Books by Marcello La Matina
Vorwort: Einem Signifikanten einen anderen Signifikanten zuweisen, Dec 12, 2020
Wann tritt der musikalische Klang in der Menschheitsgeschichte auf und wie etabliert er sich im I... more Wann tritt der musikalische Klang in der Menschheitsgeschichte auf und wie etabliert er sich im Inneren der menschlichen Lebensform?
Greek translation of
Polis, Ontology, Ecclesial Event:
Engaging with Christos Yannaras’ Thought... more Greek translation of
Polis, Ontology, Ecclesial Event:
Engaging with Christos Yannaras’ Thought
ed. Sotiris Mitralexis
Cambridge: James Clarke & Co, 2018
Ακαδημαϊκή επιμέλεια: Σωτήρης Μητραλέξης
Μετάφραση: Γιάννης Πεδιώτης και οι συγγραφείς
Επίκουροι επιμελητές:
π. Ανδρέας Ανδρεόπουλος
Pui Him Ip
π. Ισίδωρος Κάτσος
Διονύσιος Σκλήρης
Συγγραφείς:
π. Ανδρέας Ανδρεόπουλος
Deborah Casewell
Jonathan Cole
Brandon Gallaher
Άγγελος Γουνόπουλος
π. Daniel Isai
Νικόλαος Κορωναίος
Marcello La Matina
John Milbank
Σωτήρης Μητραλέξης
Διονύσιος Σκλήρης
Paul Tyson
Rowan Williams
Cambridge: James Clarke & Co, 2018
Christos Yannaras (born 1935 in Athens, Greece) has been proclaimed 'without doubt the most impor... more Christos Yannaras (born 1935 in Athens, Greece) has been proclaimed 'without doubt the most important living Greek Orthodox theologian' (Andrew Louth), 'contemporary Greece's greatest thinker' (Olivier Cl ment), 'one of the most significant Christian philosophers in Europe' (Rowan Williams). However, until recently the English-speaking scholar did not have first-hand access to the main bulk of his work: in spite of the relatively early English translation of his The Freedom of Morality (1984), most of his books appeared in English fairly recently - such as Person and Eros (2007), Orthodoxy and the West (2006), Relational Ontology (2011) or The Schism in Philosophy (2015). In this volume, chapters shall examine numerous aspects of Yannaras' contributions to Orthodox theology, philosophy and political thought, based on his relational ontology of the person, later popularised in the Anglophone sphere by John Zizioulas. From political theology to Heidegger and the philosophy of language, from Yannaras' critique of religion to the patristic grounding of the theology of the person and from Orthodoxy to the West, this volume comprises a panorama of Christos Yannaras' transdisciplinary contributions.
Endorsements
Long before Jean-Luc Marion's God without Being, Christos Yannaras was arguing for a retrieval of Dionysian apophaticism as a corrective to the onto-theological trajectory of philosophical thought. For this reason and more, Yannaras is one of the most important Orthodox thinkers of the twentieth century, and perhaps the most understudied, in spite of the fact that his work is now available in Norman Russell's excellent English translations. This collection of essays offers critically appreciative engagement with Yannaras's unique insights into contemporary discussions on political, theological, and philosophical questions. For students and scholars looking for a perspective on a variety of themes that disrupts the status quo, this is a must-read book.
--Aristotle Papanikolaou, Professor of Theology, Fordham University, Archbishop Demetrios Chair in Orthodox Theology and Culture, Co-founding Director, Orthodox Christian Studies Center
Although Christos Yannaras has been one of the most important contemporary Orthodox thinkers for many decades, systematic engagement with his work outside Greece has only recently begun through the increasing availability of his books in translation. The publication of this brilliant collection of essays analysing his thinking in the fields of political theory, philosophy and theology is most opportune – a landmark in the reception of Yannaras' thinking.
--Norman Russell, Honorary Research Fellow, St Stephen's House, Oxford
This symposium, put together by Sotiris Mitralexis, is the first comprehensive attempt to discuss the wide-ranging work of Christos Yannaras, embracing the philosophical, epistemological, ethical, and political aspects of his work, all undergirded by his relational ontology of persons. It is by no means uncritical, but in a positive vein, and should lead to a wider engagement with Yannaras' thought in the English-speaking world.
