LesionLESIONI - DA - DECUBITO - PROCEDURAi Da Decubito Procedura
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LesionLESIONI - DA - DECUBITO - PROCEDURAi Da Decubito Procedura
Procedura
PG_01,
LDP_03
PROCEDURA OPERATIVA
Azienda ULSS N. 13 Mirano
Presidio Ospedaliero di:
Dolo/Mirano/Noale
Preparata da
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Revisione N 0
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Approvata da
Nome Cognome
(Funzione)
Direttore Dipartimento
Geriatrico Riabilitativo
Dott. A. Cester
Firma
Firma
Direttore UOC
Medicina Mirano
Dott. G. Don
LISTA DI REVISIONE
Preparata da
N
Revisione
0
Data
Motivo della
Revisione
Nome Cognome
(Funzione)
Firma
Approvata da
Nome
Cognome
Firma
(Funzione)
Prima stesura
1
2
INDICE
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7
8
9
Scopo
Campi di applicazione
Definizioni ed abbreviazioni
Epidemiologia
Eziologia
Classificazione delle LDP
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
2
2
3
4
5
8
6.1
6.2
6.3
pag.
pag.
pag.
9
12
13
pag.
pag.
pag.
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16
16
Documenti di riferimento
Responsabile della Procedura
Distribuzione
PROCEDURA OPERATIVA
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10 La prevenzione
10.1
10.2
10.3
10.4
10.5
11 Nutrizione
12 Trattamento della lesione
12.1
12.2
Detersione
Debridment e sbrigliamento
Prodotti di medicazione
sigla
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pag.
36
pag.
pag.
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39
Allegati:
Allegato A - Modulo di registrazione per la distribuzione delle Procedure in forma
controllata
Allegato B - Modulo di registrazione della verifica semestrale di applicazione della Procedura
Allegato A1 - Scala di Braden
Allegato A2 - Scala di Norton modificata secondo Stotts
1. SCOPO
Con il seguente protocollo si intende migliorare la qualit di vita del paziente immobilizzato o
non autosufficiente, creando uniformit nel processo assistenziale di prevenzione e
trattamento delle lesioni da pressione.
La prevenzione ed il trattamento delle lesioni da decubito costituiscono nel contesto
domiciliare e in quello ospedaliero, un rilevante problema di assistenza sanitaria tale da
richiederne un elevato ed importante impegno gestionale delle risorse umane, materiali e
tecnologiche.
2. CAMPI DI APPLICAZIONE
La Procedura si applica in tutte le condizioni nelle quali un soggetto presenti, a causa di uno
stato patologico generale o locale che ne comporti l'ipomobilit o la ridotta capacit motoria,
esponendolo maggiormente all'insorgenza delle LDP.
Sar quindi necessario, come primo obbiettivo, prestare particolare attenzione ai soggetti
pluripatologici con patologie che possono favorirne l'insorgenza e/o rallentarne o ostacolarne
la guarigione quali:
malnutrizione
sarcopenia / fragilit
diabete
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patologie oncologiche
immunodeficienze
vasculopatie periferiche
patologie neurologiche
infezioni concomitanti
3. DEFINIZIONI ED ABBREVIAZIONI
Definizione Internazionale NPUAP-EPUAP di Ulcera da Pressione
Unulcera da pressione una lesione localizzata alla cute e/o agli strati sottostanti,
generalmente in corrispondenza di una prominenza ossea, quale risultato di pressione, o
pressione in combinazione con forze di taglio. Numerosi fattori contribuenti o confondenti
sono associati con le ulcere da pressione; il significato di questi fattori deve ancora essere
delucidato.
LEGENDA:
ABRASIONE: trauma superficiale della cute a spessore parziale, spesso causato da frizione.
ALGINATI: prodotti ad alto potere assorbente, di tipo inattivo (non influiscono sulla
riparazione tessutale) che impediscono la macerazione del letto di lesione. Si usano nelle
ulcere iperessudanti, si possono usare anche per la medicazione di lesioni sanguinanti, avendo
l'accortezza per di irrorarle bene con soluzione fisiologica al momento delle rimozione della
medicazione. Gli Alginati si trovano in commercio sottoforma di medicazione soffice al tatto,
sono costituiti da fibre non tessute di acido alginico (presente nelle alghe) legate da sali di
Calcio o di Sodio. Si utilizzano anche come riempimento di lesioni cavitarie. (nursepedia.net)
ARGENTO: riduce la carica batterica; indicato su ferite superficiali macerate (se utilizzato
come medicazione tradizionale).
AMBIENTE UMIDO: microcosmo che si realizza nellinterfaccia tra una medicazione
avanzata ed il fondo di una lesione. Promuove la riparazione tissutale, facilita la rimozione del
materiale devitalizzato tramite autolisi, protegge la lesione dalle contaminazioni esterne.
ANOSSIA: stato in cui il tessuto non riceve un adeguato apporto di ossigeno.
ANTISETTICI: sono sostanze applicabili su cute e mucose per ottenere una azione
batteriostatica o biocida (ad ampio spettro). Molti antisettici agiscono oltre che sul germe
anche sull'apparato che li ospita. Esistono numerose tipologie di antisettico, le principali sono:
Ipocloriti, Permanganato di Potassio, Creolina, Acido Borico, Clorexidina, Fenoli, Ipocloridi,
Solfato di Rame, Thimerosal e Perossido di Idrogeno. (antisettico.it)
ASEPSI: insieme di tecniche atte a prevenire le infezioni correlate allassistenza. Il 5%-10%
dei pazienti ricoverati in ospedale sviluppa un infezione (Burke Jp, 2003).
