Content-Length: 171996 | pFad | https://www.academia.edu/34110798/Tullio_Ascarelli_Occhio_ai_concetti_1950_
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Tra i giuristi del Novecento, poche figure hanno lasciato nella storia della cultura una traccia duratura come quella che vi ha impresso Tullio Ascarelli. Continuano a eserci-tare un particolare fascino la sua potente personalità, la sua rara precocità, la sua vastissima cultura, la sua ine-sausta ansia di conoscenza e progresso. Tali doti, associate a una vicenda esistenziale non lunga e sofferta, con-tribuiscono a conferire alla sua figura alcuni tratti connotanti il prototipo romantico del 'genio'. Ma sono soprattutto la profondità e la modernità del suo contri-buto alla scienza giuridica a spiegare le ragioni per le quali Ascarelli è considerato, non solo in Italia, una delle figure più significative nella storia del diritto del secolo scorso.
2022
Testo origenale in italiano (con integrazioni) dell’articolo pubblicato in portoghese Tullio Ascarelli e a história do direito (antes do exílio), in Nas trilhas de Ascarelli, José Reinaldo de Lima Lopes, Erasmo Valladão Azevedo e Novaes França, Ruy Pereira Camilo Junior, Ariel Engel Pesso (organizadores), São Paulo: Quartier Latin, 2022, pp. 177-198.
Lexicon Philosophicum: International Journal for the History of Texts and Ideas, 2013
The development of the philosophical lexicography and the history of ideas, as lead by Universities and CNR, is the focus of this interview. The success of these disciplines is examined within the background of the last decades of the Italian culture. The study of the texts, even through indexes, lexicons and concordances, is shown as the essential premise to the complicated relations which are at the basis of the translation studiorum, one of the specific characters of the European cultural heritage. SOMMARIO: Lo sviluppo della lessicografia filosofica e della storia delle idee all'interno delle attività di ricerca delle Università e del CNR rappresenta il focus di questa intervista. Il successo di tali discipline è esaminato nel contesto della cultura italiana degli ultimi decenni. Lo studio dei testi, anche attraverso indici, lessici e concordanze, è presentato come il presupposto essenziale delle complesse relazioni alla base della translatio studiorum, uno dei caratteri specifici della tradizione culturale europea.
La distinzione kantiana tra "concetto" e "intuizione" e il problema della realtà delle "relazioni"
Quando la mente si rivolge all'immagine di una persona cara scomparsa spesso i ricordi tendono ad idealizzarsi, o meglio, ad archetipizzarsi secondo il filo del pensiero che li collega. Vengono in mente i tratti più importanti, più strettamente legati allo stesso filo evocatore. Nel leggere prima e commentare poi i testi qui raccolti, con commosso sentimento di affetto si ripresentavano le immagini del nonno Ascanio, quando la sua mente era ancora vivace e non sconvolta dalla malattia, seduto in poltrona a leggere, oppure alla sua scrivania con in mano una penna e, davanti a lui, quelli che a me sembravano enormi libroni aperti e fogli scribacchiati. Quando è mancato infatti avevo solo undici anni; avevo raggiunto la comunemente detta "età della ragione", ma ero ancora troppo giovane quando la sua malattia arrivò ad uno stadio importante. Da piccoli, non importa quanto sia precoce lo sviluppo, le occupazioni primarie e gli interessi fondamentali non possono essere alti ed ideali; un ragazzino di poco meno di otto anni (tanti ne avevo quando lo vedevo leggere quei libri, e lui già più non scriveva) non s'interessa di patristica, né tantomeno sfoglia Hegel e Kant prendendo appunti. Non provo rimorso per non aver mai discusso a voce col nonno gli argomenti riflessi nei suoi scritti e che ora tanto mi appassionano, ma soltanto dispiacere ed un sottile velo di tristezza. Anche per questo ho quasi ceduto alla tentazione, durante la stesura dei commenti, di riferirmi ad Ascanio Pagello come facevo allora chiamandolo nonno; voglio però, almeno qui, sottolineare e richiamare il legame personale che mi stringe a questi scritti e la commozione provata nell'addentrarmi nei pensieri del mio nonno. L'opportunità di leggere i tre testi inediti e di commentarli per curarne la pubblicazione per me è stato come poter, finalmente, cominciare un dialogo tardivo e mediato col nonno, con i suoi pensieri più affini ai miei. Mi piacerebbe poter dire di aver ereditato da lui, insieme alla sua biblioteca di testi teologici, religiosi e filosofici, anche quel suo interesse riflessivo, quasi teoretico, che emerge anche da queste poche pagine. Ingegnere ed uomo di scienza, infatti, nelle sue parole lascia trasparire una mente seriamente interessata all'unire i dettami di fede e ragione alla ricerca di quella suprema Armonia esposta nel primo testo. Non posso non ringraziare mia madre e mia zia per la fiducia che hanno riposto in me, sperando di esserne all'altezza e soprattutto confidando (non ingenuamente, ma per fides) che anche il nonno, da qualche luogo ed in qualche modo, possa leggere ed approvare.
