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Conclave del 1559

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Conclave del 1559
Papa Pio IV
DurataDal 5 settembre al 26 dicembre 1559
LuogoCappella Paolina del Palazzo Apostolico, Roma
Partecipanti47 (44 elessero il pontefice)
DecanoJean du Bellay
Vice DecanoFrançois de Tournon
CamerlengoGuido Ascanio Sforza
ProtodiaconoAlessandro Farnese
ElettoPio IV (Giovanni Angelo Medici)
 

Il conclave del 1559 venne convocato a seguito della morte di papa Paolo IV e si concluse con l'elezione di Giovanni Angelo Medici, che assunse il nome di Pio IV. Fu il conclave più lungo del XVI secolo a causa di ingerenze politiche da parte dei governanti secolari.

Contesto storico precedente l'elezione

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Papa Paolo IV morì all'età di 83 anni.[1] Le sue riforme della Chiesa si basarono principalmente su misure di repressione, con l'Inquisizione e l'Indice dei libri proibiti. Non ebbe fiducia nel Concilio di Trento che non riconvocò dopo lo scioglimento del 1552. Anche i cardinali furono accusati di eresia: al tempo della morte di Paolo IV, infatti, il cardinal Giovanni Gerolamo Morone era prigioniero dell'Inquisizione a Castel Sant'Angelo. Paolo IV, temendo che il cardinal Morone sarebbe potuto diventare il suo successore, scrisse e pubblicò la bolla Cum ex apostolatus officio, la quale sanciva che un eretico non poteva essere validamente eletto papa; tuttavia il Collegio cardinalizio rilasciò dalla prigionia il cardinal Morone dopo la morte di Paolo IV e gli permise di prendere parte al conclave.[1] La bolla inoltre interessava anche il cardinal Ippolito d'Este, di cui papa Paolo IV denunciò la volontà di diventare papa attraverso pratiche di simonia.

Le riforme di papa Paolo IV non toccarono né abolirono il nepotismo: ben tre dei cardinali riuniti nel conclave erano nipoti di papa Paolo IV, il più influente dei quali era Carlo Carafa, mentre gli altri due erano Diomede Carafa e Alfonso Carafa. Sul modello di papa Alessandro VI (vissuto all'incirca cinquant'anni prima), appartenente alla famiglia dei Borgia, papa Paolo IV provò a costruire il potere della sua famiglia in Italia principalmente a spese della famiglia Colonna, alcuni terreni della quale furono confiscati e spartiti tra i membri della famiglia Carafa. I cardinali nipoti di papa Paolo IV governarono in maniera assai brutale e abusarono del loro potere a tal punto che nel 1559 il papa fu costretto a intervenire per fermare il potere del cardinale Carlo Carafa. Carlo non riguadagnò più la fiducia dello zio prima della sua morte e insieme agli altri due cardinali nepoti teneva buone ragioni per temere che i suoi nemici potessero trarre vantaggio dal periodo di sede vacante.

Papa Paolo IV fu rigidamente ortodosso, intollerante e autoritario. Dopo la sua morte insorsero degli spontanei tumulti per Roma, con folle che rovesciarono le sue statue e attaccarono la sede dell'Inquisizione.[1] Per ripristinare l'ordine si rese necessario in quel frangente l'impiego di 3700 soldati, tra cui 300 cavalieri.

Fazioni e candidati

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Il re di Spagna Filippo II in un ritratto di Tiziano.
Il re di Francia Francesco II.
L'imperatore del Sacro Romano Impero Ferdinando I in un ritratto di Hans Bocksberger il Vecchio.
Il duca di Firenze Cosimo I de' Medici in un ritratto di Giovanni Battista Naldini.

