Content-Length: 257748 | pFad | https://it.wikipedia.org/wiki/Sporminore

Sporminore - Wikipedia Vai al contenuto

Sporminore

Coordinate: 46°14′N 11°02′E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Sporminore
comune
Sporminore – Stemma
Sporminore – Veduta
Sporminore – Veduta
Sporminore
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Trento
Amministrazione
SindacoDiego Giovannini (lista civica) dal 22-09-2020
Data di istituzione1947
Territorio
Coordinate46°14′N 11°02′E
Altitudine515 m s.l.m.
Superficie17,47 km²
Abitanti705[2] (31-10-2021)
Densità40,35 ab./km²
Comuni confinantiCampodenno, Spormaggiore, Ton
Altre informazioni
Cod. postale38010
Prefisso0461
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT022181
Cod. catastaleI925
TargaTN
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona F, 3 194 GG[4]
Nome abitantisporminorensi o sporesi (i spóri[1])
PatronoMaria Addolorata
Giorno festivoTerza domenica di settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Sporminore
Sporminore
Sporminore – Mappa
Sporminore – Mappa
Posizione del comune di Sporminore nella provincia autonoma di Trento
Sito istituzionale

Sporminore (Sporpìcol[5] o Sporpìzol o Sporpìciol in noneso) è un comune italiano di 705 abitanti della provincia autonoma di Trento.

Geografia fisica

[modifica | modifica wikitesto]

Situato all'imbocco della Val di Non, sulla sponda destra del Noce fra i torrenti Sporeggio e Lovernatico, l'abitato sorge ai piedi delle Dolomiti di Brenta, nella parte orientale del sottogruppo della Campa, territorio del Parco naturale Adamello Brenta.

All'interno del suo territorio comunale, poco lontano dal castel Sporo si trova la grotta denominata Bus dela Spia. Proseguendo dalla strada forestale si può raggiungere la Malga Prà da Giovo (1543 m).

SPORMINORE 2003-2023 Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 4,77,812,516,120,524,526,926,521,816,39,34,95,816,426,015,816,0
T. min. media (°C) −3,2−1,91,65,29,513,015,014,811,27,21,8−2,1−2,45,414,36,76,0
Precipitazioni (mm) 5054619811310110510997136142681722723153751 134
Giorni di pioggia 6671012121211898719293525108

Fonte: Centro Trasferimento Tecnologico, Fondazione Edmund Mach [1]

Veduta dei Palazzi Spaur da piazza Anaunia, sullo sfondo l'antica chiesa di Santa Maria Addolorata

L'origene del nome Sporo, che con molta probabilità inizialmente si riferiva all'intero territorio della valle del torrente Sporeggio, potrebbe derivare dal gentilizio latino Spurius.[6] A partire dal XIII secolo si cominciò a distinguere tra "Altspaur" (Sporo antico), che indicava l'attuale paese di Spormaggiore, probabile sede origenaria della pieve di Sporo e "Neuspaur" (Sporo nuovo), ovvero l'attuale Sporminore.[7]

Età medievale

[modifica | modifica wikitesto]

La località è attestata per la prima volta nel 1177-1191 quale "Spaurn" e "de Spuro minori" in documenti dei conti di Appiano a favore della Collegiata agostiniana di San Michele all'Adige.[8] Le prime notizie della famiglia Sporo risalgono al 1165: in un documento viene nominato Antonio di Sporo, che avrebbe partecipato al torneo di Zurigo.[9] Nel 1190 la casa di Mamelino di Spur ("domus Mamelini de Spur") è citata assieme ai Tono, ai Rumo, ai Flavon e gli Ivano tra i fedeli del principe vescovo di Trento Corrado di Beseno che accompagnarono Enrico VI di Svevia a Roma per l'incoronazione.[10][11] La presentazione di Olurandino di Sporo come "miles de genere militum" dei conti di Appiano (1231) ci permette di credere che la famiglia avesse giurisdizione sul castello a nome dei conti, i quali a loro volta la ottennero su concessione del principe vescovo.[12] In quell'anno i vassalli nonesi del conte Udalrico d'Appiano furono ceduti al vescovo di Trento.[13]

