Content-Length: 156344 | pFad | https://www.academia.edu/35546642/Antonio_Cicu_Il_diritto_di_famiglia_nello_Stato_fascista_1940_
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Il libro fa parte della collana "Storia d'Italia nel secolo ventesimo", promossa dall'Istituto nazionale per la storia del Movimento di liberazione in Italia. La precisazione non è superflua: infatti, in un progetto editoriale che prevede ben quattro volumi dedicati al ventennio fascista (cinque, in realtà, includendo quello sulla guerra 1940-43) e ne definisce la struttura per grandi tematiche (la politica estera, l'Italia del fascismo e quella dell'antifascismo, lo Stato), ciascun volume incorre nel rischio di muoversi in una logica molto interna alle questioni affrontate. La scelta, va da sé, è più che legittima, anche perché consente di esplorare alcuni aspetti della storia del fascismo con quello spessore analitico in genere (inevitabilmente) sacrificato nelle opere di sintesi. Ne deriva comunque la necessità, cui accenna nelle note introduttive lo stesso Marco Palla, di tenere presenti i molteplici raccordi e di completare la visione d'insieme con il rinvio ai saggi presenti in altri volumi della collana. Fatta questa premessa, va detto che il libro in questione offre una sistemazione storiografica importante sul tema cruciale dello Stato fascista: ne discute le fasi della nascita e dell'evoluzione nel corso degli anni, ricostruisce nel dettaglio i dispositivi legislativi, le componenti istituzionali, il ruolo del Partito nazionale fascista, gli effetti sull'articolazione complessiva del regime e della sua presenza nella società italiana. La delimitazione del campo di studio preso in considerazione è fissata dall'analisi dello Stato-partito, che connota la cornice tematica entro cui si soffermano i vari autori e al tempo stesso funge da perno interpretativo comune. «L'essenza dello Stato fascista-scrive Palla nel suo saggio-sta nella costruzione concreta di un regime misto e composito, di un tipo nuovo di Stato che è riassumibile nella formula interpretativa dello Stato-partito» (p. 6). La tesi di Alfredo Rocco, secondo la quale nel sistema fascista «il fatto ha preceduto la norma», può essere assunta a immagine esemplare del primato dell'azione e a chiave di lettura privilegiata del processo di «legittimazione giuridico-legislativa post factum» (p. 8) avviato dal regime. I contributi, muovendo da questi assunti, ne sviscerano i contenuti e i passaggi più significativi lungo alcune direzioni che intrecciano il versante istituzionale a quello delle ricadute sociali: il ruolo del partito (Palla, pp. 1-78), i mutamenti giuridico-istituzionali legati al rapporto controverso tra lo statuto albertino e la costituzione "materiale" (Enzo Fimiani, pp. 79-176), la concezione fascista dello stato sociale e gli interventi in materia di politica previdenziale (Fabio Bertini, pp. 177-313), il rapporto del regime con le autonomie locali (Luigi Ponziani, pp. 315-355), i meccanismi che portarono al perfezionamento dello Stato di polizia (Giovanni Verni, pp. 357-426). Tra le questioni più importanti discusse da Palla, il cui intervento condensa i risultati di una lunga frequentazione del tema, emerge quella relativa all'«impiantazione» dei fasci: la nascita del partito di massa è seguita nella sua rapidissima affermazione e nella sua suddivisione territoriale, con tabelle che danno conto del numero degli iscritti, della loro distribuzione geografica, dell'estrazione sociale. Ne escono confermati il radicamento del primo fascismo in alcune aree ben connotate e il ruolo trainante di alcune città di provincia (in Emilia, Lombardia, Triveneto, con diramazioni verso la Toscana e la Puglia nel Sud): qui l'affermazione del fascismo agrario si regge sull'«apporto sociale e il sostegno economico dei grandi