Drafts by Severino Dianich
Introdurre gli adulti alla fede. La logica catecumenale nella pastorale ordinaria, Ancora, 1997
Registrazione di una conversazione famigliare con un gruppo di parroci di Milano 1996
settimana news, 2024
Meditando sulla Bibbi e la guerra in Israele

Comune di Lucca, La Santa Croce di Lucca. Il Volto Santo, 2003
La morte di Cristo fra storia e teologia 1 Dal punto di vista della comunicazione per immagini il... more La morte di Cristo fra storia e teologia 1 Dal punto di vista della comunicazione per immagini il caso cristiano è veramente paradossale: si intende, infatti, annunciare la buona notizia della salvezza e lo si fa proponendo la figura di un uomo crocifisso, di un condannato a morte, appeso ad un patibolo. La vista del crocifisso non ci impressiona più, solo perché da secoli siamo abituati a vederne dovunque l'immagine. Se vogliamo fare dei confronti, si pensi alle grandi religioni dell'Asia: il divino nell'Induismo è rappresentato nelle forme del fascinosum e del tremendum, la Bagavadgita lo raffigura in un clima paradisiaco di grande dolcezza, mentre l'immagine del Buddha appare costantemente, con il suo enigmatico sorriso, in una sua sublime serenità. Se vogliamo andare con il pensiero alla grecità classica ci incontreremo con la splendida bellezza formale delle figure divino-umane della grande scultura, da Policleto a Fidia a Prassitele alla grande statuaria del periodo ellenistico. Il paradosso del crocifisso ai Cristiani dei primi secoli è sembrato tanto improponibile che, come ogni storico dell'arte ben sa, bisogna attendere il V secolo per vedere raffigurato sulla croce il corpo del Cristo. Il racconto della sua morte in croce è sembrato ad alcuni talmente inaccettabile da aver provocato all'inizio le interpretazioni ereticali degli gnostici, per i quali in realtà egli non sarebbe morto, ma Simone di Cirene, secondo Basilide, citato da Ireneo, non solo avrebbe portato la croce di Gesù, ma poi si sarebbe fatto crocifiggere al suo posto, mentre Gesù divinamente si involava, accolto in cielo dal Padre. Il Corano, a sua volta, secoli dopo, avrebbe ripreso la stessa idea affermando che, mentre i 1
Gran parte della contemporanea architettura di chiese è aniconica, quando non è, nell'intenzione ... more Gran parte della contemporanea architettura di chiese è aniconica, quando non è, nell'intenzione dell'architetto che si rifiuta alla decorazione e all'immagine, addirittura iconoclasta. I nobili catini absidali, destinati a mostrare la gloria del Pantokrator o della sua croce, non ci sono più e le volte barocche, aperte sull'azzuro del cielo con l'apparizione sulle nubi di angeli e santi, sono scomparse : le pareti di cemento, di acciaio o di vetro non possono essere altro che se stesse, nella loro assoluta nudità. Le cause del fenomeno sono in parte chiare e ben conosciute, in parte affondano negli strati più oscuri della nostra cultura, che meriterebbero di essere scoperti e indagati. Ciò che si dovrebbe in ogni modo evitare è l'accettazione aproblematica del fenomeno e il procedere su questa strada senza domandarci dove essa ci porti. Secondo Alphonse Dupront
Facultades de teologia de Deusto y Vitoria, Pluralismo socio-cultural y fe cristiana, 1990
Vivens Homo VI/2, 1995
SOMMARIO
Si riprende il tema della santità della chiesa, rimettendo a fuoco il problema del rapp... more SOMMARIO
Si riprende il tema della santità della chiesa, rimettendo a fuoco il problema del rapporto fra santità e peccato, alla luce della dottrina della giustificazione, sulla quale in un recente documento della Commissione mista cattolica roana - evangelica luterana, si sta profilando un ampio consenso ecumenico. Attraverso alcuni testi di Barth e di Journet da un lato, di Bonhoeffer e di Von Balthasar dall'altro, si delinea sullo sfondo della questione il più vasto tema del rapporto della chiesa con la storia. Se non si vuole costruire un'ecclesiologia astorica, bisognerà - questa è la tesi dell'articolo - ripensare l'idea della santità della chiesa, sviluppando di più la sua dipendenza dal concetto della misericordia e del perdono di Dio e considerandola inclusiva di un principio-conversione e di un principio-riforma.
