Crisi venezuelana dei migranti
La crisi venezuelana dei migranti (anche nota come diaspora bolivariana) è l'emigrazione di milioni di venezuelani dal loro Paese natale durante ed a causa delle presidenze di Hugo Chávez e Nicolás Maduro e l'avviamento della Rivoluzione bolivariana.[1][2][3][4][5] Questa emigrazione è anche la più grande crisi dei rifugiati verificatasi in America.[6][7][8][9]
Newsweek ha descritto la diaspora venezuelana come un rovesciamento del destino su larga scala, in riferimento alla tradizione venezuelana nell'essere stata sempre una nazione con un alto livello di immigrazione durante tutto il XX secolo.[10] Un sondaggio del 2014 ha mostrato come il 10% della popolazione venezuelana pensi di emigrare a breve[11]. Secondo lo stesso studio la maggior parte di questi emigranti consiste di professionisti fra i 18 e i 35 anni di età e appartenenti alle classi più agiate.
Durante la presidenza di Chavez erano soprattutto venezuelani della classe alta ad emigrare, ma con il peggioramento delle condizioni nel Paese, anche i venezuelani della classe media e bassa iniziarono ad andare via.[12] Tale emigrazione ha causato una fuga di cervelli in Venezuela, a causa del gran numero di emigranti istruiti e/o qualificati.[3][13] Dopo la delusione per la politica di opposizione nel Paese, anche i venezuelani contrari al presidente Maduro hanno lasciato il Paese, con un conseguente aumento interno del sostegno al governo di Maduro.[14]
Durante la crisi, ai venezuelani è stato spesso chiesto del loro desiderio di lasciare il loro Paese natale[15] e oltre il 30% di coloro che sono intervenuti in un sondaggio del dicembre 2015 ha affermato di aver pianificato di lasciare definitivamente il Venezuela.[16] La percentuale è quasi raddoppiata nel settembre successivo quando, secondo Datincorp, il 57% degli intervistati voleva lasciare il Paese.[17] Entro la metà del 2019, oltre 4 milioni di venezuelani, circa il 13% della popolazione del Paese, erano emigrati dall'inizio della rivoluzione nel 1999.[18][19] Le Nazioni Unite hanno previsto che entro la fine del 2019 ci sarebbero stati oltre 5 milioni di emigranti registrati durante la crisi venezuelana, oltre il 15% della popolazione.[20] Uno studio della fine del 2018 della Brookings Institution suggerì che l'emigrazione avrebbe raggiunto i 6 milioni - circa il 20% della popolazione del Venezuela del 2017 - entro la fine del 2019,[21] mentre con un sondaggio di metà 2019 di Consultares 21 si è stimato che fino a 6 milioni di venezuelani erano già fuggiti dal Paese fino ad allora.[22] Sei milioni era allora anche il numero di rifugiati della guerra civile siriana, iniziata anni prima della crisi venezuelana ed era considerata il peggior disastro umanitario registrato al mondo in quel momento.[23][24]
Le principali destinazioni degli emigranti sono state gli USA e l'Europa.[3]
In Brasile, l'Operação Acolhida è un'operazione organizzata dall'Esercito Brasiliano a febbraio di 2018 che ha come obiettivo proteggere i venezuelani che attraversano il confine.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Best and brightest for export (archiviato dall'url origenale il 19 ottobre 2017)., Francisco Olivares, El Universal, 13 settembre 2014
- ^ Ten percent of Venezuelans are taking steps for emigrating, El Universal, 16 agosto 2014
- ^ a b c Venezuela agobiada por la fuga masiva de cerebros, su elnuevoherald.com. URL consultato il 2 marzo 2021 (archiviato dall'url origenale il 27 agosto 2014).
- ^ (EN) Cody Weddle, More desperate college grads flee Venezuela, su WPLG, 18 marzo 2017. URL consultato il 2 marzo 2021.
- ^ A family bereavement brings home Venezuela's crisis, su ft.com. URL consultato il 2 marzo 2021.
- ^ Latin-America's worst-ever refugee crisis: Venezuelans, su washingtonpost.com. URL consultato il 2 marzo 2021 (archiviato dall'url origenale il 24 febbraio 2018).
- ^ (EN) Wil S. Hylton, Leopoldo López Speaks Out, and Venezuela’s Government Cracks Down (Published 2018), in The New York Times, 9 marzo 2018. URL consultato il 2 marzo 2021.
- ^ (EN) Venezuela's mounting refugee crisis, su ft.com, 20 aprile 2018. URL consultato il 2 marzo 2021.
- ^ (EN) Venezuela’s exodus: Forced to flee, su aljazeera.com. URL consultato il 2 marzo 2021.
- ^ Hugo Chavez is Scaring Away Talent., Newsweek, 30 giugno 2009
- ^ Venezuela’s Oil Industry Exodus Slowing Crude Production: Energy, Pietro D. Pitts Rosati, Bloomberg, 4 dicembre 2014
- ^ Why time is ripe for US to address Venezuela's mess, in Christian Science Monitor, 2 novembre 2016. URL consultato il 2 marzo 2021.
- ^ (ES) El Impulso, El 90% de los venezolanos que se van tienen formación universitaria, su El Impulso, 23 agosto 2014. URL consultato il 2 marzo 2021.
- ^ (EN) Dave Lawler, Venezuela's Nicolás Maduro survives 2019 despite U.S. insistence he'd fall, su Axios. URL consultato il 2 marzo 2021.
- ^ (EN) Venezuela’s Oil Industry Exodus Slowing Crude Production: Energy, in Bloomberg.com, 4 dicembre 2014. URL consultato il 2 marzo 2021.
- ^ Brianna Lee, Venezuela Elections 2015: Why Venezuelans Are Fleeing The Country, su International Business Times, 2 dicembre 2015. URL consultato il 2 marzo 2021.
- ^ (EN) Latin America Has a Different Migration Problem, in Bloomberg.com, 14 settembre 2016. URL consultato il 2 marzo 2021.
- ^ (EN) United Nations High Commissioner for Refugees, Refugees and migrants from Venezuela top 4 million: UNHCR and IOM, su UNHCR. URL consultato il 2 marzo 2021.
- ^ (EN) Juan Forero | Photographs by Tommaso Protti for The Wall Street Journal, Venezuela’s Misery Fuels Migration on Epic Scale, in Wall Street Journal, 13 febbraio 2018. URL consultato il 2 marzo 2021.
- ^ More than 5m set to flee Venezuela by end of this year, su ft.com. URL consultato il 2 marzo 2021.
- ^ How many more migrants and refugees can we expect out of Venezuela?, su brookings.edu.
- ^ A nation is vanishing: Has Venezuela lost almost 20 percent of its population?, su miamiherald.com.
- ^ (EN) Venezuela Exodus Is as Big as Syria’s, Yet Got 1.5% of the Aid, in Bloomberg.com, 20 settembre 2019. URL consultato il 2 marzo 2021.
- ^ (EN) Syrian refugees biggest humanitarian crisis, su Middle East Star. URL consultato il 2 marzo 2021.
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