proprietari, degli affittuari capitalisti che impiegano manodopera salariata e di altri strati intermedi» (p. 15); tra i coltivatori l'adesione fu raccolta soprattutto tra i disoccupati, anche in virtù dell'abile operazione gestita dal sindacato fascista che, una volta distrutta l'organizzazione avversaria, assunse il monopolio del collocamento di manodopera e ne fece un veicolo decisivo di reclutamento sociale (emblematico il caso di Ferrara). La riflessione sull'articolazione locale suggerita da Palla, che viene discussa ulteriormente nelle pagine di Ponziani dedicate all'espansione del controllo centrale sulla periferia, appare così necessaria
2019
Pubblicato in Aa. Vv., I PARADOSSI DEL DIRITTO. SAGGI IN OMAGGIO A ELIGIO RESTA, Edizioni Roma Tre, 2019 (qui la seconda bozza, e il saggio è il primo dopo la Premessa dei Curatori) - la versione definitiva dell'intero volume è in libero accesso e scaricabile in: http://romatrepress.uniroma3.it/ojs/index.php/resta/article/view/1892/1882
Il diritto del duce. Giustizia e repressione nell'Italia fascista, a cura di L. Lacchè, Roma, Donzelli, 2015, pp. XXXVIII-314, € 30,00 Nel processo di edificazione del regime fascista il discorso sulla giustizia ebbe un'indubbia valenza costituzionale. Ancorché la storiografia ne abbia a più riprese restituito un'immagine parziale e subordinata quale mero strumento della repressione del regime, il volume curato da Luigi Lacchè mostra come vi siano stati elementi di complessità tali da riconoscere alla giustizia fascista la dignità di «sistema integrato» che, legittimato sul piano teorico da ideologie e dottrine, mise in atto procedure giuridiche e istituzionali al contempo preventive e repressive. È compito dell'introduzione di Lacchè, Tra giustizia e repressione: i volti del regime fascista, tracciare il fil rouge che attraversa i tredici saggi che danno corpo al libro. Tre sono gli interrogativi cui si cerca di trovare risposta. Fu la repressione a prevalere sulla giustizia o vi fu compenetrazione sinergica? Il fascismo elaborò una propria teoria della giustizia in grado di produrre nuovi istituti e procedure? Vi fu continuità o rottura con il precedente periodo liberale? Fu una gran parte del ceto giuridico, scrive C. Storti (Lavoratori ribelli e giudici eversivi. Sciopero e licenziamento collettivo nella giurisprudenza di Cassazione tra 1900 e 1922) "quantunque non sempre orientata da pregiudizi ideologici o politici" a contribuire "a delineare la cornice giuridica dell'involuzione totalitaria, in nome dell'ordine, del controllo dello Stato sulla vita sociale e della soppressione delle seppur minime libertà civili e penali dell'età liberale". La «Rivoluzione spirituale fascista», invocata dal guardasigilli Alfredo Rocco, necessitava di una giustizia penale a sua immagine, in grado di cambiare «i connotati morali agli italiani». Repressione e punizione non dovevano conoscere indugi quando ci si volgeva verso il nemico antifascista, ma era l'intera giustizia penale fascista ad assumere come centrale il "valore sicuritario della deterrenza" che diveniva un "forte aggregante sociale". Dunque una giustizia penale dura e senza sconti contribuiva a costruire il consenso "intorno alla nuova immagine del potere" (p. 33) come spiegato da F. Colao, I processi ai «maggiori esponenti di idee contrarie al governo nazionale» prima dell'istituzione del Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Il terzo saggio di S. Skinner, I reati contro lo Stato e l'intreccio tra fascismo e democrazia negli anni venti e trenta del Novecento: vilipendio, libello
Segusium. Società di Ricerche e Studi Valsusini, 2001
Si tratteggia la storia del quarto giornale locale pubblicato in Valle di Susa, L’Indipendente(1887-1934), di orientamento «liberale», analizzandolo a partire dagli inizi fin verso il 1905.
