1962 e Marte pochi anni dopo forse nel 1966. Altro argomento assolutamente non trascurabile sono i cosiddetti fenomeni lunari transitori rilevati perlopi tramite osservazioni telescopiche in circa 600 casi tra il 500 e gli anni 60 del secolo scorso e gi esaurientemente esposte in appendice del libro Alieni: un incontro annunciato, di Roberto Pinotti, pubblicato nel 2009. Quanto a teorie balzane in riguardo alle anomalie lunari in rete non c' che l' imbarazzo della scelta in alcuni forum online, di cui non ricordo i nomi per averli consultati casualmente qualche anno fa, si addirittura
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arrivati a dire che l accelerazione di gravit della Luna non di un sesto di quella terrestre ma molto superiore adducendo come giustificazione che il periodo orbitale in orbita lunare delle missioni Apollo non si accorderebbe con il valore universalmente riconosciuto dalla scienza ufficiale, mentre facendo pochi semplici calcoli si vede subito che non cos. Vi sono inoltre gli studi dello spagnolo Jos Escamilla, che analizzando numerose immagini provenienti dalla sonda Clementine lanciata all inizio del 1994 e poi a sua detta blindate e tolte dalla circolazione dalla NASA per il loro scomodo contenuto, avrebbe rilevato sulla superficie del nostro satellite dal lato non visibile da Terra (guarda caso), la presenza di costruzioni anche di notevoli dimensioni quali torri alte fino a mezzo miglio (circa 800 m) costruite in epoca probabilmente remotissima da una misteriosa civilt aliena risiedente sulla Luna. Infine stato anche ipotizzato la Luna sia caratterizzata da immense cavit interne, forse abitate da una civilt aliena, teorizzate a partire dalle oramai accertate anomalie del campo gravitazionale lunare e dal fatto che le sporadiche onde sismiche riscontrate sul nostro satellite dai sismografi ivi posizionati dagli astronauti e funzionanti fino al 1977, sembrano propagarsi e risuonare a vuoto per ore.

Le missioni lunari:Prima di entrare nel merito delle cosiddette


anomalie lunari, vorrei fare un' excursus parlando brevemente delle varie missioni lunari susseguitesi dal 1959, data della prima missione sovietica fino ai nostri giorni. Le sonde Luna 1959-1976 Facenti parte del programma spaziale sovietico, sono le prime sonde lanciate verso il nostro satellite, infatti la missione Luna 1 ha effettuato un sorvolo della Luna il 4 gennaio del 1959, anche se in maniera incidentale, infatti invece di impattarla come previsto, pass a 5995 km dalla sua superficie, andandosi ad inserire in un' orbita solare tra la Terra e Marte. Il programma luna, con la sua estensione temporale di ben 17 anni fu il programma di esplorazione lunare pi esteso nel tempo. Dotata tra le altre cose di un magnetometro raccolse dati sul campo magnetico terrestre, scopr che la Luna ne era altres priva, inoltre si "rese conto" del vento solare, un forte flusso di particelle cariche che dal sole emana verso l' esterno del sistema solare. La terza di queste missioni, lanciata nell' ottobre 1959 fu la prima a effettuare, sia pure a bassa risoluzione delle foto della faccia opposta della Luna, quasi totalmente invisibile da terra, rivelandone la natura
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molto pi accidentata di quella a noi visibile, le 29 immagini raccolte sono state inviate a terra il 18 gennaio 1960 quando la sonda ritorn in prossimit della terra per poi bruciare in atmosfera probabilmente nell' aprile del medesimo anno, anche se potrebbe essere rimasta in orbita fino al 1962. Dopo 5 tentativi fallimentari, con la sonda Luna 9 l' Unione Sovietica centr nel febbraio 1966 l' obbiettivo di realizzare un atterraggio morbido su un corpo celeste diverso dalla Terra. L' atterraggio avvenne nell' Oceanus Procellarum, e la sonda mand a terra 5 ore e 9 minuti di filmati e un' immagine panoramica del panorama circostante in cui appariva un grosso masso. Non si sa bene perch ma le immagini non furono subito diffuse dall' URSS ma al contrario furono decriptate dall' ossrvatorio di Jodrell Bank che seguiva la missione accorgendosi che il formato dei dati era compatibile con quello delle trasmissioni delle testate giornalistiche (Wikipedia). La Luna 11 lanciata il 24 ottobre 1966 da una piattaforma in orbita attorno alla terra e fu il secondo tentativo, riuscito di porre in orbita un satellite attorno alla luna, obiettivo che fu centrato quattro giorni dopo. essa avrebbe dovuto effettuare foto della superficie lunare con risoluzione di 15-20 m/ pixel, ma, a causa dell' errato orientamento rispetto alla medesima non riusc ad effettuarne nessuna, l' obiettivo fu poi centrato dalla missione successiva, posta in orbita il 22 ottobre successivo anche se furono pubblicate pochissime foto. Luna 11 studi inoltre le emissioni di raggi X della luna per studiarne la composizione, le anomalie gravitazionali, la concentrazione di meteoriti e della radiazione corpuscolare vicino ad essa e il comportamento degli ingranaggi nel vuoto in preparazione al lancio del primo rover. Essa effettu 137 trasmissioni radio e 277 orbite attorno alla Luna prima di esaurire le batterie il 1 ottobre 1966. Il successivo grande passo dell' astronautica sovietica fu raggiunto con la sonda Luna 16 che lanciata il 12 Settembre 1970 atterr 8 giorni pi tardi nel mare Fecunditatis dopo tre giorni in orbita lunare, dove peraltro al momento era scesa la notte gi da 60 ore. La cosa pi degna di nota che fu la prima sonda automatica a raccogliere campioni, una carota di 35 cm e 105 gr di peso, e rimandarli a terra. L' ultimo stadio, contenente i campioni ripart dalla Luna il 21 settembre atterr in Kazakistan il giorno 24 e, il campione, una volta analizzato rivel la natura prettamente basaltica delle rocce lunari, in accordo con i prelievi effettuati dall' equipaggio dell' Apollo 12. La restante parte rimase sulla luna ad effettuare rilievi di temperatura,
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radiazioni ed immagini stereografiche del panorama circostante. La Luna 17, lanciata il 10 Novembre 1970 ed allunata una settimana esatta dopo, nel Mare Imbrium e fu la prima sonda automatica a trasportare su un altro corpo celeste un veicolo semovente telecomandato da terra, il Lunokhod 1 che, dotato di diverse strumentazioni percorse oltre 10 km e mezzo sulla superficie lunare, rimandando oltre 20000 fotografie di cui 206 panoramiche in alta risoluzione. Il Lunokhod 1 fu anche il primo grande successo di durata di una missione spaziale, durando ben 11 giorni lunari pur essendo stato progettato per durarne 3, l' ultima sessione di comunicazione fu conclusa il 14 settembre 1971 e dal 4 ottobre non fu pi possibile contattarlo. Un' altro rover Lunokhod fu mandato con successo sulla Luna, precisamente nel cratere Le Monnier con la sonda Luna 21, lanciata il 9 gennaio 1973 ed allunata il 15. Il Lunokhod 2 percorse circa 37 km anche su terreni collinosi, effettu oltre 80000 immagini televisive e 86 foto panoramiche, la missione fu dichiarata conclusa dal governo il 4 giugno per "cause al di l del nostro controllo o di strana natura", motivazione che ha dato adito a speculazioni anche di tipo non convenzionale. L' anno seguente fu inviata la sonda Luna 23 dotata di strumentazione per prelevare e rimandare a terra campioni prelevati a 2.5 metri di profondit, ma a causa di un malfunzionamento del medesimo, lo scopo non stato raggiunto, per cui stato effettuato un programma ridotto di esplorazione come lander statico. Un campione di suolo lunare prelevato alla profondit di 2 m fu rimandato a terra il 24 agosto 1976 dalla sonda Luna 24, l' ultima missione della serie, lanciata dal cosmodromo di Baikonur sei giorni prima. Una piccola porzione del campione fu condivisa con la NASA nel dicembre dello stesso anno. (fonte:Wikipedia & NASA link: http://nssdc.gsfc.nasa.gov/nmc/SpacecraftQuery.jsp). Il programma Ranger 1961-1965 Questo programma di esplorazione automatica, fu inaugurata nel 1961 e prevedeva l' invio di sonde in rotta di collisione con la Luna che avrebbero dovuto compiere una serie di esperimenti e effettuato immagini prima di schiantarsi al suolo. Le prime due missioni furono dedicate alla messa a punto dei sistemi di bordo, mentre la terza lanciata a gennaio del 1962 sarebbe stata la prima del secondo blocco del programma, destinata ad atterrare sulla Luna con alcune strumentazioni per l' indagine scientifica:
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Antenna ad alto guadagno Videocamera vidicon capace di scannerizzare una foto ogni 10 secondi Spettrometro a raggi X Altimetro radar Sismometro (da rilasciare sulla Luna) purtroppo manc l' obbiettivo di ben 36800 km e solo poche immagini furono raccolte in maniera fortuita dal centro missione. La quarta missione, dotata delle stesse strumentazioni scientifiche, fu solo leggermente pi fortunata, in quanto dopo un lancio avvenuto regolarmente la sonda si mise prima in orbita terrestre bassa per abbandonarla dirigendosi verso la Luna, tuttavia per un problema al software i pannelli solari di alimentazione non si sono dispiegati impedendo cos il funzionamento delle strumentazioni. Anche la quinta missione, l' ultima del secondo blocco di esplorazione, dotata della stessa strumentazione delle due precedenti, a causa di un malfunzionamento delle batterie e non riusc a concludere granch, dato che lo spettrometro funzion solo per meno di di cinque ore e, destinata ad impattare la Luna, la manc invece di 725 km. Gli ultimi quattro lanci, ranger 6-7-8-9, lanciati sempre con vettori Atlas Agena tra il gennaio 1964 ed il 1965, ebbero come unico compito l' invio a terra di fotografie ad alta risoluzione della Luna scattate nelle ultime fasi prima dell' impatto al suolo. Ciascuna sonda fu dotata di 6 videocamere vidicon, due full scan una a grandangolo ed una angolo stretto, e quattro partial scan due delle quali grandangolari e due ad angolo stretto, tuttavia a causa di un malfunzionamento la missione Ranger 6 non fu in grado di restituire a terra alcuna immagine. Maggiore fortuna ebbero le tre missioni finali che riuscirono pienamente nel compito e le immagine da esse rimandateci sono consultabili al link: http://www.lpi.usra.edu/resources/ranger/ , per concludere il costo totale del programma Ranger fu di circa 170 milioni di dollari, tutto compreso a partire dalla progettazione alla sua conclusione. Lunar Orbiter(1966-67) E' il programma di esplorazione con sonde automatiche che precede le missioni Apollo ed servito per mappare sistematicamente la Luna per poi scegliere i siti degli allunaggi con equipaggio in luoghi di interesse che non presentassero difficolt troppo elevate. La missione si sviluppata in 5 sonde, che lanciate tra la seconda met del 1966 e la fine del 1967 hanno fotografato il nostro satellite con una risoluzione vicina a quella del Lunar Reconnaissance Orbiter. Le immagini
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in altissima risoluzione, (mediamente 1.9 m/pixels, ma a volte fino a 0.7 m/px) presentate al grande pubblico tuttavia, rappresentano una porzione esigua della superficie lunare. Il problema principale delle altrimenti ottime immagini rimandate a terra da queste missioni , che essendo queste molto precedenti all' avvento della fotografia digitale erano state effettuate su pellicola, nella quale erano presenti pelucchi, granelli di polvere e quant' altro, dando difetti che possono essere erroneamente scambiati per oggetti anomali sulla luna, oppure viceversa mascherare anomalie realmente presenti. Un' altro difetto preponderante nelle foto delle missioni Lunar Orbiter che ve ne sono molte sovraesposte o eccessivamente contrastate, come la famosa Lo 3084 di cui si parler in seguito. C' comunque da dire che l' Arizona State University ha iniziato negli ultini anni un lavoro di digitalizzazione di questi scatti, ancora in fase di realizzazione, scansionandoli ad altissima risoluzione assieme a quelli scattati dalle missioni Apollo, tuttavia in alcune foto sono presenti talmente tanti di questi difetti che non stato possibile rimuoverne che una piccola parte. Nonostante questi difetti le sonde Lunar Orbiter hanno rappresentato il primo tentativo di effettuate una mappatura sistematica del nostro satellite. Oltre alla raccolta di foto, un esperimento effettuato dalle sonde Lunar Orbiter chiamato Selenodesy, prevedeva un' antenna omnidirezionale ed un trasponder per ottenere informazioni sul campo gravitazionale e sulle propriet fisiche della Luna, un dispositivo per misurare la frequenza degli impatti di micrometeoriti nelle immediate vicinanze della Luna. Infine con uno strumento misuratore di radiazioni (Cesium Iodide Dosimeter), furono studiati i possibili effetti delle radiazioni sulle pellicole gia impressionate a causa di eventuali fenomeni cosmici e solari improvvisi, misurando la quantit di radiazioni durante il viaggio di andata e ritorno dalla Luna ed in sua prossimit (Fonte NSSDC master catalog). Le sonde Surveyor (1966-68) Queste sonde, per la precisione 7, furono le prime macchine americane ad effettuare un atterraggio morbido sulla superficie lunare ed il loro compito fu prima di tutto di ottenere immagini a livello della superficie per vedere se era adatta ad effettuare uno sbarco con equipaggio in sicurezza, e per questo furono tutte quante dotate di telecamere. Altri obiettivi furono verificare la compatibilit dei sistemi dell' allora nascente progetto Apollo e la fattibilit delle correzioni di rotta durante il viaggio.
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Furono effettuate anche delle analisi sulla composizione del suolo lunare, rivelando che le zone pianeggianti, i cosiddetti mari lunari dove atterrarono tutte le missioni tranne l' ultima, erano composte fondamentalmente di basalto e pi ricche di ferro rispetto alle alture. Il Surveyor 7 oltre ad essere l' unico atterrato in una zona sopraelevata fu anche in grado di intercettare impulsi laser lanciati da terra. Tutte le presenti missioni furono lanciati con razzi Atlas Centaur, solo due fallirono, la seconda della serie che si schiant sulla Luna poich durante la correzione di rotta intermedia uno dei motori non si accese e la quarta che dopo un volo impeccabile perse contatto con il centro di controllo due minuti e mezzo prima del momento previsto per l' atterraggio e non furono pi ripristinati. Il costo totale dell' intero programma fu valutato intorno ai 469 milioni di dollari( Fonte: Wikipedia e NSSDC master catalog). Il programma Apollo (1968-1972). E' ad oggi l' unico programma spaziale di esplorazione umana di un corpo celeste diverso dal nostro ed anche uno dei pi costosi , in quanto venuto a costare circa 25 miliardi di dollari secondo una stima fatta dal congresso nel 1973. Il vettore utilizzato per queste missioni fu denominato Saturn V fu di gran lunga il pi titanico razzo utilizzato nelle esplorazioni spaziali, avente una capacit di carico di circa 3000 tonnellate contro le 160 dello Space shuttle, inoltre era costituito da tre stadi, il primo, denominato S-IC aveva una massa al decollo di 2000 tonnellate in gran parte costituita da carburante, cherosene RP-1 e ossigeno, esso forniva la spinta per arrivare ad una quota di 61 miglia, esso era alto 42 metri. Il secondo stadio S-II, serviva ad accelerare il razzo attraverso gli strati pi alti dell' atmosfera, era dotato di 5 motori J-2 simili a quelli del S-IC ed il 97 per cento della sua massa era costituito da propellente, idrogeno ed ossigeno. Esso era dotato di una struttura di base tra il fondo del serbatoio LOX e la parte superiore di quello chiamato LH2. La separatoria, costituita da due fogli di alluminio e sagomata a nido d' ape consentiva una differenza di temperatura tra i due serbatoi fino a 70 gradi celsius. Il terzo ed ultimo stadio, il S-IVB, dotato di un motore J-2 che utilizzava lo stesso propellente del secondo stadio. Anch' esso aveva due serbatoi, e veniva utilizzato sia subito dopo aver espulso il S-II e in seguito per l' inserzione in orbita lunare. In realt il programma getta le sue radici molto prima del 1968 e per la precisione 7 anni prima con il famoso discorso del presidente John
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Fitzjerald Kennedy del 25 maggio 1961 durante una sessione del congresso. La traduzione italiana della parte saliente del discorso, fonte Wikipedia, suona cos:
credo che questo paese debba impegnarsi a realizzare l'obiettivo, prima che finisca questo decennio, di far atterrare un uomo sulla Luna e farlo tornare sano e salvo sulla Terra. Non c' mai stato nessun progetto spaziale pi impressionante per l'umanit, o pi importante per l'esplorazione dello spazio; e nessuno stato cos difficile e costoso da realizzare

Inutile dire, che data l' irripetibilit di quel programma anche oggi a quasi 40 anni dal suo termine, nemmeno il presidente Kennedy immaginava la grandezza di quanto l' America si accingeva a realizzare negli anni a seguire. In realt la soria del programma Apollo non fu assolutamente una cavalcata trionfale priva di intoppi, una grave disgrazia infatti falcidi uno degli equipaggi il 27 gennaio 1967, quando durante un' esercitazione al Kennedy space Center, forse a causa di una scintilla dovuta ad un cavo elettrico scoperto, l' ambiente interno alla capsula, assai ricco di ossigeno si incendi non lasciando scampo ai tre componenti dell' equipaggio : Virgil I.Grissom, Edward White e Roger B.Chaffee. Dopo questa tragedia la NASA e la North American Aviation , apportarono modifiche al progetto del modulo di comando e la sfortunata esercitazione fu ribattezzata apollo 1 in onore dei caduti. Anche a programma avviato infatti non mancarono i problemi, infatti la missione apollo 13, dell' aprile 1970 fu interrotta a 320000 km dalla Terra, a causa di una perdita ad uno dei serbatoi dell' ossigeno, di cui si parler in seguito. Nove furono le missioni che spedirono uomini in orbita lunare ovvero tutte quelle dalla 8 alla 17 eccetto la 9 che si svolse in orbita terrestre per completare le verifiche dei sistermi di attracco in orbita lunare, target originariamente previsto per l' Apollo 8.

APOLLO 8
Comandante: Pilota del modulo di comando: Pilota del modulo lunare: Frank Borman James A.Lovell Jr. William A. Anders

Questa missione, lanciata il 21 dicembre 1968 effettu due orbite di parcheggio in orbita terrestre, poi dopo essersi inserito in orbita lunare la mattina del 24 ne esegu ben 10 attorno alla Luna, per una durata di
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circa 20 ore ma non esegu alcuna simulazione di sgancio e aggancio del LM, dato che il modulo di comando ne era sprovvisto, forse si decise comunque di effettuare la missione in orbita lunare perche mancava solo poco pi di un anno alla fine del decennio, termine posto da Kennedy per la realizzazione dell' allunaggio sebbene si trattasse di una mossa un p azzardata. Al posto del vero LM l' Apollo 8 fu dotato di uno finto pesante circa la met di quello autentico. Gli obiettivi della missione furono prevalentemente fotografici e riguardanti sia la faccia non visibile dalla terra, gi fotografata sia dalle sonde sovietiche sia dal Lunar Orbiter, ma da distanza molto maggiore, sia rilievi non ancora scoperti perch troppo piccoli. L' obiettivo principale fu quello di effettuare delle immagini stereografiche sia in verticale che in obliquo per determinare l' altimetria dei rilievi della faccia opposta. Fu centrato circa il 90% degli obiettivi fotografici principali e circa il 60% di quelli aggiuntivi, furono effettuate anche delle riprese video di eccellente qualit, perlomeno per gli standard dell' epoca.

APOLLO 10
Comandante: Pilota del modulo di comando: Pilota del modulo lunare: Thomas P.Stafford John W.Young Eugene A.Cernan

Questa missione, lanciata il 18 maggio 1969 e durata in totale 8 giorni, effettu l' ultima prova generale sgancio e aggancio due mesi dopo il gi citato Apollo 9, ripetendo pi o meno lo stesso esperimento, questa volta nella sfera d' influenza gravitazionale della Luna invece che in orbita terrestre. Dopo che il modulo di comando si inser in orbita lunare a 110 km di quota, si sganci il modulo lunare denominato "Snoopy", in onore al personaggio dei fumetti, che scese fino a 15 km di quota circa, punto nel quale venne sganciato lo stadio di discesa come previsto dalla procedura e si guast il sistema di guida automatico, inprimendo un forte avvitamento al modulo. Per questo, il pilota del modulo lunare Eugene Cernan fu costretto ad avviare la guida manuale per rimediare al problema ed il LM rimase in orbita lunare separatamente dal CSM per circa 8 ore. La presente missione ha effettuato 16 trasmissioni televisive di buona qualit sia come colori che come risoluzione, oltre ad una cospicua quantit di fotografie, molte delle quali effettuate dall' interno del LM nel momento di massima
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vicinanza alla superficie lunare.