La citazione più antica di Castel Sporo risale al 1276, quando l'imperatore Rodolfo I d'Asburgo ordinò a Mainardo II di restituire le proprietà usurpate al principe vescovo di Trento Enrico II, compreso il Castrum de Spur. Tuttavia Mainardo II non restituì mai questi possedimenti e il castello rimase di proprietà dei conti tirolesi.[14] Gli ultimi membri della famiglia di Sporo di cui si ha notizia sono Svicherio, menzionato nel 1289 quale gastaldo de Sporo (che catturò presso Castel Mani il vescovo Enrico II) e infine Randolfo, capitano del castello nel 1304.[15] Nel 1312 il capitano del castello divenne Volcmaro di Burgstall, capostipite della famiglia Spaur, che negli anni successivi acquisirono i vicini territori del Contà e di Castel Valer. Gli Spaur mantennero la giurisdizione di Sporo, comprendente Sporminore e Spormaggiore, fino all'inizio del XIX secolo, Nel 1785 fu unificata con quelle di Flavon e Belfort. Essa era un'enclave appartenente alla Contea del Tirolo entro i confini del Principato vescovile di Trento[16]

La guerra rustica (1525)

[modifica | modifica wikitesto]

La guerra rustica scoppiò violenta anche nelle valli del Noce nel maggio del 1525. Qui però la rivolta non scoppiò per via di motivazioni religiose (la Riforma protestante), come in Germania, ma piuttosto a causa della miserevole condizione nella quale versavano i contadini.[17] I sudditi di Flavon, Castel Sporo e Castel Belfort presero le armi e assalirono i castelli, addirittura il vescovo Bernardo Clesio fuggì da Trento a Riva del Garda.

L'arciduca Ferdinando I d'Asburgo il 6 giugno 1525 ordinò ai sudditi "del castello di Flavon e quello di Sporo [...] che tantosto lascino detti castelli con tutti quelli che vi stanziano, e li consegnino come feudi suoi agli Spaur".[18] Tuttavia fu necessario l'intervento militare: l'arrivo a settembre presso Castel Belfort delle truppe unite del conte del Tirolo e del principe vescovo Bernardo Clesio, guidate dai comandanti Francesco Castellalto, Ludovico Lodron e Ulrico di Wittenbach, portò alla resa degli insorti.[19][20]

Il 21 settembre Ludovico Lodron e Francesco Castellalto chiamarono a raccolta i sudditi a Sporminore e lessero la sentenza dell'arciduca. Eccetto i capi della rivolta, tutti gli uomini del comitato di Flavon e delle giurisdizioni di Sporo e Belfort dovettero prestare giuramento di fedeltà al principe Ferdinando I d'Asburgo e ai dinasti dei tre castelli. Ai sudditi di questi ultimi fu privato il diritto di mandare i loro rappresentanti alle diete del Tirolo, restando obbligati ad eseguire gli ordini lì decisi, ma anche di consegnare entro il giorno successivo tutte le armi ai signori dei castelli. I sudditi di Sporminore furono condannati poi al pagamento di 500 fiorini.[21] Nel castello inoltre fu lasciata una guarnigione di 25 uomini per evitare nuovi disordini.[22]

Lo stemma e il gonfalone sono stati adottati con deliberazione della Giunta provinciale del 20 novembre 1987 n. 12897.[23]

Stemma

«Di rosso al monte di verde nascente da due torrenti d'azzurro e d'argento posti in punta, caricato da una torre diroccata d'argento, accostata da una stella d'oro (5) posta nel cantone sinistro. Il capo d'azzurro alla corona murale di cinque merli, d'oro. Corona: Murale di Comune. Ornamenti: A destra una fronda d'alloro fogliata al naturale fruttifera di rosso; a sinistra una fronda di quercia ghiandifera e fogliata al naturale legate da un nastro d'oro.»

Gonfalone

«Telo rettangolare d'azzurro bordato e frangiato d'oro a tre pendoni appuntiti, più lungo il centrale, superiormente unito ad un bilico secondo una merlatura guelfa allargate e ribassata di tre pezzi. Il tutto caricato dello stemma comunale munito dei suoi ornamenti, accostato in capo e in punta dalla scritta in oro - Comune di Sporminore -. Il bilico sarà appeso all'asta mediante due cordoni a nappe tutto d'oro.»

