Donna Che Si Pettina

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DONNA CHE SI PETTINA


Giambattista Marino
(La lira - VII)

TESTO PARAFRASI

[1] Onde dorate, e l’onde eran capelli, [1] I capelli erano onde dorate (Onde dorate -
navicella d’avorio un dì fendea; metafora), che un giorno un pettine d'avorio stava
una man pur d’avorio la reggea pettinando (navicella d’avorio un dì fendea – metafora
per questi errori preziosi e quelli; fendea è latinismo); una mano bianca come l'avorio lo
reggeva attraverso queste e quelle preziose ciocche di
capelli disordinate (errori – latinismo da errare = vagare
- metafora).

[5] e, mentre i flutti tremolanti e belli [5] e, mentre [il pettine] divide in una riga drittissima le
con drittissimo solco dividea, ciocche ondulate e belle (i flutti tremolanti e belli
l’òr de le rotte fila Amor cogliea, con drittissimo solco dividea - metafora), Amore (Amor
per formarne catene a’ suoi rubelli. - personificazione) raccoglieva (cogliea) l'oro dei fili di
capelli spezzati (l’òr de le rotte fila), per formare trecce
con cui imprigionare i ribelli (per formarne catene a’
suoi rubelli – metafora – rubelli è un latinismo).

[9] Per l’aureo mar, che rincrespando apria [9] Attraverso questa chioma dorata (aureo mar –
il procelloso suo biondo tesoro, metafora – aureo è un latinismo), che increspandosi
agitato il mio core a morte gìa. (rincrespando) mostrava (apria) il suo biondo e
tempestoso (procelloso – latinismo da procella =
battaglia) tesoro, il mio cuore (core - latinismo) agitato
andava (gìa - latinismo) incontro alla morte (a morte).

[12] Ricco naufragio, in cui sommerso io moro, [12] Io muoio (moro – latinismo - iperbole) sommerso
poich’almen fur, ne la tempesta mia, in questo innamoramento (Ricco naufragio – metafora
di diamante lo scoglio e ‘l golfo d’oro! e ossimoro), [ricco] perché almeno furono (fur), nel mio
sconvolgimento amoroso (ne la tempesta mia -
metafora), lo scoglio di diamante e il golfo d'oro.

Marino nel sonetto Donna che si pettina, nota anche con il titolo Onde dorate, descrive un’azione
comunissima e quotidiana: l’atto di pettinarsi da parte di una donna.

Questa poesia rappresenta un tipico esempio di letteratura barocca il cui scopo è unicamente di
suscitare ammirazione e diletto nella lettura.
.
Tematica
Il tema del sonetto Donna che si pettina è amoroso e riprende tematiche petrarchesche legate
all’innamoramento e al sentimento d’amore riformulandole con un’impronta realistica e barocca.

Il sentimento d’amore è reso nella descrizione del gesto quotidiano di una donna che si pettina.

Analisi della poesia


La poesia Donna che si pettina inizia con una metafora marina, resa subito esplicita dallo stesso
poeta (l’onde eran capelli) in cui i capelli sono visti come onde del mare, e continua con una
catena di metafore con cui il poeta immagina:
• la chioma bionda dell’amata come fosse un mare dorato;
• e l’azione del pettinarsi come il navigare in quel mare.

Nel linguaggio molte immagini si rifanno alla tradizione petrarchesca: dorate, capelli, avorio, man,
amore, aureo, biondo, morte, tempesta, diamante.

Anche la descrizione della donna rimanda ad un’immagine, tipica della tradizione lirica:
• di purezza, attraverso la il richiamo al chiarore della sua pelle (man pur d’avorio);
• di bellezza, attraverso i numerosi aggettivi che richiamano la preziosità (dorate, preziosi, or,
aureo, biondo, ricco, diamante, oro).

Tuttavia, la donna di Marino non è una donna che rimanda ad una perfezione ideale, non è
nessuno di identificabile come nel caso della Laura di Petrarca o della Beatrice di Dante ma è una
donna concreta, una donna anonima, ritratta mentre compie il gesto usuale di pettinarsi, non vi è
nulla di idealizzato in lei.

Stile barocco della poesia


Per Marino, maggior esponente dello stile barocco, la situazione rappresentata nel sonetto Donna
che si pettina è l’occasione per mostrare la sua abilità poetica nel sublimare un’azione così banale
come il pettinarsi, con lo scopo di divertire e suscitare emozione in colui che legge, mero pretesto
attraverso il quale esibire la propria arte retorica, giocando con infinite variazioni intorno al
soggetto scelto, nello specifico la chioma femminile.

Il contenuto viene in subordine alla tecnica e Marino punta tutto sul suo virtuosismo formale per
trasformare l’atto di pettinarsi in un gesto sublime.