APOLLO 11
Comandante: Pilota del modulo di comando: Pilota del modulo lunare Neil Armstrong Michael Collins Edwin "Buzz" Aldrin

Lo scopo principale di questa missione fu quello di effettuare lo sbarco di due uomini sul suolo lunare, a coronamento dell' obiettivo posto 8 anni prima dal presidente JFK, in secondo luogo, ma non meno importante, fu effettuata la raccolta di campioni di rocce, furono fatti filmati e fotografie del pesaggio lunare durante la permanenza in superficie e raccolte informazioni sulle capacita e le limitazioni di un' astronauta in esplorazione sulla Luna. Dato che il luogo previsto per lo sbarco era pi accidentato del previsto, l' allunaggio dovette essere effettuato da Armstrong in maniera semi manuale ma comunque non ci furono dei grossi problemi eccetto che sul LM rimasero solo 25 secondi di carburante per ripartire, motivo per cui nelle successive missioni ne fu messo di pi. Il lancio avvenne il 16 Luglio 1969 dal KSC ed atterr nel mare Tranquillitatis quattro gorni pi tardi alle 20.17 UTC, gli astronauti di questa missione effettuarono solo un' attivit extraveicolare nella quale raccolsero circa 21 kg di campioni lunari. Oltre a quanto detto furono condotti esperimenti di rilevazione sismica passiva, misurazioni del vento solare.

APOLLO 12:
Comandante: Pilota del modulo di comando: Pilota del modulo lunare: Charles Conrad Jr. Richard F.Gordon Jr. Alan L.Bean

Fu lanciata dal KSC il 14 novembre 1969 in una giornata nuvolosa e colpita due volte da un fulmine nelle prime fasi del lancio (a 36.5 e 52 secondi), incidente che caus il guasto di 9 sensori di secondaria importanza, per cui di decise ugualmente di procedere con la missione. L' Apollo 12 fu la prima missione con equipaggio a realizzare un allunaggio preciso a soli 200 m di distanza da dove atterr la sonda Surveyor 3 e,
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una volta giunto a destinazione, a 116 ore GET fu presisposto l' ALSEP (Apollo Lunar Surface Experiment Package), un' insieme di strumentazioni scientifiche che comprendeva un sismometro passivo, un trilevatore di polveri, un magnetometro, uno spettrometro per indagare la composizione del vento solare, un rilevatore termico di ioni ed uno strumento per misurare la quantit di gas, che per diede risultati contraddittori a causa della depressurizzazione del modulo. Altri obiettivi erano effettuare fotografie, sia orbitali sia al suolo, agli astronauti fu fornita anche di una telecamera a colori per effettuare riprese migliori del paesaggio lunare, che fu per quasi subito danneggiata da Alan Bean che inavvertitamente la punt contro il sole mentre la stava posizionando danneggiandola cos irreparabilmente. Durante questa spedizioni furono svolte 2 uscite extraveicolari per una durata di oltre 7 ore e mezza. Ultima nota degna di menzione, esaminando una guarnizione prelevata dagli astronauti di questa missione si sono trovati dei batteri terrestri della specie Streptococcus mitii ancora in vita dopo oltre due anni di permanenza nell' ambiente lunare, la missione rientr sulla Terra il 24 Novembre.

APOLLO 13
Comandante: Jr. Pilota del modulo di comando: Pilota del modulo lunare Jr. James A.Lovell

John L.Swigert Fred W.Haise

Lanciata l' 11 Aprile 1970 avrebbe dovuto essere il terzo allunaggio, che tuttavia non venne effettuato per l' esplosione del sistema di rimescolamento di uno dei quattro serbatoi di ossigeno del CSM, avvenuto il 14 aprile, quando la missione si trovava a oltre trecentoventimila chilometri dalla Terra, incidente che costrinse gli astronauti a rifugiarsi nel LM e effettuare un' orbita attorno alla Luna per ridarsi la spinta necessaria a tornare indietro evitando la tragedia. Un ruolo fondamentale in questa vicenda lo ebbe Ken Mattingly, inizialmente designato come pilota del CSM che venne sostituito da Swigert il 9 aprile per essere l' unico non immune al morbillo da cui era stato infettato Fred Haise, il comandante di riserva. Mattingly infatti effettu diverse esercitazioni al simulatore per aiutare l' equipaggio ad
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uscire dalla pericolosissima situazione venutasi a creare. Un' importante esperimento effettuato in questa missione, purtroppo passato in secondo piano a causa dell' incidente occorso, fu quello di fare precipitare il terzo stadio sulla superficie lunare e dando luogo ad un' impatto dalla potenza equivalente di 10 kg di TNT 120 km a nord del luogo di allunaggio della precedente missione proiettando particelle di materiale a 60 km di quota dove sono state ionizzate dalla luce del sole. Le onde sismiche generatesi, misurate dall sismometro posizionato dall' apollo 12 furono rilevate a partire da 30 secondi dopo l' impatto e risuonarono per circa tre ore.(fonte Wikipedia)

APOLLO 14
Comandante: Jr. Pilota del modulo di comando: Pilota del modulo lunare: Mitchell Alan Shepard

Stuart A.Roosa Edgar D.

Lanciata il 31 gennaio 1971 fu il terzo allunaggio con equipaggio dopo il fallimento della precedente missione, ed avvenne negli altopiani di Fra Mauro il 5 febbraio. Fu il primo lancio della serie Apollo ad essere posticipato, per la precisione di 40 minuti, per dare la possibilit di scaricarsi ad un temporale sviluppatosi proprio a ridosso dell' orario previsto per la partenza. A causa di problemi dell' antenna ad alto guadagno, le comunicazioni con il centro di controllo furono intermittenti, inoltre a causa di un problema meccanico l' equipaggio dovette ripetere ben sei volte l'attracco con il modulo lunare , sebbene tutto indicasse che gli apparati funzionavano perfettamente . Oltre al pacchetto di strumentazioni ALSEP, questa missione sbarc sulla superficie lunare altri equipaggiamenti. Dopo la separazione Stuart Roosa fu affidato esegu una serie di foto orbitali di possibili futuri luoghi di allunaggio e principalmente del cratere Descartes, altre attivit eseguite durante questa missione furono: Esplorazione diretta delle vicinanze del luogo dell' allunaggio: Raccolta di campioni di terreno anche di 2-2.5 kg di peso. Esperimenti sul comportamento meccanico del suolo lunare.
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Riprese televisive delle attivit svolte in loco. Fotografie sia panoramiche che dei siti di raccolta dei campioni. Analisi della composizione del vento solare. Esperimenti sismici sia attivi che passivi. Installazione di uno specchio retroflettore laser, in seguito usato, assieme a quelli posizionati dalle altre missioni per la precisa determinazione della distanza tra Terra e Luna. In totale furono eseguite due uscite extraveicolari circa della stessa durata, per un totale di quasi nove ore e mezzo complessive, il rientro avvenne il 9 febbraio 1971.(fonte wikipedia e NSSDC master catalog)

APOLLO 15:
Comandante: Pilota del modulo di comando: J.Worden Pilota del modulo lunare: David R.Scott Alfred

James B. Irwin

Questa missione stata lanciata dal Kennedy Space Center il 26 Luglio 1971, allunata in prossimit del monte Hadley, stata la prima ad avere un carico di attrezzature scientifiche molto pi consistente rispetto alle missioni precedenti, stata la prima missione a portare con s il Lunar Rover, l' unico veicolo motorizzato, ad oggi ad essere utilizzato al di fuori della Terra e che consent a Scott e Irwin di percorrere ben 28 chilometri sulla superficie lunare contro oi 3.3 della missione precedente, effettuando tre uscite extraveicolari durate in totale oltre 18 ore e mezzo, fu da record anche la permanenza sul suolo lunare, oltre 66 ore. Furono raccolti campioni per pi di 80 kg di peso, alcuni dei quali a ben 3 metri di profondit dalla superficie lunare. L' Apollo 15 mise inoltre in orbita attorno alla Luna un subsatellite con lo scopo di indagare sulle variazioni gravitazionali e di massa della Luna, la composizione delle particelle attorno ad essa e l' interazioni tra i campi magnetici della Luna e della terra. Sia in orbia terrestre che lunare furono effettuate foto nell' ultravioletto, inoltre la missione, come le due successive fu dotata di una camera panoramica per l' ottenimento di immagini ad alta risoluzione della superficie lunare, di una camera metrica per la mappatura della superficie lunare,( uno dei principali scopi delle ultime tre missioni) oltre che di un altimetro laser. Durante questa missione venne effettuato il celebre esperimento del
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martello e della piuma (hammer and feather) di cui si parler in seguito,l' equipaggio rientr sulla terra il 7 agosto seguente dopo una durata record di 295 ore.

APOLLO 16:
Comandante: Pilota del modulo di comando: Jr. Pilota del modulo lunare: II John W.Young Charles M. Duke

Thomas K.Mattingly

Lanciata come tutte le altre dal complesso di lancio 39 A del Kennedy Space Center il 16 aprile 1972, fu la seconda catalogata come missione di tipo "J" e per questo anch' essa fu dotata di camera metrica e panoramica per proseguire l' intensivo programma di mappatura iniziato con la missione precedente. La missione comunque non fu priva di problemi, incominciati ancora prima di partire, infatti sul razzo, consegnato nel dicembre 1971 perfettamente assemblato, furono riscontrate delle fessure per cui dovette essere rimosso dalla rampa di lancio e riportato all' edificio di assemblaggio tra il 27 gennaio ed il 9 febbraio. Si caus cos un ritardo di due mesi sulla cadenza fino ad allora semestrale dei lanci, portandola a 8 mesi, tempo che pass infatti anche prima dell' Apollo 17. Si verificarono poi altri due problemi di una certa importanza al modulo di comando: il primo in viaggio verso la Luna e l' altro in orbita lunare, che causarono il rientro sulla Terra con un giorno di anticipo, il 27 aprile. Nonostante questi problemi l' allunaggio avvenne il 21 aprile, con un giorno di ritardo sul previsto a causa dei gi citati problemi al CSM, negli altopiani prossimi al cratere Descartes, la permanenza sul suolo lunare dur ben 71 ore ed anche la durata totale delle uscite extraveicolari raggiunse il record di 20 ore ed un quarto. Durante questa missione vennero per la prima volta eseguite delle foto astronomiche mediante uno spettrometro UV, anche se la pellicola venne poi sviluppata al rientro sulla Terra, e si eseguirono vari test sul moon rover nei quali venne toccata la velocit di punta di 17,7 km/h.(Wikipedia e NSSDC master catalog)

APOLLO 17:

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Comandante: Pilota del modulo di comando: Pilota del modulo lunare:

Eugene A.Cernan Ronald E.Evans Harrison H.Schmitt

L' ultima missione destinata all' esplorazione umana del nostro satellite naturale fu lanciata dal KSC il 7 dicembre 1972 alle ore 5:33 di mattina locali, e fu l' unico lancio notturno della serie, fu anche l' unica ad avere portato sulla Luna uno scienziato civile, il geologo Harrison Schmitt. Schmitt, infatti avrebbe dovuto fare parte dell' Apollo 18 ma quando questa missione fu cancellata nel settembre 1970, gli scienziati della NASA insistettero, per fargli prendere il posto che sarebbe invece spettato a John Engele, cos che fosse mandato sulla Luna almeno uno scienziato prima della fine del programma, l' atterraggio avvenne l' 11 dicembre nella valle di Taurus Littrow, area di notevole interesse geologico. Quasi tutti i record furono battuti durante questa spedizione, da quello delle uscite extraveicolari, portato ad oltre 22 ore, in cui Schmitt e Cernan percorsero oltre 30 km con il Moon Rover, la permanenza sul suolo lunare di quasi 75 ore ed una durata missione totale di oltre 12 giorni e mezzo. A livello scientifico oltre all' oramai consueto pacchetto ALSEP, vennero disposti innumerevoli altri strumenti di indagine scientifica che essendo elencati con cura nella pagina Wikipedia relativa all' apollo 17 link: http://it.wikipedia.org/wiki/Apollo_17 non sto qui a rielencare. Vennero inoltre effettuati anche due esperimenti di tipo medico-biologico e proseguito il lavoro di mappatura della superficie lunare iniziata con l' Apollo 15 mediante l' uso della panoramic e metric camera. Il 14 dicembre, al momento di abbandonare la superficie lunare il comandante Eugene Cernan fu l' ultimo uomo che fino ad ora abbia camminato sul suolo lunare, mentre il rientro avvenne il 19 dicembre.

LA CONCLUSIONE DEL PROGRAMMA APOLLO:


Dopo aver parlato del preludio e dello svolgimento del programma Apollo parliamo ora della sua conclusione: Il programma prevedeva inizialmente dieci sbarchi sulla Luna dall' Apollo 11 fino all' Apollo 20, da svolgersi tra il 1969 e la fine del 1972. A causa delle restrizioni finanziarie, ma soprattutto del calo dell' attenzione pubblica gi dopo il primo allunaggio, a gennaio 1970 furono cancellate le ultime due missioni, mentre a settembre fu cancellata la
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numero 15 e quelle originariamente numerate 16-17-18 divennero 15-1617, ecco qui di seguito una pianificazione di come si sarebbero dovute svolgere le successive missioni risalente al luglio 1969:

Fig.1: Pianificazione risalente al luglio 1969 delle rimanenti missioni Apollo (fonte Wikipedia)