Convegno ADI 2013 - I cantieri dell’italianistica. Ricerca, didattica e organizzazione agli inizi del XXI secolo (Roma, 19-21 settembre 2013)
© Adi editore 2014 1 STEFANO GIAZZON Note di lettura della Parte Decimaquarta dello Stato rustico di Gian Vincenzo Imperiali Il contributo getta un rapido sguardo su alcuni aspetti della Parte Decimaquarta dello Stato rustico di Gian Vincenzo Imperiali, enorme poema barocco del primo Seicento, cercando di individuare alcune potenziali linee di ricerca, specie nel campo della stilistica delle fonti e in quello dello studio dell'invenzione lessicale dell'autore.
2018
Scheda del romanzo in: "Il romanzo in Italia - vol. III - Il primo Novecento" A cura di Giancarlo Alfano e Francesco de Cristofaro
QUADERNI FIORENTINI , 2016
campo pratico dell'azione, i sociologi studiano i fenomeni delle società passate, non solo al fine teorico di conoscere la società presente nella sua genesi e nel suo sviluppo, ma anche al fine pratico di agire in essa e di preparare, in questo modo, un futuro migliore » (p. 228).
Progressus, 2022
Progressus with AgrhistoryLab is member of EURHO European Rural History Organization. The family and dynastic history have been the prerogative of the élites until really recent times. The turning point starting from the 60-70s, when the historiographical attention has been turned to social groups and minorities excluded from history, returns in vogue in analysis of dynamics that combine social aspects (expulsion and migration) with economic aspects, the leveling economic interconnections in front of ethnic-religious alterities. In this sense, the Coduto family, which fit in the concept of port-jews, allows multidisciplinary research within the historical economic and social history of the early modern era, such as to restore a general picture of the resilience of the excluded. When we support by an economic availability. As well as the ability to become functional to the economic and commercial interest of both ethnic religious communities and entire states, through their own connective capacities. Keywords: Resilient Migration; Political and Ethnic Discriminations; Cross-Cultural Trade; Social and Economic Networks; Diasporas Studies.
Christian Crocetta, Il noi familiare nel diritto di famiglia italiano. Note a margine a uno studio su Charles Taylor, in L. Biagi, V. Salerno (a cura di), DAL RICONOSCIMENTO INDIVIDUALE ALLA COSTRUZIONE SOCIALE Il contributo di Charles Taylor alla riflessione sul welfare del futuro, 2014., 2014
Il contributo cerca di riflettere, a partire dal pensiero del filosofo canadese Charles Taylor, sulla connessione fra il concetto di "noi" espresso nei suoi contributi, in particolare in Etica e umanità (Vita e Pensiero) e il "noi familiare". Il contributo si inserisce nella più ampia collettanea sul tema, cui si rinvia: L. Biagi, V. Salerno (a cura di), DAL RICONOSCIMENTO INDIVIDUALE ALLA COSTRUZIONE SOCIALE. Il contributo di Charles Taylor alla riflessione sul welfare del futuro, Padova, Libreriauniversitaria.it edizioni, 2014 https://www.libreriauniversitaria.it/riconoscimento-individuale-costruzione-sociale-biagi/libro/9788862925297
Studia Norwidiana, 1984
German History, 2019
Encuentro de Gestiones Autónomas de Artes Visuales Contemporáneas :: Córdoba 2011 , 2013
TÜRK ROMANINDA OKSİDENTALİST AÇILIM: PARİS'TE BİR TÜRK VE MEŞHEDİ İLE DEVRİALEM ÖRNEĞİ, 2024
International Journal of Applied Pharmaceutics, 2024
American Quarterly, 2004
Procedia Environmental Science, Engineering and Management (P - ESEM), 2024
arXiv (Cornell University), 2020
South African Journal of Libraries and Information Science, 2003
Jesuit Higher Education 5(1): 85-92 (2016), 2016
Godisnjak Uciteljskog fakulteta u Vranju, 2015
International journal of surgery case reports, 2018
Harmful Algae, 2008
Environment International, 2012
Springer eBooks, 2019
Emergency Medical Service, 2023
University of Toronto Quarterly, 2010
International Journal of Engineering, Science and Technology, 2011
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