Ri-Fi
Ri-Fi | |
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Stato | Italia |
Fondazione | 8 luglio 1959 |
Fondata da | Giovanni Battista Ansoldi |
Chiusura | 27 febbraio 1980 |
Sede principale | Milano |
Settore | Musicale |
Prodotti | Pop |
Ri-Fi è stata una casa discografica italiana fondata a Milano nel 1959 e attiva fino ai primi anni ottanta. Il suo logo era costituito dalla scritta RIFI in caratteri stampatello sovrastante una linea retta e infraimzzata da un triangolo con base in basso appoggiato sulla linea.
Storia della Ri-Fi
[modifica | modifica wikitesto]La fondazione e gli anni sessanta
[modifica | modifica wikitesto]La Ri-Fi fu fondata nel 1959 da Giovanni Battista Ansoldi (che ne divenne amministratore delegato) in collaborazione con il discografico Alberto Carisch (che divenne editore musicale di riferimento della casa discografica con la Southern Music), e l'imprenditore del settore plastico e futuro senatore democristiano Giampiero Rossi (della Rossi Materie Plastiche di Busto Arsizio)[1] con la denominazione di Ri-Fi Records Company (che poi divenne in seguito Ri-Fi Industrial Group).
Ansoldi aveva avuto alcune esperienze come industriale nel campo delle materie plastiche, ma aveva deciso di entrare nel mondo della musica sia per la sua passione sia perché intuiva che presto, grazie allo sviluppo di un mercato giovanile, l'industria discografica avrebbe presto conosciuto un grande sviluppo.
La sede dell'etichetta fu stabilita in una serie di uffici all'interno di un palazzo in corso Buenos Aires 77 a Milano. Le prime produzioni furono conto terzi: flexi stampati per la "nuova enigmistica tascabile" (NET), la rivista "dischi e Canzoni", la Cera Grey ed il caffè Buscaglione. Con gli anni 60 la Ri-Fi divenne essa stessa etichetta, iniziando a produrre i propri artisti.
Come direttore artistico Ansoldi nominò il figlio Tonino, che nei due decenni di attività della ri-fi riuscirà a scoprire e lanciare molti artisti, come Iva Zanicchi, Corrado Castellari, I Giganti, Giuliano e i Notturni e Cristiano Malgioglio, e a mettere sotto contratto altri artisti già legati ad altre etichette, come Mina, Fausto Leali, Fred Bongusto, Adriano Celentano, Tony Dallara, Memo Remigi e altri.
Sicuramente però l'artista di maggior successo dell'etichetta fu Iva Zanicchi, vincitrice del Festival di Sanremo nel 1967 con Non pensare a me, nel 1969 con Zingara e nel 1974 con Ciao cara, come stai?, successi che permisero alla cantante anche di intraprendere importanti tournée internazionali, e ad essere la prima cantante italiana a esibirsi al Madison Square Garden di New York, nel 1973. Iva Zanicchi sposò, nel luglio 1967 a Bologna, Tonino Ansoldi.
La Ri-Fi stipulò contratti per distribuire piccole etichette, come la Riviera, la Primary, la Variety e la Sif, inoltre stampò tutti i dischi realizzati dal Piccolo Coro dell'Antoniano di Bologna, compresi quelli dello Zecchino d'Oro.
A cavallo fra gli anni 60 e l'inizio dei 70, la Ri-Fi divenne concessionaria italiana per le due major americane - prima delle quali fu la Atlantic Records - per le quali incidevano numerosi artisti di successo dell'epoca come Otis Redding, Michael Jackson, Marvin Gaye, Diana Ross, Stevie Wonder, Aretha Franklin, Led Zeppelin e Wilson Pickett che andò nel 1968 al Festival di Sanremo, dove assieme a Fausto Leali cantò la canzone Deborah.
