Screenshot 2024-03-04 at 16.45.22
Screenshot 2024-03-04 at 16.45.22
Screenshot 2024-03-04 at 16.45.22
La sua stagione comincia a chiudersi. È nei suoi 70 anni e vede la sua Firenze cambiare.
Brunelleschi e i suoi amici sono morti. Però lui è vivo ed è triste—> drammaticità nelle sue
opere.—> la Maddalena.
Giotto: rendere le cose realistiche. Si basa sul chiaro scuro (bianco nero, luce ombra in
maniera molto forte).
Brunelleschi: insegnante di prospettica di Masaccio. Profondità…
Donatello: uomo centro dell’opera: umanità
Colore complementario è quel colore primario che non è stato utilizzato per creare quello
secondario.
Coppia di colori che sono messi in relazione uno è secondario e uno primario che non è
servito a generalo
Colori Primari:
1.I colori primari sono i tre colori di base che vengono utilizzati
come fondamento per creare tutti gli altri colori attraverso la
miscelazione. Questi tre colori primari sono:
Rosso: Il rosso è uno dei colori primari ed è essenziale per la
formazione di altri colori.
Blu: Il blu è un altro colore primario che, insieme al rosso, è
utilizzato per creare una vasta gamma di colori.
Giallo: Il giallo è il terzo colore primario e gioca un ruolo
fondamentale nella mescolanza
dei colori.
2. Colori Secondari:
I colori secondari sono il risultato della miscelazione di due colori primari in parti uguali. Ci
sono tre colori secondari:
Verde: Si ottiene dalla miscelazione del blu e del giallo.
Arancione: Si forma dalla combinazione di rosso e giallo.
Viola: Si crea mescolando il rosso e il blu.
3. Colori Complementari:
I colori complementari sono colori che si trovano esattamente dall'opposta parte della
ruota dei colori rispetto a un altro colore. Questi colori, quando messi insieme, creano un
forte contrasto visivo. Ecco alcuni esempi di coppie di colori complementari:
Rosso e Verde: Il rosso e il verde sono complementari e creano un forte contrasto visivo.
Questa coppia di colori è spesso utilizzata in design e arte.
Blu e Arancione: Il blu e l'arancione sono anch'essi colori complementari che possono
creare un effetto visivo accattivante.
Giallo e Viola: Il giallo e il viola sono un'altra coppia di colori complementari che possono
essere utilizzati per ottenere un contrasto visivo.
——————-
Masaccio va a Pisa e fa il POLITTICO di PISA, unione di tavole diverse.
Le due persone sono consapevoli del peccato e riesce ad esprimere la vergogna. L’uomo
reagisce alla vergogna piangendo, ma non vuole mostrarsi debole e si copre il viso.
Eva invece reagisce al contrario. Si vergogna della sua nudità simbolo di peccato. Si copre
il seno e l’intimo, lasciando però in bella vista il volto. È un volto disperato, bocca
spalancata. Espressione percepibile e reale.
IL TRIBUTO
Gesù e la sua banda si trovano davanti alla città di Cafarnao. Trovano il gabelliere (quello
che chiede il pagamento della Gabella.—> per accedere alla città devi pagare per il tempio
di gerusalemme. Gesù: tu non sai di chi sono figlio ahhhahah).
Gesu: “pietro, lui vuole che noi paghiamo. Vai a pescare e nel primo pesce che trovi,
troverai una moneta.”
Così accade.
Tema sacro, religioso, cristiano, miracoloso.
La narratività sarebbe dovuta essere staccata in episodi, divise in colonne o cornici.
Però lui con la prospettiva riesce a dipingere insieme.
In un unico spazio, 3 fasi distinte dello stesso episodio.
Poi va a roma, e muore avvelenato: qualche giorno prima è tornato Masolino dall’Ungheria
PITTURA FIAMMINGA
1430-1440
Bruxelles Bruges Gand e Anversa sono i centri più importanti dove si sviluppa l’arte
fiamminga.
In questa regione si sta sviluppando un’arte molto attenta alla realtà. Nel resto d’Europa
non era successo. A parte Firenze nel resto c’era ancora solo il gotico.
Anche in questa area geografica si supera il teocentrismo e si dimentica il gotico—> arte
più realistica.
La rivoluzione dei fiamminghi sono legate tutte alla pittura (a Firenze era rivoluzione
globale, architettura scultura e pittura).
Filippo III di Borgogna detto Filippo il Buono —> come governava, come si poneva col
popolo—> libertà, favorevole alle comunicazioni, sempre pronto a migliorarsi. —>
ricchezza e vitalità nella Borgogna.
Architettura e scultura ancora pienamente gotica, mentre nella pittura (ritratto), diventa poù
reale—> nel ritratto devo essere reale, non astratto, anche più bello del reale.
Pittori del tempo sono principalmente dei ritrattisti.
