Kurt Lewin Teoria-Dinamica-Della-Personalita-Estratto
Kurt Lewin Teoria-Dinamica-Della-Personalita-Estratto
Kurt Lewin Teoria-Dinamica-Della-Personalita-Estratto
Kurt Lewin
Teoria dinamica
della personalità
Traduzione di Guido Petter
www.giunti.it
ISBN 9788809771543
Presentazione VII
Biografia dell’autore X
Bibliografia XI
Prefazione 3
VII
PRESENTAZIONE
VIII
PRESENTAZIONE
IX
BIOGRAFIA DELL’AUTORE
X
Bibliografia
Der Begriff der Genese in Physik, Biologie und Entwicklungs-
geschichte [Il concetto di genesi in fisica, biologia e storia
evolutiva], Springer-Verlag, Berlin, 1922.
«Vorbemerkungen über die seelischen Kräfte und die
Struktur der Seele» [Avvertenze preliminari sulle forze
mentali e la struttura della mente], Psychologische
Forschung, 1926, 7, pp. 249-329 (trad. it., cap. II del pre-
sente volume: «La struttura della mente»).
«Vorsatz, Wille und Bedürfnis» [Intenzione, volontà e biso-
gno], Psychologische Forschung, 1926, 7, pp. 330-385
(trad. it., cap. II del presente volume: «La struttura della
mente»).
Die Entwicklung der experimentellen Willenspsychologie und
die Psychotherapie [Lo sviluppo della psicologia sperimen-
tale della volontà e la psicoterapia], Hirzel, Leipzig, 1929.
«Der Übergang von der aristotelischen zur galileischen
Denkweise in Biologie un Psychologie», Erkenntnis,
1931, 1, pp. 421-466 (trad. ingl., «The conflict between
Aristotelian and Galilaean modes of thought in contem-
porary psychology», Journal of General Psychology, 1931,
5, pp. 141-177; trad. it., cap. I del presente volume: «Il
conflitto fra una concezione aristotelica e una galileiana
nella psicologia contemporanea»).
Die psychologische Situation bei Lohn und Strafe, Hirzel,
Leipzig, 1931 (trad. it., cap. IV del presente volume: «Le
situazioni psicologiche relative al premio e alla punizio-
ne»).
«Environmental forces». In C. Murchison (Ed.), Handbook
of child psychology, Clark University Press, Worcester,
Mass., 1931 (trad. it., cap. III del presente volume:
«Forze ambientali nel comportamento e nello sviluppo
del bambino»).
«Sachlichkeit und Zwang in der Erziehung zur Realität»,
Die neue Erziehung, 1931, 13, pp. 99-103 (trad. it., cap.
V del presente volume: «Educazione alla realtà»).
XI
BIBLIOGRAFIA
XII
Teoria dinamica
della personalità
Prefazione
3
PREFAZIONE
4
PREFAZIONE
KURT LEWIN
5
CAPITOLO PRIMO
Il conflitto fra una concezione
aristotelica e una concezione galileiana
nella psicologia contemporanea
7
CAPITOLO PRIMO
1. IN FISICA
Se si chiede a qualcuno quale sia la differenza più carat-
teristica fra la fisica “moderna”, post-galileiana, e quella ari-
stotelica, si ottiene di solito la seguente risposta, che ha avu-
to un’importante influenza sugli ideali scientifici dello psi-
cologo: i concetti della fisica aristotelica erano antropomor-
fici e imprecisi; la fisica moderna, per contro, è quantitativa-
mente esatta, e le antiche spiegazioni antropomorfiche sono
state sostituite da relazioni matematiche e funzionali pure, che
le hanno dato quell’aspetto di scienza astratta di cui i fisici mo-
derni sono spesso particolarmente orgogliosi.
Per la verità, questo modo di considerare lo sviluppo del-
la fisica è appropriato. Ma se si fissa l’attenzione, più che
sullo stile con il quale sono espressi i concetti impiegati, sul-
la loro effettiva funzione di strumenti che devono servire
per comprendere il mondo, queste differenze si rilevano di
importanza secondaria, e appaiono piuttosto come conseguen-
ze di una profonda differenza nel modo di concepire i rappor-
ti fra il mondo fisico e la ricerca scientifica.
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CONCEZIONE ARISTOTELICA E CONCEZIONE GALILEIANA
a) I concetti aristotelici
Loro carattere valutativo
Come le altre scienze, anche la fisica si è staccata solo
gradualmente dalle universali matrici della filosofia e della
prassi. La fisica aristotelica è piena di concetti che oggi non
sono più considerati come specificamente biologici, ma co-
me concetti essenzialmente valutativi. Essa abbonda inoltre
di concetti normativi mutuati dall’etica, i quali occupano un
posto intermedio fra quelli valutativi e quelli non-valutativi.
Così, le forme di movimento più perfette sono, per la fisica
aristotelica, quelle del moto circolare e del moto rettilineo,
ed esse sono presenti solo nei movimenti celesti, quelli degli
astri; i movimenti che hanno luogo nel mondo terreno sub-
lunare sono di tipo inferiore. Così pure vi sono differenze
valutative fra le cause: da un lato, le forze “buone” o, per
così dire, “legittime” di un corpo, le quali derivano dalla sua
tendenza verso la perfezione (τεvλος), e dall’altro le pertur-
bazioni dovute al caso o alle forze contrastanti (βιvα) di altri
corpi.
Questo tipo di classificazione in termini valutativi ha un
ruolo estremamente importante nella fisica medievale. Pone
l’uno accanto all’altro fenomeni che presentano fra loro rap-
porti molto tenui o privi di importanza, e ne separa invece
altri che obiettivamente sono fra loro strettamente connessi.
