Appunti Lezioni Storia Della Musica 1
Appunti Lezioni Storia Della Musica 1
Appunti Lezioni Storia Della Musica 1
Il sistema mensurale: le quattro prolazioni di Philippe De Vitry. Nel Quattrocento c'è un fenomeno che accade solo nel campo della musica:
la maggior parte dei nomi che abbiamo sono quasi tutti nomi di compositori
fiamminghi (dal ducato di Borgogna, dalle Fiandre e dalla Francia
Tre livelli di ritmo: settentrionale). Ci si è posti il problema del perché ci siano pochi nomi di
– modus compositori italiani. Semplicemente coesistevano due tradizioni musicali.
(perfetto o Infatti per i poeti umanisti era importante che la tradizione poetica rivivesse
imperfetto, con una poesia che fosse cantata e ritenevano che il primo esponente
divisione della italiano di questa tradizione fosse proprio Petrarca. Il motivo per cui non
maxima, la troviamo testimonianze scritte è dato dal fatto che questa tradizione
brevis) musicale era di tipo improvvisativo, e dunque non veniva trascritta (poesia
– tempus libera, aperta, improvvisata).
– prolatio Borgogna (ducato all'interno del regno di Francia)
(maggiore o Tutti questi compositori vengono in Italia e si spostano a causa dell'offerta di
minore, in lavoro molto vasta in Italia, specialmente nell'ambito della cappella musicale
base alla (compagine musicale, gruppo ridotto di musicisti che cantavano nelle
divisione della semibrevis) occasioni liturgiche e che poi nel tempo restante componevano delle
Questi simboli inseriti nel pentagramma modificano il valore delle note musiche). Avere una cappella musicale di grande prestigio significava avere
(cosa che oggi non accade). grande prestigio e potere (scoppiano nel '400 delle guerre a causa del
prestigio dei musicisti che venivano rubati da una corte all'altra).
La disposizione della notazione nel libro: Repubblica di Venezia (Serenissima), Ducato di Savoia, Ducato di Milano,
Le musiche delle quattro voci venivano scritte in disposizione a “libro di Ducato di Mantova (Este), Granducato di Toscana, Stato Pontificio, Regno di
coro” Napoli, Regno di Sicilia, Regno di Sardegna
superius – altus Era molteplice l'offerta di lavoro in Italia
tenor – bassus
(nella facciata sinistra) (nella facciata destra)
Il mottetto ------------------------------------ LEZIONE 2
Nel Quattrocento erano celebrativi e isoritmici. Dal cantus prius factus al cantus firmus.
Isoritmia = tecnica tre-quattrocentesca applicata solitamente alla Il termine isoritmia non esisteva nel '300-'400, è stato coniato all'inizio del
composizione di mottetti '900 da un musicologo. Isoritmia (=stesso ritmo, con riferimento alle talee)
Cantus firmus (cantus fermo) = è una linea melodica che costituisce Contrappunto = compresenza di linee vocali sovrapposte con delle regole,
l'ossatura del contrappunto l'incontro deve essere armonico nel senso di bello. Come si creava
Cantus prius factus = canto preesistente di cui ne viene preso un pezzo e l'isoritmia? Si utilizzava una voce (cantus firmus) che diventava la spina
viene fatto diventare il cantus firmus dorsale della composizione. Il cantus firmus lo si poteva inventare ma spesso
Talea = forma ritmica ripetuta questo lo si prendeva da un canto preesistente, il cantus prius factus. Si
Color = linea melodica ripetuta prendeva dunque un segmento di un canto gregoriano e a queste note si
Il titolo della composizione prenderà il nome del testo del cantus prius assegnava un ritmo. Questo segmento lo chiamiamo color il quale si può
factus (esempio “commota est”). tagliare in talee e alle quali si può assegnare lo stesso schema ritmico.
A volte venivano applicati a color e talee dei processi proporzionali, ma fino Questa tecnica dell'isoritmia esisteva già dai tempi di Philippe De Vitry.
al 1535 l'isoritmia la regola compositiva per eccellenza. Nell'isoritmia il tenor è sempre la voce più grave e lo sarà fino a che Du Fay
Testimoni = manoscritti (fonti) non farà dei cambiamenti. Spesso quando si sceglie il cantus prius factus
Sigle RISM (repertorio internazionale delle fonti musicali, sistema di questo sarà preso da un canto gregoriano attinente con il significato che si
catalogazione): il primo simbolo indica la nazione, il secondo la città e la vuole dare alla nuova composizione. La musica del tardo Medioevo ha una
biblioteca, il terzo è il numero del manoscritto. sensibilità che è piena di significati nascosti (nella parola del canto
gregoriano o nella geometria del pezzo o negli acrostici), ha un doppio livello
GB – Ob 213 di lettura. In questo periodo se il compositore voleva trasmettere qualcosa
Gran Bretagna – Oxford Bodleian Library non era nella musica ascoltabile che lo faceva, ma era nella scrittura di quella
musica, nella struttura. I significati sono da cercare anche nell'architettura
* analisi di un mottetto * della composizione, un'architettura molto complessa, espressione di
Mottetto senza parole (sine litteris). virtuosismo.
Panisoritmia = allargamento della struttura isoritmica alle altre voci (il tenor
era la voce deputata al trattamento isoritmico) Vasilissa, ergo gaude di Guillaume Du Fay (…)
elemento di novità è l'inserimento di due battute che rompono l'isoritmia
(Du Fay solitamente interrompeva l'isoritmia, ma lo ha potuto fare grazie JOHANNES CICONIA è il primo dei fiamminghi in Italia, colui che ha avviato
alla fama di cui godeva). la stagione dei fiamminghi (vedi la questione del termine “fiamminghi” quale
Ciconia era il primo rappresentante della scuola fiamminga in Italia. termine generico, meglio detti franco-fiamminghi).
Ci sono poi anche delle indicazioni all'interno della composizione: i canoni L'importanza di una corte non era valutata solo sul piano militare o politico
enigmatici sono indovinelli all'interno della composizione per indicare le ma anche per quanto questa corte avesse uno sviluppo artistico-culturale
ripetizioni e come esse devono essere eseguite. Dai canoni enigmatici dei degno di questo nome. Quindi i signori facevano a gara per avere i migliori
fiamminghi deriva tutta la tecnica di conduzione del contrappunto che pittori, architetti ma anche musicisti. Avere una cappella musicale di grande
incontreremo fino a Bach e oltre (anche nella musica dodecafonica dei prestigio era molto importante poiché la musica era l'unica arte che poteva
contemporanei). Tutte queste complessità vanno conosciute. spostarsi con la corte e in questo modo questa aveva la possibilità di fare
vedere la sua importanza in giro per l'Italia.
Johannes Ciconia nasce a Liegi e si stabilisce a Padova. Qui viene in contatto
con Francesco Zabarella, vescovo di Padova e suo protettore, e per lui scrive
il mottetto “Ut te per omnes celitus”. È attestato in due testimoni: I-Bc 15 e Discanto inglese:
GB-Ob 213. Nel primo risulta in tre voci senza contratenor mentre nel – tenor in posizione centrale tra le voci e omogeneo alle altre voci
secondo in quattro voci perché risulta il contratenor. anche per quanto riguarda la conformazione ritmica
I mottetti sono sempre celebrativi in questo periodo. Qui il testo parla di san – andamento prevalentemente omofonico (= le voci scorrono
Francesco ma non è un mottetto sacro: il nome del santo viene usato come prevalentemente insieme come se fossero degli accordi)
solo pretesto per omaggiare il vescovo. – prevalenza delle consonanze imperfette (intervalli di 3a e di 6a)
- Politestualità e due voci inferiori sono sine litteris – privilegiato l'andamento per moto contrario
- Panisoritmia (le talee del tenor si riverberano anche nelle voci superiori) – spesso gli elementi tematici del cantus firmus migrano alle altre voci
- Non usa il color (cantus firmus migrante)
- Usa due talee tra le quali ci sono due battute al di fuori del contesto Stile di cantilena:
isoritmico. – cantus firmus sta nella voce superiore ed è molto ornato
Ligature
– una quinta o una terza sotto ho altre due voci che fanno da supporto
Musica ficta (il sistema musicale si si basava sugli esacordi, intervalli
diatonici, l'unica nota alterata era il Si, naturale o bemolle; a volte però c'era
Alterazioni conflittuali (in alcune voci il bemolle non si metteva anche se poi
il bisogno che delle note venissero alterate ad esempio per evitare il tritono)
eseguito con adattamento del cantore)
= musica che di fatto si cantava ma che non esisteva, per questo l'alterazione
Mass pairs = abbinamento/accoppiamento di Sanctus-Agnus Dei oppure di
andava inserita in piccolo sopra la nota stessa da alterare.
Gloria-Kyrie (accomunati dal materiale melodico, questa sarà un'accoppiata
Questo mottetto divento un modello di architettura formale per i
costante). Spesso con tali accoppiate abbiamo la condivisione del motto
compositori che stanno per arrivare (come Du Fay). Ciconia quindi è un
d'apertura, dell'incipit.
punto di riferimento importante per tutti.
Abbiamo dunque l'emancipazione delle consonanze imperfette che in
Inghilterra venivano usate in abbondanza. Abbiamo dunque una differenza
Altro punto di riferimento per questi compositori è la contenance angloise
di sonorità tra la musica inglese, una musica con un senso più moderno, e la
(oi si pronunciava allora come oe, non come oa pronuncia usata dopo la
musica continentale, una musica con un senso più antico dato dall'assenza di
rivoluzione francese). È la sonorità inglese, una serie di caratteristiche che la
moti paralleli tra le consonanze.
musica inglese aveva e che si diffondono anche sul continente, mescolandosi
con quella che era la caratteristica musica di Ciconia e dando luogo ad una
Mottetto di JOHN DUNSTABLE, il più importante compositore del '400
sonorità più moderna.
inglese. Mottetto per la Pentecoste “Veni Sancte Spiritus / Veni Creator”. È
Le caratteristiche della musica inglese sono contenute nel manoscritto Old
un mottetto liturgico.
Hall (GB-Lbl add. MS 57950). Contiene il repertorio della fine '300 e inizio
– voce superiore usa il testo di una sequenza per la Pentecoste
'400 sacro che è però un campionario delle caratteristiche musicali inglesi
nelle sue carte/fogli (non pagine). Questo manoscritto si rifa a un particolare – seconda voce usa il testo del tropo della sequenza
rito, il rito di Sarum della cattedrale di Salisbury (una variante del rito – contratenor usa testo dell'inno “Veni Creator Spiritus”
romano). Il manoscritto è diviso in sezioni omogenee: Gloria, Credo, Sanctus, – tenor usa le parole “Mentes tuorum” ovvero la seconda e la terza
Agnus Dei. Manca però la sezione dei Kyrie (il Kyrie nel rito di Sarum era frase verso dell'inno (frase verso = unione di parole e musica e il
fortemente tropato e quindi diventava parte del Proprium, non più conseguente utilizzo di entrambe, non scindibili)
considerato canto dell'Ordinarium → questa caratteristica si porta avanti in il cantus firmus è quello del tenore ma il cantus prius factus è quello cantato
Inghilterra per molto tempo e l'arrivo della contenance angloise nel dal contratenor, ovvero l'inno. Il tenor enuncia soltanto le due frasi verso
continente determinerà un trattamento speciale del Kyrie). (FV).
sopra ma da questa immaginazione cantarne una quinta sotto per
tutte le note immaginate (alla fine iniziava una quinta sotto e poi
andava a cantare una terza sotto al mene).
