Capitale europea della cultura
La capitale europea della cultura è una città designata dall'Unione europea, che per il periodo di un anno ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale. Diverse città europee hanno sfruttato questo periodo per ravvivare il proprio panorama culturale e, facendo ciò, rilanciare la loro visibilità internazionale. Bad Ischl, Tartu e Bodø sono le tre città detentrici del titolo per l'anno 2024.
Capitale europea della cultura | |
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European Capital of Culture | |
Tartu è una capitale europea della cultura per il 2024 insieme a Bad Ischl e Bodø | |
Luogo | Variabile |
Anni | 1985 - oggi |
Frequenza | Annuale |
Fondato da | Consiglio dell'Unione europea |
Genere |
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Organizzazione | Città designata |
Sito ufficiale | European Capitals of Culture |
Storia
modificaConcepito come un mezzo per avvicinare i vari cittadini europei, l'iniziativa "città europea della cultura" venne lanciata il 13 giugno 1985 dal Consiglio dei ministri su iniziativa di Melina Merkouri, che ricopriva l'incarico di Ministra della Cultura nel governo greco. Non a caso la prima città europea della cultura fu proprio Atene, nel 1985.[1] Da allora l'iniziativa ha avuto sempre più successo e un crescente impatto culturale e socioeconomico per i numerosi visitatori che ha attratto nelle città scelte.
Le città europee della cultura sono state designate su basi intergovernative fino al 2004; gli Stati membri selezionavano unanimemente le città più adatte a ospitare l'evento e la Commissione europea garantiva un sussidio per le città selezionate ogni anno. Dal 2005, le istituzioni europee hanno preso parte alla procedura di selezione delle città che ospiteranno l'evento.
Nel 1990 i ministri della cultura lanciarono il "mese culturale europeo". Questo evento è simile alla città della cultura europea ma dura per un periodo inferiore di tempo ed è indirizzato in particolare alle nazioni dell'Europa centrale e orientale. Anche per questo evento sono previste sovvenzioni da parte della Commissione.
Nel 1991 gli organizzatori delle differenti città europee della cultura crearono una rete che permettesse lo scambio e la diffusione delle informazioni, anche per gli organizzatori degli eventi futuri. Questa rete portò avanti fino al 1994 uno studio sull'impatto della città europea della cultura dalla sua creazione.
Le varie città hanno cercato di valutare le proprie esperienze in modi diversi; non è facile tracciare valutazioni a lungo termine delle esperienze delle città in tutti gli aspetti.
Nel 1999 la "città europea della cultura" è stata ribattezzata "capitale europea della cultura" ed è ora finanziata attraverso il programma cultura 2000. Il Parlamento europeo e la decisione del Consiglio del 25 maggio 1999 integrano questo evento nel quadro comunitario e introducono una nuova procedura di selezione per le capitali del periodo 2005-2019. Questo venne fatto per evitare la feroce competizione per vincere il riconoscimento; ogni membro dell'UE avrà l'opportunità di ospitare a turno la capitale.
Con la Decisione 1622/2006/CE, l'azione comunitaria a favore della manifestazione «Capitale europea della cultura» per gli anni dal 2007 al 2019 è stata aggiornata quanto alle modalità e alle procedure.
Nella stessa decisione di fine 2006, il Parlamento europeo e il Consiglio dell'Unione europea pubblicarono l'ordine di presentazione delle designazioni a «Capitale europea della cultura»: fu stabilito che all'Italia sarebbe toccato nel 2019, insieme con la Bulgaria.
