Papers by Rocco Sacconaghi
Studium - Il nichilismo contemporaneo. Eredità, trasformazioni, problemi aperti, 2023
Theological Studies, May 1, 2013
Person: Encounters, Paradigms, Commitment and Applications (Vernon Press), 2023
In this essay, the author seeks to define and elaborate upon a "personalistic principle," accordi... more In this essay, the author seeks to define and elaborate upon a "personalistic principle," according to which one can explain the paradoxical experience of human limitation without accepting the widespread "gnostic" idea of the necessity of evil. Beginning with this "personalistic principle," the author develops a speculative analysis of the human dimensions of unity, identity, and existence and, upon that basis, proposes to reinterpret them in the personalist terms of presentiality, relationality/communionality, and generativity.
Studies in Science and Theology, 2022
In this paper I present 1) the outline of an anthropology of conceptual knowledge, interpreted as... more In this paper I present 1) the outline of an anthropology of conceptual knowledge, interpreted as a particular form of signification; and 2) a personalistic integration of this analysis, instrumental for fully grasping the capacity for concretization (i.e., the enhancement of our relationship with the world) that is a feature of signification in general and conceptualization in particular. In this way, I intend to show how the radical personalistic paradigm at work within Christian theology offers an effective theoretical framework to defend the validity of any rational discourse, including theology, philosophy, and science.
In this chapter I intend to propose a phenomenological approach to the problem of the synthesis o... more In this chapter I intend to propose a phenomenological approach to the problem of the synthesis of analytical data, of which social indicators are a subset. Phenomenology is a "theoretical practice" (Husserl 1959) that attempts to make a rigorous description of experience in its totality (which is, as such, subjective and intersubjective). In pursuing this end, phenomenology is aimed at understanding its fundamental structures (Husserl 1959, 1976; Scheler 1986). At the basis of this philosophical-scientific perspective (Husserl 1950, 1952; Merleau-Ponty 1945) lies the idea that every formation of sense is rooted in (inter-) subjective experience. 1 In contrast with all other scientific disciplines, phenomenology does not entail the adoption of a point of view other than the subjective one: its aim is to establish itself in a perspective which belongs to our "original" personal standpoint, not to find a point of reference that is external to it. In this sense one can speak of "firstperson perspective", as opposed to the "third-person perspective" adopted by specific sciences, though in different forms and with varying degrees of awareness.
Studies in Science and Theology, 2020
Complexity in Society (Springer), 2017
Space and Conversion: A Global Approach (Brill), 2014
Studium, 2014
La categoria di "incarnazione" svolge una funzione cruciale nella filosofia di Maurice Merleau-Po... more La categoria di "incarnazione" svolge una funzione cruciale nella filosofia di Maurice Merleau-Ponty: in queste pagine intendiamo esibirne lo sviluppo e le molteplici implicazioni. In particolare, indagheremo l'impatto di questa categoria a livello ontologico, epistemologico e antropologico, in un confronto con le filosofie trascendentali di Kant e Husserl. 1 M. Merleau-Ponty, Signes, Gallimard, Paris 1960, tr. it. di G. Alfieri, Segni, Il Saggiatore, Milano 2003 2 È importante notare come per Merleau-Ponty la dualità fatto/senso sia analoga ad altre dualità che rispetto ad essa sono, per così dire, "dislocate": personalità/corporeità, identità/al-porsi in diversi ambiti (culturale, scientifico, artistico, morale e politico); tuttavia, è tramite la fenomenologia -in particolare quella husserliana -che secondo Merleau-Ponty si può farla valere a livello ontologico. Le analisi fenomenologiche, infatti, ci impediscono di ridurre a «semplice apparenza psicologica il fenomeno dell'incarnazione» 