Si ha dunque una massiccia catena di accordi in primo rivolto, una forte
presenza di terze e seste.
Questa tecnica diventerà tipica del '400 e verrà trasportata anche nel
continente (per la prima volta in una messa di Du Fay) dove poi si chiamerà
Fauxburdon (ad faulxburdon) e verrà costruito diversamente:
– due voci estreme notate disposte a distanza di sesta
– aggiunta una terza voce centrale, non scritta, che cantava una quarta
Il superius come melodia per il suo testo utilizza in successione tutte le 4 sotto la voce superiore
frasi verso dell'inno alternandosi con il tenor. Al canto di melodia e testo Abbiamo poi il falso bordone dove le voci scorrono con consonanze perfette.
della seconda frase verso del tenor risponde il superius con il canto della
melodia della medesima frase verso ma con testo della sequenza. Il tenor
però rifa la FV 2 e non risponde con la FV 4, tutto ciò perché altrimenti il ------------------------------------ LEZIONE 3
tenor non sarebbe isoritmico. La notazione bianca ed il sistema mensurale delle quattro prolazioni.
Struttura particolarmente complessa. All'interno di ogni color abbiamo due La disposizione musicale: disposizione a libro di coro. Nel '500 con la stampa
talee e le talee di ogni color sono identiche fra loro. Quando si fa un un color vengono stampate le parti separatamente in libri singoli. Con la notazione e
si può intervenire con una riduzione dei valori, una variazione la disposizione moderne tutte le tecniche dei canoni ecc... vengono a cadere,
proporzionale. Abbiamo poi la panisoritmia: all'interno dei tre color anche poiché non più funzionali (ogni cambio mensurale va scritto direttamente,
nelle voci superiori abbiamo la divisione in due talee ma sempre diverse fra non indicato con i canoni). Il tipo di notazione e il tipo di supporto sono
loro; dove le talee si mantengono sempre uguali è soltanto nel tenor. Tutto fondamentali per la comprensione della musica di questo periodo.
un sistema dominato dall'inno: testo e musica si insinuano in tutte le voci,
anche se in maniera diversa tra esse, l'unica voce che utilizza testo e melodia Due elementi della tradizione musicale del '400:
dell'inno è il tenor (cantus firmus migrante). Dunstable per adattarsi 1) il mottetto isoritmico (eredità del '300) con la sua tecnica (talee e
all'isoritmia ha dovuto manipolare il cantus prius factus (parafrasi della colores), composizione celebrativa (può avere testo con riferimento alla
melodia gregoriana). religione ma solo perché l'evento celebrativo ha a che fare con la religione,
Dunstable era anche matematico astrologo e dunque si dilettava nella ma non è sacro)
composizione di strutture così complesse ed enigmatiche. La musica infatti [le sigle RISM per indicare la collocazione dei manoscritti o delle stampe]
rientrava nel quadrivio, era dunque considerata una disciplina matematica. 2) la contenance angloise (la sonorità inglese con il discanto inglese e la
cantilena, il mottetto può essere anche sacro in Inghilterra, il cantus firmus
Faburden = tecnica improvvisativa basata sul sight (trasporto a vista). migrante, il faburden)
Questa tecnica è descritta dal trattato “The Sight of Faburden” (ca. 1430). L'eredità musicale di Ciconia e la contenance angloise si fondono e da questa
– si prende una melodia come cantus firmus e la si assegna alla voce fusione abbiamo la musica del Quattrocento.
centrale (mene, da main = principale) Ci sono nel '400 dei momenti storicamente rilevanti duranti i quali ci sono
– la voce superiore (trebulus) partiva all'unisono e poi procedeva una state occasioni di scambio culturale tra Inghilterra e Francia (continente):
quarta sopra parallelamente – i Concili (quali risoluzioni di situazioni politiche pontificie critiche e
– colui che cantava il Faburden doveva immaginare che la prima nota particolari) → frequentati dai potenti e questi si spostavano con la
fosse all'unisono col tenor e poi immaginarsi di cantare una terza loro cappella musicale e soprattutto nel Concilio di Costanza (1414-
18) gruppi di cantori diversi si sono conosciuti e c'è stato uno – cantus firmus condiviso dai quattro movimenti
scambio di occasioni musicali (Concilio di Pisa 1409 e Concilio di – motto d'apertura che accoppia Gloria-Credo e Sanctus-Agnus
Basilea 1431-49). Messa su tenor (o su cantus firmus) = messa costruita su un tenor
– Guerra dei Cent'anni (tra Francia e Inghilterra) dove nel 1415 condiviso per tutta la composizione
(battaglia di Azincourt) vi è il massimo predominio inglese sulla Nella messa Caput il cantus firmus rimane comunque una cosa a se stante,
Francia, che poi sarà capovolto grazie alla figura di Giovanna d‘Arco. ha un ruolo diverso ed è quello di scorrere a valori più larghi (da qui cantus
Finirà nel 1453 con la fine dell'egemonia inglese. firmus, canto fermo). Il cantus firmus è isolato ritmicamente rispetto alle
altre voci.
Dall'Inghilterra arrivano anche i primi tentativi per creare una messa ciclica Nella messa capiti che si usi un cantus prius factus profano (non deve essere
(Ordinarium) per conferirle uniformità. La messa di Notre Dame di necessariamente sacro, un canto gregoriano) e nei confronti di esso i
Guillaume De Mauchaut è sì la prima messa pensatat come unitaria, ma dal compositori avranno un atteggiamento diverso poiché il canto profano ha già
punto di vista musicale non è unitaria poiché egli non ha creato una messa in una sua fisionomia ritmica e con essa influenzerà la composizione.
cui ci sia materiale musicale condiviso dall'inizio alla fine.
L'idea è quella di avere un unico cantus firmus condiviso da tutti i brani GUILLAUME DU FAY (1397-1474) sul luogo di nascita non si hanno
dell'Orinarium. informazioni certe, mentre il luogo di morte è Cambrai; ipotesi del luogo di
I primi due esempi noti sono: nascita (…). Du Fay è il grande compositore dei primi 3/4 del '400, poi il suo
– De gaudi Praemia (Dunstable) posto verrà preso da Josquin De Prez.
– Alma Redemptoris Mater (Power) Du Fay si riallaccia alla concezione simbolica della mentalità gotica. La
Il titolo della messa può derivare dal nome del brano da cui è preso il cantus mentalità gotica era quella per cui ci sono molti messaggi nascosti nelle
prius factus oppure dal cantus prius factus stesso (quindi il frammento). composizioni: il progetto compositivo non prevedeva soltanto l'aspetto
sensoriale ma anche una serie di significati volutamente non percepibili
Missa Alma Redemptoris Mater di Leonel Power all'udito, esistenti bensì nascosti nella struttura e nella forma musicale.
Nel caso della messa di Power il titolo è preso dall'antifona mariana dalla Infatti anche l'isoritmia non è percepibile all'udito, la si verifica nell'analisi
quale è estratto il cantus prius factus. Il cantus firmus è usato uguale in tutti i del testo musicale.
quattro movimenti della messa (Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei): Power Nasce nel Nord Europa ma viene subito contattato dai più grandi signori
ha dato un ritmo al suo cantus prius factus e l'ha tenuto uguale per tutti i dell'epoca e nel 1420 viene chiamato presso la corte dei Malatesta di Rimini
movimenti della messa (immaginando la messa come un grande mottetto e di Pesaro, famiglia che aveva conosciuto nel Concilio di Costanza. I mottetti
avremmo un'isoritmia). Non c'è motto introduttivo comune e le voci sono di Du Fay, le sue composizioni rispecchiano la situazione musicale del secolo.
tre. Il primo mottetto è Vasilissa ergo gaude.
La messa inglese che detta le regole è la Missa Caput. Si chiama così perché Cloefa Malatesta si sposa con il figlio dell'imperatore di Bisanzio (Teodoro II
il cantus firmus è tratto da un'antifona Venis ad Petrum usata nel rito di Paleologo) e diventerà dunque imperatrice. Du Fay scrive per lei questo
Sarum, dalla quale è stato estratto solo il segmento che corrispondeva alla mottetto celebrativo della sua partenza per Bisanzio. Composto nel 1421 è
parola “caput”. Il cantus firmus è lo stesso e abbiamo anche il motto un mottetto a 4 voci (triplum, motetus, contratenor e tenor; quando il
introduttivo che si ripete simile in tutti quattro i movimenti. La novità mottetto è isoritmico il tenor è sempre la voce più grave). Le due voci
portata dalla messa Caput è che le voci non sono più tre bensì quattro e superiori hanno testo uguale mentre quelle inferiori sono sine litteris. Il
questo diventa prerogativa delle messe quattrocentesche: il tenor è voce mottetto dunque non è politestuale. Il cantus firmus è desunto da un
interna e sotto di lui vi è un contratenor bassus. Quindi le novità che graduale, il frammento Concupivit rex decorem tuum quoniam ipse est
diventeranno caratteristiche delle messe cicliche del '400 sono: Dominus tuus (= il re ha desiderato la tua bellezza poiché egli è il signore
– quattro voci: tenor voce interna e presenza del contratenor bassus tuo).
– no color – due tenor (tenor I e tenor II) sine litteris
– due talee – 6 colores di lunghezza diversa (ci sono rapporti proporzionali) senza
– panisoritmia talee (senza suddivisione interna)
– duetto di apertura fuori dal contesto isoritmico (un canone) – Amen finale fuori dal contesto isoritmico
– a b. 23 entrano tenor e contratenor – il contratenor ripete 3 volte la sua melodia (!) scandendo così la
– la seconda talea inizia a b. 62 per tutte le voci. struttura del mottetto
È un mottetto un po' semplice, ancora antico per l'uso di consonanze
perfette, rigidamente isoritmico sulla falsa riga dei mottetti di Ciconia. Du Du Fay utilizza anche altre tecniche compositive.
Fay però è capace di ammodernarsi nel suo percorso compositivo. Lo Ave regina caelorum (I)
vediamo con il prossimo mottetto. È una delle antifone mariane delle quali Du Fay ne ha scritte 3, questa è la
prima.
Il mottetto Ecclesiae militantis è un lavoro estremamente ambizioso. C'è un Le antifone mariane sono: Alma redemtoris mater, Ave Regina caelorum,
allargamento di organico: le voci sono cinque (due tenor, tenor I e tenor II Regina caeli, Salve regina.
sempre nella voce inferiore, entrambi con la funzione di cantus firmus). I Non è un mottetto isoritmico, è un discanto (non inglese ma continentale
cantus firmis sono presi da Ecce nomen domini e Gabirel: entrambi alludono perché il tenor non è in posizione centrale ma inferiore).
al pontefice e al suo nome secolare (Gabriele). Entrambi i cantus firmus sono Flos florum.
però sine litteris, sono stati riconosciuti dalla musica. Il contratenor ha una Una serie di invocazioni alla Vergine intercalate da stacchi strumentali.
funzione importante; egli canta “Le genti cantano le guerre, padre ottimo ci Questa è una cantilena.
lamentiamo del nostro tempo: un giorno ne patiranno molti, se tu vorrai. Il Mentre nel contrappunto continentale abbiamo una convivenza e
denaro e il tempo stanno ormai finendo e si deve provvedere al grande mescolanza delle voci, qui nello stile cantilena abbiamo la prevalenza
viaggio sulla terra, ma non dove Dio è sconosciuto”. Il contratenor ha una assoluta della voce superiore.
funzione formale importante perché è colui che scandisce il mottetto con
questo lugubre. Secondo opinione diffusa questo mottetto sarebbe stato
scritto per la cerimonia di elezione di papa Gabriele Condulmer che nel 1431 ------------------------------------ LEZIONE 4
diventa papa con il nome di Eugenio IV. Nuper rosarum flores.
