Marco Todeschini

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Marco Todeschini scienziato eclettico e geniale, nacque a Valsecca in

provincia di Bergamo nel 1899. A quindici anni, incominci a


dedicarsi a studi ed esperimenti che durarono per oltre trentanni.
Nel 1921 si laure a Torino in ingegneria ed in seguito si specializz
in diversi rami della fisica e della neurofisiologia. Divenne docente
universitario e scrisse numerosi trattati che ben presto si diffusero in
Italia e allestero, riscuotendo anche il riconoscimento di famosi
esponenti della cultura scientifica del tempo. Tra gli altri Enrico
Fermi, Q. Majorana e lingegnere G. Marconi, con i quali collabor
ed altri insigni fisici stranieri come A.W. Heisenberg, C. Chain e N.
Bohr.
Ma a parte la stima di quei pochi che riconobbero in lui il genio,
Todeschini rimase sempre ai margini della comunit scientifica e ancora oggi i suoi testi non
vengono studiati nelle facolt universitarie di fisica. La sua opera venne costantemente osteggiata
dagli accademici del tempo con unatteggiamento antiscientifico e irrazionale, ma ci non ferm il
lavoro di Todeschini che senza preoccuparsene continu i suoi studi. Fond cos grazie alle sue
notevoli conoscenze in svariati campi della fisica, ingegneria e fisiologia una nuova scienza fisica,
la cosidetta psicobiofisica per la quale, nonostante tutto, fu proposto per il premio Nobel per la
fisica nel 1974.
Todeschini defin questa nuova scienza la scienza unitaria del terzo millennio, in quanto
raggruppava insieme fisica, biologia e psicologia. Scopo della psicobiofisica era infatti
lunificazione in s di tutte le leggi del creato, partendo dallassunto che tutti i moti delluniverso,
dallinfinitamente piccolo allinfinitamente grande, nascono da un etere universale in perenne moto
vorticoso, in grado di influenzare sia la materia che tutti gli esseri viventi e il loro spirito.
La psicobiofisica si compone di tre specifici settori tra loro interagenti:
1- una parte fisica, con la quale si dimostra che tutti i fenomeni naturali si identificano in particolari
movimenti di spazio fluido o etere.
2- una parte biologica, con la quale si dimostra come i
movimenti di spazio fluido, urtando contro i nostri organi
di senso producano in essi degli impulsi elettrici, che
arrivando al cervello suscitano nella psiche le sensazioni
di luce, calore, suono, odore, elettricit, tatto, forza ecc.
3- una parte psichica dove la psiche viene intesa come
un atto di volont che si serve del sistema nervoso come
semplice strumento che fornisce la dimostrazione
scientifica dellesistenza dellanima umana, del mondo
spirituale e di Dio.
Egli sostenne, come solo una teoria unificata che
congiungesse il vivente al non vivente, fosse in grado di
spiegare la reale struttura delluniverso, le sue finalit e il
ruolo dellumanit in esso. Dimostr cio come la
separazione nelle varie branche della scienza, fosse alla base dellignoranza delluomo nei confronti
della reale natura delluniverso e della vita in esso. Per comprovare la sua teoria, Todeschini
effettu esperimenti ed appront strumenti che se ne avvalessero.
Basando la sua teoria sullesistenza delletere e ponendosi in contrasto netto con le contemporanee
teorie di Einstein sulla relativit, egli fu sempre inviso a gran parte della comunit scientifica, ma
ottenne lo stesso il riconoscimento di ben 25 Accademie e comunit scientifiche, italiane ed estere,
soprattutto francesi. Ebbe cos la possibilit di esporre svariate volte le sue teorie in congressi
internazionali di scienza. Nel 1949 a Roma partecip al Congresso Internazionale di Fisica,
presieduto dal fisico E. Medi. Inoltre fond a Bergamo il Centro Internazionale di Psicobiofisica
(CIP).
Todeschini pur dissentendo con la teoria ufficiale del tempo, soprattutto con la teoria della relativit
di Einstein, non commise mai lerrore di chiudersi in s stesso, anzi mantenne un dialogo aperto e
continuativo con i suoi colleghi del tempo, pur portando avanti il proprio lavoro senza compromessi
fino alla fine della sua vita nel 1988.
