6 Sett 2017
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y ′′ + y = 1 − e−t
3.
a) Calcolare l’area racchiusa dalla linea γ di equazione
b) La densità di una sfera solida centrata nell’origine e di raggio 1 è data dalla funzione
√
δ(x, y, z) = 1 − x2 + y 2 + z 2 .
x2
z =1− − y2
4
che si trova nel primo ottante dello spazio tridimensionale, orientata in modo che la normale
punti verso l’alto.
Calcolare il flusso attraverso Σ del campo vettoriale
F(x, y, z) = 4y i − x j + 4 k
4.
i) Determinare l’intervallo di convergenza delle seguenti serie di potenze
∑∞ ∞
∑
n+1 1
a) 2
(x − 1/2)n b) xn
n=1
n n=0
22n−1
converge totalmente in R. Detta f (x) la somma della serie, dimostrare che f è una funzione
∫ 2π
continua, 2π−periodica e pari. Calcolare 0 f (x) dx.
SOLUZIONI
1.
a) La funzione è definita in
D = {(x, y) : x ≥ 0, y ̸= 0} = {(x, y) : x ≥ 0, y > 0} ∪ {(x, y) : x ≥ 0, y < 0}
La frontiera di D è formata dall’unione dell’asse delle ordinate e del semiasse (x, 0), x > 0.
L’insieme D non è limitato, non è aperto (i punti con x = 0 sono punti della frontiera) non
è chiuso (non contiene tutti i punti di frontiera) e non è connesso: qualunque poligonale che
unisca due punti di D con ordinate di segno opposto deve attraversare l’asse x e quindi non
può essere tutta contenuta in D.
b) La funzione f ha derivate parziali
√
1 1− x
fx (x, y) = √ , fy (x, y) = ,
2 xy y2
nell’insieme aperto {(x, y) : x > 0, y ̸= 0} (insieme dei punti interni di D). Poiché le derivate
sono funzioni continue in ogni punto dell’aperto, f è differenziabile in tutti i punti interni a D.
Nei punti con x = 0 e y ̸= 0 esiste la derivata parziale fy (= 1/y 2 ) ma non esiste la derivata
parziale rispetto ad x; la funzione non è differenziabile in tali punti.
c) Il vincolo si può esplicitare sia rispetto a x che rispetto a y; scrivendo
1
y = ±√ , x>0
x
vediamo che l’insieme è unione disgiunta di due curve cartesiane contenute in D. Sostituendo
nella funzione otteniamo
( √ ) √ √ √
f x, ±1/ x = ± x( x − 1) = ±(x − x) (x > 0).
√
Per x > 0, la funzione x 7→ x − x ha l’unico punto stazionario x = 1/4, che è un minimo
assoluto con valore 1/4 − 1/2 = −1/4 (la funzione non è superiormente limitata). Per la
funzione con il segno opposto, si ha ovviamente un massimo (= 1/4) nello stesso punto.
Dunque la funzione f ristretta al vincolo ha i due punti critici (1/4, 2) e (1/4, −2).
Il problema si poteva anche risolvere esprimendo il vincolo nella forma x = 1/y 2 , y ̸= 0, oppure
cercando i punti stazionari della Lagrangiana
√
x−1
L(x, y, λ) = − λ(xy 2 − 1)
y
risolvendo il sistema 1
2√√
xy
− λ y2 = 0
1− x
− 2λ xy = 0
y2
2
xy − 1 = 0
y2
f (t, y) = √
2 t
è una funzione continua nel semipiano aperto
D = {(t, y) : t > 0}.
Osserviamo che anche la derivata parziale
y
fy (t, y) = √
t
è una funzione continua nello stesso semipiano; dunque, le ipotesi del teorema di esistenza e
unicità locale sono verificate in D.
b) L’equazione ha la soluzione costante y = 0; essa è anche l’unica curva integrale che soddisfa
la condizione y(1) = 0 poiché, per il teorema di esistenza e unicità, le altre curve integrali
non possono attraversare in alcun punto l’asse t. Le soluzioni non costanti si ottengono dalla
formula risolutiva ∫ ∫
dy dt
2
= √ + C.
y 2 t
Abbiamo dunque
1 √
− = t + C,
y
1
y = −√
t+C
Sostituendo i valori t = 1 e y = 1 nell’equazione, si trova C = −2; sostituendo t = 1 e y = −1
si ottiene C = 0. Le soluzioni degli altri due problemi di Cauchy sono dunque
1 1
ϕ1 (t) = √ , ϕ2 (t) = − √ ,
2− t t
definite rispettivamente negli intervalli massimali (0, 4) e (0, +∞).
2 ii)
L’equazione omogenea associata
z ′′ + z = 0
ha l’integrale generale
z(t) = C1 cos t + C2 sin t,
con C1 , C2 , costanti arbitrarie. Cerchiamo una soluzone particolare dell’equazione completa
nella forma ψ(t) = A + B e−t . Sostituendo nell’equazione si ottiene
B e−t + A + B e−t = 1 − e−t ,
che è verificata per ogni t se e solo se
1
A = 1, B=− .
2
L’integrale generale è allora
1 −t
y(t) = C1 cos t + C2 sin t + 1 − e .
2
3.
a) Detta A la regione racchiusa dalla curva, dalla formula di Green abbiamo:
I
|A| = − y dx (1)
∂+A
La frontiera di A coincide con il sostegno della curva γ. Osserviamo che la linea γ inizia e
termina nell’origine, è contenuta nel semipiano dell x negative ed è percorsa in senso positivo
rispetto a A; dalle equazioni parametriche
x = − sin t, y = sin(2t)
abbiamo:
dx = − cos t dt .
Pertanto, dalla formula (1) si ottiene:
∫ π ∫ π
2[ ]π 4
|A| = − sin(2t)(− cos t) dt = 2 sin t cos2 t dt = − cos3 t 0 =
0 0 3 3
H
Al posto della (1) si poteva usare la formula |A| = ∂+A
x dy o la semisomma delle due.
b) Usando le coordinate sferiche
3 1
M= .
4π 4