HEGEL, SCHOPENHAUER

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HEGEL:

● nato nel 1770 a Stoccarda(stesso anno di nascita di Beethoven).


● la rivoluzione francese influenzò la sua filosofia.
● gli scritti giovanili avevano interessi politico-religiosi
● 107: fenomenologia dello spirito, distacco dalla dottrina di Schelling

IDEALISMO:
Le tesi dell’idealismo di Hegel sono 3:
- risoluzione del finito nell’infinito
- identità tra ragione e realtà
- funzione giustificatrice della filosofia
RISOLUZIONE DEL FINITO NELL’INFINITO:
La realtà è un organismo unitario di cui tutto ciò che esiste è parte o
manifestazione. L’organismo coincide con l’assoluto e l’infinito, mentre le
componenti del mondo coincidono con il finito.
Il finito da solo non esiste perché è un'espressione parziale dell’infinito.
L’Hegelismo quindi è come una teoria che vede nel mondo la realizzazione di
Dio. L’assoluto si identifica come un soggetto spirituale in divenire.
RAGIONE E REALTA’:
Il soggetto spirituale infinito che sta alla base della realtà si chiama ragione:
esprime l’identità di pensiero ed essere(ragione)
<<ciò che è razionale è reale, ciò che è reale è razionale>>:
- la razionalità è la forma stessa di ciò che esiste
- la realtà è il dispiegarsi di una struttura razionale
La razionalità si configura in modo inconsapevole nella natura e consapevole
nell’uomo.
La realtà costituisce una totalità processuale caratterizzata dalla necessità e
formata da una serie di momenti che rappresentano il risultato di quelli
precedenti e anticipano quelli che verranno.
FUNZIONE GIUSTIFICATRICE DELLA FILOSOFIA:
Per Hegel il compito della filosofia consiste nel prendere atto della realtà e nel
comprendere le strutture razionali che la costituiscono.
La filosofia deve portare il contenuto reale che l’esperienza le offre,
dimostrandone la razionalità.
La filosofia deve quindi giustificare razionalmente la realtà (ad esempio nella
realtà politica dello stato).
IDEA, NATURA, SPIRITO:
Il farsi dinamico dell’assoluto passa attraverso i 3 momenti dell’idea:
- idea in sé(tesi): è l’idea considerata in se stessa, a prescindere della
realizzazione del mondo. Secondo Hegel l’idea è assimilabile a Dio
- idea fuori di sé(antitesi): o idea nel suo essere altro, è la natura, ovvero
l’alienazione dell’idea nelle realtà spazio-temporali del mondo
- idea che ritorna in sé(sintesi): è lo spirito, che dopo essersi fatto natura,
torna nell’uomo
DIALETTICA:
Hegel distingue 3 momenti del pensiero:
- momento astratto o intellettuale: concepire l’esistente sotto forma di una
molteplicità di determinazioni statiche e separate le une dalle altre. E’
quello per cui il pensiero si ferma alle determinazioni della realtà
- momento dialettico o negativo-razionale: mostrare come le
determinazioni del momento astratto siano unilaterali e hanno bisogno
di essere messe in movimento. Risulta indispensabile mettere in
rapporto le varie determinazioni con le determinazioni opposte
- momento speculativo o positivo-razionale: cogliere l’unità delle
determinazioni opposte, ovvero nel rendersi conto che le determinazioni
sono aspetti unilaterali di una realtà più alta che li sintetizza
Da questi 3 momenti del pensiero si possono notare differenze tra intelletto e
ragione:
- intelletto: modo di pensare statico, che immobilizza gli enti
considerandoli nella loro reciproca esclusione Organo del finito
- ragione: modo di pensare dinamico, coglie la concretezza del reale.
