Elona Counseling
Elona Counseling
Elona Counseling
Obettivi
-Osservare individualmente ogni bambino mentre dipinge, parla, calcola, fa diversi
esercizi motori, indica diversi parti del corpo.
-Testare l’intelligenza grafica, metalinguistica, percettiva, di precalcolo e motoria nel
bambino di 5 anni.
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-Parlare, descrivere, dialogare, raccontare, lasciando trasparire fiducia delle proprie
capacità di espressione e comunicative.
ATTIVITA METALINGUISTICHE
Competenze
-testare la capacità di usare il linguaggio nei diversi contesti.
-Capacità di sillabare.
Attività
-Rimare. “Quale è quella parola che fa rima con”-La psicologa si rivolge a Niccola (un
bambino di 5anni).
Pino – lui risponde, “vino”.
Sera - “fragola?…le castagne?…non lo so allora”.
Pane – “il rinoceronte?…il leone…il cane (aiutato dalla psicologa che comincia ad
abbaiare).”
Ombrello – “il capello (ancora aiutato)”
Finestra – “la pasta” –un' altra cosa che si mangia “la minestra”.
-Sillabare
Giacomo è bravo nello sillabare le seguenti parole:
Pane – Pa_ne
Mela – Me_la
Teresa – Te_re_sa
Cavallino – Ca_va_li_no
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La capacità di attenzione
Memoria visiva ed uditiva a breve e a lungo termine
Abitudini neuromotorie corrette (scrivere da destra e sinistra, fare i cerchi in senso
orario ect).
La coordinazione oculo – manuale
La capacità di simbolizzazione
La capacità di percezione e discriminazione dei suoni
L’organizzazione spazio - temporale
Attività
-Richiesta di scrivere il proprio nome dietro il disegno. (Tutti i bambini lo fanno).
Scrivono da destra a sinistra; l’organizzazione spaziale non è perfetta; i cerchi - nel
disegno libero - gli fanno alcuni in senso orario, altri in senso contro orario.
-La maniera in cui mantiene appoggiato la mano mentre dipinge; in cui mantiene la
matita. (Alcuni bambini della scuola materna mantengono la matita a pugno, altri
con tre dita).
-La modalità di colorare, varia da un bambino all’altro. Alcuni sono capaci di farlo
solo orizzontalmente, girando il foglio mentre colorano le colline o gli alberi. Mentre
gli altri sono bravi nel farlo anche verticalmente o in forma cerchio, ad esempio
colorando il sole. Questo dimostra che la coordinazione oculo – manuale non è
ancora sviluppato in tutti i bambini intorno ai 5 anni.
-La maniera in cui mantiene focalizzata l’attenzione mentre dipinge o scrive. Quasi
tutti i bambini mostravano non distrazione mentre scrivevano, dimostrando spesso
resistenza alle domande della psicologa. Alcuni rispondevano mentre mantenevano
l’attenzione sul disegno o sulla scrittura del nome. Valentina “una bimba
chiacherona” raccontava addirittura storie – come sapeva bene notare…come i sui
compagni non la soportavano… come i sui noni venivano quella fine settimana ect,
senza però perdere il filo logico, l’attenzione su quello che stava facendo in quel
momento.
SFERA LOGICO-MATEMATICO
I bambini entrano in contatto con i numeri, molto presto, li utilizzano nel loro
vocabolario, tutti contano e ci rendiamo conto che possono vedere il mondo che gli
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circonda con una modalità misurabile e numerabile. Tutte le attività di ritmo,
battute, salti, rimbalzi, aiutano la mente dei bambini a consolidare i primi numeri, ed
è proprio a partire da questi semplici giocchi/esercizi, che le attività e gli esercizi
mirati prenderanno avvio.
Competenze
-Recitare la successione numerica.
Attività
-Il lancio della palla. La psicologa lancia la palla al bambino e conta 1, il successivo
lancio deve essere fatto dal bambino recitando il successivo numero e cosi via. Nei
tre bambini testati: Martina, lancia la palla e conta fino a 50. I due altri bambini
Lucca e Valentina contano rispettivamente il primo fino a 10, mentre l’altro fino a
12.
-Il gioco con i dadi. La psicologa mette sulla tavola alcuni dadi, a partire da 2 e finire
a 8. Ad ogni dado corrisponde un ritmo- pa – (colpire la tavola con la mano); due
dadi_pa-pa; tre dadi_pa-pa-pa e cosi via fino a 8. Questa prova viene superata dalle
due bambine testate Martina, Valentina.