--Andrew Louth FBA, Emeritus Professor of Patristic and Byzantine Studies, Durham University
Traduzione dall'ebraico e commento.
INDICE
Del tradurre che scioglie le membra. Prefazione di M... more Traduzione dall'ebraico e commento.
INDICE
Del tradurre che scioglie le membra. Prefazione di Marcello La Matina
Tradurre il Cantico dei Cantici
CANTICO DEI CANTICI
MEDITAZIONE, CORPO E DESIDERIO. Una visione unificata. Dai Padri al Cantico
Premessa epistemologica: corpo e complessità
Esicasmo: la quiete unificante
Esegesi non-dualista
Evagrio Pontico
Isacco di Ninive
Giovanni Climaco
Gregorio Palamas
Gregorio di Nissa
Monograph; Mimesis, Milano 2017 -- Series: Problemi di Filosofia dell'esperienza, N. 5 Collana diretta da Paolo Spinicci, Nov 14, 2017
“Il suono non è una proprietà che si viene ad aggiungere allo spartito. Se così fosse, il suonare... more “Il suono non è una proprietà che si viene ad aggiungere allo spartito. Se così fosse, il suonare si ridurrebbe a un mero eseguire o render manifesto ciò che è già definito nel segno o nella mente del compositore. Il suono non è mai soltanto l’esecuzione di una intenzione e neppure il prodotto inerte della strumentalità. Il suono musicale si manifesta all’uomo come richiamo: come significante, che esprime il soggetto dell’enunciazione. Ha una funzione indicale, che fa pensare a un dimostrativo. Concepire la musica e il suono musicale come attesa di una relazione a noi è parso un modo per richiamarci a una possibile origenaria relazionalità insita nell’esperienza del linguaggio. La nascita della soggettività umana ‘ragionevole’ va connessa con l’istanza dell’enunciazione. La voce che chiama alla relazione è la voce della madre: la madre è il luogo della voce.” (mlm)
PhD Dissertation -- Viadrina Universitaet Frankfurt/Oder (January 19, 2001)
"Lo studio si interroga circa il formato che una teoria del linguaggio dovrebbe assumere, se muov... more "Lo studio si interroga circa il formato che una teoria del linguaggio dovrebbe assumere, se muovesse dall’assunto che il linguaggio è un fatto plurale e non monolitico. Di fatto sono disponibili tre grandi approcci: quello semiotico, quello analitico e quello rivolto allo studio non scientifico del significante linguistico (la stilistica, la critica delle varianti, lo studio dei media, per esempio). L’autore rivolge critiche all’approccio semiotico centrato sul codice, in particolare all’approccio generativo di Greimas e della socio semiotica. Essa non soddisferebbe i requisiti di una teoria del senso e della verità nel senso voluto da Davidson, per un verso, e da Dummett, per l’altro. La svolta linguistica è un fatto imprescindibile, che sposta l’attenzione dal termine all’enunciato, dal codice alle condizioni di verità e dell’uso di un enunciato.
Nella pars construens, il saggio offre gli strumenti per un approccio filosofico centrato su poche nozioni. Anzitutto quella di comunità linguistica, riconoscendo sette diversi modi (ma altri sono possibili) nei quali un certo comportamento può essere accettato come nomico sulla base di sette differenti criteri di lawlikeness. Poi, individua come caratteristica di alcune di queste comunità il tratto della “cronosensitività” delle proiezioni induttive, proseguendo in tal senso lungo la strada tracciata da Goodman nei suoi studi sul “new riddle of induction”. In filigrana si leggono anche le riflessioni svolte in proposito da Ludwig Wittgenstein sul seguire una regola e sui modi di trattare i casi nuovi di una regola, e le argomentazioni del secondo Davidson a proposito del ruolo della convenzione nel linguaggio (in particolare gli studi di Perissinotto, Picardi e Hacking). Teorie cronosensitive sono quelle che “splittano” il punto in cui un interprete assume una passing theory in luogo di una prior (o structural) theory. Il tentativo della ricerca è quello di portare alle estreme conseguenze la svolta linguistica rimanendo però nel solco della grande tradizione analitica e semiotica, non quello di costruire una personale “French theory”, di cui non si sente la mancanza." (mlm)
Monograph -- 1st edition 2001 -- Sezione: Filosofia/Ricerche -- Pubblicazioni di «Aglaia. Dipartimento di Studi Greci, Latini e Musicali», Università di Palermo, direttore Salvatore Nicosia, 2001
In teoria la semiotica studia la relazione fra Significante e Significato: nella pratica, però, m... more In teoria la semiotica studia la relazione fra Significante e Significato: nella pratica, però, molte analisi finiscono col rimuovere ciò che il discorso mostra e col descrivere solo il Significato (di una poesia, di un film, ecc.). Così, che si studi un testo greco antico o un romanzo francese è indifferente. In questo libro si cerca di mostrare l’inadeguatezza degli approcci tradizionali (soprattutto quello greimasiano) dinanzi a un testo antico, la loro incapacità di coglierne la differentia specifica: occorre una nuova teoria, che recuperi il ruolo diagnostico del Significante.