Scrisse oltre un migliaio di pubblicazioni e libri e la sua opera venne man mano analizzata e
studiata da centinaia di studiosi, malgrado il solito dissenso e la cieca indifferenza del mondo
accademico pi ortodosso e tradizionalista. Negli Stati Uniti e in America Latina sorsero, nel
frattempo, delle vere e proprie cattedre di Psicobiofisica.
Limportanza della rivoluzionaria teoria di Todeschini, che ai nostri giorni trova ormai riscontro
anche in numerose scoperte che sono state fatte sulla natura delletere, non pu pi passare
inosservata. Essa ci permette di interrogarci sulla vera natura delluniverso e delluomo stesso,
offrendo preziosi spunti nella ricerca ormai inderogabile di fonti di energie alternative che
sostituiscano quelle altamente inquinanti, ancora oggi in uso. Todeschini e la sua opera,
rappresentano cos una speranza di vero cambiamento e innovazione per il mondo di oggi e di
domani.
Articolo-intervista apparso sul GIORNALE DEL POPOLO il 16 giugno 1955
APPARENZE CONTRO RELATIVITA
Todeschini mette a confronto la sua teoria con quella di
Einstein
Come possibile che lo spazio-tempo vuoto, cio il
nulla, possa curvarsi e possa inoltre offrire resistenza
alle forze centrifughe che i corpi in movimento
sviluppano su traiettorie curve?
Come aveva promesso, il prof. Todeschini, ha oggi
concesso la seconda intervista, a seguito di quella
pubblicata sul nostro quotidiano il 22 maggio.
-Largomento da lei trattato gli dice un corrispondente di cos viva attualit ed interesse che il
pubblico lo segue con passione. Infatti abbiamo ricevuto molte richieste di continuare lintervista, di
chiarire bene la posizione scientifica di Einstein nei confronti della sua.
Todeschini, indicando varie lettere sparse sul suo tavolo, risponde:
-Come vedete, anchio ho ricevute le testimonianze che c chi desidera mantenersi al corrente del
progresso scientifico.
Uno dei presenti riprende: -Se ho ben compreso, lesperimento di Michelson e gli altri cosiddetti
esperimenti cruciali, dimostrano che lo spazio cosmico si comporta come un fluido invisibile le cui
correnti trascinano non solo i corpi celesti, ma altres le onde della luce. In base ai risultati di questi
esperimenti cruciali, lei, quindi, sostiene uno spazio fluido-dinamico a tre dimensioni, e con i
movimenti di questa sostanza unica e primigenia, spiega tutti i fenomeni fisici. Viceversa Einstein,
in contrasto con quegli esperimenti cruciali, sostiene uno spazio-tempo a quattro dimensioni,
immobile, ma dotato di curvature e torsioni speciali che sono quelle che determinano i fenomeni.
Ma a prescindere dalla validit di quella o questa base di partenza, quale diversit passa tra la sua
teoria e quella di Einstein?
-Per chiarirla bene riprende Todeschini occorre rifarsi alla
questione capitale della fisica, che si pu riassumere in questa
domanda: -Qual la causa che produce il movimento della materia?
Sembra facile rispondere, perch evidente che un corpo pu
muoversi urtandolo con un altro corpo solido, od investendolo con
una corrente liquida o gassosa. Ma contro questa certezza
sperimentale, sta il fatto che vi sono dei corpi che sembrano muoversi
senza essere urtati da altri, come ad esempio un pennino quando viene
attratto dalla calamita, un grave che cade verso terra, i pianeti che si
muovono intorno al Sole, le stelle che corrono in tutte le direzioni, gli
elettroni che rivoluiscono intorno al nucleo atomico. Ora per spiegare
i movimenti di questi corpi, o si ammette che siano trascinati da
correnti di una sostanza fluida invisibile (etere), oppure si ammette
che siano attratti da altri corpi circostanti vicini o lontani, mediante misteriose forze di gravit od
elettromagnetiche, le quali si propagano ancor pi misteriosamente nel vuoto.