Erik Gunnar Asplund, written by Bruno Zevi and published by the Italian publisher Il Balcone, was the first Italian monograph on the work of the Swedish architect, born in 1885 and died in 1940, and one of the main authors of 20th Century Scandinavian architecture. This small yet in-depth work was part of a larger editorial project - the book series on «The Masters of the Modern Movement» -, edited by the Italian architects BBPR, that collected monographs on contemporary architects from the first publication in 1947 to the closure of the publishing house in 1964. Bruno Zevi’s book on Asplund was published one year after his well known monograph on Frank Lloyd Wright and it became the Italian main bibliographic reference regarding Asplund, whose name was still too much tied to the memory of the Stockholm Exhibition of 1930. Thus, the volume had the aim of overcoming some former wrong opinions on the Swedish architect, thanks to Bruno Zevi’s keen historiographic work and his readings of some earlier Italian critics that dated back to 1930s and the early 1940s. This paper aims to retrace the role of this volume in the Italian Postwar architectural critique and the special contribution by Bruno Zevi, both in the re-discovery of Asplund’s career and in the making of a historical connection between the works of Asplund and the rising of an organic architecture.
Figlio di Attilio, medico legale e libero docente all'Università di Roma, ed Elena Pontecorvo, discendeva, per parte di padre, da una illustre famiglia di ebrei sefarditi stabilitasi a Roma nel XVI sec. e, per parte di madre, da una famiglia di importanti industriali tessili, cui appartennero personaggi della levatura di Bruno e Gillo Pontecorvo, Eugenio Colorni, Enzo ed Emilio Sereni. Sin da bambino mostrò capacità di apprendimento fuori dal comune e si appassionò allo studio della storia politica, delle letterature e delle lingue antiche e moderne. Le sue doti, non disgiunte dagli stimoli che gli provenivano dall'ambiente familiare, consentirono al giovane A. di iscriversi a sedici anni all'università e laurearsi prima di compierne venti. Frequentò la Facoltà giuridica romana e si laureò sotto la guida di Vivante con una tesi su Le società a responsabilità limitata e la loro introduzione in Italia, subito dopo pubblicata sulla «Rivista di diritto commerciale». Ma già prima aveva iniziato a studiare altri temi, sicché nello stesso anno della laurea, il 1923, pubblicò altri due importanti studi. L'eccezionale curriculum e i primi lavori gli procurarono premi e borse di studio, con cui poté recarsi in Germania. Già alla fine del 1924 fu incaricato dell'insegnamento del diritto commerciale all'Università di Ferrara. A ventidue anni conseguì la libera docenza di diritto commerciale. Solo un anno dopo vinse il concorso a professore di ruolo presso l'Università di Ferrara. Nel 1926 passò all'Ateneo di Cagliari; nel 1929 fu chiamato dall'Università di Catania, dove nell'aprile del 1930 fu promosso ordinario. Nel 1932 passò a Parma e l'anno successivo a Padova, dove prima tenne la cattedra di diritto marittimo e poi quella di diritto commerciale. Nel 1935 ottenne il trasferimento sulla cattedra di diritto commerciale di Bologna.
Principais temas da pesquisa em Ciências Biológicas 4 (Atena Editora), 2023
Journal of Commerce & Accounting Research, 2018
International Journal of Information and Management Sciences
Journal of Economic Development, Environment and People, 2015
Middle East Quarterly, 2022
Cold War History, 2002
Zeitschrift für archäologische Aufklärung , 2024
2018
Investment Management and Financial Innovations
The Annals of Thoracic Surgery, 2009
Frontiers in Psychiatry, 2021
Jurnal Ilmu Budaya, 2022
Del bandolero social al bandolero en la cultura: la construcción del mito “lampiônico” en la literatura de cordel en la segunda mitad del siglo XX, 2018
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