Farmacologia Applicata
Farmacologia Applicata
Farmacologia Applicata
1_Meccanismi di teratogenesi.
2_Quali sono gli agenti teratogeni?
3_Ci sono dei metodi per scoprire eventuali
malformazioni fetali?
4_Cosa provocano le radiazioni a livello
fetale? E a livello del DNA?
Rotture irreparabili della doppia elica e
dei cromosomi.
5_Dosaggio pediatrico.
Si applica il dosaggio dell’unità standard
per i F da banco. Il dosaggio dipende
8
DOMANDE DI TOSSICOLOGIA
39_Stress ossidativo.
Il glutatione è la prima sentinella, ma
si esaurisce subito
40_Quali sono gli altri meccanismi di difesa
cellulare? E che cosa succede?
Sono enzimi come la superossido
dismutasi, la catalasi, la glutatione per
ossidasi. Si può arrivare fino alla morte
cellulare se non è presente il
glutatione ed enzimi come
meccanismo di difesa. Infatti a livello
cellulare la
formazione di intermedi reattivi
(ozono, radicale
ossidrilico e superossido) danneggiano
la membrana
cellulare.
41_Che danni possono causare alla
membrana?
Alterazione della permeabilità perché
altera la sua
composizione poiché si legano a
composti che sono
facilmente attaccabili dai radicali
liberi.
42_Dove e a quali altri composti si legano?
I fosfolipidi, che sono ac grassi
polinsaturi e che quindi
sono facilmente attaccabili a livello
dei doppi legami.
43_Quand’è necessario controllare la
perossidazione dei
lipidi?
Quando si sospetta che un alimento
o un cosmetico
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Cos’è l’ADI?
_Un parametro che assicura… nell’arco di tutta la vita.
Chi la determina e come si determina?
NOEL sta per? (sapere la sigla); quantità max alla quale
non si ha l’effetto tossico. Ha valore 10 quando…, 100
quando…, 1000 quando…
FDA (Food and Drug Administration).
Dati sperimentali ricavati dalla letteratura.
_Vi trovo tutti i lavori scientifici da cui estrapolo il valore
della dose max accettabile.
LA FARMACOCINETICA
Per volume, il LIC forma il più grande compartimento idrico del corpo;
per cui tutta l'acqua di cui siamo composti è contenuta, per la gran
parte, all'interno delle nostre cellule. ]
VIA ORALE
Vantaggi:
_Semplice (capsule, compresse, perle, sciroppi,
emulsioni, sospensioni, soluzioni)
_Sicura
_Economica
_Buona compliance (richiede solo la disponibilità del
paziente).
Svantaggi:
_Non adatta per situazioni di emergenza.
_Non sfruttabile con F idrosolubili o degradati da
enzimi gastrici e
intestinali (ricircolo enteroepatico).
_Effetto di primo passaggio.
_Interazione con alimenti
_Alcuni F di uso comune, determinano irritazioni
della mucosa gastrica e intestinale: i salicilati
(Aspirina), ad es, a dosi elevate possono aumentare
il rischio di ulcera e provocare emorragie
gastrointestinali.
[ Alcuni F non possono essere assunti per via orale perché verrebbero
inattivati o distrutti dagli enzimi del succo gastrico (ad es l’insulina) o
dalla forte acidità (es le penicilline).
Altri ancora non sono assorbibili dalla mucosa gastrointestinale;
ovvero, in quest’ambito l’assorbimento avviene per diffusione
semplice ed è quindi legato al pka delle molecole introdotte e al pH
dell’ambiente, che come sappiamo è notevolmente influenzato dal
succo gastrico. Ad esempio, la chinidina, un antiaritmico molto usato,
nello stomaco assume una forte carica elettrica che ne riduce
sensibilmente l’assorbimento per cui questo F sarà assorbito (cioè
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potrà entrare nel circolo ematico) e potrà svolgere la sua attività solo
transitando nell’intestino!
La mucosa gastrica è in grado di assorbire solo pochi F, alcool e
alcune vitamine; è nel tenue che avviene la prima vera fase di
assorbimento in quanto il potere assorbente della mucosa duodenale
è molto elevato e, data la celerità con cui i F passano per il tenue,
l’assorbimento è completato nel colon. Infine anche il retto ha
capacità assorbenti sia per F introdotti per os che per quelli introdotti
per via rettale.
La somministrazione orale o rettale comporta un tempo di
assorbimento piuttosto lungo e di conseguenza un lento passaggio in
circolo (variante da sostanza a sostanza nonché dal periodo di
somministrazione: a digiuno l’assorbim è più rapido, subito dopo i
pasti avviene più lentamente). Pertanto, i F somministrabili per via
orale devono avere una minor rapidità di azione e devono essere
assunti a dosi maggiori.
Il fatto che la vel di assorbim attraverso la mucosa gastrointestinale
dipenda dal tempo di dissoluzione delle forme farmaceutiche solide,
ha consentito di realizzare preparazioni ad azione prolungata che
permettono un lento e uniforme assorbimento delle sostanze attive
per periodi di 8 e più ore con intuitivi vantaggi: somministrazioni
distanziate nel tempo ed eliminazione dei possibili inconvenienti che
derivano quando il F raggiunge troppo velocemente un’alta conc
nell’organismo.
Altro svantaggio è rappresentato dalla variabile biodisponibilità
dovuta al metabolismo epatico di primo passaggio. Il metabolismo dei
F li trasforma in composti più polari e quindi prossimi all’eliminazione.
Prima di raggiungere il circolo sistemico, un F assunto per via orale
deve essere assorbito a livello intestinale, entrare nel sistema portale
e lasciare il fegato dove, in parte viene metabolizzato, in parte
espulso nella bile e in parte lasciato così com’è (unica parte che
raggiunge la circolazione sistemica). La quota di F metabolizzata
condiziona sicuramente la biodisponibilità del F stesso; lidocaina,
morfina e nitroglicerina risultano praticamente inattivi dopo
somministrazione per via orale a causa dell’effetto di primo
passaggio.
E non dobbiamo dimenticarci del circolo enteroepatico: infatti dal
fegato il F (o i suoi metaboliti) può passare nel circolo sanguigno per
essere distribuito oppure tornare nel duodeno tramite le vie biliari*
per poi essere nuovamente riassorbito. Questo circolo enteroepatico
prolunga la permanenza del F nell’organismo e quindi la sua durata
d’azione (un es sono la digossina e le tetracicline).
Da tutto quello di cui abbiamo parlato si estrapola che non è
prevedibile la conc plasmatica di un F.
Vantaggi:
_Rapida insorgenza dell’azione farmacologica per
assenza dell’effetto di primo passaggio.
_Utile sei casi d’emergenza ( uso di F antianginosi come
la nitroglicerina).
Svantaggi:
_Sostanze sgradevoli e irritanti non possono accedere
per questa via.