Inizia ad accettare la sfida della richiesta del momento. Ma lui sa che non è la stessa cosa
della miniatura.
Mette in discussione ciò che sa fare e inizia i ritratti. Ma la tecnica che aveva usato fino ad
ora non andava più bene.
Sperimentazione di tecniche differenti (e non c’è una storia precedente, come in italia con
affresco, e quindi studia le tecniche pittoriche e quale era la tecnica più funzionale per il
suo obiettivo).
Tempera a rosso d’uovo non rende i dettagli
Affresco no (doveva fare un quadro non un muro)
Non solo Van Eyck riscopre la tecnica, ma cambia anche il supporto—> TELA—> OLIO
SU TELA (di lino, di cotone)—> maggiori dettagli—> maggior realismo.
Ciò che accomuna l’arte fiamminga e quella fiorentina è quella di raggiungere il realismo.
A Firenze con Brunelleschi si usa la prospettiva per rendere il realismo.
La prospettiva però lavora per sintesi del reale (realismo sintetico), riconducendolo a
regole e meccanismi per ricostruire un ambiente. È una gabbia matematica che usa dei
calcoli.
La pittura fiamminga fa l’esatto contrario, si procede per somma e non per sintesi. Il
mondo di dipingere dei fiamminghi è analitico. Per tecnica, cura dei dettagli, meticolosa. Il
realismo è somma di dettagli, particolari. L’approccio analitico porta ad una resa più
efficace della realtà per somma di dettagli.
La pittura fiamminga fa l’esatto contrario, si procede per somma e non per sintesi. Il
mondo di dipingere dei fiamminghi è analitico. Per tecnica, cura dei dettagli, meticolosa. Il
realismo è somma di dettagli, particolari. L’approccio analitico porta ad una resa più
efficace della realtà per somma di dettagli.
Si va alla conoscenza reale delle cose e dei soggetti con Firenze, ma quelle fiamminghe si
fermano a quelle superficiali. Non è uno scavo che cerca il carattere o l’essenza.
Anche nelle fiandre arriva la prospettiva, ma la cosa più importante per loro è l’importanza
della luce. È la luce che fa vedere le cose reali. È l’elemento che permette di cogliere
l’effetto, mettere in scena il riflesso o il dettaglio, ma sempre restare nel superficiale.
La cosa interessante è quando queste due culture entrano in contatto tra loro.
La pittura fiamminga viene scoperta dagli italiani, e quindi salto di qualità nelle opere.
Prima non potevano andare oltre le tecniche, quindi usavano ancora il rosso d’uovo.
Lui e suo fratello Hubert Van Eyck, e Jan supera il fratello scoprendo
l’olio.
Jan diventa il ritrattista di Federico di Borgogna—> super successo: ha
scalato nell’ élite del suo tempo.
Farà anche tante opere a sfondo religioso, ma lui si specializza nel
ritratto.
Grazie a quella tecnica, inventa una messa in opera del ritratto molto particolare:
- A mezzo busto
- Posizione del volto ruotata di 3/4 *
- Lo sfondo è monocromo, per non distrarre lo sguardo.
* Si allontana dall’antico, che invece era di profilo.
Uno dei capolavori però che lui fa non segue nessuno di questi schemi.
Vengono espressi con tutti quei dettagli si riesce a capire quale animale era quella
pelliccia di Giovanni, o il copricapo della donna. Tutti i richiami precisi dei vestiti; ma la
cosa che ci impressiona è la posa di lei. Schiena inarcata, solleva il vestito: c’è una cosa
vaga. Sembra incinta, ma potrebbe anche essere una moda del tempo. La cintura andava
portata molto in alto e molto stretta. L’effetto è quello di fare un vestito bombato.
Poi dato che siamo all’interno si fa vedere da dove arriva la luce: finestra a sinistra.
Diventerà importante per quello.
Lui comincerà a scrivere un po’ di tutto: sa tutto e quindi scrive tutto quello che sa.
Teoria nell’arte:
- Pittura: de pictura
- Scultura: de statua
- Architettura: de re ædificatoria
De pictura lo dedica a Brunelleschi. Lui si sente erede del pensiero di Brunelleschi perchè
sono entrambi fiorentini.
Uno per essere pittore non puo non conoscere la prospettiva.
Alberti accosta grafici a spiegazioni scritte nel de pictura. Teorizza la prospettiva di
Brunelleschi come una piramide dove il vertice è l’occhio dell’uomo che osserva, la base
come un supporto dove si proietta l’immagine e le linee che collegano i vertici alle basi e
mettono in collegamento ciò che ci vede.
- Teorizza anche il disegno: inizia a svilupparsi un’idea di pittura. Alberti disegna con il
contorno, il disegno è una convenzione umana per concretizzare le idee dell’artista.
Il contorno non esiste nella realtà perchè definisce lo spazio. Deve fare uscire le idee che
ha in testa disegnandola. Disegnare è uno strumento per concretizzare un’idea. Contorno
quello che ho in testa per far capire le idee.
