Forse Un Mattino Andando
Forse Un Mattino Andando
Forse Un Mattino Andando
Eugenio Montale
testi
3. Ossi di seppia e il male di vivere 45
L’atmosfera rarefatta di un mattino d’inverno conferisce all’esperienza conoscitiva del poeta
45 il carattere irreale di un’evasione fantastica, in cui egli scopre la totale vanità della vita. La
lirica è del 1923.
Eugenio Montale Le due quartine di versi liberi (per esempio i versi 3 e 4 sono endecasillabi, 1, 6 e 7 sono
Ossi di seppia doppi settenari) sono a rima alternata secondo lo schema ABAB CDCD. Si noti la rima iper-
metra nascosta miracolo / ubriaco.
Forse
un mattino
andando F orse un mattino andando in un’aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
in un’aria il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di vetro di me, con un terrore di ubriaco.
in Tutte le poesie, Mondadori,
Milano, 1979 5 Poi come s’uno schermo, s’accamperanno di gitto
alberi case colli per l’inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me ne andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.
1-2. aria di vetro, arida: aria 4. terrore di ubriaco: la scoperta proiettate su uno schermo. cogliere solo illusorie parvenze.
limpida e cristallina (sinestesia), del nulla e l’incubo del vuoto ter- 6. l’inganno consueto: la realtà 8. gli uomini… voltano: sono co-
senza foschia e asciutta. rorizzano il poeta. è effimera, i sensi fanno credere loro che vivono con superficialità,
2. rivolgendomi: voltandomi 5. Poi come su uno schermo… agli uomini di cogliere una realtà chiusi nelle loro false certezze
indietro; il miracolo: un evento gitto: si collocheranno dinanzi a vera e duratura e invece sono in- e che hanno paura di scoprire la
straordinario. me all’improvviso (di gitto) come gannevoli, perché consentono di verità dell’esistenza.