_La ridotta superficie di assorbimento limita l’uso di
tale via a pochi
F dotati di elevato coeff di ripartizione.
VIA RETTALE
È una via solitamente riservata alla somministrazione di F
sintomatici, come ad es i FANS (un farmaco “causale” è
quello che cura la malattia di base, come per esempio
l'antibiotico nel caso di una polmonite, mentre un farmaco
“sintomatico” è quello che cura solo un sintomo della
malattia, per esempio l'antitosse nel caso della suddetta
polmonite), per il fatto che la mucosa rettale non possiede
le caratteristiche ottimali di mucosa assorbente (ridotta
superficie di assorbimento per l’assenza di villi –misure:
lunghezza 15 cm, superficie 400 cm2) e inoltre il plesso
emorroidario è tributario della vena cava inferiore ma anche
della vena porta e ciò fa della via rettale una sede di
assorbimento variabile oltre che limitata.
Vantaggi:
_Utile in campo pediatrico onde evitare di perdere il
F con il rigurgito del bambino o quando il cavo orale
è precluso da vomito; _Rappresenta una buona
alternativa alla via orale specialmente per un
motivo: offre il vantaggio che la maggior parte del F
assorbito non passi attraverso il fegato per poter
entrare nella circolazione sistemica in quanto solo la
vena emorroidaria superiore si immette nel circolo
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portale mentre quella media e inferiore si aprono
nella vena cava inferiore.
Svantaggi:
_Tuttavia quanto appena detto sopra è anche uno
svantaggio perché non è prevedibile la quota di F
veicolata direttamente al fegato e sottoposta
all’effetto di primo passaggio (il F, dividendosi tra le
tre vene e, portando una di queste al fegato, verrà
in parte metabolizzato e ciò fa dell’assorbimento
rettale, un processo irregolare e incompleto e
dunque inaffidabile in terapie che esigono
periodicità e accuratezza nei dosaggi).
_Irritante
VIA INIETTIVA
Vantaggi:
La somministrazione per via parenterale, cioè
mediante iniezione del F nell’organismo, può essere
intramuscolare, endovenosa e sottocutanea, e
presenta rispetto a quella orale, alcuni vantaggi
fondamentali: innanzi tutto il F iniettato evita il
filtro epatico e quindi il dosaggio sarà accurato e
preciso ottenendo effetti terapeutici più rapidi e
aspettati; inoltre possono essere somministrati F
irritanti per la mucosa orale e gastrointestinale; e
infine le vie iniettive costituiscono l’unica
alternativa possibile quando il paziente non vuole o
non può assumere F per via orale.
VIA INTRAMUSCOLO
È la più comune e viene effettuata in zone muscolari quali i
glutei, pettorali, deltoide e bicipiti (brachiale o femorale,
cioè muscoli rispettivamente del braccio o della gamba).
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L’assorbimento è totale ma varia il tempo di passaggio in
circolo che è legato al flusso sanguigno, al grado di
solubilità del F, agli eccipienti e al tipo di muscolo (il
deltoide è molto più vascolarizzato del gluteo).
Le caratteristiche di questa via di somministrazione
riguardano:
_Il meccanismo:
• Sostanze lipofile vengono assorbite per diffusione
passiva
• Sostanze idrofile sfruttano i pori dei capillari (F
idrosolubili
vengono assorbiti per penetrazione tra gli spazi
larghi presenti
tra le cellule endoteliali).
• Macromolecole entrano nei pori del sistema linfatico
(Proteine e F ad
alto PM possono penetrare l’endotelio tramite il
circolo linfatico
(rallentamento dell’assorbimento).
_Il veicolo:
• Acquoso: assorbimento in 30 min
• Oleoso: assorbimento molto lento
Una soluzione acquosa permette un assorbimento più rapido
di una
soluzione oleosa.
Tramite iniezioni intramuscolari è possibile somministrare
anche F di natura oleosa che non possono assolutamente
essere somministrati per via endovenosa.
_I vantaggi:
• Rapidità di assorbimento maggiore rispetto alla via
orale e sottocutanea
• Possibilità di somministrazione di F idrofili
• Possibilità di usare F in solventi oleosi
• Possibilità di usare formulazioni ritardo: F
idrosolubili a pH diversi
da quello circostante (quando i F sono in soluzione
oleosa o in forme
di deposito possono essere ottenuti assorbimenti
lenti e uniformi).
_Gli svantaggi:
• Dolore
• Piccoli volumi
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• Assorbimento discontinuo
• La sostanza iniettata può precipitare causando
necrosi e ascessi sterili.
Ciò può essere dovuto a soluzioni di F in solventi
totalmente o
parzialmente non acquosi (es oleosi) o acquosi ma a
pH non fisiologico
che provocano precipitazione del F e un suo
assorbimento lento e
incompleto. L’uso di queste formulazioni è
giustificato solo quando si
vuole ottenere un effetto ritardato (in questo caso si
definiscono
formulazioni ritardo) per ottenere livelli plasmatici
costanti e protratti
con un’unica somministrazione.
• Una iniezione IM provoca sempre una lesione alle
cellule muscolari.
• Limitata area di contatto per la diffusione del F
dopo l’iniezione.
• In alcuni obesi è risultato che lo spessore del
grasso sottocutaneo (tessuto che ricopre il muscolo) risulta
superiore alla lunghezza dei normali aghi ipodermici e che
quindi un’iniezione intramuscolo è in realtà un’iniezione nel
tessuto adiposo! Ciò può essere attribuibile sia ad un
vantaggio che ad uno svantaggio; infatti il minor
assorbimento che ne risulta per la minor vascolarizzazione
del tessuto adiposo nonché per la sua maggior affinità per
le sostanze lipofile che vengono da questo intrattenute,
comporta uno svantaggio nella terapia d’urgenza (l’uso di
diazepam, lidocaina e digossina che sono assorbiti
lentamente per questa via è sconsigliato); d’altra parte però
possono essere evitate le possibili conseguenze
dell’iniezione IM come l’accidentale (e pericolosa) iniezione
endovenosa per l’entrata dell’ago in un vaso, e questo
grazie al fatto che l’adipe è meno perfuso del muscolo, o
come l’induzione di paralisi dei nervi (meno possibile
nell’adipe perché sempre meno innervato del muscolo).
VIA SOTTOCUTANEA
Prevede l’interazione del F nel derma il quale è a
contatto con capillari ematici e linfatici. Non è molto
usata.
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Dopo iniezione comincia l’assorbimento che vede F
idrosolubili penetrare tra gli spazi larghi presenti tra
le cellule endoteliali e F ad alto PM penetrare
tramite il circolo linfatico (assorbimento più lento).
Vantaggi:
_Maggior rapidità di assorbimento rispetto alla via
orale
_Le vie sottocutanee sono spesso utilizzate per la
autosomministrazione; il F può essere iniettato nel
tessuto connettivale sottocutaneo dell’avambraccio o
dell’addome.