Dopo la prospettiva e dopo il disegno per Alberti è importante la composizione.
—> comporre la propria opera. Un dipinto deve essere nel suo insieme composto.
- Relazione tra spazio prospettico e oggetti nel quadro.
- Armonia
- Proposizione
- Ponderazione
- Equilibrio
Criteri compositivi classici (policleto)
- Colore: sostituto pittorico della luce. Il concetto chiave dell’ Alberti è il fatto che la lice
- Ponderazione
- Equilibrio
Criteri compositivi classici (policleto)
- Colore: sostituto pittorico della luce. Il concetto chiave dell’ Alberti è il fatto che la lice
passa attraverso delle variazioni che daòòa òuce arrivano all’ombra, e quindi alternanza
di chiaro scuro. Erano cose già fatte prima anche da Giotto, ma lui le scrive.
Alberti definisce anche la differenza tra grande città e piccolo borgo (due idee di spazio
urbano).
In città secondo l’alberti bisogna rispettare la razionalità romana—> cardo e decumano,
strade parallele e perpendicolari orientate verso i punti cardinali.
Questa idea invece per l’alberti non vale per il borgo, perchè l’effetto sarebbe l’opposto.
Spazio troppo stretto e angusto, quindi vie curve, strade in sali-scendi, piazzali, salite e
discese ecc…
Organizzazione della città deve sentirsi come a casa, non a disagio, non in spazi confusi.
L’ordine di casa deve esserci anche nelle città.
Il sogno di Alberti sarebbe quello di lavorare a Firenze, ma era esiliato. Quindi va a Rimini.
1450 circa. Il signore della città (Pandolfo Malatesta-il lupo di Rimini), lo chiama a rimini.
Fa un mausoleo per la città. Rimini storicamente è una città importantissima per la storia
romana. La romanizzazione dello spazio urbano è ancora impattante.
Alberti sa che quello che deve costruire deve essere coerente con il resto dell’entourage.
Pandolfo vuole un mausoleo nel CENTRO della
città, ma era tutto occupato. Quindi viene
sostituita la chiesa di San francesco, che era
medioevale. Viene abbattuta.
Va ad ipotizzare un progetto e lavora sulla sua
funzione. Non distrugge quello che c’è ma lo
riconverte trasformandolo in qualcosa di
differente. Vuole tenere l’intento ma chiede a
decoratori di cambiare alcuni affreschi religiosi
in vita dei Malatesta, mentre lui lavora
nell’esterno. Lui realizza il tempio
differente. Vuole tenere l’intento ma chiede a
decoratori di cambiare alcuni affreschi religiosi
in vita dei Malatesta, mentre lui lavora
nell’esterno. Lui realizza il tempio
MALATESTIANO: mausoleo della famiglia e la
forma ed elementi richiama la tradizione
templare greca.
Nella teoria e nelle sue idee, poi se non può farlo perchè
non lo pagano non è un suo problema.
Poi lui va a Mantova, dove però ciò che lui progetta non lo produce, ma viene ricordato
perchè è il progetto quello che conta.
Piero della Francesca:
Il più importante, che sancisce un ulteriore passo in avanti. Della seconda
fase del rinascimento è artista chiave.
AUDIO SU MEMO
Immobilità. Nei quadri di Piero tutto è immobile, nessuno fa niente. Per dipingere la
perfezione bisogna rappresentatre l’immutabilità. È tutto molto logico, dove sembra non
succedere niente—> eternizzazione del momento giusto.
Lui è poco coinvolgente, non cerca un trasporto emozionale, ma parla al cervello. Sfida il
nostro intelletto ad entrare nella perfezione, attraverso pensiero e ragionamento. Lui toglie
tutto ciò che può essere modificabile.
- ASSENZA DEL RACCONTO (dinamica che cambia, cambiando muta e diventa
imperfetto)—> ANTINARRATIVO.
- ASSENZA DI EMOZIONI: (le emozioni sono troppo mutevoli per essere perfette)
ANTIEMOTIVA.
—> non ci saranno sentimenti e racconti, non succede NIENTE, ma in quella condizione
(congelarsi intellettuale delle cose), tutto è perfetto.
Piero viaggerà molto, per entrare in contatto con culture differenti, e per lavorare.
Nasce a Borgo San Sepolcro vicino ad Arezzo. Per studiare va a Firenze perchè non è
lontana. Va nella bottega di Domenico Veneziano, che lo avvicina ad una pittura dove il
colore e la luce sono molto importanti.
Essere a Firenze permette a Piero di vedere le opere di Masaccio, Giotto.
Poi si sposta anche a Ferrara dove lavora per la corte di Ferrara (este). Poi va a Rimini
(dove lavora per il Lupo di Rimini). Poi va a Roma, per approfondire l’arte classica.