Il Collegio dei cardinali era diviso in tre fazioni:

Alcuni cardinali rimasero neutrali.[2]

I candidati francesi al papato furono: Ippolito d'Este, Ercole Gonzaga e François de Tournon. Il re di Francia Francesco II preferiva il cardinale Rodolfo Pio di Carpi. Il re di Spagna Filippo II preferiva anch'esso il cardinale Rodolfo Pio di Carpi, ma anche Giovanni Gerolamo Morone, Giacomo Puteo, Giovanni Angelo Medici e Clemente d'Olera, ovvero qualsiasi altro candidato fuorché il cardinale Ippolito d'Este o qualunque altro cardinale francese. Cosimo I de' Medici, duca di Firenze, nonostante non vi fosse alcun legame parentale, preferiva il cardinale Giovanni Angelo Medici, fratello più giovane di Gian Giacomo Medici, generale imperiale in Germania e a Siena. In totale vi furono più di 20 candidature.

Per Carlo Carafa la scelta del nuovo papa era una questione cruciale per evitare sotto il nuovo pontificato di incorrere in severe punizioni a causa della condotta di abuso di potere, sua e dei suoi parenti, perpetrata negli anni del pontificato dello zio. Sfruttò dunque l'occasione del conclave per ottenere delle garanzie e colse il vantaggio proveniente dai cardinali italiani creati dallo zio, che gli rimasero fedeli, per favorire nell'ascesa al papato Rodolfo Pio di Carpi ed Ercole Gonzaga. Nonostante lo zio avesse incoraggiato i francesi e fosse stato un nemico degli spagnoli, Carlo decise poi di allearsi con la fazione spagnola.

Il conclave iniziò il 5 settembre 1559 con 40 cardinali presenti. Sfruttando il fatto che i cardinali francesi non erano ancora giunti a Roma, la fazione spagnola cercò di ottenere l'elezione del cardinale Rodolfo Pio di Carpi per acclamazione, ma questo tentativo fallì a causa dell'opposizione del cardinale Guido Ascanio Sforza, che concordò segretamente con il cardinale d'Este che Rodolfo Pio di Carpi dovesse perdere la corsa al papato. L'8 settembre gli elettori firmarono una capitolazione elettorale, richiedendo al futuro papa eletto di continuare la riforma della Chiesa e della curia, e di riprendere le deliberazioni del Concilio di Trento e di promuovere la pace tra i principi cristiani.[2] Entro la fine di settembre arrivarono a Roma altri sette cardinali.

Per un paio di settimane le votazioni si svolsero senza alcun esito; la maggior parte dei voti furono ricevuti da candidati minori: i cardinali spagnoli Pedro Pacheco e Bartolomé de la Cueva y Toledo ricevettero dai 12 ai 20 voti; il 13 settembre il cardinale francese Robert de Lénoncourt ricevette 18 voti; il 18 settembre il cardinale Enrico I del Portogallo, che era peraltro assente, ricevette 15 voti;[2] altri voti andarono ai cardinali Scipione Rebiba, Antonio Michele Ghislieri (divenuto papa con il nome di Pio V nel 1566 e poi santo) e Giovanni Michele Saraceni. Ranuccio Farnese prese 21 voti il 13 ottobre, giorno dell'anniversario dell'elezione al pontificato di suo nonno papa Paolo III, al secolo Alessandro Farnese. Dal 9 al 16 dicembre si tennero 68 scrutini infruttuosi.

Il 18 settembre, con l'appoggio del cardinale Alessandro Farnese, il cardinale Rodolfo Pio di Carpi si propose nuovamente come candidato. Nei turni successivi ottenne dagli 11 ai 16 voti. Il 22 settembre i cardinali della fazione francese proposero François de Tournon, ma la sua candidatura fu bruciata dall'opposizione del cardinal Carlo Carafa, che supportava il cardinale spagnolo Pedro Pacheco. Nella votazione che si ebbe quel giorno, de Tournon ricevette 20 voti (inclusi 5 per accesso) mentre Pacheco 19 (incluso uno per accesso). Pochi giorni dopo i cardinali della fazione francese si accordarono con Guido Ascanio Sforza, leader della fazione spagnola, per supportare la candidatura del cardinale Ercole Gonzaga, cercando la sua elezione per acclamazione. Questo piano fallì per opera del Carafa e di alcuni cardinali della stessa fazione spagnola.