Nega le determinazioni astratte dell’intelletto mettendole in relazione
con le determinazioni opposte. Organo dell’infinito
Dialettica:
- affermazione di un concetto astratto e limitato che funge da tesi
- negazione del concetto in un passaggio a un concetto opposto (antitesi)
- unificazione delle affermazioni e negazioni in una sintesi comprensiva di
entrambi
- esprime il processo mediante il quale le varie parti o determinazioni
della realtà perdono la loro rigidezza e diventano momenti di un’unica
idea infinita. La dialettica quindi ha un significato ottimistico e il negativo
è solo un momento del farsi del positivo.
La sintesi è quindi una riaffermazione potenziata dell’affermazione iniziale
Hegel punta a una dialettica a sintesi finale chiusa, con un punto preciso di
arrivo.
FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO
- termine di ciò che appare
- consiste nell’apparire dello spirito a se stesso, prevenire dello spirito
alla consapevolezza di essere tutta la realtà, assoluto di finito e infinito,
reale e razionale
PRINCIPIO DI RISOLUZIONE DEL FINITO NELL’INFINITO:
- prospettiva diacronica o fenomenologica: Hegel analizza tutta la
vicenda storica che la coscienza umana ha compiuto per arrivare alla
consapevolezza dell’identità E’ il viaggio percorso dallo spirito
attraverso la coscienza umana
- prospettiva sincronica: esamina il principio in atto in tutte le
determinazioni fondamentali della realtà. Prende in considerazione
l’eterna coesistenza dei tre momenti del logos, natura e spirito.
La descrizione diacronica della via che lo spirito infinito ha dovuto seguire per
giungere a riconoscersi attraverso manifestazioni finite fa parte della realtà.
Dovrà presentarsi come parte del sistema della realtà e come parte della
filosofia dello spirito.
Nella fenomenologia Hegel descrive il progressivo affermarsi e conoscersi
dello spirito attraverso figure che hanno trovato un’esemplificazione nel corso
della storia. Le figure possono essere considerate come momenti della
progressiva conquista della verità da parte dell’uomo.
La coscienza attraverso infelicità e dolore esce dalla sua individualità,
raggiunge l’universalità e si riconosce come ragione che è realtà e realtà che
è ragione. L’intero ciclo della fenomenologia si può vedere riassunto nella
coscienza infelice, ovvero quella che non sa di essere tutta realtà e si ritrova
scissa in differenze, opposizioni e conflitti.
Fenomenologia si divide in 2 parti:
- prima parte: coscienza(attenzione verso l’oggetto),
autocoscienza(attenzione verso il soggetto), ragione(unità tra oggetto e
soggetto)
- seconda parte: spirito, religione, sapere assoluto
COSCIENZA:
La coscienza si articola in tre momenti:
- certezza sensibile:è la certezza di un io universale e generico,
un’esperienza conoscitiva che rivela in se una forma elementare di
relazione dialettica tra soggetto senziente e oggetto sentito. Forma più
povera della coscienza, rende certi solo di una cosa indeterminata e
generica( questo albero, perché è davanti a noi). A prima vista appare
come la massima certezza. Hegel critica tutte le forme di sapere
immediato. L’essere in quanto assolutamente indeterminato si scopre
identico al nulla. La certezza sensibile si nega perché dalla sua
immediatezza si vede la dualità o la mediazione. Il “questo” dipende
dall’io che la considera.
- percezione: passaggio da sapere immediato al sapere mediato. La
percezione esplicita la distinzione tra soggetto che percepisce e oggetto
percepito. L’oggetto non può essere percepito come uno se l’io non
riconosce che l’unità dell’oggetto è da lui stesso stabilità. L’oggetto si
risolve nel soggetto
- intelletto: capacità di cogliere gli oggetti come fenomeni, risultati di una
forza che agisce sul soggetto secondo una legge determinata.
