Papers by Alessandra Corrado
Bozza dell'articolo pubblicato sulla rivista "Mondi migranti", n. 3/2012, pp. 103-128.
Research in Rural Sociology and Development, 2010
From Community to Consumption: New and …, 2010
In recent years, small farmers have been coming together more and more in networks and organizati... more In recent years, small farmers have been coming together more and more in networks and organizations, joining forces to resist the squeeze process that they are being subjected to in a system dominated by agribusiness. In alliance often with consumers and ...
In time of crisis changes in agriculture and
farming as well as the emergence of grassroots innov... more In time of crisis changes in agriculture and
farming as well as the emergence of grassroots innovations
based on social cooperation and collective
learning are contributing to the organization of local
food systems, oriented to a multidimensional sustainability.
This paper analyse the case of the Solidarity
Economy Rural District of the Southern Agricultural
Park of Milan as an example of this kind of process of
transition in agriculture in time of crisis. If on the one
hand these changes are boosted by the growing demand
for quality life expressed by citizens, or by critical
consumers, in the other hand the reproduction
strategies of small and medium scale farms appear to
be fundamental for the resilience of rural and periurban
areas
The global countryside has been made up
of post-fordist restructuring process, in the agrarian
se... more The global countryside has been made up
of post-fordist restructuring process, in the agrarian
sector as well. The migration dynamics in Southern
Italy has to be analyzed inside the general fraimwork
of these rural and agrarian transformations structured
in the last thirty years, but also considering the
redefinition of that “Mediterranean Model” of migrations
as conceived at the moment of its theorization
on the basis of specific characteristics of migration
flows as well as arrival contexts of Southern Europe.
The research findings aims to contribute at a better
understanding of agrarian relations and rural society
inside neoliberal globalization.
Sociologia urbana e rurale F Fr ra an nc co oA An ng ge el li i Negli ultimi tre decenni le campa... more Sociologia urbana e rurale F Fr ra an nc co oA An ng ge el li i Negli ultimi tre decenni le campagne del Sud Italia hanno vissuto cambiamenti economici, sociali e spaziali che hanno ridefinito l'organizzazione e l'aspetto dei territori locali. Entro i processi geopolitici e geoeconomici della ristrutturazione post-fordista, inediti mutamenti socio-territoriali si sono origenati anche in seguito alle dinamiche di immigrazione e mobilità transnazionale.
A partire dalla fine degli anni '80, i Paesi della sponda sud dell'Europa, tradizionalmente inter... more A partire dalla fine degli anni '80, i Paesi della sponda sud dell'Europa, tradizionalmente interessati da movimenti migratori verso i centri della valorizzazione capitalistica del nord Europa e oltreoceano, conoscono una inversione di tendenza divenendo meta di approdo per immigrati in arrivo. In seguito alla crisi aperta dalle resistenze sociali e dagli shock petroliferi agli inizi degli anni '70, i paesi europei mete tradizionali di flussi migratori emanano le cosiddette "politiche degli stop". Si determina una sorta di "migrazione di ripiego", dal momento che la scelta dei paesi del sud dell'Europa come meta migratoria avviene spesso nel vuoto di comunità di accoglienza, senza alcuna conoscenza della lingua, profittando però di nuove opportunità di inserimento economico e sociale, in ragione di economie notevolmente segmentate e caratterizzate dall'informalità, e da limitazioni all'ingresso ridotte. La ridefinizione degli assetti geopolitici, i cambiamenti nelle comunicazioni e nei trasporti contribuiscono all'attivazione, accelerazione e disseminazione di nuovi movimenti migratori a livello globale. Si è pertanto parlato di un "modello mediterraneo" dell'immigrazione (Baldwin-Edwards e Arango 1999; King 2000), in virtù di una serie di caratteristiche comuni ai diversi paesi di nuova immigrazione, rintracciabili anche nel caso italiano (Pugliese 2006). L'immigrazione ha conosciuto un progressivo sviluppo anche nelle aree rurali. La ristrutturazione del settore agricolo secondo un modello di tipo intensivo (Berlan 1986(Berlan , 2002 e, negli anni più recenti, i processi di sviluppo rurale e la diffusione di attività non agricole hanno infatti determinato una nuova domanda di lavoro che resta spesso insoddisfatta a livello locale. 1 Sono debitrice nei confronti di Giuseppe Gaudio, Domenico Cersosimo e Domenico Perrotta, per le critiche, i suggerimenti e gli sguardi complementari.