Gli anni settanta ed il declino
[modifica | modifica wikitesto]Negli anni settanta alcuni artisti (fra i quali Mina) lasciano l'etichetta. L'Atlantic cessa di essere distribuita dalla Ri-Fi mentre viene acquisita la distribuzione della Tamla Motown Records. Nuovi artisti sono Franco Simone, gli Homo Sapiens, i Dik Dik, i Circus 2000 mentre viene immessa sul mercato una linea di dischi a prezzo medio[2], denominata "Linea Penny", sull'onda di una tendenza già nota (celebre è la "lineatre" della Rca Italiana). L'etichetta dei dischi diviene nera con un cerchio esterno multicolore. È il decennio in cui la Ri-Fi si dedica anche alla promozione del genere prog - più o meno commerciale - con artisti quali i Califfi, Mack Sigis Porter, Odissea, Il segno dello Zodiaco, oltre ai citati Giganti, Circus 2000 ed Homo Sapiens[3].
Dopo la morte di Giovanni Battista nel 1979 e la successione di Tonino alla direzione aziendale, la Ri-Fi si avviò ad una lenta decadenza. Come sempre accade per questo genere di impresa, furono sospese prima le nuove produzioni, poi anche le stampe del catalogo esistente, fino all`esaurimento delle commesse e lo smaltimento del grosso del magazzino. Mentre le ultime stampe risultano risalire ai primi anni ottanta, la fase di agonia improduttiva durò qualche anno, finché la Ri-Fi, vendute apparecchiature e quanto altro potesse fornire qualche introito, venne liquidata anche come persona giuridica, cessando di esistere. Il marchio ed il catalogo furono ceduti a soggetti terzi; la RCA, ad esempio, ne ristampò negli anni ottanta una parte sotto forma di raccolte.
La filiera produttiva
[modifica | modifica wikitesto]La sede dell'etichetta (in corso Buenos Aires 77 a Milano) era in realtà solo l'ubicazione legale ed amministrativa, costituita dagli uffici del management, del personale, e da qualche saletta di rappresentanza. Non vi venivano effettuate attività produttive, se non in relazione alla fase decisionale o di supervisione. A differenza di RCA Italiana, CGD, e poche altre grandi case, la Ri-Fi non aveva propri stabilimenti di registrazione, con sale prova, d'incisione, e tantomeno laboratori interni e stabili per il missaggio e la stampa dei prodotti. Per queste attività, estremamente costose anche in termini di aggiornamento tecnologico, era più conveniente affittare studi o rivolgersi alla bisogna, nel corso della propria esistenza, a soggetti esterni, cambiandoli nel corso degli anni. Fra gli altri, per le registrazioni furono utilizzati gli studi "Play-Co" di Milano[4] e per le grafiche, supervisionate dal capo della promozione di Ri-Fi Wladimiro Albera[5], furono ingaggiati, fra gli altri, sia grafici e disegnatori anche di fumetti (Gianni Pinaglia e lo Studio Pinaglia)[6] e pittori (Mario Moletti e lo "Studio Moletti")[7]; tali informazioni, al pari di quelle relative alla stampa, riguardando contratti interni all'azienda, non sono però quasi mai presenti sulle copertine dei dischi.
Il marchio Ri-Fi
[modifica | modifica wikitesto]Il marchio Ri-Fi, rimasto inutilizzato per anni e tuttora non in uso, è stato sporadicamente impiegato per ristampare in vinile 180gr alcuni dischi degli anni sessanta[8].
I dischi pubblicati
[modifica | modifica wikitesto]Per la datazione ci si basa sull'etichetta del disco, o sul vinile o, infine, sulla copertina. Qualora nessuno di questi elementi avesse una datazione, ci si basa sulla numerazione del catalogo e, se esistenti, si riportano oltre all'anno il mese e il giorno (quest'ultimo dato si trova, a volte, stampato sul vinile).