L’essenza vera dell’oggetto non si può cogliere con l’intelletto. Il
fenomeno è soltanto nella coscienza, la coscienza ha risolto l’intero
oggetto in se stessa

AUTOCOSCIENZA:
- attenzione al soggetto
L’uomo è autocoscienza solo se riesce a farsi riconoscere da un’altra
autocoscienza, non può limitarsi a cercare negli oggetti sensibili, ha bisogno
degli altri uomini. Il reciproco conoscersi delle autocoscienze non avviene
attraverso l’amore, ma attraverso un momento di lotta, conflitto tra le
autocoscienze. Ogni autocoscienza deve essere pronta anche a rischiare la
vita, questo conflitto però si conclude con il subordinarsi di una coscienza
all’altra(rapporto servo-signore). Il signore ha messo a repentaglio la sua vita
fino alla vittoria, il servo ha preferito perdere l’indipendenza e ha scelto la
schiavitù per salvarsi la vita. La dinamica servo-padrone è destinata ad
un’inversione dei ruoli: il servo diventa signore del signore, mentre il signore
diventa servo del servo. Il signore, inizialmente indipendente, finisce per
dipendere dal servo. Il servo invece, dipendente, finisce per rendersi
indipendente.
Quello che provoca il rovesciamento avviene attraverso:
- paura della morte: lo schiavo è tale perché non ha voluto rischiare la
vita per ottenere l’indipendenza. Ha avuto paura di perdere la propria
essenza.
- servizio: la coscienza si autodisciplina e impara a vincere i propri
impulsi naturali
- lavoro: il servo trattiene il proprio appetito rimandando il momento
dell’utilizzo dell’oggetto che sta producendo. L’opera prodotta
rappresenta il riflesso delle cose. Formando le cose il servo non solo
forma se stesso, ma imprime nell’essere la forma dell’autocoscienza e
trova se stesso nella propria opera
STOICISMO:
- visione del mondo che celebra l'autosufficienza e la libertà del saggio
nei confronti di ciò che lo circonda
- l’autocoscienza raggiunge solo la libertà interiore
SCETTICISMO:
- visione del mondo che sospende l’assenso su tutto ciò che è
comunemente ritenuto vero e reale
- situazione contraddittoria: coscienza che vorrebbe innalzarsi al di sopra
della non-verità della vita, però dipende dagli aspetti non veri della vita
- lo scettico si autocontraddice, dice che è tutto non-vero, però pretende
di dire qualcosa di reale e vero
COSCIENZA INFELICE:
Con la contraddizione tra la negazione della verità e l’affermazione della
verità, lo scetticismo arriva alla coscienza infinita. La contraddizione assume
una forma di separazione tra l’uomo e Dio, tra il finito e l’infinito. L’opposizione
produce nella coscienza una lacerazione che genera infelicità.
Questa è la situazione ad esempio dell’ebraismo, l’essenza, l’assoluto, è
sentita lontana dalla coscienza individuale e assume le sembianze di un Dio
trascendente, padrone assoluto della vita e della morte, un signore
inaccessibile di fronte al quale l’uomo si trova in totale dipendenza. (rapporto
servo-signore).
Il cristianesimo medievale considera Dio come un padre e lo presenta nella
forma di una realtà effettuale. La pretesa di cogliere l’assoluto in una presenza
sensibile è destinata al fallimento. (crociate , la ricerca di Dio si conclude con il
sepolcro vuoto). Con il cristiansimo la coscienza continua a essere infelice e
Dio continua a configurarsi come un irraggiungibile al di là che sfugge.
le manifestazioni di queste infelicità sono:
- devozione: pensiero a sfondo sentimentale e religioso che non si è
ancora elevato al concetto
- fare: è il momento in cui la coscienza rinunciando al contatto con Dio,
cerca di esprimersi nel desiderio e nel lavoro. La coscienza cristiana
avverte il frutto del lavoro, le capacità e le forze come un dono di Dio
- mortificazione di se: completa negazione dell’io a favore di Dio.
personalità misera e infelice.
- un ultimo punto è quando la coscienza si rende conto di essere lei Dio,
l’universale o il soggetto assoluto. Passaggio alla ragione.
