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Montaperto (famiglia)

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Montaperto
Ad Astra
Stato Contea di Sicilia
Regno di Sicilia
Corona d'Aragona

 Impero spagnolo

Casata di derivazioneMongrana(?)

Tomasi(?)

Titoli
Concessione1095

1507 1523 1647

FondatoreGiovanni Matteo Montaperto
Data di fondazioneXI secolo
Etniasiculo-aragonese-normanna
Stemma della famiglia Montaperto
Blasonatura
d’azzurro a quattro sbarre alternate da nove rose, il tutto d’argento (1, 2, 3, 2, 1).

I Montaperto sono una nobile famiglia siciliana che si vuole d'origene normanna[1] e rappresenta una delle maggiori dinastie dell'aristocrazia siciliana. La famiglia si origenò in Sicilia nell'XI secolo.

Gli storici Guillaume Paradin e Mugnos riconducono l’origene della famiglia Montaperto alla casa Mongrana di Francia.[2]

Secondo un documento datato 7 ottobre 1095 e considerato come un apocrifo destinato a rafforzare la legittimità del potere della famiglia,[3] Giorlando Montaperto figlio di Giovanni Matteo avrebbe ricevuto da Ruggero I di Sicilia il feudo di Guastanella, che aveva strappato agli arabi.[4][5]

Secondo una tradizione risalente, il vescovo Gerlando di Agrigento apparteneva al casato.[2]

Esponenti illustri della famiglia furono: Bartolomeo, capitano, distintosi nella difesa di Mazara del Vallo contro i francesi nel 1316, e capitano giustiziere di Palermo nel 1321; Nicolò, nobile agrigentino, arcivescovo di Palermo nel 1380; Giovanni, vescovo di Mazara del Vallo; Lamberto, signore di Raffadali; Luigi, consigliere di re Martino I di Sicilia nel 1397; Antonio, miles e luogotenente del maestro giustiziere del regno nel 1431; Giovanni investito dello stato di Raffadali nel 1453; Pietro deputato del regno e Pretore nel 1524, rifondatore della Terra di Raffadali, dopo aver ottenuto il privilegio di popolarla nel 1507; Nicolò, tre volte capitano giustiziere di Palermo, investito dei titoli di famiglia nel 1556; Giuseppe, primo marchese di Montaperto nel 1587; Francesco, investito nel 1628; Nicolò Giuseppe, primo principe di Raffadali nel 1646, cavaliere di San Giacomo della Spada, deputato del regno e pretore di Palermo nel 1654; un altro Francesco investito nel 1682, capitano di Palermo nello stesso anno e pretore nel 1683; Domenico, deputato del regno, capitano di Palermo nel 1689 e pretore nel 1690; Ottavio, investito nel 1698, capitano di cavalleria, gentiluomo di camera di re Vittorio Amedeo di Savoia, deputato del regno, capitano giustiziere di Palermo nel 1703 e pretore nel 1712; Bernardo, investito nel 1719, gentiluomo di camera, deputato del regno, capitano di Palermo nel 1732, e pretore nel 1743; suo fratello Antonino, duca di Santa Elisabetta, gentiluomo di camera, ministro plenipotenziario presso la corte di Polonia, nonché letterato e governatore della Pace di Palermo nel 1746; Salvatore, investito nel 1765, gentiluomo di camera di re Ferdinando I di Sicilia nel 1768, cavaliere di San Gennaro, e dell'ordine gerosolimitano, tenente colonello del reale esercito, ed infine ministro plenipotenziario presso la corte di Danimarca nel 1773.[6]

Medaglia con motto dei Montaperto e la figura del cavaliere che fuoriesce da una montagna di fuoco

Con D.M. 18 novembre 1908 veniva riconosciuto a Salvatore Montaperto il titolo di duca di Santa Elisabetta come trasmissibile ai maschi primogeniti della famiglia. Lo stesso Salvatore sposò la giovane Adriana Poli, la quale a Livorno era proprietaria dal 1870 di quello che diventerà noto, appunto, come Palazzo Santa Elisabetta.[7]

Membri illustri della famiglia

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  • Giorlando Montaperto, primo dei Montaperto, secondo la tradizione, ad essere infeudato di Guastanella e di Raffadali.
  • Lamberto Montaperto, signore di Raffadali e Guastanella, di Buterni, Burgio, Sicauci, Carumbuteni, Bigineci, Sinaci, Passarello, Camulzudemi, Jancaxi, Ragalturco, Comiti.
  • Nicolò Montaperto, arcivescovo di Palermo (1377-1382)
  • Bartolomeo Montaperto, capitano, difensore di Mazara durante l’assedio del 1316.
  • Ludovico Montaperto, consigliere di re Martino I di Sicilia.
  • Giovanni Montaperto, prima canonico di Agrigento e successivamente vescovo di Mazara del Vallo (1469-1484)
  • Federico Montaperto, barone di Grotte, nella cittadina fece edificare la "Torre del palo" sotto richiesta di sua maestà Ferdinando il Cattolico e la chiesa madre Santa Venera. Fu caricatore e castellano del porto di Girgenti (1458-1497)
  • Gaspare Montaperto, barone di Grotte, successe al padre Federico, ottenne la licentia populandi per fondare il centro abitato di Grotte nel 1527. Fu caricatore e castellano del porto di Girgenti (1497-1548)
  • Pietro Montaperto, fondatore dell’attuale centro abitato di Raffadali, ne ebbe la licentia populandi nel 1507.Ottenne anche la licentia populandi di Montaperto e di Santa Elisabetta. Fu pretore di Palermo e deputato del regno.
  • Domenico Montaperto, promotore, in seguito al terremoto del 1693, della festa dell’11 gennaio, in segno di riconoscenza verso la Madonna degli Infermi per aver protetto Raffadali.
  • Giuseppe Nicolò Montaperto, insignito del titolo di principe di Raffadali per il valore mostrato nella repressione della rivolta degli agrigentini contro il vescovo Trajna.
  1. ^ Le grand dictionnaire historique, ou Le melange curieux de l'histoire sacrée et profane, qui contient en abrégé: les vies et les actions remarquables des patriarches, des juges, des rois ... & de ceux qui se sont rendus recommendables en toutes sortes de professions, par leur science ..., su Google Books, 1747. URL consultato il 21 dicembre 2020..
  2. ^ a b Gravina, p.270.
  3. ^ Maria Serena RizzoL'insediamento medievale nella Valle dei Platani, p. 190 en ligne
  4. ^ C.A. Starke, Nouvel almanach du corps diplomatique, su books.google.fr, 1939. URL consultato il 26 ottobre 2020..
  5. ^ Berardo Filangieri de Candida-Gonzaga, Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d'Italia, su books.google.fr, 1878. URL consultato il 26 ottobre 2020..
  6. ^ Gravina, pp.270-271.
  7. ^ R. Ciorli, Livorno, storia di ville e palazzi, Ospedaletto (PI) 1994, p. 25.

Voci correlate

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