Papers by Annalisa Di Nuzzo
Dialoghi Mediterranei, 2024
Ipertrofica, esplosiva, sconcia e moralista, violenta e accogliente, lazzara e giacobina, città d... more Ipertrofica, esplosiva, sconcia e moralista, violenta e accogliente, lazzara e giacobina, città d'arte e patria del più becero folklore, tutto è stato detto e scritto su Napoli. Questa breve guida antropologica ed etnografia si propone di essere il filo di Arianna con il quale attraversare il labirinto più affascinante e paradossale che una città possa offrire, in cui convive, in un caos ordinato, tutto e il contrario di tutto. Un ritratto, sicuramente incompleto, di una delle civiltà mediterranee più affascinanti: la città che da circa tremila anni continua a rimettere in gioco collaudati meccanismi culturali e simbolici, ricontestualizzando vecchio e nuovo, tra tensioni metropolitane e antichi vissuti della tradizione colta e popolare.

Dialoghi Mediterranei, 2024
Per una premessa a proposito di patriarcato Nell'ambito dei più recenti gender studies, antropolo... more Per una premessa a proposito di patriarcato Nell'ambito dei più recenti gender studies, antropologia storica e archeologia trovano spazi di confronto che contribuiscono a dare nuove interpretazioni, in particolare, a quella che possiamo definire archeologia di genere; a voler considerare solo alcuni studi, emergono nuove letture su ruoli, sull'agire e sul fare in momenti preistorici fondamentali della presenza umana. Si consideri, ad esempio, la ricerca dell'archeologa inglese Margaret Ehrenberg, La donna nella preistoria (1992), che, già da qualche decennio, individua nuovi percorsi di indagine in un arco temporale che va dal Neolitico all'età del Ferro, circa lo status femminile agli albori della civiltà. D'altra parte, gli studi antropologici e demologici hanno a lungo ispezionato le culture arcaiche e non solo, in alcuni ambiti specifici e su quello che Giulio Angioni ha definito Fare, dire, sentire. L'identico e il diverso nelle culture (2011), a partire dai rapporti e dalle relazioni di genere. In questo spazio di riflessione antropologica di lungo termine, non è possibile, dunque, non guardare alle culture contadine del Mediterraneo, in particolare alla divinizzazione del femminile che, però, avviene in momenti successivi, legati già alla trasformazione del patriarcato. È necessario superare molti pregiudizi interpretativi e gratuite semplificazioni, provando a ribaltare anche alcune presunte certezze sulle periodizzazioni della storia e sui materiali utilizzati nelle diverse epoche.
Dialoghi Mediterranei, 2023
Baby gang L'antropologia, la città e le gang giovanili. Una chiave interpretativa Premessa L'aria... more Baby gang L'antropologia, la città e le gang giovanili. Una chiave interpretativa Premessa L'aria della città rende liberi (Max Weber) Nel corso del Medioevo, l'affermazione contenuta in epigrafe, esemplificava aspettative e trasformazioni che in quel momento storico si delineavano in un mondo che aveva collocato la propria dimensione sociale in spazi e modi rigidamente correlati a statiche gerarchie e rapporti di servitù. La citazione di Max Weber introduceva ad un passaggio epocale nella storia dell'Occidente, che rivelava la dimensione moderna della libertà dell'individuo; d'ora in avanti, infatti, con l'affermazione progressiva della città, il padrone di uno schiavo, di un servo perdeva il diritto di pretenderlo quale soggetto del suo potere (Weber 1961).