Mappa
modificaCronologia
modificaCittà europee della cultura
modifica- 1985 Atene
- 1986 Firenze
- 1987 Amsterdam
- 1988 Berlino
- 1989 Parigi
- 1990 Glasgow
- 1991 Dublino
- 1992 Madrid
- 1993 Anversa
- 1994 Lisbona
- 1995 Lussemburgo
- 1996 Copenaghen
- 1997 Salonicco
- 1998 Stoccolma
- 1999 Weimar
Capitali europee della cultura
modifica- 2000 Reykjavík, Bergen, Helsinki, Bruxelles, Praga, Cracovia, Santiago di Compostela, Avignone, Bologna
- 2001 Rotterdam, Porto
- 2002 Bruges, Salamanca
- 2003 Graz[2]
- 2004 Genova[3], Lilla[4]
- 2005 Cork[5]
- 2006 Patrasso[6]
- 2007 Lussemburgo[7], Sibiu[8]
- 2008 Liverpool[9], Stavanger[10]
- 2009 Linz[11], Vilnius[12]
- 2010 Essen[13], Pécs[14], Istanbul[15]
- 2011 Turku[16], Tallinn[17]
- 2012 Guimarães, Maribor
- 2013 Marsiglia, Košice
- 2014 Umeå, Riga
- 2015 Mons, Plzeň
- 2016 San Sebastián[18], Breslavia
- 2017 Aarhus, Pafo
- 2018 Leeuwarden[19], La Valletta
- 2019 Matera, Plovdiv
- 2020 Fiume, Galway[20][21]
- 2021 Nessuna[22]
- 2022 Kaunas, Esch-sur-Alzette[23], Novi Sad[24]
- 2023 Veszprém[25], Timișoara[26], Eleusi[27]
- 2024 Bad Ischl (Salzkammergut)[28], Tartu[29], Bodø[30]
Designate
modifica- 2025 Chemnitz[31], Nova Gorica con Gorizia[32][33][34]
- 2026 Oulu[35], Trenčín[36]
- 2027 Liepāja[37], Évora[38]
- 2028 České Budějovice[39], Bourges[40][41], Skopje[42]
- 2029 Lublino[43],
Successione
modificaPer gli anni successivi è già stato stabilito l'ordine di successione degli Stati ospiti, ma non ancora le singole città[44]:
- 2030 Cipro, Belgio, uno Stato candidato o potenziale candidato
- 2031 Malta, Spagna
- 2032 Bulgaria, Danimarca
- 2033 Paesi Bassi, Italia, uno Stato candidato o potenziale candidato
Mesi culturali europei
modifica- 1992 Cracovia
- 1993 Graz
- 1994 Budapest
- 1995 Nicosia
- 1996 San Pietroburgo
- 1997 Lubiana
- 1998 Linz, La Valletta
- 1999 Plovdiv
- 2000
- 2001 Basilea, Riga
- 2002
- 2003 San Pietroburgo
- 2004
Paesi per numero di comuni designati città o capitali europee della cultura
modificaNote
modifica- ^ Melina Mercouri all'inaugurazione di Atene prima capitale della Cultura (PDF), su ec.europa.eu.
- ^ Graz 2003: Kulturhauptstadt Europas, su graz03.at. URL consultato il 29 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2006).
- ^ Genova 2004 - Capitale europea della cultura, su genova-2004.it. URL consultato il 29 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2011).
- ^ Lille 2004 - Capitale Europenne de la culture, su lille2004.com. URL consultato il 29 giugno 2011.
- ^ Cork 2005 Archive, su cork2005.ie. URL consultato il 29 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2003).
- ^ (EN) Patras, Greece - Cultural Capital of Europe 2006, su gogreece.about.com, About.com. URL consultato il 29 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2011).
- ^ Luxembourg et Grande Région Capitale européenne de la Culture, 2007, su luxembourg2007.org. URL consultato il 29 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2004).
- ^ Sibiu 2007, su sibiu2007.org. URL consultato il 29 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2004).
- ^ Liverpool Capital Of Culture 2008, su liverpool08.com. URL consultato il 29 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2007).
- ^ (NO) Kulturhovedstaden Stavanger2008, su stavanger.kommune.no. URL consultato il 29 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2010).
- ^ Linz 2009 European Capital of Culture, su linz09.at. URL consultato il 29 giugno 2011.
- ^ Vilnius 2009 - European Capital of Culture, su culturelive.lt, linz09.at. URL consultato il 29 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2010).
- ^ (DE) RUHR.2010, su essen-fuer-das-ruhrgebiet.ruhr2010.de. URL consultato il 29 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2012).
- ^ (HU) Pécs2010 Európa Kulturális Fõvárosa, su pecs2010.hu. URL consultato il 29 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2018).
- ^ İstanbul 2010 Avrupa Kültür Başkenti, su istanbul2010.org. URL consultato il 29 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2011).
- ^ Turku 2011, su turku2011.fi. URL consultato il 29 giugno 2011.
- ^ Tallin 2011, su tallinn2011.ee. URL consultato il 29 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2011).
- ^ (ES) San Sebastián será capital europea de la cultura en 2016, in El País.com, 28 giugno 2011. URL consultato il 29 giugno 2011.
- ^ (EN) Leeuwarden to be the European Capital of Culture in the Netherlands in 2018, su ec.europa.eu, europa.eu. URL consultato il 9 settembre 2013.