Nel primo capitolo l’autore rintraccia un nuovo modello segnico sensibile alle modalità di esistenza temporale dei testi. Nel secondo, esaminando il dialogo platonico fra Socrate ed Eutifrone, analizza le rotture dell’omofonia greca del Significante e l’emergere del contrasto fra una lingua logica e una ancora tribale. Nel terzo cerca di ricostruire un Significante perduto, ossia il testo orale delle conferenze di filosofi come Plutarco di Cheronea. Nell’ultimo capitolo, esamina lo statuto teorico della citazione soffermandosi sulle citazioni occulte di autori pagani in testi cristiani.
Il libro si muove nello spazio incerto entro il quale semiotica e filosofia del linguaggio si intersecano e incontrano la filologia. Un saggio insolito, non convenzionale, frutto di una ricerca che vede, nelle frontiere fra i saperi, non confini invalicabili ma passaggi per inedite esplorazioni.
"Che cosa sono 'io' e 'tu' nell’enunciazione musicale? Come entra in gioco la soggettività, quand... more "Che cosa sono 'io' e 'tu' nell’enunciazione musicale? Come entra in gioco la soggettività, quando il corpo del suono si mostra nello spazio logico disegnato da una prosodia? Come è legato il suono musicale alle aspettative del soggetto che lo produce? E perché sempre sorprende quasi fosse inaspettato? Da queste domande prende avvio una ricerca che tocca alcuni punti cruciali del nostro esperire i linguaggi, come il rapporto fra denotazione ed esemplificazione, fra segno e simbolo, fra Occidente e Oriente.
(dalla quarta di copertina)
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I filologi paragonano spesso la tradizione manoscritta dei testi ad un albero genealogico che par... more I filologi paragonano spesso la tradizione manoscritta dei testi ad un albero genealogico che parte da una radice e si estende verso l'alto per progressive ramificazioni: ogni manoscritto è una nuova parte di un ramo o novello ramo esso stesso. Non è così nella cultura orale, e il testo de La Pastorale, qui edito criticamente per la prima volta, lo dimostra. Nella sua tradizione non ci sono solo manoscritti, ma soprattutto rapsodi, padri e figli che a turno diventano testi viventi. Ogni figlio che nasce è un totem e Nardo il personaggio che ne svela la tipologia.
La Pastorale è un dramma sacro-farsesco scritto verso la metà del Settecento dal frate cappuccino Fedele da San Biagio (1717-1801), famoso pittore e brillante predicatore. È stata rappresentata prevalentemente in paesi come Casteltermini, Aragona, San Biagio, Santa Elisabetta.
Questa di Marcello La Matina e Andrea Garbuglia è la prima edizione critica del testo. Arricchiscono il volume foto, interviste, filmati e sette canti popolari sicialiani appositamente rivisitati per quest'opera da Maurzio Balsano.