Dialoghi Mediterranei, 2021
Il Sinodo dei popoli. Per una Chiesa fuori di sé? La didattica di Pasolini nel globalismo dei mar... more Il Sinodo dei popoli. Per una Chiesa fuori di sé? La didattica di Pasolini nel globalismo dei margini → Marina di Stabia e i capannoni industriali ancora presenti lungo la linea di costa Marina di Stabia, i capannoni industriali, particolare di un'area dismessa (ph. A. Di Nuzzo, 2012) L'area del quartiere industriale (ph. A. Di Nuzzo, 2012) Il quartiere prima della costruzione del porto turistico di Marina di Stabia (ph. A. Di Nuzzo, 2012) Foto dall'alto della città di Castellammare con i due porti: quello turistico e l'antico cantiere navale Il varco di accesso a Marina di Stabia con alle spalle gli edifici del quartier CMI (ph. A. Di Nuzzo, 2021) Uno dei punti centrali del quartiere (ph. A. Di Nuzzo, 2012) Gli edifici centrali del Quartiere (ph. Di Nuzzo, 2012) Le strade del quartiere (ph. A. Di Nuzzo, 2012) Uno studio di antropologia urbana: laboratorio della complessità postmoderna Pubblicato il 1 novembre 2021 da Comitato di Redazione di Annalisa Di Nuzzo Considerazioni preliminari Da diversi decenni, l'antropologia delle società complesse ha assunto tra i suoi Un'esperienza di antropologia longitudinale La parte conclusiva di questo breve saggio è dedicata ad alcune riflessioni sugli aspetti più recenti della ricerca che riguarda l'analisi delle stesse aree già oggetto di studio alla fine degli anni Novanta comparate con quanto sta accadendo negli ultimi anni. Attraverso una osservazione etnograficaantropologica longitudinale ho coinvolto gli stessi gruppi intervistati anni prima, per ricostruire le trasformazioni delle storie di vita, il rapporto con i Cerca

Dialoghi Mediterranei, 2021
Totem alimentari, ritualità conviviali, sincretismi transculturali. La pasta istitutoeuroarabo.it... more Totem alimentari, ritualità conviviali, sincretismi transculturali. La pasta istitutoeuroarabo.it/DM/totem-alimentari-ritualita-conviviali-sincretismi-transculturali-la-pasta di Annalisa Di Nuzzo A partire dalla grammatica simbolica delle ritualità alimentari nelle diverse culture, le pagine che seguono prenderanno in esame, attraverso un'ottica antropologica, le trasformazioni che nella postmodernità l'alimento pasta ha avuto nei vissuti quotidiani. Da totem alimentare dell'identità italiana, nel corso degli ultimi decenni la pasta è diventata un alimento transculturale e globalizzato che ha subìto ibridazioni sia nell'uso che se ne fa nelle cucine dei vari Paesi, sia come pratica alimentare che ha assunto su di sé il valore della sostenibilità ambientale e nutrizionale, invertendo stereotipi, pregiudizi e rimodulando gusti e valori condivisi. Ritualità e convivialità Nel corso della vita di ogni cultura, si sono articolate, sedimentate, sviluppate ritualità e universi simbolici intorno al bisogno da parte delle comunità umane di alimentarsi. Le abitudini alimentari e le ritualità ad esse connesse aiutano a riflettere su quello che accade ogni giorno intorno a noi, nel nostro rapporto col mondo, con gli altri, con noi stessi. Diverse sono le dialettiche e le relative dicotomie che emergono e che in ogni caso integrano inesorabilmente due elementi: la sopravvivenza e la responsabilità etico/estetica di continuare a vivere attraverso le alimentazioni, delineando orizzonti sociali e simbolici.

Prospectivas sobres poéticas orales, 2020
Perspectivas sobre poéticas orales es una extensa obra que reune una pluralidad de perspectivas e... more Perspectivas sobre poéticas orales es una extensa obra que reune una pluralidad de perspectivas en torno al fenómeno de la oralidad y las poéticas que de ella se desprenden, entendidas estas como "los recursos y estructuras discursivas que tienen algún elemento oral, ya sea en su composición, transmisión o ejecución". En esta obra se pone sobre la mesa una propuesta muy clara: que la oralidad no es una versión primitiva ni un rústico antecedente de la literatura escrita. Por el contrario, se trata de un sistema de comunicación distinto en el que se pone en juego no solo el texto, sino también su contexto de producción y de ejecucuón. Se trata de un libro derivado del Primer Congreso Internacional Poéticas de la oralidad. Homenaje a John Miles Foley, organizado por un equipo interinstitucional encabezado por el entonces Laboratorio de Materiales Orales y llevado a cabo en la enes Morelia en el año 2014. No se trata, sin embargo, de la publicación de las memorias de tal evento, sino de una selección, edición y dictaminación de los trabajos ahí presentados. De tal modo, se reúnen en esta obra más de veinte personalidades para reflexionar en torno a las poéticas orales.
EtnoAntropologia, 2020
This study explores the relationship between the new migration literature and reflective anthropo... more This study explores the relationship between the new migration literature and reflective anthropology. The relationship between literature and anthropology becomes more and more significant and provides fruitful reading keys for transcultural ethnography. Migration literature in Italian is investigated through first and second generation migrant writers, so much so as to define a post-colonial Italian literature. Gender, ethnicity and migration configure as the keystones of the new plural and transcultural subjectivities of post-modern Italy.