Di qui la nascita di due ipotesi contrarie per spiegare i fenomeni: quella di considerare le masse
materiali dellUniverso immerse in uno spazio cosmico pieno di etere e quella di considerare invece
tali masse immerse in uno spazio cosmico assolutamente vuoto. Ma nessuna delle due ipotesi si
mostrata sinora valida a spiegare la totalit dei fenomeni e perci tenendo conto delle obiezioni
mosse ad entrambe nel corso dei secoli, sono giunto a scoprire che se si sostituisce alletere
imponderabile sinora considerato dalla fisica, uno spazio che, oltre ad avere una triplice
dimensione, sia sostanziato anche di densit costante e mobile come un fluido o gassoso, con i
movimenti di tale spazio inerziale, non solo si possono spiegare qualitativamente e
quantitativamente tutti i fenomeni, ma si possono anche conciliare le due opposte tesi.
Infatti se noi vediamo roteare in alto dei granelli di polvere, possiamo pensare che siano mossi da
un turbine di aria, oppure che a ciascuno di essi siano applicate delle forze; quindi dal movimento
del pulviscolo, noi siamo autorizzati a dedurre con pari logicit scientifica, o lesistenza di un
vortice di aria, o quella delle equivalenti forze. Cos il movimento dei pianeti intorno al Sole pu
essere concepito come causato da un vortice di spazio fluido e denso invisibile, oppure dalle
equivalenti forze gravitiche aventi sede in uno spazio vuoto ed immobile.
Da ci consegue che: Ogni variazione di velocit di un corpo abbandonato a se stesso, pu essere
considerata o come prodotta da correnti di spazio fluido e denso che decelerando contro il corpo lo
trascinano a descrivere le sue traiettorie, oppure come prodotta dalle forze che, emanando da masse
materiali, si propagano in uno spazio vuoto ed immobile (campo gravitazionale od
elettromagnetico). Questo importante principio di equivalenza basato sulla legge di inerzia di
Newton che ci autorizza a sostituire le forze motrici delle masse con lurto di un fluido (spazio
mobile).
In base a tale principio di equivalenza sono scientificamente legittime e valide entrambe le ipotesi, e
non solamente quella del vuoto, come presumono erroneamente certi fisici moderni. Questi infatti,
ammettendo uno spazio vuoto curvabile e sedi di forze, vengono in sostanza ad attribuirgli tutte le
caratteristiche dinamiche dello spazio fluido inerziale da me sostenuto.
Domanda: Se le due ipotesi sono equivalenti perch lei ha preferito quella del pieno?
-Perch con questa spiega lingegnere si ha lenorme vantaggio di ridurre tutti i fenomeni a
chiari e semplici azioni fluido-dinamiche; mentre invece adottando lipotesi del vuoto si costretti a
far ricorso ad iper-spazi non euclidei, come quelli ideati dal Minkovski, de Sitter, Milne, che per
avere pi di tre dimensioni ed essere commisti ibridamente al tempo, riducono lidea del mondo ad
una pura astrazione inconcepibile, come quella di Einstein. Senza contare che anche con tali
iperspazi non si potuto sinora svelare il meccanismo che fa sorgere la materia, che fa sorgere le
forze del campo a essa circostante, che fa sorgere le varie forme di energia ondulatoria, che spiega
come queste si trasmettono a distanza, n si potuto
scoprire la sostanza primigenia che compone la materia,
il suo campo e le varie forme di energia radianti, n
unificarne le leggi; scoperte ed unificazioni tutte, che
viceversa lipotesi dello spazio fluido consegue in pieno.
Unificazione dei campi
Uno dei presenti dice:
-E vero che lei ha unificato il campo elettromagnetico e
quello gravitico con sole 5 equazioni, precedendo di anni Einstein? Come si deve intendere la sua
unificazione?
-E vero. Voi sapete che la materia si manifesta aggregata in sistemi che vanno dallatomo alle
stelle. Tali sistemi sono tutti costituiti da una massa sferica centrale rotante su s stessa, attorno alla
quale rotorivoluiscono, a varie distanze, altre masse sferiche planetarie. La struttura dei sistemi
atomici ed astronomici quindi simile e lintuito suggerisce che le forze che tengono avvinte le loro
masse dovrebbero essere della stessa natura; mentre invece si postulato sinora che gli elettroni
siano vincolati al nucleo da forze elettriche colombiane ed i pianeti invece siano vincolati al Sole da
misteriose forze di gravit newtoniane. Per unificare le leggi che dominano tali sistemi, occorre
anzitutto unificare la natura di tali forze. Per comprendere poi quale sia il loro meccanismo,
occorrer indagare come il moto delle masse centrali sia collegato e trasmesso a quelle periferiche
planetarie.