Ipotesi del professor Rossi: Mottetto composto per una cerimonia effettuata il 25 marzo del 1436 (festa
Il tono plumbeo e le allusioni ad un clima di tensione pare conducano verso dell'Annunciazione), quando Du Fay era al servizio di Eugenio IV. Si tratta
una diversa destinazione: all‘incirca nel 1433 la situazione politica a Roma della cerimonia di dedicazione alla Vergine della cattedrale di Santa Maria
divenne insostenibile tanto da sollecitare l‘allontanamento di Du Fay e del Fiore. La data è importante perché diventa un elemento della
l‘abbandono di Roma da parte dello stesso pontefice. progettazione del mottetto (estetica gotica). L'estetica musicale di questo
Si tratterebbe, quindi, di un mottetto con forte connotazione periodo privilegia l'idea del compositore, le sue intenzioni, non tanto la
propagandistica: la triplice ripetizione del testo del contratenor, che comprensione della sua opera: l'elemento sensoriale era meno importante
regge l’intera struttura formale, sembra costituire una sorta di dell'intenzione del compositore. Quello che componeva doveva comunque
memento la cui reiterazione potrebbe essere paragonata ad uno slogan che piacere ma in secondo luogo.
si desiderava risultasse ben chiaro agli ascoltatori. Cerimonia di dedicazione alla Vergine della cattedrale di Santa Maria del
Novità importante del mottetto è che a scandirlo non è il tenor bensì il Fiore e inaugurazione della cupola progettata da Brunelleschi. Il testo di
contratenor. tutte le voci sicuramente è stato composto proprio per questo mottetto
– isoritmia perché allude a questa cerimonia. Abbiamo tenor I e tenor II che sono molto
– duetto introduttivo fuori dal contesto isoritmico simili fra loro ma non uguali (non un canone). Il cantus firmus è tratto da
Terriblis est locus iste era un introito usato nel canto gregoriano per la ma anche un cosciente uso delle proporzioni
consacrazione o dedicazione di una chiesa. → 1a ipotesi di Charles Warren vede in queste proporzioni le
Le strofe sono: proporzioni del duomo di Firenze
1.Da non molto i fiori di rose, dono del pontefice, nonostante il rigido → 2a ipotesi di Craig Wright prova che nella Bibbia si parla delle
inverno, hanno ornato in perpetuo la grande architettura del tempio proporzioni del tempio di Gerusalemme (e sarebbero proprio
santamente e piamente dedicato a te, Vergine celeste. queste), dunque si farebbe un allusione al duomo di Firenze quale
2. Oggi Eugenio, vicario di Gesù cristo e successore di Pietro, si è luogo con la stessa importanza che ha nella Bibbia il tempio di
degnato di consacrare questo stesso grandissimo tempio con le sue Gerusalemme
sacre mani e i santi olii. – Amen finale fuori dal contesto isoritmico
3. Quindi, alma madre e figlia del tuo figlio, Vergine gloria delle vergini, il tuo
popolo di Firenze ti prega devoto perché chi ti implora, puro di mente e Ultimo mottetto di Du Fay: Ave Regina caelorum. (terza composizione,
corpo. 1473)
4. per tua intercessione, e per i meriti della crocifissione della carne del tuo Il tenor passa da voce inferiore a voce interna, non abbiamo più la tecnica
figlio, meriti di ricevere i graditi doni del Padre suo e il perdono dei peccati. dell'isoritmia. Il tenor lentamente perde il suo ruolo fondamentale nel
Amen mottetto e si assimila alle altre voci.
Finché il cantus firmus aveva un ruolo così importante non cedeva niente
– mottetto isoritmico della propria melodia alle altre voci, invece ora con questi cambiamenti di
– 4 colores (1-56; 57-112; 113-140; 141-168) ruolo la sua melodia inizia ad essere condivisa, ma Du Fay non riesce a
– no talee liberarsi del tutto della sua educazione/tradizione e continua a trattare
– ogni color è organizzato con 14 battute di pause + 14 battute di note comunque diversamente il tenor, gli dà qualcosa di diverso dalle altre voci. In
(tenor I e II) questo mottetto Du Fay si affranca anche dalla tradizione gotica, vuole far
– l‘inizio di ogni color è cadenzato da un motivo (ogni volta percepire all'udito quello che vuole trasmettere con la composizione: si
diversamente parafrasato) che costituisce ulteriore elemento tratta di una composizione per la propria morte. Ormai era anziano ma
architettonico del mottetto (tecnica dell'isomelia = riferimento a una comunque potente, redige un testamento e prescrive tutto il cerimoniale
struttura melodica che nelle sue linee essenziali rimane sempre la della sua morte e ha organizzato anche il proprio funerale. Era previsto che
stessa e che si ripete all'inizio di ogni color) nel momento del trapasso i cantori cantassero questo mottetto (poi questo
– a battuta 111 nel contratenor la linea melodica si sdoppia (subentra non è successo poiché la morte di un cardinale più importante lo ha privato
una voce) dei cantori e il mottetto è stato cantato solo al suo funerale). Lui voleva che
– riferimento alla data 25/03/1436 le sue intenzioni fossero molto chiare forse per un intento autobiografico.
25+3=28 (n. battute dei tenor, 14+14) Tecnica della parafrasi = arricchimento melodico e ritmico di una certa
1+4+3+6=14 (n. battute di pausa o di canto del tenor) melodia (le note di questa devono esserci tutte)
gematria (tecnica di usare i numeri), quindi l'organizzazione delle L'intera antifona mariana Ave Regina caelorum viene utilizzata come cantus
battute del color sono il trasferimento in musica della data firmus. I valori del tenor sono affini alle altre voci, egli come le altre voci è
parafrasato e anche le altre voci utilizzano la melodia del cantus prius factus.
– rapporti proporzionali diversi tra i 4 color: la prima nota del 1°
Mette in pratica la tecnica del cantus firmus migrante.
color vale 12 semibrevi, quella del 2° color ne vale 8, quella del 3° ne
Cantus prius factus: do-sib-la-sib-sol-la-do-re-mi-mi-re-fa-mi-re-do-re-mi-
vale 4 e quella del 4° color ne vale 6 → i rapporti proporzionali sono
do-do (Ave regina caelorum)
6-4-2-3, non abbiamo una progressione lineare 6-4-3-2. Questa
inversione è stata fatta per accendere un riflettore sulla motivazione – duetto iniziale con parafrasi del primo versetto di Ave Regina
che sta alla base delle proporzioni: nel progetto non c'è solo gematria caelorum
– duetto con nuova parafrasi Scrive anche una messa (Missa Ave Regina caelorum) e lo fa pensando a
– entra il tenor con una terza parafrasi moderata che aumenta con questo mottetto (…).
l'avanzare del brano Il tutto doveva essere un lascia passare per l'aldilà.
(siccome la parafrasi viene usata in tutte le voci si possono udire una Du Fay era un prete (prendere gli ordini per ricevere i vantaggi anche
serie di echi e di rimandi d questa) economici del controllo di una parrocchia, cosa che si poteva fare anche a
– presenza di tropi logogeni (aggiunta di sezioni di testo e musica distanza) ed era molto ricco, uno dei compositori più potenti perché era il
nuovi) scritti da Du Fay in citazione di se stesso più talentuoso.
– il tenor è l'unico che non canta questi tropi → il tenor è l'unica voce Il trattatista JOHANNES TINCTORIS (1435-1511) scrive dei compositori e
che canta solo ed esclusivamente il cantus firmus delle innovazioni compositive degli ultimi anni.
– il mottetto è SACRO (!) Loyset Compère (1445-1518) scrive il mottetto Omnium Bonomun Plena per
Struttura: la dedicazione alla Vergine della cattedrale di Cambrai dove si radunarono
– mottetto diviso in due parti: prima parte che è in tempo ternario e tutti i compositori più importanti del momento. Compère lo scrive
seconda parte in tempo binario dedicandolo a tutti questi dichiarando nel testo che tutti i compositori sono
debitori di Du Fay, definendolo appunto come “Luna di tutta la musica”.
– ognuna di queste parti è divisa a seconda delle 4 strofe
Quando Du Fay muore il suo posto viene preso da Josquin De Prez.
– ognuna delle quattro sezioni è conclusa da una cadenza
Questo è il cammino del mottetto fino agli anni '60 del Quattrocento.
– ad un certo punto esce allo scoperto (da solo) il tropo “Miserere Spostamento e ammodernamento della musica: Du Fay ha avuto questo
supplicanti Du Fay”, il tenor tace, e questo tropo cambia la modalità grande ruolo.
del brano → improvvisamente tutto si sposta nella proprietà del
bemolle (cambiano gli esacordi). Questo lo fa perché è come se La musica profana.
volesse accendere un riflettore su questa sezione. Anche se il regime GILLES BINCHOIS (1400-60) è un altro protagonista della musica profana.
non è totalmente omoritmico le voci scorrono quasi sempre insieme, La chanson = composizione profana in lingua francese. Le chansons
una scelta fatta dal compositore per permettere che il testo fosse venivano collezionate negli appositi codici manoscritti (i chansonniers).
comprensibile. Qui dunque non ci sono più significati nascosti ma è Erano composizioni dedicate a una corte, venivano cantate in un ambiente
tutto allo raffinato e cortese. I chansonniers sono dunque molto raffinati (vedi il
scoperto. Du manoscritto cuoriforme). Tutti i chansonniers avevano particolarità grafiche
Fay non usa raffinate. La chanson deriva dai Paesi Bassi, è musica di intrattenimento ma
più la assolutamente non è musica popolare.
concezione Le forme fisse (formes fixes).
gotica, ha Le sperimentazioni si facevano nei mottetti, ma qui i compositori vogliono
svecchiato il fare una musica che sia bella da sentire. L'architettura formale e il cantus
mottetto. Un firmus non interessano più, eccezionalmente si trova la progettazione
mottetto che nascosta (troviamo un solo caso di musica profana isoritmica, composizione
perviene alla di Francesco Ladini). La musica profana prevede quasi sempre una voce
dimensione superiore accompagnata da due o tre voci inferiori (spesso strumentali).
sensibile, dei C'erano diversi filoni (allegre, di dolore, d'amore...) tutti basati sulle formes
sensi. fixes. Queste canzoni si basavano su un testo poetico che aveva una struttura
fissa, la musica si adeguava a questo schema poetico che si ricava dalle rime
e dallo schema metrico. (…)
------------------------------------ LEZIONE 5 forma, mentre dal '500 la forma non interesserà più e il rapporto poesia-
Nei manoscritti la pagina si chiama carta. Ad esempio di diceva carta 1 recto musica sarà incentrato sui contenuti.
(fronte) e carta 1 verso (retro). Sul verso abbiamo superius e tenor, mentre Non sempre le forme musicali venivano rispettate → ballade Se la face ay
sul recto (della carta successiva) contratenor altus e contratenor bassus. Le pale di Du Fay:
voci potevano essere aggiunte e inserite dove possibile. Composta per un'occasione legata alla Savoia. Du Fay compone la musica
Custos (= segno che serve ad indicare ai cantori la nota del rigo successivo, disinteressandosi della struttura formale proponendo una musica che scorre
per facilitare il cambio della pagina). Le capo-lettera erano miniate nei codici dall'inizio alla fine, senza nessuna cesura interna (3 strofe). Questa chanson
più importanti (ad esempio quelli appartenenti ad una regina o ad altri diventerà il cantus prius factus di una messa di Du Fay.
personaggi potenti).
