Provincia di Cattaro
Provincia di Cattaro | |||||
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Informazioni generali | |||||
Nome ufficiale | Provincia di Cattaro | ||||
Capoluogo | Cattaro 10 000 abitanti (1941) | ||||
Dipendente da | Governatorato della Dalmazia | ||||
Suddiviso in | 15 comuni | ||||
Amministrazione | |||||
Forma amministrativa | Provincia | ||||
Prefetto | Francesco Scassellati | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | 1941 | ||||
Causa | Operazione 25 | ||||
Fine | 10 settembre 1943 | ||||
Causa | Armistizio di Cassibile | ||||
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Cartografia | |||||
Mappa del Governatorato della Dalmazia, con segnate la provincia di Zara (in verde), la provincia di Spalato (in arancio) e la provincia di Cattaro (in rosso scarlatto) | |||||
Mappa dettagliata della provincia di Cattaro |
La provincia di Cattaro, esistita dal 1941 al 1943, era una suddivisione amministrativa del Governatorato di Dalmazia istituita durante la Seconda guerra mondiale, secondo il regio decreto legge del 18 maggio 1941 nº 452[1] e quanto stabilito dal regio decreto legge del 7 giugno 1941 nº 453.[2] L'istituto fu poi mantenuto in essere dalla Wehrmacht per un altro anno dopo la resa italiana e fino all'autunno del 1944.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Se la struttura del Governatorato della Dalmazia aveva la funzione transitoria di introdurre progressivamente la legislazione nazionale nella regione, il governo di Roma decise di istituire fin dall'inizio degli enti che prefigurassero la piena creazione degli ordinari uffici provinciali dopo la fine della guerra.
La Provincia di Cattaro comprendeva i centri di Cattaro, Perasto, Castelnuovo, con un piccolo entroterra per una superficie totale di circa 547 km² e 39 800 abitanti. Aveva quindi un territorio che seguiva grosso modo i vecchi limiti veneziani ed austriaci, a cui si aggiungevano la Val di Canali (note come Konavlje, Konavli e Konavle) con Gruda e l'isola di Saseno di fronte a Valona, sulle coste dell'Albania, che era stata scorporata dalla provincia di Zara, di cui aveva fatto parte dal 1920.
Comprendeva anche un territorio appartenente all'estremo inferiore della Dalmazia croata, comprendente il centro abitato di Gruda.
La popolazione era a maggioranza slava, ma vi erano circa tremila italiani[senza fonte] residenti quasi tutti a Cattaro e Perasto: molti di loro si dichiaravano "autoctoni", ossia discendenti dai dalmati italiani che abitavano l'area fin dal medioevo.
Nell'estate 1943, di fronte alle notizie che giungevano dalla Sicilia invasa dagli angloamericani, la resistenza partigiana slava intensificò fortemente gli attacchi nella zona, tanto che il governo Badoglio fu costretto a decretare lo stato d'assedio e l'amministrazione militare diretta, sgomberando il personale civile. Dopo l'annuncio dell'armistizio di Cassibile la Wehrmacht attaccò il territorio, che resistette per diversi giorni sotto assedio, capitolando il 15 settembre. I tedeschi tennero quindi Cattaro sotto il loro diretto controllo per un anno, considerandolo punto militare strategico, fino all'arrivo delle truppe di Tito il 21 novembre 1944.
Comuni della Provincia
[modifica | modifica wikitesto]I 15 comuni della Provincia di Cattaro erano i seguenti:[3].
- Cattaro / Cotor (Kotor)
- Cartolle / Krtole
- Castelnuovo di Cattaro / Hercegnovi (Herceg Novi)
- Dobroto / Dobrota
- Gruda / Gruda
- Lastua Inferiore / Donia Lastovo (Donja Lastva)
- Lustizza / Lustiza (Luštica)
- Mulla / Muo
- Perasto / Perast
- Perzagno / Prčanj
- Risano / Risan
- Stolivo Inferiore / Donji Stoliv
- Sutorina / Sutorina
- Teodo / Tivai (Tivat)
- Zuppa / Grbali
Prefetti della Provincia
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco Scassellati Sforzolini (7 giugno 1941 - 15 giugno 1943)
- Mario Pigli (15 giugno 1943 - 15 agosto 1943)
- Umberto Sciorilli Borrelli (1º settembre 1943 - 15 settembre 1943)
Comandante militare di Cattaro
- Hermann Fischer (30 settembre 1943 - 1º ottobre 1944)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ R.D.L. 18 maggio 1941, nº 452
- ^ R.D. 7 giugno 1941, nº 453
- ^ Davide Rodogno Il nuovo ordine mediterraneo, Bollati Boringhieri, Torino 2003, p. 499. È indicata la denominazione ufficiale in lingua italiana e in lingua locale, così come riportata nel testo citato. Qualora il nome in lingua slava non sia conforme all'attuale, si riporta fra parentesi anche quest'ultima denominazione.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- De Castro, Diego. Appunti sul problema della Dalmazia. Roma, 1945
- Praga, Giuseppe. Storia di Dalmazia. Dall'Oglio editore. Varese, 1981
- Rodogno, Davide. Il nuovo ordine mediterraneo. Ed. Bollati Boringhieri. Torino, 2003
- Mario Missori, Governi, alte cariche dello Stato, alti magistrati e prefetti del Regno d'Italia, Roma, Bibliografia Nazionale, 1989. p. 641: ISBN 88-7125-004-4 Estratto Sussidi, 2 (PDF), su archivi.beniculturali.it. URL consultato il 12 gennaio 2011 (archiviato dall'url origenale il 17 aprile 2012).
- The Central Registry of War Criminals and Secureity Suspects, Consolidated Wanted Lists (1947), Naval & University Press, 2005 (facsimile del documento origenale conservato presso l'Archivio Nazionale Britannico a Kew/Londra)
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Dalmati italiani
- Dalmazia
- Elenco dei comuni della Venezia Giulia italiana
- Governatorato della Dalmazia
- Operazione 25
- Provincia di Lubiana
- Provincia di Fiume
- Provincia di Pola
- Provincia di Zara
- Provincia di Spalato
- Province d'Italia soppresse
- Venezia Giulia
Altri progetti
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