BIOFILM: (o biopellicola) unaggregazione complessa di microrganismi contraddistinta
dalla secrezione di una matrice adesiva e protettiva ad una superficie, sia di tipo biologico che
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inerte (ad esempio rocce e protesi), eterogeneit strutturale, interazioni biologiche complesse,
una matrice extracellulare di sostanze polimeriche, spesso di carattere polisaccaridico.
BATTERIOSTATICO: ogni farmaco che non uccide i germi ma ne blocca la
moltiplicazione.
BMI: body mass index (indice di massa corporea).
CICATRICE: esito della perdita di sostanza che ha interessato il derma; si caratterizza per la
assenza di fibre elastiche.
CITOTOSSICO: potenzialmente mortale per le cellule.
COLLAGENE: rappresenta la maggior proteina strutturale per la cute. Prodotta dai
fibroblasti, fornisce il supporto al tessuto connettivale. Il collagene viene prodotto durante la
fase proliferativa e di granulazione della riparazione tessutale, ma viene ristrutturato durante
la fase di rimodellamento.
COLONIZZAZIONE: moltiplicazione di microrganismi senza evidenti segni clinici di
infezione.
CONNETTIVO: un tipo di tessuto che prende il nome da una delle sue funzioni:
connettere fra loro i vari organi o tessuti. Il connettivo tipicamente formato da cellule
immerse in una sostanza amorfa e piena di fibre.
CONTAMINAZIONE: presenza di microrganismi senza moltiplicazione degli stessi.
CUTE: organo principale di protezione del nostro corpo costituita da diversi strati, che sono:
epidermide, membrana basale, derma, tessuto sottocutaneo.
EDEMA: gonfiore causato da un aumento di liquido intracellulare.
EPITELIO: tessuto costituito da cellule sovrapposte, disposte in modo continuo in uno o pi
strati che caratterizza le superfici cutanee e mucose.
EPITELIZZAZIONE: lo stadio finale della fase proliferativa della riparazione tessutale.
Le cellule epiteliali migrano sulla superficie di lesione, completando la guarigione.
EPUAP (European Pressure Ulcer Advisory Panel): Il Panel Europeo per lo studio della
Ulcere da pressione stato costituito nel 1996 ed ha la finalit di condurre e sostenere tutti i
paesi europei nella prevenzione e trattamento delle lesioni da pressione.
ERITEMA: arrossamento aspecifico che pu essere sia localizzato che generalizzato che pu
essere associato a cellulite, infezione, prolungata pressione, o iperemia reattiva.
PEG: Percutaneous endoscopic gastrostomy (gastrostomia endoscopica percutanea).
SLOUGH (NECROSI GIALLA): di consistenza molle e giallastra, esito di una rimozione
della necrosi nera,spesso accompagnata da accumuli di fibrina.
SDR: sindrome.
SNG: sondino naso-gastrico.
LDD: lesione da decubito.
LDP: lesione da pressione.
UDD: ulcere da decubito.
VAC: vacuum assisted closure.
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4. EPIDEMIOLOGIA
Nel 1984, uno studio condotto in Italia, evidenziava una prevalenza delle LDP pari all' 8,6%.
Successivamente, nel 1994 il numero di pazienti con lesioni da decubito era quasi
raddoppiato: una ricerca condotta dallAISLeC (Associazione Infermieristica per lo Studio
delle Lesioni Cutanee) ne rilevava una prevalenza del 13.2%. Successivamente lEPUAP
(European Pressure Ulcer Advisory Panel) nel 2001/2002 in 5 paesi europei (Belgio, Italia,
Portogallo, Svezia e Inghilterra) conferma la tendenza allaumento delle LDP: la media
europea su una popolazione ospedaliera di 5947 degenti era 18.1%. Nel 2004 uno studio
nazionale di prevalenza ha rilevato su un totale di 13.081 pazienti, un tasso di prevalenza pari
al 10,8% constatando che nel 90,6% dei casi non era stata attivata alcuna misura preventiva.
Secondo lo studio SIC, circa 2 milioni di italiani affetti da ulcere della pelle dovute a piaghe
da decubito, da diabete e di origine chirurgica, incidono sui costi della sanit pubblica per
quasi 1 miliardo di euro lanno, mentre fanno perdere poco meno di 500 mila giornate di
lavoro al sistema produttivo, tra pazienti e familiari dei malati che non si recano in ufficio per
assisterli.
Lindagine, effettuata in tutto il territorio nazionale su soggetti affetti da ulcere cutanee ha
mostrato che, su 1004 intervistati, rappresentativi degli oltre due milioni di italiani affetti da
ferite difficili, soffrono in prevalenza: di ulcere alla gamba (per il 53,3%), da decubito (per il
24,2%), del piede (per il 23,3%). Fra i problemi pi avvertiti spicca quello del dolore
segnalato come costante dal 42,7% degli intervistati, mentre il costo per far fronte alla
malattia stato quantificato fra i 100 e i 250 euro mensile per il 36% del campione e supera i
250 euro mensili per il 13,2%. (www.sanitaincifre.it)
5. EZIOLOGIA
Un UDP una lesione localizzata alla cute e/o agli strati sottostanti, generalmente in
corrispondenza di una prominenza ossea, quale risultato di pressione, o pressione in
combinazione con forze di taglio. Numerosi fattori contribuenti o confondenti sono associati
con le ulcere da pressione; il significato di questi fattori deve ancora essere delucidato.