Poi torna a Firenze, poi va ad Urbino (più importante). Entra in contatto con Montefeltro.
BATTESIMO DI CRISTO: risultato dell’insegnamento
del Veneziano. Probabilmente richiesta per una chiesa
di Borgo.
Tema religioso, dove battista al giordano sta
battezzando cristo.
Tutti sono fermi, tutto è calcolato
A lui non interessano gli argomenti, quindi che sia
sacro o meno non gli interessa. Siamo solo agli esordi
ma è già tutto perfetto.
Primo elemento: quello compositivo: distanze,
proporzioni.
Contenuto:
I 3 angeli rappresentano la trinità, oppure la
complicata situazione della chiesa del tempo: chiesa
latina romana occidentale e quella orientale di
Bisanzio. Uno dei due angeli cerca di far fare la pace
(due si stanno stringendo la mano).
L’albero è un albero di NOCE. Nella tradizione
cristiana: la noce nella simbologia cristiana è un
simbolo cristologico: è un frutto con il guscio, che una
volta schiacciato si divine in MALLO E GHERIGLIO,
ma si mangia solo il gheriglio (NO IL MALLO).
Richiama la duplice condizione di cristo: uomo e
dio, mallo e gheriglio. Il guscio è simbolo del legno
della croce.
Poi c’è un neofita/catecumeno: convertito ma senza
battesimo. Ha un mantello bianco, non si capisce se si
sta vestendo o spogliando—> o si toglie il peccato o
ha appena ricevuto il battesimo.
URBINO: nuova . Lui partecipa alla
costruzione della corte.
Federico da montefeltro: un militare, ma
anche un uomo molto colto, intellettuale,
umanista—> palazzo enorme, dove arrivano
pensatori, artisti—> ambiente stimolante.
SAPERE:—>MATRICE GEOMETRICO-
MATEMATICA
Luca Pacioli soggiorna per diversi anni ad
Urbino, architetti come Alberti, Laurana e poi
anche pittori.
Vengono chiamati artisti della penisola ma anche dei forestieri: dalle fiandre.
I fiamminghi mostrano agli italiani le loro tecniche pittoriche—> olio su tela. Ambiente
colto, all’avanguardia e innovativo.
Viene chiamato perchè aveva una mente molto matematica e Piero li poteva confrontarsi
con altri pitteori e matematici+biblioteca di Federico.
livello del corpo. Lo sfondo è monocromo (fiamminghi) nella parte superiore, e costruisce
coerentemente uno sfondo nella parte inferiore
Questa è una parte della sua formazione. L’altra parte è formata dll’osservazione delle
opere di Donatello (gattamelata, altare per la basilica di Sant’Antonio, disegni prospettici
ecc…).
Inizia a studiare il lavoro fatto sui corpi, prospettiva, regole prospettiche. (Nel centro italia
erano certezze, nel nord italia Mantegna è uno dei primi—> si aggiorna al linguaggio
rinascimentale).
PITTORE (mantegna) CHE PRENDE ISPIRAZIONE DA UNO SCULTORE (donatello)
—> lavorare su forme, volumi, tridimensionalità, peso delle cose, corpi, architetture—>
pittura scultorea.
È come se Mantegna arrivasse a scolpire dipingendo (elementi tagliati dalla linea).
Spesso usa anche la tavolozza con i colori che richiamano i metalli, i materiali
architettonici (mai colori pastello, chiari)—> contorni molto forti, colori molto forti,
pittura scultorea.
È come se Mantegna arrivasse a scolpire dipingendo (elementi tagliati dalla linea).
Spesso usa anche la tavolozza con i colori che richiamano i metalli, i materiali
architettonici (mai colori pastello, chiari)—> contorni molto forti, colori molto forti,
chiaroscuro molto accentuato.
Appena uscito dalla bottega Mantegna è un pittore autonomo (non ancora maggiorenne).
Inizia a costruirsi la carriera e a far parlare di lui. Fine 1450 è chiamato per la prima volta
come autonomo a Verona.
————————————————————————————————————————
È un politico ma anche se
sono opere diverse tutto
sembra uno spazio unico.
Tolta la predella tutta la parte
centrale è un unico spazio.
La pala d’altare sembra
diventare l’altare stesso.
Ciò che costruisce nell’opera
è classica (architettura,
colonne ecc…).
I personaggi sono madonna in
trono con bambino, una serie
di santi, angeli.
UNITARIETÀ DELL’INSIEME.
Quello che sta dipingendo è la
stessa rappresentazione
dell’altare di Donatello che era
un’opera scultorea (oggi ha
una forma differente perchè è
stata cambiata la
dispostizione nel 700.)
Strana relazione tra tridimensionale che finge di appartenere alla bidimensionalità. Altre
cose bidimensionali che ci illudono di essere tridimensionali.
Dipinge illudendoci tra 3D e 2D.