Manoscritto Q15 (Bibl. Di Bologna) di Ciconia Vergene bella
Quello delle chansons è un contrappunto più semplice rispetto a quello di Canzone alla Vergine del Petrarca, l'ultima del “Canzoniere”.
mottetti e messe. Dunque la voce superiore è quella principale, le altre sono Du Fay ne mette in musica solo la prima strofa.
di sostegno. Composizione a tre voci, in due parti. Prima in tempo ternario e seconda in
Il virelai. tempo binario. Non ha cadenza interna e il testo è in italiano. Problema:
- Refrain → lunghezza variabile, ritorna ciclicamente dopo ogni strofa e alla cos'è musicalmente? Alcuni dicono sia un mottetto con testo in italiano, altri
fine dicono che sia una chanson sacra... nessuno riesce a connotarla. Questo
- Strofa (3 o più) → due piedi (solitamente di 3 versi ciascuno) + volta con problema di identificazione sussiste perché questa composizione è stata
numero di versi uguale a quello del refrain composta su ispirazione dell'improvvisazione (cantare super librum, al
Due sezioni musicali: A per il refrain e la volta, B per i due piedi che si liuto, alla viola).
concludono diversamente (cadenza ouvert e cadenza clos) Sembra che nel Quattrocento la musica in Italia sia appannaggio dei
La bergerette. fiamminghi ma in realtà in Italia, essendo molto forte la cultura umanistica la
Uguale al virelai ma con una strofa sola. quale si ricollegava alla cultura greca, la prassi compositiva era
La ballata. caratterizzata dal tratto distintivo degli ambienti dell'umanesimo,
La composizione italiana più aulica nel Trecento (Petrarca). Tecnicamente l'improvvisazione. Tutto era improvvisato, a noi sono rimasti solo alcuni
non rientra nel grande gruppo delle chanson. frammenti. Gli “aeri” (arie): delle melodie che venivano imparate a memorie
Ripresa → 2/3/4 versi e poi modificate nel momento dell'improvvisazione. (Serafino Aquilano...)
Piedi → 2 o più, identici sul piano metrico e rimico Si considerava che il padre dell'improvvisazione fosse Petrarca e che egli
Volta → uguale al metro della ripresa, condivide l'ultima rima con la prima usasse declamare cantando e accompagnandosi con il liuto le sue poesie
della ripresa (collante) (amicizia tra Petrarca e De Vitry). Si ritiene anche che nel testamento abbia
Ripresa (può concludere oppure far ripartire la sequenza formale) lasciato un liuto e nel manoscritto del Canzoniere c'è pure una miniatura che
Due sezioni musicali: intonazione A per ripresa e volta, intonazione B per i ritrae Petrarca con il liuto. L'improvvisazione della cultura dell'umanesimo
piedi. era dunque era fatta in nome del Petrarca.
Trento, Biblioteca dell'Archivio del Castello del Buon Consiglio → i sette
La musica si adegua alla struttura dei versi in maniera acritica rispetto al codici trentini. All'interno di questi sono state trovate piccole composizioni
contenuto (questo aspetto cambierà invece con i madrigali del '500 quando a tre voci, sopra l'inizio di Vergene bella, che erano la dimostrazione di come
la musica scorrerà con delle divisioni interne che sono dettate dal significato si faceva a trattare un aere (descrizione pratica dell'improvvisazione).
delle parole della poesia). Vergene bella potrebbe essere il frutto della frequentazione di Du Fay degli
In entrambi i casi ('400 e '500) sarà la poesia a dettare le regole alla musica, ambienti umanistici. È sicuro che il compositore si sia basato su questo
ma nel '300-'400 il rapporto tra poesia e musica si consuma sul piano della frammento dei codici trentini e lo ha fatto costruendo Vergene bella come
una sequenza di aeri. L'ha sentita e l'ha elaborata a modo suo (ha fuso la sua 5) Ave Regina Caelorum
esperienza contrappuntistica con la tecnica improvvisativa). 6) …
Composizione che scorre senza nessuna demarcazione formale, musica Missa Se la face ay pale → messa su cantus firmus.
continua, non sezionale (durchkomponier). Viene abbandonata l'isoritmia. C'è però un tenor che detta le regole, quattro
Fino a quando non nasce il madrigale ('500) di poesie di Petrarca ne sono voci e il tenor è voce interna. Il cantus prius factus è un canto profano,
messe in musica solo tre casi: Vergene bella (Du Fay), Pace non trovo vincolo: è dotato di ritmo (che viene mantenuto anche se con variazioni
(anonima), Non al suo amante più Diana piacque (Jacopo da Bologna). proporzionali). Composta nel 1452 per le nozze di Iolanda di Francia e
Questo perché era una profanazione mettere in musica i versi di Petrarca, Amedeo IX di Savoia (come la chanson anche questa è dedicata per
dovevano essere improvvisati. un'occasione legata alla Savoia, scelta appropriata del cantus prius factus,
Du Fay non si è limitato a improvvisare e a trascrivere, egli ha preso il attinenza → scelta del cantus firmus fatta per dare significato aggiunto alla
materiale e l'ha trattato contrappuntisticamente. Questa melodia la messa). Il cantus firmus è il tenor della chanson ed è enunciato
ricaviamo dalla nota più bassa delle due voci: basso combinativo (che si fedelmente ma trattato mensuralmente (trattamenti proporzionali a
ricava dalla combinazione delle due voci). La melodia è spezzata e ripartita seconda delle dimensioni dei movimenti della messa). Il tenor presenta due
fra le due voci inferiori. Lavoro di tipo compositivo partendo dall'aere. sezioni (A e B) e due sottosezioni della prima (A1 e A2). L'isoritmia non
Questa struttura musicale è completamente eversiva perché non si è basato esiste più ma la propensione a suddividere il tenor in sezioni rimane perché
sulle categorie formali, bensì su quello che aveva ascoltato alla corte dei faceva parte del modo di comporre di Du Fay.
Malatesta. Alcuni vocalizzi sono uguali a quelli della ballade Mon chier amy. Kyrie → all'inizio si legge un canone mensurale (indicazione/prescrizione
Frammenti comuni quali piccoli aeri che lui ha inserito nelle varie mensurale) “Tenor crescit in duplo” che prevede un mutamento
composizioni. proporzionale (raddoppiamento). All'interno dei vari movimenti della messa
si creavano diversi equilibri (voce che viene a mancare solitamente è il
La messa polifonica. tenor).
L'esperienza inglese → Missa Caput: messa in 4 parti (manca il Kyrie). – Kyrie I → quattro voci (organico pieno), cantus firmus sezione A + tre
– cantus firmus condiviso in tutti i movimenti, note estranee al cf della chanson, necessarie alla conclusione;
– quattro voci con tenor in posizione centrale, – Christe → due voci (organico ridotto, tenor tacet);
– un motto introduttivo simile per i vari movimenti – Kyrie II → quattro voci, cantus firmus sezione B.
Contenance angloise acquisita grazie ai momenti d'incontro (i Concili) e alla Gloria → tre sottosezioni tutte a organico pieno. “Gloria in Excelsis Deo”
dominazione inglese della Francia. Tramite Du Fay avremo un approccio alle viene cantato dal solista, non fa parte del blocco polifonico. Il cantus firmus
messe del '400. non viene sezionato, lo si canta per intero tre volte con vari canoni
– Kyrie (Kyrie 1, Christe, Kyrie 2) mensurali:
– Gloria (Et in terra, ecc... ) – Et in terra → ogni nota è triplicata
– Credo (Patern, ecc... ) → poteva essere manipolato per scopi politici, – Qui tollis → ogni nota è duplicata
ricco a livello dottrinale – Cum Sancto → cantus firmus cantato così come è scritto
– Sanctus (Sanctus, Pleni, Osanna, Benedictus) L'entrata del tenor è ritardata di 6 battute in tutte e tre le sezioni.
– Agnus Dei (Agnus Dei I, II, III) Credo → identica organizzazione del Gloria:
Di Du Fay ci sono giunte 6 messe: – Patrem
1) Resvellies vous – Et iterum venturus
2) Sancti Jacobi (plenaria, anche parte del Prorpium) – Confiteor
3) Se la face ay pale Le organizzazioni formali del Gloria e Credo sono identiche richiamando
4) L'homme harmè l'accoppiamento Gloria-Credo che è caratteristica inglese.
Sanctus → taglio del cantus firmus e crescit in duplo. Una messa dove si usa come cantus firmus L'homme armè. È un motivo che
Gloria, Credo, Sanctus e Agnus Dei aprono tutti con lo stesso motto (motto assume un rilievo inaspettato al momento della caduta di Costantinopoli
comune, tipico della tradizione inglese) (1453). Come cantus firmus era ben riconoscibile. Due significati: la messa,
La compartecipazione di questa messa con la chanson diventa ancora più elemento sacro + guerra = crociata. La messa l'homme armè diventa
forte in alcuni momenti: nel Gloria (verso la conclusione, sezione del Cum l'emblema sociale di una possibile crociata contro i turchi per liberare
Sancto) Du Fay si appropria di tutto il blocco polifonico della chanson e lo Costantinopoli.
distribuisce all'interno del contrappunto (un eco della chanson). Mutua tutto Musica quale prestigio personale: assieme agli ordini cavallereschi che
il materiale polifonico delle ultime 6 battute della chanson Utilizzo di tutta nascono in questo periodo (ordine del Toson D'oro del duca di Borgogna)
la struttura polifonica della composizione da cui è preso il cantus firmus nasce la tradizione e diffusione delle messe L'homme armè.
(missa parodia nel 1500). Du Fay però non fa una messa parodia: tutte le sue I primi tre che si dedicano alla composizione di messe L'homme armè:
messe sono messe su tenor, a in questa messa usa degli elementi della messa Busnois, Ockeghem, Du Fay.
parodia. Du Fay presenta uno stadio più avanzato (secondo Maria Caraci), quindi un
possibile possibile ordine è Busnois, Ockeghem, Du Fay.
JOHANNES OCKEGHEM (1410-97): originario dei Paesi Bassi fu un grande
------------------------------------ LEZIONE 6 signore feudale con un intera cappella di musicisti a sua completa
Messe super L'homme armè. disposizione. Fu costantemente al servizio dei re Francesi (Carlo VII, Luigi
Le prime messe L'homme armè erano dettate da una contingenza storico- XII, Carlo VIII) non solo come musicista, ma anche come tesoriere
politica precisa, poi diventano un motivo per dimostrare la propria maestria dell'abbazia di S.Martino di Tours (S. Martino era un santo armato e pare che
compositiva. la messa l'homme armè sia stata eseguita nel momento della traslazione
Il motivo del cantus prius factus è tratto da una chanson borgognona (a tre delle sue spoglie).
voci) “Il sera pour vous combatu / l'ome armè”. Planchart l'ha attribuita a Du ANTOINE BUSNOIS (1430-92) [da Busne]: poeta e musicista fu attivo alla
Fay, il manoscritto Mellon non dà alcuna paternità, mentre nel manoscritto corte di Carlo il Temerario duca di Borgogna fino alla sua sconfitta contro il
Casanatense si attribuisce ad un certo Morton. Da qui due ipotesi: Robert fratello Luigi XI nel 1474; poi passerà al servizio della figlia di Carlo, Maria di
Morton compositore inglese alla corte borgognona, ma l'ipotesi più Borgogna, successivamente regina d'Austria (1475). È questo un momento
plausibile è che si trattasse del compositore Pieter Borton. in cui le insegne dei borgognoni passano all'Austria.