Da notare come l' estensione temporale dell' intero programma non sia cambiata nonostante l' annullamento di tre allunaggi, quindi pi che di interruzione sarebbe pi corretto parlare di un diradamento della frequenza. Un altro motivo di quanto accaduto fu la realizzazione del programma Skylab, originariamente previsto per il 1972 che necessit di un vettore Saturn V per il primo lancio (senza equipaggio), mentre gli altri tre lanci, con equipaggio furono eseguiti con vettori Saturn IB a due stadi invece che tre. In un primo momento si pens di recuperare le tre missioni prima cancellate tra il 1973 ed il'74, dopo lo Skylab, ma siccome a causa dei tagli ai finanziamenti non fu pi in previsione produrre altri razzi saturn V enon se ne fece pi nulla per cui i due ancora rimanenti furono smembrati e suddivisi tra tre diversi musei per essere esposti al pubblico (vedere il mio precedente lavoro sulle presunte missioni Apollo 19-20). A dire la verit la chiusura definitiva del programma Apollo avvenne solo il 24 luglio 1975 al ritorno dell' Apollo Soyuz Test Project (ASTP), lanciato nove giorni prima con vettore Saturn IB bistadio,avente come obiettivo il randez-vous tra l' hardware sovietico ed americano, eseguito con successo a suggellare la collaborazione tra USA e URSS, iniziata dopo il primo allentamento della tensione delle due superpotenze iniziato con il trattato di non proliferazione nucleare del 1968 entrato effettivamente in vigore il 5 marzo 1970. La fase del disinteresse 1976-1990 In molti siti di matrice cospirazionista c' chi conoscendo ben poco in fatto di esplorazione spaziale afferma come, dopo la conclusione delle
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missioni Apollo gli enti spaziali si siano sostanzialmente disinteressati al nostro satellite naturale, adducendo come motivazione o il fatto che sulla Luna l' uomo in realt non vi sia mai stato (Moon Hoax) o l' esatto contrario ovvero che, sia le missioni conosciute che altre effettuate segretamente (Apollo 19-20) avrebbero trovato artefatti di origine extraterrestre e forse anche entit che li hanno dissuasi da ripresentarsi la. La realt invece a mio parere fu che effettivamente dopo la conclusione delle missioni Apollo e Luna vi fu realmente un periodo di almeno un decennio e mezzo dove non si fecero altre missaioni lunari n con equipaggio n senza ma non fu per qualche oscura ragione bens per altre motivazioni. A partire dal 1976 l' Unione Sovietica fu impegnata nello sviluppo del razzo Energia, che una volta completato sarebbe dovuto essere pi leggero ma pi potente del Saturn V, se il progetto non fosse stato chiuso nel 1989 per la caduta del regime. Un altro grande progetto dell' astronautica sovietica fu la realizzazione e messa in orbita, nel 1986 della loro prima stazione spaziale la MIR, dove molti record di permanenza umana nello spazio furono registrati, essa venne fatta precipitare nel 2001 quando inizi l' assemblamento della stazione spaziale internazionale. In questo intervallo di tempo furono realizzate inoltre due programmi di esplorazione di Venere: il Venera che a partire dalla missione 9 nel 1975 realizz un atterraggio morbido sul pianeta realizzando diverse foto della superficie e prosegu fino alle 15 e 16, che lanciate nel 1983 effettuarono una mappatura dell' emisfero nord del pianeta fino a 60 gradi di latitudine. Nel 1985-86 fu la volta delle missioni Vega 1-2 (lanciate per il 15 ed il 21 dicembre 1984) realizzate dall' URSS assieme a diversi stati europei e consistette nel rilascio di palloni destinati all' esplorazione dell' atmosfera del medesimo pianeta. Successivamente, il 4 marzo 1986 sempre la missione Vega 1 effettu le prime immagini del nucleo della cometa di Halley effettuandone il fly-by il 10 del medesimo mese, ma il sorvolo pi ravvicinato fu effettuato dalla sonda Giotto dell' ESA il giorno 13 a soli 596 km dal nucleo, dopo la cancellazione della missione americana Halley nel 1981. Negli stessi anni gli USA realizzarono le sonde Voyager, lanciate tra il 1977 ed il '78 ma che terminarono il loro programma di esplorazione dei pianeti esterni solo attorno al 1989, il Viking 1 e 2 verso Marte lanciate
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nel 1975-76, la seconda delle quali invi dati a terra fino all' inizio del 1983, inoltre la serie Mariner (1973-'75) verso Venere e Mercurio. Altri grandi progetti furono iniziati dagli americani in quegli anni come il telescopio spaziale Hubble che originariamente doveva essere lanciato nel 1986 ma anche a seguito della tragedia dello shuttle Challenger avvenuta nel gennaio del medesimo anno fu lanciato solo nell' aprile 1990,infine nel 1975 inizi il lavoro di progettazione dello Space Shuttle, il cui lancio inaugurale ebbe luogo il 12 aprile 1981. L' STS 135, ultima missione di questo programma rientrato a terra lo scorso luglio, dopo una durata complessiva dell' intero programma di 30 anni ed una spesa record di circa 100 miliardi di dollari. Hiten (1990) Lanciata il 24 gennaio 1990, fu la prima missione robotica sulla Luna dal termine del programma sovietico Luna nel 1976 e ha fatto si che il Giappone diventasse la terza nazione al mondo a mandare un satellite artificiale attorno al nostro satellite. La sonda, ribattezzata cos solo dopo il lancio, avrebbe dovuto chiamarsi MUSES-A ed essere posta in orbita geocentrica con perigeo a 476000 km per sorvolare 10 volte la Luna nel corso di un anno di missione principale, ma a causa dell' insufficente velocit durante il lancio dovettero essere effettuate diverse correzioni di rotta per portarla a sorvolare la Luna. Durante il primo sorvolo della Luna il 18 marzo 1990 fu messo in orbita lunare il subsatellite Hagoromo, che per non riusc ad inviare dati a terra a causa di un guasto all' impianto di trasmissione occorso gi il 21 febbraio. Tramite osservazioni da terra fu per possibile stabilire che il razzo di decelerazione si correttamente acceso e ha posto Hagoromo in orbita lunare di 7400x20000 km ed un periodo di poco superiore ai 2 giorni, dati peraltro non confermati,ma a causa del gi citato guasto, non fu possibile raccogliere dati (Fonte Wikipedia e NSSDC master catalog). Galileo (1989-1992)Sebbene la missione principale di questo satellite, lanciato il 18 ottobre 1989, fosse investigare sul sistema di Giove, essa effettu diverse foto della Luna durante i sorvoli effettuati nel dicembre 1990 e 1992, anche se non da distanza ravvicinata. Galileo era dotata di una camera multispettrale sensibile fino al vicino infrarosso con filtri a 756 e 968 nm, con la quale fu possibile effettuare le prime foto della faccia nascosta dall' epoca delle missioni Apollo e perci le prime con tale tipo di tecnologia.
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Confrontando queste immagini con quelle relative alla faccia visibile dalla terra da cui gli astronauti hanno effettuato dei prelievi di rocce, si potuto fare dei confronti e capire di pi sulla composizione della faccia nascosta (Fonte Wikipedia e NSSDC master catalog). Clementine (1994) Si tratt di una missione un p atipica, infatti, fu condotta dal Ballistic Missile Defense Organisation ( BMDO), dalla Strategic defense Initiative Organization in collaborazione con la NASA e fu lanciata il 25 gennaio 1994 dalla base militare di Vandenberg. Proprio a causa di questa insolita collaborazione i cospirazionisti sostengono che dietro a questo progetto dovesse celarsi lo studio di artefatti di natura extraterrestre sul nostro satellite. Il nome ufficiale del progetto era Deep Space Program Space Experiment (DSPSE), e lo scopo della missione era sia effettuare studi scientifici sulla Luna e sugli asteroidi 1620 Geographos e 1983 RD, sia quello di testare la resistenza dei componenti in seguito alla permanenza prolungata nello spazio, ed il primo dei due fu raggiunto solo in parte perch dopo aver effettuato il programma degli studi lunari le strumentazioni di bordo andarono in avaria. Gli studi inerenti la Luna compresero la mappatura dell' intera superficie, che in media risoluzione di 100 m/pixel consultabile al sito "Clementine Lunar Map 2.0" link: http://www.nrl.navy.mil/clm/. La consultazione delle zone a pi alta latitudine del "Clementine Lunar Map" resa pressoch impossibile a causa del tipo di proiezione usato, ma al link: http://pds-imaging.jpl.nasa.gov/volumes/clementine.html , sono esposte le singole foto a risoluzione media, inoltre, particolare attenzione fu dedicata alla mappatura delle zone polari. Di fondamentale importanza furono la scoperta di ghiaccio, in alcuni crateri prossimi al polo sud e dei " picchi della luce eterna" ovvero le parti pi elevata del cratere Peary che sono costantemente illuminati dal sole. Oltre alla camera ad alta risoluzione (HIRES) Clementine port altre tre diverse telecamere sensibili all' UV/visibile, vicino infrarosso e lontano infrarosso. Altre strumentazioni montate sul satellite erano il LIDAR (Laser Image Detector And Ranging), un telescopio per la misurazione del flusso delle particelle cariche (CPT), uno strumento per misurare le anomalie del campo gravitazionale lunare in base alle alterazioni riscontrate sulla traiettoria della sonda , infine due telecamere per tracciare la posizione del satellite rispetto a quella delle stelle onde aiutare la navigazione.
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Lunar Prospector (1998-'99) Lanciato il 7 Gennaio 1998 con un razzo Athena 2 a tre stadi, impieg 4 giorni e 9 ore a raggiungere la Luna e fu messo in un' orbita polare di cattura attorno ad essa con un periodo di 11.6 ore e, successivamente in una provvisoria di di 3.5, durante le quali venne effettuata la calibratura degli strumenti. Dopo altre 24 ore venne trasferita in un' orbita preliminare di mappatura di 92x153 km di altezza.Solo il 16 gennaio l' orbita venne circolarizzata ad un' altezza di circa 100 km e un periodo di 1h 58' attorno alla Luna cominciando la vera e propria missione il cui compito era di mappare il campo gravitazionale e magnetico del nostro satellite naturale, oltre che studiare i fenomeni di degasamento. Questa fase, detta primaria, della missione dur fino al 19 dicembre del medesimo anno, dopodich fu collocato su un' orbita pi bassa ad altitudine variabile tra i 29 ed i 45 km di quota ed un periodo di 1h52' per eseguire operazioni di mappatura pi dettagliate. L' orbita fu poi modificata ulteriormente il 28 gennaio 1999 per la seconda parte della missione che termin il 31 luglio del medesimo anno quando la sonda fu fatta schiantare intenzionalmente nel cratere Shoemaker vicino al polo sud. Fu anche fatto un tentativo per confermare definitivamente l' esistenza dell' acqua teoricamente misurata dallo spettrometro, a seguito dell' impatto programmato della sonda dentro il cratere Shoemaker vicino al polo sud che avrebbe dovuto dare luogo ad un pennacchio di polveri e ghiaccio visibile anche da terra con adeguati strumenti, ma nulla di ci fu rilevato, lasciando quindi aperta la possibilit che l' idrogeno ivi rilevato non sia in realt presente sotto forma d' acqua.Il LP effettu anche la mappatura della superficie lunare per rilevare la concentrazione di diversi metalli mediante uno spettrometro a raggi gamma, il quale rivel tra le altre cose che la quantit di titanio nella crosta lunare circa la met di quanto fino ad allora teorizzato e che le caratteristiche dei due emisferi (visibile e non visibile da terra) erano molto diverse tra loro. Il costo complessivo di questa missione dalla progettazione alla fine delle operazioni fu di 62.8 milioni di dollari. (Fonte Wikipedia e NSSDC master catalog e la pagina ufficiale del Lunar Prospector: http://lunar.arc.nasa.gov/) SMART 1 (2003-2006) SMART-1, acronimo si Small Mission for Advanced Research in Technology un piccolo satellite a basso budget, lanciato dall' ESA, l' Agenzia spaziale europea il 27 settembre 2003 con un razzo Ariane 5,
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viaggi fino alla Luna mediante propulsione ad energia solare portando con s un piccolo pacchetto di strumenti scientifici e fu posto in orbita lunare il 13 novembre 2004. Dopo aver svolto la missione prevista fu fatto cadere intenzionalmente sulla Luna il 3 settembre 2006. Esso fu munito di un sistema di telecomunicazioni sperimentale per lo spazio profondo, inoltre fu dotato di una camera pancromatica con cui effettu molte immagini della Luna con una risoluzione media di 80 m/pixel, anche se al perilunio, sopra al polo sud poteva arrivare a 30 m/px. Fu dotato anche di uno spettrometro IR multibanda sensibile alle frequenze tra i 930 ed i 2400 nm per effettuare una mappatura mineralogica, con una risoluzione di 300 m/pixel, eventualmente capace di rilevare la presenza di molecole d' acqua, accoppiato ad uno spettrometro a raggi X con la finalit di mappare l' abbondanza di diversi metalli con una risoluzione di circa 50 km. Lo Spacecraft Potential Electron and Dust Experiment (SPEDE) serv a misurare la densit e la distribuzione del plasma attorno alla terra e a studiare le interazioni del vento solare e la Luna, infine con il sistema di telemetria (Radio Science Investigation System) di bordo fu usato per studiare la meccanica di rotazione della Luna e le librazioni im alta risoluzione (fonte ESA Smart-1 homepage Link: http://www.esa.int/esaMI/SMART-1/SEMSDE1A6BD_0.html e NSSDC master catalog. Chang'e 1 (2007-2009) Prima missione automatica cinese destinata a testare le tecnologie necessarie ad effettuare missioni lunari, ma anche provvista di apparecchiature scientifiche per ottenere immagini tridimensionali della superficie lunare, misurare l' abbondanza degli elementi in superficie, lo spessore della crosta, l' abbondanza di elio-3 ed esplorare l' ambiente tra la Terra e la Luna. E' stata lanciata il 24 ottobre 2007 dalla base spaziale di Xichang in Cina e, la durata prevista della missione era inizialmente di un anno, poi ulteriormente estesa indefinitamente. Fu posta dapprima in un' orbita polare provvisoria il 31 ottobre progressivamente circolarizzata fino ad assumere le sue caratteristiche definitive il 5 novembre. La sonda si schiantata nel mare fecunditatis il 1 marzo 2009 a causa del decadimento orbitale iniziato qualche ora prima (fonte wikipedia e NSSDC master catalog). Kaguya (2007-2009) Lanciata il 14 settembre 2007 stata la seconda sonda giapponese destinata all' esplorazione della Luna, ma la prima ad avere successo.
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Oltre al satellite principale, orbitante a circa 100 km di quota infatti sono stati posti in orbita polare altri due subsatelliti deputati alle telecomunicazioni tra il main orbiter ed il centro di controllo. Prima di essere fatto schiantare al suolo il 10 giugno 2009, a sudest del cratere Gill e in prossimit del circolo polare antartico, l' orbiter fu fatto abbassare dapprima a circa 50km il 1 febbraio del medesimo anno e a 1030 km il 16 aprile. Dotata di una videocamera televisiva ad alta risoluzione (HDTV camera) ha effettuato filmati orbitali di tutte le formazioni geologiche lunari di maggiore interesse, anche se data l' altezza dal suolo, la risoluzione metrica effettiva non che fosse cos elevata. La videocamera era montata sul modulo inferiore del satellite ovvero quello di propulsione. Immagini a maggiore risoluzione sono state realizzate dalla terrain camera, una coppia di telescopi montati in coppia, uno davanti ed uno dietro la sonda inclinate verso il basso di 15 gradi, le cui immagini venivano processate digitalmente con la risoluzione approssimativa di 10 m/pixel cosa che si nota molto bene nei pur bellissimi filmati diffusi in rete. Tra gli altri strumenti montati sul satellite anche un altimetro laser, una camera multispettrale per effettuare analisi chimiche della crosta lunare ed un' apparecchiatura laser (Lunar Radar Sounder) per effettuare analisi della struttura della crosta lunare fino a pochi km di profondit. Uno dei maggiori risultati conseguiti da questa missione stata la scoperta della celebre voragine in prossimit delle Marius Hills nell' Oceano Procellarum (fonte: NSSDC master catalog e la homepage di Kaguya link: http://www.jaxa.jp/projects/sat/selene/index_e.html) . Chandrayaan-1 (2008-2009)E' stata la prima sonda indiana destinata all' esplorazione della Luna, lanciata dal centro spaziale di Satish Dhawan il 22 ottobre 2008 ed entrata in orbita lunare polare di 7502x504 km l' 8 novembre successivo. L' equipaggiamento, simile a quello delle altre recenti missioni comprendeva la terrain Mapping camera (TMC) destinata alla mappatura stereografica della superficie lunare con una risoluzione di 5 m, uno strumento laser (Lunar Laser Ranging Instrument) per realizzare una mappa topografica della superficie lunare, uno spettrometro infrarosso per realizzare una mappa mineralogica della Luna con risoluzione di 100 m/pixels, uno spettrometro a raggi X per effettuare altre analisi geologiche con risoluzione massima di 20 km. Altri obiettivi della missione erano eseguire un' analisi spettrale del flusso di raggi X emessi dal sole durante i flares, il Sub Atomic Reflection Analyzer per rilevare la presenza di idrogeno ossigeno sodio magnesio
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potassio e calcio con una risoluzione di 100 m, un' apparecchiatura radar, (mini-SAR) per scoprire se vi sono tracce d' acqua in prossimit dei poli ed in tal caso rilevarne la distribizione. Purtroppo la durata missione programmata di 2 anni non stata raggiunta poich il 29 agosto 2009 dopo 312 giorni dal lancio e oltre 3400 orbite lunari si sono persi i contatti radio, tuttavia il programma stato considerato comunque un successo siccome il 95 % degli obbiettivi sono stati raggiunti (fonte Wikipedia NSSDC master catalog e homepage di Chandrayaan-1 link: http://isro.org/satellites/chandrayaan-1.aspx ). Lunar Reconnaissance Orbiter (2009-in corso). Grande importanza ha questa missione robotica, lanciata il 18 giugno 2009 con un razzo Atlas V ed arrivato in orbita lunare il 23 dello stesso mese, originariamente pensata per una mappatura dei siti di maggiore interesse in vista degli allunaggi con equipaggio del programma Constellation che sarebbero dovuti avvenire attorno al 2020 se il progetto non fosse stato cancellato dall' amministrazione Obama all' inizio di questo anno, la durata della missione principale era di una anno, ma con la possibilit di estenderla a 5, cosa che a quanto pare si sta verificando. Da quando ha iniziato a trasmettere immagini fino ad oggi (fine 2011) sono state pubblicate circa 188000 immagini in altissima risoluzione, tra gli 0.5 ed i 2 m/pixels la maggior parte delle quali ricoprono delle aree di3x30 km circa, le pi grandi invece 6x60 km circa ovvero su 350 km quadrati, che dovrebbero ricoprire all' incirca tutta la superficie lunare, altre 102000 invece sono state effettuate con il grandangolo ad una risoluzione media, tra i 60 ed i 100 m/pixel. Oltre alla camera ad alta risoluzione della Lunar Reconnaissance Orbiter Camera, altri strumenti sono stati installati nel satellite, quali un altimetro laser (Lunar Orbiter laser Altimeter) ed il Diviner, un radiometro infrarosso a nove canali che rileva le emissioni termiche superficiali. Altri strumenti a bordo sono il CRaTER (Cosmic Ray Telescope for the Effect of Radiations), che serve a misurare e caratterizzare le radiazioni cosmiche e solari nell' ambiente lunare, di cruciale importanza se si vuole progettare e predisporre una presenza umana a lungo termine nello spazio. Il LAMP (Lyman-Alpha Mapping Project) uno strumento capace di fotografare nell' ultravioletto per studiare la geografia delle zone permanentemente in ombra. Il LEND ( Lunar Exploration Neutron Detector), misura il flusso di neutroni proveniente dalla superficie lunare dovuto al bombardamento dei raggi cosmici, in grado di misurare la composizione del suolo, ma soprattutto la presenza di idrogeno e quindi di
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possibili depositi di ghiaccio d' acqua. (fonti: Wikipedia, NSSDC master catalog, LRO spacecraft & Instruments link: http://www.nasa.gov/mission_pages/LRO/spacecraft/index.html ). LCROSS (2009) Lanciato assieme al Lunar Reconnaissance Orbiter, questo satellite stato dotato di vari strumenti tra cui camere sensibili al visibile ed all' ,infrarosso, uno spettrometro infrarosso, un fotometro ed un' unit per il controllo e l' elaborazione dei dati. Dopo essere posto in orbita dall' ultimo stadio del vettore Atlas V, quest' ultimo stato fatto impattare il 9 ottobre nel cratere Cabeus vicino al polo sud per rivelare la possibile presenza di depositi di ghiaccio nelle zone permanentemente in ombra. In tal caso infatti a seguito dell' impatto avrebbe dovuto alzarsi un pennacchio di polveri e ghiaccio, la cui composizione stata analizzata dal satellite vero e proprio schiantatosi nella medesima zona 4 minuti dopo il razzo Centaur. I pennacchi sono stati osservati anche da telescopi terrestri amatoriali di almeno 250-300 mm di diametro. In un comunicato del 13 novembre 2009 la NASA rivela che la ricerca dell' acqua nel pennacchio innalzatosi ha dato esito positivo mediante analisi dello spettro nel visibile e ultravioletto, inoltre stata rivelata anche la presenza di idrossile, prodotto della scissione dell' acqua colpita dalla radiazione solare (fonti: Wikipedia LCROSS spacecraft & instruments link: http://www.nasa.gov/mission_pages/LCROSS/spacecraft/index.html . ARTEMIS (2010-in corso) Acronimo di Acceleration Reconnection Turbulence and Electrodynamic of the Moon Interaction with the Sun, ha avuto il merito di riutilizzare satelliti gi posti in orbita risparmiando molti soldi ai contribuenti, infatti i due satelliti utilizzati per questa missione facevano parte della "costellazione" di satelliti THEMIS che, lanciata il 17 febbraio 2007 ha terminato il proprio compito all' inizio del 2010. Dapprima essi sono stati spostati sui due punti, detti lagrangiani pi vicini alla superficie lunare, uno tra la Terra e la luna ed una dietro la faccia opposta, e hanno studiato come il vento solare, costituito da particelle ionizzate passa attorno alla Luna e cerca di riempire il vuoto retrostante. In seguito sono stati posizionati in orbita lunare, il primo il 27 giugno 2011 ed il secondo il 17 luglio, e per i prossimi 7 o 10 anni analizzeranno la struttura interna della luna (fonte Wikipedia e NSSDC master catalog).

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Chang'e 2 (2010-in corso) Lanciata il 1 ottobre 2010 da Xichang con un vettore Long march 3C, e ha come sdcopo quello di approfondire gli studi effettuati dal precedente satellite, ovvero ottenere immagini ad alta risoluzione della superficie lunare per individuare siti adatti all' atterraggio morbido di Chang' e 3, in programma per il 2013, che sar dotata anche di un rover. Il satellite stato posto nell' orbita nominale di missione alla quota di 100 km al di sopra della superficie lunare invece dei 200 della precedente missione per avere immagini di maggiore qualit. La fotocamera principale, migliore di quella di Chang'e 1 dotata capace di una risoluzione di 10 m/pixel dall' altezza nominale di 100 km e di un altimetro laser che lavora sulla frequenza dei 5 hz e con un' accuratezza di 5 m. In prossimita del termine della missione nominale la sonda stata riposizionata in un' orbita di 15x100 km che, le ha consentito di effettuare immagini della superficie con risoluzione di 1.3 m/pixels alcune delle quali pubblicate l' 8 novembre. Terminata la fase estesa della missione l' 8 giugno 2011 ed andata a posizionarsi sul punto lagrangiano L2 per testare il sistema di tracciamento e di controllo cinese X-band (fonte wikipedia e NSSDC master catalog) . GRAIL (In corso) GRavity And Interior Laboratory: missione lanciata l' 8 settembre 2011 alle ore 13:08 GMT, con un vettore Delta II e dovr effettuare una mappatura precisa del campo gravitazionale della Luna allo scopo di capirne la struttura interna dalla crosta fino al nucleo e capirne di pi sulla sua storia ed evoluzione termica. La missione consta di 2 satelliti, GRAIL-A, che raggiunger la luna il 31 dicembre 2011 e GRAIL-B, che invece arriver a destinazione il primo gennaio 2012. Le comunicazioni tra i due satelliti e il centro di controllo missione sono stati stabiliti come previsto circa un' ora e mezzo dopo il lancio a distanza di 8 minuti uno dall' altro ed i pannelli solari di alimentazione di sono aperti come previsto. (fonte Wikipedia e Grail homepage : http://science.nasa.gov/missions/grail/). LADEE (2013) Lunar Atmosphere and Dust Environment Explorer, originariamente previsto come carico secondario della missione GRAIL, ma poi posticipato al 2013 su vettore Minotaur V, esplorer l' ambiente circostante la superficie lunare e l' influenza dell' ambiente sulla
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superficie lunare, nel dettaglio dovra' misurare la densit globale, la composizione e la variabilit nel tempo della tenue atmosfera lunare prima che sia perturbata dalle attivit umane. Altri scopi della missione sono la comprensione di come i futuri esploratori potranno plasmare l' ambiente lunare e come esso influir sugli esploratori. L' esperienza ricavata sar utile inoltre per lo studio di altri corpi celesti con ridottissima o nessuna atmosfera Fonti: http://www.nasa.gov/mission_pages/LADEE/main/, http://science.nasa.gov/missions/ladee/. Da quanto emerso nella carrellata relativa alle missioni passate attuali e dell' immediato futuro, se ne deduce che negli ultimi anni il nostro satellite stato tutt' altro che bistrattato anche se tale atteggiamento non sempre stato la regola nei decenni precedenti. altre missioni sono in programma entro la fine del decennio appena iniziato, alcune delle quali da parte di privati (era ora), altre, la maggior parte effettuate da agenzie spaziali governative, come Chang' e 3 nel 2013, Chandrayaan 2 e 3 (2014 e 2016), Kaguya 2, non prima del 2016, ma l' elenco sarebbe ancora lungo, per maggiori dettagli vedere Wikipedia al link: http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_current_and_future_lunar_mission s. Ci che a me risulta poco comprensibile che a fronte di notevoli progressi fatti nell' esplorazione robotica dello spazio e numerosi altri campi della scienza, non ne sia stato fatto alcuno o quasi nell' esplorazione umana. Anche il progetto Constellation, cancellato lo scorso anno si basava pi o meno sulla falsariga dell' Apollo, e con dei costi del tutto simili, per cinquant' anni pi tardi. Anche il programma di porre basi permanenti sul nostro satellite, per ora abbandonato dagli USA e mai preso in considerazione ufficialmente dalla Cina, alquanto nebuloso e lontano nel tempo ( attorno al 2030) anche nel caso delle uniche nazioni che lo prevedono ovvero Russia e Giappone.

L' atmosfera della Luna.


Una delle cose pi incredibili che ho letto in un sito l' affermazioneche la luna abbia un' atmosfera di una certa entit, con anche un pennacchio di fumo proveniente da una fantomatica citt link: http://www.thelivingmoon.com/43ancients/02files/Moon_Images_A18.ht ml. L' immagine presa come prova la LO-3-213-H1 scattata dal lunar Orbiter 3 nel 1967. In verit la teoria che la Luna sia dotata di un' atmosfera consistente
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facilmente smontabile anche con telescopi di modesta entit, in quanto la sua superficie solida sempre perfettamente visibile e gli unici fattori di disturbo sono dovuti esclusivamente a nuvole o turbolenze dell' atmosfera terrestre.