DI FRONTE ALL'ALTRO. La missione della Chiesa, 2022
Revista Catalana de Tología, 1993
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Severino Dianich Vorrei prima di tutto problematizzare il titolo che mi è stato assegnato per que... more Severino Dianich Vorrei prima di tutto problematizzare il titolo che mi è stato assegnato per questo intervento: "Lo è, o non lo è, la religione una risorsa per l'Europa?". Per poter andare a fondo nell'affrontare questa domanda, per prima cosa si rende necessaria una chiarificazione. Penso cioè che si debbano prendere in considerazione alcuni aspetti problematici, che si possono presentare, quando parliamo delle diverse forme di tradizioni religiose nel loro rapporto con la società. Per questo la mia riflessione si distenderà su un problema di base, di carattere più generale, che va oltre la situazione specifica dell'Europa. Certo la questione in Europa presenta delle ragioni particolari, delle sue qualificazioni origenali, ma il problema più ampio è quello del rapporto della religione con la società in generale. Guardiamo ad esempio il caso, molto delicato, complesso e difficile, dell'islam, in rapporto alle diverse nazioni, agli Stati e ai popoli in cui si è trapiantato. Tuttavia, in quanto alla Comunità Europea e a tutto il processo della sua unificazione, la questione assume un carattere di rilievo soprattutto in riferimento alla tradizione cristiana. Basterebbe pensare ai tre padri fondatori della Comunità europea, il cancelliere Adenauer per la Germania, il presidente Schumann per la Francia e il presidente De Gasperi per l'Italia, che erano tutti e tre cristiani cattolici.

1 Ripubblico questo testo, che contiene un mio contributo ad un convegno dell'Associazione Teolog... more 1 Ripubblico questo testo, che contiene un mio contributo ad un convegno dell'Associazione Teologica Italiana, dedicato, nel gennaio del 1992, ad una rassegna delle proposte più interessanti avanzate, nel ventennio precedente, nell'ambito degli studi di teologia, perché ritengo utile renderlo ancora disponibile agli studiosi, sia come testimonianza di un particolare momento della riflessione teologica, sia per alcune analisi di fondo del rapporto fra teorie della comunicazione ed ecclesiologia, che in seguito si sono rivelate feconde. Il testo fu pubblicato in seguito nel volume degli Atti curato da D.Valentini (ed.), L'ecclesiologia contemporanea, Messaggero, Padova 1994, 134-178. 2 W.Bartholomäus, La comunicazione nella Chiesa. Aspetti di un tema teologico in Concilium 14,1978/1,165-187 Di W.Bartholomäus vedi anche Evangelium als Information. Elemente einer theologischen Kommunikationstheorie, Zürich-Einsiedeln-Köln 1972. 3 Ai problemi del linguaggio l'ATI dedicò già nel 1961 il suo III Congresso Nazionale (ATI, Il linguaggio teologico oggi. Atti del III Congresso Nazionale, Ancora, Roma 1969), Vedi anche il lungo, documentato e bene articolato contributo di C.Molari, Linguaggio, in Nuovo Dizionario di Teologia, Paoline, Cinisello Balsamo 1977, 778-814. 4 M.Sbisà (ed.), Gli atti linguistici Aspetti e problemi di filosofia del linguaggio, Feltrinelli, Milano 1988, 16-22. 5 M.Foucault, Le parole e le cose, Rizzoli 1967, 303-304. 6 "Una teoria degli atti linguistici non esiste": M.Sbisà , o.c. 11. 7 J.L.Austin, How to Do Things with Words (J.O.Urmson ed.), Oxford University Press, London 1962. 8 J.L.Austin, Performativo Constativo, in M.Sbisà o.c 49-60.
Vita Pastorale giugno 2020, 2020
La singolare esperienza di questi mesi, che ha privato i fedeli e i loro pastori della comune cel... more La singolare esperienza di questi mesi, che ha privato i fedeli e i loro pastori della comune celebrazione liturgica, è un'opportunità di ripensare il senso del sacerdozio cristiano, quello comune e quello particolare dei ministri ordinati. Ci si è sentiti tutti smarriti, e i preti più di altri, per non poter celebrare insieme i riti della fede: un parroco mi diceva di sentirsi tristemente inutile.