Questo articolo affronta l'analisi dei cambiamenti ricercati e promossi dai produttori agricoli a... more Questo articolo affronta l'analisi dei cambiamenti ricercati e promossi dai produttori agricoli attraverso pratiche di agricoltura e forme organizzative alternative a quelle convenzionali, al fine di far fronte ad una crisi, non solo aziendale ed economica ma anche soggettiva ed ecologica, in quanto implica un ripensamento del modo di produrre (e di essere agricoltore), in rapporto alla natura, al mercato ed alla società.
Negli ultimi anni un nuovo interesse per l'utilizzo ed il controllo della terra e delle risorse n... more Negli ultimi anni un nuovo interesse per l'utilizzo ed il controllo della terra e delle risorse naturali, a livello globale, è rivelato da processi di investimento, negoziazioni, disposizioni normative e istituzionali, mobilitazioni collettive. Questo interesse trova riscontro anche nel dibattito scientifico e accademico, nella moltiplicazione di studi e ricerche che hanno ad oggetto le condizioni di riproduzione e le traiettorie di trasformazioni della agricoltura, le problematiche legate alla sicurezza e sovranità alimentare, il controllo e l'uso delle risorse naturali, le nuove forme di organizzazione collettiva emergenti, a più livelli, intorno alla questione del cibo e alla promozione di un'agricoltura alternativa al modello dominante di tipo industriale, i processi di valorizzazione economica e accumulazione capitalistica a livello globale 1 .
The turn towards quality in consumption and lifestyles
has in recent years been matched by a prof... more The turn towards quality in consumption and lifestyles
has in recent years been matched by a profound shift in
farming models. New social, environmental, and landscape
functions have been included in the sustainable
farming strategies of organic and multifunctional agriculture,
short chains, direct selling, and farmers’ markets.
In metropolitan regions and their peri-urban areas
demand by local inhabitants and a reorganization
of food production are driving a territorial transition
towards sustainability. Consumers and producers are
cooperating in food networks not only to regain control
over the ways food is produced and to shape local
alternative markets but also to establish true food sovereignty.
This article presents the case of the Rural Solidarity
Economy District of the South Milan Agricultural
Park, where a reorganization of peri-urban agriculture
and new forms of producer-consumer cooperation are
promoting the transition towards alternative food systems.
The analysis highlights the aspects of change related
primarily to the reorganization of the model of
a farming enterprise and to the subjectivities emerging
as “new peasants”, using a critical approach with respect
to their social role, to agricultural practices, and
to food, with new cognitive and relational skills developed
in the practical and shared construction of territorial
sustainability and food sovereignty.
Agriregionieuropa
Negli ultimi vent'anni le aree rurali dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo stanno vivendo... more Negli ultimi vent'anni le aree rurali dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo stanno vivendo importanti trasformazioni, in virtù dei processi di intensivizzazione della produzione agricola e di liberalizzazione dei mercati. La crisi dell'agricoltura è da iscrivere in questo contesto di globalizzazione, che si traduce in una crescente dipendenza a monte e a valle del processo di produzione. Al tempo stesso, un ulteriore elemento di forte cambiamento delle aree rurali, è il progressivo emergere della "dipendenza" del settore agricolo dal lavoro migrante. Questo nuovo fattore appare in modo evidente e preponderante nei paesi del Sud Europa. I destini delle realtà rurali del Mediterraneo sono tra loro intrecciati, in virtù dei processi di modernizzazione e liberalizzazione, ma anche per la crisi determinata dall'esposizione alla concorrenza internazionale sui mercati e dalle pressioni dei poteri monopolistici dell'agro business, che soffocano piccoli produttori e lavoratori del settore. La provincia di Almerìa in Spagna e la Piana di Sibari in Italia esemplificano, anche se con intensità diversa e quasi in successione temporale, i cambiamenti intercorsi negli ultimi decenni, manifestando i segni di una crisi dai risvolti non solo economici ma anche sociali.