_Somministrazione di preparazioni a rilascio
controllato, ovvero è adatta per l’impianto
sottocutaneo di forme farmaceutiche solide a lento
rilascio (ormoni steroidei) caratterizzate da un lungo
processo di assorbimento (settimane o mesi), ma
anche per somministrare preparazioni ritardo di
insulina (che sono sospensioni cristalline o soluzioni
in veicoli non acquosi).
Svantaggi:
_E’ più dolorosa della IM a causa della presenza di
abbondanti fibre dolorifiche; anche qui si può avere
necrosi.
_Volumi molto piccoli
_Non si possono somministrare F irritanti come la
Penicillina G.
_L’assorbimento è più lento rispetto all’IM a causa
della limitata irrorazione ma sempre buono per la
grande area di assorbimento!
VIA ENDOVENA
Iniezione unica (in bolo) o infusione continua (che
permette di regolare la dose infusa in base alla
risposta del paziente).
Vantaggi:
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_Effetto immediato nelle terapie d’urgenza*
(soprattutto se in bolo): Non esiste assorbimento e
la biodisponibilità è massima. Pertanto è la via che
consente, oltre che la maggior rapidità nell’azione,
le conc plasmatiche volute!
*convulsioni, attacchi di asma, aritmie cardiache,
crisi ipertensive ecc..
_Entità dell’effetto continuamente modulabile (per
infusione)
_Accuratezza di dosaggio
_Possibilità di somministrare grandi volumi per
lunghi periodi (per
infusione)
_Possibilità di somministrare anche soluzioni irritanti
mediante diluizione (per infusione), F con alto PM
(che non riuscirebbero a penetrare nel circolo
ematico o che vi penetrerebbero lentamente, dopo
assorbimento per via linfatica) o F con scarsa
biodisponibilità orale (es morfina).
Svantaggi:
_ Il F somministrato non può essere rimosso (per cui
se si
somministra un F per errore, il danno non è
reversibile)
_ Pericolosità per la rapida insorgenza dell’effetto
farmacologico
(soprattutto se in bolo); si raggiungono
immediatamente i più alti
livelli ematici con possibili reazioni indesiderate.
_Maggior gravità di reazioni allergiche
_Solo somministrazione di soluzioni acquose, non di
sospensioni o
soluzioni oleose che determinerebbero embolie
(rappresenta
un’eccezione il Diazepam, anestetico generale, il
quale non è molto
solubile e viene somministrato in forma di
emulsione; pertanto la
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quantità somministrata deve essere inferiore ai 5
mg/min onde
evitare il rischio di precipitazione, embolie e
tromboflebiti).
_Effetti tossici locali (flebiti) o sistemici possibilmente
dovuti ad un
dosaggio non accurato; a proposito di questo, l’iniezione
in bolo
deve essere fatta lentamente (durata circa 2 min) così
da poter essere
sospesa nel caso dovessero comparire effetti tossici
(esclusi casi
d’urgenza come ad es nella somministrazione di
diazossido, ipotensivo).
_Rischio di trasmissione di malattie infettive.
_Un’ iniezione EV deve essere praticata solo da
personale medico
qualificato.
VIA CUTANEA
Cioè sull’epidermide.
Veicolo: Creme, pomate, unguenti, cerotti.
La pelle è costituita da tre strati principali che dal
più esterno al più interno sono:
_L’epidermide: a sua volta suddiviso in 4 strati:
_corneo
_g
ranuloso
_s
pinoso
_g
erminativo
_Il derma:Tessuto intermedio formato dal
connettivo. (Somministrazione intradermica)
_L’ipoderma: Tessuto adiposo (via sottocutanea)
VIA POLMONARE
COEFFICIENTE DI OSTWALD
Il Coeff di O. per le vie aeree è l’analogo del Coeff di
ripartizione per le altre vie in quanto entrambi
esprimono l’assorbimento di un F per diffusione
semplice. In questo caso ciò avviene nella terza zona
dell’apparato respiratorio.
Tale assorbimento è rapido e completo e, se la
somministrazione procede per un certo lasso di
tempo, la conc. di gas nel sangue si equilibrerà con
quella della miscela inspirata e la vel con cui verrà
raggiunto l’equilibrio dipende soprattutto dal
Coefficiente di Ostwald.
Tutti i gas sono solubili nei liquidi. Tale solubilità
dipende dalla natura del F, dalla temperatura e dalla
pressione, infatti la quantità di gas che si scioglie in
un liquido è direttamente proporzionale alla
pressione del gas (legge di Henry) ed inversamente
proporzionale alla temperatura del liquido. La
solubilità di un gas in un liquido può essere espressa
mediante il coefficiente di Ostwald che è
rappresentato dal rapporto tra la conc di F nel
plasma e quella presente nella miscela, all’equilibrio
e alla temperatura corporea.
Un coeff di O. basso (vuol dire che è favorito il
denominatore) indicherà che il F è poco solubile
perché rimane in gran parte nella miscela, e
viceversa se alto.
Se voglio che i F facciano effetto prima devo
aumentare la ventilazione polmonare (frequenza e
profondità del respiro)!
In conclusione possiamo dire che:
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Il sito di assorbimento e quindi la biodisponibilità dei
F somministrati per via aerea è determinata dalla
grandezza delle particelle poiché è da questa che
dipende la profondità di penetrazione dell’albero
respiratorio.
Vantaggi:
_Molto rapido l’assorbimento dei F a livello alveolare
data la sottile (l’epitelio alveolare è
monostratificato) nonché elevata superficie di
assorbimento (circa 100 mq) e la ricca
vascolarizzazione.
_Viene utilizzata nell’anestesia generale
_Utile in situazioni d’emergenza (es ß2–agonisti negli
attacchi d’asma).
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Svantaggi:
_Scarsa possibilità di regolare la dose di F assunto.
_Irritante (molti F possono risultare irritanti a livello
dell’epitelio polmonare).
_Richiede l’applicazione di un apparecchio erogatore
(aerosol, nebulizzatore, micronizzatore, per gas).
§
FARMACOLOGIA PERINATALE
COMPARTIMENTO MATERNO
COMPARTIMENTO PLACENTARE
• Caratteristiche chimico-fisiche
Anche il passaggio transplacentare come quello per le altre
membrane biologiche, dipende dalla liposolubilità e dal
grado di ionizzazione del F.
F molto lipofili diffondono facilmente attraverso la placenta
e riescono così ad entrare nella circolazione fetale.
Ad esempio, il tiopentale, un F usato comunemente per
effettuare il taglio nel parto cesareo, grazie alla sua elevata
lipofilia attraversa immediatamente la placenta potendo
causare sedazione e apnea al neonato. Mentre, i farmaci
altamente ionizzati come succinilcolina e d-tubocurarina,
usati anch’essi nel cesareo, grazie alla loro polarità non
riescono ad attraversare la placenta facilmente per cui
raggiungono il feto a concentrazioni molto basse.