Dialoghi Mediterranei, 2021
Journal of Agriculture and Environment for International Development , 2020
Dialoghi Mediterranei, 2020
Riscoperte, contaminazioni, riappropriazioni contemporanee: oralità, scrittura e danza nei canti ... more Riscoperte, contaminazioni, riappropriazioni contemporanee: oralità, scrittura e danza nei canti di Pomigliano d'Arco Pubblicato il 1 settembre 2020 da Comitato di Redazione di Annalisa Di Nuzzo Premessa Questo lavoro nasce da una ricerca svolta negli ultimi anni nell'area metropolitana di Napoli, in particolare nella zona vesuviana e del comune di Pomigliano d'Arco. Nelle pagine che seguono si definiscono e ricostruiscono i caratteri specifici dei testi di alcuni gruppi di "cantori" di Pomigliano d'Arco che agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso ripresero ad eseguire canti popolari di tradizione orale. L'
Dialoghi Mediterranei, 2020
Corpi, culture, educazione nella pandemia e nella postmodernità Pubblicato il 1 luglio 2020 da Co... more Corpi, culture, educazione nella pandemia e nella postmodernità Pubblicato il 1 luglio 2020 da Comitato di Redazione dialoghi oltre il virus di Annalisa Di Nuzzo Negli ultimi mesi si è aperto un intenso dibattito sulle misure di prevenzione a proposito della chiusura delle scuole, delle palestre, dei centri di fitness / wellness, e sul divieto e l'impossibilità, contrapposti alla necessità dei runner, di poter esercitare la loro passione diventata sempre più imperativa nella gestione e creazione del proprio benessere.
Dialoghi Mediterranei, 2020
«Il mondo umano è l'ordine dell'operare significativo che produce valori, che oltrepassa le situa... more «Il mondo umano è l'ordine dell'operare significativo che produce valori, che oltrepassa le situazioni, e le negatività che le vulnera, mediante la permanenza storicamente condizionata, dei valori (de Martino,1977: 659). Così scrive Ernesto de Martino in quella sua splendida opera incompiuta che sono gli appunti su La fine del mondo e propone così, come per una parte cospicua della riflessione antropologica del Novecento, il difficile e complesso rapporto tra scienze umane e scienze dure, tra scienze dello spirito e metodi della ricerca scientifica. La riflessione sembra essere distante, ma diventa estremamente attuale alla luce di questi ultimi mesi, fino ad assumere ineludibile la dimensione del richiamo al tema delle apocalissi culturali che sembrano attraversare drammaticamente i nostri singoli vissuti e le nostre comunità globali.

Dialoghi Mediterranei, 2020
Il generale Graziani con Piera Gatteschi, generale di brigata del Servizio Ausiliario Femminile d... more Il generale Graziani con Piera Gatteschi, generale di brigata del Servizio Ausiliario Femminile della Repubblica Sociale Italiana Donne volontarie ausiliarie di Salò in attesa di reclutamento Manifesto celebrativo del corpo ausiliarie Teresa Labriola Edda Ciano Donne Ausiliarie della RSI in marcia a Torino 1945, Donne del corpo militare della RSI denudate Le donne e lo sport durante il regime Percorsi della memoria tra antropologia e storia: le Ausiliarie di Salò Pubblicato il 1 marzo 2020 da Comitato di Redazione di Annalisa Di Nuzzo Memoria storia identità I momenti celebrativi di una memoria collettiva rendono tangibili i totem identitari, così come è accaduto nel corso degli ultimi decenni a seguito dell'istituzione del Giorno della memoria per l'Europa e le nazioni che la compongono. La questione ha a che fare con i rapporti tra storia, memoria, identità. « […]
Dialoghi Merditerranei, 2019
Dialoghi Mediterranei, 2020
Pubblicato il 1 gennaio 2020 da Comitato di Redazione di Annalisa Di Nuzzo L'uomo che ride La pri... more Pubblicato il 1 gennaio 2020 da Comitato di Redazione di Annalisa Di Nuzzo L'uomo che ride La prima apparizione del personaggio di Joker nella storia dei fumetti risale al 1940 e continua la sua evoluzione attraverso più di mezzo secolo tra fumetti, serie televisive, cinema. Nel percorso che segue, ho individuato alcuni momenti significativi per ricostruire l'identità di questo trickster oscuro, dell'uomo che ride (Hugo 2007), a partire dal titolo del primo racconto che lo vede protagonista e che definisce l'atto di nascita del personaggio. Il suo antagonista, nel mondo dei comics, è naturalmente Batman, figura legata ad una nutrita schiera di eroi tenebrosi e dalla doppia identità che rispecchiavano i canoni delle narrativa popolare dell'epoca -anni '30 del Novecento -stampata e ampiamente diffusa su dozzinali riviste che raggiungevano un ampio pubblico.