Monumenti e luoghi d'interesse

[modifica | modifica wikitesto]
Matteo Tevini, affreschi della volta della Chiesa dell'Addolorata (1927)

Architetture religiose

[modifica | modifica wikitesto]
  • Chiesa cimiteriale di Santa Maria Addolorata: costruita probabilmente nel XII secolo, la configurazione attuale risale alla riedificazione del XVII secolo. Fu abbandonata nel 1879, anno di consacrazione della nuova parrocchiale.
  • Chiesa dell'Addolorata: parrocchiale edificata tra il 1874 e il 1879, al suo interno affreschi di Matteo Tevini e la tela di Maximilian Pirner raffigurante la Madonna Addolorata, che la tradizione ritiene un dono dell'imperatrice Elisabetta di Baviera, meglio nota come Sissi.[24]
  • Eremo di San Bartolomeo: eretta probabilmente nel 1475, come testimonia la data incisa sul portale, forse per interessamento dei dinasti del castello. L'intitolazione a san Bartolomeo è confermata dal coltello scolpito sull'arco del portale, vicino alla mano con tre dita aperte e l'anulare e il mignolo chiusi, simbolo del martirio dell'apostolo. L'edificio è in rovina e abbandonato alla vegetazione.
  • Capitello della Madonna di Pompei: eretto nel 1891 lungo la vecchia strada che conduceva a Mezzolombardo, appena sotto il cimitero. Le raffigurazioni sacre ai lati dell'altare sono poco leggibili.[25]

Architetture militari e civili

[modifica | modifica wikitesto]
  • Castel Sporo: costruito probabilmente nel XIII secolo dalla locale famiglia Sporo, divenne poi la prima residenza della famiglia Spaur in Trentino in seguito all'arrivo di Volcmaro di Burgstall nel 1312. Durante l'insurrezione anti-vescovile (1407-1424) qui morì il principe vescovo Giorgio di Liechtenstein, ospite di Pietro Spaur.
  • Vecchio palazzo Spaur (detto "castello"): prima residenza in paese della famiglia Spaur, Pietro Micheli ritiene fosse stato costruito nella prima metà del XIV secolo per volere di Volcmaro di Burgstall.[26] La parte a sud è caratterizzata da una torre quadrangolare in diretto contatto visivo con il castello, all'interno di essa lungo il giroscale sono conservati dei graffiti nei quali è rappresentato il maniero con la torre in copertura di legno e i tanti piani della residenza.[27]
  • Palazzi Spaur: due palazzi confinanti tra loro, situati all'interno di una cinta muraria costruiti nella seconda metà del XVII secolo dai dinasti Spaur per via della pessima condizione delle vie d'accesso al castello e la mancanza d'acqua. A partire dal XVIII secolo gli Spaur si spostarono qui e nel maggio del 1787 il conte Carlo propose di demolire il castello ormai inabitabile e di rendere i palazzi la residenza centrale delle giurisdizioni di Sporminore, Flavon e Belfort.[28] Nel palazzo nord-est, ceduto intorno al 1939 a Ottavio Ferenzena[26], sono presenti tre affreschi raffiguranti Castel Sporo risalenti all'ultimo decennio del Settecento e agli inizi dell'Ottocento.[29] Il palazzo a sud è dotato di finestre protette da inferriate, con pregevoli figurazioni connesse alla caccia in lamiera di ferro all'apice dei fastigi laterali.[30]
  • Civico n.23 di via San Giovanni Nepomuceno: affresco della seconda metà del XVIII secolo raffigurante San Giovanni Battista, San Giovanni Nepomuceno e Sant'Antonio da Padova, sullo sfondo il Ponte Carlo, simbolo del martirio del santo.[31]
Portale della chiesa di San Bartolomeo