3 , mostrandoci l'originarietà di questo «fatto fondamentale» 4 . Si potrebbe sintetizzare la prospettiva merleau-pontyana dicendo che al principio non vi è il Verbo eterno, né l'azione 5 , bensì l'incarnazione, che ricomprende in sé e istituisce tanto l'eternità quanto l'azione: «tale senso incarnato è il fenomeno centrale di cui corpo e spirito, segno e significato sono momenti astratti» 6 . L'acquisizione fondamentale della filosofia husserliana, per Merleau-Ponty, è proprio l'esibizione dell'originario radicamento di ogni significato nell'esperienza: «idealità e storicità derivano dalla stessa origine», che si configura come «una terza dimensione fra la serie degli avvenimenti e il senso atemporale, quella della storia in profondità e dell'idealità in genesi» 7 . Assumendo come esempio l'analisi fenomenologica del linguaggio, Merleau-Ponty nota come Husserl sia «indotto a legare sempre di più ciò che dapprima separava, il possibile e l'attuale, l'essenza e l'esistenza» 8 . Le analisi contenute nello scritto husserliano sull'origine della geometria documenterebbero come il linguaggio stesso tenda ad assumere progressivamente una valenza trascendentale: l'incorporazione di un'idealità nel segno linguistico vi è infatti descritta come l'istituzione stessa dell'idealità, e non come un'operazione ad essa estrinseca. Nel fenomeno del linguaggio si verificherebbe perciò l'inversione di costituito e costituente: 690 Rocco Sacconaghi -La riscrittura del trascendentale terità, pensiero/linguaggio, violenza/verità. Torneremo più avanti su queste equivalenze, della cui problematicità non sempre Merleau-Ponty si dimostra consapevole. 3 M. Merleau-Ponty, Segni, cit., p. 128. 4 Ibid., p. 124. 5 Espressione goethiana che ben descrive lo spirito della tradizione filosofica tedesca da Fichte a Husserl. Cfr. E. Husserl, Die Krisis der europäischen Wissenschaften und die transzendentale Phänomenologie, a cura di W. Biemel, Martinus Nijhoff, Den Haag 1959, tr. it. di E. Filippini, La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale, Il Saggiatore, Milano 2002, p. 183.
Husserl's Ideen (Springer), 2013
The fi rst part of this chapter provides a brief sketch of the publishing history of Ideen I in I... more The fi rst part of this chapter provides a brief sketch of the publishing history of Ideen I in Italy. The most infl uential philosopher in the publishing history of Husserl's work in Italy was Enzo Paci, professor at the State University of Milan. Like his teacher Antonio Banfi (who fi rst brought Husserl's work to Italy), he is considered one of the founders of the so-called Milan School. The second part of the chapter considers Paci's transcendental philosophy, and in particular his original interpretation of the Husserlian epochē. Paci gives an existential interpretation of the epochē, conceived as an act "required by life itself." It recognizes four elements in Paci's version of the epochē: fi rst, the epochē is a denial of abstract mundane data; second, it allows a poetic intuition of the cosmic form of experience; third, it determines the assumption of responsibility toward the world; and fourth, it is the fi rst and essential political action.
Attualità della fenomenologia (Rubbettino), 2013
Implicazioni meta siche ed epistemologiche del manoscritto husserliano sul copernicanesimo Vi è u... more Implicazioni meta siche ed epistemologiche del manoscritto husserliano sul copernicanesimo Vi è una sola umanità e una sola Terra […]: essa è l'arca che sola rende possibile il senso di ogni movimento, e di ogni quiete quale modalità di un movimento. Ma la sua quiete non è appunto una modalità di un movimento. Ora però tutto questo sembrerà stravagante o per no folle, in contrasto con ogni conoscenza scienti ca della realtà e della possibilità reale […]. Ma anche se si vorrà ravvisare nei nostri tentativi la più incredibile hybris loso ca, noi non recediamo dalla consequenzialità del nostro chiarimento delle necessità di ogni donazione di senso sia per l'ente che per il mondo […]. L'Ego vive e precede ogni ente reale e possibile, ente inteso in ogni senso, sia reale che irreale .