Anomalie fotografiche: Gi da tempo si parla di anomalie presenti in


molte foto della Luna, nelle quali si riconoscerebbero al di l di ogni ragionevole dubbio le prove di presenze intelligenti passate o presenti, , sul nostro satellite per lo pi sulla faccia nascosta. Di questo tema si occupato approfonditamente dal regista e studioso indipendente spagnolo Jos Escamilla, che analizzando molte foto prevalentemente della sonda Clementine che visit la Luna nel 1994 ,scopr diverse di queste anomalie. A mia volta, nel mio piccolo ho cercato di effettuare una ricerca al fine di scoprire se le sue affermazioni, a prima vista inverosimili possano invece essere veritiere, almeno in parte. Per quanto mi riguarda comunque la NASA non ha alcun motivo di ritoccare le foto contenenti particolari scomodi in quanto: 1) Come affermato anche da Escamilla uno dei problemi pi grossi nell' interpretazione delle foto lunari che sono quasi tutte in bianco e nero, mentre la presenza del colore darebbe notevoli informazioni aggiuntive sulla natura di particolari all' apparenza anomali. 2) Non credo che sulla superficie della Luna si celi la presenza di una civilt, presente o passata, tale da aver prodotto un numero rilevante di artefatti, per cui: 3) Difficilmente esaminando i pochi frame in altissima risoluzione del Lunar Orbiter, i relativamente pochi scattati in superficie dalle missioni Apollo e Surveyor si potr rilevare qualcosa di significativo. Lo stesso vale a dire delle 188452 immagini in altissima risoluzione del Lunar reconnaissance Orbiter, che pur riuscendo ad esaminarne una al giorno, che non facile se si vuole fare un esame accurato, richiederebbero oltre 500 anni di analisi, cosa improponibile per un singolo ricercatore. Anche se diverse di esse contenessero particolari "scomodi" difficilmente un singolo ricercatore o una squadra di poche persone avrebbe la fortuna di imbattersi proprio in quelle. 4)L' unica reale macroanomalia diffusa in numerosi luoghi del nostro satellite quella dei massi rotolanti, ovvero rocce di dimensioni a volte paragonabili a quelle di un palazzo che non si sa bene come hanno subito spostamenti anche di diverse centinaia di metri. E' da sottolineare che la maggior parte di queste tracce di rotolamento si sono formate in senso discendente sulle pendici interne dei crateri ma ne
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esistono anche alcune su superfici sostanzialmente pianeggianti o in leggera salita. Anche nel caso di quelli rotolati in discesa bisogna domandarsi quale forza possa aver dato l' input iniziale per spostare una pietra di centinaia di tonnellate per centinaia di metri, in un mondo dove i soli piccoli sismi che vi si verificano sono dovuti agli urti dei meteoriti che si propagano attraverso la crosta lunare, esempi sostanzialmente sovrapponibili di massi che si spostano, sono presenti anche su Marte. In effetti in alcuni casi di massi rotolati sul pari o in leggera salita si potrebbe proprio trattare di frammenti di roccia sparati in aria da impatti meteorici e ricaduti rotolati per un certo spazio prima di arrestarsi del tutto. 5)Io stesso ho riscontrato diffusi interventi di ritocco inerenti le foto fatte dagli astronauti con la macchina Hasselblad da 70 mm tra la versione in bassa risoluzione dell' "Apollo Image Atlas" link: http://www.lpi.usra.edu/resources/apollo/catalog/70mm/ e quelle molto particolareggiate presentate nell'Image library contenuta nell' "Apollo lunar surface journal", come nel caso dell' immagine AS16-121-19407 di cui parler in seguito, ma ci non significa necessariamente, almeno non in tutti i casi a reali anomalie.

Basi lunari nascoste.


Ricollegandosi al discorso delle missioni lunari segrete, il sedicente Moonwalker 1966delta affermava che vi sarebbero almeno due basi aliene sulla Luna, uno nei pressi della zona di atterraggio dell' Apollo 17 ed un' altra nei pressi della presunta astronave madre precipitata ed oggetto delle indagini delle presunte missioni segrete dell' Apollo 19 e 20. C' inoltre un internauta di nome Steven Dean che afferma di avere trovato due basi forse aliene ma pi probabilmente terrestri, manco a dirlo in luoghi completamente diversi da quelle citate da mw 1966 delta. Queste installazioni, una pi grande ed una pi piccola, sarebbero situate nei pressi del polo sud lunare, le coordinate di quella pi grande sono: Latitudine 8716' sud e 1442' est a cavallo tra i crateri Hawort e Shoemaker link: http://wms.lroc.asu.edu/lroc_browse/view/SP_Mosaic Le coordinate dei quattro vertici, indicativamente sono: Nord ovest 8706' S 444'O sud ovest 87'19" S 759'O Nord est 8642'S 3024' E Sud est 8711' S 3342'E e l' area coperta all' incirca di 60x10 km. Quelle della "base" pi piccola sono indicativamente: 8738' sud e 6407'
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est, sul lato occidentale del cratere Faustini e le misure sono di circa 14 x3.8 km Le coordinate dei quattro vertici: Nord ovest 8735'S 5750'E Sud ovest 8741' S 6014'E Nord est 8733' S 6848'E Sud est 8740' S 6922 E In effetti nelle zone indicate Google Moon, in modalit visible imagery, la quale fa riferimento alla mappatura effettuata dalla sonda Clementine nel 1994 mostra una serie di figure rigorosamente geometriche che di sicuro non sono riconducibili a formazioni naturali del suolo lunare ma che sono quasi sicuramente dei difetti della fotografia.l' area interessata copre infatti un' area di almeno 10x60 km (sic!) e di sicuro la costruzione di un avamposto di queste dimensioni implicherebbe un' impiego di risorse tali che la sua costruzione non sarebbe potuta rimanere inosservata specie nel caso si trattasse di una base terrestre segreta. In modalit Lunar Orbiter mosaic invece, le zone interessate dalle presunte installazioni sono totalmente al buio, mentre in modalit colorized terrain si vedono i rilievi altimetrici dei crateri ma la risoluzione piuttosto bassa. In seconda istanza ho verificato che la regione in questione rimane al buio sia nel fotomosaico del Lunar Reconnaissance Orbiter che in quello di Clementine entrambi disponibili nella risoluzione di 100 m/pixel Links: http://wms.lroc.asu.edu/lroc_browse/view/SP_Mosaic (LRO) http://photojournal.jpl.nasa.gov/target/Moon?start=200 (Clementine) Ne deduco che in tutta probabilit si tratta si quel luogo di buio perenne dove stata scoperta una grossa quantit di ghiaccio d' acqua, circa 600 milioni di tonnellate conservatasi sotto la regolite da miliardi di anni proprio grazie alla mancanza di esposizione alla luce solare e di conseguenza alle relative radiazioni UV, che non hanno potuto scindere le molecole d' acqua in idrogeno e ossigeno ove per,le bassissime temperature si aggirano intorno ai -240C. Bisogna dire che nonostante la presenza di ghiaccio favorirebbe per ovvi motivi logistici l' installazione di avamposti proprio in quel luogo lo stesso non si pu dire delle temperature che comporterebbero costi astronomici per la climatizzazione degli ambienti, soprattutto nel caso di un' installazione di 600 kmq di superficie.

La Luna Cava: Ricollegandosi al discorso delle mass concentrations e


della bassissima densit media della Luna, secondo le stime ufficiali 3.346 g/cm3 contro i 5.515 della Terra ne emerge che la Luna deve essere molto
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pi povera del nostro pianeta in metalli pesanti ed avere un nucleo metallico molto pi piccolo, che comunque in questi ultimi mesi stato provato esistere, cosa compatibile con la teoria che vuole la Luna originatasi dall impatto tra la Terra ed un corpo delle dimensioni di Marte, sebbene questa teoria, come tutte le altre non spieghi tutte le caratteristiche del sistema Terra-Luna. In base a questa teoria infatti, si presumerebbe che l impatto in questione abbia asportato prevalentemente materiale dagli strati superficiali della terra per dare poi origine alla Luna. Facendo leva sulla drastica differenza di densit tra la Terra e la Luna, stato ipotizzato che essa sia costituita da un'involucro solido e vuota al suo interno, d' altronde una simile teoria stata formulata anche in riguardo al nostro stesso pianeta. Ritornando alla Luna comunque, i sostenitori di questa teoria si suddividono in due correnti principali, ovvero chi sostiene l' ipotesi che essa sia si vuota dentro ma si sia formata per cause naturali e chi invece la ritiene un oggetto artificiale metallico e vuoto all' interno ricoperto di un relativamente sottile strato di pietra e polvere. A sostegno di ci si adducono diverse osservazioni pi o meno fondate, ad esempio si dice che quando, il 20 novembre 1969 l' Apollo 12 lasci cadere il modulo lunare ormai disabitato, i sismometri previamente posti sulla superficie misurarono un effetto simile al riverbero di una campana per pi di un' ora, quattro mesi dopo, in seguito all' impatto del modulo Saturn IV-B dell' Apollo 13 si misur lo stesso effetto, questa volta per circa tre ore. Altra osservazione che i crateri lunari sono tutti di scarsa profondit rispetto alla larghezza ed hanno, almeno quelli di dimensioni medie e grandi il caratteristico picco centrale, ricorda l' effetto che si crea quando una goccia d' acqua cade su di una superficie molto pi dura, a me pare , viceversa che ricordi l' effetto che si crea quando una goccia di pioggia cade un uno specchio d' acqua (fig.1), quando dopo l' impatto una serie di onde concentriche si diparte da li verso l' esterno ed allo stesso tempo nel punto esatto si crea una protuberanza che anche in questo caso ricorda i picchi centrali della maggior parte dei crateri lunari.

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Fig.1 Goccia che chade in uno specchio d' acqua (fonte www.Sparapaunz.com)

Un' altra caratteristica che i sostenitori della "Luna cava" adducono come prova indiziaria del fatto che la Luna una sfera metallica vuota ricoperta di un sottile strato roccioso che essa non presenta sistemi montuosi complessi come la Terra, ma ci giustificato dal fatto che, date le sue piccole dimensioni si probabilmente raffreddata molto pi velocemente del nostro pianeta ed priva al suo interno dei movimenti convettivi tipici del mantello terrestre che contribuiscono a spezzare la relativamente sottile crosta in zolle che di conseguenza possono in alcuni casi scontrarsi e dare luogo a catene montuose. In riguardo a questo per a mio parere la luna non differisce molto da molti altri corpi celesti, in primis Mercurio, che sembra quasi un suo gemello maggiore, ma non si allontana molto nemmeno da Marte che ha solo un lieve abbozzo di attivita tettonica e vulcanica pregresse, come la Vallis Marineris e i giganteschi vulcani a scudo nella regione di Tharsis, mentre finora nessun altro corpo planetario scoperto nel sistema solare ha una geologia altrettanto complessa come la nostra Terra, per cui se volessi a tutti i costi cercare un pianeta, artificiale o pesantemente modificato da esseri intelligenti in un lontano passato non guarderei pi di tanto al cielo ma piuttosto sotto i nostri piedi. Come gi accennato, durante le missioni Apollo furono posti sismometri sulla superficie lunare, che rimasero in attivit fino al 1977 usati per
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effettuare degli esperimenti sismici, sia passivi ovvero misurare i terremoti che ivi si verificavano, di entit molto piccola (1-2) grado della scala Richter provocati per lo pi da impatti meteoritici, sia attivi ovvero facendovi precipitare i terzi stadi dei razzi Saturn 5. Solo rarissimamente si sono registrati sismi di origine tettonica situati alla profondit di 600-800 km. Una caratteristica anomala della Luna realmente verificata da tutti gli scienziati sono le concentrazioni di massa (mascon), scoperti nel 1968 dagli scienziati Muller e Sjogren in base alle perturbazioni orbitali riscontrate sulle sonde Lunar Orbiter, ma perturbazioni erano gi state riscontrate con la sonda sovietica Luna 10, e come si legge nell' articolo al link: http://solarsystem.nasa.gov/scitech/display.cfm?ST_ID=2325. Sebbene nel 1998-99 le anomalie gravitazionali siano gi state mappate dal lunar Prospector, che ha identificato 5 grandi perturbazioni del campo gravitazionale, gli scienziati non hanno la bench minima idea di cosa dia loro origine sebbene non ritengano ci sia da tirare in ballo gli alieni. Solo tra il 2011-12 con la missione GRAIL che effettuer nuovamente la stessa mappatura in risoluzione molto maggiore si potr ricostruire meglio la struttura interna della Luna e capirci qualcosa di pi. Ritornando al discorso su Jos Escamilla, non si capisce come mai evantuali alieni abitanti sulla Luna, avrebbero dovuto costruire solo sulla faccia opposta del nostro satellite quando fino a un centinaio d anni fa avrebbero potuto fare altrettanto anche dalla faccia visibile senza che noi ci potessimo accorgere di nulla. Da quanto ci stato mostrato recentemente nelle foto della sonda Lunar Reconnaissance Orbiter effettivamente qualche cavit interna la nostra luna sembrerebbe averla veramente , ma a quanto ne sappiamo ora si tratta solo di condotti di fuoriuscita della lava originati da antichi vulcani oramai spenti, le cui immagini per risultano molto suggestive. Riguardo questo argomento l' immagine pi significativa, dove a causa dell' illuminazione quasi verticale si vede anche qualche particolare all' interno della cavit, e la M128202846LE, scattata nel mare Ingenii, nella faccia opposta della Luna, qua sotto fonte: http://wms.lroc.asu.edu/lroc_browse/view/M128202846LEhttp://wms.lr oc.asu.edu/lroc_browse/view/M128202846LE tuttavia ci sono anche altri esempi cone nel caso dei fotogrammi M126710873RE, M10662246R e M114328462R .

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Figura 1: Una voragine apertasi nel mare Ingenii nella faccia nascosta della Luna.

Nella foto qui mostrata si vede una cavit di forma arrotondata, che, data la risoluzione di 0.57m/pixel in altezza ha un diametro medio di 120-130 metri (230-255 pixels) comprendendo anche il bordo inclinato che circonda tutto il baratro, mentre la lunghezza dell' ombra, dal bordo al punto in cui finisce e lascia intravedere una piccola parte del fondo di circa 192 pixels, ovvero 102 m alla risoluzione di 0.53 m/px in larghezza.Dopo avere consultato, mediante il software Google Earth 6 la distanza tra il le coordinate della voragine e quelle del punto subsolare, ovvero dove il sole era esattamente a perpendicolo al momento dello scatto, ho calcolato che l' altezza del sole sull' orizzonte doveva essere di circa 35.73 gradi sull' orizzonte. Detto ci mediante un semplice calcolo trigonometrico i 95 m di distanza corrispondono al coseno dell' angolo in questione che di 0.812, mentre la profondit approssimativa della cavit corrispondente al seno dello stesso angolo che vale 0.584 per cui 102 m/0.812*0.584=73 m circa, se ne deduce che li sotto potrebbe facilmente celarsi un' ampia caverna. Ricordo che selezionando le immagini dalla pagina LROC image search: http://wms.lroc.asu.edu/lroc/search sul lato sinistro sono presenti tutti i dati, anche trigonometrici necessari ad eseguire i calcoli da me appena illustrati. M126710873RE:

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Fig.2 baratro nel mare Tranquillitatis

Anche questa un' immagine estremamente spettacolare, che mostra come queste voragini non siano poi cos rare, qui abbiamo una cavit dalla forma pi regolare, il cui diametro varia tra i 177 pixels in verticale (177pxX0.55m/px=97 m) ed i 217 in orizzontale (217 pxX0.4 m/px=87 m) Controllando l' illuminazione della Luna al momento dello scatto con i dati reperibili alla pagina relativa al presente scatto, link: http://wms.lroc.asu.edu/lroc/view_lroc/LRO-L-LROC-2-EDRV1.0/M126710873RE ho stabilito che il sole aveva un' altezza di 63.7 gradi circa sull' orizzonte, per cui, dato che l' ampiezza orizzontale dell' ombra di 136 pixels corrispondenti a 54 metri se ne pu calcolare verosimilmente la profondit: Dato l' angolo di 63.7 la proporzione tra ampiezza orizzontale dell' ombra e profondit della cavit uguale al coseno/seno dell' angolo in questione ovvero 0.443/0.896= 0.494, quindi la profondit sar: 54/0.494 =110 metri circa. La stessa voragine appare anche nella foto M106662246R, anche se la data in cui stata scattata antecedente, il diametro della voragine risulta di circa 73-76 pixels, ovvero di circa 100 m data la risoluzione dell' immagine (1.35m/px).

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Fig.3 l' ennesima voragine, questa volta nel mare Tranquillitatis

Una foto che ritrae un baratro simile la M137929856RE scattata il 31 agosto 2010, questa volta in maniera obliqua, in modo da evidenziare meglio le proporzioni tra larghezza e profondit e mette in evidenza che alla base di questa formazione si sviluppa tutt' intorno un relativamente sottile strato vuoto che per potrebbe essere anche molto esteso. In base a quanto si pu vedere la larghezza del baratro pare essere sui 60 m circa o poco superiore, e circa 30 metri la profondit, questa formazione comunque era gi stata individuata, anche se a risoluzione decisamente inferiore, dalla sonda giapponese Kaguya nel maggio del 2008 e nella relativa galleria di immagini link: http://wms.selene.jaxa.jp/selene_viewer/index_e.html possibile consultare sia le immagini statiche che scaricare in due versioni il relativo filmato (virtuale) 3D alquanto pregevole.

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Fig.4: voragine simile alla precedente questa volta nelle Marius Hill pochi gradi a nord di Reiner Gamma.

M114328462R:Si conosce anche un' altra voragine, sempre nelle marius Hill non molto distante dall' ultima analizzata, anche se forse si tratta di qualcosa di un p diverso, come un condotto di uscita della lava, situato nelle Marius Hills anche il diametro un p pi contenuto, tra i 16 ed i 19 metri, e non si intravede il fondo, per cui non possibile quantificarne la profondit. Per concludere il discorso delle voragini un' ulteriore probabile formazione di questo tipo, del diametro di circa 10 metri e della quale non di intravede il fondo, l' ho riscontrata nella foto M159631206LR anch' essa consultabile nel LROC image browser, relativa ad una zona ad est del cratere Atlas, ed altre due pi piccole, del diametro tra i 4 ed i 6 m appaiono nell' immagine M141485413R, relativa ad una zona poco a sud ovest del cratere king nella faccia opposta della Luna. Sempre di probabile origine vulcanica il cratere mostrato nell' immagine M131488521RE, situato nel lacus mortis, comunque, il fatto che ci fosse attivit vulcanica pregressa sul nostro satellite per non affatto cosa
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nuova dato che ne avevano gi riferito gli astronauti delle missioni Apollo: AS8 PAO pag.429,457 AS8 TEC pag. 428,458 AS8 CM pag.139,191 AS10 PAO pag.416,450,667,678,756,757,766 AS10 LM pag.136,140,142,144,149,196 AS10 TEC pag.312,313,318,345,562,575,646,648,656 AS10 mission report pag.187 AS12 CM pag.197 AS12 LM pag.60 AS12 PAO pag.250 AS15 CM pag.383,387,388 AS15 PAC pag.30,52,80,86 AS15 PAO pag.269,1030,1175,1176 AS15 TEC pag.211,489,628,859,907,908,1274,1422 AS16 CM pag.452,512 AS16 PAO pag.347,842,859,1085,1369,1370,1534,1536 AS16 TEC pag.264,275,860,990,1434,1918 AS17 TEC pag.270,293 AS17 PAO pag.1040,1045,1140,1216,1255,1341,1812,1873 AS17 PAC pag.60,93,113,136,161,169,179,202,204,219 Sebbene nella maggior parte dei casi citati si parli di vulcanismo solo come ipotesi,a pagina 859 del documento AS16 PAO gli astronauti parlano di gas di origine vulcanica, la cui emissione dal sottosuolo lunare pu essere alla base di molti dei fenomeni lunari transienti relativi a luci azzurrine spesso rilevate nella zona del cratere Aristarchus. Gli scienziati suppongono che questo tipo di voragini dia accesso in realt ad ampie cavit sotterranee e che i cosiddetti mari lunari siano formati da strati tra i quali siano presenti notevoli spazi vuoti, vedi link: http://photojournal.jpl.nasa.gov/catalog/PIA14004. Un' altra formazione secondo me dovuta a vuoti sotterranei, o sarebbe in questo caso meglio dire sublunari presente in prossimit del cratere Gruithuisen Gamma, in cui si pu vedere quello che pare il collasso di materiale sabbioso, ovvero la tanto famigerata regolite, che presumibilmente andato a riempire una cavit ai piedi di una montagna, come si vede nella selezione qui sotto.

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Fig.5: Collassamento di materiale sabbioso in cavit sotterranea.

In questo caso confrontando l' immagine M104776541RE, scattata nell' agosto 2009 con il frame 5183 nel 1967 dal Lunar Orbiter 5 scattato ad una risoluzione media, ho potuto fare anche un' indagine comparativa in riguardo all' entit dell' eventuale bombardamento meteoritico nei 42 anni intercorsi tra le due immagini, non sono riuscito a ravvisare la bench minima differenza, segno che il principale fattore che ha plasmato la superficie del nostro satellite naturale nella sua prima esistenza ad oggi quasi cessato. Quello che risulta da questa mia rassegna che, sebbene non si possa parlare di Luna cava nel vero senso della parola, ovvero come di un guscio sferico vuoto all' interno ma piuttosto, almeno a livello della crosta come di una specie di luffl (vedi il cioccolato milka) pieno di cavernosit varie.