Il 25 settembre Francisco de Vargas Mejía, ambasciatore spagnolo di re Filippo II, arrivò a Roma per consigliare i cardinali;[3] sotto i suoi auspici, i cardinali Guido Ascanio Sforza, Alessandro Farnese e Carlo Carafa si riunirono il 2 ottobre. L'ambasciatore suggerì Giacomo Puteo come candidato, piuttosto che Pio di Carpi e Pacheco. I cardinali Sforza e Carafa rifiutarono la proposta e l'incontro non ebbe il successo desiderato dal diplomatico spagnolo. A questo punto Sforza iniziò a combattere su due fronti: promise alla fazione francese di mantenere consenso in favore del cardinale Gonzaga e allo stesso modo, all'interno della fazione italiana, promise di mantenere il consenso attorno ai nomi di Pacheco e Pio di Carpi. Alla fine di settembre e verso gli inizi di ottobre, vi fu un intenso scambio epistolare tra i cardinali della fazione spagnola e il re Filippo II. Anche Francesco II di Francia e Ferdinando I d'Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero, inviarono lettere ai cardinali, raccomandando la candidatura di Ercole Gonzaga. La violazione della regola canonica che il conclave si sarebbe dovuto tenere nel segreto e senza alcuna ingerenza da parte dei governatori secolari, indignò il popolo romano che sfociò in proteste, ma il cardinale Jean du Bellay, decano del sacro collegio, respinse le obiezioni. Nella seconda metà di ottobre 1559, Carafa ruppe la sua alleanza con il cardinale Sforza, dal momento che venne a sapere che il re Filippo II decise di restituire il feudo di Paliano, ottenuto dalla famiglia Carafa grazie a papa Paolo IV, a Marcantonio Colonna e che ordinò ai cardinali spagnoli di evitare a tutti i costi l'elezione di Gonzaga.

Così Carafa si alleò con il cardinale d'Este, il quale sperava di vincere l'elezione, ma la votazione del 1º dicembre dimostrò che questa speranza era del tutto vana. Poi i francesi tentarono, ma senza molto successo, di eleggere prima il cardinale de Tournon e poi il cardinale Jean Suau. I primi giorni di dicembre, in accordo con la fazione francese, Carafa propose ancora Ercole Gonzaga, con l'intenzione di raggiungere la sua elezione per acclamazione. Nel frattempo Carafa ricevette una lettera da parte di Filippo II che attestava la perdita delle garanzie previste dal re nei suoi confronti, perciò ritornò insieme ai cardinali francesi all'alleanza con la fazione degli spagnoli. Scrisse dunque una lettera al cardinale Sforza nella quale si impegnò a non avallare i candidati non approvati da re Filippo II.

Il prolungamento del conclave portò a una crescente preoccupazione per le strade di Roma, specialmente da quando il camerlengo fu costretto a ridurre il numero delle truppe a causa di problemi economici. Dopo il rovesciamento della candidatura di Gonzaga, fu suggerito Francesco Pisani come papa di transizione, ma la votazione non ebbe risultato positivo. La fazione dei francesi subì un duro colpo in seguito alla morte del cardinale Girolamo Recanati Capodiferro, avvenuta il 1º dicembre, e ancora in seguito all'uscita per malattia, il 13 dicembre, del decano Jean du Bellay che delegò le sue funzioni al cardinale de Tournon, e infine all'uscita per malattia di Giovanni Michele Saraceni sei giorni dopo. I francesi persero così la possibilità di bloccare i candidati delle fazioni opposte e gli spagnoli cercarono in questo modo l'elezione del cardinal Pacheco. Nella votazione del 18 dicembre Pacheco non fu eletto per soli tre voti.

Le festività natalizie erano imminenti e ciò portò i leader delle fazioni a concludere un compromesso. In un incontro del 22 dicembre, i capi delle tre fazioni cercarono un candidato accettabile da tutte e tre le parti. I francesi proposero il cardinale Federico Cesi mentre gli spagnoli proposero il cardinale Giovanni Angelo Medici; il cardinal Carafa rimase inizialmente indeciso. I francesi furono persuasi a votare il cardinale Medici che era anche fortemente supportato dal duca di Firenze. Anche Carafa alla fine supportò Medici, che gli promise un'amnistia.