Cominciamo perci a vedere come con la spazio-dinamica possa spiegarsi il sistema atomico che
la base di tutta la materia.
Latomo, essendo costituito da una sfera centrale di spazio (nucleo) che ruota rapidamente su se
stessa e trascina in movimento, per attrito lo spazio fluido circostante che si muove suddiviso in
strati sferici concentrici, i quali assumono velocit di rotazione decrescente da quello centrale di
minor raggio a quello periferico di raggio maggiore ove il moto si estingue per eccesso di attrito
rispetto alla forza motrice centrale ancora disponibile. La superficie sferica ove si estingue il moto,
costituisce quindi la sponda, il limite esterno dellatomo, che per tal modo assume un ben
determinato volume.
Gli strati sferici di spazio in movimento compresi tra il nucleo centrale e la superficie esterna di
sponda, costituiscono il campo energetico dellatomo. Si vede cos chiaramente come intorno ad un
grano sferico di materia (nucleo), nasca il campo fluido-dinamico e come esso non differisca
sostanzialmente dalla sfera nucleare che lo ha generato, essendo entrambi costituiti di spazio fluido
in rotazione. Si raggiunge cos lunificazione qualitativa tra materia e campo, unificazione invano
cercata sinora dai fisici. I successivi strati sferici concentrici di spazio fluido, avendo velocit di
rotazione diverse luno dallaltro, generano tra di essi, per accartocciamento, la rotazione di piccole
sferette di spazio che costituiscono gli elettroni che sono cos costretti a rotorivoluire intorno al
nucleo centrale.
Gli elettroni quindi sono delle sferette di spazio fluido che ruotando intorno al loro asse polare, ed
essendo investiti dalla corrente circolare di spazio del campo, sono soggetti alleffetto Magnus.
Perci risentono di una spinta F inclinata di un certo angolo alfa rispetto alla tangente delle linee di
moto circolari del campo. Tale spinta quindi scomponibile in due: Ft tangente, che provoca e
mantiene il moto di rivoluzione dellelettrone intorno al nucleo, ed una Fc, diretta verso il centro del
campo, che costituisce la forza centripeta che equilibra quella centrifuga che lelettrone sviluppa per
effetto del suo moto di rivoluzione. Questa forza centripeta Fc ha quindi lo stesso ufficio della forza
elettrica colombiana che sinora si era supposta per spiegare lattrazione degli elettroni verso il
nucleo.
Cos resta svelato che la forza elettrica tra nucleo centrale ed elettroni periferici, si identifica ed
unapparenza della forza spazio-dinamica. Lo stesso meccanismo regge i sistemi astronomici. Il
Sole infatti essendo costituito di campi rotanti atomici ed essendo una sfera che ruota su s stessa,
trascina in movimento per attrito gli strati sferici di spazio fluido concentrici con velocit
decrescenti sino alla superficie di sponda che costituisce il limite estremo ove lazione motrice del
Sole si estingue. Gli strati mobili sferici concentrici, compresi tra il Sole e la superficie di sponda,
costituiscono il campo fluido-dinamico centro-mosso del sistema.
I pianeti, essendo sfere ruotanti su s stesse ed immerse nella corrente di spazio fluido circolante
attorno al Sole, sono sicuramente soggetti alleffetto Magnus e perci risentono di una spinta F
inclinata di un certo angolo alfa rispetto alle linee di moto circolare. Tale spinta quindi
scomponibile in due forze: una Ft tangente che produce il moto di rivoluzione del pianeta intorno al
Sole, ed una Fc diretta verso il centro che bilancia la forza centrifuga che il pianeta sviluppa per
effetto del suo moto di rivoluzione. Questa forza Fc ha quindi lo stesso ufficio della misteriosa forza
di gravit newtoniana, la quale cos resta svelata nella sua natura fluido-dinamica. Cos resta svelato
che la forza elettromagnetica e la forza di gravita sono fisicamente una cosa sola, sono cio
entrambe apparenze della forza fluido-dinamica, la quale lunica che domina la materia.
