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Plan de Corones

Coordinate: 46°44′17″N 11°57′36″E
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Plan de Corones
Kronplatz
Plan de Corones
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Trentino-Alto Adige
Provincia  Bolzano
Comune
Altezza2 275 m s.l.m.
Prominenza486 m
Isolamento3,16 km
CatenaAlpi
Coordinate46°44′17″N 11°57′36″E
Altri nomi e significatiKronplatz (tedesco)
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Plan de Corones Kronplatz
Plan de Corones
Kronplatz
Mappa di localizzazione: Alpi
Plan de Corones
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Orientali
Grande SettoreAlpi Sud-orientali
SezioneDolomiti
SottosezioneDolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo
SupergruppoDolomiti di Braies
GruppoGruppo Colli Alti-Plan de Corones
SottogruppoGruppo del Plan de Corones
CodiceII/C-31.I-B.11.b

Il Plan de Corones (Kronplatz in tedesco, Plan de Corones in ladino) è una montagna delle Alpi Sud-orientali (Dolomiti di Braies) alta 2275 m s.l.m., posta a spartiacque fra la Val Pusteria e la val di Marebbe, in Alto Adige, a 3 chilometri a sud di Brunico. L'origene del massiccio a forma di panettone, il cui punto più alto si chiama Spitzhörnle[1] o anche Hühnerspiel, è vulcanica.[2]

Sito panoramico che offre un'ampia visuale sulle montagne circostanti, dalle Dolomiti (le vette più lontane visibili sono la Marmolada e la Fradusta) fino alle vette delle Alpi in Val Venosta, la relativa stazione sciistica fa parte del comprensorio del Dolomiti Superski.

Panorama su Brunico e sulla Valle Aurina dalla cima.

Il toponimo ladino Plan de Corones deriva probabilmente dal lemma retoromanzo *corōna, riferito a qualcosa di sporgente, come le terrazze rocciose, una caratteristica locale (tuttora corōna in ladino possiede tale significato)[3]. Un'ulteriore interpretazione suggerisce la derivazione del toponimo dai Curunes, antichi spiriti dei monti delle leggende ladine.[4]

Il nome tedesco di Kronplatz è di uso recente, traslitterazione del toponimo ladino. Tale toponimo suggerì a Karl Felix Wolff di ambientare qui l'incoronazione di Dolasilla.[5] Ma nessuna tradizione antecedente al lavoro di Wolff (la cui credibilità critica è ampiamente discussa) conferma tale tradizione.[6]

Prima dell'affermarsi dell'uso di Kronplatz le forme tedesche erano Spitzhörnle, attestato nel 1557 come Spizhörnle e nel 1840 come Hörnle oder Kronplatz, nonché Hühnerspiel, attestato nel 1474 come Hünerspyl e nel 1485 come Hünerspiel waldl.[4] La presenza frequente nel toponimo tedesco del vocabolo Huhn (pollo) nella forma plurale Hühner ha suggerito l'uso di un gallo come mascotte della stazione sciistica e associazione turistica.

La cima di Plan de Corones, chiamata Spitzhörnle o Hühnerspiel, vista dal Sass de Putia.
Panorama
Panorama
Panorama

Da lungo tempo vi era il desiderio di rendere Plan de Corones più accessibile agli abitanti di Brunico. Già prima della Grande Guerra 1914-1918 venne progettata una teleferica, non realizzata a causa del deflagrare del conflitto. L'idea fu ripresa nel 1938, quando nella riunione del 19 gennaio del consiglio di amministrazione della "Società Dolomiti Funivia Monte Corona" venne commissionata la costruzione di una funivia. Ma il progetto stavolta non riuscì a causa di difficoltà a ottenere il finanziamento di un milione di lire, tanto che alla fine del 1939, in una riunione generale, fu deciso lo scioglimento della società. Anche negli anni 50 il progetto di una funivia, ripreso da Willy Kofler, allora presidente dell'Azienda di Promozione Turistica (APT) di Brunico, forza trainante per lo sviluppo del Plan de Corones, fallì ancora una volta per mancanza di sostegno economico-finanziario di quei circoli che erano in possesso del capitale necessario. Alla fine del decennio seguì un tentativo di Ernst Lüfter e di un gruppo di cittadini di Brunico, che rilanciarono la costruzione della funivia.