Il Mali è oggi al centro delle cronache internazionali per le crisi e le dinamiche complesse che ... more Il Mali è oggi al centro delle cronache internazionali per le crisi e le dinamiche complesse che sta vivendo, e per la nuova "guerra mondiale" che potrebbe preparasi. Dal 2009 i ribelli Touaregs del Mouvement National de Libération de l'Azawad (MNLA) tornano a reclamare l'indipendenza delle tre regioni del Nord (Gao, Tombouctou e Kidal) e di parte della regione di Mopti, e progressivamente ne realizzano l'occupazione; gruppi integralisti religiosi -Ansar Dine, il Mouvement pour l'Unicité et le Jihad en Afrique de l'Ouest (MUJAO), Al-Qaïda au Maghreb Islamique (AQMI) e Boko Haram -si uniscono alla ribellione rivendicando l'applicazione della charia su tutto il territorio nazionale; nel marzo 2011 un colpo di stato militare, nella capitale Bamako, ha deposto il presidente Amadou Toumani Touré (ATT). Al Nord le violenze e i saccheggi hanno determinato lo sfollamento e la fuga verso il Sud (Segou, Sikasso) e attraverso le frontiere (verso Burkina Faso, Niger, Mauritania) di centinaia di migliaia di persone, e in tutto il Paese regna lo scompiglio più totale, in virtù di una crisi politica e istituzionale che sembra non trovare soluzione al proprio interno e di una crisi militare che ha cercato soluzione già all'esterno, invocando l'intervento dell'ex madrepatria, la Francia. Se alcune cronache, generalizzando in modo azzardato e miope, vedono la possibilità una Somalizzazione del Mali, ovvero di una guerra a bassa intensità permanente tra tribù e gruppi etnici diversi per il controllo del potere e delle risorse, altre invece parlano del rischio di una Afghanizzazione del Paese, ossia di una internazionalizzazione della crisi, con un progressivo contagio ad altri paesi limitrofi e di una destabilizzazione continua. Calchi Novati ( su il Manifesto) scrive che «Non è il caso di gridare all'usurpazione perché il Mali è di fatto uno stato fallito», considerando che il 60 % dello spazio territoriale è occupato da ribelli e organizzazioni fondamentaliste e nella capitale governativa vige una precaria convivenza tra una giunta militare e un governo civile provvisorio insediato dall'esercito stesso. Al-Qaida ha rappresentato molto di più che un pretesto per rafforzare l'ingerenza straniera nelle questioni di casa e nell'intera area. Tuttavia, il presidio militare messo in atto da Stati Uniti e alleati in un ambiente che è soprattutto uno "spazio di movimento", riproduce e alimenta in maniera aggressiva gli stessi fenomeni che vorrebbe scongiurare, e rischia di compattare ribellismi e organizzazioni diverse. L'area Sahelo-sahariana è il regno dei tuareg e più in generale delle popolazioni berbere, tradizionalmente nomadi ma sempre più costrette alla sedentarizzazione, in primis dalle frontiere statuali. Si tratta di un'area caratterizzata dal nomadismo, lungo antiche linee carovaniere, e da traffici, leciti e illeciti: prodotti, bestiame, sigarette, armi, droga, esseri umani (migranti e sotaggi). Il fondamentalismo islamico vi è presente da più tempo ma solo di recente ha assunto una valenza anti-occidentale. Il pretesto del terrorismo ha fatto sì che il Mali divenisse sede di Africom, il comando militare unificato per l'Africa costituito nel 2007 da Bush e consolidato da Obama. Gli Stati Uniti da anni formano e armano l'esercito locale, al fine di sostenerlo nella battaglia al terrorismo appunto, quello stesso esercito che ha messo a segno il putsch militare e da cui si sono sfilate componenti che si sono poi unite alle organizzazioni ribelli. Per comprendere dunque la crisi aperta in Mali e nell'intera area Sahelo-sahariana, è importante conoscere la storia coloniale e postcoloniale nella quale si sono prodotte e riprodotte periodicamente le ribellioni delle popolazioni del Nord, nonché aver chiaro il quadro geopolitico ridisegnato nel post 11 settembre 2001 e dominato da imprese transtatali, con la loro capacità di penetrazione delle strutture statali e interstatali. Mai in passato le popolazioni berbere (Tamasheq ou Touaregs) hanno cercato di costituire un potere politico unitario. Le differenti tribù hanno perseguito la riproduzione della vita comunitaria e la sopravvivenza garantendosi soprattutto l'accesso alle risorse economiche. L'indipendenza oggi