Domanda: -La visione chiara, ma stata comprovata da esperimenti, oppure anche lei come
Einstein richiede un secolo prima della conferma?
Todeschini risponde:
-Gli esperimenti idrici da me compiuti al Centro Studi ed Esperienze del Genio Militare nel 1938,
allorch ero Ordinario di Meccanica razionale al Biennio di Ingegneria Superiore, confermano in
pieno la mia tesi e possono essere ripetuti da chiunque perch chiaramente esposti nei miei volumi.
Se la concezione predetta rispondeva alla realt fisica, allora doveva essere possibile riprodurre i
moti astronomici ed atomici mediante campi rotanti prodotti nellacqua, poich questo liquido non
differisce che per la diversa densit dallo spazio fluido considerato. Seguendo infatti tale concetto
stato possibile con una vasca semi-sferica, piena dacqua, munita di speciali dispositivi di misura,
produrre con una massa rotante sferica in campo rotante centro-mosso idrico, ed immerse in esso
delle sfere planetarie rotanti su s stesse, ho potuto constatare come queste trascinate dal liquido in
rivoluzione attorno al centro, seguissero le leggi del moto dei pianeti intorno al Sole e degli elettroni
intorno al nucleo.
Ho potuto constatare che la sfera centrale attraeva quella periferica con una forza inversamente
proporzionale al quadrato della loro distanza, in perfetta armonia con la legge di gravitazione
universale con la quale si attraggono due frammenti qualsiasi di materia; ed in perfetta coerenza con
la legge con la quale si attraggono due masse elettriche o magnetiche. La forza dattrazione era
funzione della velocit di rotazione delle sfere affacciate ed indipendente dalla loro massa.
Questultimo fatto ha ricevuto autorevole conferma sperimentale due anni or sono dal procedimento
che Fermi ha usato per ottenere artificialmente i mesoni dallatomo di berillio; procedimento dal
quale risultato infatti lazione di misteriose forze non attribuibili a masse gravitiche od
elettromagnetiche, ma che risultano appunto quelle fluido-dinamiche da me previste. Sia con gli
esperimenti predetti, che dalla trattazione matematica dei campi rotanti, ho potuto dedurre tutte le
leggi di Keplero. E per da rilevare che le traiettorie dei pianeti e degli elettroni risultano ellittiche
solamente se riferite al sistema mobile planetario rivoluente intorno al centro, mentre invece se
riferite alla massa centrale risultano curve composte da due rami simmetrici ed opposti di una
spirale.
Perch si muovono i pianeti?
Anche i corpi nel cadere a Terra percorrono delle spirali, se
si tiene conto del movimento di rotazione del nostro
pianeta. Infatti mentre il corpo cade verso Terra, questa
ruota su s stessa, ed il punto di caduta si sar spostato in
un altro punto dove il grave tocca il suolo. Stante che il
corpo si mantiene sempre sulla verticale al primo punto che
si sposta nella seconda posizione, bisogna convenire che
tenuto conto del movimento di rotazione del nostro pianeta,
il corpo nel cadere non percorre una retta, bens una curva,
che dai calcoli risulta appunto una spirale universo.
Ho cos potuto dimostrare che: Gli elettroni che rivoluiscono intorno al nucleo, i corpi che cadono
verso Terra, i satelliti che rivoluiscono intorno al loro pianeti, i pianeti che rivoluiscono intorno al
Sole, le stelle che rivoluiscono intorno agli ammassi astrali, seguono tutti, nellavvicinarsi od
allontanarsi dai rispettivi centri di attrazione, sei segmenti di spirale universo, proprio come
seguono i corpi sferici rotanti su s stessi immersi in campi rotanti idrici centro-mossi. Risulta cos
unificato anche il tipo di traiettoria di tutte le masse abbandonate a s stesse in un campo attrattivo.
Le nebulose a spirale, per esempio, sono una prova diretta, una testimonianza fotografica della
realt fisica che le stelle immerse nel campo astronomico centrale percorrono realmente delle spirali
universo.
Domanda: -Einstein come spiega invece questi fenomeni?
