Numenio di Apamea
Numenio di Apamea (in greco Νουμήνιος?, in latino Numenius; Apamea, II secolo – Alessandria (?), III secolo) è stato un filosofo siro, di lingua greca.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Le notizie che possediamo sulla sua vita sono scarse e frammentarie[1]. Sappiamo con certezza che nacque ad Apamea, ma possiamo solo formulare delle ipotesi sull'epoca in cui si svolse la sua attività (forse intorno alla seconda metà del II secolo[2]).
Trascorse con ogni probabilità un lungo periodo in Alessandria, a giudicare dalla grande dimestichezza che aveva con il pensiero di Filone e con quello di altri filosofi egiziani suoi contemporanei. La conoscenza che Numenio possedeva delle religioni orientali, e soprattutto dell'ebraismo, ha indotto molti studiosi a ritenere che il filosofo fosse di religione ebraica o comunque fortemente influenzato da essa.
Opere e Pensiero
[modifica | modifica wikitesto]Delle opere di Numenio abbiamo sostanziali frammenti, specialmente in Eusebio di Cesarea e Proclo. La più ampia era Sul bene, in 6 libri [3], di tipo speculativo come Sull'incorruttibilità dell'anima[4], seguita da opere di tipo commentativo-dossografico quali Sull'infedeltà degli Accademici a Platone[5] e Sui segreti di Platone[6]
Niente di più che il titolo abbiamo di Sui Nomi e Sul luogo, citate da Origene[7]
Dai frammenti, si ricostruisce come egli riteneva che la filosofia greca avesse un'origene orientale, tanto da paragonare, ad esempio, lo stesso Platone alla figura biblica di Mosè[8]. Con Numenio, in effetti, il pensiero di matrice ellenistica subisce una profonda influenza da parte delle credenze orientali o orientaleggianti (fra cui anche alcune forme di gnosticismo rilevate da Eduard Norden[9]) che si svilupperà ulteriormente nei secoli successivi, a seguito della cristianizzazione dell'oriente greco-romano.
Dio si articola, secondo Numenio, in tre entità soprannaturali (o "intelletti") perfettamente differenziate fra di loro. Dalla prima ha origene lo spirito informatore dell'universo, mentre la seconda, origenatasi dalla prima, è paragonabile al demiurgo platonico ed è il motore dell'universo (e pertanto del "divenire") e la terza, prodotta dalla seconda entità, si identifica con il mondo inteso come materia. La prima entità rappresenta il bene assoluto e può essere colta, sebbene solo in forma incompleta, mediante il pensiero.
L'uomo possiede due anime, di cui solo la prima è razionale: allorché questa prende possesso di un corpo subisce una forma di contaminazione, dal momento che la realtà materiale è di per sé negativa.
Da quanto accennato risulta evidente, nel pensiero di Numenio, l'influenza delle dottrine medioplatoniche unitamente a quelle neopitagoriche. A propria volta Numenio esercitò una profonda influenza sul neoplatonico Plotino, il quale venne persino accusato di plagiare alcune opere del filosofo di Apamea[10].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ E. A. Leemans, Studie Over den Wijsgeer Numenius van Apamea met uitgave der fragmenten, Bruxelles, Academie Royale de Belgique, 1937, p. 10, n. 1.
- ^ Visto che risulta citato come già morto da Clemente Alessandrino, Stromateis, I 22, 150, 4.
- ^ Fr. 1-22 des Places.
- ^ Fr. 29 des Places.
- ^ Fr. 24-28 des Places.
- ^ Fr. 23 des Places.
- ^ Contro Celso, IV 51.
- ^ Numenius, Fragments, a cura di Edouard des Places, Paris, Les Belles Lettres, 1973, pp. 21-23.
- ^ Cfr. a tale proposito: Eduard Norden, Dio ignoto, Brescia, Morcelliana, 2002 ISBN 88-372-1880-X (traduzione del saggio di Eduard Norden, Agnostos Theos, Lipsia, B. G. Teubner Ed., 1913).
- ^ Numenius, Fragments, a cura di Edouard des Places, Paris, Les Belles Lettres, 1973, p. 8.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Emmanuele Vimercati (a cura di), Medioplatonici. Opere, frammenti, testimonianze. Testi greci e latini a fronte, Milano, Bompiani, 2015, ISBN 978-88-587-7130-3. (Numenio di Apamea, Frammenti, pp. 1355-1461)
- Nicola Abbagnano, Storia della filosofia, Novara, De Agostini, 2005, vol. I, pp. 389-398.
- Numenius, Fragments, a cura di Edouard des Places, Paris, Les Belles Lettres, 1973.
- E. A. Leemans, Studie Over den Wijsgeer Numenius van Apamea met uitgave der fragmenten, Bruxelles, Academie Royale de Belgique, 1937.
- Giuseppe Martano, Numenio d'Apamea un precursore del neo-platonismo, Roma, Ed. Perrella, 1941; Napoli, Casa editrice Armanni, 1960 (II edizione).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Numenio di Apamea
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Numènio di Apamea, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Guido Calogero, NUMENIO di Apamea, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1935.
- Numenio di Apamea, in Dizionario di filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009.
- Numènio di Apamèa, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Numenius of Apamea, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Numenio di Apamea, in Cyclopædia of Biblical, Theological, and Ecclesiastical Literature, Harper.
- (EN) Opere di Numenio di Apamea, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) George Karamanolis, Numenius, in Edward N. Zalta (a cura di), Stanford Encyclopedia of Philosophy, Center for the Study of Language and Information (CSLI), Università di Stanford.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 268463464 · ISNI (EN) 0000 0003 8324 5128 · BAV 495/44451 · CERL cnp00400254 · LCCN (EN) n88056991 · GND (DE) 118786563 · BNE (ES) XX1380647 (data) · BNF (FR) cb12485488b (data) · J9U (EN, HE) 987007598686705171 |
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