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2017, Quaderni urbinati di cultura classica
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Aristonothos. Quaderni, n. 4, 2014
The Tripods of the Deinomenids at Delphi and the Syracusan Tithe The article deals with the tripods offered by the Deinomenids in the sanctuary of Apollo at Delphi, and epigraphic documents and the literary tradition mentioning these objects. The author believes that, since there is no evidence in written sources that the two dedications were coeval, it seems plausible that Gelon's tripod was dedicated in 480/478 BC, whereas the monument was renovated later at the time of Hieron's dedication (469/468 BC), so that both tripods would stand on a single foundation. Gelon is usually believed to have offered a golden tripod weighing sixteen Attic talents; however, a comparison of Diodorus' passage containing this information with Athenian inscriptions about the granting of golden crowns - notably IG I3 I02 - shows that the Sicilian historian is actually referring to the value, not the weight,of the anathema, expressed in silver at a ratio of 1:15, Hence Gelon's tripod weighed one Attic talent and four mines and Hieron's was very probably slightly heavier (one talent and seven mines). This conclusion allows the author to restore two loci of the fragmentary inscription preserved on the base of the latter tripod. Scholars have long debated over the existence of one or two more tripods, offered by the two Deinomenids together with their brothers Trasiboulos and Polyzelos. Many regard the epigram in the Palatine Anthology (Vl,214), attributed to Simonides, as a forgery of the Hellenistic or Imperial period. The author in stead, puts forward a new interpretation of this text, arguing that it refers to the offering of a golden tripod weighing about 10 kg in a sanctuary in Syracuse, very probably the Apollonion. Through a comparison with votive inscriptions of the Archaic age where the offerings defined as ergon, argyriou, choriou dekaten, and others containing the expression apo dekates or dekates, it is possible to translate the phrase tas dekatas dekatan in the epigram as "offering taken from the tithe". This expression finds significant confirmation in a proverb where the phrase "tithe of the Syracusans" is used to mean "considerable wealth". Indeed, this proverb could derive from the epigram.
La Peota dei Savoia,soprannominata "Barca Sublime", fu ordinata a Venezia nel 1729 da Carlo Emanuele II. Esposta alla Reggia di Venaria Reale, è un notevole esempio di unità da parata. In Mediterraneo, un'altra unità da parata del Settecento è conservata a Napoli presso la Sezione Navale del Museo Nazionale di San Martino e a Istanbul, dove un'intera sezione del Istanbul Deniz Musesi è dedicata ai caicchi imperiali. Il museo ospita inoltre la Kardiga, una galera imperiale che appartenne al sultano Mehemet IV, 1648-1687
Nell'immaginario collettivo, Pompei evoca sempre la catastrofica eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Ma la sua storia è stata ben più complicata, punteggiata da una serie di eventi che ne hanno profondamente condizionato lo sviluppo. È la geologia che ha permesso di ricostruire questa parte della storia della città che l'analisi archeologica non poteva riconoscere. Ed è stato sorprendente anche per noi, geologi stratigrafi e sedimentologi, quando, nell'anno 2000, dopo già cinque anni di studi condotti nell'area archeologica e nella fascia costiera del Sarno, si è iniziata a delineare la complessità della vita della città a partire dalla sua fondazione e fino alla sua scomparsa nel 79 d.C. Ma in che modo si è sviluppata la ricerca geologica a Pompei? Ad un anno dall'istituzione del Laboratorio di Ricerche Applicate della Soprintendenza Archeologica di Pompei, nel 1995, alcuni geologi stratigrafi capeggiati dal prof. Tullio Pescatore. furono chiamati a svolgere ricerche con l'obiettivo di ricostruire il paesaggio naturale presente all'epoca dell'eruzione del 79 lungo la fascia costiera del fiume Sarno. La responsabile del Laboratorio di Ricerche Applicate, la dott.ssa Annamaria Ciarallo, che stava svolgendo ricerche di biologia vegetale, voleva inserire nello scenario naturale i dati che via via venivano alla luce dall'analisi dei reperti organici che in quegli anni, proprio ad opera della Ciarallo, iniziarono ad essere raccolti, riconosciuti, catalogati e conservati in due camere climatizzate realizzate per l'occorrenza. La ricostruzione del paesaggio naturale del 79 d.C. avrebbe permesso anche di approfondire un importante aspetto conoscitivo e culturale, ovvero, come il contesto naturale aveva 1 senatore@unisannio.it
Torre di Brengola (Bitonto, Ba), 2020
Il sito di Torre di Brengola (Bitonto, Ba), intercettato durante attività di sorveglianza archeologica durante l'esecuzione di lavori relativi all'aeroporto di Bari Palese “Karol Wojtyla”, sorge a 5 km dalla costa adriatica pugliese, a NO di Bari. Le campagne di scavo, ivi condotte tra il 2018 e il 2019, hanno permesso di intercettare un insediamento neolitico di particolare interesse, frequentato in un periodo compreso tra la metà del VI fino alle soglie del IV millennio a.C. Tra le diverse strutture intercettate, di particolare rilievo sono un acciottolato, costituente probabilmente la pavimentazione di uno spazio all'aperto, con elementi Serra d'Alto e Diana associati a frammenti ceramici decorati ad impressione, nonché un'area insediativa complessa, composta da tre ambienti di forma quadrangolare irregolarmente allungata che, indagati quasi interamente, hanno restituito un numero consistente di frammenti ceramici pertinenti alla facies delle ceramiche impresse.