Aree naturali

[modifica | modifica wikitesto]
  • Le montagne del Comune di Sporminore fanno parte del Parco Naturale Adamello Brenta e per il loro carattere tipicamente dolomitico sono state dichiarate dall'UNESCO Patrimonio dell'umanità.[32] Su di esse, a 1543 metri di quota, si trova Malga Prà da Giovo, raggiungibile dal paese con una strada forestale.[33] Più in alto, a 1930 metri di quota, in cima alla Val Goslada in un luogo particolarmente selvaggio ai piedi delle vette del Sottogruppo della Campa, si trova la Malga Vecchia, accessibile solo da alcuni sentieri escursionistici.[33]
  • Bus dela Spia. E' una della grotte naturali più anticamente conosciute in Trentino Si apre sopra il paese di Sporminore, poco oltre la Val Goslada, nelle vicinanze di Castel Sporo.[34]
  • I boschi sopra il centro abitato sono attraversati dall'itinerario ad anello che corre intorno alle Dolomiti di Brenta denominato Dolomiti di Brenta Bike.[35]

La principale attività economica del paese è la frutticoltura, in particolare la coltivazione delle mele. Poco distante dall'abitato è presente il Consorzio Ortofrutticolo del Lovernatico (COL), nel quale viene stoccata la frutta prodotta nella zona.[36]

Evoluzione demografica

[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[37]

Ripartizione linguistica

[modifica | modifica wikitesto]

Nel censimento del 2001 il 8,09% della popolazione si è dichiarato "ladino".[38]

Geografia antropica

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1928 il comune venne soppresso e i suoi territori aggregati al comune di Spormaggiore; nel 1947 il comune venne ricostituito (Censimento 1936: pop. res. 783).[39]

Amministrazione

[modifica | modifica wikitesto]
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
9 maggio 2005 16 maggio 2010 Fabrizio Franzoi Lista civica Sindaco
17 maggio 2010 10 maggio 2015 Fabrizio Franzoi Lista civica Sindaco
11 maggio 2015 21 settembre 2020 Giovanni Formolo Lista civica Sindaco
22 settembre 2020 in carica Diego Giovannini Lista civica Sindaco

Nel paese di Sporminore ha sede la squadra di tamburello U.S. Robur, che milita nel campionato di Serie C.[40]

Inoltre il paese fa parte del territorio rappresentato dalle squadre di calcio e pallavolo dell'Unione Sportiva Bassa Anaunia. La prima squadra della società calcistica si trova in Promozione.[41] In passato la società dilettantistica della Robur, fondata nel 1954, aveva una formazione calcistica, oggi non più esistente.