Caratteristiche comuni delle composizioni di Ockeghem e Busnois:
- Si ritiene che entrambi fossero delle straordinarie voci di basso, proprio
per questo nelle loro composizioni l'organico rimane a quattro voci ma
impreziosiscono e danno risalto a quello che è il loro ruolo vocale.
- Entrambi hanno interesse per il contrappunto nordico sebbene utilizzino
In realtà nella chanson anche la tecnica imitativa tra le voci (la vera polifonia nordica stava nella
di Morton/Borton (“Il coesistenza di 4 voci totalmente indipendenti l'una dall'altra). Il cantus
sera puor vous / l'ome firmus spesso slitta dal tenor al bassus, anche per dare risalto a questa voce.
armè”) la melodia non si
trova solo al tenor ma 1) Missa L'homme armè di Busnois.
anche nel contratenor (basso combinativo). Dunque coloro che scrissero le Gloria . Inizia con dei duetti: prima tra superius e contratenor altus, poi tra
messe L'homme armè prendevano il cantus prius factus dal motivo originale contratenor altus e bassus, poi tra superius e contratenor bassus. Il tenor, la
(quello su un unica voce) oppure potevano ricavarlo dalla chanson voce più importante, sarà l'ultima ad entrare (b. 19). Quando entra il tenor,
attraverso le due voci (tenor e contra). con valori lunghi, tutte le altre voci subiscono una frenata poiché devono
adeguarsi ad esso. Ci sono esattamente le note del cantus prius factus Ad un certo punto sparisce anche l'isoritmia, specialmente con
(sottoposto a trattamento mensuralistico) ma Busnois si prende l'unica l'allargamento dell'organico. Il tenor lentamente si avvicina alla velocità
libertà di tagliare il cantus firmus dove serve. Quello che era rimasto fuori lo ritmica delle altre voci. Vedi i tre diversi trattamenti del cantus firmus nelle
inserisce nella seconda sezione per poi procedere con l'esposizione del tre messe super l'homme armè di Busnois, Ockeghem e Du Fay.
cantus firmus. Il cantus firmus viene estratto da un canto gregoriano oppure da una
Canoni: composizione profana.
- nel Patrem dice “Evita la cacofonia (casino) e scendi al re grave” → il cantus Manoscritto a Napoli con 6 messe L'homme armè di un anonimo: ha diviso in
firmus si sposta molto in basso, trasposizione alla quarta inferiore; cinque parti la melodia dell'homme armè e ne ha fatto con ciascuna una
- canone enigmatico nell'Agnus Dei: “Dove gli scettri scendono tu sali e messa diversa, mentre nella sesta messa utilizza tutta la melodia.
viceversa”. Missa Ave Regina caelorum di Du Fay.
Nel 1473 Du Fay si trovava in ritiro presso Cambrai, dove scrive una messa
sull'antifona mariana Ave Regina caelorum (sulla quale aveva fatto tre
2) Missa L'homme armè di Ockeghem. mottetti). Messa su cantus firmus. Sembra che lui abbia usato la melodia
Kyrie. Egli usa, dopo l'esposizione quasi integrale (manca la sezione a4 nella dell'antifona filtrata però attraverso l'uso che ne aveva fatto nel terzo
sezione A) del cantus firmus e rispetta la sua segmentazione, ma inserisce mottetto: tiene conto della suddivisione del mottetto in quattro parti.
una coda ornamentale di libera composizione. Rispetta la suddivisione dell'antifona in quattro parti. Esempio: il Sanctus è
composto da Sanctus, Pleni, Osanna I, Benedictus e Osanna II, dove B e P
3) Missa L'homme armè di Du Fay. avevano solitamente una riduzione d'organico; in questo modo però si
Du Fay inserisce delle modifiche anche all'interno dello stesso cantus firmus. giungeva ad avere solo tre sezioni ad organico pieno; per questo motivo, in
Canone cancrizzante: “il granchio cammini pieno ma ritorni dimezzato” = rispetto della scansione quadripartita dell'antifona, mantiene ad organico
la prima enunciazione deve essere fatta dall'ultima nota alla prima con pieno anche il Pleni.
valori reali, mentre la seconda enunciazione sarà dalla prima nota alla fine Altra novità: il motto introduttivo comune è esteso ad ogni movimento della
dimezzando tutti i valori. messa.
Elementi di parodia (=il cantus prius factus è esteso anche alle altre voci):
Manoscritto molto decorato → Nel 1475 viene eletto papa Sisto IV (inizio - impianto polifonico del mottetto che in alcune sezioni viene assegnato
dell'allestimento della cappella sistina) e si celebra l'anno Santo (ogni 15 anche alla costruzione polifonica della messa
anni, per la prima volta chiamato Jubileo, primo anno Santo dopo la caduta Agnus Dei I, II, III: generalmente l'Agnus Dei II è a organico ridotto → qui
di Costantinopoli), tema di questo anno è l'organizzazione della crociata riproduce fedelmente quel passo del mottetto dove il tenor tacet e le altre
contro i turchi. Il papa si fa consigliare dal re di Napoli (controllava l'Ordine voci intonano il tropo “Miserere supplicandi Du Fay”.
dell'Ermellino) il quale a sua volta chiede al compositore della sua corte, …, Questa è sempre una messa su tenor con elementi di parodia.
di comporre una messa L'homme armè. Il manoscritto dunque era molto Verso la complessità. Fase conclusiva del Quattrocento.
decorato e prezioso, anche se di uso comune, proprio per rappresentanza. Il cantus firmus inizia ad essere creato ex novo. La scelta del cantus firmus
non è mai dettata solo da necessità musicali ma anche da implicazioni
semantiche, così nella messa come nel mottetto.
------------------------------------ LEZIONE 7 Criterio di bellezza nel Quattrocento era la complessità del progetto
Il cantus firmus è la colonna portante della struttura polifonica, detta il compositivo.
nome della composizione sia nei mottetti sia nelle messe. Quello che nel Missa prolationum di Johannes Ockeghem.
corso del '400 si modifica è il trattamento del cantus firmus. L'isolamento Composizione basata sui quattro schemi mensurali della notazione bianca.
del cf nel corso del '400 si sfalda: inizia a cedere il suo materiale melodico. Non c'è il cantus prius factus, non è una messa su tenor. Si tratta di una
messa costruita su una tecnica, su una strategia compositiva. Normalmente nella chanson il tenor non ha la predominanza che mostra in
Organico a quattro voci, ma sulla carta compaiono scritte due voci → usa un messe e mottetti, ma in questa chanson il tenor ha una sua importanza, è la
canone mensurale doppio (ogni voce si sdoppia e viene anche trattata voce centrale, quella che viene cantata, ed è proprio questo tenor che
mensuralmente). Ci sono due melodie trattate a loro volta con due diventerà il cantus firmus di molte messe e di molti mottetti.
indicazioni mensurali diverse, quindi abbiamo due voci che cantano la stessa Diventerà il cantus firmus di un mottetto di Loyset Compère: Omnium
melodia ma a valori e velocità differenti. bonorum plena (piena di ogni bene). Mottetto per la dedicazione alla
Codici importanti: Vergine della Cattedrale di Cambrai e il testo, rivolgendosi alla Vergine, dice
– Bologna Q15 – Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, “prega tuo figlio per la salvezza dei cantori e per primo per Guillaume Du
Bologna→ contiene il mottetto di Ciconia Fay” qui definito “Luna faro di tutta la musica e luce per tutti i cantori”. Poi
– sette codici trentini (Castello del Buon Consiglio 1430-40) → inizia a citare una serie di compositori tra i quali Busnois, Tinctoris,
trattamento dell'aere di Vergene bella Ockeghem, Josquin Des Prez, Regis.
– codice Chigi (BAV, dal fondo della famiglia Chigi) → contiene molta Mottetto a 4 voci, diviso in due parti (una in tempo ternario e l'altra binario),
musica di Ockeghem mottetto su tenor (su cantus firmus), ma Compère utilizza anche dei
– Biblioteca Apostolica Vaticana (BAV), Cappella Sistina 14 e 51 (Cs richiami della chanson nelle altre voci.
14 e Cs 51) Prima parte: duetto voci superiori (il superius sta parafrasando il superius
– codice Mellon (redatto a Napoli) → melodia dell'homme armè a tre della chanson), duetto tra contratenor e bassus. Stile concertante (varietà
voci di azione delle voci, alternanza di duetti)
– San Pietro B80 (BAV) Entra il cantus firmus → elemento di antichità sono i valori più lunghi
rispetto a quelli delle altre voci, lo ha connotato di un ritmo (modo di
– Chansonnier Casanatense (Roma, Biblioteca Casanatense) →
trattare il cantus firmus all'antica).
melodia dell'homme armè a quattro voci
Seconda parte: cantus firmus molto ornato melodicamente ma ritmicamente
viene assimilato alle altre voci (elemento di modernità).
- Il mottetto -
JACOB OBRECHT (1457/58-1505)
De tous biens plaine, chanson di Hayne Van Ghizeghem.
Jacob Obrecht nacque a Gand. Probabilmente imparò la musica e la
HAYNE VAN GHIZEGHEM nacque probabilmente a Gijzegem nei pressi di
composizione dal padre. Forse conobbe Busnois alla Corte di Borgogna;
Gand. Nel 1467 risulta registrato come cantore nei registri della corte di
sicuramente ne conobbe la musica poiché le sue prime messe mostrano una
Carlo il Temerario di Borgogna. Inoltre è nominato, insieme a Busnois come
somiglianza stilistica con quelle dell'anziano compositore. Obrecht trascorse
"chantre et valet de chambre" di Carlo, che indica lo speciale riguardo in cui
la sua vita fra le Fiandre e i Paesi Bassi, ma fece almeno due viaggi a Ferrara:
era tenuto. Servì anche come soldato in quanto vi è una fonte che cita
nel 1487, su invito del Duca Ercole I d'Este, e nel 1505. Il Duca aveva
l'acquisto di attrezzature militari per lui: Carlo usava portare i suoi musicisti
ascoltato la sua musica e disse di apprezzarla più di quella di tutti i
nelle campagne militari, in quanto amava la musica tanto quanto la guerra.
compositori contemporanei; per questo lo invitò a Ferrara per sei mesi nel
Ma Hayne è stato l'unico dei suoi musicisti noti, di cui si abbia notizia che
1487. Nel 1504 Obrecht ritornò di nuovo a Ferrara dove morì di peste nel
fosse anche un soldato. Hayne è essenzialmente conosciuto come
1505. Fu, quindi, successore di Josquin alla corte ferrarese.
compositore di chansons (soprattutto rondeaux). Due in particolare, Allez
Obrecht scrisse soprattutto messe e mottetti (più qualche chanson). Grande
regrets e De tous biens plaine, erano così famose da comparire in 25
uso del contrappunto di marca fiamminga. Grande maestro della tecnica del
manoscritti diversi e vennero utilizzate come fonte di ispirazione per altre
cantus firmus, nella Missa Sub tuum presidium inserì sei differenti canti
composizioni (messe e mottetti). Quasi tutte sono a tre voci; con la melodia
mariani. Inoltre il numero delle voci parte da tre fino a raggiungere le sette
nella voce superiore.
voci nell'Agnus Dei. La Missa Maria Zart, scritta nell'ultimo periodo, utilizza
La chanson De tous biens plaine (piena di ogni bene) è un rondeau.