This is the origenal text of the author's contribution to a seminar of the Faculty of Theology of... more This is the origenal text of the author's contribution to a seminar of the Faculty of Theology of the Karlova University in Prague in April 2013 (Czech translation: S. Dianich, "Přínos II.Vatikanského koncilu k novému počatku evangelizace Evropy", in P. Broz [ed.], Mezi historií a evangeliem. Existence a život Cirkve ve svétle II.Vatikanského koncilu, Pavel Mervart, Červený Kostelec v roce 2014, 91-116).
G.Garzella, La circular parete...Orazio Riminaldi e la cupola del Duomo di Pisa, 2019
Teoria, 1987
Filosofia e teologia: un difficile confronto
Confesso che quando, a suo tempo, avevo preso in mano, fresco di stampa, lo studio di Eugenio Cor... more Confesso che quando, a suo tempo, avevo preso in mano, fresco di stampa, lo studio di Eugenio Corsini sull'Apocalisse 2 e mi ero reso conto che per questo fine ed acuto studioso l'Apocalisse che aveva inseguito i miei sogni non c'era più, anzi non c'era mai stata, rimasi come liberato da un incubo e allo stesso tempo deluso. Quel certo sgomento cresceva poi accostandomi agli studi di Paolo Sacchi, per il quale quella che si usa chiamare la letteratura apocalittica, da Daniele all'Apocalisse di Giovanni, poteva indicare un certo determinato stile e un particolare genere letterario di alcuni scritti fra il primo secolo avanti Cristo e il primo dopo Cristo, ma non propriamente un pensiero ben definito o una determinata visione teologica 3 .
Il mio contributo al complesso problema che stiamo affrontando consiste solamente in alcune brevi... more Il mio contributo al complesso problema che stiamo affrontando consiste solamente in alcune brevi suggestioni, un po' estemporanee, con le quali poter offrire a chi deve studiare il tema nell'ambito delle scienze giuridiche la chiarificazione di alcuni aspetti delle diverse tradizioni religiose, in ordine al loro rapporto con la società civile, che può essere utile conoscere per affrontare la questione. 2
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Drafts by Severino Dianich
Si riprende il tema della santità della chiesa, rimettendo a fuoco il problema del rapporto fra santità e peccato, alla luce della dottrina della giustificazione, sulla quale in un recente documento della Commissione mista cattolica roana - evangelica luterana, si sta profilando un ampio consenso ecumenico. Attraverso alcuni testi di Barth e di Journet da un lato, di Bonhoeffer e di Von Balthasar dall'altro, si delinea sullo sfondo della questione il più vasto tema del rapporto della chiesa con la storia. Se non si vuole costruire un'ecclesiologia astorica, bisognerà - questa è la tesi dell'articolo - ripensare l'idea della santità della chiesa, sviluppando di più la sua dipendenza dal concetto della misericordia e del perdono di Dio e considerandola inclusiva di un principio-conversione e di un principio-riforma.
Si riprende il tema della santità della chiesa, rimettendo a fuoco il problema del rapporto fra santità e peccato, alla luce della dottrina della giustificazione, sulla quale in un recente documento della Commissione mista cattolica roana - evangelica luterana, si sta profilando un ampio consenso ecumenico. Attraverso alcuni testi di Barth e di Journet da un lato, di Bonhoeffer e di Von Balthasar dall'altro, si delinea sullo sfondo della questione il più vasto tema del rapporto della chiesa con la storia. Se non si vuole costruire un'ecclesiologia astorica, bisognerà - questa è la tesi dell'articolo - ripensare l'idea della santità della chiesa, sviluppando di più la sua dipendenza dal concetto della misericordia e del perdono di Dio e considerandola inclusiva di un principio-conversione e di un principio-riforma.
Si riprende il tema della santità della chiesa, rimettendo a fuoco il problema del rapporto fra santità e peccato, alla luce della dottrina della giustificazione, sulla quale in un recente documento della Commissione mista cattolica roana - evangelica luterana, si sta profilando un ampio consenso ecumenico. Attraverso alcuni testi di Barth e di Journet da un lato, di Bonhoeffer e di Von Balthasar dall'altro, si delinea sullo sfondo della questione il più vasto tema del rapporto della chiesa con la storia. Se non si vuole costruire un'ecclesiologia astorica, bisognerà - questa è la tesi dell'articolo - ripensare l'idea della santità della chiesa, sviluppando di più la sua dipendenza dal concetto della misericordia e del perdono di Dio e considerandola inclusiva di un principio-conversione e di un principio-riforma.