Mi sembra evidente che questa concezione nettamente “an-
tropomorfica” ha largo posto in psicologia anche oggigior-
no. Analogamente alla distinzione fra ciò che è terreno e ciò
che è celeste, la distinzione, pure di ordine valutativo, fra
ciò che è “normale” e ciò che è “patologico” ha per lungo tem-
po determinato una netta separazione degli eventi psichici
in due diversi gruppi, e ha così portato a disgiungere gli uni
dagli altri fenomeni che sono invece fra loro intimamente
collegati.
Non meno importante è il fatto che il modo di formulare
certi problemi particolari è interamente dominato da con-
cetti valutativi – o lo è stato sino a tempi molto recenti. Co-
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CAPITOLO PRIMO
Classificazione astratta
Quando la fisica galileiana e post-galileiana si liberò del-
la distinzione fra celeste e terreno, estendendo con ciò enor-
memente il campo d’applicazione delle leggi naturali, ciò
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CONCEZIONE ARISTOTELICA E CONCEZIONE GALILEIANA
Il concetto di legge
Le classi di Aristotele sono astrattamente definite come
l’insieme di quei caratteri che sono comuni a un gruppo di og-
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CAPITOLO PRIMO
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CONCEZIONE ARISTOTELICA E CONCEZIONE GALILEIANA
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CAPITOLO PRIMO
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CONCEZIONE ARISTOTELICA E CONCEZIONE GALILEIANA
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CAPITOLO PRIMO
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CONCEZIONE ARISTOTELICA E CONCEZIONE GALILEIANA
b) La fisica galileiana
In questa particolare prospettiva empirista, l’elaborazione
dei concetti della fisica galileiana e post-galileiana deve sem-
brare curiosa e anche paradossale.
Come è stato già notato, l’uso di strumenti matematici e
la tendenza all’esattezza, benché importanti, non possono
essere considerati la caratteristica fondamentale della diffe-
renza fra la fisica aristotelica e quella galileiana. È infatti
possibile riformulare in veste matematica il contenuto es-
senziale dei concetti dinamici della fisica di Aristotele (si ve-
dano pp. 25-26). Lo sviluppo della fisica avrebbe potuto pren-
dere la forma di una traduzione in veste matematica dei con-
cetti di Aristotele, analoga a quella che si sta verificando og-
gi in psicologia. In realtà, tuttavia, vi furono, in questa dire-
zione, soltanto dei tentativi isolati, per esempio i metodi
quasi-statistici di Bacone, ai quali si è accennato. Lo svilup-
po principale si verificò in un’altra direzione, ed ebbe luogo
nel senso di un cambiamento di contenuto piuttosto che in
quello di un semplice cambiamento di forma.
Le stesse considerazioni valgono per quanto riguarda l’e-
sattezza della nuova fisica. Non si deve dimenticare che, al
tempo di Galileo, non vi erano orologi come quelli di oggi, e
che la costruzione dei primi strumenti di questo tipo diven-
ne possibile solo attraverso la conoscenza delle leggi della
dinamica, fondata sul lavoro di Galileo7.
Anche i metodi di misura usati da Faraday nelle prime
ricerche sull’elettricità dimostrano che l’esattezza (nel senso
corrente di “precisione sino a una certa frazione decimale”)
non è presente che in misura piuttosto ridotta in questi stadi
critici nello sviluppo della fisica.
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CAPITOLO PRIMO
Omogeneizzazione
Le concezioni di Bruno, di Keplero o di Galileo sono
permeate dall’idea di una universalmente comprensiva uni-
tà del mondo fisico. La stessa legge governa il movimento
degli astri, la caduta di una pietra e il volo degli uccelli. Que-
sta omogeneizzazione del mondo fisico, per quanto riguar-
da la validità di una legge, toglie alla divisione degli oggetti
fisici in classi rigide e astrattamente definite il significato de-
terminante che essa ha nella fisica di Aristotele, per la quale
l’appartenenza di un oggetto a una data classe determinava
la natura fisica di tale oggetto.
Strettamente correlata con tutto questo è la perdita di
importanza delle dicotomie logiche e delle antitesi concettua-
li. Il loro posto è stato preso da transizioni via via più fluide,
da gradazioni che privano le dicotomie del loro carattere
antitetico, e rappresentano sul piano della logica uno stadio
di transizione fra il concetto di classe e il concetto di serie8.
Concetti genetici
Questa dissoluzione della netta antitesi fra classi rigida-
mente delimitate fu accelerata grandemente, proprio nella
stessa epoca, dal passaggio a un modo di pensare essenzial-
mente funzionale, all’uso di concetti genetico-condizionali.
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CONCEZIONE ARISTOTELICA E CONCEZIONE GALILEIANA
Concretezza
L’accresciuto interesse per la quantificazione, che sem-
bra dare alla fisica moderna un carattere astratto e formale,
non è derivato da alcuna tendenza al formalismo logico. Al
contrario, ha avuto qui una grande importanza proprio la ten-
denza a una completa descrizione della realtà concreta, anche
di quella del caso singolo; circostanza, questa, che dovrebbe
essere sottolineata in modo particolare, in rapporto alla psi-
cologia di oggi. In tutti i settori della scienza, lo specifico
oggetto di indagine non soltanto viene determinato nel suo
genere, e perciò in senso qualitativo, ma possiede ognuna del-
le sue proprietà con una particolare intensità, e cioè sino a
un grado definito. Finché si considerano come importanti, e
come concettualmente intelligibili solo quelle proprietà di
un oggetto che sono comuni a un intero gruppo di oggetti,
le differenze individuali di grado restano senza rilevanza scien-
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CAPITOLO PRIMO
10. Eccettuati i casi nei quali si ha a che fare con una concreta “storia del cielo e
della terra”.
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