I MASSI ROTOLANTI
Il luogo con la maggior quantit di enormi massi, dell' ordine di grandezza della decina di metri da me notati, il cratere Hyginus e l' adiacente rima Hyginus, zona nella quale ho riscontrato due massi rotolati dalle relative pareti di dimensioni superiori a quelle di una casetta bifamiliare, il primo
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situato appena fuori del summenzionato cratere in direzione est e misura circa 12x15 in larghezza, 5 m circa in altezza ed rotolato per circa 450 metri, l' altro posto invece all' interno, ancora pi garande 13x19 circa sempre in larghezza per un' altezza di 5 m circa. Quest' ultimo masso da me individuato nel frame Lo_5_95h1 del Lunar Orbiter del 1968 poi riscontrata nell' immagine M104476560LC del Lunar Reconnaissance Orbiter scattata nel 2009 rotolato per circa 137 metri lungo un dislivello che ho valutato in 13 m, misurando con esattezza le coordinate del punto iniziale e finale di rotolamento nella quick map del LROC e poi verificando le relative altimetrie su Google Moon. Il rotolamento quindi ha avuto luogo lungo una pendenza del 10%, ho stimato la massa di questa enorme pietra in circa 2250kg pari a circa 375 kg effettivi alla gravit lunare. E' da specificare comunque che in quest' area vi sono innumerevoli massi rotolati gi dalle pareti del cratere o del canale che da esso si diparte sia a destra che a sinistra, tutti delle dimensioni vicino attorno ai 10 metri, risulta evidente per che essendo tutti rotolati in discesa, la principale forza che li muove la gravit. E' da aggiungere per che in molti casi la pendenza media veramente esigua, in alcuni casi anche del 3-4 % come uno che misura circa 12x10 m per circa 6 m in altezza, rotolato per ben 920 m, scendendo di soli 27 m (M104476560RC Lo_5_95h1). Un secondo luogo interessante appare nel frame 5168-h2 relativo al cratere Vitello, all' estremit sudoccidentale del mare Humorum, dove si vedono due massi rotolanti, uno al centro, molto evidente ed uno pi in basso al limite della risoluzione, che si sono spostati da destra a sinistra in maniera leggermente incurvata verso il basso dell' immagine.

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Fig. 5 Masso rotolante situato nel picco centrale del cratere Vitello fotografato dal Lunar Orbiter 5

Per quanto riguarda il primo di detti massi, colpiscono anche le dimensioni, di circa 5X5 pixels, che alla risoluzione di questa immagine, pari a circa 3.6 metri/pixels nella versione jpeg corrispondono all' incirca a diciotto metri di diametro, mentre gli altri tre hanno comunque dimensioni di almeno un paio di metri, altrimenti non sarebbero visibili nell' immagine. Oltre a essere molto grandi questi massi, o qualunque cosa siano, sono rotolati per una notevole lunghezza, per esempio quelli che appaiono in questa foto sono "rotolati" per 400 metri circa nel caso del pi grande e 250 circa nel caso del pi piccolo, quello la cui scia si vede integralmente nella selezione che ho qui proposto.Anche nel caso delle altre due pietre non visibili in questa selezione si tratta di scie lunghe dai 160 ai 270 m. In seconda istanza, considerando l'angolo d'incidenza della luce solare di 80.46 gradi,si deduce che essa proviene, al momento dello scatto da 9.54 gradi sull' orizzonte, la lunghezza dell' ombra dell' oggetto pi grande di 20 pixels, ovvero circa 72 m. Ora, dato che il coseno di 9.54 equivale a 0.986, mentre il seno a 0.166, l' altezza dell' oggetto sar all' incirca di 72/0.986*0.166 ovvero circa 12 metri, questo ponendo che l' ombra si proietti su una superficie orizzontale, un p di pi qualora la superficie sia in salita un p meno se in discesa, tuttavia dall' osservazione dell' immagine almeno il pezzo di terreno in questione appare ragionevolmente pianeggiante. In riguardo a quest' immagine anche stato teorizzato che si tratti si un
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sito di estrazione mineraria, dove fantomatici minatori, estrarrebbero dei minerali usando dei macchinari semoventi (le pierte rotolanti) vedere link: http://www.thelivingmoon.com/43ancients/02files/Moon_Images_A06.ht mlhttp://www.thelivingmoon.com/43ancients/02files/Moon_Images_A06. html . In questa teoria ci sono per diverse falle, se questi oggetti sono veicoli per trasportare i minerali estratti, ci devono spiegare come mai le tracce terminano proprio nel punto dove si trova ciascun oggetto, infatti se in situ si svolgesse un' intensa attivit mineraria, ve ne sarebbero ovunque e sarebbe chiaramente visibile la destinazione di questi veicoli, in quanto le scie, ripetutamente battute, sarebbero diventate dei sentieri, perch sulla Luna non ci sono pioggia e vento a rimodellare continuamente il terreno. Conseguentemente le tracce di qualsiasi attivit di tipo artificiale sulla superficie del nostro satellite permarrebbero inalterate per migliaia se non milioni di anni, il fatto che le scie lasciate dagli oggetti non siano perfettamente rettilinee dovuto al fatto che essi rotolano seguendo le pendenze del suolo anche lateralmente, ovvio che se a un punto del suo tragitto il masso trova una pendenza a destra per esempio, la sua traiettoria si incurver in tale direzione. Anche il calcolo delle dimensioni e delle distanze fatto in questo sito stato sovrastimato di quasi una decina di volte, come si vede dal calcolo fatto da me misurando le dimensioni del picco centrale con google Earth estraendo la definizione per pixel ed estrapolando tutte le varie distanze. La definitiva conferma venuta il 3 agosto 2010 dal Lunar Reconnaissance Orbiter nel frame M135433752LE dove si vede la stessa zona e lo stesso oggetto gigante, che qui si rivela definitivamente essere un masso con la relativa scia di rotolamento di cui propongo qua un' ingrandimento.

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Fig 6. Ingrandimento del grosso masso rotolante nel picco centrale del cratere vitello.

Nel terzo caso ho riscontrato uno di questi massi di circa 11x11 m in largezza, 9 m circa in altezza, rotolato per circa 233 m in lunghezza e sostanzialmente in piano (M104476560RC Lo_5_95h1). Spostandosi di poco, all' interno del cratere Hyginus nella pendice orientale si hanno ancora almeno una decina di massi, di cui i due pi gramde misura 15 metri per 10 per circa 13 in altezza, mentre un' altro solo di poco pi piccolo rotolato per circa 790 metri lungo un dislivello di 114 m pari al 14% circa di pendenza, ma anche qui si ha il caso di un masso sempre delle dimensioni di un appartamento (10x6x6 m) rotolato per circa 400 m lungo una pendenza solo del 5%.

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Fig. 7: alcuni enormi massi rotolati in prossimit del cratere Hyginus.

Per concludere il discorso generale sulla zona Hyginus e Rima Hyginus, facendo il pi accurato confronto possibile tra i frame del Lunar Orbiter e del LRO non ho notato cambiamenti di sorta nel giro degli ultimi 40 e pi anni confermando comunque l' idea comunemente accettata che la Luna sia un pianeta sostanzialmente immobile da tempo immemorabile. Un' altro masso rotolante molto grande l' ho riscontrato all' interno del cratere Picard, sito nel mare Crisium, frame M139544506L, dove ho riscontrato altri due massi pi piccoli, delle dimensioni di un paio di metri, rotolati anch' essi per un qualche centinaio di metri. Il masso in questione, comunque ha una taglia di 20x23 pixels ovvero 10-11 m, e, in base ai dati relativi allo scatto l' altezza sull' orizzonte della luce solare era intorno ai 71 gradi la sua altezza sul terreno circosatante dovrebbe essere di circa 6 metri, ponendo che si trovi su terreno pianeggiante, ma siccome proiettata in salita sicuramente maggiore, forse sugli 8 data la pendenza media di circa il 23 % discendente nel senso di rotolamento. Con questi dati posso teorizzare che la pietra possa avere un volume di circa 480 metri cubi se assumiamo per la crosta lunare un peso specifico simile a quello di quella terrestre equivale ad una massa sulle 1250 tonnellate, ma, siccome la gravit lunare di 1/6 di quella terrestre si traduce in un peso effettivo di 250 kg, a ci bisogna aggiungere che rotolato per ben 550 m . Tenendo presente quanto detto assai probabile che un cofattore di tale spostamento sia la gravit lunare, tuttavia, a mio parere insufficiente a dare la spinta iniziale, altrimenti tutte le pietre poste in un pendio di questo tipo rotolerebbero. Purtroppo non sono riuscito a reperire altre foto in alta risoluzione della zona in questione della zona, nemmeno tra quelle del Lunar Orbiter, quindi non so dire se lo spostamento di tale masso sia cosa degli ultimi decenni o meno.

Enormi torri nelle foto di Clementine (e non solo)


Prima di passare in rassegna le prove fotografiche bene fare un preambolo sulla missione in questione, essa fu organizzata congiuntamente dalla Ballistic Missile Defense Organization (BMDO) e dalla NASA e, almeno ufficialmente lo scopo principale era testare la resistenza delle componenti e dei sensori in seguito ad una permanenza prolungata nello spazio ed avrebbe dovuto esplorare La luna e l' asteroide 1620 Geographos. Clementine fu lanciata dalla base dell' USAF a Vandenberg il 25 Gennaio
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1994, e dopo i primi due mesi di mappatura sistematica della Luna, essa raccolse dati anche in lughezze d' onda diverse dal visibile ed in alta risoluzione. La tesi riguardante la presenza di enormi strutture verticali di natura artificiale sulla Luna ampiamente illustrata nel sito Mars anomaly research http://www.marsanomalyresearch.com/evidencereports/2004/067/moontowers.htmhttp://www.marsanomalyresearch.com/evidencereports/2004/067/moon-towers.htm mediante diversi screenshot presi dal Clementine Image Browser 1.5 Nella prima immagine, denominata 1-067-2 towers, sarebbero presenti due enormi strutture verticali, le quali sarebbero state occultate sfocando e sfumando i particolari, ma nonostante ci ancora individuabili. L' introduzione nel febbraio del 2010 della Clementine Lunar map 2.0 che va a sostituire il moon browser 1.5 avrebbe fatto piazza pulita, secondo quanto dice l' autore del sito, delle tracce lasciate dalla rimozione degli artefatti eseguita nel primo caso in maniera grossolana.

Fig 8: l' ubicazione delle presunte torri in uno scorcio tratto dal Clementine Lunar Map 1.5

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In tutta sincerit mi sembra piuttosto improbabile che le aree triangolari sfocate presenti nell' immagine qui illustrata nascondano edifici di analoghe dimensioni, infatti, le aree triangolari qui sfumate hanno un' altezza di centinaia di km, quando invece anche mediante telescopi di buona potenza si riescono a risolvere particolari di circa mezzo km ed in condizioni ottimali anche molto inferiori, dell' ordine dei 150-200 m come nel caso del telescopio di un metro di diametro dell' osservatorio Pic Du Midi in Francia a 2860 m di quota, qualora si elaborino in maniera ottimale le foto ottenute. A mio parere si tratta solo di piccole aree fotografate a risoluzione minore di quelle circostanti, non a caso poi corrette nella successiva versione della Clementine lunar map. La presenza di enormi strutture verticali di verosimile fattura artificiale per stata riscontrata anche in alcune foto delle missioni lunar Orbiter la pi eclatante delle quali sarebbe la foto Lo 3 084 a media risoluzione, dove, lungo l' orizzonte lunare seguendone la linea, ad un terzo della lua lunghezza partendo dall' alto/sinistra si vede una specie di piccolo "birillo" che proietta la sua brava ombra dul terreno. Inutile dire che di tale anomalia si parlato, in maniera decisamente possibilista in decine di siti web, ed dopo aver analizzato e l' immagine con diversi filtri, sono giunto alla conclusione che l' oggetto in questione sia reale, eccetto la specie di stella sospesa sopra la sommit della torre che altro non che una delle croci che, a intervalli regolari sono sovrapposte a tutte le foto del lunar Orbiter.

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Fig. 9 l' imponente struttura verticale denominata "The shard" depurata degli artefatti fotografici..

Posta quindi l' autenticit dell' oggetto in questione, viene logico chiedersi che cosa esso sia, e devo dire che per quanto io mi sforzi non riesco ad immaginarmi una costruzione alta chilometri molto pi sottile alla base che al centro, inoltre la sua consistenza mi apparsa alquanto rarefatta fin dalla prima volta che l' ho vista. Per quanto mi riguarda, e non sono il solo a pensarlo, vedi link: http://paranormal.about.com/library/weekly/aa030899.htm potrebbe essere un ejecta dovuto ad un impatto meteoritico avvenuto pochi istanti prima dello scatto in questione, oppure sempre un pennacchio di polvere sollevato da un' improvvisa emissione di gas dovuta a vulcanismo residuale, fenomeno che gli scienziati hanno gi riscontrato sul nostro satellite. Un' altra sedicente torre aliena viene dall' Apollo 16 ed in particolare dal fotogramma AS16-121-19407, che nella sua versione a colori e bassa risoluzione presente nell' Apollo Images Atlas, la cui pagina iniziale al link: http://www.lpi.usra.edu/resources/apollo/ , nalla quale sul bordo occidentale del cratere lobachevski nella faccia opposta della luna vi sarebbe un artefatto di notevoli dimensioni molto sviluppato in altezza,
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proprio sul bordo di un piccolo cratere e in bilico sul dirupo interno di Lobachevski.

Fig.10 Presunta torre sul bordo occidentale di Lobachevski.

Detto questo qualche dubbio dovrebbe gi venire, poich a meno che sulla Luna non vi sia chi costruisce rocche medioevali sulla cima delle montagne, non mi pare abbia molto senso edificare torri alte centinaia di metri in una posizione cos precaria. Se si va ad analizzare lo stesso fotogramma in versione HR (purtroppo in bianco e nero), od anche ad ingrandire quello a bassa risoluzione fino a vedere i singoli pixel infatti si vede che l' oggetto in questione dato da una fila verticale di quadratini pi chiari. Ora, processando separatamente sia la versione low res a colori che quella HR in bianco e nero che qualcosa di avulso dal resto del paesaggio presente nello stesso punto, sia nell' una che nell' altra versione anche se nella versione HR si tentato, con un discreto risultato di camuffarla come si vede nell' elaborazione in fig 11. Nell' elaborazione in fig 12, partendo da una selezione dell' immagine a colori in pi bassa risoluzione, ho usato ricampionamento in modalit
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spline, ingrandendo l' immagine originale di 5 volte, dopodich ho cercato di amumentare il pi possibile la nitidezza, infine ho desaturato il colore e ottimizzato i contrasti. Ebbene qui si nota una forma molto pi slanciata e l' apparente mancanza di cancellature.

Fig. 11 Ingrandimento della foto in HR aumentata nel contrasto e pare esservi una cancellatura nel punto dove giacerebbe l' oggetto.

Fig.12 Ingrandimento con ricampionamento e ottimizzazione del contrasto della versione a colori a pi bassa risoluzione.

Fortunatamente per queste non sono le uniche immagini disponibili della


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zona in questione, in quanto essa chiaramente visibile anche in tre foto panoramiche dell' apollo 16 ed in particolare le:AS 16-P-4854, AS 16-P4856, AS 16-P-5022, AS 16-P-5024, AS 16-P-5029, e le AS 17-M-1830 e AS 17-1825 della successiva missione , ma ne esistono anche tante altre anche della metric camera come le AS16-M-1322 e 1323, disponibili anche ad altissima risoluzione al link: http://wms.lroc.asu.edu/apollo/browse, per chi non si fida di quelle pi recenti del Lunar Reconnaissance Orbiter dove sono visibili dettagli inferiori al metro. In tutte queste immagini si vede assai chiaramente che non v' traccia della fantomatica torre, che verosimilmente potrebbe essere il riflesso di qualcosa sull' obl del LM, dato che tutte le foto orbitali effettuate con La fotocamera Hasselblad da 70 mm sono state effettuate dall' interno del modulo, mentre la scia scura presente a destra del luogo dove sorgerebbe la costruzione una colata di materiale pi scuro, forse lava a detta della NASA. Una cosa assai interessante che si pu riscontrare sempre nel frame AS16-121-19407 a colori l' oggetto ellittico biancastro che si nota sul lato destro della foto all' interno del cratere che pare avere approssimativamente le dimensioni di 700x350 m e proietta la sua breve ombra, denotante uno spessore molto esiguo in confronto alla lunghezza e larghezza, coerente con la provenienza dei raggi solari. Per quanto ne sappiamo noi potrebbe anche trattarsi di un qualche velivolo alieno momentaneamente atterrato in quel punto per poi ripartire poco dopo, tuttavia, la sottilissima regolite che ricopre pressoch integralmente la superficie lunare dovrebbe mantenere la forma, di qualsiasi oggetto vi si appoggi sopra per migliaia o forse milioni di anni, dato la scarsit e lentezza dei fenomeni naturali che vi avvengono, mentre nelle foto pi recenti del LROC non appare traccia ne di eventuali oggetti che vi siano stati appoggiati n di tentativi di camuffamento. Pi prosaicamente potrebbe trattarsi di una goccia di propellente attaccatasi al vetro del LM durante una manovra di correzione di rotta che gli esperti di ritocco della NASA si sono dimenticati di rimuovere in un primo momento quando a met anni '90 furono rese pubbliche le foto a pi bassa risoluzione alimentando cos chiss quali fantasie .

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Fig. 13 Ingrandimento sempre della stessa struttura presa dalla foto AS 16-M-1322.

In ogni modo, visto e appurato che esistono diverse decine di immagini dove compare questa "anomalia" mi pare strano che la NASA abbia pubblicato tutto questo materiale per poi doverlo ritoccare integralmente, quando fino all' avvento dell' era di Internet quasi nessuno aveva la bench minima idea che esistessero. Prima di concludere la rassegna sul discorso delle "gigantesche torri aliene" sulla Luna non potevo dimenticare la presunta anomalia,resa famosa in rete col nome "The Castle", scoperta attorno al 1996 in una vecchia foto dell' era Apollo, ci che rimane una gigantesca costruzione in parte fatta di materiale trasparente che sarebbe situata nella zona di Sinus Medii, vicino al meridiano zero lunare e che secondo lo scopritore al momento dello scatto era sospesa mediante una sorta di cavo che sarebbe visibile nelle pellicole originali ad un' altezza di ben 7-9 miglia km al di sopra della superficie lunare , in corrispondenza del cratere Hyginus, . La foto dove essa sarebbe stata individuata una vecchia versione del frame AS10-32-4822 poi ritirata dalla NASA e sostituita con una nuova versione ripulita da pelucchi, sporcizia della pellicola ed artefatti dovuti alla prima digitalizzazione.

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Fig.14: Ingrandimrento ed elaborazione di "The Castle" e dell' area circostante fatta a partire dalla migliore copia che ho reperito della foto AS10-32-4822 vecchia versione.

In figura 14 ho fatto una veloce elaborazione dell' oggetto in questione dalla foto AS10-32-4822 originale, in rete ne esistono di molto migliori dove l' oggetto si vede in maggior dettaglio, l' illuminazione proviene da poco pi in alto della destra, cosa che si pu verificare anche nella nuova versione della foto, per cui, visto che il sole era appena di 3 gradi circa sull' orizzonte, esso avrebbe dovuto proiettare veso la sinistra/basso una bella, sostanziosa ombra della lunghezza di oltre 20km, alla distanza di oltre 200 km da dove sospesa, che tuttavia pur con tutta la mia buona volont non riesco a ravvisare in nessun punto della foto. Un' altra cosa a cui ho fatto caso che nell' area limitrofa vi sono altri oggetti simili, in particolare uno, a sinistra e leggermente pi in basso di " the castle", ma chissa perch nessuno vi ha mai fatto caso. Quello che per me ha dell' incredibile ed del tutto inverosimile che questo oggetto sarebbe ancorato ad un cavo nella sua sommit che lo sorregge ad un' altezza dal suolo pari o leggermente superiore a quella a cui volano gli aerei di linea, insomma ma questo cavo a cosa sarebbe ancorato? a quanto ne so io anche sulla Luna non esistono montagne cos alte, per cui a me pare che possa essere un difetto della pellicola, anche se esso presente nel film originale. Se un oggetto di vetro o materiale simile fosse sospeso sopra il bel mezzo della faccia visibile della Luna il suo scintillio non sarebbe forse chiaramente visibile alle migliaia di astrofili dotati di un' attrezzatura
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abbastanza professionale e capaci di fotografare il sito in questione anche ad una risoluzione di 300 m/pixel? L' ASTRONAVE ALIENA (UN' ALTRA!) Nella sua immensa vastit il sito "The living Moon" link: http://www.thelivingmoon.com/43ancients/02files/Moon_Images_Menu.h tml tratta diversi casi di anomalie o presunte tali riscontrate nelle foto del nostro satellite naturale da pressoch tutte le missioni susseguitesi nel corso deli ultimi quasi 50 anni e quella che mi ha colpito di pi di tutte l' ingrandimento tratto sempre dal Clementine Moon browser 1.5 che, ricordo stato rimosso a febbraio di quest' anno e sostituito con la Clementine Lunar Map 2.0 beta, dove diverse presunte anomalie sono state "corrette" ed in particolare al posto di questo in particolare sorge un cratere che nella precedente mappa non c'era.

