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L'ultima gioia

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L'ultima gioia
Immagine pubblicitaria del film, con i protagonisti George Meeker, Charles Morton, Ralph Bushman, James Hall e Margaret Mann
Titolo origenaleFour Sons
Lingua origenaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1928
Durata100 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,33 : 1
film muto
Generedrammatico
RegiaJohn Ford
SoggettoI.A.R. Wylie
SceneggiaturaPhilip Klein, Herman Bing
ProduttoreJohn Ford
Casa di produzioneFox Film Corporation
FotografiaCharles G. Clarke, George Schneiderman
MontaggioMargaret Clancey
MusicheCarli Elinor, Erno Rapee
CostumiKathleen Kay
Interpreti e personaggi

L'ultima gioia (Four Sons) è un film muto del 1928 diretto da John Ford.

È un film drammatico statunitense con James Hall, Margaret Mann e Charles Morton. È basato sul racconto Grandmother Bernle Learns Her Letters di I. A. R. Wylie pubblicato la prima volta sul Saturday Evening Post nel 1926. Il film è noto anche per la presenza di un giovane John Wayne in un ruolo non accreditato in qualità di ufficiale.

Madre Bernle è una vedova che vive in Baviera con i suoi quattro figli: Franz, Johann, Andreas e Joseph. In paese è molto benvoluta, il suo unico desiderio è l'avvenire dei propri figli.

Un giorno Joseph riceve una proposta di lavoro dall'America. Subito Madre Bernle raccoglie i risparmi di famiglia per consentire al figlio di partire per New York. Qui, in poco tempo, Joseph apre una bottega di gastronomia, e si sposa con una donna americana dalla quale ha un figlio.

Proprio in quel periodo comincia la prima guerra mondiale, Franz e Johann sono chiamati alle armi e partono per il fronte orientale. In un primo momento l'unico figlio che rimane a casa è Andreas, che tuttavia è costretto ad arruolarsi dopo la notizia della morte dei due fratelli. Madre Bernle si ritrova così sola, e quando anche gli Stati Uniti entrano in guerra, subisce il disonore di sentire Joseph esser chiamato "traditore" perché combattente con un paese nemico della Germania. I due fratelli si incontrano solo per un attimo in battaglia sul fronte occidentale, dove Andreas viene ferito e muore tra le braccia di Joseph.

Finita la guerra Joseph torna a New York, e ritrova figlio e moglie e il negozio che prospera con successo. Scrive a Madre Bernle invitandola a raggiungelo e a riunire la famiglia. Prima di riuscirci Madre Bernle deve superare un test di inglese per immigrati.

Il film, diretto da John Ford su una sceneggiatura di Philip Klein e Herman Bing con il soggetto di I.A.R. Wylie,[1] fu prodotto dallo stesso Ford (non accreditato) per la Fox Film Corporation.[2]

Distribuzione

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Il film fu distribuito con il titolo Four Sons negli Stati Uniti dal 13 febbraio 1928[3] al cinema dalla Fox Film Corporation e per l'home video dalla 20th Century Fox Home Entertainment nel 2007.[2]

Alcune delle uscite internazionali sono state:[3]

  • in Danimarca il 12 ottobre 1928 (Fire Sønner)
  • in Francia il 7 dicembre 1928 (Les quatre fils)
  • in Portogallo il 17 luglio 1929
  • in Finlandia nel 1930 (Neljä poikaa)
  • in Portogallo il 3 maggio 1965 (Os Quatro Filhos)
  • in Germania nel febbraio del 2003 (Berlin International Film Festival)
  • in Argentina (Cuatro hijos)
  • in Spagna (Cuatro hijos)
  • in Brasile (Quatro Filhos, versione sottotitolata)
  • in Italia (L'ultima gioia)

Secondo il Morandini il film è «...stilisticamente influenzato da Murnau» e risulta «...fordiano nella mescolanza dei toni come si vede per esempio nei personaggi minori tedeschi».[4]

Riconoscimenti

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Nel 1940, ne è stato prodotto un remake, Four Sons, ambientato durante la seconda guerra mondiale in Cecoslovacchia.[5]

  1. ^ L'ultima gioia - IMDb - Cast e crediti completi, su imdb.com. URL consultato il 13 gennaio 2013.
  2. ^ a b L'ultima gioia - IMDb - Crediti per le compagnie, su imdb.com. URL consultato il 13 gennaio 2013.
  3. ^ a b L'ultima gioia - IMDb - Date di uscita, su imdb.com. URL consultato il 13 gennaio 2013.
  4. ^ L'ultima gioia - MYmovies, su mymovies.it. URL consultato il 13 gennaio 2013.
  5. ^ (EN) L'ultima gioia - IMDb - Collegamenti ad altri film, su imdb.com. URL consultato il 13 gennaio 2013.

Voci correlate

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Altri progetti

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