come cantus firmus la lunga melodia di un canto mariano tirolese ed è una elevationem, loco Agnus e loco Deo gratias. Il mottetto ad elevationem aveva
delle realizzazioni di maggior durata dell'Ordinario della Messa in epoca una sequenza di blocchi di accordi (note coronate) perché doveva sentirsi
rinascimentale: la sua esecuzione dura più di un'ora. Come molti bene, si doveva capire cosa stava dicendo.
contemporanei, Obrecht utilizzò come materiale da elaborare anche melodie
di canzoni popolari del periodo. Nel tardo quattrocento inizia a farsi strada una tipologia di mottetto
destinata a grande fortuna: quella a cinque voci, introdotta da JOHANNES
HEINRICH ISAAC (1450-1517) REGIS (nome latinizzato di Jacques De Roi), importante compositore attivo
Si sa poco: probabilmente nato nelle Fiandre. Il primo documento che lo alla corte francese alla fine del 400 e contemporaneo di Busnois. L’uso di
riguarda risale al 1484, quando era compositore di corte a Innsbruck. In cinque voci (1 tenor, 2 voci superiori e 2 inferiori) offre una varietà molto
seguito passò al servizio di Lorenzo il Magnifico a Firenze. Nel 1494 ampia di possibilità espressive, in particolare quella degli effetti
(Savonarola) i Medici furono banditi da Firenze e Isaac cercò lavoro altrove. concertanti; è questa una delle ragione della straordinaria diffusione del
Dal 1497 fu al servizio di Massimiliano I, imperatore del Sacro Romano mottetto a cinque voci nel ‘500. [solitamente due tenores posizionati in due
Impero. Nel 1502 tornò a Firenze e quindi a Ferrara, dove fu concorrente di lati opposti per creare l'effetto di eco e di rimbalzo]
Josquin per essere assunto a corte. Isaac tornò definitivamente a Firenze nel Clangat plebs / Sicut lilium inter spinas. (→ antifona cantus prius factus)
1514, dove morì nel 1517. Mottetto su cantus firmus che è assegnato al tenor, il quale però ormai non è
Per l'imperatore d'Austria scrive il Choralis Costantinus → opera l'unico depositario della melodia del cantus firmus ed ha la stessa
commissionata nel 1508 dalla Cattedrale di Costanza. conformazione delle altre voci.
Composizioni per il Proprio della messa, a quattro voci e con tecnica Diviso in due parti con metri diversi. Si fa strada la volontà di varietà.
dell'alternatim (alternanza di gregoriano e polifonia). Cantus firmus è nella Il tenor, l'ultima voce ad entrare, è preceduto da duetti e terzetti tra le altre
voce superiore (I e II volume) e al bassus (III volume). Il vero Choralis voci riproposti poi durante le pause del tenor. Nella prima pars (ternaria) il
Costantino legato alla Cattedrale è il secondo volume. Alla morte di Isaac tenor presenta note lunghe mentre nella seconda pars (binaria) esso viene
viene completata e stampata negli anni '50 da un suo allievo. integrato alle altre voci.
Festività: introito senza Gloria Patri, alleluia e tracto, sequenza e communio.
Mancano graduale ed offertorio. Nella fine del Quattrocento mottetto e messa diventano sede di ulteriori
sperimentazioni.
I mottetti missales (tipologia di mottetti tipicamente sforzesca, ma da due
anni si ritiene che non fossero un'esclusiva milanese) → mottetti messali = Il mottetto-chanson.
mottetti con testi dedicati soprattutto alla Madonna (protettrice di Milano), A tre voci: tenor e superius hanno testo in lingua francese mentre il bassus
venivano cantati sia nel duomo di Milano che nella cappella del palazzo ha testo in latino.
ducale (Sforza). A Milano Franchino Gaffurio, teorico e maestro di cappella (Compère, Le corp – corpusque meum)
della Cattedrale fino al 1522, organizzò la copiatura di quattro libroni corali
(libroni di Garrufio) che contengono il repertorio liturgico di fine JOSQUIN DES PREZ (1450/55-1521)
Quattrocento in uso nella cattedrale milanese e contenevano anche alcuni Josquin Desprez rappresenta un caposcuola per la generazione di musicisti
cicli di mottetti che sostituivano i canti della messa (sia Proprio che che si trova a cavallo tra XV e XVI sec. La sua biografia è rimasta a lungo
Ordinario), delle lodi alla Madonna. Questa cosa era resa possibile dal fatto oggetto di equivoci e anche la datazione della sue opere rimane per lo più
che il celebrante recitava il testo dell'offertorio (ad esempio) rendendo incerta a parte i casi in cui si dispone di testimonianze esterne. La
valore alla messa, nel frattempo il coro cantava il mottetto che aveva un testo produzione di Josquin spazia dalle chansons francesi al repertorio
non inerente con la preghiera dell'offertorio. I vari momenti erano: loco frottolistico italiano, ma la sua fama è legata principalmente a mottetti e
Introitus, loco Gloria, loco Patrem, loco Offertorii, loco Sanctus, ad messe; queste ultime rappresentano uno dei momenti più sperimentali
all'interno della produzione del compositore, ve ne sono del tipo su tenor, tutto il corpus di canti realizzata attraverso la creazione dei corali luterani
altre sono di tipo parodistico con modello tratto da chansons polifoniche (= canti semplici, linee monodiche poi armonizzate a 4 voci con andamento
francesi, e altre ancora partono da spunti di tipo teorico. omoritmico). Questi, raccolti in appositi volumi, diventano la base della
Dubbio dell'esistenza di due Josquin a Milano, ora risolto con l'affermazione musica sacra dei luterani e hanno la funzione che il gregoriano ha per i
del suo soggiorno milanese. cattolici; è un materiale musicale importante, è il canto ufficiale.
Primo compositore al quale sono state dedicate delle edizioni a stampa Il padre dei corali è il corale “Ein feste Burg ist unser Gott” (una fortezza
monografiche. [Nel 1500 nasce la stampa musicale e lo stampatore Petrucci solida è il nostro Dio). La struttura del corale è molto semplice così come
scelse l'eccellente compositore Josquin] anche la melodia, tutti dovevano saper cantare i corali.
Nymphes des bois. 1) versione organistica di J.S. Bach
Lamento per la morte di Ockeghem (definito qui “bon père”), è un mottetto- 2)versione di Giacomo Meyerbeer: nell'opera “Gli Ugonotti” si narra il
chanson rovesciato: tenor con testo latino (Requiem) mentre le altre voci massacro degli ugonotti (protestanti francesi di professione calvinista)
sono in francese. Cinque voci, bitestuale e bilingue. Anche qui abbiamo i durante la notte di San Bartolomeo, nell'agosto del 1572. Meyerbeer cercò
nomi dei cantori debitori ad Ockeghem (Brumel...). un salterio ugonotto ma non c'era nulla di famoso ed orecchiabile, quindi
decise di utilizzare la melodia del corale “Ein feste Burg” poiché fa parte
della tradizione protestante come protestanti erano gli ugonotti.
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Uno degli elementi che hanno sconvolto il nuovo secolo ('500) è sicuramente
la scoperta dell'America e questo sposta la prospettiva, cambia la ------------------------------------ LEZIONE 11
mentalità. L'invenzione della stampa rivoluziona la produzione musicale. Il IL MADRIGALE.
Cinquecento è anche un secolo di grandi ribaltamenti politici (i casi di Sull'origine del madrigale c'è stata una teoria forte per molto tempo, poi
Milano e Napoli, mentre il caso tranquillo di Venezia). Tutto esplode per una contestata da due studiosi americani, ma recente rettificata e definita da due
serie di eventi storici che sono tutti collegati (Francia che invade l'Italia, studiosi italiani.
l'impero degli Asburgo che si impossessa anche dei paesi bassi...). La Il madrigale del Cinquecento è diverso da quello del Trecento. I madrigali
riforma luterana che dà un colpo basso all'equilibrio religioso europeo. Una sono composizioni profani in lingua italiana, generalmente dotati di una
volta che viene meno questo collante religioso europeo aumenta la poesia di alti livelli (non sempre) e non rispondono a criteri di forme fisse.
belligeranza del XVI secolo. Ciò nonostante i progressi non si arrestano: Durchkomponiert (composizione che scorre senza demarcazioni interne). I
l'editoria musicale prosegue la sua attività (Petrucci,…). La prima editoria temi sono inizialmente tratti da testi petrarcheschi e la destinazione è un
musicale si sviluppa a Venezia ma poi anche a Roma dove il papato patrocina ambiente colto e raffinato (nulla di popolare nel madrigale). Il madrigale
le stampe musicali. Ma in questo periodo l'editoria musicale ha molto diventa un laboratorio espressivo e sede di grandi sperimentazioni (la
successo in tutta Europa ed è in aumento per tutto il secolo. l'opinione che la modernità nasce con il madrigale). Madrigale è poesia: sarà la poesia a dare
stampa abbia soppiantato la tradizione manoscritta è assolutamente una le regole e la musica sarà il contenitore attraverso il quale la poesia si offre al
falsa convinzione, assolutamente sbagliata. La stampa inizia ad essere pubblico (un pubblico ricercato, estremamente elitario). Petrarca → tra le
eseguita per i libretti staccati (per la voce singola), questa metodologia di composizioni musicali scritte troviamo solo tre volte testi di Petrarca messi
stampa è funzionale al risparmio dello spazio, esigenze di mercato. in musica perché la poesia di Petrarca era considerata talmente alta da non
1517, le 99 tesi di Martin Lutero contro il cattolicesimo. Queste danno avvio dover essere contaminata con la prassi compositiva (l'Umanesimo guardava
alla riforma luterana e scatenano poi tutte le seguenti riforme (calvinista, alla prassi improvvisativa quale l'unica possibile per intonare testi del
anglicana,...). Lutero riteneva che l'uomo dovesse avere un rapporto diretto sommo poeta). “Non al suo amante più Diana piacque” di Jacopo da Bologna,
con Dio, quindi quello che il fedele diceva a Dio doveva essere chiaro. Di qui “Vergene bella” di Du Fay, “Pace non trovo” anonima. Abbiamo una traccia del
abbiamo la traduzione della bibbia in tedesco, ma anche la traduzione di riutilizzo delle poesie di Petrarca nell'ambito della musica scritta: 1504
lettera di Isabella d'Este che scrive a un letterato (Niccolò da Correggio) morta!). Così i due studiosi americani hanno fatto ricerca e trovato dei
chiedendogli un consiglio riguardo a quale poesia di Petrarca è ideale per manoscritti tra Firenze e Roma che colmano quel decennio e che riescono a
crearne sopra un canto. Lui le consiglia “Siede di delfino” (???) e “Chiare, ricostruire la storia del madrigale in maniera diversa da come l'aveva
dolci e fresche acque”. Nel 1507 nel VII libro di frottole stampato da Petrucci costruita Einstein. Poi si rendono conto che il testo Musica di Messer
compare “Siede di delfino” (???) musicata da BARTOLOMEO Bernardo Pisano sopra le canzone del Petrarcha è stato sopravvalutato:
TROMBONCINO (colui che aveva composto la frottola Vergene bella). queste composizioni centrano poco con le frottole ma neanche con i
Mutamento di rotta: quello che fino ad allora era deputato alla musica madrigali, quindi saranno composizioni di passaggio semplicemente legate
improvvisata d'un tratto si trova dentro la tradizione scritta. Da qui la poesia ai gusti dell'ambiente romano. Due Papi della famiglia dei Medici
di Petrarca inizia ad essere sempre più utilizzata all'interno delle frottole contribuiscono a creare il legame tra Roma e Firenze, sono Leone X e
(composizioni a 4 parti dove si canta la voce superiore e le altre si suonano o Clemente VII. I due musicologi americani scoprono nei manoscritti delle
s intavolano per liuto). composizioni redatte nel decennio 1520-30 che rimandano a Firenze e che
Teoria di Alfred Einstein: tra le frottole si inserisce la poesia di Petrarca riguardano la nascita del madrigale: le composizioni di PHILIPPE
che ne nobilita il repertorio, ma nel 1520 la raccolta “Musica di Messer VERDELOT.
