Perfetto Greco

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IL PERFETTO

FORMAZIONE DEL PERFETTO


Perfetto debole:
Raddoppiamento - tema verbale - caratteristica () - desinenze del perfetto
Perfetto forte:
Raddoppiamento - tema verbale - desinenze del perfetto
IL RADDOPPIAMENTO
1) Se il verbo inizia per consonante semplice (diversa da ), il raddoppiamento consiste nella
ripetizione della consonante seguita dalla vocale ;
2) Se il verbo inizia con un nesso consonantico di occlusiva pi liquida o nasale (tranne ), si
replica solo l'occlusiva seguita dalla vocale ;
3) In tutti gli altri casi non vi raddoppiamento, ma si aggiunge solo la vocale d'appoggio , che si
comporta come l'aumento;
4) Alcuni verbi al posto del raddoppiamento presentano una forma particolare :

5) Alcuni perfetti presentano una forma di "raddoppiamento attico":

TEMA VERBALE E TEMA DEL PERFETTO


Il tema del perfetto si forma aggiungendo al tema verbale il raddoppiamento e, per la diatesi attiva
del perfetto debole, il suffisso .
In genere il tema verbale, al perfetto, presenta il grado medio nel tema del perfetto debole attivo e
nel tema del perfetto medio-passivo; il grado forte in genere utilizzato nelle forme di perfetto
forte; il grado zero, invece, tipico dei temi in sonante (l, r, m, n) e dei temi con radici bisillabiche.
Tutti i verbi in vocale hanno il perfetto debole e allungano, in genere, la vocale davanti alla
caratteristica ; i verbi in dentale che hanno il perfetto attivo debole perdono la dentale, mentre
quelli con tema in sostituiscono la nasale dentale con la nasale velare ad eccezione dei verbi
, e che perdono la nasale e mantengono breve la vocale.
I verbi in velare e labiale che hanno la forma forte del perfetto, a volte, aspirano la consonante.
Alcuni verbi presentano entrambe le forme di perfetto ma con significati diversi: il perfetto debole
ha valore transitivo, il perfetto forte intransitivo.

Nella formazione del tema del perfetto medio-passivo alcuni verbi ripristinano un originario che
era stato soppresso nel presente (-); altri verbi, per analogia, aggiungono un
prima delle desinenze anche se questo non originario (-).
Il perfetto medio-passivo, inoltre, non ha forme proprie per l'ottativo e il congiuntivo che si
formano, dunque, perifrasticamente col participio perfetto medio-passivo e la voce corrispondente
del verbo . Si forma perifrasticamente anche la terza persona plurale dell'indicativo dei temi in
consonante per evitare la difficolt di pronuncia del gruppo consonante+.
DESINENZE DEL PERFETTO
Il perfetto ha desinenze proprie all'indicativo attivo (-, -/-, -, -, -, -, -, -) che,
quando consonantiche, si legano al tema sempre mediante la vocale ; tutte le altre desinenze
dell'attivo sono le stesse del presente e si legano direttamente al tema se iniziano per vocale, mentre
utilizzano le vocali tematiche , o quando iniziano per consonante.
Il medio-passivo forma con delle desinenze soltanto l'indicativo, l'imperativo, l'infinito e il
participio e lega le desinenze (le stesse del presente) direttamente al tema che pu subire alcune
modifiche:
1) I temi in vocale allungano la vocale;
2) Davanti a desinenze che iniziano per le labiali si mutano in , le dentali si assibilano, le
velari si mutano in ;
3) Davanti a desinenze che iniziano per le labiali e le gutturali si fondono al sigma
prendendo la forma della consonante doppia corrispondente ( e ), le dentali cadono;
4) Davanti a desinenze che iniziano per le labiali e le velari si assimilano prendendo la
forma della sorda corrispondente, le dentali invece si assibilano;
5) Le desinenze che iniziano per perdono il sigma, ma se il tema finisce in dentale la
dentale superstite del tema si assibila davanti al ;
6) I temi in mantengono inalterato il davanti a tutte le desinenze;
7) Nei temi in la nasale si mantiene inalterata davanti a desinenze che iniziano per , ,
(che perde il sigma), la nasale del tema invece si muta in davanti a .
IL PERFETTO RADICALE
Il perfetto del verbo ha pi forme: due con significato proprio dalla radice () e
(), ed una, che prende il significato di "sapere", dalla radice ( ) che presenta
alternanza apofonica nell'indicativo (grado forte al singolare, grado zero al duale e al plurale) e poi
assume il grado medio per il resto della flessione (fatta eccezione per l'imperativo che presenta per
intero il grado zero).

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