- ^ (EN) Galway to be the European Capital of Culture in Ireland in 2020, su ec.europa.eu, 15 luglio 2016. URL consultato il 15 luglio 2016.
- ^ Prorogate fino ad aprile 2021.
- ^ (EN) European Capitals of Culture, su ec.europa.eu. URL consultato il 2 febbraio 2021.
- ^ Kaunas Capitale Europea della Cultura 2022, su wepress.news, 3 aprile 2017. URL consultato il 4 aprile 2017.
- ^ (EN) Historic victory in Brussels: Novi Sad is the European Capital of Culture!, su novisad2021.rs, 14 ottobre 2016. URL consultato il 26 ottobre 2016.
- ^ Erano candidate per ottenere il titolo Debrecen, Győr e Veszprém (cfr. (EN) Selection of the European Capital of Culture in 2023 in Hungary (PDF), su ec.europa.eu, febbraio 2018. URL consultato il 10 settembre 2018.); quest'ultima è stata raccomandata dalla commissione di valutazione nazionale per la scelta
- ^ (EN) Timișoara – European Capital of Culture 2021, su timisoara2021.ro, 30 settembre 2016. URL consultato il 5 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2016).
- ^ Sarà Eleusi, in Grecia, la Capitale europea della Cultura 2021, su eunews.it, 11 novembre 2016. URL consultato il 14 novembre 2016.
- ^ (EN, DE) Salzkammergut 2024, su salzkammergut-2024.at. URL consultato il 17 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2019).
- ^ (EN) Tartu was chosen as European Capital of Culture 2024, su kul.ee, 28 agosto 2019. URL consultato il 30 agosto 2019.
- ^ (EN) Bodø recommended for the European Capital of Culture 2024 title beyond the EU, su ec.europa.eu, 24 settembre 2019. URL consultato il 26 settembre 2019.
- ^ (EN) Chemnitz will be European Capital of Culture in 2025, su chemnitz2025.de, 28 ottobre 2020. URL consultato il 2 novembre 2020.
- ^ Kandidatura za EPK 2025 Nova Gorica · Gorizia, su GO! 2025. URL consultato il 20 dicembre 2020.
- ^ In tutte le comunicazioni ufficiali del comitato promotore/organizzatore la dicitura riportata è "Nova Gorica - Gorizia", nel comitato fanno parte i comuni di Nova Gorica (Slovenia) e Gorizia (Italia), con i rispettivi sindaci, nonché il GECT transfrontaliero.
- ^ (EN) Nova Gorica to be the European Capital of Culture 2025 in Slovenia, su ec.europa.eu, 18 dicembre 2020. URL consultato il 18 dicembre 2020.
- ^ (EN) Oulu selected as European Capital of Culture for 2026, su minedu.fi, 2 giugno 2021. URL consultato il 2 giugno 2021.
- ^ (EN) Trenčín named 2026 European Capital of Culture, joining Oulu, su spectator.sme.sk, 13 dicembre 2021. URL consultato il 15 dicembre 2021.
- ^ (EN) Liepāja to be the European Capital of Culture 2027 in Latvia, su culture.ec.europa.eu, 10 maggio 2022. URL consultato il 12 maggio 2022.
- ^ (EN) Évora to be the European Capital of Culture 2027 in Portugal, su culture.ec.europa.eu, 7 dicembre 2022. URL consultato il 13 dicembre 2022.
- ^ (EN) České Budějovice to be the European Capital of Culture 2028 in the Czech Republic, su culture.ec.europa.eu, 30 giugno 2023. URL consultato il 5 luglio 2023.
- ^ Bourges, European Capital of Culture 2028, su culture.gouv.fr, 13 dicembre 2023. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ Bourges to be the European Capital of Culture 2028 in France, su culture.ec.europa.eu, 13 dicembre 2023. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ (EN) Skopje recommended to become the European Capital of Culture 2028 in a candidate country, su culture.ec.europa.eu, 20 settembre 2023. URL consultato il 3 ottobre 2023.
- ^ (EN) Lublin designated European Capital of Culture for 2029, su polskieradio.pl, 25 settembre 2024. URL consultato il 19 ottobre 2024.
- ^ (EN) European Capitals of Culture, su ec.europa.eu, Commissione europea. URL consultato il 5 giugno 2015.
- ^ Berlino Ovest.
Voci correlate
modificaAltri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- (EN) Le capitali europee della cultura sul sito della Commissione europea
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