Bernardo Pisano sopra le canzone del Petrarcha” rappresenta il punto Musicista e compositore francese, arriva in Italia, a Firenze dove diventa
d'arrivo della frottola dove questa muore e si trasforma in qualcos'altro. maestro di cappella del duomo e del battistero. Collabora con Niccolò
Dopo il 1520 però non abbiamo pubblicazioni di composizioni profane, Machiavelli (La Clizia e La mandragola). Nel 1527 Medici vengono cacciati da
bisognerà aspettare il 1530 “Libro primo dei madrigali della serena” Firenze per mano dei simpatizzanti della Repubblica proposta da
preceduto (secondo Einstein era del '28, ma in realtà non ha datazione) da Savonarola. Si ritiene che Verdelot fosse simpatizzante di quest'ultimo.
un altro libro, il “Libro primo della fortuna”. La tesi è dunque che le frottole, Philippe Verdelot è la figura chiave della nascita del madrigale: nel 1533
con il subentro della poesia di Petrarca si siano nobilitate e culmino nelle viene pubblicato il Primo libro di madrigali di Verdelot, alcuni di questi
composizioni di Bernardo Pisano le quali non sono più frottole poiché tutte erano stati composti nel 1526 (prima del libro della serena), già allora
le quattro voci sono cantate (questo non è ancora un madrigale). Dieci anni chiamati madrigali e che furono cantati nelle commedie di Machiavelli.
di vuoto (pausa artistica) e poi compare l'indicazione di “madrigale”. Il Quindi la teoria dice: la nascita del madrigale è da collocare a Firenze grazie
madrigale dunque è una forma alta che nasce all'interno del petrarchismo a Verdelot che ha scritto i primi madrigali. Ma gli studi dei due musicologi si
(inizi del '500 sono anni in cui entra in gioco il letterato Pietro Bembo che fermano qua senza spiegare ulteriormente cosa sia successo.
propugna un ritorno a una letteratura di alto livello che dev'essere Teoria di Francesco Saggio: completa il quadro appoggiandosi agli studi di
all'insegna di Petrarca, Dante e Boccaccio). Prima fase dei madrigali: Francesco Luisi. Identifica il periodo 1520-30 come l'età della canzone
Costanzo Festa, Philippe Verdelot e Jacob Arcadelt. (canzone = forma poetica, tante strofe che hanno fronte e sirma), un
Teoria evoluzionistica (= il madrigale nasce dalla frottola nobilitasi, dopo 10 decennio molto ricco nel quale si forma qualcosa di diverso che genererà il
anni di pausa artistica) che poi però è stata smentita → Iain Fenlon e James madrigale. Una nuova sensibilità sicuramente formalizzata poi nelle Canzone
Haar di Bernardo Pisano ma che ha i suoi presupposti nella raccolta Canzoni nove
Teoria di Fenlon e Haar: mettono in risalto delle incongruenze nella tesi di (Antico, 1510) → nuove canzoni, un enfasi sul canto e sulle canzoni
Einstein → dimostrano che la frottola è diffusa nel Nord Italia, mentre il (presupposto che cantavano tutte le voci), ma in realtà in questa raccolta
madrigale si forma nel Centro Italia, a Firenze e Roma (Asse Roma-Firenze) e abbiamo delle composizioni che erano state precedentemente pubblicate
s'è visto che non c'è interscambio tra le due forme, non c'è mutazione che come frottole. Infatti la raccolta dichiara contenere alcune canzoni nuove e
dalla frottola porta a madrigale. Da confutare anche la tesi del decennio di alcune già esistenti (frottole). Quindi in realtà l'espressione “canzoni nuove”
silenzio delle fonti, interpretata come pausa artistica da Einstein, ma questa sta ad indicare frottole con un modo d'esecuzione nuovo → non più
osservazione risulta dal fatto che lui aveva posto l'attenzione soltanto alle strumento/i più il canto ma solo canto. Tipo di esecuzione nuovo rispetto
stampe senza valutare la tradizione manoscritta (che ancora non era alla tradizione della prassi esecutiva della frottola (voce+strumento/i).
Questa nuova prassi ha preso piede modificando il repertorio delle frottole. Philippe Verdelot nel 1526 compone insieme a Machiavelli le musiche per la
Questa duplice prassi delle frottole era già stata esplicitata da Baldassare Mandragola ma ricicla anche due composizioni che aveva composto
Castiglione nel Libro cortigiano: “cantare con il libro corale in quattro sarà precedentemente per un'altra commedia di Machiavelli, la Clizia. Sono
anche bello ma è più bello cantare accompagnati dallo strumento”. Le monostrofiche o in forma di ballata e le composizioni scritte nel 1526
frottole piacevano maggiormente con l'accompagnamento strumentale → compaiono nel Primo libro di madrigali a quattro voci (1533).
inversione di tendenza rispetto alle raccolte di frottole di Petrucci → si pone Quanto sia lieto il giorno di Machiavelli (da Clizia):
l'accento sull'esecuzione polivocale come era di gusto a Roma negli anni di Fronte (due piedi) e sirma. Elemento di teatralizzazione. Tutto è cantato,
Leone X (Andrea Antico infatti stampa le Canzoni nove proprio a Roma). elementi di imitazione tra le voci. In questa prima fase viene ripetuta
Dopo le Canzoni nove anche Petrucci si adegua all'andamento polivocale. La l'ultimo verso della sirma. Poi il madrigale maturo preferirà scorrere senza
poli-vocalità era moto apprezzata a Roma e a Firenze (interscambiabilità dei ripetizioni (con delle eccezioni eccellenti).
gusti). Perché vengono chiamati madrigali se sono uguali alle canzoni delle Canzoni
La nuova prassi della canzone dovette far riferimento a un repertorio nove?
preesistente intervenendo sulla prassi (ossia sul modo di eseguirlo) Perché all'interno dei madrigali della serena la maggior parte di queste
piuttosto che sulla scrittura vera e propria. Asse Roma-Firenze di cui canzoni sono costruite sulla forma poetica del madrigale (ABB-ABB-CC) →
Bernardo Pisano è stato un rappresentante. La prassi della poli-vocalità due terzine di endecasillabi con diverse combinazioni rimiche + ritornello
prevede la vocalizzazione della frottola (frammentazione ritmica per (che in realtà non ritorna) di due versi endecasillabi a rima baciata.
consentire l’inserimento del testo anche in parti originariamente scritte per L'estetica del madrigale si basa sulla compresenza alla pari di tutte le voci
strumenti). (solo alla fine del cinquecento avremo la prevalenza della voce superiore).
[Esempio: Che degg'io far? di Bartolomeo Tromboncino Frottola → frottola vocalizzata → canzone → madrigale
Il tessuto musicale della frottola viene rimaneggiato per consentire il canto Non viene smentito del tutto Einstein, la frottola rientra nel processo di
anche delle altre voci, in quella che originariamente era una frottola.] nascita del madrigale, però non è automatico dire che la frottola migliora e
Quindi sono questi i manoscritti che Einstein aveva tralasciato → il diventa madrigale: per un periodo i due coesistono ma poi prendono strade
madrigale non nasce dalla frottola ma da una fase intermedia che prevede la diverse.
canzone nuova, ovvero la vocalizzazione della frottola.
In questa prima fase del madrigale sono tre i compositori protagonisti:
Il Canzoniere petrarchesco prevede la presenza delle poesie “In vita di Laura” Philippe Verdelot, Costanzo Festa (Roma, tecnica mottettistica nel
e “In morte di Laura”. Tali poesie mostrano a loro volta una contrapposizione madrigale) e Jacob Arcadelt.
di emozioni (gioia e dolore) che diventa interessante per i compositori di
madrigali che trovano la possibilità di mettere in musica tutte queste Pietro Bembo → Prose nelle quali si ragiona sulla volgar lingua (1525)
emozioni sempre diverse → gli affetti. Gravità e piacevolezza → giusta miscela che rende eccellente la poesia
petrarchesca. I parametri necessari per realizzare tale equilibrio sono:
La nuova canzone: monostrofica, polivocale, prevalenza dell'omoritmia, - Suono = scelta delle parole in base al loro suono
contrappunto moderato, flusso musicale che scorre senza limitazioni - Numero= il ritmo, il metro
interne. - Variazione= diversità nei versi per creare contesti espressivi differenti
Questa forma musicale di canzone nuova nata nell'età della canzone sarebbe
il diretto precedente del madrigale. Se questi parametri vengono interpretati in chiave musicale allora traspare
(Alcuni ritengono che anche la chanson parigina abbia influito sulla nascita la poetica del madrigale:
del madrigale.) - Suono= condotta melodica e sonorità della polifonia
- Numero= andamento ritmico
- Variazione= alternanza di consonanze e dissonanze al fine di creare
contesti espressivi sempre diversi Si fanno strada altri poeti eccellenti: Ariosto, Tasso e
Giovanni Battista Guarini → Il pastor fido: tragicommedia pastorale dove
Il madrigale deve essere Durchkomponiert, deve scorrere senza sono protagonisti due pastori: Amarilli e Mirtillo. Sono innamorati ma lei
demarcazione interna, al massimo può essere diviso in due parti (spesso non può corrispondere perché è promessa in sposa a qualcun altro. Mirtillo
queste sono due madrigali distinti). La poesia di Petrarca domina questa inizia a odiare Amarilli e lei ne soffre. Alla fine c'è lo scioglimento felice della
prima fase. vicenda: Amarilli si può concedere a Mirtillo e l'amore diviene possibile. I
Nascono i madrigalismi: delle figurazioni musicali che vengono vari brani della commedia sono diventati dei madrigali (tutti hanno
standardizzate e utilizzate per rappresentare determinati affetti. Il composto madrigali sul Pastor fido, vedi Cruda Amarilli di Monteverdi). G.B.
madrigale diventa un insieme di affetti che si susseguono (raramente un Guarini diventa il più gettonato come poeta da cui attingere per i madrigali.
madrigale avrà un solo affetto). La varietà di affetti è funzionale anche ad
enfatizzarne uno in particolare. Procedendo nella storia del madrigale si cercano nuove strategie per aderire
L'arte oratoria → la retorica musicale. La musica si rifà alla retorica, deve al significato poetico, nuove strategie per rendere musicalmente gli affetti
però essere subordinata alla parola. descritti nel testo.