Ma l’impermeabilità della placenta ai composti polari non è
assoluta in quanto
può essere superata con alti gradienti di concentrazione
materno-fetali grazie ai quali si può avere anche
l’assorbimento di sostanze polari.
59
[ I barbiturici sono ipnoinduttori e degli anticonvulsivanti e, data
l’elevata lipofilia, attraversano tutte le membrane senza difficoltà,
compresa quella placentare.
Mostrano una scarsa affinità per le plasmaproteine. Il catabolismo dei
barbiturici avviene tramite processi di ossidazione epatica effettuati
dal sistema del citocromo P450. I cataboliti ossidati idrofili vengono
infine eliminati tramite l’emuntorio renale.
Si dividono in base alla durata d’azione che, per il tiopentale,
PENTOTHAL® , è immediata, cioè ultrarapida, per il pentobarbital è
breve e per il fenobarbital è lunga.
L’effetto repentino e la brevissima durata d’azione del tiopentale
dipendono dalla più elevata liposolubilità della classe a cui
appartiene, proprietà che, da un lato favorisce il passaggio attraverso
la barriera ematoencefalica e, nel caso della gravidanza, attraverso la
membrana placentare, ma dall’altro ne condiziona una rapida
redistribuzione al tessuto adiposo, laddove il composto viene
sequestrato, con conseguente caduta dei livelli plasmatici ed il
relativo esaurirsi dell’effetto. ]
COMPARTIMENTO FETALE
TERATOGENESI
Teratogeni sono gli effetti negativi prodotti sull’embrione.
Tali effetti possono essere sia reversibili che irreversibili;
questi ultimi possono essere embrioletali (aborto
spontaneo o nascita del bambino morto), e quindi essere
effetti incompatibili con la vita, oppure teratogeni
(determinando delle anomalie strutturali e/o funzionali).
PERIODO DI ESPOSIZIONE
Rispetto agli adulti, gli organismi in via di sviluppo
subiscono rapidi e complessi cambiamenti in un tempo
relativamente breve. Gli stadi di sviluppo che rendono un
organismo suscettibile ad un tossico sono, il periodo
precedente l’impianto e il periodo embrionale, fetale
eneonatale.
RELAZIONE DOSE-RISPOSTA
1• Meccanismi di
teratogenesi 3• Agenti teratogeni
I MECCANISMI DI TERATOGENESI
II MANIFESTAZIONI TERATOGENE
Si distinguono:
Cause materne:
Cause fetali:
• insufficienza placentare
70
• disordini genetici ed alterazioni cromosomiche
• anomalie congenite
Malformazioni:
Disordini funzionali:
Sono dovuti generalmente a una terapia ormonale nella fase
più avanzata della gravidanza.
_Androgeni e progestinici possono portare sia alla
mascolinizzazione del feto femminile sia a cardiopatie che ad
alterazioni ossee.
72
_Il dietilstilbestrolo (estrogeno di sintesi) può causare
adenocarcinoma vaginale in ragazze di 15 nate da madri che
hanno assunto questo farmaco.
_La streptomicina può indurre ototossicità per l’accumulo di
aminoglicosidi nell’orecchio; un uso prolungato può indurre
sordità.
1) Agenti fisici:
Radiazioni a scopo terapeutico e non: Indagini diagnostiche
con iodio radioattivo (in caso di patologie alla tiroide) ; armi
atomiche.
L’ esposizione dell’embrione a radiazioni ionizzanti può
provocare morte uterina o effetti teratogeni
(malformazioni).
2) Agenti biologici:
_Virus della rosolia (un Rubivirus)
_Citomegalovirus un Herpesvirus, che provoca “infezioni da
citomegalovirus”)
_Treponema pallidum (il batterio che causa la Sifilide)
_il protozoo della Toxoplasmosi (Toxoplasma)
QUESTI SARANNO TUTTI TRATTATI NELL’ARGOMENTO “F PER CURARE
IL FETO”.
• ALCOOL
L’assunzione cronica ed eccessiva di alcol da parte di donne
in gravidanza può condurre alla cosiddetta “πindrome
Alcolica Fetale (FAπ)” che consiste
in malformazioni quali:
_Ritardo mentale _Ritardo della _Microencefalia
crescita
Per non parlare dell’aumento degli aborti spontanei e della
compromissione del Sistema Immunitario del neonato.
I danni arrecati dall’alcool sono dovuti al suo effetto
inibitorio sulla proliferazione cellulare dell’embrione
75
nell’organogenesi ma anche alla malnutrizione fetale per
danno,sempre da parte dell’alcool, alla placenta.
Infatti l’etanolo attraversa facilmente la placenta
raggiungendo elevate concentrazioni a livello embrionale e
fetale e persistendo parecchie ore dopo l’assunzione.
• FUMO DI SIGARETTA
Il fumo in gravidanza aumenta la mortalità perinatale
(aborto) e il numero dei parti prematuri; ma l’effetto
principale sul feto è il ritardo della crescita: si stima che, a
seconda del numero di sigarette fumate, il peso fetale possa
ridursi anche di mezzo chilo rispetto a quello delle donne
non fumatrici. Infatti una è stato dimostrato che la riduzione
del numero di donne non fumatrici ha portato a un non
indifferente aumento del peso medio dei neonati.
Le componenti della sigaretta che ci interessano
farmacologicamente sono :
la nicotina e il monossido di carbonio.
Nell’uomo il fumo di sigaretta porta a una riduzione dose-
dipendente del numero e della fertilità degli spermatozoi.
Nei bambini nati da madri fumatrici vi è una più alta % di
morte improvvisa nella culla e di apnea della prematurità.
• Per quanto riguarda il monossido di carbonio: I suoi effetti
sul feto sono dovuti alla ridotta cessione di ossigeno ai
tessuti conseguente all’affinità dell’emoglobina per il CO che
è 100 volte superio a quella che ha per l’O !! per cui, se
l’emoglobina non cede ossigeno al feto, questo va in ipossia
per la formazione di carbossiemoglobina (Hb-CO). Tali
alterazioni dell’ossigenazione fetale prodotte da CO si
accordano col danno cerebrale fetale, con l’alta incidenza di
aborti spontanei e con la nascita di neonati a sotto peso.
• Per quanto riguarda la nicotina: è la maggiore
responsabile di parti prematuri in quanto si concentra nel
compartimento fetale più che in quello materno e induce il
tempestivo distacco della placenta.
DIABETE
Quadro morboso che peggiora in gravidanza per la diminuita
tolleranza al glucosio che si registra anche in donne normali.
In donne diabetiche è più alto il rischio di malformazioni,
aborti e mortalità neonatale .
PATOLOGIE TIROIDEE
• IPOTIROIDISMO
Donne gravide affette da ipotiroidismo mettono il feto a
rischio di distacco placentare, nascita di feto morto,
malformazioni e danneggiamento del SNC fetale.