Dialoghi Mediterranei, 2019
Il Brigante e le donne in alcuni racconti orali della Lucania, 2010
e " "s st to or ri ie e" " d de ei i b br ri ig ga an nt ti i a ad d A Av vi ig gl li ia an no o ... more e " "s st to or ri ie e" " d de ei i b br ri ig ga an nt ti i a ad d A Av vi ig gl li ia an no o e e M Mi is ss sa an ne el ll lo o Le "storie" brigantesche a cui si fa riferimento in questa breve riflessione sono state raccolte da Anna Maria Musilli e da chi scrive, nel territorio di Avigliano e Missanello, esse sono tracce di narrazioni popolari in forma orale, materiali mitologici rimasti sedimentati nelle tradizioni orali di quei luoghi, tanto da lasciare segnali nella stessa toponomastica locale. Queste zone del potentino sono state teatro di vicende, storicamente documentate, del brigantaggio post-unitario.
Al di là del mare: l’immaginario del bel paese nella nuova letteratura italiana della migrazione, 2010
In Italia è cresciuta e si è consolidata una letteratura dell'immigrazione in lingua italiana coa... more In Italia è cresciuta e si è consolidata una letteratura dell'immigrazione in lingua italiana coagulatasi intorno a piccole case editrici, attente e sensibili a certi fenomeni, e a premi letterari che hanno consentito un confronto/incontro tra immigrati, una sedimentazione di esperienze, una possibilità di raccolta di pluralità di voci sulla nuova realtà italiana; poeti e scrittori che diventano inconsapevoli etnografi di sé e dell'Italia che incontrano. Decidere di mettersi in gioco emigrando, comporta accettare l'idea che la propria identità alla fine del viaggio sarà diversa.
Donne migranti in Campania :lavoro di cura , sistemi familiari, 2009
P Pr re em me es ss sa a Le riflessioni che seguono sono il frutto di una mia ricerca sul campo c... more P Pr re em me es ss sa a Le riflessioni che seguono sono il frutto di una mia ricerca sul campo condotta dal 2007 al 2009 in alcuni paesi della provincia di Salerno e Napoli, che ha indagato i percorsi migratori femminili dai paesi dell'Est.
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Papers by Annalisa Di Nuzzo
fuorviante gang, trova nella città la scena privilegiata dove attuare strategie di violenza e sopruso, attingendo,
spesso, a diversi background non sempre malavitosi. Lo studio affrontato in questo volume apre ad una
riflessione attenta, in chiave di antropologia urbana, sulla percezione della città, in particolare da parte delle
giovani generazioni attraverso le sub culture di cui sono protagoniste, siano esse legate all’età che alle
stratificazioni culturali, etniche e di genere. In particolare la ricerca ha affrontato lo studio di tutti gli attori
del complesso campo sociale che caratterizza la città postmoderna e che possono contribuire alla
ricostruzione del fenomeno. Muovendo dai vari approcci teorici, l’analisi offre un excursus che affronta
anche la questione del genere legata alla presenza femminile nelle gang e alla gestione della violenza. Nella
seconda parte del volume ampio spazio è dedicato a diverse forme di etnografia frutto della ricerca sul
campo. In particolare le interviste a tre figure dello Stato, ovvero il Presidente del tribunale dei minorenni di
Napoli, il Sostituto Procuratore Capo presso il tribunale dei minorenni di Napoli e l’Ispettore superiore SUPS
della Polizia di Stato, chiariscono e fanno emergere i vissuti e lo spaccato sociale che sottende alle
aggregazioni giovanili di Napoli e non solo, mettendo in evidenza le responsabilità di tutti i protagonisti
sociali della vita della città in particolare la famiglia, la scuola, lo Stato. Inoltre una parte innovativa dello
studio è riservata ad una dettagliata analisi del fenomeno mediatico che ne deriva e all’uso del web che ne
viene fatto offrendo materiali significativi per una proficua netnografia. Lo sguardo antropologico della
studiosa invita alla complessa interpretazione dell’antinomia che caratterizza la città attraverso l’analisi del
disorientamento, del malessere e del disagio che questa provoca soprattutto negli adolescenti, mettendo in
relazione la disgregazione del tessuto sociale urbano e l’alterazione dei modi di vivere, e soprattutto dei
valori, l’esclusione sociale e l’assenza di aspettative. Il saggio finale di Emilia Di Martino offre un’utile
comparazione con fenomeni europei di vissuti urbani. Il volume costituisce un utile punto di riferimento per
orientarsi nel labirinto del fenomeno che è sempre più presente nelle città italiane e non solo.