(Definizione Internazionale NPUAP-EPUAP di Ulcera da Pressione, 2009).
Bisogna per tenere conto del fatto che la pressione media arteriolare cambia a seconda della
posizione del paziente (13 mmhg sul sacro in paziente supino, ma se ruotato di 90 sale a 70
mmhg mentre il trocantere scende a 9 mmhg con un elevatissimo rischio di sviluppare una
LDP). Tali dati emanati da Landy hanno quindi, solamente valore teorico in quanto ogni
singolo paziente in base all et, patologia e metabolismo, ha una propria predisposizione allo
sviluppo della LDP. La prolungata pressione il fattore principale dello sviluppo a livello
locale della LDD; tale lesione tende a svilupparsi quando la forza comprimente risulta essere
maggiore a 32 mmhg, ovvero alla pressione media arteriolare della cute stabilita da Landy nel
1930.
Fattori locali: Tali fattori risultano essere:
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Et: Le ulcere da decubito (UDD) nei pazienti anziani sono causa di modificazioni
strutturali cui vanno incontro la cute ed il tessuto sottocutaneo con conseguenti
alterazioni quali: alterata capacit rigenerativa cellulare, le modificazioni del
rimodellamento del collagene, la ridotta elasticit e percezione sensoriali. Ci motiva
anche il riscontro di una maggiore percentuale delle ulcere da decubito. La
concomitanza di tre fattori: biologici generali, biologici locali e meccanici locali
contribuisce alla formazione delle LDD. Fattori biologici generali: sono
essenzialmente: anemia, malnutrizione e carenze specifiche, patologie neurologiche,
malattie metaboliche, disidratazione, neoplasie. permeabilit cutanea, la ridotta
reazione infiammatoria, la ridotta reattivit immunologica (geragogia.net). Indagini
recenti mostrano prevalenze di LDP nei reparti per acuzie variabili dal 4% al 33% con
percentuali che in media aumentano tra gli anziani con patologia acuta (10-25%) , o
lungodegenti provenienti da altra struttura ospedaliera (11,9%) piuttosto che da
residenza (4,7%)
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La classificazione pi semplice riguarda la sede della piaga a seconda della posizione del
paziente:
1. Decubito supino: piaghe in area occipitale, scapolare, olecranica, sacrale, calcaneare e
apofisi spinose;
2. Decubito prono:piaghe in area zigomatico-mandibolare, claveare, sternale, patellare,
spine iliache superiori, dorso dei piedi;
3. Decubito laterale: piaghe a gomiti, trocanteri, malleoli e spalle;
4. Paziente seduto: piaghe ai gomiti, in regione sacrale, ischiatica, al cavo del poplite, ai
calcagni.
La classificazione delle lesioni da pressione pu essere effettuata valutando: la perdita di
tessuto e la morfologia, il colore e l'essudato.
Per la gravit del problema socio-economico delle piaghe da decubito in U.S.A. nel 1989, si
costituito il National Pressure Ulcer Advisory Panel (N.P.U.A.P.), con il compito di
regolamentare le ricerche e soprattutto gli indirizzi terapeutici: una delle prime iniziative
stata quella di proporre una classificazione in quattro stadi. Nel 1996 nasce l' European
Pressure Ulcer Advisory Panel (E.P.U.A.P.) che propone una propria classificazione allo
scopo di uniformare i comportamenti e il linguaggio nel continente.
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narici del naso, lorecchio, loccipite e il malleolo non sono dotati di tessuto sottocutaneo
(adipe) e le ulcere di Categoria/Stadio III possono essere superficiali. Al contrario, aree con
significativa adiposit possono sviluppare UDP di Categoria/Stadio III molto profonde.
Osso/tendine non sono visibili o direttamente palpabili.
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Primo Stadio
Secondo stadio
Terzo stadio
Quarto stadio
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http://www.sanitariascaligera.com/index.php?option=com_content&task=view&id=44&Itemi
d=70&lang=it
http://www.vulnologia.it
http://www.sanitaincifre.it/2010/10/piaghe-da-decubito-e-ferite-difficili-a-totale-carico-dinoi-cittadini/
http://www.epuap.org
http://www.joannabriggs.edu.au
http://www.nursepedia.net/index.php?title=Alginati
http://www.antisettico.it/
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9. DISTRIBUZIONE
Distribuzione in forma controllata: Tutte le copie distribuite in forma controllata sono in
formato cartaceo, firmate su ogni pagina e consegnate ai destinatari (Operatori /ruoli/funzioni
Allegato C)
10. LA PREVENZIONE
Fattore di fondamentale e di estrema importanza per evitare il formarsi delle LDP la
prevenzione. Essa mira a modificare i fattori che concorrono all'insorgenza e allo sviluppo
delle lesioni consistendo nell identificazione dei soggetti a rischio all'ingresso in reparto e
successivamente, durante la degenza, garantire al paziente un'adeguata igiene cutanea,
mobilizzazione con riduzione della pressione di schiacciamento nelle zone rilevanti nel
posizionamento in sedia o a letto. Lanamnesi clinica deve inoltre comprendere la valutazione
dello stato nutrizionale: stata evidenziata una correlazione tra insorgenza di LDP e presenza
di deficit nutrizionali soprattutto se comprensivi di un basso apporto proteico e di
ipoalbuminemia.