-Egli sostiene che leffetto di una massa materiale, non quello di produrre intorno a s delle forze
di gravit, come pens Newton, bens quello di produrre delle curvature nel continuo spazio-
tempo. La massa materiale del Sole avrebbe quindi la propriet di produrre nello spazio vuoto
circostante delle curvature ellittiche che servirebbero da binari ai pianeti in corsa. Ora chiaro che
non basta avere dei binari curvi e mettervi sopra un treno, ma occorre anche spingerlo con una
forza, se si vuole farlo camminare. Or bene questa forza Einstein la esclude perch suppone che i
pianeti e le stelle posseggano gi un movimento indistruttibile, abbiano cio inerente una inerzia
perpetua. In definitiva Einstein sostiene che i pianeti si muovono perchsi muovono!
Ma vi pare questa una spiegazione? Sorgono quindi le giustificate domande: -Come possibile che
lo spazio-tempo vuoto, cio il nulla, possa curvarsi e possa inoltre offrire resistenza alle forze
centrifughe che i corpi in movimento sviluppano su traiettorie curve?perch la materia produce il
campo e questo deforma lo spazio? Chi ha dato il movimento alle masse celesti? A questi quesiti, n
Einstein, n i suoi sostenitori hanno mai dato risposta.
Con la mia teoria invece si vede bene come la rotazione della massa sferica del Sole, trascini in
movimento lo spazio fluido circostante. Il quale a sua volta costringe i pianeti a rotorivoluire
intorno allastro; si comprende bene come il movimento della massa centrale sia collegato e
trasmesso a quelle periferiche planetarie. Le forze che muovono la massa centrale le determiner
nella prossima intervista. Limmagine dei sistemi atomici ed astronomici sta nel gorgo del fiume
che trascina in rivoluzione i sugheri galleggianti intorno al suo centro come se fossero pianeti,
oppure li trascina verso il centro come se fossero corpi cadenti verso Terra.
Domanda: -Ma oltre allunificazione del meccanismo e delle leggi che dominano la materia
dallatomo alle stelle, lei ci ha parlato anche di unificazione delle varie forme di energia
ondulatoria. Vuole chiarirci questo concetto?
Lingegnere riprende: -Se ruotando una sfera su s stessa, sempre in un verso, si produce nello
spazio fluido un campo rotante centro-mosso, per la stessa ragione se essa invece ha un movimento
rotante alternato, ora in un senso, ora nellopposto, provoca per attrito nello spazio circostante un
campo rotante alternato. Nascono cos le oscillazioni trasversali dello spazio che in relazione alla
loro diversa frequenza, quando vengono a colpire i nostri organi di senso, suscitano nella psiche
sensazioni di forze alterne, elettricit, calore, luce, sapore, odore, ecc., a seconda che tali vibrazioni
fanno entrare in risonanza gli oscillatori che costituiscono gli organi del tatto, dellocchio, del gusto,
dellolfatto.
Ci equivale in sostanza a ritenere che le vibrazioni dello spazio, pur potendo avere frequenza
diversa, non trasmettono oggettivamente che movimenti di spazio, privi di qualsiasi manifestazione
luminosa, elettrica, termica, ecc. Cos, come la materia e il suo campo si sono rivelati semplici
movimenti rotanti di spazio, anche le varie forme di energia ondulatoria, altro non sono che
movimenti vibranti di spazio, senza alcuna diversit qualitativa tra di loro, se non nella frequenza.
La grande importanza di ci sta nel fatto che la materia, il suo campo e lenergia raggiante, sono
tutte e tre, oggettivamente considerate, solamente dei movimenti di spazio.
Le basi della psicobiofisica

-E stato detto domanda un giornalista che la sua teoria


molto pi vasta e completa di quella di Einstein, perch contempla in pi i fenomeni biologici e
psichici da quello scienziato non considerati. Vuol dirci come ha collegato la fisica alla biologia?
-Nella mia Teoria delle apparenze riprende lo scienziato ho dimostrato che il meccanismo e
lessenza intima dei seguenti fenomeni: materia, peso ,massa, gravit, inerzia, elettricit,
magnetismo, suono, calore, luce, odore, sapore, azioni chimiche, astronomiche ed interazioni tra
onde e corpuscoli, sono apparenze tutte di ununica realt fisica oggettiva: il movimento dello
spazio.