Fig. 6 : La presunta astronave immortalata in un estratto dalla Clementine moon Map 1,5

Ad una prima analisi sembra proprio un' astronave triangolare, di colore molto chiaro, che sorvola, a bassa quota una porzione della superficie lunare, appena ad oriente della faccia visibile dalla Terra, ad una latitudine di 66 gradi ed una longitudine di 98 e mezzo est circa. Ho misurato il diametro del cratere situato poco a nord di queste coordinate, precisamente 6748' nord e 9815 est valutandolo in 14 km metro pi metro meno, corrispondente, nella foto presentata nel sito in questione a 35 pixels orizzontalmente. in quanto le distanze in verticale risultano schiacciate in virt della prospettiva. Le dimensioni dell' astronave sono 9 pixels di lunghezza, corrispondenti a 3.6 km, la larghezza, nell' immagine di 5 pixels, corrisponde, correggendo
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la prospettiva a 12 pixels ovvero 4.8 km, mentre la quota a cui volerebbe il velivolo di 5 pixels ovvero 2 km circa come si vede misurando la distanza tra esso e l' ombra. Fino ad ora quindi lo scenario abbastanza suggestivo, passando a prendere in considerazione l' ombra, la cui lunghezza di 12 pixels mentre la larghezza di 5, che considerando la prospettiva tornano a essere 12 come nel caso della nave, quindi tra la lunghezza dell' una e dell'altra c' una discrepanza del 25% forse dovuta al fatto che la differeza di albedo tra l' astronave il suolo sia minore che quella tra il suolo e l' ombra, risultando quindi dai contorni pi indefiniti. L'ultimo fattore che mi fa dubitare fortemente del fatto che quest' oggetto sia realmente un' astronave la sua classica forma ad aeroplano utile in pianeti dall' atmosfera densa come la Terra o Venere, ma perfettamente inutile sulla Luna priva di un' atmosfera significativa, cosa che non dico per sudditanza psicologica nei confronti della scienza ufficiale ma facilmente constatabile data la totale assenza di formazioni nuvolose, che invece sono presenti anche nella pur tenue atmosfera marziana. Quando la Clementine Moon Map 1.5, fu sostituita dalla 2.0 beta a febbraio 2010 al posto della famigerata "astronave" era sorto un cratere, delle dimensioni circa doppie a quelle dell' "astronave" il quale nella versione precedente non c'era .Esso si vede anche nelle foto, a buona risoluzione sempre della sonda clementine di cui riporto una selezione qua sotto, tutte consultabili al link: http://pdsimaging.jpl.nasa.gov/volumes/clementine.htmlhttp://pdsimaging.jpl.nasa.gov/volumes/clementine.html , tuttavia non sono riuscito a trovare foto in buona risoluzione relativa ad altre missioni precedenti.

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Fig. 7 Il cratere che sorge al posto della presunta astronave in una immagine sempre della sonda Clementine

La cosa che invece ho notato e, su cui nessuno, sembra essersi concentrato sul cratere, poco pi in alto di cui ho parlato poco fa, quello a 6748' di latitudine e 9815' di longitudine, all' interno del quale nella lunar map 1.5, sulla parete settentrionale si vede una macchia scura orizzontale che mostro qui sotto:

Fig. 8 La strana macchia nella pendice nord di un altro cratere

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mentre lo stesso cratere nel lunar map 2.0 appare del tutto privo di tale particolare. Le differenze tuttavia non si limitano solo a questo, infatti nella zona sottostante il cratere pi in alto, proprio al centro dell' immagine, ci sono alcuni leggeri rilievi, che nella foto del browser 2.0 sono spostati pi a destra rispetto alla posizione del cratere, tutto il resto invece rimane nella medesima posizione reciproca. Consultando la mappa dell' emisfero orientale lunare con risoluzione di 400 metri del Lunar Reconnaissance Orbiter si vede che comunque il cratere che, nell' ultima versione della mappa compare al posto dell' "astronave" confermato tale e quale, ma la risoluzione non sufficiente per verificare la esatta ubicazione delle collinette di cui sopra. Da questo deduco che la versione pi veritiera sia quella della Clementine Lunar Map 2.0 e che la sagoma a forma di astronave sia un' errore nella ricomposizione dei dati relativa al cratere che sorge in sua vece, bisogna dire infatti, che se simili velivoli si aggirassero in prossimit della superficie lunare sarebbero senz' altro individuabili con i pi potenti telescopi terrestri, a patto che siano nella faccia visibile, quella che invece potrebbe realmente essere stata rimossa artificiosamente la macchia scura sul versante nord del cratere pi in alto. Purtroppo non abbiamo foto in alta risoluzione antecedenti a quelle di Clementine (ne tantomeno posteriori) relative alla zona per cui a mio parere un minimo di dubbio rimane.

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Fig .9 Stesso particolare della fig. 8 estratto dalla clementine Moon map 2.0

ANOMALIE VARIE: Qua di seguito vado a presentare una serie di immagini in cui ho notato formazioni che, non sono riuscito a ricondurre a cause di origine geologica, anche se tutte o quasi non fanno pensare a strutture urbane di matrice aliena ma piuttosto a detriti spaziali derivati magari da terrestrissime missioni pi o meno dichiarate o tuttalpi di matrice biogenica. Prima di iniziare questa rassegna voglio trattare quella che pur essendo sicuramente di origine geologica una formazione quasi unica nel nostro satellite ovvero Reiner Gamma. REINER GAMMA (M111979474R):Per quanto non sia riuscito a ravvisare strane formazioni che lascino pensare a qualche costruzione artificiale in questa area essa desta comunque l' attenzione degli scienziati da quasi 5 decenni, per motivi che tuttavia sono di origine esclusivamente naturale. Una prima particolarit di questa formazione, che prima dell' era spaziale era stata scambiata per un cratere , sia pure dalla forma non convenzionale, che non corrisponde ad alcuna formazione topografica, ma invece sostanzialmente pianeggiante, dove sono presenti anomalie magnetiche. Confrontando diversi fotogrammi relativi a questa regione a partire dal
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Lunar orbiter 2 del 1966, fotogramma 2215 med, fino alle pi recenti immagini scattate dalle sonde Smart-1 e Lunar Reconnaissance Orbiter oggi, 44 anni pi tardi non ravviso differenze sia pure minime nell' orografia della zona concludendo quindi che non c' stato nessun fenomeno n naturale n artificiale degno di nota nell' ultimo mezzo secolo quasi.

Fig. 10: Poco a destra del centro immagine si pu notare la formazione Reiner Gamma, pi chiara rispetto all' area circostante.

CRATERE ERATHOSTENE.Anche questa foto stata pubblicata dopo pi di nove mesi dal momento dello scatto, e ritrae la parte orientale del cratere, analizzandola a zoom pieno si vedono alcune pietre rotolate anche per notevole distanza, ma sempre in discesa lungo le pendici del cratere, l' unica cosa degna di un ulteriore esame nella parte alta della foto, circa al centro nella selezione qui sotto, dove si vede una striscia di colore pi chiaro leggermente inclinata verso la sinistra dell' immagine, di dimensioni abbastanza ridotte, approssimativamente 1 metro di larghezza e 5 di lunghezza, difficile dire cosa sia, dato le dimensioni ai limiti della risoluzione e il fatto che le foto sono state fatte in bianco e nero.
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Fig. 11 Cratere Erathosthene, piccolo oggetto riflettente

ANOMALIE IN TYCHO. Anche nel Cratere Tycho, visibile dalla terra nell' emisfero sud occidentale, di colore molto chiaro e circondato da un' esteso ejecta a raggera, qualora la luce solare non sia molto radente stenta a rivelare i particolari della sua superficie proprio a causa dell' albedo molto alta. Consultando il fotogramma M119923147LE, nella met superiore ho potuto riscontrare due oggetti estremamente riflettenti, e, se su quello a destra ho pi dubbi, quello a sinistra veramente eclatante.

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Fig.12: tre particolari abbastanza insoliti nel cratere Tycho.

Cominciamo dunque da questo primo oggetto che, a prima vista sembra quasi una tavola da surf anche se la curvatura verso l' alto sia pi pronunciata. La lunghezza della figura da sinistra a destra di 23 pixels ovvero, data la risoluzione media orizzontaledi 0.53 m/pixel 12 metri, che, considerando l' inclinazione dello scatto rispetto alla verticale di circa 32 sul piano orizzontale, porta ad un dato reale di 14 m. La larghezza invece di circa 10 pixels ovvero alla risoluzione orizzontale di 0.55 m/pixels 5.5 m circa, che rimangono pressoch tali data la modesta inclinazione dello scatto sul piano verticale (nord-sud) di 9 circa. L'inclinazione dello scatto rispetto alla verticale l' ho calcolata con un semplice calcolo trigonometrico a partire dalle coordinate del punto sottostante il satellite al momento dello scatto ( 43.19 sud, 10.24 ovest), l' altezza della medesima di 46.05 km e le coordinate dell' oggetto da me calcolate per interpolazione sapendo quelle dei 4 vertici delle immagini ( 42.9sud e 11.18 ovest), dati che sono esposti alla pagina http://wms.lroc.asu.edu/lroc/view_lroc/LRO-L-LROC-2-EDRV1.0/M119923147RE, dove possibile anche consultare l' immagine. L' aspetto simil-tavola da surf probabilmente solo un' illusione e si
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tratta pi probabilmente di un' oggetto ovale ripiegato su se stesso, mentre il sole aveva un' elevazione di circa 29 sull' orizzonte. Ora, calcolando che l' ampiezza massima dell' ombra di 9-10 pixels, quasi 5 m, per cui: sen 29=0.484 cos 29=0.874 l' altezza dell' ombra rispetto all' ampiezza della medesima : 0.484/0.874=0.554, da questo dato l' oggetto appena trattato avrebbe un' altezza di 9x0.554=5 pixels ovvero data la risoluzione di 0.53 m/px poco pi di due metri e mezzo, posto che la superficie su cui si proietta l' ombra non si dicosti molto dal piano orizzontale. Per quanto riguarda quello di destra meno eclatante e pertanto potrebbe anche essere un'illusione ottica dovuta a luci e ombre, tuttavia risulta ugualmente peculiare. Quello che lo accomuna al primo oggetto senz' altro il colore molto chiaro, che per di per s non vuol dire nulla, poi risulta evidente che esso sia molto pi sviluppato verso l' alto, come si deduce dall' ombra, lunga 75 pixel, ovvero 37 m circa, che, data l' inclinazione dei raggi solari si traduce in un' altezza di circa 20 m, eseguendo gli stessi calcoli di cui sopra. L' oggetto appare quindi avere una forma pressoch cilindrica ed un diametro di quasi 5 m (9-10 px). DUE STRANI OGGETTI NEL CRATERE MOORE M. Nell' immagine M128075293RE, scattata il 9 maggio 2010, relativa alla pendice del cratere Moore M. nella faccia opposta della Luna ed alla zona immediatamente adiacente ho notato due formazioni strane che, pur essendo probabilmente dei curiosi scherzi della natura presentano caratteristiche inusuali. Nel primo caso, (fig.13) prendendo in esame l' intero fotogramma e scorrendolo a zoom massimo in alto da destra a sinistra, circa a met del tragitto si nota un oggetto chiaro all' incirca a forma di "osso", di per se non dissimile alle innumerevoli rocce di varie dimensioni disseminate nel terreno o affioranti da esso in molte zone della Luna, senonch esso perfettamente speculare sia nel senso della larghezza che della lunghezza. Data la risoluzione di 0.5 m/pixel la lunghezza si pu stimare sui 13 metri ed una larghezza di 2 m al centro e 3.5 m alle estremit. E' difficile dire cosa sia, ma sembra tuttavia qualcosa di avulso dal paesaggio circostante.

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Fig.13 Oggetto marcatamente simmetrico vicino al cratere Moore M.

Nel secondo caso, fig.14, si deve andare all' interno del cratere nella scarpata, circa al centro esatto dell' immagine dove ai piedi della parte pi ripida si vede un oggetto, dalla forma di "mezza ciambella", dal diametro di 15 metri circa e, la larghezza di circa 8 m che a sua volta presenta una marcata simmetria. Ora, come ho gi detto potrebbero benissimo essere semplici rocce, tuttavia in geologia non esistono molti esempi del genere, d' altra parte se questi oggetti fossero di fattura artificiale non saprei proprio cosa potrebbero essere.

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Fig.14 La "mezza ciambella" ai piedi della scarpata del cratere.

M149411565LE.Visionando questo fotogramma ripreso in obliquo nella regione del cratere Aitken nella faccia opposta della Luna ad una latitidine di circa 173 ovest e 17 sud ho notato che ai due lati di un piccolo cratere vi erano due strutture sviluppate in altezza. Malgrado la risoluzione non sia sufficiente a capire cosa esattamente siano, sembra improbabile che si tratti di formazioni geologiche, ma di una sorta di torri, anche se non di proporzioni cos enormi come quelle di cui si favoleggia un molti siti di anomalie spaziali, infatti, l'altezza di queste formazioni di circa 4 pixels, ovvero circa 8 metri, che rimangono tali data la modesta elevazione del punto di osservazione dal piano orizzontale (Circa 20), sebbene bisogni precisare che la formazione di sinistra in leggera pendenza .Per quanto riguarda la misura della base di 4 m nal caso della struttura di sinistra e circa 6 per quella di sinistra.

Fig.15. Strutture verticali ai lati di un cratere in Aitken.

Anche nel caso del Lunar Orbiter, ci sono alcune immagini alquanto controverse ma in moltissimi casi, si tratta di banali difetti o sporco nella pellicola, fenomeno che rappresenta un vero e proprio flagello per chi voglia analizzarle nel dettaglio, in altri casi si tratta di controversie apparentemente genuine. La prima cosa di questo primo tipo, lho riscontrata nel fotogramma PIA00094 del Lunar Orbiter, dove circa al centro della foto, a livello dell orizzonte si vede come una torre, di colore molto chiaro elevarsi al di sopra di una montagna dietro al cratere Copernicus, l oggetto principale dell immagine in questione. Ad un esame pi attento del fotogramma si nota per che da questa torre si diparte verso sinistra come un raggio laser, delineando cos uno scenario estremamente suggestivo da fantascienza.
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Proseguendo questo esame si vede per che il raggio prosegue seppur meno evidente anche a destra della presunta torre, al che ho pensato che potesse trattarsi di un semplice difetto della foto e per verificare ci ho cercato la foto corrispondente nel Lunar Orbiter Photo Gallery del Lunar Planetary Institute riscontrando che il fotogramma in questione stato estratto dall immagine il 2162, del Lunar Orbiter 2 del 1966. Analizzandolo si vede che la foto un assemblaggio di innumerevoli strisce orizzontali separate da righe pi chiare (il presunto raggio laser) sulle quali circa a met, solo un po pi verso destra si notano dei segnetti bianchi, uno dei quali corrisponde alla fantomatica torre, che nel caso della PIA00094 sono state quasi del tutto restaurate, tranne quella incriminata che stranamente stata trascurata, dando l idea che ci sia una torre sulla montagna, in realt inesistente, come si vede nell ingrandimento della medesima foto 2162_h3, dunque mistero svelato. Il fotogramma 3120 H3 In questa foto sono presenti due particolari abbastanza controversi, una una macchia bianca, di forma vagamente paragonabile ad una trottola, del diametro di 24 pixel, ovvero alla risoluzione di 1.9 m/pixels circa 45 metri, di cui si parla esaurientemente nel sito "The Living Moon-The enigmas On The Moon" http://www.thelivingmoon.com/43ancients/02files/Moon_Images_A19.ht ml dove si dice possa invece essere un oggetto luminescente poggiato al suolo che illumina in maniera circolare il terreno circostante, alto circa 28 metri (15 pixels), mentre la forma circolare di cui parlavo prima sarebbe il cerchio di luce proiettato al suolo (fig.16).

Fig.16: Oggetto verticale luminescente che spande una luninosit circolare intorno a s.

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L' altro oggetto di cui si parla in quella pagina a mio parere solo un difetto della pellicola, come se ne possono osservare molti in alcune digitalizzazioni del Lunar Orbiter o anche dell' Apollo, e anche questo fotogramma pieno di segni che sono dovuti a sporco nella pellicola. Un' altro particolare degno di nota, di cui si parlava in quel sito un' oggetto, sempre che non sia un pelo o qualcosa del genere nella pellicola, che ravvisa una specie di palo con la relativa ombra, di cui presento un' ingrandimento in fig. 17:

Fig.17. Presunto oggetto con relativa ombra in una zona fortemente illuminata.

Andando ad analizzare in dettaglio il particolare l' altezza del presunto palo di circa 6 pixels corrispondenti a 11-12 metri, mentre l' ombra lunga 24 pixels, ovvero 45 m . Considerando che l' altezza del sole sull' orizzonte era al momento dello scatto di 12.54 il rapporto tra seno e coseno dell' angolo in questione di 0.222 che dovrebbe quindi corrispondere al rapporto tra altezza dell' oggetto e lunghezza dell' ombra. Facendo il rapporto tra i valori effettivamente misurati invece tale rapporto di 0.25 ovvero l' ombra leggermente pi corta di quanto dovrebbe essere ma verosimilmente proiettata in salita sul declivio di una collinetta per cui risulta un p schiacciata.

Anomalie registrate durante le missioni Apollo


E' fino ad ora l' unico programma spaziale ad avere portato esseri umani su un corpo celeste diverso dalla Terra. Il primo sbarco fu quello dell'
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Apollo 11 il 20 luglio 1969 quando Neil Armstrong pronunci la storica frase " this is a small step for a man but a giant leap for mankind" ovvero, in italiano "questo un piccolo passo per un uomo ma un grande balzo per l' umanit". Data la peculiarit di questo programma di essere stato effettuato con equipaggi umani, stato possibile riportare altre peculiarit e le stranezze al di l delle mere anomalie fotografiche, ad esempio nelle comunicazioni tra gli astronauti in missione ed il centro di controllo, o tra il modulo di comando ed il modulo lunare.Per questi motivi ho deciso di trattare le anomalie riportate durante le missioni Apollo, anche quelle fotografiche in una sezione a parte. Apollo 8. A 69h51'16" Lovell alla domanda di come appaia la Luna da 60 miglia di distanza dice che appare sostanzialmente grigia come gesso o sabbia della spiaggia. a 70H09'13" Anders riferisce: la notte lunare illuminata dalla terra non restituisce molti particolari tuttavia i crateri pi grandi si vedono abbastanza distintamente e sono visibili chiaramente anche le variazioni di albedo.Si ha anche una buona visione tridimensionale del contorno dei crateri pi grandi. A 75h35'45" Gli astronauti riferiscono di un cratere di estremamente nuova formazione come ribadito a 75h41'00", pochi minuti dopo tornando a sorvolare la faccia visibile della Luna vedono sorgere la Terra, poi a 75h46'47" parlano di un cratere di possibile origine vulcanica. Un' altra conferma viene anche dal pilota del modulo lunare Anders a 80h 11'32" dove parla di possibile vulcanismo in quanto vi sono crateri e strutture verticali che suggeriscono fortemente un' origine vulcanica. A 80h21'34' riguardo a come appaia la luce del sole in prossimit della Luna Lovell dice: assume una forma a ventaglio, a differenza dell' alba sulla Terra che affetto dalla presenza dell' atmosfera. Questa solo una sorta di foschia su tutto il territorio locale. E' concentrata nel punto esatto dove il sole sorge, molto interessante. a 81h20'54" Anders dice di non aver visto nulla che somigli ad un vulcano in tutto il giorno, in accordo Lovell, il quale afferma che l' unico sito che ne ha l' apparenza quello di Tsiolkovsky. LMP 85h50'20" Qui dice che il cielo diurno sulla Luna una immensa distesa buia dove non si vede nessuna stella, mentre a 85h50'55" aggiunge che ogni millimetro quadrato butterato di crateri pi o meno grandi sovrappostisi nelle ere. 87h13'34"CMP:Guarda laggi Bill, tutte quelle linee di fila come dune di
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sabbia. Ad un certo punto vi uno strano scambio di battute: 088:44:39 Anders (onboard): There's a strange light down there. 088:44:45 Borman (onboard): Is it a bonfire? 088:44:47 Anders (onboard): It might be campfires. 088:45:03 Lovell (onboard): How does It look? 088:45:07 Anders (onboard): I think you're going to be able to see it pretty soon. Traduzione: 088:44:39 Anders (a bordo): C' una strana luce, laggi. 088:44:45 Borman (a bordo): E 'un fal? 088:44:47 Anders (a bordo): potrebbe essere fal. 088:45:03 Lovell (a bordo): Com' la situazione? 088:45:07 Anders (a bordo): Penso che sarai in grado di vederlo molto presto. Non c' molto da aggiungere a quanto riportato dai dialoghi, in primo luogo si sottolinea come anche vista da vicino e senza il filtro dell' atmosfera terrestre attraverso la quale noi tutti la vediamo, la dominante cromatica della Luna sia il grigio, pur con tutte le sfumature del caso, con buona pace di Jos Escamilla e delle sue teorie sul reale colore della Luna, cosa confermata anche dalle pur non moltissime foto a colori delle varie missioni spaziali. Si denota inoltre una notevole attenzione degli astronauti nella pur controversa ricerca di formazioni vulcaniche eventualmente testimoni di un passato geologicamente molto pi attivo per il nostro satellite. In seconda istanza si pone anche l' accento su questioni molto pi importanti ai nostri fini come il fatto che nell' emisfero diurno della Luna il cielo appaia nero senza mostrare alcuna stella, argomento impugnato dai complottisti per dimostrare che gli allunaggi sono stati una finzione. Per concludere anche interessante lo scambio di battute quando gli astronauti affermano di avere visto come un fal sulla superficie lunare, in quanto il fatto che tutti e tre abbiano visto la stessa cosa esclude possa trattarsi di un fenomeno di eccitazione del nervo ottico dovuto all' interazione con i raggi cosmici per cui si deve accettare che qualcosa successe veramente dove fu visto il cosiddetto "fal". Apollo 10 Una delle missioni pi interessanti dal punto di vista delle anomalie lunari stata l' ultima prima degli allunaggi, ma partiamo per ordine.
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Per prima cosa Eugene Cernan trova probabili tracce di vulcanismo recente, poco oltre le 76 ore e 9 minuti dal lancio, sebbene la conversazione tra Cernan ed il centro controllo missione fosse abbastanza lungo qui riporto solo il passo dove viene fatto riferimento al fatto che a suo parere si tratti di vulcanismo recente (AS10_CM pag.65):
076:10:18 Cernan (onboard): That does look like a fresh volcanism because it's black inside.