La cura è la stessa anche in gravidanza e cioè mediante
somministrazione
L-Tiroxina che ha un’emivita lunga abbastanza da dover
essere somministrata una volta al giorno.
• IPERTIROIDISMO
In questo caso si può avere distacco della placenta (e
conseguente parto prematuro) e aborto spontaneo.
Trattamento terapeutico in tre modalità:
_Somministrare F antitiroidei per bloccare la sintesi di
ormoni tiroidei così da eliminare l’eccesso. Es Tionamidi
quali Carbimazolo, Metimazolo e Propiltiouracile (PTU) che
bloccano la sintesi degli ormoni tiroidei mediante inibizione
dell’incorporazione dello ioduro nei residui di tireoglobulina.
La PTU addirittura riesce anche inibire l conversione di T4 a
T3 nei tessuti periferici. L’assunzione di dosi terapeutiche di
Tionamidi in gravidanza non nuoce al feto perché non dà
alcun effetto teratogeno.
Per il trattamento di alcune manifestazioni
dell’ipertiroidismo (es la tachicardia) vengono impiegati
anche ß-bloccanti come propranololo e atenololo.
_Eliminare il tessuto iperfunzionante con lo iodio radioattivo
(isotopo 131) MA questo è assolutamente controindicato in
gravidanza perché può provocare mutazioni genetiche.
_Tiroidectomia, ovvero l’asportazione chirurgica del tessuto
tiroideo in eccesso. Ma questo è pur sempre un intervento e
quindi è anche una cosa a cui si ricorre in casi estremi e cioè
laddove le tionamidi non possono essere assunte o in casi di
ipertiroidismo grave.
4) Agenti chimici:
Xenobiotici:
_Farmaci per curare la madre*
_Farmaci per curare il feto o il neonato (Farmacologia perinatale)
_Farmaci per curare il bambino (Farmacologia pediatrica)
1) Anticonvulsivanti
8) Ormoni (steroidei e non)
2) Anticoagulanti: Warfarin
9) Antistaminici antiemetici
3) Retinoidi
10)Talindomide
4) Litio
11)πalicilati (aspirina)
5) Antibiotici
12)Vaccinazioni
6) Antineoplastici
13)Antagonisti ß-
7) Glucocorticoidi adrenergici
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15) Preparazioni a base
14)Farmaci per la tiroide di ferro
1) ANTICONVULSIVANTI
( I Più USATI SONO FENITOINA, CARBAMAZEPINA E SodioVALPROATO )
C’è però il discorso che la malattia della madre nuoce al feto più
degli antiepilettici in quanto è possibile che attacchi epilettici
non trattati provochino ipossia cerebrale fetale con
conseguente ritardo mentale e nello sviluppo; pertanto gli
antiepilettici sono un esempio di farmaci che non dovrebbero
esser sospesi in gravidanza nell’interesse non solo della madre
ma anche del feto.
MECCANISMO D’AZIONE:
Gli antiepilettici inibiscono la coniugasi intestinale che
permette l’assorbimento dei folati contenuti negli alimenti
79
(l’ac folico di sintesi è infatti un F che non necessita della
coniugasi per poter essere assorbito).
2) ANTICOAGULANTI: WARFARIN
( il più importante dei derivati cumarinici, antagonisti della
vit. K)
4) IL LITIO
5) ANTIBIOTICI
[ Antibiotici:
_Le penicilline sono sicure. Pertanto tra gli antimicrobici è
consigliabile utilizzare la penicillina e i suoi derivati (ampicillina,
amoxicillina) più o meno associati al sulbactam. Parimenti risulta
essere innocuo l’uso dell’eritromicina, usata spesso nelle gravide
allergiche alle penicilline.
_Le cefalosporine sono spesso prese in considerazione, ma poiché gli
studi nell’uomo non sono riusciti ad escludere la possibilità di danni,
tali antibiotici devono essere usati solo se strettamente necessari.
_Il cloramfenicolo, anche se somministrato ad alte dosi alla madre,
non è dannoso per il feto; il neonato, tuttavia, non è in grado di
metabolizzare adeguatamente il cloramfenicolo e gli elevati livelli
ematici che ne risultano possono provocare un collasso
cardiocircolatorio (sindrome grigia del bambino).
_I sulfamidici (usati per combattere la sintomatologia influenzale)
attraversano la placenta; poiché hanno una grande affinità di legame
per le proteine, possono spostare la bilirubina dai suoi siti di legame.
La sulfapiridina, ha una capacità molto debole di spostare la bilirubina
e presenta perciò dei rischi minimi per il feto. Se i sulfamidici vengono
somministrati prima del 5°mese, la placenta elimina efficacemente la
bilirubina, riducendo al minimo i rischi per il feto mentre, se usati in
prossimità del parto possono provocare ittero neonatale.
_I chinolonici devono essere adoperati con riserva durante la
gravidanza in quanto sono stati recentemente messi in discussione a
causa degli studi che mostrano come la ciprofloxacina e la
norfloxacina abbiano un'elevata affinità per l'osso e la cartilagine e
quindi possono causare artralgia (dolori articolari) nel neonato;
d’altro canto non provocano nessuna malformazione.
6) ANTINEOPLASTICI
• Antimetaboliti quali:
_Antifolati (Metotrexato, MTX)
_Antagonisti pirimidinici (5-fluoruracile e citarabina)
_Antagonisti purinici (6-mercaptopurina e 6-tioguanina)
_Idrossiurea
• Alcaloidi naturali:
_Della Vinca (Vincristina, Vinblastina e Vinorelbina)
_Tassani (Taxolo)
_Podofillotossine (Etoposide e Teniposide)
_Camptotecine (Topotecano e Irinotecano)
• Enzimi quali:
_Asparaginasi
• Ormoni quali:
_Adrenocorticosteroidi (Dexametasone)
_ Aminoglutetimide
_ Antiestrogeni (Clomifene e Tamoxifene)
_Antiandrogeni (Steroidei: Ciproterone; Non steroidei:
Flutamide)
_Analoghi del GnRH (Goserelina)
7) GLUCOCORTICOIDI
9) ANTISTAMINICI E ANTIEMETICI
10) TALIDOMIDE
In realtà oggi è ben noto che le cause più comuni di stress ossidativo
scatenante l'emolisi sono la febbre, le infezioni acute virali e
batteriche e l'acidosi diabetica; questo ha portato alla riabilitazione di
alcuni farmaci, in passato vietati, che, se assunti a dosi terapeutiche,
oggi vengono ritenuti sicuri.