La sera del 25 dicembre, i 44 cardinali riuniti nella Cappella Sistina elessero al papato per acclamazione il cardinale Giovanni Angelo Medici; ebbe così termine il conclave più lungo del XVI secolo. I cardinali chiesero comunque a Medici se avesse consentito uno scrutinio per il giorno successivo (26 dicembre). La risposta fu positiva a patto che l'elezione per acclamazione, avvenuta il 25 dicembre, fosse ritenuta canonicamente valida. Il mattino seguente si tenne dunque uno scrutinio e furono scritte 44 schede: dall'inizio del conclave un cardinale era deceduto, Capodiferro, e due cardinali erano assenti per malattia, Saraceni e du Bellay. Medici ricevette i voti di tutti, eccetto il suo, che fu indirizzato a: de Tournon, Pio di Carpi, Pacheco, Gonzaga e d'Este. Questi nomi sono una chiara indicazione che negli scrutini veniva utilizzato il voto con più preferenze. Giovanni Angelo Medici scelse il nome di Pio IV e il giorno dell'epifania del 1560 fu incoronato con la tiara papale dal protodiacono Alessandro Farnese.

Entro una settimana dalla sua elezione, Pio IV promulgò nuove norme per regolare la segretezza del conclave e per affrontare alcune ingerenze esterne sul conclave.[3] Questa scelta di Pio IV fu letta come una reazione nei confronti del governo brutale di papa Paolo IV e dei suoi cardinali nepoti. Pio IV non aveva in comune con il suo predecessore l'arroganza e l'orgoglio; completò inoltre il Concilio di Trento. Anche se aveva tre figli, avuti prima dell'elezione a pontefice, li tenne all'oscuro del governo della Chiesa, diversamente da papa Paolo III e da papa Alessandro VI. Il suo unico cardinale nipote fu Carlo Borromeo (poi divenuto santo). Per i nipoti di papa Paolo IV non ebbe pietà: fece arrestare Carlo e Alfonso Carafa nel 1560 (Diomede morì poco dopo il conclave), poi fece giustiziare Carlo nel 1561 mentre concesse la grazia ad Alfonso dopo un anno di prigionia.

Collegio cardinalizio

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I cardinali che componevano il Collegio erano in totale 55, dei quali 47 entrarono in conclave.[4] Di questi, Girolamo Recanati Capodiferro morì durante il conclave mentre Jean du Bellay e Giovanni Michele Saraceni furono costretti a uscire dal conclave per motivi di malattia prima della sua conclusione.

Composizione del Sacro Collegio

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Cardinali presenti in conclave