SFERA MOTORIA
I bambini di 5 anni sono in grado di eseguire gli schemi motori di base (camminare,
correre, saltare, strisciare, lanciare, rotolare).
Competenze
-Osservare:
La capacità dei bambini di eseguire gli schemi motori di base.
La capacità dei bambini di eseguire due o più schemi motori contemporaneamente
(ad es. camminare e lanciare la palla).
Attività
-Giochi di movimento.
Salti con due gambe (il bambino e la psicologa legati per mano, saltano insieme).
L’avanzamento è a senso unico, però a volte anche in due sensi.
Salti con una sola gamba, ancora legati per mano.
Lanciare la palla per terra e contare.
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Lanciare la palla alla psicologa e contare.
Lanciare con lo scopo di superare una linea (un canestro).
Lanciare la palla e camminare.
Quando viene proposto un’esercizio bisogna essere consapevoli di quanti elementi il
bambino deve pensare. E’ ovvio che aumentando gli elementi aumentano anche le
difficoltà. Non senza intenzione ho messo in ordine crescente della difficoltà di
eseguirle le attività sopranominate. All’inizio gli obiettivi più vicini al bambino.
Queste attività vengono superate da parte di tutti i bambini di 5 anni, testati. Però a
volte compare una scarsa capacità di dare direzione e misura (giusta forza) al lancio.
In questa età il bambino non lancia ma getta in quanto c’è una scarsa coordinazione
temporale dei vari gruppi muscolari che intervengono nel lancio.
Dimostrano un buon equilibrio e soprattutto un gran desiderio di eseguire gli esercizi
proposti.
IL DISEGNO
Fase del disegno
1)Realismo fortuito (2 anni). Il bambino disegna qualche linea e gli attribuisce un
significato.
2)Realismo mancato (2 fino a 4-5 anni). Manca la capacità di sintesi (senza tenere
conto della loro relazione spaziale).
3)Realismo intellettuale (5-8 anni). In cui il bambino diviene più capace di riprodurre
l’aspetto di ciò che disegna.
4)Realismo visivo, il bambino disegna gli oggetti cosi’ come appaiano.
Dò questi stadi per sottolineare il fatto che i bambini testati della scuola materna, si
trovano alcuni nello stadio del Realismo mancato, altri nel Realismo intellettuale.
Mentre fà un disegno, nel bambino si attivano una serie di processi cognitivi.
Richiede un controllo oculo-motorio raffinato per consentire che ad una serie di
linee sul foglio si possa attribuire una forma o un significato.
Dobbiamo avere presente che il disegno non è un puro esercizio di coordinamento
oculo-manuale o un modo per fotografare e riprodurre la realtà. Essendo il disegno
un attività dove può liberare la fantasia, esprimere le emozioni. Se le prime parole
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del bambino condensano i sentimenti più profondi, è possibile pensare che i primi
scarabocchi siano delle parole vere e dei messaggi profondi, inviati ad adulto per
significare qualcosa di importante nella relazione con essa.
Di fronte ad una serie di produzioni grafiche del bambino si deve chiedere quale è il
filo logico che collega le varie sequenze grafiche, la linea comunicativa che
attraverso le varie produzioni, il bambino non sempre trova le parole per esprimere
il disagio, il conflitto e la gelosia, la rabbia e l’angoscia.
Il disegno è la rappresentazione illustrata delle varie immagini che ci sono
nell’immaginario infantile, nel disegno appaiono persone, animali, elementi naturali,
la casa, oggetti diversi, personaggi fantastici delle favole o dei racconti, mostri,
streghe, serpenti che vivono nell’ inconscio.
I vari elementi non sono mai scelti a caso, ma secondo una logica emotiva definita,
secondo la dominanza dei bisogni emotivi, con riferimento a quanto diviene più
urgente comunicare ed esprimere ad adulto. Il bambino è sempre presente con le
sue esigenze reali, le percezioni di se stesso o con le sue paure, i meccanismi di
difesa e di adattamento, i desideri, le aspirazioni, i ricordi, il proprio vissuto.
Faccio questa lunga introduzione per il fatto che la maggior parte del nostro lavoro
con i bambini e stato centrato proprio sul disegno.