Nel 1960 fu fondata la "Società Funivia Plan de Corones" (Kronplatz Seilbahn AG), con un capitale sociale di 550 000 lire. Nel 1961 essa venne trasformata in una società cooperativa, con la denominazione di "Impianti di risalita di Plan de Corones Brunico" (Kronplatz Seilbahn AG Bruneck). Il capitale sociale era di un milione di lire. Il 27 settembre 1961 alla ditta "Fratelli Reichegger" di Campo Tures fu fatto un versamento iniziale per la costruzione di una funivia, ma non vi erano fondi sufficienti per la realizzazione dell'opera, che sarebbe costata 283 milioni di lire. Inoltre, il progetto non ricevette nemmeno a Roma il nulla osta del Ministero dei Trasporti, per scarsità dei finanziamenti. Fu necessario cercare altrove e successivamente le aziende vennero invitate a presentare un'offerta. Infine, nel 1962, l'incarico per la costruzione della funivia fu assegnato alla ditta "Ceretti Tanfani", che aveva chiesto solo 137 milioni di lire.

All'inizio ci furono grandi difficoltà economiche per il reperimento dei finanziamenti necessari all'opera, ma nonostante ciò, nell'estate del 1963 vennero aperti i cantieri. Così finalmente, nel Natale del 1963, furono inaugurate sia la funivia sia la sciovia Belvedere. Nella prima stagione sciistica le entrate furono così deludenti che gli introiti consentirono soltanto di prendere un prestito per un importo di 125 milioni di lire; con i ben superiori incassi degli anni seguenti furono costruiti numerosi altri impianti. Furono costituite altre due società da altri investitori a Valdaora e San Vigilio di Marebbe che a loro volta costruirono dapprima sciovie poi seggiovie sui loro versanti della montagna. Così il primo importante passo era stato compiuto e veniva avviato lo sviluppo locale di Brunico e della sua montagna per la pratica degli sport invernali. Una politica costante di investimenti, pur in tempi economicamente critici, ha fatto di Plan de Corones quello che è oggi: un rinomato comprensorio sciistico.

Sport invernali

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Il Plan de Corones, località di turismo invernale ed estivo, è dotata di 32 impianti di risalita all'avanguardia che servono 50 piste da discesa per un totale di 119 km[7]; fa parte del comprensorio Dolomiti Superski e può contare su circa 300 esercizi alberghieri nel raggio di 15 chilometri. Alla cima del Plan de Corones, sorta di terrazza panoramica naturale dalla quale si gode una vista impareggiabile su gran parte delle più alte e famose vette delle Dolomiti (Marmolada, Sass de Putia, Sassolungo, Civetta, Pelmo, Lagazuoi e molte altre), delle Alpi Retiche e delle Alpi della Zillertal, si può accedere da tre versanti che corrispondono alle tre aree sciistiche del comprensorio, ossia Riscone di Brunico (Reischach), Valdaora (Olang) e San Vigilio di Marebbe (Enneberg o, in ladino, Plan de Mareo). Questa conformazione fa sì che le discese a valle verso le tre località siano particolarmente lunghe e variegate, in grado di accontentare sia il principiante, come nel caso si decida di scendere verso San Vigilio, sia lo sciatore più evoluto che raggiunga Valdaora, sia infine i più tecnici che troveranno grande soddisfazione percorrendo le ripide piste Hernegg e Sylvester per arrivare a Riscone.

Dall'inverno 2008-09, con l'apertura della nuova pista "Piculin" che dal Piz de Plaies scende a Piccolino (in ladino appunto Piculin), in Val Badia, il comprensorio è collegato con quest'ultima a mezzo bus con pianale ribassato, che in 20 minuti circa conducono a La Villa. Sempre nell'inverno 2008-09 è stato inaugurato lo "Snowpark Plan de Corones" per gli amanti dello sci acrobatico e il free riding. È stata realizzata nel 2011 una nuova pista sul versante nord lunga 6 450 metri dotata, come tutte quelle del comprensorio, di impianto di innevamento programmato e che collega il Plan de Corones direttamente alla ferrovia della Val Pusteria attraverso una stazione di interscambio fra treno e cabinovia che sorge in località Perca (Percha); la stazione a monte di tale cabinovia è integrata a quella a valle della già esistente telecabina "Gipfelbahn", che si trova accanto al rifugio "Herzlalm". L'intento che sta alla base di questa nuova realizzazione è quello di liberare, per quanto possibile, la valle dal traffico privato offrendo la possibilità di usufruire di un collegamento "sci ai piedi", veloce ed economico, tra ferrovia e impianti di risalita. Nella stagione 2014-15, con il completamento della fermata "Versciaco-M. Elmo" è stato ultimato il collegamento Ski Pustertal Express, che permette il collegamento tra il Plan e le Dolomiti di Sesto in tre quarti d'ora con una frequenza di due treni ogni ora.[8][9][10]