Ne sono un esempio due farmaci di uso comune, l'aspirina ed il
paracetamolo. Numerosi studi attestano infatti che l'aspirina, quando
96
assunta ai dosaggi terapeutici abituali da pazienti affetti dalle comuni
varianti di deficienza di G6PD non è responsabile di emolisi e, se
questa si verifica, quasi certamente è dovuta ad una infezione o alla
febbre. Il farmaco è sicuro anche quando viene utilizzato
cronicamente a basse dosi come trattamento antiaggregante. Lo
stesso vale per il paracetamolo: in studi condotti in pazienti con
varianti anche gravi di deficienza di G6PD, il farmaco, a dosi
terapeutiche, non ha provocato emolisi e i casi che continuano ad
essere segnalati sono da attribuire alla concomitanza di febbre o
infezioni. Ciononostante, le schede tecniche delle specialità che
contengono paracetamolo ed acido acetilsalicilico riportano tuttora
come misura prudenziale mantenuta dalle ditte produttrici
l'avvertenza di "somministrare con cautela" questi farmaci ai pazienti
con deficit di G6PD.
12) VACCINAZIONI
• Funzioni:
Antagonizzano gli effetti prodotti dall’attivazione dei ß-
adrenocettori le quali sono principalmente:
_L’effetto sul cuore, cronotropo, dromo tropo e inotropo
positivo.
_Rilasciamento della muscolatura liscia (dei vasi, dei bronchi e di
stomaco e intestino)
• Usi terapeutici:
Soprattutto come : _F antipertensivi
_F antianginosi (nell’angina da sforzo*)
E anche come: _F antiaritmici
_Nello scompenso cardiaco lieve-moderato
IN GRAVIDANZA
Gli antagonisti ß-adrenergici usati da donne ipertese in
gravidanza causano ritardo della crescita e complicazioni
neonatali quali ipotensione, bradicardia e morte.
L’entità e il tipo di effetto teratogeno dipendono dal periodo
di trattamento che si fa’ più rischioso a partire dal III mese
(si avranno neonati sottopeso).
15) α-METILDOPA
1_GLUCOCORTICOIDI
Meccanismo d’azione:
1_AMBROXOLO
2_FENOBARBITAL
ROSOLIA
La rosolia è una malattia causata da un Rubivirus che si
trasmette da persona a persona con le goccioline della tosse
o degli starnuti, insomma con la saliva.
Questa affezione virale, se riscontrata nel primo trimestre di
gravidanza aumenta il rischio di sviluppare un quadro dose-
risposta di tipo B e cioè ritardo mentale, malformazioni
(sordità e cardiopatie sono le più comuni) e morte fetale; in
realtà il virus, che è perfettamente in grado di attraversare
la placenta, provoca spesso la morte dell’embrione.
106
La vaccinazione contro la rosolia rappresenta l’unica cura
per salvare il feto ma va fatta almeno due mesi prima del
concepimento perché il vaccino contiene un ceppo attenuato
di virus e, se da un lato riduce il rischio di infezione nella
madre, dall’altro rappresenta invece un rischio di infezione
della placenta e del feto che indurranno le stesse
malformazioni del virus.
INFEZIONE DA CITOMEGALOVIRUS
È molto comune e asintomatica nella maggior parte dei
pazienti.
Anche questo virus come quello della rosolia, è in grado di
attraversare la placenta e indurre più la morte che le
malformazioni fetali; malformazioni che possono essere:
microencefalia, microfltalmia e ritardo mentale
TOXOPLASMOSI
Questa affezione da protozoi può provocare malformazioni
congenite se contratta in gravidanza come microencfalia
dopo infezione fetale.
107
Terapia: Trattare il soggetto con Spiramicina oppure, in caso
di intolleranza, con Roxitramicina (entrambi i F
appartengono alla famiglia dei Macrolidi).
SIFILIDE
Malattia infettiva a trasmissione sessuale.
Il Treponema pallidum può benissimo attraversare la
placenta e infettare il feto.
Anche in questo caso si tratta di infezione asintomatica
capace di causare al feto gravi danni permanenti: ritardo
della crescita morte fetale, morte neonatale.
Terapia: Contro il Treponema pallidum è molto efficace la
Penicillina. Sappiamo
però che tale antibiotico può indurre ipersensibilità di tipo 1 come
effetto collaterale;
in questo caso l’Eritromicina (Macrolidi) resta l’unica alternativa
efficace.
5_ANTIARITMICI
FARMACOLOGIA PEDIATRICA
(DEL NEONATO E DELL’INFANTE)
ASSORBIMENTO
In neonati e bambini, l’assorbimento dei F somministrati
localmente e per via intramuscolo è influenzato dal flusso
ematico a livello del sito di somministrazione! Mentre quello
dei F somministrati per via orale, dalla funzione
gastrointestinale!
FUNZIONE GASTROINTESTINALE
Due cose sono importanti: l’acidità e lo svuotamento
gastrico.
_Nei neonati la secrezione acida ha inizio solo dopo la nascita
e raggiunge la conc più alta nel giro di parecchie ore.
Nei prematuri invece compare più lentamente e raggiunge la
conc max verso il 4° gg di vita. Ciò implica che F acidolabili
come le penicilline, che cioè sono inattivati parzialmente o
totalmente dal pH (basso) dello stomaco, non verranno
degradati e saranno assorbiti.
_Per quanto riguarda lo svuotamento gastrico, questo è
rallentato dalla nascita ai 6 anni; pertanto i F che sono
assorbiti soprattutto nello stomaco, lo sono ancora di più. Per
F assorbiti nel tenue invece, il risultato sarà un ritardato
assorbimento dovuto al rallentamento intestinale. Inoltre la
peristalsi è anch’essa rallentata e ciò rende imprevedibile
l’effetto terapeutico che si può avere sui neonati: se ad es è
rallentata sarà assorbita una quantità maggiore del solito il
che significa che da una dose altrimenti normale possono
scaturire fenomeni tossici. Al contrario, un aumento della
peristalsi, come in caso di diarrea, frequente nei bambini,
ridurrà l’assorbimento in quanto il tempo di contatto con la
vasta superficie intestinale è notevolmente ridotto.
DISTRIBUZIONE
• Detto in parole povere: l’acqua corporea totale rappresenta
una % di peso maggiore nei neonati e negli infanti rispetto
agli adulti. Pertanto il Vd dei I idrofili aumenta mentre quello
dei F lipofili diminuisce!
Infine, nei neonati vi è anche un minor legame F-proteico il
che ci dice che vi è una maggior conc di F libero rispetto
all’adulto.
Influenzano la distribuzione:
_L’acqua corporea
_Il grasso corporeo
_Il legame alle Pp
• Il neonato ha una % di acqua maggiore dell’adulto.
114
IN CONCLUSIONE:
_La maggior conc di F libero
_La minor eliminazione metabolica
_La minor eliminazione renale
_Una BEE non ancora perfettamente sviluppata
METABOLISMO
In parole povere:
• Nel neonati vi è una ridotta attività di glucuroconiugazione
epatica da cui deriva la ridotta clearance renale di tutti quei
F metabolizzati dal fegato come l’aspirina, il fenobarbital, la
fenitoina, la caffeina, il cloramfenicolo (e la bilirubina).