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del Mansionario (DPR n. 225 del 14.03.1974), allapprovazione del DM n. 739 del
14.07.1994 e a quella della Legge n. 42 del 26.02.1999. L articolo 1 del codice deontologico
infermieristico stabilisce che L'infermiere il professionista sanitario responsabile
dell'assistenza infermieristica; in base al processo di nursing quindi, ogni infermiere ha
lobbligo di adottare tutti i mezzi necessari ad evitare linsorgenza di LDP.
Il metodo migliore per la valutazione del soggetto, l'analisi globale attraverso gli indici di
valutazione ben definiti e precostituiti. Luso di scale di valutazione utilizzate per
lidentificazione del rischio di LDP, rappresenta un' efficace mezzo per sfruttare al meglio le
risorse di cui si dispone, ottenendo quindi, un ottimo rapporto costo/beneficio. Oggi possiamo
eseguire una verifica sistematica del rischio, adottando strumenti validati a tal fine, quali gli
indici di valutazione.
E' importante fare, come introduzione agli indici di valutazione una precisazione: qualunque
sia la scala di valutazione adottata essa non ci dir mai se nel futuro quellindividuo
svilupper LDP, ma ci indicher solamente che un individuo, piuttosto che un altro, pi a
rischio di contrarre LDP, fungendo quindi da campanello d'allarme.
Tutte le linee guida raccomandano di utilizzare delle scale di valutazione del rischio per
formulare un valido giudizio clinico sul paziente. Dal 1962, nel corso dei decenni, sono state
elaborate numerose scale per la determinazione della probabilit di insorgenza di LDP, che
valutano i fattori di rischio di un determinato paziente. Le principali sono:
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Crema base idratante: Crema idratante emolliente rinfrescante particolarmente indicata per
mani e piccole zone. E' una emulsione dalle spiccate qualit idratanti e protettive. Consigliata
per pelli normali/secche.
Pasta all'olio di zinco: Emulsione a base di ossido di zinco all'8%, dalla elevata azione
lenitiva e protettiva da arrossamenti. Facilmente spalmabile, ha un elevato potere coprente.
Indicata per il trattamento e la protezione della pelle arrossata e irritata, soprattutto in aree
soggette a macerazione.
Emolliente: Sostanze, o preparazioni farmaceutiche, con propriet ammorbidenti e rilassanti
per i tessuti. Esempi di tali creme sono l'Olio di mandorle, olio di oliva e vaselina.
Saponi: Come gi precedentemente scritto, i saponi vanno evitati in quanto buona parte di
essi sono alcalini, ovvero con pH 9-10 e quindi dannosi per la cute.
Detergenti: Un valido detergente deve possedere un valore di pH debolmente acido (3,5),
detergere a fondo ma delicatamente con tensioattivi appropriati. Deve essere privo di saponi e
di alcali, pertanto adatto alla detersione della cute sensibile. Deve possedere una azione
emolliente e quindi essere particolarmente dermoprotettiva.
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Concause meccaniche nell'eziologia delle lesioni da pressione: A) forze di stiramento (il paziente scivola
verso il basso); B)forze di compressione; C) macerazione. (E. Ricci R. Cassino, Piaghe da decubito II
edizione, 2007)
SUPINA
Postura obbligata per i pazienti con traumi alla colonna vertebrale e al bacino o per altre
condizioni. Ad ogni cambio postura, da questa posizione, bisogner ispezionare talloni,
tuberosit ischiatiche, scapole e occipite se si proviene da una posizione seduta; orecchio,
zigomo, gomito anca, parte esterna del ginocchio e malleolo se si trovava in posizione
laterale. Le indicazioni operative sono le seguenti:
lo spostamento dovr essere effettuato da almeno due operatori se il paziente non
collaborante. Il paziente verr girato dalla posizione laterale fino ad assumere la posizione
supina. Per disporlo al centro del letto gli operatori utilizzano una traversa impedendo cos
lo scivolamento e di conseguenza, lo sfregamento delle lenzuola sulla cute con l'alta
possibilit di formazione di lesioni
porre un cuscino sotto la parte superiore delle spalle, il collo e la testa. Il letto deve
rimanere in posizione orizzontale o al massimo in posizione di 30
ridurre la rotazione interna della spalla e prevenire l'estensione del gomito ponendo piccoli
cuscini sotto le braccia parallele al corpo del paziente. Ridurre inoltre l'estensione delle
dita e l'abduzione del pollice che rimane in opposizione alle altre dita ponendo un rotolo di
stoffa nelle mani del paziente
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porre un sostegno sotto la caviglia (ad esempio telino arrotolato) per sollevare il tallone
SUL FIANCO SINISTRO O DESTRO
Postura utilizzata spesso per garantire un periodo di riposo alle zone cutanee sottoposte a
pressione nel decubito supino. Ad ogni cambio postura da questa posizione, bisogner
ispezionare il malleolo del fianco interessato, il grande trocantere, le costole, lo zigomo e
l'orecchio. Le indicazioni operative sono le seguenti:
per evitare scivolamenti verso il basso il letto dovr rimanere orizzontale o leggermente
rialzato
porre un cuscino sotto la testa e il collo in maniera da diminuire la rotazione interna e
ladduzione della spalla;
porre un cuscino sotto la gamba superiore semiflessa; il cuscino deve comprendere larea
dalla coscia al piede in maniera da prevenire le pressione delle prominenze ossee della
gamba sottostante.