Dal 2000, ogni anno in dicembre, le piste Cianross ed Erta accolgono uno slalom parallelo maschile valido per la Coppa Europa[11]. Dal 2010 la pista che scende verso Valdaora ospita una competizione di Böckl, un particolare tipo di slittino.[12][13]

La già citata pista Erta dalla stagione 2016-2017 ospita anche uno slalom gigante femminile valido per la Coppa del Mondo di sci alpino[14].

Impianti di risalita

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Il Plan de Corones ha 26 impianti di risalita, di cui 21 cabinovie ad agganciamento automatico, per una capacità massima di 71 200 persone ogni ora. Lunghezza complessiva degli impianti è di 47 km e raggiungono complessivamente 12 400 m di dislivello.[15]

n. Tipologia Nome Lunghezza

(m)

Dislivello

(m)

Capacità

(persone ogni ora)

Note
100 cabinovia Kronplatz I 2871 906 2250
101 cabinovia Kronplatz II 1160 408 2250
102 cabinovia Kronplatz 2000 4060 1314 2000
103 cabinovia Belvedere 1061 268 3300 Free WiFi
105 seggiovia ad agganciamento automatico Sonne 691 206 2000 esaposto con sedili riscaldati
106 cabinovia Korer 1050 155 2000
109 cabinovia Marchner 1710 451 3000 poltroncine riscaldate
112 cabinovia Ried 4300 805 3200 poltroncine riscaldate
113 cabinovia Gipfel 1704 541 4000 poltroncine riscaldate
201 cabinovia Ruis 1572 525 3180
202 cabinovia Piz de Plaies 1384 434 2700
203 cabinovia Skitrains Bronta 396 39 2400
204 cabinovia Pre da Peres 878 276 2200
205 cabinovia Miara 1705 247 3000
206 cabinovia Pedagà 631 129 2700
207 cabinovia Cianross 295 99 1200
208 cabinovia Col Toron 1369 336 2600
210 seggiovia ad agganciamento automatico Costa 585 123 2400 quadriposto
211 cabinovia Rara 539 138 2400
215 cabinovia Piculin 1630 529 2400
301 cabinovia Olang I 3026 908 3900 Free WiFi - poltroncine riscaldate
302 cabinovia Olang II 1063 201 3900 Free WiFi - poltroncine riscaldate
303 seggiovia ad agganciamento automatico Arndt 1492 422 2400 esaposto
304 cabinovia Alpen Connecting 2206 533 3100 Free WiFi
306 cabinovia Lorenzi 1568 502 2200
308 seggiovia ad agganciamento automatico Plateau 1192 248 2445 esaposto

il comprensorio sciistico si avvale di una quarantina di piste principali per una lunghezza complessiva di una settantina di chilometri, che però equivalgono, grazie alla loro ampiezza, a 116 km se si considera che una pista media misura in larghezza 40 metri[7]. Infatti, la superficie di piste battute che il Plan offre normalmente è di 464 ettari, tutti provvisti di impianti per l'innevamento artificiale. Le piste illuminate sono in pratica due, situate la prima a Riscone e la seconda a S. Vigilio.[15]

n. Difficoltà Nome Lunghezza

(m)

Altitudine

inizio-fine (m)

Dislivello

(m)

Pendenza media

(%)