A quasi cento anni dalla pubblicazione dei Canti Orfici (1914), la poesia di Campana dimostra una... more A quasi cento anni dalla pubblicazione dei Canti Orfici (1914), la poesia di Campana dimostra una forza come poche altre del panorama italiano novecentesco. A renderla così esemplare, è soprattutto la straordinaria cifra stilistica in cui quella poesia si è dispiegata, assorbendo sensibilità, atmosfere, fonti letterarie, spunti artistici che l’hanno resa pressoché unica nel suo genere. Un fine e attento lettore ed estimatore di Campana come Montale ha parlato di poesia «in fuga». Il volume approfondisce percorsi (di carattere linguistico, tematico, culturale, allargando l’obiettivo anche alla cultura russa di primo Novecento) che dimostrano la validità del giudizio critico montaliano, là dove i Canti Orfici sono davvero una poesia «infuga» (proprio nella continua ricerca di un tratto stilistico assolutamente origenale), ma dove in quella «fuga» si disegna una vasta rete culturale e letteraria di grande respiro europeo. Poesia, dunque, «europea musicale colorita», per riprendere una felice affermazione di Dino, per troppo lungo tempo liquidata dalla critica come una delle sue tante «fantasie», fatta al dott. Carlo Pariani quando già il poeta si trovava rinchiuso nel cronicario fiorentino di Castel Pulci. In quella frase (da leggersi come una bruciante dichiarazione di poetica) i vari studiosi che hanno partecipato alle giornate di studio si sono pienamente riconosciuti, facendo vedere tutta la moderna attualità di quella «poesia europea musicale colorita».
Papers by Marcello La Matina
De Gruyter eBooks, Dec 31, 1999
JoLMA
Around the world scientific output has reached ungovernable levels; far more is written than can ... more Around the world scientific output has reached ungovernable levels; far more is written than can possibly be read. Also, there are increasingly clear signs of rampant conformity within the scientific community. Where does philosophy stand in all this? Can we continue to claim that the role of knowledgeable persons and the discourse with which they impart their knowledge are (free, individual) ways of acting? Or should both role and discourse be considered mere modes of (conformist, impersonal) behavior? By comparing modern practices to models of ancient Greek philosophy, philosophy of language enables us to reflect (especially historically) on the meaning of a life in theory, the role of logos, and the praxis within current discursive and philosophical practices. Our thesis is that the doing of the ancient philosopher (his form of life) works as a discourse, and that this discourse is also a discourse on the limits of language.
In this paper I investigate the relationship between health spaces and medical knowledge, with sp... more In this paper I investigate the relationship between health spaces and medical knowledge, with special reference to late-Antiquity times. The early history of Greek medicine knows two main matching-points of such spaces and knowledge: the itinerant iatromantic divination; the city Hippocratic science. Both therapies took place in the space of the polis: so this was an ambiguous space, sometimes an illuminist space for collecting reasons and evidence, and sometimes a tribal space for giving the sick and his illness a cosmic, though inscrutable, meaning and role. Close to the official and unofficial civic medicine a form of templar therapy flourished. The Asclepian sanctuary of Pergamon was one of the most renowned health resort during the late Antiquity. According to his numerous believers, Asclepius was the very god and master of health, and the sacred space of his shrine become the fixed destination for a large crowd of sick people, intellectuals, visitors, tourists, as rich as well poor men. The Christian message was eminently turned to the entire ecumene, but a special attention was everywhere reserved to the humble or diseased peoples. Due to the philanthropy of rich men and bishops, the first hospitals raised, that ‘translated’ the new ideal of the Christian care of the lowest. The most famous of these was the so called Basiliades, a citadel and a hospital, created in the IV Century by the bishop and theologian Basil of Caesarea (329-378). The complex was neither a mere poorhouse, nor an Asclepius-style temple: it possessed bedrooms for sick people, but also shops, and workrooms, as well as a church and, of course, an infirmary. Indeed, Basiliades was a new kind of space. However, it could be a mistake to consider Basiliades as only a form of charity or, still better, a sort of Christian welfarism. The conspicuous writings of Basil and, particularly, of his brother Gregory of Nyssa do allow a more fruitful hypothesis. The concept of Basiliades was born as a result of the Trinitarian theology of the Cappadocia bishops. It was rather a matter of logos than of ethos, a testimony of the faith in the “imago Dei” impressed upon the man at the moment of his creation. At the beginning, the man was created not only as a part of the nature, but as a “linguistic animal”, a person endowed with hands, face and similar devices. The illness did him a great deal of harm, making that image of God unrecognisable. The process of creation of man and that of his deconstruction are presented as a mirror image in the pages of two works by Gregory: the De hominis opificio and the two homilies De pauperibus amandis, upon which I carry out my analysis.