Il disegno libero (“Disegna quello che tu vuoi!”-dice la psicologa ai bambini)
Primo di descrivere i disegni dei bambini di 5 anni, presso la Scuola Materna Maria
Ausilatrice voglio dire due parole per quanto riguarda l’uso del colore.
Si sono avanzati ipotesi diverse circa il significato dell’uso del colore nel bambino.
Psicoanalitico – la scelta del colore è influenzato dal mondo emotivo e dall’inconscio
infantile.
Neurofisiologiche – la percezione dei colori e il modo di rappresentarli è innata.
Cognitivista – l’uso dei colori è influenzato dall’apprendimento, il bambino, usa solo
i colori intellettualmente e linguisticamente conosciuti e quelli che gli vengono
presentati dall’ adulto.
Nonostante questo si da tropo importanza all’immaginazione e ad affettività come
organizzatori centrali e motivi ispiratori nell’uso dei colori.
Martina all’inizio mi dava l’impressione di una bambina timida. Alle domande della
psicologa a volte non risponde, è concentratissima sul suo disegno. Disegna il prato
e la colora con il verde, poi la casa che assomiglia ad una torre (stretta ed alta) e la
colora celeste, con due finestrine piccole marrone vicino al tetto. Poi’ fa il camino,
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un fiore vicino a casa e l’albero con delle mele. Tante nuvole grigie, cielo blu ed il
sole. Non prende in considerazione il consiglio della psicologa, non parla, ma solo
dipinge. Avvolge la pagina e scrive il suo nome (la copia sul banco), le lettere
abbastanza in ordine. Puoi continua dipingendo una donna, colorando le sue scarpe,
fà i capelli lunghi neri legati con delle piccole cordelle che assomigliano a quelle che
la bambina quel giorno ha messo sui capelli. La sciarpa rosa le tutine blu.
La psicologa gli chiede se e stanca e lei con la testa risponde “no”.
Poi dipinge la testa con i capelli di un'altra donna, il vestito celeste, i capelli rossi e la
stessa cordella sulla testa. Le gambe si appoggiano sul prato. Dopo di questo mette il
fumo sul camino. Poi con il marrone colora la porta, le finestre chiuse (assomigliante
un po’ con il carattere della piccola). Infine ancora nuvole con dei contorni neri e
riempiti di celeste.
Martina è molto attenta ai particolari, è sicuramente una bambina curiosa, attenta
che cerca informazioni, probabilmente sulla sessualità, argomento che preoccupa
molto i bambini (Chi sono? Da dove vengono i bimbi?) E’ una bambina intelligente.
Ha disegnato il collo, le spalle, le cordelle, la sciarpa, simbolo di una coscienza ben
definita della propria femminilità. Lei ha probabilmente vicino una persona che fa
attenzione al proprio aspetto fisico ed e per lei un modello di riferimento.
Se vediamo le due donne disegnate hanno lo stesso modello dei capelli di Martina,
questo è un esempio rivelatore di come i bambini si proiettano nei loro disegni. I
bambini parlano sempre di sé e si presentano nelle loro opere.
Niccola dipinge un cartone animato, non è attento ai contorni (gli disegna con la
viola), i capelli neri, faccia rosa e corpo arancione. E poi dice che sta dipingendo il
potere, “Che la lancia sempre”. Usa la celeste. Parla dei personaggi del film mentre
dipinge.
“Voglio fare un altro disegno per la mamma”-dice lui.
Disegna un altro cartone. Usa i colori: blu, rosso, nero. “Adesso faccio il mostro”.
Usa colori scuri. Una spada grigia al posto della mano, le braccia lunghe verde. E un
power ranger che con il suo potere colpisce il mostro cattivo.
E Lui vive i personaggi mentre gli disegna, esprime emozioni di rabbia verso il
mostro e di orgoglio verso il power ranger -“buono”-dice lui.
Secondo Piaget alla base della moralità del bambino di 5 anni è la nozione di regola
(regole che lui pensa siano immutabili, stabilite per sempre). Il morale del Niccola lui
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lo giudicherebbe eteronoma, ossia dipendente da una volonta esterna (quella dei
genitori e degli altri adulti rispettati). Lui e convinto che il bambino impari dai
genitori le regole del comportamento morale. Il rispetto verso i genitori che è un
misto di affetto e timore, è all’orgine dei primi sentimenti morali del bambino. Il
bambino e convinto che ogni colpa reclami una punizione, avente carattere
vendicativo (“Sei cattivo e ora pagherai”).
