Hatra
Hatra (Arabo الحضر, al-Ḥaḍr) è un'antica città in rovina del Governatorato di Ninawa, nella regione della Jazira, in Iraq, a 80 km a Sud di Mosul. È oggi chiamata al-Ḥaḍr, e si trova nell'antica provincia persiana di Khvarvaran. La città si trova 290 km a nord-ovest di Baghdad.
Hatra al-Ḥaḍr | |
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Tempio di Hermes ellenistico, sullo sfondo si notano le mura della città. | |
Utilizzo | Città |
Epoca | II-III secolo a.C. |
Localizzazione | |
Stato | Iraq |
Città | Mosul |
Dimensioni | |
Superficie | 3 237 500 m² |
Amministrazione | |
Patrimonio | UNESCO |
Visitabile | No |
Mappa di localizzazione | |
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Hatra | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Cultura |
Criterio | (ii) (iii) (iv) (vi) |
Pericolo | 2015 |
Riconosciuto dal | 1985 |
Scheda UNESCO | (EN) Hatra (FR) Hatra |
Storia
modificaHatra venne fondata dalla dinastia seleucide durante il III secolo a.C. Fiorì durante il II e I secolo a.C. come centro commerciale e religioso dell'Impero dei parti.[1] In seguito la città divenne capitale del primo regno Arabo nella catena di città che andavano da Hatra, a nord-est, attraverso Palmira, Baalbek e Petra, a sud-ovest. La regione controllata da Hatra fu il regno di Araba, un regno semi-autonomo ai confini occidentali dell'Impero partico, governato da principi arabi.
Hatra divenne un'importante città fortificata di frontiera che resistette a ripetuti attacchi portati dall'Impero romano, giocando un importante ruolo durante la seconda guerra partica. Respinse l'assedio di Traiano (116/117) e quello di Settimio Severo (197/198). Hatra riuscì a resistere ad un attacco sasanide, del re Ardashir I, nel corso delle sue prime campagne in Mesopotamia contro l'Impero romano del 229,[2] ma cadde definitivamente sotto un secondo assalto sasanide nel 240 e fu rasa al suolo. Di qui passò infine lo sconfitto esercito di Gioviano dopo la firma della disastrosa pace coi Sassanidi nel 363.
Antiche tradizioni e leggende
modificaLe storie tradizionali della caduta di Hatra parlano di an-Nadira, figlia del re di Araba, che tradì la città consegnandola nelle mani di Ardashir e del figlio e successore, Sapore I. La storia racconta di come Sapore uccise il re sposando an-Nadira, ma in seguito uccise anche lei.[1]
La città guadagnò fama per la sua fusione di pantheon greci, sumeri, assiri, siriani ed arabi, noti in aramaico come Beiṯ Ĕlāhā ("Casa di Dio"). La città contiene templi dedicati a Nergal (mitologia sumera e accadica), Ermes (mitologia greca), Atargatis (siro-arameo), Allat e Shamiyyah (arabo) e Šamaš (il dio sole sumero).[1]
- Hatra è una delle leggendarie dieci città perdute di Tayyab.
- Il sito venne usato per le riprese della scena iniziale del film del 1973 L'esorcista.
- Dal 1987 l'Università di Torino ha intrapreso alcune campagne di scavo nel centro di Hatra volte ad indagare un'abitazione privata, l'edificio A, e le fasi più antiche del grande santuario centrale, il Temenos. Direttrice della missione archeologica italiana è stata la prof.ssa R. Ricciardi Venco.
- Hatra è un patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.
Hatra oggi
modificaIl piano di azione proposto dallo Stato Islamico, il quale ha occupato l'area verso la metà del 2010, è stato motivo di rischio per la città di Hatra. All'inizio del 2015 hanno annunciato la loro intenzione di distruggere molti reperti della città in quanto offenderebbero la loro fede[3][4]. Dopo la distruzione di Nimrud avvenuta il 5 marzo del 2015 tramite bulldozer, "Hatra sarà sicuramente la prossima" ha profetizzato Abdulamir Hamdani, un archeologo iracheno dalla Stony Brook University[5]. Il 7 marzo 2015 sono state diffuse notizie che l'esercito islamico ha iniziato la distruzione della città[6][7][8]. Il 4 aprile vengono distrutte diverse statue appartenenti alla città.[9]
Il 26 aprile 2017 viene diffusa la notizia che l'esercito iracheno ha riconquistato la città.[10]
Galleria d'immagini
modificaNote
modifica- ^ a b c (EN) Hugh Chisholm (a cura di), Hatra, in Enciclopedia Britannica, XI, Cambridge University Press, 1911.
- ^ Cassio Dione Cocceiano, Storia romana, LXXIX, 3.1-2
- ^ Iraq: Isis militants pledge to destroy remaining archaeological treasures in Nimrud, su The Independent.
- ^ Isis destroy 7th-century Assyrian Artifacts - Al Jazeera America, su aljazeera.com.
- ^ Karim Abou Merhi, IS 'bulldozed' ancient Assyrian city of Nimrud, Iraq says, su AFP, 5 marzo 2015. URL consultato il 5 marzo 2015.
- ^ RiyadhVision WebEditor, Reports: ISIS bulldozed ancient Hatra city in Mosul - RiyadhVision, su RiyadhVision.
- ^ Sameer N. Yacoub, IS destroying another ancient archaeological site in Iraq, in ArmyTimes, United States, Associated Press, 7 marzo 2015. URL consultato il 7 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2015).
- ^ Islamic state 'demolish' ancient Hatra site in Iraq, su bbc.com, 7 marzo 2015. URL consultato il 3 aprile 2022.
- ^ ISIS distrugge statue di Hatra con kalashnikov-video, in ANSA, Italia, ANSA, 7 marzo 2015. URL consultato il 4 aprile 2015.
- ^ La Repubblica, Iraq, esercito riconquista l'antica città di Hatra
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Hatra
Collegamenti esterni
modifica- Ḥaḍra, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Hatra, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Scheda UNESCO, su whc.unesco.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 146617027 · BAV 497/6173 · LCCN (EN) n83066090 · BNF (FR) cb11973724z (data) · J9U (EN, HE) 987007555115905171 |
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