Traduzione:
076:10:18 Cernan (a bordo): Questo sembra un vulcanismo fresco perch nero all'interno.

Naturalmente bisogna dire che sulla Luna non vi sono gli agenti erosivi, acqua e vento principalmente, quindi questo esempio di vulcanismo potrebbe non essere tanto recente come lo giudicheremmo con il nostro metro di giudizio terrestre, in ogni modo ho ritenuto di riportare ugualmente tale osservazione a mio parere degna di interesse. La cosa pi eclatante riportata nelle trascrizioni dei dialoghi dell' Apollo 10 quella del fischio, simile a musica "cosmica", outher spacey in lingua originale che sembrava provenire appunto dallo spazio esterno mentre erano dal lato opposto della luna, quindi nell' incapacit di comunicare in tempo reale col centro di controllo missione, ed i dialoghi in questione furono registrati nella "scatola nera" dell' Apollo chiamata per la precisione DSEA. Non sto qui a trascrivere e tradurre tutto dato che questo discorso viene ripreso pi volte dagli astronauti del LM riporto solo il primo dialogo in cui si accenna a questa anomalia che si trova a pagina 197 dell' AS10_LM.
04 06 13 it? You hear 04 06 13 04 06 13 04 06 13 04 06 13 music. 04 06 13 02 LMP (Eugene Cernan) That music even sounds outer-spacey, doesn't that? That whistling sound? 06 CDR (Tom Stafford) Yes. 07 LMP Who0ooooo. Say your 12 CMP Did you hear that whistling sound, too? 14 LMP Yes. Sounds like - you know, outer-space-type 18 CMP I wonder what it is.

Traduzione:
04 06 13 02 LMP ( Eugene Cernan ) questa musica d l' idea di musica cosmica, non vero? Hai sentito? Quel suono sibilante? 04 06 13 06 CDR ( Tom Stafford ) S. 04 06 13 07LMP Who0ooooo. cosa ne pensate68

04 06 13 12 CMP Avete sentito anche voi quel suono sibilante? 04 06 13 14 LMP S. Suona come -dire, musica cosmica, dallo spazio esterno. 04 06 13 18 CMP Mi chiedo di cosa si tratti.

Ora, dato che la mia conoscenza dell' inglese soprattutto tecnico non proprio perfetta ho cercato delucidazioni in rete sui dialoghi riguardanti questo episodio, che per chi volesse leggerseli integralmente sono alle pagine 197,198,237,239,240. La prima obiezione che essendo la Luna sostanzialmente priva di atmosfera nessun suono potrebbe provenire dallo spazio ed essere ascoltato dagli astronauti. Ora detto questo risaputo che tutti gli astri, compresi i pianeti, emettono radiazioni elettromagnetiche tra le quali onde radio, le quali come quelle emesse dalle nostre emittenti radiofoniche possono essere convertite in suoni, ed anche in quel caso sicuramente si trattava di qualcosa del genere, dato che nessun suono vero e proprio pu propagarsi nel vuoto. I suoni infatti non sono altro che la ricostruzione che il cervello fa delle vibrazioni che raggiungono le orecchie, mentre le onde radio data la loro natura elettromagnetica possono invece propagarsi nel vuoto quasi assoluto dello spazio interplanetario. La cosa singolare di questo caso per che i suoni uditi dall' equipaggio dell' Apollo 10 sono stati uditi solo in quella occasione, mentre se fossero dovuti alle emissioni elettromagnetiche tipiche della Luna dovrebbe essere stato udibile costantemente dagli equipaggi di tutte le missioni lunari. Apollo 11 Altre segnalazioni interessanti vengono dalla prima missione sbarcata sulla Luna, ancor prima dell' atterraggio quando, sorvolando una zona da cui era visibile il cratere Aristarchus, gli astronauti documentano una zona pi chiara di colore azzurrino al suo interno, del tutto simile a quelle che da secoli venivano osservate nel medesimo cratere mediante osservazioni effettuate telescopicamente da terra, anche se, a onor del vero non si sono dichiarati sicuri che si trattasse realmente di una fluorescenza ma di sicuro la zona in questione era pi chiara di qualsiasi altra visibile. Ecco qui di seguito le trascrizioni triguardanti l' episodio:
SC Hey, Houston, I'm looking north up toward Aristarchus now, and I can't really tell at that distance whether I am really looking at Aristarchus, but there's an area that is considerably more illuminated than the surrounding area. It just has - seems to have a slight amount of fluorescence to it. As a crater can be seen in 69

the area around the crater is quite bright.

e ancora:
That area is definitely lighter than anything else that (garble). I am not sure that I am really identifying any phosphorescence, but that definitely is lighter than anything else.

Traduzione:
guardando verso nord fino Aristarchus ora, non posso davvero dire se da questa distanza stia realmente guardando Aristarchus, ma c' una zona che molto pi illuminata rispetto alla zona circostante. Sembra esserci una piccola fluorescenza . L' area circostante il cratere abbastanza brillante.

e ancora:
Quella zona decisamente pi luminosa di qualsiasi altra cosa che (incomprensibile). Non sono sicuro che io stia rilevando veramente una qualche fosforescenza, ma che sicuramente pi illuminato di qualsiasi altra cosa.

C' e inoltre la presunta controversia relativa ad i presunti nastri mancanti dell' Apollo 11, che ad oggi pare essere identificata come una bufala ma che per completezza riporto comunque in maniera sommaria. E' comunque singolare che tra le trascrizioni di tutte le missioni Apollo l' unica mancante proprio quella relativa all' allunaggio dell' Eagle (AS11 _LM). Ecco la trduzione italiana dei presunti dialoghi che Neil Armstrong ha avuto col centro controllo missione:
NASA: Che cosa c'? Controllo missione chiama Apollo 11... Apollo 11: Quei "cosi" sono enormi, mio Dio! Enormi! Oh, mio Dio, non ci credereste! Vi dico che stiamo vedendo altre ' navicelle qui fuori. Sono ferme sul bordo del cratere! Sono sulla Luna e ci stanno osservando! Armstrong: Una cosa incredibile, anche se noi abbiamo sempre saputo di questa possibilit. Il fatto che loro (gli Alieni) ci hanno intimato di allontanarci! . Professore: Che cosa vuole dire "intimato di allontanarci"? Armstrong: Non posso entrare nei dettagli, posso solamente dire che le loro astronavi sono di gran lunga superiori alle nostre sia per dimensioni che per tecnologia. Accipicchia se erano grandi!... e minacciose!

Secondo quanto dicono gli assertori di questa teoria infatti, la NASA fu dissuasa proprio in questa occasione dal progetto di una conquista definitiva del nostro satellite dove questi alieni avrebbero delle basi, e fu consentito di proseguire con altre missioni solo perch gi annunciate al pubblico al fine di non causare allarme qu sulla terra vedi link: http://www.misteriufo.it/gli_ufo_visti_dagli_astronauti.htm. In effetti le date di annullamento dell' Apollo 20 (gennaio 1970) e quella di altre due missioni, originariamente la 15 e la 19 (Settembre 1970) coinciderebbero bene con questa interperetazione.
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D' altro canto se lass eravamo veramente cos sgraditi non si capisce perche non ne avessero potute annullare di pi, sempre adducendo come scusa gli elevati costi ed il calo di interesse dell' opinione pubblica. Nel caso della seconda ondata di annullmenti, pi facile che si sia agito anche in seguito della sventura dell' Apollo 13 in aprile. L' ultima presunta anomalia relativa all' Apollo 11 da me rilevata sono le strane luci blu visibili in cielo nel fotogramma AS11-40-5851 ma in misura minore visibili anche nelle immagini 5852 e 5854. Bisogna dire che queste luci potrebbero essere anche difetti come mostrano i riflessi blu presenti nella foto AS12-50-7433 scattata in bianco e nero, riporto comunque un' ingrandimento della foto 5851 qua sotto in fig.15.

Fig.15 Le luci che si vedono an alto a destra nel fotogramma AS11-40-5851.

Apollo 12 Andandosi a leggere le trascrizioni dei dialoghi tra l' equipaggio ed il centro controllo missione (AS12_TEC) a 34 ore 50:49' dal decollo, quando gli astronauti erano a poco pi di met strada tra la Terra e la Luna si legge:
We think we have the S-IVB in sight. We've had an object which is in the same place all the time and appears to be tumbling. We've had it ever since yesterday, and it Just seems to be tagging along with us, so I guess that's the S-IVB. It's usually out our center hatch window when our roll angle is about 35 degrees right now. Maybe that'll give you a clue, and 71

somebody can figure out if that's what we're really looking at.

Trduzione:
Pensiamo di avere il S- IVB in vista. Abbiamo avuto un oggetto che nello stesso posto tutto il tempo e sembra essere in caduta. ce l' abbiamo da ieri, e sembra che ci stia accompagnando, quindi credo che sia il S- IVB. Di solito il nostro portello centro finestra quando il nostro angolo di rollio di circa 35 gradi al momento. Forse questo vi potrebbe dare un indizio, e qualcuno riuscir a capire se quello che stiamo davvero guardando.

Ora, alcuni passaggi di questo discorso, sempre al gi citato sito "Gli UFO visti dagli astronauti" sono stati estrapolati e presentati come prova che essi videro un' oggetto di origine sconosciuta che li seguiva, mentre in realt pareva proprio trattarsi solo del terzo stadio del razzo Saturn che li ha portati fin lass. Anche durante l' allunaggio stato osservato qualcosa di curioso che, anche se di sicuro si tratta di formazioni naturali. Per capire di cosa si tratta, vediamo le trascrizioni di quanto rifer Alan Bean 116: 56:35 Bean: I don't know, Houston , what they are; they're just sort of mounds. Look like - don't take this the wrong way. It looks like a small volcano, only it's just about 4 feet high; and it's about - at the top, it's about 5 feet across; and it then slopes from the top on down to the level with the terrain, and that - that diameter, that circle - where it finally becomes level with the terrain, is about 15 or 20 feet. So, it looks sort of like a small volcano. There's a couple of them out here. They look like they were formerly made out of mud or something. Traduzione: 116: 56:35 Bean: Non lo so, Houston, cosa sono: sono solo tipo dei tumuli. Sembrano - non fraintendete. Sembra un piccolo vulcano, solo che solo circa 1,2 metri di altezza, e nella parte superiore, di circa 1,5 metri di diametro, e digrada dall' alto in gi al livello con il terreno dove il diametro di circa 4,5 o 6 metri. Quindi, sembra una specie di piccolo vulcano. Ce ne sono un paio qui. Sembrano siano stati originariamente fatti di fango o qualcosa del genere. Ora, in base a quanto si sa ufficialmente sulla geologia lunare la presenza di questi tumuli originatisi dal fango in una zona equatoriale presumerebbe un' origine molto antica per queste formazioni di sicuro superiore ai 3 miliardi di anni, siccome subito dopo la sua formazione ed il
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consolidamento della superficie la Luna, a causa della sua scarsa forza di gravit avrebbe presto perso la sua atmosfera originaria e la capacit di trattenere acqua allo stato liquido. La spiegazione ufficiale fornita per queste strutture fornita poco pi di un' ora pi tardi: 118:10:36 Bean: Okay. Try to knock a piece of that out. (Pause) (I) get the feeling that when that crater (Head Crater) was made, it just threw out a big blob of dirt. This is where it landed. Traduzione: 118:10:36 Bean: Okay. Prova a estrarne un pezzo (il campione poi catalogato come "samp 12007". (Pausa ) (I) la sensazione che quando ( Head Crater ) si formato quel cratere, semplicemente stato espulso un grande blob di sporcizia. Qui (i tumuli) dove atterrato. Possibilissimo che la spiegazione sia quella, ma resta il fatto che questi tumuli, od almeno uno di essi sembrano essere stati originati da qualcosa tipo fango, comunque materiale plastico, che presumerebbe la almeno temporanea presenza di acqua . Detto questo, se questa acqua fosse contenuta nel meteorite o come permafrost nel sottosuolo lunare domanda di non facile risposta. Se tuttavia si pensa che rilevanti quantit di ghiaccio sono presenti nei crateri permanentemente in ombra nelle regioni polari, non impossibile che in alcune aree anche a latitudine pi bassa vi possa essere del permafrost, che sciogliendosi durante l' impatto pu benissimo aver creato del fango ed aver dato luogo ai tumuli esaminati da Alan Bean prima di dissociarsi in idrogeno e ossigeno e disperdersi nello spazio a causa delle radiazioni e della inesistente pressione atmosferica. Apollo 15 Uno dei pi famosi esperimenti effettuati durante le missioni Apollo fu quello del martello e della piuma, condotto dal comandante David Scott dell Apollo 15 alla fine della loro ultima passeggiata lunare con un martello geologico di alluminio del peso di 1,32 kg ed una piuma di falco del peso di 30 gr. La finalit dell esperimento era di dimostrare che nel vuoto, dato che la Luna priva di un atmosfera apprezzabile, due cose dal peso cos differente, cadono al suolo contemporaneamente se lasciati cadere dalla stessa altezza, cosa che non avviene qui sulla Terra solo a causa della differente resistenza esercitata dall aria sui due oggetti, in accordo con quanto affermato da Galileo a suo tempo. Il filmato riguardante questo esperimento, disponibile in diverse sedi su internet pu essere anche analizzato per determinare con una buona approssimazione l accelerazione di gravit sul nostro satellite.
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Figura 16 : Un' immagine tratta dal filmato.

In primo luogo bisogna stabilire da che altezza vengono lasciati cadere i due oggetti, a tal fine bisogna ricordare che il comandante Scott era alto 1.83, per col casco e le scarpe da astronauta, che di sicuro non sono sottili, cos come appare qui sar intorno al metro e novanta, se non qualche centimetro in pi, anzi per semplicit prendiamo come misura 1.93 ovvero la statura di scott pi 10 cm. Ora, l inquadratura rimane ferma da poco prima che Scott faccia cadere gli oggetti a poco dopo quindi possiamo fare tutte le misure del caso: Altezza di Scott: 286 pixels Altezza del punto di rilacio degli oggetti sulla base dell immagine: 254 pixels Altezza del punto di caduta degli oggetti sulla base dell immagine: 36 pixels Quindi 254-36=218 px per cui 1.93/286*218= 1.47 m: altezza di caduta degli oggetti. Per valutare il tempo di caduta degli oggetti, usando il software gratuito VLC media player 1.11 ho pensato di contare il numero di fotogrammi, che a me risultano essere 35, anche se non semplicissimo individuare il momento esatto di rilascio degli oggetti dividendoli per 25 che sono i fotogrammi per secondo del filmato dando come risulta6to 1.40 secondi,
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per cui, data la formula del moto uniformemente accelerato, relativo alla caduta di un grave:

S = 1/2gt2 per cui 1.47=1/2x*1.402 = 0.5x*1.96 = 0.98x Quindi: x = 1.47/0.98= 1.50 m/sec2
Un valore leggermente inferiore, di circa l 8% rispetto a quello riconosciuto dagli astronomi di 1.63 m/sec2, dovuto probabilmente ad imprecisioni da me commesse nelle misurazioni di qui sopra oppure ad una alterazione del campo gravitazionale lunare che sappiamo essere irregolare. Le irregolarit del campo gravitazionale lunare furono scoperte nel 1968 Paul M. Muller William L. Sjogren del JPL (vedi wikipedia link: http://en.wikipedia.org/wiki/Mass_concentration_%28astronomy% 29http://en.wikipedia.org/wiki/Mass_concentration_%28astronomy%29) in quanto la distribuzione della massa del nostro satellite non omogenea ed per questo motivo che nulla pu rimanere in orbita attorno alla Luna per tempi molto lunghi. L' Apollo 15 inoltre ha anche rilevato una concentrazione sopra al normale di radon in corrispondenza dell' oceano Procellarum, grazie all' Alpha particles spectrometer, un rilevatore di particelle alfa derivate dal degrado di radon 222 e 220, a loro volta derivati dal decadimento di uranio e torio. Fenomeni di degasamento di questo tipo potrebbero essere alla base delle fluorescenze azzurrine pi volte segnalate da osservazioni telescopiche nella zona di Aristarchus. In particolare, durante i sorvoli dell' area di Aristarchus fu chiesto agli astronauti di notare cose strane come cambiamenti di albedo che possano giustificare questo tipo di osservazioni. Sebbene a pagina 346 delle trascrizioni air-to ground AS15_TEC David R. Scott, comandante e James B. Irwin, pilota del modulo lunare riferiscano di non avere rilevato significativi cambiamenti di albedo al primo passaggio sopra la regione, pi tardi Alfred J. Worden, comandante del modulo di comando fa la prima osservazione interessante seguita poi da altre:
Negative, Karl. I'm beyond it, and it looks like -I'm looking in the wrong direction anyway. Will say this, though. There is - there - seems to be a cloud that seems to be moving along with me; I guess from that last dump. And it drifted out. Pretty well dispersed right now, but every little particle of that cloud reflects the sun-light like a mirror.

Traduzione:
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Negativo, Karl. Sono oltre, e sembra che io stia guardando nella direzione sbagliata comunque. Dir questo, per. Sembra esservi una nuvola che sembra muoversi con me; Penso a partire dall' ultimo scarico. Ed andata alla deriva. sembra essersi dispersa abbastanza bene al momento, ma ogni particella di questa nuvola riflette la luce del sole come uno specchio.

Senza dubbio un' effetto interessante che potrebbe giustificare, pi che le fluorescenze azzurrine i cosiddetti offuscamenti segnalati anche nella regione di Plato dalle osservazioni telescopiche degli ultimi secoli. e poi ancora:
Roger, Karl. I've been sitting here looking at Aristarchus, and I finally had to check the map to make sure; because it's - it's so bright in earth-shine, it's almost as bright, it seems like, as it is in sunshine. Very, very bright crater. It looks very much like Copernicus at night(AS15_TEC pag.596).

Traduzione:
Roger, Karl. Sono stato seduto qui guardando Aristarchus, e infine ho dovuto controllare la mappa per esserne sicuro, perch - cos brillante alla luce della terra (notturna): sembra brillante quasi come di giorno. Un cratere molto, molto luminoso. Sembra molto simile a Copernico di notte (AS15_TEC pag.597).