PRONA
Postura utilizzata spesso per garantire un periodo di riposo alle zone cutanee sottoposte a
pressione nel decubito supino. Si insiste su questa posizione, anche se per breve tempo, in
quanto assicura un completo scarico della zona sacrale, dei talloni e contrasta la rigidit in
flessione di anche e ginocchia. Ad ogni cambio postura da questa posizione, bisogner
ispezionare il torace, il grande trocantere, le costole e il lato del viso interessato. Le
indicazioni operative sono le seguenti:
il capo deve essere ruotato delicatamente su un lato
gli arti superiori possono essere allineati entrambi lungo i fianchi, oppure uno dei due pu
essere flesso verso l'alto
sotto il paziente dovranno essere posizionati dei cuscini i quali permettano di ottenere uno
spazio per i genitali maschili o per il seno; i cuscini saranno lievemente distanziati anche
dalle ginocchia, in maniera da permettere lo scarico delle rotule
i piedi dovranno essere posizionati oltre il bordo del materasso a 90
DI FLOWER o ORTOPNOICA
Postura che si realizza quando la testata del letto sollevata di 45-50 cm e le ginocchia sono
sollevate. Ad ogni cambio postura, da questa posizione, bisogner ispezionare talloni, cavo
popliteo, sacro, colonna vertebrale, scapole, occipite e gomiti. Le indicazioni operative sono
le seguenti:
per prevenire la lussazione della spalla come effetto della trazione esercitata dal peso del
braccio, promuovere il ritorno venoso, prevenire contratture del braccio e del polso da
flessione, sostenere le braccia se il soggetto non ha il controllo volontario dei cuscini
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11. LA NUTRIZIONE
Poich la malnutrizione, intesa come ridotto apporto di nutrienti o per cattivo assorbimento o
per incremento delle richieste, un importante fattore di rischio reversibile per lo sviluppo
delle LDP importante la sua precoce identificazione e gestione.
Alle persone a rischio di malnutrizione e di LDP a causa di patologie acute o croniche o a
seguito di un intervento chirurgico, bisogna offrire supplementi alimentari ad alto valore
proteico per bocca e/o tramite sonda (SNG/PEG), in aggiunta alla dieta abituale. (N.P.U.A.P.E.P.U.A.P.)
necessario usare uno strumento valido, affidabile e pratico che risulti essere veloce e facile
da usare sia per loperatore sanitario che per il paziente.
Lintervento nutrizionale inizia con la valutazione nutrizionale con lobiettivo di assicurarsi
che lintroito giornaliero sia adeguato a mantenere o migliorare lo stato nutrizionale.
La valutazione che andremmo a fare dovr includere: anamnesi quali - quantitativa
dell'alimentazione orale per definire gli introiti attuali e pregressi, peso e relative
modificazioni involontarie di esso nel tempo, possibilmente degli ultimi mesi; assunzione
nutrizionale confrontata con il fabbisogno (insufficiente apporto alimentare se quest'ultima
risulti essere < 70 % del fabbisogno), appetito, situazione dentale, difficolt di
masticazione/deglutizione, stato psicologico, abilit personale ad autoalimentarsi, storia
clinica che possa influenzare lassorbimento del cibo, eventuali intolleranze, interazioni
farmaci/cibo, stato economico e influenze culturali/di stile di vita.
Per valutare lo stato di malnutrizione necessario fare una valutazione del peso corporeo ed il
suo andamento negli ultimi 6 mesi calcolando il peso desiderabile e l'indice di massa
corporea.
L'indice di massa corporea si calcola con la seguente formula:
BMI = Peso corporeo (Kg) / [altezza (m)]2
Normopeso = BMI 18.5-29.9 (Kg/m2)
Sottopeso = BMI < 18.5 (Kg/m2)
Obesit = BMI >30 (Kg/m2)
Come gi detto, il fabbisogno calorico - proteico in una persona con lesioni da pressione o a
rischio indispensabile se si vuole accelerare il processo di guarigione o bloccarne
l'insorgenza. Particolare attenzione andr posta nella supplementazione aminoacido-proteica
nellinsufficienza renale e in relazione alla comorbilit presente.
Ogni tipologia di stadio necessita di un determinato apporto sia di tipo calorico che di tipo
proteico, come di seguito elencato:
Fabbisogno proteico
1,0 (g/kg/die)
1,2-1,5 (g/kg/die)
1,5-2,0 (g/kg/die)
Fabbisogno calorico
25-30(kcal/kg/die)
30-35 (kcal/kg/die)
35-40 (kcal/kg/die)
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guarigione che viene invece allungato in caso di cambi di medicazione frequenti. Ci sono
infine dei limiti/controindicazioni allutilizzo delle medicazioni avanzate quali ad esempio:
lesioni localizzate nella zona sacrale e qualora il paziente presenti diarrea profusa;
tumori cutanei/lesioni neoplastiche;
sanguinamento post escarectomia.