• Nell’infante invece il peso del fegato, in proporzione al peso
corporeo, è maggiore di quello dell’adulto il che porta ad una
maggiore clearance epatica di diversi F (teofillina,
carbamazepina, fenobarbital, fenazone (o antipirina, un
analgesico e antipiretico).
ELIMINAZIONE RENALE
116
1_Cloramfenicolo
2_Tetracicline
3_Sulfamidici
4_ Antiepilettici
5_ Digossina
6_ Aspirina
7_ Vitamine
8_Esaclorofene
6_ASPIRINA:
Bambini tra i 6 mesi e i 15 anni possono sviluppare la
Sindrome di Reye (che in realtà può venire anche agli adulti
ma ciò non accade con la stessa frequenza con cui accade nei
bambini).
Generalmente si verifica in seguito al trattamento con
aspirina di bambini in stato febbrile virale (es varicella e
rosolia). Ed oggi è infatti diventata molto rara poiché
l’aspirina non è più raccomandata ai bambini.
Questa sindrome interessa tutti gli organi del corpo ma è più
nociva per il cervello e il fegato causando un aumento
improvviso di pressione all'interno del cervello (edema
cerebrale) e accumuli voluminosi di grasso nel fegato; la
degenerazione adiposa del fegato può essere così grave da
portare ad uno stato di coma o addirittura alla morte.
I sintomi iniziali sono vomito persistente ed irritabilità
nell’atteggiamento.
119
7)_VITAMINE
Il rachitismo è una malattia, ormai rarissima, tipica dell'età
pediatrica,
caratterizzata da un difetto di calcificazione delle ossa, causata
principalmente
da una mancanza di Vitamina D. La malattia si manifesta
soprattutto durante il periodo di maggiore accrescimento osseo,
in particolare nei primi due anni di vita.
120
8_ESACLOROFENE (disinfettante)
Il suo assorbimento per via cutanea è neurotossico per il
bambino a cui può cisti cerebrali (sacche chiuse da una
membrana ben distinta, contenenti un materiale liquido o
semisolido) ed altre neuropatologie. Ciò avviene perché
questo F questo composto viene eliminato con la bile solo
dopo glucuroconiugazione che, come sappiamo è
scarsamente efficiente nel neonato; quindi la sua
eliminazione è fortemente ritardata
Con conseguente accumulo e prolungamento dell’emivita.
DOSAGGIO PEDIATRICO
121
§
FARMACOLOGIA GERIATRICA
4_ F anti-infiammatori
5_ F anticoagulanti
FARMACOCINETICA
ASSORBIMENTO
Gli anziani mostrano delle variazioni rispetto
all’adulto nella funzione gastrointestinale e nella
somministrazione di F per via transdermica.
• Funzione gastrointestinale:
_Aumento del pH gastrico per riduzione della
secrezione acida.
Ciò altera la dissoluzione di alcuni F e ne riduce
l’assorbimento.
_Diminuzione del num. di cell. assorbenti, con riduz.
dell’assorbim.
_Diminuzione motilità gastrointestinale (lo svuotam. e
la motilità gastrica determinano la vel di arrivo di un
F al tenue dove l’assorbim dei F avviene per
diffusione semplice);
_Diminuzione dell’attività dei sistemi di trasporto
attivo di calcio, ferro, e cianocobalamina.
• Via transdermica
È la terapia più indicata verso gli anziani.
I F con un’elevata clearance da parte del fegato
possono mostrare un’aumentata biodisponibilità
nell’anziano.
Come sappiamo, la biodisponibilità dei F dipende sia
dall’assorbimento che dal metabolismo presistemico
(effetto di
I passaggio) da parte della mucosa gastrica e del
fegato, e quella di F come Lidocaina, Propranololo e
Labetalolo è maggiore negli anziani, il che implica un
minor effetto di I passaggio. Per questo è più
vantaggiosa la via transdermica.
124
DISTRIBUZIONE
La composizione corporea è uno dei fattori più
importanti nell’alterare la distribuzione dei F nei
pazienti anziani.
METABOLISMO
125
ESCREZIONE RENALE
I F idrosolubili vengono eliminati rapidamente mentre
quelli a più alto coeff di ripartizione (detto anche
coeff di liposolubilità) vengono riassorbiti dai tubuli
renali.
127
Nell’anziano si verifica
_Diminuzione perfusione renale
_Diminuzione vel di filtrazione glomerulare
_Alterazione funzionalità tubulare
• Sedativo-ipnotici
Come sappiamo appartengono ai sedativo-ipnotici
BDZ, Barbiturici, ansiolitici non benzodiazepinici
(composti da antidepressivi e buspirone) e ipnotici
non benzodiazepinici ( Zopiclone, Zolpidem, Zpeplon
e Barbiturici).
• F per l’Alzheimer
L’Alzheimer è una malattia che provoca demenza e
cioè perdita della memorie e delle funzioni cognitive
fino a ridurre l’individuo a uno stato vegetativo.
Viene usata la Tacrina e la Rivastigmina che bloccano
sia l’acetilcolinesterasi che la butirrilcolinesterasi.
F CARDIOVASCOLARI
• Anti-ipertensivi
I diuretici tiazidici sono i più usati anche se i loro
effetti tossici come ipocaliemia e iperglicemia sono
più pericolose per l’anziano perché maggiormente a
rischio di aritmie. E quindi è importante
somministrare gli anti-ipertensivi a basse dosi.
• Inotropi positivi
L’insufficienza cardiaca colpisce più comunemente gli
anziani e altrettanto più comunemente rappresenta
per loro un’affezione letale.
Gli effetti collaterali dei glicosidi cardiotonici, come la
digossina, sono particolarmente pericolosi per gli
anziani perché questi sono suscettibili ad aritmie.
Infatti la clearance della digossina, dipendendo dalla
funzione renale, diminuisce con l’età e la sua emivita
può aumentare fino anche al 50%.
• Antiaritmici
Il trattamento delle aritmie negli anziani è
particolarmente difficile per la ridotta riserva
emodinamica. Ed anche in questo caso, essendo i F
131
ANTIBIOTICI
Con l’avanzare dell’età aumentano anche i rischi di
contrarre infezioni per il fatto che si indebolisce il
sistema immunitario.
Per via della ridotta funzionalità epatica e renale
dobbiamo dire:
_Data la ridotta capacità epatobiliare è bene che
l’anziano eviti l’impiego (o diminuisca il dosaggio se
proprio non ne può fare a meno) di antibiotici, come il
cloramfenicolo e i lincosamidi, che richiedono
un’intensa metabolizzazione epatica per essere
eliminati.
_Analogamente, data la riduzione dell’attività renale
è opportuno che l’anziano riduca il dosaggio (anche
della metà) e rallenti le assunzioni periodiche di
quegli antibiotici che vengono eliminati
esclusivamente per via renale specie se dotati di
attività nefrotossica come gli aminoglicosidi!