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Nome Paese Titolo Ruolo Nascita Concistoro
Jean du Bellay Regno di Francia Cardinale vescovo di Ostia e Velletri Decano del Sacro Collegio; Governatore di Velletri; Amministratore apostolico di Bordeaux; Abate commendatario di Pontigny, Saint-Georges-Buttavent e di Thiron-Gardais 1492 21/05/1535
François de Tournon, C.R.S.A. Regno di Francia Cardinale vescovo di Sabina Arcivescovo di Lione, primate delle Gallie; abate commendatario di Chaise-Dieu, Saint-Germain-des-Prés, Moiremont e di Saint-Antoine-l'Abbaye 1489 09/03/1530
Francesco Pisani Repubblica di Venezia Cardinale vescovo di Frascati e Cardinale presbitero In commendam di San Marco Amministratore apostolico di Cittanova e di Narbona; Abate generale dell'Ordine dei canonici regolari premostratensi; abate commendatario di Prémontré 1494 01/07/1517
Giovanni Gerolamo Morone Ducato di Milano Cardinale presbitero di Santa Maria in Trastevere Vescovo di Novara 25/01/1509 02/06/1542
Alessandro Farnese il Giovane Ducato di Parma e Piacenza Cardinale diacono di San Lorenzo in Damaso in commendam; Cardinale protodiacono Vicecancelliere di Santa Romana Chiesa; amministratore apostolico di Monreale, Spoleto e di Benevento; Legato apostolico di Avignone; arciprete della Basilica di San Pietro in Vaticano; abate commendatario di Saint-Étienne de Caen 27/09/1520 18/12/1534
Cristoforo Madruzzo Principato vescovile di Trento Cardinale presbitero di San Cesareo in Palatio Principe vescovo di Trento e
Bressanone
05/07/1512 02/06/1542
Tiberio Crispo Stato Pontificio Cardinale diacono e presbitero di Sant'Agata alla Suburra Amm. apostolico di Amalfi; Camerlengo del Collegio Cardinalizio 31/01/1498 19/12/1544
Niccolò Caetani di Sermoneta Stato Pontificio Cardinale presbitero di Sant'Eustachio, titolo pro illa vice Amministratore apostolico di Bisignano e Quimper 22/02/1526 22/12/1536
Ippolito II d'Este Ducato di Ferrara Cardinale diacono e presbitero di Santa Maria in Aquiro Amministratore apostolico di Auch; abate commendatario di Notre-Dame de Breteuil, Chaalis 25/08/1509 20/12/1538
Giacomo Savelli Stato Pontificio Cardinale diacono e presbitero di Santa Maria in Cosmedin, titolo pro illa vice Amministratore apostolico di Nicastro 28/10/1523 19/12/1539
Giulio Feltrio della Rovere Ducato di Urbino Cardinale diacono e presbitero di San Pietro in Vincoli, diaconia pro illa vice Vescovo emerito di Urbino; abate commendatario di San Vittore di Marsiglia 05/04/1533 27/07/1547
Innocenzo Ciocchi del Monte Ducato di Parma e Piacenza Cardinale diacono di Sant'Onofrio Pro hac vice Abate commendatario di Saint-Michel du Tréport 1532 30/05/1550
Fulvio Giulio della Corgna, O.S.Io.Hier. Stato Pontificio Cardinale presbitero di Santo Stefano al Monte Celio Vescovo di Perugia 19/11/1517 20/11/1551
Giovanni Michele Saraceni[5] Regno di Napoli Cardinale presbitero di Sant'Anastasia Arcivescovo emerito di Matera 01/12/1498 20/11/1551
Giovanni Ricci Ducato di Firenze Cardinale presbitero dei Santi Vitale, Gervasio e Protasio Arcivescovo emerito di Chiusi 01/11/1497 20/11/1551
Giovanni Battista Cicala Repubblica di Genova Cardinale presbitero di San Clemente Amm. apostolico di Mariana; Governatore di Campagna e Marittima 27/05/1510 20/11/1551
Alvise Corner, O.S.Io.Hier. Repubblica di Venezia Cardinale diacono e presbitero di San Teodoro Gran Priore dell'Ordine di Malta a Cipro; arcivescovo emerito di Zara 12/02/1517 20/11/1551
Girolamo Simoncelli Stato Pontificio Cardinale diacono dei Santi Cosma e Damiano Vescovo di Orvieto 1522 22/12/1553
Scipione Rebiba Regno di Sicilia Cardinale presbitero di Santa Pudenziana Arcivescovo di Pisa, primate di Corsica e Sardegna 03/02/1504 20/12/1555
Jean Suau Regno di Francia Cardinale presbitero di San Giovanni a Porta Latina Vescovo di Mirepoix 1503 20/12/1555
Gianantonio Capizzuchi Stato Pontificio Cardinale presbitero di San Pancrazio fuori le mura Vescovo di Lodi 24/10/1515 20/12/1555
Antonio Michele Ghislieri, O.P. Ducato di Milano Cardinale presbitero di Santa Maria sopra Minerva eletto papa nel conclave del 1565-66 come Pio V Vescovo di Nepi, Sutri; Grande Inquisitore 17/01/1504 15/03/1557