ETICITA’:
Eticità: il bene si attua concretamente e diventa esistente.
Bella eticità greca: dimensione sovra-individuale dell’ethos che lega la vita
dell’individuo a quella della polis. L’unità immediata tra individuo e stato si è
spezzata nel mondo cristiano e moderno, in cui è entrato l’individualismo
liberale borghese, la rivendicazione dei diritti naturali dell’uomo.
Il passaggio alla mortalità moderna ha un valore positivo(nel mondo greco
l’unità dell’individuo e della comunità era ingenua) ma anche negativa(è opera
dell’intelletto astratto, facoltà conoscitiva che introduce opposizioni). Hegel
propone l’eticità dei moderni che recupera l’unità di individuo e popolo
dell’antichità ma nella forma della libertà.
STATO:
- è la riaffermazione dell’unità della famiglia
- non implica una soppressione della società civile ma uno sforzo di
indirizzare i particolari ad un bene collettivo
- si ha l’unione tra organicità (l’individuo opera nell’insieme) e
consapevolezza soggettiva(cittadino consapevole di essere parte di
tutto)
- lo stato non è fondato sugli individui ma sull’idea di stato, concetto di un
bene universale.
- concezione organicistica dello stato: gli individui non formano lo stato,
ma è lo stato che forma gli individui dal punto di vista
storico-temporale(lo stato è prima degli individui) e dal punto di vista
ideale e assiologico (il tutto è superiore alle parti che lo compongono)
FILOSOFIA DELLA STORIA:
- punto di vista dell’individuo: la storia è un insieme di fatti insignificanti e
mutevoli, priva di ogni piano razionale o divino.
- la storia del mondo in realtà è razionale: una volontà divina domina nel
mondo.
- la fede religiosa implica la razionalità della storia e si nasconde dietro
all’incapacità umana di comprendere i disegni provvidenziali.
- Secondo Hegel la razionalità deve essere portata al sapere come la
provvidenza divina e va determinato il fine, i mezzi e i modi della
razionalità della storia
Fine della storia del mondo: lo spirito giunga il sapere di ciò che esso è
veramente e oggettivi questo sapere, lo realizzi facendone un mondo
esistente, manifesti oggettivamente se stesso. E’ lo spirito del mondo che si
incarna degli spiriti del popolo
mezzi: individui con le loro passioni. L’azione dell’individuo sarà tanto più
efficace quanto più sarà conforme allo spirito del popolo a cui l’individuo
appartiene
la tradizione è anche progresso e il progresso trova i propri strumenti negli
eroi della storia del mondo : i veggenti, sanno quale sia la verità del loro
mondo e del loro tempo. A questi individui Hegel riconosce il diritto di
avversare lo stato di cose presenti e di lavorare per l’avvenire. Gli eroi della
storia del mondo seguono la propria passione e la propria ambizione, ma è
un’astuzia della ragione che si serve degli individui e delle loro passioni come
di mezzi per attuare i propri fini.
il fine ultimo della storia del mondo è la realizzaziobe della libertà dello spirito,
che si compie nello stato. Il fine suprem quindi è lo stato.
La storia del mondo è la successione di 3 forme:
- mondo orientale: uno solo è libero
- mondo greco-romano: alcuni sono liberi
- mondo cristiano-germanico: tutti sanno di essere liberi
stato etico: risolve l’individuo nell’organismo universale della comunità
FILOSOFIA:
- formazione storica, totalità processuale che si è sviluppata attraversi
una serie di momenti cpnclusi nell’idealismo.
- è l’intera storia della filosofia giunta al compimento. I vari sistemi
filosofici succeduti nel tempo non sono un insieme disordinato e
accudentale di opinioni, ognuno di essi costituisce una tappa
necessaria nel farsi della verità
- storia della filosofia: inizia dalla filosofia greca e si conclude nella sua
stessa filosofia

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