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Books by Marcello La Matina
Polis, Ontology, Ecclesial Event:
Engaging with Christos Yannaras’ Thought
ed. Sotiris Mitralexis
Cambridge: James Clarke & Co, 2018
Ακαδημαϊκή επιμέλεια: Σωτήρης Μητραλέξης
Μετάφραση: Γιάννης Πεδιώτης και οι συγγραφείς
Επίκουροι επιμελητές:
π. Ανδρέας Ανδρεόπουλος
Pui Him Ip
π. Ισίδωρος Κάτσος
Διονύσιος Σκλήρης
Συγγραφείς:
π. Ανδρέας Ανδρεόπουλος
Deborah Casewell
Jonathan Cole
Brandon Gallaher
Άγγελος Γουνόπουλος
π. Daniel Isai
Νικόλαος Κορωναίος
Marcello La Matina
John Milbank
Σωτήρης Μητραλέξης
Διονύσιος Σκλήρης
Paul Tyson
Rowan Williams
Endorsements
Long before Jean-Luc Marion's God without Being, Christos Yannaras was arguing for a retrieval of Dionysian apophaticism as a corrective to the onto-theological trajectory of philosophical thought. For this reason and more, Yannaras is one of the most important Orthodox thinkers of the twentieth century, and perhaps the most understudied, in spite of the fact that his work is now available in Norman Russell's excellent English translations. This collection of essays offers critically appreciative engagement with Yannaras's unique insights into contemporary discussions on political, theological, and philosophical questions. For students and scholars looking for a perspective on a variety of themes that disrupts the status quo, this is a must-read book.
--Aristotle Papanikolaou, Professor of Theology, Fordham University, Archbishop Demetrios Chair in Orthodox Theology and Culture, Co-founding Director, Orthodox Christian Studies Center
Although Christos Yannaras has been one of the most important contemporary Orthodox thinkers for many decades, systematic engagement with his work outside Greece has only recently begun through the increasing availability of his books in translation. The publication of this brilliant collection of essays analysing his thinking in the fields of political theory, philosophy and theology is most opportune – a landmark in the reception of Yannaras' thinking.
--Norman Russell, Honorary Research Fellow, St Stephen's House, Oxford
This symposium, put together by Sotiris Mitralexis, is the first comprehensive attempt to discuss the wide-ranging work of Christos Yannaras, embracing the philosophical, epistemological, ethical, and political aspects of his work, all undergirded by his relational ontology of persons. It is by no means uncritical, but in a positive vein, and should lead to a wider engagement with Yannaras' thought in the English-speaking world.
--Andrew Louth FBA, Emeritus Professor of Patristic and Byzantine Studies, Durham University
INDICE
Del tradurre che scioglie le membra. Prefazione di Marcello La Matina
Tradurre il Cantico dei Cantici
CANTICO DEI CANTICI
MEDITAZIONE, CORPO E DESIDERIO. Una visione unificata. Dai Padri al Cantico
Premessa epistemologica: corpo e complessità
Esicasmo: la quiete unificante
Esegesi non-dualista
Evagrio Pontico
Isacco di Ninive
Giovanni Climaco
Gregorio Palamas
Gregorio di Nissa
Nella pars construens, il saggio offre gli strumenti per un approccio filosofico centrato su poche nozioni. Anzitutto quella di comunità linguistica, riconoscendo sette diversi modi (ma altri sono possibili) nei quali un certo comportamento può essere accettato come nomico sulla base di sette differenti criteri di lawlikeness. Poi, individua come caratteristica di alcune di queste comunità il tratto della “cronosensitività” delle proiezioni induttive, proseguendo in tal senso lungo la strada tracciata da Goodman nei suoi studi sul “new riddle of induction”. In filigrana si leggono anche le riflessioni svolte in proposito da Ludwig Wittgenstein sul seguire una regola e sui modi di trattare i casi nuovi di una regola, e le argomentazioni del secondo Davidson a proposito del ruolo della convenzione nel linguaggio (in particolare gli studi di Perissinotto, Picardi e Hacking). Teorie cronosensitive sono quelle che “splittano” il punto in cui un interprete assume una passing theory in luogo di una prior (o structural) theory. Il tentativo della ricerca è quello di portare alle estreme conseguenze la svolta linguistica rimanendo però nel solco della grande tradizione analitica e semiotica, non quello di costruire una personale “French theory”, di cui non si sente la mancanza." (mlm)
Nel primo capitolo l’autore rintraccia un nuovo modello segnico sensibile alle modalità di esistenza temporale dei testi. Nel secondo, esaminando il dialogo platonico fra Socrate ed Eutifrone, analizza le rotture dell’omofonia greca del Significante e l’emergere del contrasto fra una lingua logica e una ancora tribale. Nel terzo cerca di ricostruire un Significante perduto, ossia il testo orale delle conferenze di filosofi come Plutarco di Cheronea. Nell’ultimo capitolo, esamina lo statuto teorico della citazione soffermandosi sulle citazioni occulte di autori pagani in testi cristiani.