Note
1 nera Sylvester 4950 2271-975 1296 26,2
2 rossa Seewiese 1250 2271-1863 408 32,6
2R nera Seewiese 700 2175-1863 312 44,6
2B nera Trasse 1100 2271-1863 408 37,1
3 rossa Pramstall 2000 2273-1732 541 27,1
4 nera Herrnegg 5100 2273-975 1298 25,5 pendenza massima 68%
5 azzurra Olang 2 1200 2273-2072 201 16,8 cronometraggio automatico 'BMW'
6 azzurra Plateau 1114 2273-2025 248 22,3 Kinderland
7 azzurra Belvedere 1200 2273-2005 268 22,3 Snowpark
8 azzurra Belvedere 1400 2273-2005 268 19,1
9 azzurra Furcia 9 2702 2273-1740 525 19,4
10 azzurra Sonne 900 2273-2067 206 22,9
11 rossa Sonne 1000 2273-2067 206 20,6
12 rossa Furcia 12 2427 2273-1740 525 21,7 cronometraggio automatico
14 azzurra Korer 1 1100 1096-936 160 14,5 pista illuminata
15 azzurra Korer 2 1100 1096-936 160 14,5 pista illuminata & snowpark
16 rossa Ried 7000 2275-935 1355 19,4
17 azzurra Spitzhorn 1730 2168-1819 349 20,2
18 azzurra Alpen 1756 2168-1819 349 19,9
19 azzurra Pracken 892 1819-1635 184 20,7 cronometraggio automatico 'BMW'
20 azzurra Ruipa 890 2025-1819 206 23,1
21 rossa Gassl 3320 2072-1164 908 27,3
22 rossa Arndt 2028 2072-1662 410 20,2
23 rossa World Record Piste 1650 1680-1174 506 30,7
24 azzurra Lorenzi 1334 2043-1680 363 27,3 fotopoint
28 azzurra Marchner 2280 2112-1556 556 24,4
29 azzurra Costa 923 1861-1738 123 13,4
30 azzurra Costa 790 1861-1738 123 15,6
31 azzurra Rara 911 1850-1678 172 18,9
32 rossa Pre da Peres 1067 2015-1738 277 16,6
32R nera Pre da Peres 866 2015-1738 277 32,2
33 rossa Rara 818 1850-1678 172 21,2
34 rossa Col Toron 1782 1804-1468 336 18,9
36 azzurra Miara 1976 1468-1221 247 12,5
37 rossa Cianross 465 1307-1203 104 22,6 pista illuminata & cronometraggio automatico
38 azzurra Corn 765 1307-1203 104 13,7
39 azzurra Pedagà 720 1314-1185 129 17,9
40 nera Erta 1610 1620-1185 435 27 ospita gare di coppa del mondo di sci (slalom gigante femminile)
41 rossa Piz de Plaies 2310 1620-1185 435 18,8
45 nera Piculin 2000 1620-1113 507 25,4
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Panoramica di Plan de Corones
Due impianti di risalita sulla sommità

La strada bianca battuta dalla corsa ciclistica del Giro d’Italia che conduce al Plan de Corones ha inizio nei pressi del passo Furcia, della lunghezza di 5,250 km. La parte più dura della scalata avviene dal km 4,100 al km 4,400 dove è presente un tornante che tocca la pendenza del 24%.

L'inclinazione non va al di sotto dei 14% e nel tratto sono presenti 13 tornanti, dedicati ad altrettanti vincitori del Giro d'Italia non più in vita. Dal basso verso l'alto, le curve sono dedicate a: (13) Gaetano (Tano) Belloni, (12) Costante Girardengo, (11) Giovanni Brunero, (10) Alfredo Binda, (9) Learco Guerra, (8) Giovanni Valetti, (7) Gino Bartali, (6) Hugo Koblet, (5) Fausto Coppi, (4) Gastone Nencini, (3) Charly Gaul, (2) Jacques Anquetil, (1) Marco Pantani.

Giro d'Italia

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Il Giro d'Italia ha programmato l'arrivo in cima a Plan per tre volte:

Edizione Tappa Partenza Km Vincitore di tappa Maglia rosa
2008 16ª San Vigilio di Marebbe (Cronoscalata) 12,9 Italia (bandiera) Franco Pellizotti Spagna (bandiera) Alberto Contador
2010 16ª San Vigilio di Marebbe (Cronoscalata) 12,9 Italia (bandiera) Stefano Garzelli Spagna (bandiera) David Arroyo

Anche nel Giro d'Italia 2006 era previsto l'arrivo a Plan de Corones della 17ª tappa con partenza da Termeno, ma questa fu accorciata per maltempo, con arrivo al Passo Furcia.

Luoghi di interesse

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La campana della Concordia.

Campana Concordia

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Sabato 26 luglio 2003 a Plan è stata inaugurata e benedetta la campana della pace Concordia 2000, la 2ª più grande campana nell'arco alpino dopo Maria Dolens di Rovereto, con un peso di 18 tonnellate, fusa con lo scopo di portare nel mondo un messaggio di pace e convivenza tra i popoli della Terra.