Infine, nell’anziano sono molto frequenti fenomeni
neurologici legati all’assunzione cronica di antibiotici
ß-lattamici e ciò riguarda specialmente le
tetracicline.
ANTI-INFIAMMATORI
Sono i FANS e i Glucocorticoidi.
_I FANS si dovrebbero usare con cautela in quanto
causano effetti tossici ai quali gli anziano sono
particolarmente predisposti.
Poiché questi sono eliminati fondamentalmente dal
rene, si accumulano più facilmente nel paziente
geriatrico dove possono causare emorragie e danno
renale.
132
ANTICOAGULANTI
In età avanzata il rischio di effetti collaterali da
anticoagulanti orali (come il warfarin) deve essere
strettamente monitorato in quanto uno studio ha
dimostrato che la sintesi dei fattori di coagulazione
vit K-dipendenti è maggiormente inibita negli anziani
rispetto ai giovani. Oltre a questo occorre la massima
cautela nella concomitante somministrazione di F (es la
cimetidina) che inibiscono il metabolismo del warfarin
prolungandone l’emivita.
• Intossicazioni:
1_ Da monossido di carbonio (CO)
2_ Da cianuro (CN-)
3_ Intossicazione mista (da cianuro e monossido di carbonio)
4_Da insetticidi:
a) esteri organofosforici come Malathion e Parathion
(inibitori irreversibili dell’acetilcolinesterasi);
b) carbammati (inibitori reversibili
dell’acetilcolinesterasi) ;
c) organoclorurati (DDT e piretroidi).
5_Da metaboliti tossici (degli xenobiotici) !!!!!
2_ Intossicazione da CN-
L’avvelenamento può avvenire sia per inalazione del
cianuro sotto forma di acido cianidrico (HCN) che è volatile,
che per ingestione (assunzione orale) di sali di cianuro (es
136
4_Da insetticidi:
a) organofosforici (come Malathion e Parathion)
[ Gli inibitori delle colinesterasi possono essere reversibili, come i
carbammati, o irreversibili, come gli esteri organofosforici. ]
Gli effetti tipici di tale intossicazione sono dovuti
all'inibizione dell'idrolisi dell'ACh a livello delle terminazioni
colinergiche, questo favorisce un accumulo del
trasmettitore. In parole povere, gli insetticidi organofosforici
sono inibitori dell’AChE. Aumentando la quantità di ACh nello
spazio sinaptico, l'effetto equivale pertanto alla stimolazione
delle fibre colinergiche con potenziamento delle azioni
nicotiniche e muscariniche, quindi avremo: potenziamento
delle contrazioni neuromuscolari; aumento dell'attività delle
ghiandole esocrine (muco, saliva, lacrime, sudore); miosi;
contrazioni involontarie e quindi convulsioni generalizzate; e
riduzione della pressione arteriosa con conseguente
ipotensione. Da ciò derivano effetti respiratori, che
consistono nell’oppressione toracica dovuta alla
combinazione di broncocostrizione (dovuta alle contrazioni
neuromuscolari) con l’aumento della secrezione bronchiale
(derivante dall’aumento dell’attività delle ghiandole
esocrine).
MA la conseguenza più grave delle contrazioni
neuromuscolari è la paralisi dei muscoli respiratori! La morte
è infatti causata principalmente causata da insufficienza
respiratoria.
140
MECCANISMO D’AZIONE:
Gli esteri organofosforici sono inibitori irreversibili poiché
fanno legami covalenti che bloccano totalmente l'enzima.
Questo blocco avviene in due reazioni, la prima, detta
reazione di fosforilazione, è quella in cui si forma il
complesso dell’insetticida con l’enzima e la seconda è
un’idrolisi spontanea del complesso da cui si libera l’enzima
fosforilato e completamente inattivato per la stabilità della
struttura.
Per riattivare l'enzima si ricorre alle ossime, la più nota delle
quali è la pralidossima, che è detta appunto “riattivatore
dell’AChE”. Questa rompe il legame covalente instauratosi
tra l’insetticida e l’enzima, ovvero è in grado di scindere il
legame fosforo-enzima e quindi di idrolizzare l’enzima
fosforilato.
Se il trattamento con pralidossima non è tempestivo si ha
“invecchiamento” dell’enzima, che non può essere più
riattivato. (per la sintesi di nuovo enzima devono passare
circa 20 giorni).
In concomitanza alla pralidossima occorre somministrare
l’atropina, la quale antagonizza efficacemente le azioni
muscariniche come l’aumento della secrezione bronchiale e
salivare. Mentre la pralidossima è efficace contro
l’attivazione neuromuscolare in quanto, come abbiamo già
inteso, riattiva l’ AChE e la conseguente idrolisi dell’Ach.
E’ necessario anche somministrare Diazepam per controllare
le convulsioni !!!
non è irreversibile!
Infatti, dopo aver reagito con il sito attivo dell’AChE,
vengono idrolizzati in due fasi: con la prima si libera l’enzima
carbamilato (inattivo), con la seconda, l’enzima carbamilato
subisce nuovamente idrolisi e viene, così, decarbamilato
ritornando ad essere attivo!
MECCANISMO D’AZIONE:
Agiscono come bloccanti dei canali ionici! Bloccano la pompa
del sodio in apertura così da aumentare l’effetto del
potenziale d’azione per riduzione della velocità di
ripolarizzazione con il prolungamento della fase di caduta del
potenziale d’azione. Questo provoca attacchi convulsivi
indice dell’iperattività neuronale indotta proprio dall’alterata
velocità di ripolarizzazione. In parole povere: gli
organoclorurati fanno sì che il canale non possa richiudersi
dopo un potenziale d’azione e come conseguenza si avrà
ipereccitabilità per basse conc di insetticida mentre paralisi
per alte conc!
ENZIMATICI
Vi sono tre classi di enzimi che proteggono la cellula – e
quindi l’organismo – dagli effetti tossici dei RL nonché dei
ROS. Questi sono:
1) La Superossido dismutasi (SOD) (metallo-proteina
contenente Fe, Zn, Cu e Mn );
142
NON ENZIMATICI
Vedi altrove!
tossico mediante:
* Svuotamento gastrico
* Somministrazione di purganti
c) Lavanda gastrica:
Va eseguita entro 6 ore dall’avvelenamento e consiste
nell’introduzione di una sonda nello stomaco e nel
lavaggio di questo con soluzione fisiologica allo
scopo di rimuovere il veleno non ancora assorbito.
Se oltre ad eliminare il tossico non ancora assorbito
nello stomaco si vuole depurare anche l’organismo da
quello che è passato già nel sangue, si può introdurre
attraverso la sonda, l’antidoto specifico se esiste,
oppure carbone attivo accompagnato da un
purgante (perché il primo induce costipazione).
ELIMINAZIONE RENALE
149
c) emodialisi ed emoperfusione
150
METABOLISMO EPATICO
• Stress Ossidativo
(A parte)
FINE