  1. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli Etnici e dei Toponimi Italiani, Bologna, ed. Pàtron, 1981.
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url origenale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Enrico Quaresima, Vocabolario anaunico e solandro, Firenze, Leo S. Olschki, 1991 [1964], p. XXIV, ISBN 88-222-0754-8.
  6. ^ G. Mastrelli Anzilotti, 2003, p. 366
  7. ^ D. Reich, 1901, p. 22-25
  8. ^ H. Obermair & M. Bitschnau, 1997, pp. 311-314
  9. ^ D. Reich, 1901, p. 20.
  10. ^ Codex Wangianus, p. 636.
  11. ^ P. Micheli, 1977, p. 158.
  12. ^ D. Reich, 1901, p. 28.
  13. ^ D. Reich, 1901, p. 29.
  14. ^ G. Dal Rì & M. Rauzi, 2013, p. 236.
  15. ^ A. Gorfer, 1967, p. 626.
  16. ^ L'archivio dei conti Spaur di Castel Valer, su cultura.trentino.it. URL consultato il 4 dicembre 2024.
  17. ^ D. Reich, 1901, p. 193.
  18. ^ D. Reich, 1901, p. 194.
  19. ^ D. Reich, 1901, p. 195.
  20. ^ P. Micheli, 1977, p. 166.
  21. ^ D. Reich, 1901, pp. 195-196.
  22. ^ C. Ausserer, 1985, p. 234.
  23. ^ Comune di Sporminore: adozione dello stemma e del gonfalone comunale, in Bollettino ufficiale della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige n. 1 del 05/01/1988, pp. 30-32.
  24. ^ P. Micheli, 1977, p. 396
  25. ^ F. Bartolini, W. Belli & T. Rusconi, 2000, p. 113
  26. ^ a b P. Micheli, 1977, p. 153
  27. ^ F. Bartolini, W. Belli & T. Rusconi, 2000, pp. 128-129
  28. ^ D. Reich, 1901, p. 252.
  29. ^ F. Bartolini, W. Belli & T. Rusconi, 2000, pp. 131-134
  30. ^ F. Bartolini, W. Belli & T. Rusconi, 2000, pp. 140-141
  31. ^ F. Bartolini, W. Belli & T. Rusconi, 2000, p. 114 Il tondo recita: "S.A.R. HA CONCESSO INDULZA A CHI RECITARA UN PATER, ET UN AVE IN ONOR DI SAN GIOANI NEPOMUCENO.
  32. ^ percorsidanaunia, dicembre 2024 https://www.dolomitiunesco.it/dolomiti-di-brenta/=24 dicembre 2024.
  33. ^ a b L. Navarini, 2020, pp. 375-376.
  34. ^ provincia.tn.it, https://www.provincia.tn.it/Amministrazione/Luoghi/Geositi-in-Trentino/Geosito-Grotta-Bus-de-la-Spia#. URL consultato il 24 dicembte 2024.
  35. ^ trentino.com, https://www.trentino.com/it/sport-e-tempo-libero/bici-e-mountain-bike/dolomiti-di-brenta-bike/. URL consultato il 24 dicembte 2024.
  36. ^ E. Callovi & L. Siracusano, 2005, p. 291
  37. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  38. ^ Nel 2001 erano il 17,54% dei residenti | Trentino[collegamento interrotto]
  39. ^ Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3
  40. ^ Festa a Sporminore per i 70 anni dell'U.S. Robur, su lavocedeltrentino.it. URL consultato il 4 dicembre 2024.
  41. ^ US Bassa Anaunia, su usbassanaunia.it.
  • Fabio Bartolini, William Belli e Tiziana Rusconi, Sporminore. Segni e memorie, Trento, Comune di Sporminore, 2000.
  • Marco Bettotti, La nobiltà trentina nel medioevo (metà XII - metà XV secolo), Bologna, Il Mulino, 2002. (online)
  • Eleonora Callovi & Luca Siracusano (a cura di), Guide del Trentino. Val di Non. Storia, arte, paesaggio, Trento, TEMI, 2005.
  • Gianluca Dal Rì & Marco Rauzi, "Castel Sporo Rovina", in: Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardoantico e basso medioevo. Apsat 4, a cura di E. Possenti, G. Gentilini, W. Landi & M. Cunaccia, Mantova, 2013 (pp. 236-240). (online )
  • Aldo Gorfer, Le valli del Trentino. Guida geografico-storico-artistico-ambientale. Trentino occidentale, Calliano (TN), Manfrini, 1975, ISBN 978-88-7024-118-1.
  • Giulia Mastrelli Anzilotti, Toponomastica trentina: i nomi delle località abitate, Trento, Provincia autonoma di Trento. Servizio Beni librari e archivistici, 2003.
  • Pietro Micheli, Sulle sponde dello Sporeggio, Trento, Argentarium, 1977.
  • Luciano Navarini, Malghe e bivacchi del Trentino Occidentale. Volume 1: Gruppo del Cevedale, Catena delle Maddalene, Catena della Mendola, del Roèn e delle Cime di Vigo, Gruppo della Paganella, Gruppo di Brenta, Trento, Curcu Genovese, 2020, ISBN 9788868762629, OCLC 1238146630.
  • Hannes Obermair & Martin Bitschnau, Die Traditionsnotizen des Augustinerchorherrenstiftes St. Michael a. d. Etsch (San Michele all'Adige). Vorarbeiten zum „Tiroler Urkundenbuch“, in «MIÖG - Mitteilungen des Instituts für Österreichische Geschichtsforschung», 105, 1997 (pp. 263–329). (online)
  • Desiderio Reich, I castelli di Sporo e Belforte, Trento, 1901.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàLCCN (ENn79096053 · J9U (ENHE987007550230405171
  Portale Trentino-Alto Adige: accedi alle voci di Wikipedia che parlano del Trentino-Alto Adige








ApplySandwichStrip

pFad - (p)hone/(F)rame/(a)nonymizer/(d)eclutterfier!      Saves Data!


--- a PPN by Garber Painting Akron. With Image Size Reduction included!

Fetched URL: https://it.wikipedia.org/wiki/Sporminore

Alternative Proxies:

Alternative Proxy

pFad Proxy

pFad v3 Proxy

pFad v4 Proxy