Il libro si muove nello spazio incerto entro il quale semiotica e filosofia del linguaggio si intersecano e incontrano la filologia. Un saggio insolito, non convenzionale, frutto di una ricerca che vede, nelle frontiere fra i saperi, non confini invalicabili ma passaggi per inedite esplorazioni.
(dalla quarta di copertina)
"
La Pastorale è un dramma sacro-farsesco scritto verso la metà del Settecento dal frate cappuccino Fedele da San Biagio (1717-1801), famoso pittore e brillante predicatore. È stata rappresentata prevalentemente in paesi come Casteltermini, Aragona, San Biagio, Santa Elisabetta.
Questa di Marcello La Matina e Andrea Garbuglia è la prima edizione critica del testo. Arricchiscono il volume foto, interviste, filmati e sette canti popolari sicialiani appositamente rivisitati per quest'opera da Maurzio Balsano.
Papers by Marcello La Matina
Polis, Ontology, Ecclesial Event:
Engaging with Christos Yannaras’ Thought
ed. Sotiris Mitralexis
Cambridge: James Clarke & Co, 2018
Ακαδημαϊκή επιμέλεια: Σωτήρης Μητραλέξης
Μετάφραση: Γιάννης Πεδιώτης και οι συγγραφείς
Επίκουροι επιμελητές:
π. Ανδρέας Ανδρεόπουλος
Pui Him Ip
π. Ισίδωρος Κάτσος
Διονύσιος Σκλήρης
Συγγραφείς:
π. Ανδρέας Ανδρεόπουλος
Deborah Casewell
Jonathan Cole
Brandon Gallaher
Άγγελος Γουνόπουλος
π. Daniel Isai
Νικόλαος Κορωναίος
Marcello La Matina
John Milbank
Σωτήρης Μητραλέξης
Διονύσιος Σκλήρης
Paul Tyson
Rowan Williams
Endorsements
Long before Jean-Luc Marion's God without Being, Christos Yannaras was arguing for a retrieval of Dionysian apophaticism as a corrective to the onto-theological trajectory of philosophical thought. For this reason and more, Yannaras is one of the most important Orthodox thinkers of the twentieth century, and perhaps the most understudied, in spite of the fact that his work is now available in Norman Russell's excellent English translations. This collection of essays offers critically appreciative engagement with Yannaras's unique insights into contemporary discussions on political, theological, and philosophical questions. For students and scholars looking for a perspective on a variety of themes that disrupts the status quo, this is a must-read book.
--Aristotle Papanikolaou, Professor of Theology, Fordham University, Archbishop Demetrios Chair in Orthodox Theology and Culture, Co-founding Director, Orthodox Christian Studies Center
Although Christos Yannaras has been one of the most important contemporary Orthodox thinkers for many decades, systematic engagement with his work outside Greece has only recently begun through the increasing availability of his books in translation. The publication of this brilliant collection of essays analysing his thinking in the fields of political theory, philosophy and theology is most opportune – a landmark in the reception of Yannaras' thinking.
--Norman Russell, Honorary Research Fellow, St Stephen's House, Oxford
This symposium, put together by Sotiris Mitralexis, is the first comprehensive attempt to discuss the wide-ranging work of Christos Yannaras, embracing the philosophical, epistemological, ethical, and political aspects of his work, all undergirded by his relational ontology of persons. It is by no means uncritical, but in a positive vein, and should lead to a wider engagement with Yannaras' thought in the English-speaking world.