Mantegna inventa un modo di esprimersi nuovo e innovativo.
I festoni sono dipinti con elementi vegetali (frutta). Nella parte centrale c’è appeso un uovo
di struzzo con contenitore di acqua benedetta sopra la testa della vergine Maria per
abbellire.
I festoni sono dipinti e passano dietro le colonne. L’effetto ottenuto è illusorio.
I festoni sono dipinti con elementi vegetali (frutta). Nella parte centrale c’è appeso un uovo
di struzzo con contenitore di acqua benedetta sopra la testa della vergine Maria per
abbellire.
I festoni sono dipinti e passano dietro le colonne. L’effetto ottenuto è illusorio.
L’opera è caratterizzata da tanti colori, contrasti cromatici. Tutto ha volume e non c’è la
leggerezza. È molto concreto e materiale
————————————————————————————————————————
Poi va a Mantova, che si lega al nome e all’arte di Mantegna (1460). È convocato per
incarico e ci rimane per tutta la vita.
Ora siamo in Lombardia. Mantova sta diventando importante perchè si sta sviluppando
una corte signorile: LUDOVICO GONZAGA, che chiama artisti per dare al suo palazzo
delle decorazioni. Chiama il migliore nelle vicinanze che è appunto Mantegna—> artista
dei Gonzaga.
Gonzaga aveva già chiamato l’Alberti che era architetto e un anno dopo vuole anche il
pittore —> due dei più grandi artisti del rinascimento—> influenza reciproca, rivalità—>
Mantegna evolve il suo stile e linguaggio rinascimentale.
Nel castello di San Giorgio lui fa la camera picta (camera dipinta). Non sappiamo a cosa
servisse veramente, forse era una camera diplomatica
dov’è si incontravano uomini politici o uomini di chiesa
con i Gonzaga. È anche uno Status Symbol.
C’è anche un vaso, che ci fa capire che se uno, in quella confusione picchia quel vaso,
questo cade giù. (Non succede ma se lo si guarda sembra che possa succedere).
—————————-
Il tema è politico e non religioso. Cronaca di corte: personaggi che vivono in
quell’ambiente.
—> precisa ambientazione politica—> dipingere le persone per rappresentarne
l’importanza. (Sempre preso dai romani). Gente che è ancora viva e che viene celebrata
nella sua grandezza come se fossero eroi e facessero già la storia.
È dipinta la cronaca della corte (scene quotidiane), ma come lui la dipinge trasforma la
cronaca in storia. Dipinge il quotidiano dando importanza del fatto storico.
Eternizza i Gonzaga—> propaganda politica. Nel presente già come cosa eterna.
In verde c’è Nana Lucia. Le nane di corte erano persone sfortunate che nascevano nane,
e di mestiere stavano a corte per farsi prendere in giro per rallegrare i duchi.
Nana Lucia non dipinge solo le personalità importanti, ma tutti quelli che sono presenti nel
racconto del quotidiano.
Dato che lo spazio era poco lui utilizzerà le parti dell’architettura (tipo camino) come punto
Nana Lucia non dipinge solo le personalità importanti, ma tutti quelli che sono presenti nel
racconto del quotidiano.
Dato che lo spazio era poco lui utilizzerà le parti dell’architettura (tipo camino) come punto
d’appoggio dove si svolge la scena. (In viola)
————————————————————————————————————————
CRISTO MORTO
È un’opera privata,
nessuno gliel’ha
commissionata.
È un quadro
potentissimo, tocca il
dolore, il pathos, la
sofferenza, sembra
toccare la morte, è
saturo e pensante
emotivamente.
Mantegna qui fa
qualcosa che non ama
fare, non abbonda con
i dettagli, è essenziale.
Dalla testa ai piedi il
suo corpo da
dimensione allo spazio.
È questo cadavere che
crea l’ambiente.
Anche la tavolozza è
molto povera, grigio,
ocra, marrone. È un po’
una monocromia.
Le linee sono tagliate, nette, taglienti.
I muscoli, il drappeggio, i particolari sono perfetti.
Altri 3 soggetti circondano cristo, ma quasi non si vedono proprio. Maria, anziana e
corrugata che piange il cadavere del figlio (percepiamo i sentimenti), San Giovanni che è
quasi completamente tagliato ma si capisce la disperazione e che sta pregando, e Maria
Maddalena di cui ci mostra solo la bocca ma percepiamo la disperazione.
Sandro Botticelli
Torniamo a Firenze, dove gli ideali vengono portati avanti.
Botticelli sarà uno dei più importanti. È uno dei nomi piu conosciuti e torniamo a un
rinascimento tipico di Firenze. Stiamo parlando di una Firenze signorile, i mecenati e
committenti sono fondamentali e la famiglia più importante è quella dei Medici, e in
questo momento la pedina chiave politico, artistico e culturale è Lorenzo de Medici “il
magnifico”, che eredita dal padre il potere nel 1469. Lorenzo è un’ipotesi di Cosimo (dove
tutto comincia), che passa il potere a Piero, che lo passa a Lorenzo.