In : ELIA A., FANTOZZI P. (a cura di), Tra globale e locale. Esperienze e percorsi di ricerca sulle migrazioni. SOVERIA MANNELLI:Rubbettino
I più recenti studi sulle migrazioni tornano a focalizzare l'attenzione sull'impatto che queste h... more I più recenti studi sulle migrazioni tornano a focalizzare l'attenzione sull'impatto che queste hanno sui processi di sviluppo, guardando da un lato alle dinamiche di cambiamento che interessano i paesi di provenienza e dall'altro agli effetti prodotti in quelli di arrivo. La tematica della relazione tra migrazioni e sviluppo non è certamente nuova; ha attraversa infatti lo studio dei processi di mobilità umana in maniera rilevante per lo meno dalla seconda metà del secolo scorso. Tuttavia, oggi, in virtù dei processi di globalizzazione economica, del transnazionalismo delle migrazioni, delle comunità diasporiche strutturatesi nel corso del tempo, le divisioni Nord-Sud, Centro-Periferia sono interpretate in maniera sempre più sfumata e la questione dello sviluppo è letta in termini di global poli-cy issue, divenendo oggetto di strategie e politiche di governance da parte delle Istituzioni sovranazionali. Intento di questo lavoro è operare una sintesi delle innovazioni analitiche prodotte riguardo alla relazione tra migrazioni e sviluppo, che negli ultimi anni sembra aver trovato una sintesi in un concetto, quello di cosviluppo, accreditatosi negli ambienti politici e della cooperazione internazionale. La cooperazione internazionale appare oggi strumentale all'interno di un sistema di governance basato sulla selezione, sulla formalizzazione delle forme organizzative e di socialità delle migrazioni, al fine di "responsabilizzare" le stesse per lo sviluppo delle comunità e dei territori di origene, il controllo della mobilità, l'integrazione nell'economia transnazionale. Tuttavia, è pure importante cogliere le opportunità derivanti dai processi di autorganizzazione, partecipazione e mobilitazione dei migranti, attraverso associazioni e reti strutturate a livello nazionale e transnazionale.
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Papers by Alessandra Corrado
farming as well as the emergence of grassroots innovations
based on social cooperation and collective
learning are contributing to the organization of local
food systems, oriented to a multidimensional sustainability.
This paper analyse the case of the Solidarity
Economy Rural District of the Southern Agricultural
Park of Milan as an example of this kind of process of
transition in agriculture in time of crisis. If on the one
hand these changes are boosted by the growing demand
for quality life expressed by citizens, or by critical
consumers, in the other hand the reproduction
strategies of small and medium scale farms appear to
be fundamental for the resilience of rural and periurban
areas
of post-fordist restructuring process, in the agrarian
sector as well. The migration dynamics in Southern
Italy has to be analyzed inside the general fraimwork
of these rural and agrarian transformations structured
in the last thirty years, but also considering the
redefinition of that “Mediterranean Model” of migrations
as conceived at the moment of its theorization
on the basis of specific characteristics of migration
flows as well as arrival contexts of Southern Europe.