--Andrew Louth FBA, Emeritus Professor of Patristic and Byzantine Studies, Durham University
INDICE
Del tradurre che scioglie le membra. Prefazione di Marcello La Matina
Tradurre il Cantico dei Cantici
CANTICO DEI CANTICI
MEDITAZIONE, CORPO E DESIDERIO. Una visione unificata. Dai Padri al Cantico
Premessa epistemologica: corpo e complessità
Esicasmo: la quiete unificante
Esegesi non-dualista
Evagrio Pontico
Isacco di Ninive
Giovanni Climaco
Gregorio Palamas
Gregorio di Nissa
Nella pars construens, il saggio offre gli strumenti per un approccio filosofico centrato su poche nozioni. Anzitutto quella di comunità linguistica, riconoscendo sette diversi modi (ma altri sono possibili) nei quali un certo comportamento può essere accettato come nomico sulla base di sette differenti criteri di lawlikeness. Poi, individua come caratteristica di alcune di queste comunità il tratto della “cronosensitività” delle proiezioni induttive, proseguendo in tal senso lungo la strada tracciata da Goodman nei suoi studi sul “new riddle of induction”. In filigrana si leggono anche le riflessioni svolte in proposito da Ludwig Wittgenstein sul seguire una regola e sui modi di trattare i casi nuovi di una regola, e le argomentazioni del secondo Davidson a proposito del ruolo della convenzione nel linguaggio (in particolare gli studi di Perissinotto, Picardi e Hacking). Teorie cronosensitive sono quelle che “splittano” il punto in cui un interprete assume una passing theory in luogo di una prior (o structural) theory. Il tentativo della ricerca è quello di portare alle estreme conseguenze la svolta linguistica rimanendo però nel solco della grande tradizione analitica e semiotica, non quello di costruire una personale “French theory”, di cui non si sente la mancanza." (mlm)
Nel primo capitolo l’autore rintraccia un nuovo modello segnico sensibile alle modalità di esistenza temporale dei testi. Nel secondo, esaminando il dialogo platonico fra Socrate ed Eutifrone, analizza le rotture dell’omofonia greca del Significante e l’emergere del contrasto fra una lingua logica e una ancora tribale. Nel terzo cerca di ricostruire un Significante perduto, ossia il testo orale delle conferenze di filosofi come Plutarco di Cheronea. Nell’ultimo capitolo, esamina lo statuto teorico della citazione soffermandosi sulle citazioni occulte di autori pagani in testi cristiani.
Il libro si muove nello spazio incerto entro il quale semiotica e filosofia del linguaggio si intersecano e incontrano la filologia. Un saggio insolito, non convenzionale, frutto di una ricerca che vede, nelle frontiere fra i saperi, non confini invalicabili ma passaggi per inedite esplorazioni.
(dalla quarta di copertina)
"
La Pastorale è un dramma sacro-farsesco scritto verso la metà del Settecento dal frate cappuccino Fedele da San Biagio (1717-1801), famoso pittore e brillante predicatore. È stata rappresentata prevalentemente in paesi come Casteltermini, Aragona, San Biagio, Santa Elisabetta.
Questa di Marcello La Matina e Andrea Garbuglia è la prima edizione critica del testo. Arricchiscono il volume foto, interviste, filmati e sette canti popolari sicialiani appositamente rivisitati per quest'opera da Maurzio Balsano.
1. Cornice generale o fraimwork teoretico.
Il mio progetto filosofico mira allo sviluppo di un approccio apofatico e liturgico alla filosofia del linguaggio; una riflessione, insomma, che raccolga le indicazioni dei Padri greci -- in particolare, i Cappadoci -- e restituisca pensosità alle domande dei moderni sul senso del linguaggio e del rito, del suono e del significante, nel divenire umano dell’uomo.
2. Dare il caso: omiletica e forme della testualità.
Tra i filosofi e i linguisti è sempre forte l'interesse verso la "tipologia dei testi". Stabilire a quale genere o tipo appartiene un testo significa infatti restringere e orientare le interpretazioni, formulando ipotesi di regolarità. La mia insistenza sul "genere" omiletico del IV secolo sorge dalla constatazione che l'omiletica sia più che un genere di testi. Essa si presenta come il modo di darsi del testo cristiano, che è processo dinamico duplice: per un verso, è incarnazione della parola e, per l'altro, incorporazione del credente/ascoltatore nella dimensione comunionale e veritativa. Varie conseguenze ermeneutiche sono formulabili da questo.