Lorenzo non si ispira a suo padre. È molto intelligente e capisce che il padre non ha fatto
nulla rispetto al nonno. Lorenzo è diverso dal nonno perchè il nonno sfruttava l’arte come
strumento politico per mostrare il potere (pubblicità della famiglia), Lorenzo preferisce
creare una ricerca artistica più riflessiva e contemplativa. È lorenzo che si circonda di
uomini di cultura, creando una cultura, sofisticazione e raffinatezza, creando un
microcosmo. Lui è un diplomatico. Spesso lorenzo manda i suoi artisti nelle altre corti e li
usa come pedine di alleanza (mandando alcuni artisti al vaticano, pagano i medici e poi
nel momento del bisogno ricordatevi cosa abbiamo fatto).
Tutto gira intorno al Neoplatinismo: elemento guida di lorenzo, della corte, degli artisti e
degli intellettuali e quindi anche di Botticelli.
Neoplatinismo: filosofia che si fa al pensiero Platonico. Platone sosteneva che tutto fosse
idea; le cose più importanti sono le idee. Questo è portato avanti e il pensiero viene
ripreso in epoche diverse. Il filosofo di riferimento è Marsilio Ficino, che crea
un’accademia a Firenze. È un neoplatonismo rinascimentale. —> antropocentrismo.
L’aspetto più interessante e diverso rispetto a Platone è quello di conciliare la filosofia
antica di Platone con il cristianesimo. Nella filosofia e nell'interpretazione neoplatonica da
parte di Ficino sono dominanti due tendenze principali: la prima vuole conciliare filosofia e
religione, la seconda fonda la tematica dell'amore, legata al concetto di bellezza e
contemplazione.
Ci sono diverso livelli ma ci sono due polarità dove al polo più alto c’è l’idea e al polo più
basso c’è la materia. L’uomo può decidere se andare verso il polo dell’idea o lasciarsi
andare verso il polo della materia. Il senso della vita è innalzarsi verso il polo dell’idea.
Questo lavorare sul raggiungimento dell’idea è anche quella di arrivare nella dimensione
spirituale di Dio, che ci permette di non cadere nella materia. Homo faber fortunae suae.
L’uomo ha disposizione due cose per salire e scendere: è il pensiero, l’intelletto la guida
che porta verso l’alto; più si abbandona alla materialità e al carnale più va verso il polo
inferiore.
Altra parte importante è l’anima: che si trova tra uomo e idee, che ti porta verso Dio se
stimolata. In un ottica classica greca ci si domanda cosa stimoli l’uomo ad essere
migliore? L’amore e la Bellezza, che toccano l’animo dell’uomo che comprende
razionalmente quelle qualità, e seguendo quella strada arriva a migliorarsi.
Bisogna trovare nei miti dei concetti e un’ispirazione riletta nel messaggio cristiano con i
temi mitologici dimenticati nel medioevo che ora tornano nelle opere per toccare dei
migliore? L’amore e la Bellezza, che toccano l’animo dell’uomo che comprende
razionalmente quelle qualità, e seguendo quella strada arriva a migliorarsi.
Bisogna trovare nei miti dei concetti e un’ispirazione riletta nel messaggio cristiano con i
temi mitologici dimenticati nel medioevo che ora tornano nelle opere per toccare dei
valori che sono legati a questa cultura.
Riesce a farsi notare da lorenzo, avere una bottega privata e trova la sua direzione.
Prima di arrivare ai medici assorbe il linguaggio del rinascimento nelle botteghe.
La prima bottega dove va è quella di Lorenzo Ghiberti.
1. Zefiro: espressione mitologica del vento che soffia da Est. È il punto di partenza del racconto.
Quella brezza sta fecondando
2. Clori: è una delle ore, figlie di Zeus, è una ninfa.
3. Dalla fecondazione di Clori con Zefiro nasce il terzo personaggio: Primavera (che è la
protagonista). Simboleggia la rinascita ed è rappresentata con i fuori: sono il suo punto di
nascita (dalla bocca di Clori esce un ramoscello di margherite che creano Primavera), il vestito
è floreale.
4. Venere: dea della bellezza e dell’amore. È elegante ed è molto raffinata.
5. Il figlio di Venere: eros, cupido, amore. È espressione di un amore cieco. Va in giro bendato e
scocca le frecce per fare innamorare, l’amore in guarda in faccia nessuno. Con la mano
venere poi ci porta verso sinistra, cosi come eros che va verso sinistra.
6. Le tre grazie: anche le grazie sono espressione di bellezza e amore, sono 3: numero della
perfezione. Secondo tanti interpretate come le tre sfaccettature dell’amore, elementi necessari
dell’amore completo: 1 DATO, 2 RICEVUTO, 3 CONTRACCAMBIATO. Chiudono l’anello del
cerchio con le mani.