Nel caso di Niccola il disegno per la mamma con “il buono” che colpisce “il cattivo” è
uguale al “voglio dimostrare a mamma che io voglio bene alle persone buone, io
oddio le persone cattive, perché è lei che me la insegnata”)
E’ vero che Niccola ha preso spunto da un film con dei cartoni animati, ma l’idea
resta sua, come anche la rappresentazione simbolica della traiettoria e dei propri
desideri.
Alexandra nel disegno libero riempia tutto lo spazio del foglio bianco, con dei diversi
colori. Lei disegna o meglio colora. Disegna diverse forme senza un senso. Quando la
psicologa gli chiede: “cosa stai facendo?” lei risponde la casa. Usa una molteplicità di
colori: il nero, il rosso, il verde, la celeste, la viola, il blu, il grigio, l’arancione, la rosa.
Quando ha quasi riempito il foglio bianco colorandola, si rende conto che manca il
giallo che la trova poi tra le altre matite. E’ attenta di non mettere due colori uguali
uno vicino all’altro. Quando dopo un ora finisce la colorazione, la psicologa gli
chiede di spiegare quello che ha disegnato e lei risponde “la casa” e questi colori
qui? “i colori vicino a casa”-risponde lei.
Vuole disegnare ancora, ma questa volta la palla. La psicologa gli da un altro foglio
bianco. Pensavo che sarebbe stato la stessa cosa – colorazione di tutto il foglio e
nient’altro, però no.
Compare finalmente la figura umana, il babbo natale, usa il rosso nel disegnare i
contorni. Fa anche i regali intorno con colori diversi, gli conta sono 6. Poi’ aggiunge
altri ed altri ancora riempiendo tutto il foglio. Finalmente compare una logica di
tutto quello che fà, e la commenta anche.
Il primo disegno di Alexandra è un esempio concreto del realismo fortuito dei
bambini di due anni. Fanno qualche linea e gli attribuiscono un nome. I due altri
disegni (disegno dell’uomo e della donna) e quello del Babbo Natale sono esempi del
realismo intellettuale che caratterizza i bambini di 5 anni. Lei adesso riproduce
l’aspetto di ciò che disegna. Questa ti mette un po’ in confusione, però dobbiamo
tenere conto del fatto che il bambino in alcuni momenti può presentare una “piatta
fantasia”, mancanza di immaginazione, o incapacità di simbolizzazione che viene
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recuperata subito ( Alexandra la recupera con i due altri disegni), però questo non
vuol dire che il suo livello intellettuale e scarso.
La bambina mette il punto sulla quantità e sul far apparire le cose. La dimostra con
la varietà dei colori e la tendenza di non lasciare bianco neanche un pezzettino del
foglio.
Quando ho visto le prime forme disegnate da Giacomo (la maniera in cui manteneva
la matita, faceva i contorni, l’attenzione di non mescolare i colori), ho detto:
“finalmente un piccolo pittore”. Però avanzando, il disegno diventava sempre più
incomprensibile. Ma questa sua precisione nel colorare, l’attenzione che mostrava
erano impressionanti, anche se non riuscivo più a capire il filo logico e la relazione
spaziale delle diverse forme. In mezzo a tutto quello distinguevo un uomo e le
nuvole. Quando finisce la psicologa gli chiede di spiegare cosa ha disegnato, lui
risponde “il carro”. E che cosa porta? “Le mele”. Arriva fino al cielo questo carro?
“No è il fumo”. La strada non la fai? Usa all’inizio il grigio e la colora con il rosso
sopra (il rosso è il suo colore preferito).
In tutto questo vedo una mancanza di corrispondenza tra quello che viene proiettato
sul foglio ed il significato che il bambino dà a tutto questo.
Il disegno di Valentina è il disegno tipico di una bambina di 5 anni. La casa, il prato, i
fiori, il cielo, le nuvole, il sole le montagne o le colline (suggerite). Preferisce parlare
e parla benissimo. Si stanca mentre colora le montagne, ma va incoraggiata dalla
psicologa. Fa attenzione di non mescolare i colori e sottolinea le forme. Non
possiede una fantasia esagerata, ma buona si.
Giorgia e timidissima, non guarda negli occhi mentre parla, anche se poco. Il suo
disegno è particolare. Prende il verde e fa una striscia – il prato.