Vengono cos unificate le varie scienze esatte in una sola, madre di tutte: la Spaziodinamica che
assurge perci allimportanza di meccanica universale. Co ci le miriadi di fenomeni e leggi che
hanno tenuto sinora divisa la scienza in branche diverse, vengono ridotti a poche e chiare azioni
fluido-dinamiche, rette solamente da 5 equazioni matematiche, con enorme semplificazione di
concetto e di calcolo. In sostanza la mia teoria dimostra che lUniverso costituito solamente di
spazio fluido inerziale, i cui movimenti rotanti costituiscono i sistemi atomici e astronomici che ci
appaiono come materia, ed i cui movimenti ondosi, quando colpiscono i nostri organi di senso,
suscitano nella nostra psiche, ed esclusivamente in essa, le sensazioni di forza, elettricit, luce,
suono, calore, odore, sapore, ecc.
Queste sensazioni non esistono quindi nel mondo fisico oggettivo, sono apparenze di esso perch
sorgono esclusivamente nella nostra psiche allorch quei movimenti di materia solida, liquida,
gassosa o sciolta allo stato di spazio fluido, incidono sui nostri organi di senso. Ne segue la
rivelazione che noi viviamo in un mondo buio, silente, atono, inodore, incolore, insapore, e privo
anche di forze ed elettricit, ma animato solamente da movimenti continui od alterni di spazio
fluido che solo quando vengono ad infrangersi contro i nostri organi sensori, li pongono in
oscillazione e suscitano nella nostra psiche le sensazioni predette.
Ad ogni fenomeno fisico, costituito da un particolare movimento di materia solida, liquida, gassosa
o sciolta allo stato di spazio fluido, corrisponde quindi uno speciale fenomeno psichico, costituito
dalla sensazione suscitata nel nostro spirito, allorch quel movimento di spazio colpisce i nostri
organi di senso. Con 10 equazioni psico-fisiche, che generalizzano la legge dinerzia di Newton, ho
dimostrato la corrispondenza tra le decelerazioni della materia contro il corpo umano e le sensazioni
che sorgono nella psiche, svelando che non solamente la forza che corrisponde al prodotto della
massa per la accelerazione, ma bens anche tutte le altre sensazioni sono equivalenti a tale prodotto.
Lenorme importanza di ci consiste nel fatto che si vengono ad introdurre nella scienza, oltre ai
fenomeni fisici, anche i corrispondenti fenomeni psichici, sinora trascurati per quanto innegabili
come i primi. Cos ad esempio, il suono un fenomeno fisico, se si considera solo la vibrazione
atmosferica oggettiva e silenziosa che lo produce, mentre invece un fenomeno psichico se si
considera solo la sensazione acustica che sorge nella nostra psiche allorch quella vibrazione viene
a colpire la membrana del timpano dei nostri orecchi. Per il fatto che noi percepiamo il suono e non
la vibrazione atmosferica corrispondente, siamo pi certi del primo che un fenomeno psichico, che
della seconda che un fenomeno fisico.
Contrariamente a quanto si ritenuto sinora i fenomeni psichici (spirituali) sono quindi
sperimentalmente pi accertabili che quelli fisici. Ma con ci la concezione di Galilei, tuttora
seguita dalla scienza, di voler considerare solo i fenomeni fisici oggettivi, escludendo il soggetto
osservatore, risulta inadeguata a descrivere la realt e perci deve essere ampliata ino a
comprendere i fenomeni spirituali che in tale soggetto nascono, altrimenti si rischia di attribuire ai
fenomeni fisici (movimenti di spazio), qualit che non hanno (sensazioni), proiettando queste ultime
nel mondo oggettivo, mentre invece sono realt psichiche esclusivamente soggettive.
Infatti i movimenti di materia che urtano contro il nostro corpo e ci denunciano i fenomeni fisici,
non solo vengono alterati nella loro intensit e frequenza dai nostri organi di senso, ma vengono
altres trasformati in fenomeni di natura spirituale (sensazioni) dalla psiche che li percepisce e
valuta sotto questa forma.