12.1 DETERSIONE
La lesione deve essere detersa ad ogni cambio della medicazione per favorire la diluizione
della carica batterica presente che pu essere causa dellinfezione. Essa permette
leliminazione di detriti metabolici, essudato del tessuto non vitale e dei residui della vecchia
medicazione. Allo scopo di eseguire una corretta detersione senza provocare ulteriori
traumatismi all'eventuale tessuto di granulazione, si consiglia l'uso di una siringa da 50 ml con
un' ago non metallico e di utilizzare una quantit di acqua tale da permettere la pulizia della
lesione stessa. Diversi studi hanno confrontato la detersione della ferita effettuata con
soluzione fisiologica, acqua sterile, ringer lattato o acqua potabile che non hanno dimostrato
rilevanti differenze nella prevenzione delle infezioni. E opportuno precedere e seguire
lapplicazione con un lavaggio di Soluzione fisiologica o Ringer lattato che contiene acido
lattico, calcio cloruro, potassio cloruro, sodio cloruro e sodio idrossido; al potassio verrebbe
attribuita la propriet di favorire il trofismo cutaneo.
Le Linee Guida internazionali, raccomandano di non utilizzare gli antisettici topici allo scopo
di ridurre la carica batterica nelle lesioni.
E' importante sottolineare che la temperatura della soluzione detergente (fisiologica) deve
essere mantenuta al momento del suo utilizzo intorno ai 30C; utilizzando una soluzione pi
fredda, si verifica un blocco della rigenerazione tissutale con una inattivit che pu perdurare
anche per alcune ore. La detersione dovr quindi avvenire mediante l'impiego di soluzioni di
tipo non citotossico, in quanto lo scopo non quello di sterilizzare la lesione ma di
allontanare i tessuti devitalizzati, i detriti metabolici e gli agenti topici che possono ritardarne
la guarigione. Sar opportuno quindi,
non utilizzare
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utilizzo tende a bloccare la possibilit di una corretta valutazione della lesione e di impostare
un trattamento adeguato, la possibilit di riconoscere precocemente alcuni segni di infezione e
il rischio di creare traumatismi sul fondo della lesione a causa della loro forte difficolt di
rimozione.
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OBIETTIVO:
impedire l'aggravamento della lesione
STRATEGIE:
mobilizzazione
utilizzo dei presidi
verifica quotidiana della cute
utilizzo di creme emollienti
detersione accurata della cute
applicazione di prodotti effetto barriera (es. crema protettiva)
MEDICAZIONI CON:
idrocolloidi
film trasparenti ( poliuretano o idrocolloide extrasottile)
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II STADIO
Spessore parziale
Perdita di spessore parziale del derma che si presenta come unulcera aperta superficiale con
un letto di ferita rosa, senza slough. Pu anche presentarsi come vescicola intatta o
aperta/rotta ripiena di siero o di siero e sangue. Si presenta come unulcera lucida o asciutta,
priva di slough o ematoma* .Questa categoria non dovrebbe essere usata per descrivere skin
tears (lacerazioni cutanee da strappamento), ustioni da cerotto, dermatiti associate
allincontinenza, macerazione o escoriazione.
* Lematoma indica danno tessutale profondo.
OBIETTIVO:
promuovere la riparazione dello strato tissutale coinvolto
STRATEGIE:
mobilizzazione
utilizzo dei presidi
verifica quotidiana della cute
MEDICAZIONI IN BASE ALLO STATO DELLA LESIONE:
LESIONE DETERSA:
detergere con soluzione fisiologica. Applicare uno strato di idrogel e coprire con idrocolloide
extrasottile. Rimuovere la medicazione ogni 3 giorni.
LESIONE DETERSA MA CON MODESTO ESSUDATO:
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III STADIO
detergere con soluzione fisiologica. Applicare uno strato di idrogel e coprire con idrocolloide
extrasottile. Rimuovere la medicazione ogni 3 giorni.
FASE SIEROSA:
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FASE DI GRANULAZIONE:
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IV STADIO
detergere con soluzione fisiologica. Applicare uno strato di idrogel e coprire con idrocolloide
extrasottile; rinnovare la medicazione ogni 3 gg. Considerare leventualit di una toilette
chirurgica parziale o totale e di un antibiotico come terapia sistemica.
FASE SIEROSA:
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emostatiche, sono indicati perci per lesioni sanguinanti. Richiedono una medicazione
secondaria non occlusiva (per esempio garze sterili con un cerotto adesivo in rotolo).
Indicazione: Sono indicati per lesioni molto essudanti, sanguinanti ed anche infette; su ferite
deterse con essudato medio - abbondante, assorbono l'essudato dando origine ad un gel che ne
impedisce l'adesione alla ferita e mantiene il microambiente umido. Pu essere utilizzato in
medicazioni secondarie occlusive o semipermeabili.
Prodotti commerciali in dotazione all ULSS13:
VEDI PRONTUARIO OSPEDALIERO (http://172.16.3.142/CED/servizi/PTO/indexPTO.html)
IDROFIBRE
Medicazioni in TNT (tessuto non tessuto) composta da fibre idrocolloidali
(carbossimetilcellulosa). Sono altamente assorbenti; trattengono lessudato evitandone la
propagazione.
Indicazione: Indicata in casi nei quali sia necessaria maggiore assorbenza anche per lesioni
infette; in ferite piane o cavitarie ed ha la caratteristica di trasformarsi in un gel compatto
senza rilasciare essudato.