Oltre a ci Worden riferisce che con la luce riflessa dalla terra (l' equivalente del chiaro di luna) distingue chiaramente anche la valle di Shroter, impressione che ribadisce anche 41 ore pi tardi prima del ritorno (pag. 1133), precisando che si vedono anche le varie valli minori presenti nell' area. Pi tardi invece, quando ha avuto modo di sorvolare la regione di Aristarchus Worden riferisce l' impressione che si tratti di un' area fortemente vulcanica, forse quella maggiormente in assoluto (pag.1274). Le Tempeste Lunari Un fenomeno molto interessante e inaspettato in precedenza e riprodotto mediante disegni dagli astronauti delle missioni Apollo 8,10,12,15 e 17 sono le tempeste lunari. Gli astronauti infatti rilevarono in corrispondenza del relativo orizzonte si vedevano delle bande luminose per circa una durata di 10 secondi prima dell' alba o del tramondo lunare. Tale fenomeno era gi stato rilevato dalle prime missioni automatiche Surveyor e si ritiene che la causa possa essere nella differenza di carica elettrostatica tra la parte illuminata , positiva e quella al buio, negativa, che genera un campo magnetico orizzontale che d origine ad uno spostamento di particelle di polvere fine ad una velocit inferiore a quella dei pennacchi da impatto, secondo quanto rilevato dallo strumento LEAM (Lunar Ejecta and Meteorites) installato dall' equipaggio dell' Apollo 17 ma che ha funzionato per sole 620 ore durante la notte lunare e 150 dopo
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l' arrivo del giorno prima di spegnersi definitivamente per surriscaldamento. In seconda istanza significative quantit di polvere lunare fine, possono venire disperse nello spazio in occasione di epulsioni di massa coronale da parte del sole, della durata media di circa due giorni terrestri, costituite da plasma ionizzato. Questo effetto avviene poich la Luna non dotata di un campo magnetico autonomo e di un' atmosfera significativa e quindi le nuvole di plasma provenienti dal sole riescono a raggiungere liberamente la superficie. Le espulsioni di massa coronale, essendo pi ricche di ioni di elio hanno maggiore capacit di trasporto rispetto al normale vento solare che composto per la maggior parte di ioni idrogeno pi leggeri, e si pensa possano avere avuto un ruolo significativo nella dispersione dell' atmosfera di Marte, un tempo molto meno tenue di quanto sia oggi, per lo meno rispetto ai dati ufficiali, a causa della sua mancanza di un campo magnetico proprio significativo. Due missioni, Lunar And Dust environment explorer (LADEE) e Mars Atmosphere and Volatile Evolution (MAVEN) in programma per il 2013 indagheranno in riguardo all' erosione superficiale di Luna e Marte da parte delle emissioni solari e sul ruolo ricoperto delle medesime nella progressiva erosione dell' alta atmosfera del pianeta rosso. http://science.nasa.gov/science-news/science-atLinks: nasa/2005/07dec_moonstorms/ ,http://www.theregister.co.uk/2011/12/07/solar_storms_sandblast_moo n/, http://www.sciencedaily.com/releases/2011/12/111207000851.htm L' OGGETTO 9U01FF6 Si tratta di un oggetto scoperto il 26 ottobre 2009 da astronomi in New mexico Arizona e Spagna in cerca di near earth asteroids, di piccole dimensioni e di forma allungata stabilizzato in un' orbita terrestre molto eccentrica di 31 giorni che ha un perigeo circa 0.2 volte la distanza TerraLuna ed un apogeo di circa dieci volte tanto. Interpolando i dati orbitali rilevati gli astronomi si sono dichiarati certi che sia in orbita attorno alla Terra almeno da met del 2003 e, date le dimensioni e la forma sembra probabile si tratti di un residuato dell' era Apollo, forse un terzo stadio saturn IV B. Senza andare a malignare che si tratti di quello della presunta e sfortunata missione apollo 19, infatti ci sono ben 4 moduli saturn IV B, risalenti alle missioni note, di cui non si riscontrato il punto d' impatto sulla superficie lunare, ed in particolare quelli relativi alle missioni Apollo
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8,10,11 e 12 quindi la spiegazione data, sebbene non certa abbastanza verosimile.

APPENDICE A: LISTA DEI FENOMENI LUNARI TRANSITORI DAL1968 AD OGGI:


Altro argomento controverso sono i fenomeni lunari transienti in primis le strane luci azzurrine, osservate pi volte nel cratere Aristarchus e , compatibili con fuoriuscite di gas Radon-222, gas radioattivo dal tempo di dimezzamento di 3.8 giorni da formazioni di natura vulcanica ivi situate, non bisogna dimenticare infatti la zona in questione ricca di fratture e di valli la pi eclatante la Vallis Shroteri ben visibile anche con strumenti amatoriali abbastanza modesti come il mio telescopio Maksutov da 5" di diametro.

Fig.17: Foto di Aristarchus e vallis Shroteri scattata con il mio telescopio il 16 aprile 2011.

24 Dicembre 1968: A quanto riferisce James A. Lowell alla vigilia dell alba lunare, nel punto preciso in cui va a sorgere il sole si forma una specie di foschia bianca che avvolge tutta l area a partire circa da 2 minuti prima dell alba e, che dopo che esso sorge si dissolve rapidamente, quindi probabilmente questo fenomeno interessa tutta la zona in corrispondenza del terminatore. Si tratta evidentemente di un fenomeno naturale ma comunque piuttosto interessante.(AS08_TEC pp.429-430, AS08_PAO p.429). Poche ore pi tardi, durante l' ultima rivoluzione Anders riferice di avere visto apparentemente sulla superficie lunare una luce che poteva ricordare un fal e dice agli altri che presto sarebbero stati in grado di vederla anche loro ma poi il discorso viene lasciato cadere. 19 e 20 Maggio 1969: Riportate, mediante osservazioni telescopiche,
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luminosit nei pressi di Aristarchus, ma la notte del 21 gli astronauti dell Apollo 10 non notano nulla di tutto ci (AS10_TEC). 22 Maggio 1969: Appena dopo la separazione tra il modulo di comando Charlie Brown ed il modulo lunare Snoopy in vista della simulazione di allunaggio, e mentre sorvolano la faccia opposta della Luna, tutti tre gli astronauti della missione: Thomas Stafford, comandante, Eugene Cernan pilota del modulo lunare e John W. Young, pilota del modulo di comando riferiscono di udire un suono simile ad un fischio, che dava l idea di musica cosmica, confermando nel giro di poche battute che si, si trattava proprio di questo, di questo episodio per ho gi parlato di poco sopra. (AS10_LM pp.197-198-199,AS10_CM pp.243-244-245). 19 Luglio 1969: Neil Armstrong in orbita attorno alla Luna con l Apollo 11 riporta di una zona considerevolmente pi illuminata di tutte le altre nei pressi del cratere Aristarchus, che a suo dire emette una sorta di luminescenza, confermando cos alcune osservazioni fatte da terra nei giorni immediatamente precedenti dall osservatorio di Bochum in Germania (wikipedia: http://en.wikipedia.org/wiki/Transient_lunar_phenomenonhttp://en.wikip edia.org/wiki/Transient_lunar_phenomenon ). 20 Novembre 1969: A 136 ore 00 il centro controllo missione dice agli astronauti dell Apollo 12 di osservare e fotografare una luminosit all interno del cratere Alphonsus tra il picco centrale e la parete occidentale, tuttavia essi notano viceversa un area leggermente pi scura nel medesimo punto. 1971:L' Apollo 15 rileva un'alta concentrazione di Radon 222 nelle vicinanze del cratere Aristarchus, gas radioattivo dal tempo di dimezzamento di 3.8 giorni Link: http://creation.com/images/pdfs/tj/j17 _1/j17_1_5-6.pdfhttp://creation.com/images/pdfs/tj/j17_1/j17_1_56.pdf 10 Dicembre 1972: Intorno alle 21:11 UT Harrison Shmitt, in orbita lunare con l Apollo 17, vede un lampo di luce vicino al cratere Grimaldi a ovest dell oceano Procellarum, potrebbe anche essere un raggio cosmico entrato nei suoi occhi andando ad eccitare la retina creando un finto segnale visivo, ma non da escludersi che si tratti di un evento lunare reale, dato che in passato questo cratere gi stato teatro di molti flash di luce, Link: http://www.unexplainable.net/artman/publish/article_ 1785.shtmlhttp://www.unexplainable.net/artman/publish/article_ 1785.shtml . 11 Dicembre 1972: Intorno alle 22:28 ora universale, il pilota del modulo di comando Ron Evans, durante la rivoluzione n.14 nota un flash di luce
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della durata di pochi secondi sul bordo est del mare orientale dove sorge una collinetta sul fondo del "mare", quindi il flash potrebbe essere di origine vulcanica. 29 Gennaio 1983: La sera di questo giorno, gli astronomi della British Astronomic Association (BAA) furono attratti da una forte luminosit, circondata da un alone bluastro in corrispondenza del cratere Torricelli B, ovviamente stata effettuata un analisi e si arrivati ad escludere che l alone blu sia dovuto alla rifrazione atmosferica terrestre o agli strumenti, il momento di massima intensit di tale fenomeno si avuto tra le 20:55 e le 22:40 ora universale. Altri TLP su Torricelli B, ma di minore intensit si sono avuti a febbraio, marzo, aprile 1983 e di nuovo a maggio 1985 (link: http://www.bellatrixobservatory.org/cvaaI/6/http://www.bellatrixobs ervatory.org/cvaaI/6/ ). 1Dicembre 1984: Un non meglio precisato osservarore attendibile a Southam, Warwickshire vede un uniforme velo grigio ricoprire il fondo del cratere autolycus (20 km di diametro circa) link: http://members.multimania.co.uk/petergrego/ft105.htmhttp://members. multimania.co.uk/petergrego/ft105.htm . Il 31Maggio 1985: L astronomo dilettante Peter Grego, dopo aver osservato la Luna per pi di 200 ore a partire dal 1982 vede il suo unico transiente, di cui pero molto sicuro, ovvero un apparente collina avvistata sul fondo, notoriamente piatto del cratere Herodotus, vicino al celebre Aristarchus, il fenomeno ha una durata di circa 40 a partire dalle 20:20 alle 21:00 orario universale. (link: http://members.multimania.co.uk/petergrego/ft105.htmhttp://members. multimania.co.uk/petergrego/ft105.htm . 30 Dicembre 1992:Auduin Dolphus dell' Observatoir de Paris osserva un fenomeno anomalo sul fondo del cratere Langrenus, dove viene registrata una condizione di albedo e polarizzazione insolitamente alte registrate per una durata di circa 6 minuti (Wikipedia, stesso link di sopra). 02 Gennaio 1993: fenomeno simile ma di proporzioni minori nelle immediate vicinanze (Wikipedia, stesso link). Aprile 1994:La sonda Clementine, vede una piccola porzione di superficie non meglio precisata dapprima scurirsi e poi assumere una colorazione rossastra. Sempre nel medesimo mese il giorno 23, un centinaio si astronomi dilettanti vedono un possibile scurirsi sul bordo del solitamente brillantissimo cratere Aristarchus, della durata di circa 40 minuti, al momento Clementine stava effettuando la mappatura della superficie
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lunare, quindi probabile che si tratti dello stesso episodio link: http://www.sciencefrontiers.com/sf127/sf127p04.htmhttp://www.sciencefrontiers.com/sf127/sf127p04.htm . Sembra per che la variazione di luminosit sulle frequenze del rosso registrata da Clementine data per vera alla fine del 1999, si sia successivamente rivelata un falso allarme dovuto solo alla diversa incidenza dell illuminazione in occasione dei vari scatti. 4 aprile 1996: Un osservatore a Warrington osserva stupito un netto punto luminoso al centro dello scuro fondo del cratere Plato, subito dopo un eclisse totale di luna link: http://members.multimania.co.uk/petergrego/ft105.htmhttp://members. multimania.co.uk/petergrego/ft105.htm . 29 maggio 1996: L' astrofilo Giovanni Giusto, dopo avere tenuto d' occhi il cratere Aristarchus per circa un' ora a partire dalle 21.30 circa decide di osservare anche altre zone, notando un evento degno di nota nel cratere Plato. Egli ha notato che una piccola macchiolina bianca, che appare sul bordo di un piccolo cratere all' interno di Plato, normalmente visibile quando il sole sale al di sopra di una certa altezza rispetto a Plato era in quella occasione invisibile. In seguito a controlli incrociati l' evento stato confermato e pubblicato sul bollettino dell' UAI l' 11 giugno successivo.Link: http://www.castfvg.it/notiziar/old/ltp.htm 6 aprile 2009: L' astrofilo Alessandro Della Torre scatta alcune foto della Luna e solo in post-elaborazione rileva un arco-campana, composto verosimilmente da polveri, che probabilmente si pu attribuire ad un fenomeno di origine esplosiva non attribuibile, per lo meno in toto ad un impatto. Probabilmente, come per i nostri arcobaleni l' arco "osservato" da della torre rappresenta solo una parte del fenomeno nella sua interezza, resosi visibile dalla particolare incidenza dei raggi solari al momento dello scatto. Le coordinate approssimative del luogo in cui si verificato l' evento sono da 13.5 a 20.8 gradi nord da polo a polo dell' arco e circa 84 gradi est. Link: http://www.nexusedizioni.it/apri/Argomenti/Anomalie-spaziali/LaLuna-ci-ha-forse-salvati-da-un-ELE---di-Lunexit/

ANALISI COMPARATIVA TRA LA LUNA ED ALTRI CORPI


Prima di passare alle conclusioni mi sembrava utile fare un' analisi comparativa tra le caratteristiche geologiche pi importanti della nostra Luna, e quelle di altri corpi del sistema solare, ed in primo luogo mi viene da pensare a mercurio.
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Dalle foto delle sonde Mariner del 1974-'75 a quelle inviateci da Messenger a partire dal gennaio 2008 si deduce che molte strutture geologiche caratteristiche della nostra Luna, come come grandi crateri con un picco centrale e pareti esterne terrazzate, lunghi canali e file di crateri insolitamente rettilinee sono presenti anche su Mercurio, che pare essere ricoperto anch' egli dalla famigerata polvere di regolite anche se non esistano ad oggi foto di Mercurio con risoluzioni paragonabili a quelle del Lunar Reconnaissance Orbiter, in secondo luogo anche il primo pianeta del sistema solare privo di qualsiasi traccia significativa di atmosfera. Due differenze sostanziali tra questi due corpi sono l' assenza quasi totale su Mercurio dei cosiddetti "mari", distese di lava pianeggianti e di colore scuro caratterizzanti la faccia visibile del nostro satellite e l' elevata densit media di Mercurio, di 5.427 Kg/dm3, di poco inferiore solo a quella della nostra Terra e leggermente superiore a quella di Venere, il che fa pensare sia sprovvisto delle grosse cavit sotterranee che si suppone abbia la nostra Luna, ed abbia un nucleo centrale di elementi pesanti molto pi grande di quello quasi inesistente della Luna. Un pianeta molto vicino a noi di cui si parla relativamente poco il nostro vicino e gemello per lo meno in quanto a massa e dimensioni, Venere, che a quanto se ne sa un enorme forno con un' atmosfera che alla superficie densissima, intorno alle 90-92 atmosfere, composta per il 96,5 % di anidride carbonica che da luogo un mostruoso effetto serra e dove la temperatura media si attesta sopra i 460 gradi celsius . Una mappa topografica completa della superficie venusiana stata elaborata solo a partire dalla missione Magellan lanciata nel 1989 dalla NASA mediante un' altimetro laser da cui sono state ricavate poi delle immagini tridimensionali, mentre sono pochissime e limitate a pochi metri attorno alla sonda le fotografie vere e proprie scattate dalle sonde Venera negli anni '70-'80. In ultimo c' Marte, che tra tutti quelli del sistema solare quello che pi assomiglia alla nostra Terra, infatti ha un periodo di rotazione, la durata del giorno per intenderci, di solo 41 minuti pi lungo del nostro, sono presenti sulla sua superficie conformazioni geologiche compatibili con la pregressa di fiumi e mari d' acqua ed ancora oggi sono presenti significative quantit di ghiaccio d' acqua ai poli e probabilmente anche nel sottosuolo sotto forma di permafrost. Allo stesso tempo per il "pianeta rosso" sotto altri aspetti molto pi simile alla Luna che alla Terra, per esempio presenta una craterizzazione meteoritica di notevole entit specialmente nell' emisfero meridionale, segno che la coperta atmosferica e la relativa azione di modellamento del
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suolo sono deciasmente inferiori a quella della Terra. L'emisfero settentrionale altres notevolmente pi levigato, ed ha un' altimetria media di qualche chilometro inferiore quello meridionale, e probabilmente milioni o miliardi di anni fa era prevalentemente ricoperto d' acqua. Un secondo e terzo punto di somiglianza con la Luna sono le voragini dovute al collasso di antichi canali sotterranei di origine lavica come quella situata nella Marius Hills di cui ho parlato pi sopra ed il discorso dei massi rotolanti siti su terreni pianeggianti o a volte anche in salita. Infine vi la questione dell' atmosfera, come gi accennato sicuramente molto pi tenue della nostra , secondo le stime ufficiali 6-7 Hp (ettopascal) fino ad un massimo di 12 elle zone pi depresse che equivarrebbe alla nostra a 35 km di quota rendendo marte molto pi simile alla Luna che alla Terra anche sotto questo aspetto. Vi sono per due precisazioni da fare, infatti a giudicare da come la luce si diffonde nell' atmosfera marziana essa sembra essere molto pi simile alla nostra di quanto ammesso dalla NASA ed a causa dei colori pastello sembra a volte contenere quantit non trascurabili di vapore aqueo, sebbene le foto di Marte dallo spazio mostrino che la sua copertura nuvolosa molto minore della nostra. Questa differenza tra quanto rilevato dagli strumenti e quanto pare trapelare dalle foto al suolo pu essere attribuita anche alla gravit che su Marte di circa 0.38 volte quella della Terra quindi i 6-7 hp di pressione l non corrispondono alla medesima densit (molecole per unit di volume) dell' aria che avrebbero sulla Terra ma ad una decisamente superiore, di circa 50 hp (su quest' ultimo discorso vedere l' ottimo articolo di Matteo Fagone al link: http://www.pianetamarte.net/acqua_liquida_approfondimento.htm ), che andrebbe ad accordarsi meglio seppure non del tutto con il valore di 90 mb calcolato a met del secolo scorso in base a misure polarimetriche ritenute all' epoca attendibili.

CONCLUSIONI
L' idea che sulla Luna possa nascondersi una civilt intelligente sicuramente una cosa estremamente appassionante per molti, che stuzzica l' immaginario non solo degli appassionati di fantascienza, tant' che anche oggi a 50 anni dalle prime missioni automatiche e dopo avere oramai accertato al di l di ogni dubbio la proibitivit delle condizioni climatiche del nostro satellite naturale vi ancora chi investe tempo e risorse in ricerche di questo tipo. Come abbiamo visto, tutte queste presunte scoperte di formazioni apparentemente artificiali sulla Luna sono in massima parte delle errate
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interpretazioni di giochi di ombre che sovente vengono riscontrate nelle foto pi vecchie e/o a bassa risoluzione per poi sciogliersi come neve al sole quando si arriva ad avere immagini particolareggiate. Abbiamo visto anche che molte delle caratteristiche geologiche pi peculiari della Luna sono riscontrate in maniera pressoch sovrapponibile su Mercurio ed in parte su Marte. Per quanto concerne le missioni Apollo, gi con la prima missione arrivata in orbita lunare dalle testuali parole degli astronauti, si deduce che, con buona approssimazione il colore della Luna esso non si discosta da quanto viene mostrato dalle poche foto a colori pubblicate salle varie agenzie spaziali , e da quanto, quasi ogni sera possiamo verificare con i nostri stessi occhi. Se devo pensare ad un corpo celeste di sospette origini artificiali penserei pi alla nostra Terra, a causa soprattutto del discorso delle placche continentali, fenomeno non riscontrato in alcuno degli altri pianeti del sistema solare se non, in maniera molto marginale Marte con la sua Vallis Marineris, lunga 3300 km, larga fino a 600 e profonda pi di 8 in alcuni punti nella sua parte orientale. Anche sul conto di Marte si pu dire che sebbene vi sia il legittimo dubbio che non sia del tutto privo di vita ed inospitale come vogliono farci credere, anche le osservazioni fatte con telescopi professionali mettono chiaramente in evidenza che inconfutabilmente privo della cospicua copertura nuvolosa che caratterizza la nostra Terra e sostanzialmente deserto data la prevalenza delle tonalit rosso arancio che gli hanno valso il soprannome di "pianeta rosso" visibili anche a occhio nudo. L' oggetto che a mio parere potrebbe dare molto adito a falsificazioni da parte degli enti spaziali, e Venere, dato il fatto sottolineato poco fa che ricoperto da una coltre impenetrabile di nubi, per cui anche con i pi potenti telescopi terrestri apparirebbe come una palla da biliardo. qualche struttura nella coltre di nubi appare solo nelle immagini agli UV ma in nessun caso impossibile distinguere particolari della superficie perfino dallo spazio. Detto questo siccome nessuno al di l delle agenzie spaziali governative ha mai mandato sonde lass, per quanto ne sappiamo noi sulla superficie venusiana potrebbe celarsi qualsiasi cosa, non a caso fino alla vigilia dell' esplorazione mediante sonde del pianeta si pensava che il notro pianeta gemello potesse avere un clima di tipo tropicale e che vi potessero vivere forme di vita come le nostre alghe azzurre. Solamente il fatto che sia le sonde americane che sovietiche abbiano riportato gli stessi dati negli anni '70 in piena guerra fredda mi fa pensare che questi ultimi corrispondano
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effettivamente a verit. Se uno dei due infatti si fosse messo a raccontare clamorose panzane infatti sono sicuro che l' altro non avrebbe esitato a parlare per gettare l' avversario nel discredito. Tornando alla nostra cara Luna per il pendiero conclusivo, direi di poter affermare che alla luce delle attuali conoscenze, gli spazi per un' eventuale presenza, magari stabile di una civilt aliena presente o pregressa si sono notevolmente ridotti. Negli ultimi giorni si avuta la notizia che due fisici: Paul Davies & Robert Wagner dell' Arizona University stanno cercando di reclutare via web il maggior numero di volontari per setacciare le foto oggi disponibili della superficie lunare alla ricerca di tracce che un' eventuale civilt che vivesse o avesse vissuto sul nostro satellite avrebbe senz'altro lasciato (link: http://notiziefresche.info/ufo-e-alieni-sulla-luna-due-scienziati-cercanoprove-e-volontari_post-146108/. E' bene precisare che essi ritengono l' ipotesi assai improbabile ma comunque degna di un tentativo, segno che anche in ambienti accademici il discorso inizia ad essere preso in considerazione, quindi per dirla con un' espressione popolare: Chi vivr vedr.

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