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Poster IAS21 GABRIELLI MONACO

Angelica Gabrielli, Lisa Monaco Gli scavi presso le mura ed i mercati tardoantichi di Aquileia. Tra Public Archaeology e social media

Poster Session Gli scavi presso le mura ed i mercati tardoantichi di Aquileia. Tra Public Archaeology e social media Angelica Gabrielli, Lisa Monaco Dal 2018 l’Università degli Studi di Verona, su licenza del Ministero per i beni e le attività culturali, ha intrapreso diverse campagne di scavo, tuttora in corso, presso l’area archeologica dei mercati e delle mura tardoantiche di Aquileia*. Fin dal principio, la Public Archaeology ha svolto un ruolo fondamentale nelle ricerche, permettendo il coinvolgimento della comunità, del pubblico e degli enti locali nei processi di divulgazione e conoscenza del sito. Tra le metodologie e gli strumenti adottati figurano in particolar modo l’uso di canali social, le visite guidate durante i periodi di cantiere e gli Open Day organizzati all’interno delle Giornate Europee dell’Archeologia. Congiuntamente alle più “classiche” tecniche d’indagine, l’utilizzo di piattaforme quali Facebook ed Instagram, ha permesso di indagare, almeno parzialmente, la risposta e la ricezione da parte del pubblico dei processi scientifici e dei dati condivisi. La possibilità di esaminare quelle che sono le statistiche e le interazioni con l’utenza, grazie all’impiego di profili di tipo business/aziendali, ha consentito inoltre di tarare ed eventualmente indirizzare in maniera più appropriata i contenuti. Analizzando i dati ottenuti dalla pagina Facebook “Ricerche archeologiche Aquileia-Area Ex Pasqualis”, si nota una maggiore interazione da parte di utenti in prevalenza veneti e friulani, di età compresa tra i 25 e i 54 anni (Fig. 1), a post contenenti attività e notizie di scavo, con testi semplici ma esaustivi dal punto di vista scientifico. Data la provenienza geografica è possibile ipotizzare che essi facciano parte o gravitino attorno all’ambiente universitario e/o archeologico, il che pone l’attenzione al tema della “fidelizzazione” del pubblico, mettendo in luce la complessità nel catturare l’interesse di persone completamente estranee a questi ambienti. L’account, in essere dal 2018 con 90 post, 563 followers, 531 “mi piace”, basa la sua crescita sullo sharing da parte della community (Fig. 2). Il profilo Instagram “scaviaquileia” presenta un bacino d’utenza non dissimile. Nonostante la recente apertura, la pagina conta un totale di 255 followers, 8 post e 37 stories pubblicate; dai relativi insights emerge una maggioranza di pubblico femminile, nella fascia d’età 25-34 e di provenienza italiana. Se si considerano però i due social nella loro totalità si ha una copertura che va dai 18 ai 65+ e che comprende, non solo svariate città (quali Verona, Roma, Aquileia, Ferrara etc), ma anche molteplici paesi (quali Francia, Germania, Regno Unito, Brasile etc). Come per Facebook, buona parte delle interazioni deriva da utenti legati, in maniera più o meno diretta, al contesto Poster Session Gli scavi presso le mura ed i mercati tardoantichi di Aquileia. Tra Public Archaeology e social media universitario o comunque accademico archeologico. Eccezione fanno i numerosi repost e reciproci tags con enti, associazioni ed istituzioni locali, a cui concorre senza dubbio il fatto di essere attualmente l’unica pagina aperta relativa agli scavi universitari aquileiesi, per quanto riguarda il presente canale. In merito invece all’analisi degli aspetti contenutistici dei post, si rileva, anche in questo caso, una predilezione per tematiche di ampio respiro, la cui comprensione sia possibile anche ad un pubblico non specialista; tra queste spiccano sicuramente immagini di scavo, d’equipe e di dati relativi a scoperte che abbiano un immediato effetto impattante (Fig. 3). In conclusione ciò che emerge dall’indagine, seppur preliminare, è in primis come la divulgazione archeologica e la capacità di comunicare i risultati siano aspetti di primaria importanza per la comunità scientifica che se ne occupa e di come esse prevedano un attento ed innovativo uso delle più attuali metodologie; strumenti come i social media necessitano infatti di rivedere quelli che sono i linguaggi ed i contenuti da utilizzare al fine di coinvolgere la comunità nei processi storici che le appartengono. Un approfondito esame dei dati sopra elencati permette inoltre di ricalibrare ed adattare le tematiche e le modalità di divulgazione sulla base della ricezione e delle tipologie di pubblico che vi ci accedono. Particolare interesse, ad esempio, emerso anche durante visite guidate ed Open Day (Fig. 4), è quello rivolto non solo alle indagini, ma anche alla figura professionale stessa dell’archeologo; ruolo inteso come intermediario tra passato e presente il cui compito è quello di avvicinare le persone non solo alla materia “Archeologia” vista ancora come scienza d'élite, , ma al ruolo stesso della ricerca all’interno della società. In fine, la gestione dei networks legati ad un contesto archeologico, di qualunque natura esso sia, deve essere pianificata e progettata, ponendo come obiettivi la comunicazione e la divulgazione al fine di permettere un contatto diretto tra le parti. -------------------------------------*Si citano e ringraziano le docenti Basso e Dobreva, quali responsabili scientifici del progetto, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia e la Fondazione Aquileia che gestisce e tutela l’area indagata. Angelica Gabrielli Università degli Studi di Verona angelica.gabrielli@studenti.unipd.it , Lisa Monaco Università degli Studi di Verona lisa.monaco92@gmail.com IAS 2021. 24-26 MARZO 2022. ONLINE CONFERENCE Fig. 1 - Analisi socio-demografica e geografica di provenienza dell’utenza (fonte: Facebook “insights”). Fig. 2 - Selezione di post con i dati relativi alla loro copertura: Impression, Persone raggiunte, Interazione e Reazioni (fonte: Facebook “insights”). IAS 2021. 24-26 MARZO 2022. ONLINE CONFERENCE Fig. 3 - Esempio di post il cui contenuto risulta maggiormente impattante (fonte: Instagram). Fig. 4 - Open Day dello scavo organizzato per le Giornate Europee dell’Archeologia.








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