Prodotti commerciali in dotazione all ULSS13:
VEDI PRONTUARIO OSPEDALIERO (http://172.16.3.142/CED/servizi/PTO/indexPTO.html)
IDROGEL
Sono gel amorfi con un elevato contenuto di acqua. Idratano i tessuti, sono indicati perci per
lesioni eccessivamente asciutte. Favoriscono lo sbrigliamento autolitico di tessuto necrotico e
di fibrina. Non sono occlusivi, possono perci essere utilizzati anche su lesioni infette. Per
evitare il rischio di macerazione della cute sana circostante si pu proteggere la zona peri
lesionale con vaselina o pomata allossido di zinco.
Indicazione: Indicato nella detersione di necrosi ed escare, provoca un'idratazione massiva
del tessuto necrotico, favorendo una rapida autolisi con contemporanea attivazione dei
processi di riparazione, utilissimo in lesioni non cavitarie.
Prodotti commerciali in dotazione all ULSS13:
VEDI PRONTUARIO OSPEDALIERO (http://172.16.3.142/CED/servizi/PTO/indexPTO.html)
MATRICE MODULANTE DI PROTEASI
(associazione di collagene e cellulosa ossidata rigenerata)
Favorisce lattivit dei fattori di ricrescita, elimina leccesso di proteasi, riduce la fase
infiammatoria. Interagisce a livello biochimico legando gli inibitori di granulazione e
favorendo la pi rapida e fisiologica proliferazione cellulare.
Indicazione: particolarmente indicata su ulcere vasculitiche e su LDP deterse, infette o ricche
di fibrina.
Prodotti commerciali in dotazione all ULSS13:
VEDI PRONTUARIO OSPEDALIERO (http://172.16.3.142/CED/servizi/PTO/indexPTO.html)
MEDICAZIONE A BASE DI CARBONE E ARGENTO
Sono medicazioni contenenti carbone attivo e argento metallico micronizzato. Il carbone
possiede la capacit di adsorbire i batteri sospesi nei fluidi e di eliminare odori sgradevoli.
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Largento potenzia lazione antibatterica e non ha effetti lesivi sulla cute perch non
rilasciato. La medicazione non deve essere tagliata per evitare la fuoriuscita di particelle di
carbone.
Indicazione: Su ferite infette, essudanti e maleodoranti; rimuove l'essudato in eccesso ed ha
azione antisettica.
Prodotti commerciali in dotazione all ULSS13:
VEDI PRONTUARIO OSPEDALIERO (http://172.16.3.142/CED/servizi/PTO/indexPTO.html)
GEL DI PIASTRINE E COLLA DI FIBRINA
Materiale biologico che si ottiene miscelando un concentrato di piastrine, un fattore attivante
e calcio gluconato. Il concentrato di piastrine contiene fibrinogeno pari a 2-4 mg/ml ed
almeno un milione/l di piastrine. La presenza delle piastrine fa si che al momento
dellattivazione vengono rilasciati tutta una serie di fattori di crescita importanti nel processo
riparativo. Lorigine pu essere omologa e/o autologa comunque il gel di piastrine un
emocomponente utilizzato per uso topico che deriva dal sangue umano e pertanto soggetto
alle norme che regolano la Medicina Trasfusionale. Le competenze richieste sono affidate per
legge alle Strutture Trasfusionali in maniera da garantire la massima sicurezza possibile;
come espresso in particolare dal Consiglio Superiore di Sanit nella seduta del 22 marzo
2002.
MEDICAZIONI PREVENTIVE
Cuscinetti sterili e non, costituiti di schiuma di poliuretano, polimeri o idrocolloidi.
Sostituiscono lo strato di grasso sottocutaneo in pazienti molto magri o in caso di prominenze
ossee particolarmente sporgenti. Sono indicati in fase preventiva o in caso di lesioni di 1
stadio.
POMATE A BASE DI ENZIMI PROTEOLITICI
Contengono collagenasi, enzima proteolitico in grado di degradare il collagene.
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15. NOTE
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Data
consegna
Destinatario
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ESITO
METODO
Osservazione diretta
1 SEMESTRE
> N
Altro (specificare)
>
N
Osservazione diretta
> N
Applicato
...
...
...
Applicato
Altro (specificare)
>
N
2 SEMESTRE
.....
.
...
...
...
...
...
...
...
Provvedimenti correttivi:
IL VERIFICATORE
(firma) ...
41
Allegato A1
INDICE DI BRADEN
Indicatori / Variabili
Umidit.
Grado di esposizione
della pelle allumidit.
Raramente bagnato.
La pelle abitualmente asciutta. Le
lenzuola sono cambiate ad intervalli di
routine.
3
Leggermente limitata.
Risponde agli ordini verbali ma non
pu comunicare sempre il suo disagio
o il bisogno di cambiare posizione.
O
Ha impedimenti al sensorio che limita
la capacit di avvertire il dolore o il
disagio in 1 o 2 estremit.
Occasionalmente bagnato.
La pelle occasionalmente umida,
richiede un cambio di lenzuola extra 1
volta al giorno.
Attivit.
Cammina frequentemente.
Cammina al di fuori della camera
almeno 2 volte al giorno e dentro la
camera 1 volta ogni due ore (al di fuori
delle ore di riposo).
Cammina occasionalmente.