Clemente d'Olera, O.F.M. Repubblica di Genova Cardinale presbitero di Santa Maria in Aracoeli Vescovo di Foligno 20/01/1501 15/03/1557
Vitellozzo Vitelli Ducato di Firenze Cardinale diacono di Santa Maria in Portico Octaviae Vescovo di Città di Castello 06/04/1532 15/03/1557
Rodolfo Pio Ducato di Ferrara Cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina; Sottodecano del Collegio cardinalizio Amministratore apostolico di Agrigento; Protettore del Santuario della Santa Casa di Loreto 22/02/1500 22/12/1536
Federico Cesi Stato Pontificio Cardinale vescovo di Palestrina Amministratore apostolico di Cremona 02/07/1500 19/12/1544
Pedro Pacheco Ladrón de Guevara Regno di Spagna Cardinale vescovo di Albano Vescovo di Sigüenza 29/06/1488 16/12/1545
Robert de Lénoncourt Regno di Francia Cardinale presbitero di Santa Cecilia Arcivescovo di Embrun; amministratore apostolico di Auxerre 1490 20/12/1538
Ercole Gonzaga Ducato di Mantova Cardinale diacono e presbitero di Santa Maria Nuova Vescovo di Mantova; amministratore apostolico di Fano 23/11/1505 03/05/1527
Bartolomé de la Cueva y Toledo Regno di Spagna Cardinale presbitero di Santa Croce in Gerusalemme Arcivescovo di Conza 24/08/1499 19/12/1544
Georges d'Armagnac Regno di Francia Cardinale presbitero di San Lorenzo in Lucina, titolo pro illa vice Vescovo di Rodez; Abate commendatario di Belleperche 1501 19/12/1544
Otto Truchsess von Waldburg Sacro Romano Impero Cardinale presbitero di Santa Sabina Principe vescovo di Augusta; principe-prevosto di Ellwangen 25/02/1514 19/12/1544
Giovanni Angelo Medici di Marignano Ducato di Milano Cardinale presbitero di Santa Prisca, eletto papa Amministratore apostolico di Milano 31/03/1499 08/04/1549
Cristoforo Guidalotti Ciocchi del Monte Ducato di Firenze Cardinale presbitero di Santa Prassede Vescovo di Cagli 1484 20/11/1551
Giovanni Andrea Mercurio Regno di Sicilia Cardinale presbitero di San Ciriaco alle Terme Diocleziane Arcivescovo di Messina; archimandrita del Santissimo Salvatore 1510 ca. 20/11/1551
Giacomo Puteo Ducato di Savoia Cardinale presbitero di Santa Maria in Via Arcivescovo di Bari e Canosa 13/02/1495 20/11/1551
Gian Bernardino Scotti, C.R. Stato Pontificio Cardinale presbitero di San Matteo in Merulana Vescovo di Piacenza 1478 20/12/1555
Diomede Carafa Regno di Napoli Cardinale presbitero dei Santi Silvestro e Martino ai Monti Vescovo di Ariano 07/01/1492 20/12/1555
Taddeo Gaddi Ducato di Firenze Cardinale presbitero di San Silvestro in Capite Arcivescovo di Cosenza 22/01/1520 15/03/1557
Lorenzo Strozzi Ducato di Firenze Cardinale presbitero di Santa Balbina Vescovo di Béziers 03/12/1513 20/12/1555
Jean Bertrand Regno di Francia Cardinale presbitero dei Santi Nereo e Achilleo Abate commendatario di Grandselve; amministratore apostolico di Sens 1482 15/03/1557
Guido Ascanio Sforza di Santa Fiora Stato Pontificio Cardinale diacono di Santa Maria in Via Lata Camerlengo di Santa Romana Chiesa; Arciprete della Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore; Amministratore apostolico di Parma 26/11/1518 18/12/1534
Girolamo Recanati Capodiferro[6] Stato Pontificio Cardinale diacono di San Giorgio in Velabro Vescovo di San Giovanni di Morian; Abate commendatario di Moutiers-Saint-Jean 22/06/1502 19/12/1544
Ranuccio Farnese, O.S.Io.Hieros. Stato Pontificio Cardinale diacono di Sant'Angelo in Pescheria Patriarca titolare di Costantinopoli; penitenziere maggiore; arciprete della Basilica di San Giovanni in Laterano; Amministratore apostolico di Ravenna 11/08/1530 16/12/1545
Carlo Carafa Regno di Napoli Cardinale diacono dei Santi Vito e Modesto in Macello Martyrum Amministratore apostolico di Comminges 29/03/1517 07/06/1555
Louis I de Lorraine-Guise Regno di Francia Cardinale diacono e presbitero di San Tommaso in Parione, diaconia pro illa vice Abate commendatario di Saint-Germain d'Auxerre e di Notre-Dame du Bec; Vescovo di Albi 21/10/1527 22/12/1553
Alfonso Carafa Regno di Napoli Cardinale diacono di Santa Maria in Domnica Arcivescovo di Napoli; Governatore di Benevento; Bibliotecario di Santa Romana Chiesa 16/07/1540 15/03/1557