Nasce la “seconda prattica” (così definita da Monteverdi): contrappunto più
Il bianco e dolce cigno di Jacob Arcadelt. svincolato, più duttile, più aperto alla sperimentazione. Il capostipite di
La musica cerca di replicare/descrivere quello che il testo sta dicendo. La questa seconda prattica è
musica è ancella del testo. Pittura musicale. CIPRIANO DE RORE (Fiandre, 1515/16 – Parma 1565)
Si è detto a lungo che studiò a Venezia con Willaert, ma ci sono poche fonti a
Seconda fase del madrigale. supporto di questa ipotesi. Nel 1547 fu a Ferrara presso il duca Ercole II
ADRIANO WILLAERT (1490-1562). Fondatore della scuola veneziana d'Este come maestro di cappella. Alla morte del duca, dal 1560 al 1563 fu al
(1527). Conosceva bene le teorie di Bembo e le fece proprie: il manifesto di servizio di Margherita d'Austria a Bruxelles e di suo marito Ottavio Farnese
questa sua adesione è la raccolta Musica nova (1559) dove troviamo Aspro duca di Parma. Nel 1562 fu maestro di San Marco a Venezia, ma nel 1564
core (testo di Petrarca), la composizione di cui parla Vincenzo Galilei: ritornò a Parma (corte dei Farnese) dove rimase fino alla morte. Rore è noto
Fronimo, Venezia, 1568 per i suoi madrigali in stile italiano: principalmente a quattro e cinque voci
Patisce […] ne l'imitazione delle parole, come con un libro per sei e un altro per otto. Il tono dei suoi lavori è molto più
bene lo manifestò fra gl'altri eccelenti musici drammatico rispetto a quello dei primi madrigalisti. Inoltre Rore si distinse
in più luoghi il famoso Adriano [Willaert] et anche in un arricchimento ritmico (corrispondente a un potenziamento
particolarmente nel principio di quella sua espressivo) e, da sofisticato contrappuntista, usò il canone e la tecnica
dotta Canzone che già compose a sei voci, qual dell'imitazione.
comincia Aspro core […] dove passa più volte Nonostante fosse uno straniero padroneggiava l'italiano e compone
(per esprimere con grazia tal concetto) non madrigali italiani con un livello di drammaticità (contrasti interni). Dal
solo dalla sesta maggiore alla Quinta ma punto di vista ritmico usa tutte le tecniche del contrappunto piegandole a
da una terza maggior a l'altra con disposizione del testo musicale. Libro di madrigali cromatici (ampio uso di
movimento congiunto. crome, note veloci, ritmo veloce per realizzare quello che vuole suscitare con
Secondo le regole del contrappunto una sesta maggiore deve andare la musica). Scrittura sempre meno trasparente, sempre più oscura (incrocio
all'ottava e una concatenazione di terze non si può fare. delle parti), brusche scelte contrappuntistiche per rendere meglio il trauma
Willaert voleva dare un effetto particolare, ma di qualcosa di inusuale. che la poesia indica, un contrappunto volutamente spigoloso. Realizzare a
Inflessione di semitono: rappresentare il dolore (mi doglia). livello sono quello che a parola stava dicendo. La semantica del
contrappunto poggia sulla polifonia vocale. petrarchesco) dove cita più voci del corrispettivo segmento musicale del
madrigale di Ivo/Ghero.
Mia benigna Un madrigale completamente di libera composizione ad eccezione
fortuna di dell'ultimo verso dove fa una parodia del madrigale Pace non trovo.
Cipriano De Rore
(Secondo libro di Venezia 1566, Il Desiderio, Secondo libro di madrigali a cinque voci
madrigali a (antologia)
quattro voci, Il madrigale più famoso di Palestrina: Vestiva i colli
Venezia 1557). Lirica in due parti, sonetto (4+4 / 3+3)
Testo di Petrarca. Adriano Banchieri → presa in giro del madrigale che era molto conosciuto
Ingresso mottettistico (in imitazione)
Continuo riverberarsi di La-Re (due polarità che continuano ad inseguirsi)
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La nascita della vera e propria retorica musicale → seconda metà del '500
Joachim Burmeister con tre trattati di retorica (basandosi sulle formule
retoriche teorizzate nei trattati antichi, ad esempio di Quintiliano Institutio
oratoria):
- Hypomnematum musicae poeticae (1599)
------------------------------------ LEZIONE 12 - Musica autoschediastike (1601)
GIOVANNI PIERLUIGI DA PALESTRINA. (il cognome è Pierluigi, si firmava - Musica poetica (1606)
Giannetto)
Noto compositore di musica sacra ha composto anche madrigali. Uno di LUCA MARENZIO (Coccaglio (Bs), 1554 – Roma 1599).
questi è molto noto: Tra i più acclamati autori di madrigali del suo tempo. Nel 1578 entrò al
Da fuoco così bel servizio del cardinale Luigi d’Este a Roma, dove rimase sino al 1586. Andò,
Parodia all'interno del madrigale. quindi, a Firenze al servizio di Ferdinando I de' Medici per circa due anni.
La poetessa Virginia Martini de Slavi ha scritto un ciclo poetico di 14 stanze, Tornato a Roma nel 1589 come maestro di cappella del cardinale Aldo
su di questo Palestrina fece un ciclo di 14 madrigali. La poetessa si era Brandini prima e della famiglia Orsini poi. Tra il 1596 e il 1598 fu maestro di
basata sul sonetto (2 quartine+2 terzine=14 versi) di Petrarca “Pace non cappella del re di Polonia. Nel 1598 tornò in Italia. Morì a Roma nel 1599.
trovo”, ogni stanza composta da Virginia si conclude con uno dei versi del La sua fama è legata ai madrigali che ha composto, Madrigali che poi
sonetto di Petrarca. prendono una piega devozionale, i madrigali spirituali.
James Haar parla di parodia musicale, fra un reticolo di composizioni → nel Nelle sue ultime composizioni Marenzio opera una sorta di rarefazione
Quarto libro di madrigalia quattro voci di Arcadelt (1539) ci sono due (diventa estremamanete moderno): modulazioni improvvise, accostamenti
composizioni Pace non trovo, una di un certo “Ivo” e una di Jan Ghero a tre di intervalli senza rispetto delle regole del contrappunto (creare certi effetti
voci (1556). Queste due composizioni sono molto simili da pensare che l'una sonori). Nel Nono libro abbiamo una sorta di musica riservata, un libro
sia la rielaborazione dell'altro (non sappiamo quale). Palestrina nel dedicato al conte Vincenzo Gonzaga, una raccolta forse un po' estrema per gli
madrigale Da fuoco così bel ha messo in musica la lirica di Virginia, tutta in ascoltatori dell'epoca ma destinata a un pubblico d'élite.
musica tranne l'ultimo verso (corrispondente al verso del sonetto
Solo et pensoso (dal Canzoniere di Petrarca). parenti della moglie). Dopo tre anni andò a Ferrara dove sposò Eleonora
Pathopoeia = espressione di sentimenti patetici mediante il cromatismo (uno d’Este. La sua tormentata esistenza ha ispirato tanti scrittori e
degli elementi magistrali della storia del madrigale) drammaturghi (Werner Herzog realizza nel '95 un film documentario sul
Cinque voci: Principe, "Death for five voices", Bernardo Bertolucci progetta da anni un
- le voci inferiori cantano più volte il testo “Solo et pensoso...”, alternandosi e film sulla sua vita).
giocando, mentre la voce superiore lo canta invece una sola volta e con valori È stato sempre associato alla pittura del Caravaggio (contrasto chiari-scuri,
molto ampi percorrendo una scala ascendente di semitoni che a un certo tinte forti).
punto cambia rotta e diventa discendente. Fino a questo punto la musica era soggetta al testo (il compositore doveva
- Nel momento “e gl'occhi porto per fuggir intenti” abbiamo l'hypotyposis, essere esegeta, interprete del testo, la musica deve essere intimamente
l'evidenza di un immagine musicale: quella dello fuggire (voci che fuggono connessa con il testo), ma con Carlo Gesualdo qualcosa cambia: il
l'una dall'altra). compositore prende il sopravvento. Gesualdo preferisce testi molto corti e di
- “Altro schermo non trovo che mi scampi dal manifesto accorger delle poeti non particolarmente blasonati, testi manipolabili, modellabili. La
genti”: la gente non deve accorgersi che sto soffrendo, il compositore lo fa musica comincia a portarsi alla pari con il testo. La musica non sarà più
utilizzando il noema, l'omofonia. completamente soggetta al significato del testo ma sarà essa stessa a
- “Perché negli atti d'allegrezza spenti di fuor si legge, com'io dentro ricreare il testo e a dargli una nuova dimensione.
avvampi”: io non voglio che di fuori la gente riesca a leggere come dentro di È un principe, a Ferrara viene protetto dagli Este. Essendo un nobile non è
me io invece stia soffrendo, Marenzio lo esprime come un movimento più legato a questioni editoriali, non è necessario per lui scendere a
dall'interno all'esterno (come se questo dolore uscisse allo scoperto), compromesso con gli editori. Lui agisce come vuole e ha la possibilità di
sempre un noema. pubblicare senza limiti né di quantità né di qualità.
- “sappian di che tempre”: tutti sanno com'è la mia vita, espressione che 6 libri di madrigali a 5 voci e musica sacra di grande interesse
porta all'uso della reiterazione di un concetto più volte da parte di tutte le - contrappunto audace e stranissimo (tanto da essere citato come esempio
voci, l'epanalessi. didattico a lungo)
- “Ma pur sì aspre né si selvagge”, utilizzo della pharresia, dissonanze per la - audaci scarti cromatici che creano continui sfasamenti modali che furono
parola “aspre”. lodati perfino da Igor Stravinsky
- frequente interesse per testi decisamente concisi sui quali probabilmente
Sperimentazioni dal punto di vista del linguaggio musicale. (seconda metà interveniva con reiterazioni testuali
del '500) - alternanza continua tra contrappunto – omofonia
Trasformazione del madrigale: il madrigale spirituale, madrigale - contrasto ritmico
drammatico, che inizia a rarefarsi nella sua sostanza musicale fino a
diventare un madrigale con meno voci di quello iniziale (quasi monodico). Nuova direzione del madrigale → Concerto delle Dame di Ferrara
Un gruppo di cantanti eccellenti al servizio della duchessa di Ferrara: Laura
Nel campo del madrigale polifonico abbiamo un altro compositore Peverara, Livia D’Arco e Anna Guarini.
eccellente: Per loro scrisse LUZZASCO LUZZASCHI.
CARLO GESUALDO da Venosa (1566-1613). Madrigali per cantare e sonare, 1580 Ferrara:
Il principe Carlo Gesualdo nacque a Venosa nel 1566. Fu musicista Dapprima (1580) concepiti per organico a 4/5 voci e poi convertiti in brani
raffinatissimo e innovatore. Nel 1586 sposò la cugina Maria d'Avalos. Questo per 1/3 voci con accompagnamento di tastiera (e così furono
matrimonio, però sfociò in tragedia perché a fronte del tradimento di Maria, definitivamente pubblicati nel 1601).
nel 1590 Carlo uccise la moglie e il suo amante. Fuggì, quindi, da Napoli e Degni di nota questi madrigali soprattutto perché essi sono tra i primi
dapprima si rifugiò nel proprio castello (per sfuggire alla vendetta dei esempi di madrigali scritti esplicitamente con accompagnamento di
strumento a tastiera a testimoniare una crescente sensibilità strumentale.
(precisa destinazone strumentale che nel '400 non c'era)
Viene a mancare una componente fondamentale del madrigale: la
polivocalità (l'estetica del madrigale era il contrappunto). Muta l'estetica del
madrigale, la retorica verrà dunque affidata ad una sola voce → verso il
Barocco (monodia accompagnata).
I madrigali drammatici.
Contengono in sé un andamento rappresentativo, composti in cicli e
raccontano una vicenda.
Ispirati alla commedia dell'arte o alla commedia boccaccesca. Tanti
personaggi che interagiscono e ognuno di questi viene interpretato da tutte
quattro le voci assieme. La componente rappresentativa sta a dei mimi e i
cantanti che, nascosti cantano ogni battuta di ogni personaggio. Una sorta di
“testo teatrale” ma che prevede che le parti vengano cantate polifonicamente
da tutti.