7. Hermes, Mercurio: stivali alati e corona di alloro. Ha il caduceo. Mercurio non è
particolarmente coinvolto, è concentrato ad usare il caduceo a scacciare le nuvole, per
mantenere l’armonia di quel luogo. Lui caccia il vento dall’altra parte che ritorna nelle vesti di
Zefiro.
Contenuto:
1. C’è un ruolo chiave della figura dei medici. Si sta innescando una specie di percorso, una
dimanica che cambia. Tutto è nato in un mondo della filosofia neoplatonica che è
fondamentale. Se l’uomo può decidere se andare in su o in giu, qui lo leggiamo nelle fasi
dell’amore da destra a sinistra.
2. L’amore tra zefiro e clori è un amore materiale, fino ad arrivare attraverso primavera e venere,
all’innalzamento con la completezza delle tre grazie, tutto innescato da Mercurio. Ma perchè la
primavera? La primavera è una stagione di rinascita e ripartenza—> primavera come stagione
di rinascita—> rinascimento innescato dai medici che prendono la figura di Mercurio.
dell’amore da destra a sinistra.
2. L’amore tra zefiro e clori è un amore materiale, fino ad arrivare attraverso primavera e venere,
all’innalzamento con la completezza delle tre grazie, tutto innescato da Mercurio. Ma perchè la
primavera? La primavera è una stagione di rinascita e ripartenza—> primavera come stagione
di rinascita—> rinascimento innescato dai medici che prendono la figura di Mercurio.
3. Venere è isolata rispetto ai due gruppi, cosi come Mercurio e sono accumunati dalle vesti
color rosso. Il messaggio potrebbe essere quella del matrimonio: venere potrebbe raccontarci
di un’esaltazione dell’amore legata al matrimonio: il medici che si sposa con l’amore o lei
potrebbe essere la moglie che introduce la bellezza.
Nella bellezza stiamo rappresentando la bellezza, intorno a venere non ci sono gli aranceti ma il
mirto, simbolo di venere.
Anche i fuori sono raffinati e Botticelli non ha disegnato mai due volte lo stesso fiore, ci sono
quasi 100 speci differenti di fuori.
________________________________________________________________________________
La nascita di Venere:
Al centro c’è venere.
A SX ci sono zefiro e
clori e sulla costa
dell’isola c’è la
primavera che è
pronta a coprirla. La
s t a i n t ro d u c e n d o
nell’aranceto.
È un quadro più
facile. Il soggetto
principale è al centro
della scena, come
l’asse di simmetria.
Simmetricamente gli
altri soggetti le
vanno incontro.
Lui dipinge il bello per rappresentare il bello. È una immagine puramente idealizzata,
ispirata al greco, al classico.
Lei è l’espressione del bello e quindi non può essere realistica.
Non sta copiando un nudo femminile e quindi deve cambiare, modificare e aggiungere
elementi: lei è nuda espressione della bellezza, ma una bellezza idealizzata.
Piedi sproporzionati
La proporzione e la resa dello spazio non sono rese bene. I copri i lineamenti sono
perfetti, ma non sono proporzionati secondo un sistema prospettico.
Non si capisce la profondità del mare. La stessa cosa la costa. Definisce la distanza tra i
soggetti, ma non gli interessa la profondità. Anche la luce è usata in modo diverso, sono
colori molto tenui, luce e colore creano una certa atmosfera: quella della malinconia,
riflessione.
RINASCIMENTO MATURO:
Piena maturazione del linguaggio rinascimentale. È la stagione ritenuta migliore del lungo
percorso rinascimentale.
Il rinascimento maturo corrisponde agli ultimi anni del 400 e i primi due decenni del 500.
- 1492 porta una svolta e Piero della Francesca e lorenzo de medici muoiono
- 1520 muore Raffaello e quindi la fine del rinascimento
- (1517) Lutero e le sue tesi
- (1527) sacco di roma da parte dei lanzichenecchi
Tante cose valide rimangono in questa stagione: antropocentrica, razionale, richiami al
mondo greco romano, basato sulla lettura di teorie e trattati dei grandi classici (forma
proporzione ed equilibrio), e elemento dato per scontato della prospettiva, loro non hanno
un salto culturale da fare, vivono nell’epoca già più che rinascimentale.
Centri più importanti sono Firenze e Urbino, che grazie al duca di montefeltro e gli artisti
di corte continua ad essere un centro molto produttivo per l’arte. Ma anche Padova,
Mantova e Ferrara.
La novità della stagione del rinascimento maturo nelle città sono Milano, Roma e Venezia.
Milano diventa un grande centro culturale, grazie anche agli Sforza (e in particolare
Ludovico il Moro).