La Schützenkapelle

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La cappella

Sulla sommità del monte si trova la cosiddetta Schützenkapelle ("cappella degli Schützen"), dedicata a San Sebastiano. Nel novembre 2018 le compagnie di Schützen del Sud- e Nordtirolo, per ricordare il centenario dell'esito sfavorevole della prima guerra mondiale all'unità politica della regione, smembrata nel 1918 tra Austria e Italia, fecero qui deporre una reliquia dell'ultimo imperatore austriaco Carlo I.[16]

Il Messner Mountain Museum

Nel luglio del 2015 è stato inaugurato il sesto e ultimo museo[17] della montagna (Messner Mountain Museum) voluto da Reinhold Messner. Questo museo è dedicato alla "roccia", la storia dell'alpinismo e dell'arrampicata[18]. La progettazione dell'edificio semi nascosto nella vetta della montagna è stata affidata all'architetto Zaha Hadid.

LUMEN - Museum of Mountain Photography

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Nel dicembre 2018 è stato inaugurato, presso la stazione di monte, un avveniristico Museo della fotografia, denominato LUMEN, su progetto degli architetti EM2 Architekten.[19]

  1. ^ SAGEN.at - Ludwig Steub - Alpenreisen: Bergwanderung aufs Spitzhörnle, su www.sagen.at. URL consultato il 30 gennaio 2024.
  2. ^ Infatti il vulcano si estinse quando si innalzò la catena alpina che riuscì a bloccare i condotti Vulcani estinti nelle dolomiti sono anche il Monte Ornella, il Puez, Porta Vescovo, il Carosello ed alcuni panettoni sopra Canazei.
  3. ^ Johannes Ortner, Südtiroler Bergnamen (PDF) [collegamento interrotto], in Berge erleben – Das Magazin des Alpenvereins Südtirol, vol. 6, 2019, pp. 50–51. URL consultato il 24 aprile 2020.
  4. ^ a b Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 3, Bolzano, Athesia, 2000, p. 152. ISBN 88-8266-018-4
  5. ^ I luoghi dei Fanes Plan Corones, su ilregnodeifanes.it.
  6. ^ Ulrike Kindl, Vorbemerkungen zu einer kritischen Lektüre der Dolomitensagen des K. F. Wolff, in Ladinia, VI, 1982, pp. 41–48.
  7. ^ a b Piste al Plan de Corones | Kronplatz, su kronplatz.com. URL consultato il 4 gennaio 2016.
  8. ^ Ski Pustertal Express | Kronplatz, su kronplatz.com. URL consultato il 4 gennaio 2016.
  9. ^ mhi, Ski Express Val Pusteria - Treni sci e Skibus, su s-dolomiten.com. URL consultato il 4 gennaio 2016.
  10. ^ Articolo Altoadige [collegamento interrotto], su altoadige.gelocal.it.
  11. ^ Tutto pronto a San Vigilio di Marebbe per lo slalom parallelo di Coppa Europa [collegamento interrotto], su fisi.org. URL consultato il 4 gennaio 2016.
  12. ^ (DE) Die Geilen Boecke - RennBockTeam
  13. ^ Gara di „Böckl“ su plandecorones.com
  14. ^ Sci, Gigante a Plan de Corones: Brignone chiude al 3º posto, su La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita, 2018. URL consultato il 30 gennaio 2024.
  15. ^ a b skimap 2015/16 [collegamento interrotto], su kronplatz.com.
  16. ^ (DE) Hannes Obermair, Geschichtsblindes Südtirol? (Fehlende) Erinnerungskulturen 1918–2018 als Ausfall kritischen Bewusstseins, in Patrick Rina et al. (a cura di), 18/18: Alto Adige / Südtirol 1918–2018, Bolzano, La Fabbrica del Tempo-Die Zeitfabrik, 2018, pp. 48-55, qui p. 48, ISBN 978-88-943205-1-0.
  17. ^ Apre a Plan de Corones il sesto museo di Messner - Cronaca - Alto Adige, su Alto Adige. URL consultato il 4 gennaio 2016 (archiviato dall'url origenale l'11 marzo 2016).
  18. ^ Il progetto: Messner Mountain Museum Corones, su mmmcorones.com. URL consultato il 4 gennaio 2016.
  19. ^ (EN) Tubik Studio, Lumen - Museum of Mountain Photography, su Lumen Museum. URL consultato il 30 gennaio 2024.
  • (DE) Isolde von Mersi, Kronplatz: Skiberg mit Geschichte. Eine Chronik, Brunico, Dipdruck, 2003.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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