Ogni fenomeno cos funzione di tre variabili: una fisica, una biologica ed una psichica. Viene cos
chiarito che solamente quando vi movimento tra lo spazio fluido e gli organi di senso, rispetto alla
psiche pu sorgere in questa una delle sensazioni citate. Ne segue che dalla duplice catena dei
movimenti spaziali oggettivi e degli oscillatori organici, rispetto alla psiche, dipendono le qualit
delle sensazioni da noi percepite. Cos ad esempio, se facciamo oscillare una mano dentro lacqua
immobile proviamo la sensazione di una forza, ora sul dorso, ora sul palmo della mano, perch vi
movimento relativo tra questa ed il liquido. Se invece facessimo oscillare anche lacqua alla stessa
frequenza ed ampiezza, nessuna forza verrebbe da noi percepita.
Allo stesso modo, quando unonda atmosferica colpisce la membrana del nostro timpano, sentiamo
un suono, ma se noi potessimo far oscillare la testa alla stessa frequenza ed ampiezza dellonda in
arrivo, non udremmo nulla. Se variassimo invece loscillazione del capo, udremmo suoni diversi a
seconda delle variazioni. Cos dicasi delle altre sensazioni. Gli effetti della relativit dei movimenti
non sono quelli di contrarre spazi e tempi per lasciare invariati i fenomeni, come ritiene Einstein,
bens viceversa sono quelli di lasciare invariati spazi e tempi e modificare invece i fenomeni, o
meglio, le loro apparenze in noi. Infatti i movimenti fisici (movimenti di spazio) e le loro qualit
(sensazioni) vengono da noi percepiti o meno e variano a seconda che esistano o meno e variano i
movimenti dello spazio e degli oscillatori organici rispetto alla nostra psiche, la quale risulta perci
il sistema di riferimento assoluto di valutazione.
La mia teoria quindi in perfetto accordo con la relativit di Galilei, non postulando nessuno scarto
da questa anche alle alte velocit della luce,ma traendo anzi da essa, cio dai moti relativi tra le
varie porzioni di spazio, la spiegazione dei fenomeni fisici oggettivi e le loro leggi, e traendo dai
moti relativi dello spazio rispetto allosservatore e che si infrangono realmente contro i suoi organi
di senso, le apparenze, le qualit (sensazioni) con le quali ci appaiono i fenomeni.
Le conferme della mia teoria si colgono quindi negli effetti rilevanti dei movimenti spaziali
oggettivi, cio nel movimento degli elettroni intorno al nucleo, nei movimenti di tutti i corpi celesti
ed in tutti gli altri fenomeni fisici provocati dal muoversi nello spazio, e si colgono anche, negli
effetti rilevanti provocati dai moti spaziali che si infrangono contro losservatore, cio nella realt
delle corrispondenti sensazioni suscitate in noi. Cos il peso, le forze, la luce, lelettricit, il suono, il
calore, il sapore, lodore, ecc., sono tutte conferme della mia teoria che non richiedono speciali e
delicati esperimenti per essere rivelati.
La teoria di Einstein invece, non intessuta sulla relativit di Galilei, ma anzi al contrario, si basa e
considera solamente gli effetti delle contrazioni di spazio e tempo che sorgono da un ipotetico non
verificarsi di tale relativit nelle trasmissioni luminose. Tale teoria perci costretta a ricercare le
sue conferme non in fenomeni tangibili a tutti, ma bens in quelle contrazioni che anche alle alte
velocit della luce sono cos piccole che rientrano nel grado degli errori strumentali e di
osservazione, per cui ancor oggi appaiono tuttaltro che accertate, e comunque i fenomeni
attribuibili a tali contrazioni sono spiegabili solo col verificarsi della relativit classica e non con la
sua invalidit, come ho dimostrato nella precedente intervista.
Cos, sembra ironia, Einstein che fu considerato il fondatore della relativit, lha invece distrutta
totalmente nelle trasmissioni luminose, ed ha con ci deviato il pensiero scientifico dal considerare
gli effetti soggettivi dei moti materiali rispetto al corpo umano, ritardando di mezzo secolo il
concetto che dalla relativit dei movimenti discendono le sensazioni, le qualit apparenti dei
fenomeni. La relativit produce le apparenze. La vera figlia della relativit di Galilei perci la
teoria delle apparenze e non lantirelativit di Einstein, che rinnega la madre e sterilizza tutte le sue
possibilit fecondative.

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