Roma, che veniva sempre considerata come una città vecchia, di vitruvio. Roma era il
posto dove andare a studiare l’antico, ma non come produzione artistica.
Con l’inizio del secolo nuovo roma investe nell’arte come strumento di costruzione di
potere: —> papato, il vaticano: soprattutto alcuni papi come Giulio II, che sostiene che
l’attrattività può essere la cosa giusta: Raffaello, bramante ecc vanno tutti a roma.
Venezia: anche quando Venezia si stacca dal gotico loro lo fanno a modo loro. Linguaggio
sempre piu moderno e rinascimentale: l’arte dei veneziani diventa il modello del territorio
tosco-romano. Tutti pittori convertitisi al rinascimento che metteranno al centro il colore,
piu che contorno linee e prospettiva.
DONATO BRAMANTE
Anche la coppa prende un posto importante. È messo li per essere illuminato ed essere
co-protagonista dell’opera (PISSIDE, nel rito eucaristico il contenitore delle particole
consacrate). Quel pane contenuto nella pisside è corpo di cristo.
Progetto originale:
Enorme cupola al centro, pianta centrale a croce greca.
Non viene quasi tenuto nulla.
Leonardo dice: bella, pero… studiando trova dei limiti. La prospettiva geocentrica di
Brunelleschi è troppo precisa e geometrica per essere reale. Nella testa posso anche
rappresentarlo in maniera geometricamente perfetta. Ma non vedo cosi la realtà.
Non si può rappresentare in ugual modo una figura vicina o lontana—> lui teorizza la
prospettiva dei perdimenti, o aerea. Si perdono molti dettagli man mano che ci si
allontana.
Tra la retina e ciò che si osserva si estende una nebbia visiva che si fa sempre più fitta più
ci si allontana.
Per quanto riguarda l’uomo non basta dire che l’uomo è corpo. Lui trova un limite.
Quasi tutti sono arrivati a mettere una figura umana proporzionata, ma no tutti rendono la
figura profonda, o interiorità dei soggetti. Bisogna trovare i MOTI DELL’ANIMO. Un essere
umano è corpo e intimità.
Leonardo
Nasce a Vinci da una relazione extra coniugale.
Il padre lo manda a Firenze per avere una formazione artistica. Lui va nella bottega di
Andrea Verrocchio, ultima frequentata da Botticelli.
Leonardo comincia ad intervenire nei quadri del Verrocchio a fare i personaggi secondari,
ma attira l’attenzione più di quelli principali.
Delle parti nel battesimo di cristo del Verrocchio sono fatte da Leonardo.
L’annunciazione
Questo è un tema tradizionale che era già stato fatto. C’è l’angelo che annuncia a Maria.
1482: lui ha 30 anni e la sua vita arriva ad una svolta. Il magnifico non ha bisogno di due
artisti (Botticelli e leonardo), sono troppo diversi ma non vanno mai d’accordo e quindi
deve scegliere. Ovviamente sceglie Botticelli. Non caccia però Leonardo: Leonardo viene
1482: lui ha 30 anni e la sua vita arriva ad una svolta. Il magnifico non ha bisogno di due
artisti (Botticelli e leonardo), sono troppo diversi ma non vanno mai d’accordo e quindi
deve scegliere. Ovviamente sceglie Botticelli. Non caccia però Leonardo: Leonardo viene
mandato in prestito come pedina di scambio. Per farmi bello con gli altri politici o corti
mando a lavorare Leonardo per far vedere quanto è grandiosa la corte di Firenze.
Nell’82 viene mandato a milano verso gli sforza, dove rimarrà per 17 anni.
Nel frattempo lui crea una sorta di arpa, e il magnifico lo usa come espediente per
mandarlo dal moro a milano.
Maria è una figura protettrice, infatti lei poggia la mano sulla spalla a San Giovannino,
mentre per il figlio ha una mano aperta sulla sua testa. (Sant’anna metterza). Il gesto della
mano ci porta a vedere il basso a destra, dove troviamo anche un angelo. Con il collo
l’angelo si volta quasi a richiamare la nostra attenzione. L’angelo con la mano ci dice di
non guardare lui, ma dobbiamo guardare dall’altra parte, perchè il bambino sta
benedicendo il battista. Gesù sta con il gesto pantocratore battezzando San giovannino,
che si inginocchia, stringe le mani in preghiera e prende la benedizione del figlio di dio.
Maria che abbraccia il bambino chiude il cerchio.
Leonardo dipinge con raffinatezza nelle tinte, con sfumature e velature.
La luce è fondamentale, utilizza 3 fonti luminose differenti: una esterna che arriva da
sinistra. Però in aperta contraddizione alle loro spalle nei perdimenti della prospettiva del
paesaggio si intravede un perfetto controluce. C’è una terza luce che è quella più alta
sopra le rocce
paesaggio si intravede un perfetto controluce. C’è una terza luce che è quella più alta
sopra le rocce