Disegna tre fiori identici, mettendoli però in ordine crescente dal più piccolo al piu
grande. Il verde la usa anche per i petali dei fiori. Disegna l’albero, il tronco enorme
la colora marrone ed i fogli verdi.
Disegna una persona sempre usando il verde, le gambe unite e le dita che coprono
la lunghezza del braccio. “Sono io risponde”.
La bambina proietta se stessa nel suo disegno? Questa sua tendenza di usare solo
un colore, forse viene dal fato che lei è timidissima, e l’uso di un solo colore gli fa
risparmiare del tempo ed andarsene al più presto possibile (è imbarazzante per un
adulto fare un lavoro in presenza di tre persone adulte e sconosciute per lui, si può
immaginare come è per una bimba timida) o forse il verde è il suo colore preferito.
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Un cerchio nero grande, petali arancione, sembra un gran fiore di girasole. Una
forma che assomiglia ad un’ ombrella colorata di blu con una lunga coda viola. Infine
una testa grande con capelli viola, occhi arancione bocca rossa, naso rosa, piccolo
corpo, maglia verde, tutine con dei puntini neri e scarpe celeste, usa la rosa nel
colorare la faccia. Una riga lunga blu è il cielo e poi il sole arancione.
Questo è il disegno libero di Federica “la bambina che non parla”. Non approva, ne
rifiuta . Lo sguardo fisso, quasi terrorizzato.
Le maestre dicono che non ha problemi nel lavorare e stare in presenza degli altri
bambini. La sua madre dice che un periodo di crisi per lei, è stata trasferita da
un'altra scuola e la nascita del piccolo fratellino non l’ha entusiasmata per niente.
I bambini di questa età risultano essere quelli maggiormente disturbati e influenzati
da ciò che vedono e percepiscono del mondo esterno. Non avendo ancora appreso la
capacità di discernere la realtà dalla fantasia, possono presentare maggiori difficoltà
nella gestione della paura e dell’ansia generata dalle notizie pervenute. Possono
essere profondamente colpiti dalla tragicità della notizia.
Possono non essere in grado di valutare adeguatamente il grado di rischio e di
coinvolgimento personale. Alcuni bambini (il caso di Federica) possono sembrare
immuni rispetto alla sofferenza ed all’ansia derivante da una notizia drammatica.
Questi ultimi possono risultare “anaffettivi”. Questa situazione può essere un
segnale di rifiuto di fronte a qualcuno che viene percepito come estremamente
disturbante.
LA SCHEMA CORPOREA
Il disegno di uomo – donna
A cinque anni la figura umana si completa di vari particolari, aumento progressivo
dei dettagli, sino alla rappresentazione completa del corpo umano visto di fronte. La
figura si arricchisce del collo, delle mani in fondo alla faccia, dei piedi, le gambe e la
braccia in bidimensione. I vari componenti del vestiario completano la schema
corporea. La coscienza dell’identità di genere si riflette anche sul disegno.
I disegni (uomo–donna) dei bambini di 5 anni della Scuola Materna Maria Ausilatrice
in genere mancano delle particolarità che differenziano la figura maschile da quella
femminile. L’unico particolare che in maggior parte dei casi gli distingue sono i
capelli (lunghi e corti). Mentre in altri casi, sono uguali. Gli elementi sopracitati nella
maggior parte dei casi sono presenti, anche se le forme sono distorte. I bambini che
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nel disegno libero mostravano una grande immaginazione ed attenzione ai
particolari, nel disegno uomo – donna, una scarsa fantasia ( ad es. Martina).
O bambini che nel disegno libero presentavano una scarsa fantasia, nel disegno
uomo – donna erano abbastanza bravi ( ad es. Alexandra).
E’ necessario sottolineare che lo sviluppo in genere, per quanto armonico, può
presentare talvolta periodi di stasi che si riflettano anche su un tipo particolare di
disegno (uomo-donna). Non so se la coscienza dell’identità del genere è scarsa in
questi bambini, perche dobbiamo tenere conto anche le circostanze in cui si chiede e
si fa il disegno. I bambini non lo aspettavano o forse non avevano pensato prima e
davanti a tale richiesta rimangono un po’ “piatti” senza fantasia per il momento. Ma
se si pensa con tranquillità, forse diventano capaci di attribuire all’uomo ed alla
donna le caratteristiche fisiche che gli distinguono.
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