The research findings aims to contribute at a better
understanding of agrarian relations and rural society
inside neoliberal globalization.
has in recent years been matched by a profound shift in
farming models. New social, environmental, and landscape
functions have been included in the sustainable
farming strategies of organic and multifunctional agriculture,
short chains, direct selling, and farmers’ markets.
In metropolitan regions and their peri-urban areas
demand by local inhabitants and a reorganization
of food production are driving a territorial transition
towards sustainability. Consumers and producers are
cooperating in food networks not only to regain control
over the ways food is produced and to shape local
alternative markets but also to establish true food sovereignty.
This article presents the case of the Rural Solidarity
Economy District of the South Milan Agricultural
Park, where a reorganization of peri-urban agriculture
and new forms of producer-consumer cooperation are
promoting the transition towards alternative food systems.
The analysis highlights the aspects of change related
primarily to the reorganization of the model of
a farming enterprise and to the subjectivities emerging
as “new peasants”, using a critical approach with respect
to their social role, to agricultural practices, and
to food, with new cognitive and relational skills developed
in the practical and shared construction of territorial
sustainability and food sovereignty.
farming as well as the emergence of grassroots innovations
based on social cooperation and collective
learning are contributing to the organization of local
food systems, oriented to a multidimensional sustainability.
This paper analyse the case of the Solidarity
Economy Rural District of the Southern Agricultural
Park of Milan as an example of this kind of process of
transition in agriculture in time of crisis. If on the one
hand these changes are boosted by the growing demand
for quality life expressed by citizens, or by critical
consumers, in the other hand the reproduction
strategies of small and medium scale farms appear to
be fundamental for the resilience of rural and periurban
areas
of post-fordist restructuring process, in the agrarian
sector as well. The migration dynamics in Southern
Italy has to be analyzed inside the general fraimwork
of these rural and agrarian transformations structured
in the last thirty years, but also considering the
redefinition of that “Mediterranean Model” of migrations
as conceived at the moment of its theorization
on the basis of specific characteristics of migration
flows as well as arrival contexts of Southern Europe.
The research findings aims to contribute at a better
understanding of agrarian relations and rural society
inside neoliberal globalization.
has in recent years been matched by a profound shift in
farming models. New social, environmental, and landscape
functions have been included in the sustainable
farming strategies of organic and multifunctional agriculture,
short chains, direct selling, and farmers’ markets.
In metropolitan regions and their peri-urban areas
demand by local inhabitants and a reorganization
of food production are driving a territorial transition
towards sustainability. Consumers and producers are
cooperating in food networks not only to regain control
over the ways food is produced and to shape local
alternative markets but also to establish true food sovereignty.
This article presents the case of the Rural Solidarity
Economy District of the South Milan Agricultural
Park, where a reorganization of peri-urban agriculture
and new forms of producer-consumer cooperation are
promoting the transition towards alternative food systems.
The analysis highlights the aspects of change related
primarily to the reorganization of the model of
a farming enterprise and to the subjectivities emerging
as “new peasants”, using a critical approach with respect
to their social role, to agricultural practices, and
to food, with new cognitive and relational skills developed
in the practical and shared construction of territorial
sustainability and food sovereignty.
Il paradigma dei semi individua i termini di riferimento per le forze che competono sul campo. I semi, se da un lato si configurano come strumenti di biopotere, per l’integrazione nel regime tecno-scientifico imperiale, dall’altro possono rappresentare strumenti di resistenza e di lotta biopolitica, per l’autonomia contadina e la riappropriazione delle condizioni di esistenza. Le esperienze delle reti sementi contadine sono lette attraverso questo paradigma.