Cammina occasionalmente durante il
giorno ma per brevi distanze con o
senza aiuto, Trascorre la maggior parte
di ogni turno a letto o sulla sedia.
Percezione
sensoriale.
Abilit a rispondere in
modo corretto alla
sensazione di disagio
correlata alla
pressione.
4
Non limitata.
Risponde agli ordini verbali. Non ha
deficit sensoriale che limiti la capacit
di sentire ed esprimere il dolore o il
disagio.
Mobilit.
Capacit di cambiare
e di controllare le
posizioni del corpo.
Limitazioni assenti.
Si sposta frequentemente e senza
assistenza.
Nutrizione.
Eccellente.
Mangia la maggior parte del cibo, Non
rifiuta mai il pasto, talvolta mangia tra i
pasti. Non necessita di integratori.
Assunzione usuale di
cibo.
Frizionamento e
scivolamento
Data
2
Molto limitata.
Risponde solo a stimoli dolorosi. Non
pu comunicare il proprio disagio se
non gemendo o agitandosi.
O
Ha impedimento al sensorio che limita
la percezione del dolore almeno per la
met del corpo.
Spesso bagnato.
Pelle sovente ma non sempre umida.
Le lenzuola devono essere cambiate
almeno 1 volta per turno.
In poltrona.
Capacit di camminare severamente
limitata o inesistente. Non mantiene la
posizione eretta e/o deve essere
assistito nello spostamento sulla sedia
a rotelle.
Parzialmente limitata.
Molto limitata.
Cambia frequentemente la posizione
Cambia occasionalmente posizione del
con minimi spostamenti del corpo
corpo o delle estremit, ma incapace
di fare frequenti o significativi
cambiamenti di posizione senza aiuto.
Adeguata.
Probabilmente inadeguata.
Mangia pi della met dei pasti, 4
Raramente mangia un pasto completo,
porzioni o pi di proteine al giorno.
generalmente mangia la met dei cibi
Usualmente assume integratori.
offerti. Le proteine assunte includono 3
O
porzioni di carne o latticini al giorno,
Si alimenta artificialmente con NPT o
occasionalmente integratori alimentari.
NE, assumendo il quantitativo
O
nutrizionale necessario.
Riceve meno quantit ottimale di dieta
liquida o enterale (con SNG)
Senza problemi apparenti.
Problema potenziale.
Si sposta nel letto e sulla sedia in
Si muove poco e necessita di
modo autonomo ed ha sufficiente forza assistenza minima. Durante lo
muscolare per sollevarsi
spostamento la cute fa attrito con le
completamente durante i movimenti.
lenzuola o con il piano della poltrona,
occasionalmente pu slittare.
Firma
1
Completamente limitata.
Non vi risposta (non geme, non si
contrae o afferra)allo stimolo doloroso,
a causa del diminuito livello di
coscienza od alla sedazione.
O
Limitata capacit di percepire dolore in
molte zone del corpo.
Costantemente bagnato.
La pelle mantenuta costantemente
umida dalla traspirazione, dallurina,
ecc. Ogni volta che il paziente si
muove o si gira lo si trova sempre
bagnato.
Allettato.
Costretto a letto.
indice
Completamente immobile.
Non pu fare alcun cambiamento di
posizione senza assistenza.
Molto povera.
Non mangia mai un pasto completo.
Raramente mangia pi di 1/3 di
qualsiasi cibo offerto. 2 o meno
porzioni di proteine al giorno. Assume
pochi liquidi e nessun integratore.
O
E a digiuno o mantenuto con fleboclisi
o beve bevande per pi di 5 giorni.
Problema.
Richiede da una moderata a una
massima assistenza nei movimenti.
Frequentemente scivola nel letto o
nella poltrona. Frequentemente
richiede riposizionamenti con la
massima assistenza. Sono presenti
spasticit, contratture, agitazione, che
causano costantemente attrito contro il
piano del letto o della poltrona.
Indice Totale
42
Allegato A2
Pessime:
Scadenti:
Discrete:
Buone:
abile ad eseguire
autonomamente tutte le ADL
Stato mentale:
Stuporoso:
Confuso:
Apatico:
Lucido:
totalmente disorientato. La
risposta pu essere lenta o
rapida. Il paziente potrebbe
essere in stato comatoso.
Deambulazione:
Costretto a letto:
Costretto su sedia:
confinato a letto per tutte le 24 si muove soltanto con la sedia deambula fino a quando
ore
a rotelle
affaticato. Richiede
l'assistenza di una persona
per
deambulare. Pu usare anche
un presidio.
Mobilit:
Immobile:
Molto limitata:
limitata indipendenza ai
movimenti e al controllo delle
estremit. Richiede una
maggiore assistenza da parte
di un'altra persona. Con o
senza presidi.
Moderatamente
limitata:
Piena:
Incontinenza:
Doppia:
Abituale:
Occasionale:
Assente:
valutazione
dell'autosufficienza del
controllo di urine e feci.
Data
Firma operatore
indice
Normale:
pu muovere o controllare le
estremit come vuole. Con o
pu muovere o controllare le
senza presidi.
estremit con una minima
assistenza da parte di un'altra
persona. Con o senza presidi.
Indice totale
punteggio da 14 a 16
Rischio MEDIO:
punteggio da 12 a 14
Rischio ALTO:
punteggio da
5 a 11
43