Marino procede in direzione contraria rispetto e Petrarca, la contemplazione della donna è priva
di qualsiasi componente sentimentale e la donna è una semplice immagine bella da desiderare.

Manca passione e partecipazione emotiva, anche quando nella scena si arriva alle immagini del
soccombere del poeta nel naufragio amoroso, prevale unicamente il gusto per il gioco metaforico
e per l’artificio retorico.

Analisi metrica
Donna che si pettina è un sonetto di 14 versi endecasillabi, ripartiti in 4 strofe con schema: rima
ABBA (rima incrociata) nelle quartine, CDC e DCD (rima incatenata) nelle terzine.
Il testo è ricercato, ricco di sinonimi e ridondanze.

Enjambement ai versi: 3-4; 5-6; 9-10.

Dal punto di vista fonico, il suono oro risuona in molti vocaboli, con assonanze costruite sui suoni o
e r lungo tutto il sonetto, vedi per es.:
• dorate;
• avorio;
• errori;
• or;
• amor;
• aureo;
• tesoro;
• core;
• moro;
• oro.

Figure retoriche
Approfondimento di alcune figure retoriche:
Allitterazione
• Onde dorate, e l’onde eran capelli – v.1 – allitterazione della O;
• per questi errori preziosi e quelli / e, mentre i flutti tremolanti e belli / con drittissimo solco
dividea – vv. 4/6 – allitterazione della I;
• Per l’aureo mar, che rincrespando apria – v.9 – allitterazione della R;
• il procelloso suo biondo tesoro – v.10 - allitterazione della S;
Anastrofe
• Onde dorate, … / navicella d’avorio un dì fendea - vv.1-2;
• per questi errori preziosi e quelli – v.4;
• mentre i flutti tremolanti e belli / con drittissimo solco dividea - vv.5-6;
• l’òr de le rotte fila Amor cogliea – v.7;
• Per l’aureo mar – v.9;
• agitato il mio core a morte gìa – v.11;
• ne la tempesta mia – v.13;
Chiasmo
• di diamante lo scoglio e ‘l golfo d’oro – v.14 – aggettivo + sostantivo / sostantivo +
aggettivo;
Iperbato
• Per l’aureo mar… /…/agitato il mio core a morte gìa – vv.9-11;
Iperbole
• io moro, v.12 – esaltazione dell’effetto dell’innamoramento nel poeta;
Metafora – la metafora è la figura retorica che si ripete più frequentemente in questo sonetto,
non si tratta di metafore di contenuto concettuale ma di solo abbellimento retorico delle
immagini, metafore che vogliono enfatizzare e meravigliare basate sull’accostamento dell’azione
del pettinarsi al navigare in un mare dorato.
• Onde dorate, e l’onde eran capelli / navicella d’avorio un dì fendea, v.1-2 – come indica lo
stesso poeta le onde dorate sono i biondi capelli, pettinati con un pettine d’avorio, che il
poeta paragona ad una piccola imbarcazione (navicella d’avorio), ;
• per questi errori preziosi e quelli, v.4 – errori da errare in latino, indica strade che attraverso
il pettine si aprono nei capelli dorati;
• i flutti tremolanti e belli / con drittissimo solco dividea, vv.5-6 – continua la metafora marina
che vede i flutti tremolanti corrispondere alle ciocche ondulate dei capelli;
• per formarne catene a’ suoi rubelli, v.8 - intende dire che Amore lega a sé chi si ribella e
non vuole innamorarsi;.
• Per l’aureo mar, v.9 – si riferisce alla chioma bionda dell’amata paragonata ad un mare
dorato;
• il procelloso suo biondo tesoro, v.10 – riferimento ai capelli biondi (biondo tesoro) e mossi
(procelloso);
• Ricco naufragio, v.12 e ne la tempesta mia, v. 13 – immagini per descrivere il sentimento
provato dal poeta di innamoramento visto come un evento che travolge (naufragio) ma in
maniera positiva (Ricco) provocando sconvolgimento sentimentale (tempesta);
• di diamante lo scoglio e ‘l golfo d’oro - v.14 – immagini marine riferite all’esperienza
amorosa del poeta, impreziosite da termini, diamante e oro, che danno valore e bellezza al
suo travaglio. Lo scoglio è il riferimento all’amore non corrisposto che infatti viene definito
di diamante, ovvero fatto di un materiale duro e non scalfibile e il golfo d’oro è il
riferimento all’intero mare dorato, ovvero alla chioma bionda;
Ossimoro
• Ricco naufragio - v.12 – l’aggettivo ricco contrasta con l’immagine drammatica del
naufragio;
Prosopopea
• Amor - v.7 – personificazione di amor scritto con la A maiuscola;
Sineddoche
• lo scoglio e ‘l golfo - v.14 – i due termini vogliono indicare tutto il paesaggio marino e non i
due singoli elementi;

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