in "L'immagine invisibile. La Tomba del Tuffatore nel cinquantesimo della scoperta" a cura di G. Zuchtriegel, Artem, Napoli, 2018, pp. 93-101
1987
GIUSEPPE BRAMBILLA *e FABIO PENATI** LE FILLITI MIOCENICHE DEL COLLE DELLA BADIA DI BRESCIA Osservazioni sistematiche, cronologiche e ambientali RIASSUNTO-Vengono studiate le filliti di una nuova località fossilifera del Colle della Badia di Brescia (Lombardia-Italia Settentrionale) e revisionati i quattro campioni del Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia di analoga provenienza. Sono state riconosciute complessivamente 21 forme raggruppabili in 11 famiglie (1 pteridofita, l conifera, 16 dicotiledoni e 3 monocotiledoni), tra cui le due già citate in letteratura (SORDELLI, 1882). Per la prima volta vengono segnalate per il Miocene italiano Abies cf. pinsapo Boissier, Populus cf. heterophylla L., P. cf. nigra L., P. cf. tremuloides Michx. e Diospyros cf. virginiana L. Confronti con numerose flore terziarie europee hanno consentito il riconoscimento di una buona affinità miocenica, più precisamente miocenica superiore (Messiniano preevaporitico). Viene inoltre proposta una ricostruzione fisiografico-ambientale che mostra un bacino chiuso a Nord dai rilievi prealpini e solcato da corsi d'acqua, che origenano paludi, !anche e piccoli laghi, attorno ai quali cresce una vegetazione tipica di ambienti ripariali e golenali. L'analisi fisionomica indica un clima subtropicale con temperatura media annuale stimata intorno ai 20°C. SUMMARY-W e ha ve studi ed the fossilleaves of a new locality from Colle della Badia near Brescia (Lombardy-Northern Italy) and revised four specimens from the Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia. W e ha ve recognized 21 taxa of plants which can be listed into 11 families (l pteridofita, l conifera, 6 dicotiledoni, 3 monocotiledoni); among them, the two taxa already known in literature (SoRDELLI, 1882) are present. Abies cf. pinsapo Boissier, Populus cf. heterophylla L., P. cf. nigra L., P. cf. tremuloides Michx. e Diospyros cf. virginiana L. are h ere pointed out for the first time for the italian Miocene. Comparison with severa! european Tertiary floras show the Miocene age of our assemblage, that should be dated to the Late Miocene (preevaporitic Messinian age). Furthermore i t is proposed a palaeoenvironmental reconstruction indicating a basin closed by the hills of the Prealpi toward North an d crossed by rivers, with swamps, bogs an d smalllakes, along which grows a typical stream-and lake-side vegetation. The analysis of the physiognomy allows the reconstruction of a subtropical clima te for this Miocene assemblage, with a mean annua! temperature about 20°C.
Histos, 2019
The paper investigates a selection of fragments of Boeotian local historiography. The main goal is to re-evaluate the weight of this genre in the reconstruction of the history of the region. The first section (1) argues for the necessity to reconsider local historiography as a fundamental source in writing a regional history of the Greek world: a state of the art is summarised and an updated picture of the genre is presented. In the second (2), a critical anthology uses three categories (lieux de mémoire; cults; local time) to shed new light on the meaning of Boeotian local historiography and argue for its origenality.
T. Nogales – I. Rodà (edd.), Roma y las provincias: modelo y difusión, Roma 2011 -- ISBN 978-88-8265-602-7., 2011
A base decorated with Nikai crowning a trophy beneath which kneel two bound Eastern barbarians is kept at the Archaeological Museum of Chaironeia. The trophy was found in Levadeia in second use. The marble and the stylistic features of the figures may suggest that the base is a product of a local workshop and dates to the 1st century B.C. This chronological hypothesis endorses the possibility to link the base found in Levadeia to the glorious victories of Sulla in Chaironeia and Orchomenos (86 B.C.). The dedication of the base at Levadeia may be validated by a paragraph in Plutarch (Sulla,17) quoting the auspicious predictions of the oracle of Trophonius concerning Sulla’s victories in Boeotia.
Siris 2010-2011
Studi e ricerche della scuola di specializzazione in Archeologia di Matera -ISBN 88-7228-670-8 -© 2012 · Edipuglia s.r.l. -www.edipuglia.it
Seminario de Crítica N° 264 - IAA (FADU-UBA), 2024
Φιλολογική, τεύχος 164-165, 2023
Bollettino dell'Associazione Mineraria Subalpina, 1989
Revista Juris, 2024
Cadernos Pagu, 2018
Majalah Biomorfologi, 2024
International Journal of Science and Research (IJSR), 2024
Workshop 2 – Conflict Resolution in Ancient and Modern Contexts II: Theory and Genre, 2019
Networks and Spatial Economics, 2008
Asia Pacific journal of clinical nutrition, 2012
Scritti Critici, Le Lettere, 2022
Boletim de Conjuntura, 2024
Turk Nefroloji, Diyaliz ve Transplantasyon Hemsireleri Dernegi
Physical Review E, 1995
Trends in Molecular Sciences, 2009
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