In this paper I show how Merleau-Ponty comes to identify the natural attitude and the original (a... more In this paper I show how Merleau-Ponty comes to identify the natural attitude and the original (and therefore transcendental) experience of the world, thus distinguishing his approach sharply from Husserl's. I conduct my analysis along the line of Merleau-Ponty's interpretation of some fundamental concepts in Husserl's phenomenology. In particular, I identify the origin of Merleau-Ponty's phenomenological perspective in his ontological interpretation of the Husserlian concepts "empirical" and "transcendental". This move entails an implicit ontologization that undergirds his late endeavors towards a new ontology. Merleau-Ponty considers the phenomenological couple empirical/transcendental as a reformulation in a "post-substantialistic" key of Descartes' conceptual pair res extensa / res cogitans, also recast in terms of matter/spirit and, with a small but not irrelevant semantic shift, fact/meaning. In the paper I show how on this ground Merleau-Ponty can come to affirm the insuperability of the natural attitude and the correlative impossibility to transcend original experience.
«Dirò subito che la grande e altisonante massima: Conosci te stesso! mi è sempre parsa sospetta, ... more «Dirò subito che la grande e altisonante massima: Conosci te stesso! mi è sempre parsa sospetta, come un"astuzia di preti segretamente in combutta per confondere l"uomo con pretese irrealizzabili e deviarlo dall"attività nel mondo esterno verso una falsa contemplazione interna. L"uomo conosce se stesso nella sola misura in cui conosce il mondo, di cui ha coscienza soltanto in sé, come ha coscienza di sé soltanto in esso» 1 : in questa affermazione di Goethe è vividamente espressa una prospettiva che caratterizza una buona parte della filosofia degli ultimi due secoli, secondo cui il realizzarsi di una piena autocoscienza -lungi dal configurarsi nei termini di una riflessione introspettiva che assume come tema una presunta "interiorità" opposta all""esteriorità" -presenta come propria condizione l"attuazione e l"approfondimento del proprio rapporto con il mondo. Non solo non si oppongono la conoscenza di sé e la conoscenza del mondo, ma nemmeno possono essere considerate parallele o alternative la conoscenza come tale e l"azione: è l"«attività nel mondo» che ci permette una reale autoconoscenza, poiché l"azione costituisce un carattere ineliminabile del rapporto con il mondo, cioè dell"esperienza. A sua volta, l"azione presenta una caratteristica essenziale: una peculiare produttività, che perciò accompagnerà sempre, come sua inevitabile implicazione, ogni forma di conoscenza. Il capitolo 5 di Quando il verbo si fa carne 2 di Paolo Virno, dedicato ad un "Elogio della reificazione", ospita un"originale riabilitazione di questa categoria e, tramite un suo radicale ripensamento, giunge a identificarvi la condizione stessa dell"autocoscienza: in questo modo, a nostro parere, eredita l"istanza goethiana radicalizzandola. Virno infatti propone una griglia concettuale tripartita secondo cui alla reificazione, intesa come il rendersi concreta-1 J.W. GOETHE, La metamorfosi delle piante e altri scritti sulla scienza della natura, tr. it. di S. Zecchi, Milano, Guanda, 2008, p. 146. Il presente lavoro nasce come rielaborazione di una mia relazione di approfondimento del Seminario Dottorale "Feticismo e reificazione: una indagine su due parole-chiave del pensiero critico moderno", tenuto dal Prof. Virno presso l"Università della Calabria dal 28 al 30 maggio 2008. 2 P. VIRNO, Quando il verbo si fa carne, Torino, Bollati Boringhieri, 2003.
Husserl avvia un'analisi fenomenologica della storia a partire dalla crescente consapevolezza del... more Husserl avvia un'analisi fenomenologica della storia a partire dalla crescente consapevolezza della radicalità della crisi della civiltà europea, di cui quella delle scienze costituisce il sintomo paradigmatico, per sorprendere "l'origine più profonda del pericoloso naturalismo, oppure, che è lo stesso, del dualismo moderno dell'interpretazione del mondo" 1 , che presenta, come implicazione ontologica e al contempo come riflesso "esisten-
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