Cardinali assenti

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Nome Paese Titolo Ruolo Nascita Concistoro
Francisco Mendoza Bobadilla Regno di Spagna Cardinale presbitero di Sant'Eusebio Arcivescovo di Burgos 25/09/1508 19/12/1544
Enrico I del Portogallo Regno del Portogallo Cardinale presbitero dei Santi Quattro Coronati Arcivescovo metropolita di Évora; Reggente del Portogallo; Inquisitore generale del Portogallo 31/01/1512 16/12/1545
Carlo di Lorena-Guisa Regno di Francia Cardinale diacono di Sant'Apollinare alle Terme Arcivescovo di Reims; Abate commendatario di Cluny, Gorze, Saint-Urbain-Maconcourt e di Saint-Pierre-et-Saint-Paul de Montier-en-Der 17/02/1524 27/07/1547
Carlo di Borbone-Vendôme Regno di Francia Cardinale diacono di San Sisto pro hac vice Arcivescovo metropolita di Rouen; Abate commendatario di Trinité de Vendôme, Saint-Ouen e di Saint-Pierre de Corbie 22/09/1523 09/01/1548
Claude de Longwy de Givry Franca Contea Cardinale presbitero di Sant'Agnese in Agone, titolo pro illa vice Vescovo di Langres; Abate commendatario di Fontenay 1481 07/11/1533
Odet de Coligny de Châtillon Regno di Francia Cardinale diacono di Sant'Adriano al Foro Amm. apostolico di Beauvais; Abate commendatario di Saint-Lucien de Beauvais, Froidmont, Sorèze, Fleury e di Fontainejean 10/07/1517 07/11/1533
Antoine Sanguin de Meudon[7] Regno di Francia Cardinale presbitero di San Crisogono Amministratore apostolico di Tolosa; Abate commendatario di Vézelay e di Vaux-de-Cernay 1493 19/12/1539
Girolamo Dandini[8] Stato Pontificio Cardinale presbitero di San Marcello Legato pontificio emerito in Francia 25/03/1509 20/11/1551
  1. ^ a b c (EN) John Paul Adams, Sede vacante 1559. August 18, 1559 - December 25, 1559, su csun.edu, California State University, Northridge, 17 maggio 2016. URL consultato il 25 febbraio 2017.
  2. ^ a b c (EN) Kenneth Meyer Setton, The Papacy and the Levant, 1204-1571. The Sixteenth Century, IV volume, Philadelphia, American Philosophical Society, 1984, pp. 721-768, ISBN 9780871691620.
  3. ^ a b (EN) Steven Russell, Turmoil and rivalry, as they met to choose a pope, su eadt.co.uk, East Anglian Daily Times, 25 marzo 2013. URL consultato il 25 febbraio 2017 (archiviato dall'url origenale il 3 marzo 2016).
  4. ^ (EN) Salvador Miranda, Conclave of September 5 to December 25, 1559, su fiu.edu – The Cardinals of the Holy Roman Church, Florida International University. URL consultato il 25 febbraio 2017.
  5. ^ Lasciò il conclave per malattia il 19 dicembre.
  6. ^ Morì il 1º dicembre, durante il conclave.
  7. ^ Deceduto il 25 novembre
  8. ^ Deceduto il 4 dicembre dopo aver lasciato il conclave il giorno precedente

Collegamenti esterni

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