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(PDF) Biella e la sua provincia nel Settecento
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Biella e la sua provincia nel Settecento

Sul Biellese vi sono numerose testimonianze ben conosciute che coprono circa quattro secoli e mezzo: queste sono la cronaca di Giacomo Orsi del 1488, le relazioni di Giovanni Bernardino Porta del 1628 e dell’intendente Pietro Antonio Blanchiotti del 1755, ripresa ed integrata nel 1772, e la cronaca di Tommaso Mullatera del 1778. Inoltre, nel corso degli ultimi trent’anni sono state pubblicate importanti opere e saggi, che attraverso puntuali cronologie integrano tali testimonianze. Queste fonti, oltre a quelle archivistiche, ci permettono di ricostruire in modo chiaro l’evoluzione del territorio ben prima della sua erezione in provincia negli anni venti del Seicento e consentono di comprendere le ragioni della sua decadenza nel corso dell’età moderna, di come si trasformò il suo tessuto sociale e quello produttivo. Questo momento di transizione viene ben descritto da fonti ancora oggi inedite, anche se ben conosciute: i copialettere e i diari dell’abate Gromo di Ternengo. In conclusione si illustreranno alcune curiosità sulla pesca e l’ittiocoltura tra Sei e Ottocento nel Biellese.

Amici dell'Archivio di Stato di Torino Ciclo di conferenze sulle province sabaude di Antico Regime Biella e la sua provincia nel Settecento Conoscere per governare: la città e il territorio Conferenza del prof. Giorgio Dall’Oro mercoledì 7 giugno 2017, ore 16,45 sala conferenze dell'Archivio di Stato di Torino sede di piazza Castello 209 (ingresso da piazzetta Mollino 1, accanto al Teatro Regio) ASTo, Riunite, Catasto sabaudo, Allegato C, Biella, cartella 68, foglio D (1790), particolare Sul Biellese vi sono numerose testimonianze ben conosciute che coprono circa quattro secoli e mezzo: queste sono la cronaca di Giacomo Orsi del 1488, le relazioni di Giovanni Bernardino Porta del 1628 e dell’intendente Pietro Antonio Blanchiotti del 1755, ripresa ed integrata nel 1772, e la cronaca di Tommaso Mullatera del 1778. Inoltre, nel corso degli ultimi trent’anni sono state pubblicate importanti opere e saggi, che attraverso puntuali cronologie integrano tali testimonianze. Queste fonti, oltre a quelle archivistiche, ci permettono di ricostruire in modo chiaro l’evoluzione del territorio ben prima della sua erezione in provincia negli anni venti del Seicento e consentono di comprendere le ragioni della sua decadenza nel corso dell’età moderna, di come si trasformò il suo tessuto sociale e quello produttivo. Questo momento di transizione viene ben descritto da fonti ancora oggi inedite, anche se ben conosciute: i copialettere e i diari dell’abate Gromo di Ternengo. In conclusione si illustreranno alcune curiosità sulla pesca e l’ittiocoltura tra Sei e Ottocento nel Biellese.








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