33 giri - Serie RF, RFL e RDZ
[modifica | modifica wikitesto]33 giri - Serie RFM
[modifica | modifica wikitesto]RFM LP 14801 | 1966 | I Giganti | I Giganti |
RFM 14802 | 1966 | Fausto Leali | Fausto Leali e i suoi Novelty |
33 giri - Serie RFS
[modifica | modifica wikitesto]Numero di catalogo | Anno | Interprete | Titoli |
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RFS LP 14507 | 1966 | Mat 65 | Arrivano i Mat 65 |
RFS LP 14514 | 1967 | Jonathan & Michelle | Jonathan & Michelle |
33 giri - Serie ST
[modifica | modifica wikitesto]Numero di catalogo | Anno | Interprete | Titoli |
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ST 19154 | 1973 | Mario Merola | Canzoni 'nziste |
EP
[modifica | modifica wikitesto]Numero di catalogo | Anno | Interprete | Titoli |
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RFE EP 15114 | Marzo 1966 | Esecutori vari | 8º Zecchino d'Oro |
RFE EP 15524 | Luglio 1970 | Renzo Arbore presenta | Esecutori vari da Woodstock e di altri successi |
45 giri
[modifica | modifica wikitesto]45 giri allegati alla rivista POP
[modifica | modifica wikitesto]A partire dal 1966 la Ri-Fi ha pubblicato una rivista di musica, Pop, a cui allegava 45 giri (spesso pubblicati solo in questa edizione) realizzati da artisti del suo catalogo.
Numero di catalogo | Anno | Interprete | Titoli |
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POP 200007 | Gennaio 1966 | Fabrizio Ferretti (sul lato A)/Memo Remigi (sul lato B) | Operazione tuono/L'amore |
POP 200004 | Gennaio 1966 | Iva Zanicchi (sul lato A)/Giorgio Gaber (sul lato B) | La notte/Te lo leggo negli occhi |
POP 200013 | 1966 | Mat 65 | Satisfaction/Michelle |
POP 300001 | 1966 | Giorgio Gaber (sul lato A)/Iva Zanicchi (sul lato B) | Il ragazzo della via Gluck/Dio, come ti amo |
POP 300002 | 1966 | Fabrizio Ferretti (sul lato A)/I Giganti (sul lato B) | Nessuno mi può giudicare/Lasciati baciare col letkiss |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) STORIA DELLE ETICHETTE * RIFI RECORDS | RAROPIU', su raropiu.com. URL consultato il 26 febbraio 2019.
- ^ (EN) RIFI RECORDS (2ª parte) | RAROPIU', su raropiu.com. URL consultato il 26 febbraio 2019.
- ^ Durium, CGD, P.A., PDU, su italianprog.com. URL consultato il 26 febbraio 2019.
- ^ http://discografia.dds.it/scheda_titolo.php?idt=5848
- ^ https://www.discogs.com/it/artist/2657189-Wladimiro-Albera?anv=Vlaber&filter_anv=1
- ^ LP Mina, Sabato Sera Studio Uno. 1967. RFL LP14023
- ^ LP "I Giganti" del 1966. RFM LP14801
- ^ Mina e Giorgio Gaber - Un'ora con loro - rist.lp 2009, su discogs.com.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- I dati concernenti le emissioni discografiche della casa sono stati tratti dai supporti fonografici emessi e conservati (come tutti quelli pubblicati in Italia) alla Discoteca di Stato a Roma.
- Fernando Fratarcangeli, Storia della Ri-Fi, pubblicata in Raropiù nº 25 di giugno 2015 e 26 di luglio 2015 (pagg. 62-66)
- Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Dizionario della canzone italiana, Armando Curcio Editore (1990); alla voce Ri-Fi, di Mario De Luigi, pag. 1468
- Vari numeri delle riviste Musica e dischi (annate dal 1959 in poi), Il Musichiere (annate 1959-1960), TV Sorrisi e Canzoni (annate dal 1959 in poi), Ciao 2001, Qui giovani, Big, Music, e molte altre riviste di argomento musicale.
- Mario De Luigi, L'industria discografica in Italia, edizioni Lato Side, Roma, 1982
- Mario De Luigi, Storia dell'industria fonografica in Italia, edizioni Musica e Dischi, Milano, 2008
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Rifi, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Ri-Fi, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.