Storia Numero 5
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Storia Numero 5
Il delitto Matteotti
- Leader socialista Giacomo Matteotti denunciò i brogli elettorali e le violenze del partito fascista e di
Mussolini.
- Il 10 giugno 1924 una squadra fascista rapisce ed uccide il leader socialista: vera e propria fine della
semicostituzionalità.
- Ciò mise in crisi il fascismo, ma le forze antifasciste non ne approfittarono e abbandonarono il
parlamento il 24 giugno 1924 (secessione dell’Aventino)
- Mussolini colse l’occasione per accelerare la svolta autoritaria: sciolse i partiti e i sindacati, arrestò i
capi dei movimenti antifascisti e con la promulgazione delle “leggi fascistissime” del 1925-26 definì
la fisionomia del nuovo regime, fondato sulla dittatura personale, sul partito unico e sul
corporativismo.
Le “leggi fascistissime”
Leggi che aveva come obiettivo: il sovvertimento delle istituzioni liberali e la cancellazione delle libertà civili
previste dallo Statuto albertino.
Il nuovo regime voleva: restaurare il potere delle vecchie classi dirigenti agrarie e instustriali e Mussolini
voleva creare uno stato nuovo, attraverso una forma di autoritarismo non ancora sperimentata.
Il corporativismo
- 1926: ministero delle Corporazioni. Doveva costituire il centro propulsivo della creazione dello stato
corporativo, proposto come superamento sia del socialismo sia del capitalismo: una terza via.
- L’architettura istituzionale dello stato corporativo doveva superare quelle che erano considerate le
due prime principali minacce alla stabilità economica: la concorrenza e il conflitto sociale.
- Le corporazioni dovevano tenere sotto controllo le dinamiche del mercato, evitando che la libera
concorrenza portasse alla sovrapproduzione, e impedire i contrasti tra capitale e lavoro,
pariteticamente rappresentati dagli organismi corporativi.
- Sul piano ideologico dovevano: promuovere l’armonica cooperazione tra capitale e lavoro; sul
piano pratico doveva assicurare la collaborazione fra i gruppi economici e sociali (sotto il controllo
della classe dirigente).
- Nel 1927 venne promulgata la Carta del lavoro: documento che enfatizzava i caratteri sociali e
popolari del fascismo e di superare il conflitto fra imprenditori e lavoratori (produttori).
2 iniziative:
- 1. Battaglia del grano lanciata nel 1926 con grande propaganda, che proponeva di incrementare la
produzione cerealicola e la meccanizzazione delle campagne e di ridurre le importazioni di grano
non favorevoli all’economia;
- 2. La bonifica integrale (1928), programma di espansione delle aree coltivabili= aumento della
produzione agricola.
La politica di potenza
- Mussolini cercò di attivare una politica estera che fosse coerente con l’obiettivo di creare una
grande potenza. Puntò a riconquistare la Libia. Tra 1922-31 venne messa in atto una guerra contro
le popolazione arabe (capo: Omar Al-Mukhtar). Dimezzamento popolazione e distruzione tessuto
sociale indigeno.
- Mussolini puntò ad estendere l’influenza italiana nei balcani con l’obiettivo di fare dell’Adriatico un
“lago italiano”. 1923: invasione e annessione all’Italia dell’isola di Corfù.
- Tutte queste iniziative non modificarono i rapporti di forza continentali e non suscitarono nessun
allarme per gli altri stati.
L’uomo d’acciaio
- Stalin (in russo uomo d’acciaio) era il nome di clandestinità di Iosif Visarionovich (…).
- Nato in Georgia nel 1879 da una famiglia di origine servile, fu espulso da un seminario cristiano-
ortodosso e da quel momento si dedicò all’attività politica clandestina, che gli costò più volte il
carcere e l’esilio.
- Nel 1912 ottenne la direzione della Pravda, la stampa dei bolscevichi.
- Ebbe un ruolo attivo nella rivoluzione di Febbraio del 1917; nel 1922 diventò segretario generale
del comitato centrale. Dopo la morte di Lenin ci fu una ridefinizione degli equilibri da cui iniziò una
lotta personale per il potere, quella dell’eliminazione fisica degli avversari.
La vittoria di Stalin
- Stalin godeva del consenso del popolo e perciò era nelle condizioni di conquistare definitivamente
il potere. Emerginò il gruppo riformista che aveva guidato la nep, Bucharin. Indirizzò l’economia al
ritorno verso una politica vessatoria nei confronti dei contadini.
- 1927 Stalin attaccò la residua opposizione interna accusandoli di avventurismo: Trockij, Kamenev e
Zinovev furono espulsi dal partito comunista (1929, T. dichiarato nemico del popolo).
- Per il decennio successivo la lotta contro il Trockijsmo divenne costante nel partito comunista e
dell’internazionale comunista, e si concluse nel 1940 quando l’ex capo dell’armata rossa venne
assassinato da un sicario di Stalin. Stalin perciò rimase il padrone incontrastato del partito e del
paese dalla fine degli anni 20.