Power Supply Units For Electrostatic Precipitators: Impianti E Sicurezza Di Esercizio
Power Supply Units For Electrostatic Precipitators: Impianti E Sicurezza Di Esercizio
Power Supply Units For Electrostatic Precipitators: Impianti E Sicurezza Di Esercizio
Norma Italiana
CEI 11-29
Data Pubblicazione Edizione
1998-04 Prima
Classificazione Fascicolo
11-29 3837 R
Titolo
Alimentatori per precipitatori elettrostatici
Title
Power supply units for electrostatic precipitators
NORMA TECNICA
COMITATO
ELETTROTECNICO CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE • AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA
ITALIANO
SOMMARIO
La presente Norma Sperimentale si applica agli alimentatori per precipitatori elettrostatici industriali, alla
loro installazione e alle relative prescrizioni di sicurezza. Essa ha lo scopo di fissare la terminologia rela-
tiva all’oggetto, stabilire prescrizioni di carattere tecnico relative alla progettazione e alla costruzione, sta-
bilire prescrizioni relative alla sicurezza, suggerire le prescrizioni tecniche da seguire per l’ordinazione,
fissare le modalità di collaudo.
Considerando che i contenuti innovativi di tale norma richiederanno un’adeguata sperimentazione sul
campo, è stato deciso di pubblicare tale Norma come "Norma sperimentale".
La presente Norma costituisce la ristampa senza modifiche, secondo il nuovo progetto di veste editoriale,
della Norma pari numero ed edizione (Fascicolo 2055 S).
DESCRITTORI
Alimentatori; Installazione; Precipitatori elettrostatici industriali; Prescrizioni di sicurezza;
Europei
Internazionali
Legislativi
INFORMAZIONI EDITORIALI
Norma Italiana CEI 11-29 Pubblicazione Norma Tecnica Carattere Doc. Sperimentale
Stato Edizione In vigore Data validità 1993-7-1 Ambito validità Nazionale
Varianti Nessuna
Ed. Prec. Fasc. Nessuna
Comitato Tecnico 11-Impianti elettrici ad alta tensione e di distribuzione pubblica di bassa tensione
Approvata dal Presidente del CEI in Data 1993-5-10
in Data
CDU
1 GENERALITÀ 1
1.1 Oggetto ........................................................................................................................................................................................... 1
1.2 Scopo ................................................................................................................................................................................................ 1
2 DEFINIZIONI 1
4 PRESCRIZIONI DI SICUREZZA 8
4.1 Protezione contro le scariche elettriche .................................................................................................................. 8
4.2 Isolamento .................................................................................................................................................................................... 9
4.3 Terre di protezione ................................................................................................................................................................ 9
4.4 Protezione contro gli incendi ......................................................................................................................................... 9
4.5 Distanze di sicurezza ............................................................................................................................................................ 9
4.6 Impianti ausiliari ..................................................................................................................................................................... 10
4.7 Protezione delle apparecchiature di misura ...................................................................................................... 10
1.1 Oggetto
La presente Norma si applica agli alimentatori per precipitatori elettrostatici in-
dustriali, alla loro installazione e alle relative prescrizioni di sicurezza. Non si ap-
plica ai sistemi di controllo e di supervisione degli alimentatori stessi, anche se
ne fanno parte integrante.
1.2 Scopo
Scopo della presente Norma è:
n fissare la terminologia relativa all’oggetto;
n stabilire prescrizioni di carattere tecnico relative alla progettazione e alla cos-
truzione;
n stabilire prescrizioni relative alla sicurezza;
n suggerire le prescrizioni tecniche da seguire per l’ordinazione;
n fissare le modalità di collaudo.
2 DEFINIZIONI
Nota Un alimentatore per precipitatore elettrostatico è un’apparecchiatura che deve fornire la ten-
sione opportuna (generalmente elevata) alla struttura elettrodica del precipitatore.
Da un punto di vista funzionale, il precipitatore elettrostatico può essere considerato come un
carico di tipo essenzialmente capacitivo-resistivo soggetto inoltre a scariche di varia natura fra
gli elettrodi.
L’alimentatore deve essere in grado, oltre che di fornire la tensione richiesta, anche di ovviare
alle condizioni transitorie conseguenti alle scariche tra gli elettrodi del precipitatore e di ripri-
stinare successivamente il funzionamento regolare.
CEI 11-29:1998-04
Norma CEI a diffusione limitata (Schneider Electric) NORMA TECNICA
22 CEI 11-29:1998-04
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2.1.1 Alimentatori di tipo convenzionale
Negli alimentatori convenzionali il generatore di alta tensione è generalmente
costituito da un trasformatore elevatore monofase, provvisto sull’alta tensione di
un rettificatore a diodi.
Esso fornisce, in funzionamento normale, una tensione unidirezionale di polarità
negativa (Fig. 2a) con ondulazioni più o meno accentuate a seconda delle carat-
teristiche del carico, dell’intensità della corrente erogata e del tipo di regolazione
della tensione.
Con opportuno sistema di regolazione della tensione è anche possibile effettuare
una periodica soppressione di alcune semionde, ottenendo in uscita una ten-
sione simile a quella indicata nella Fig. 2b. In tal caso gli alimentatori vengono
chiamati “ad intermittenza” o “a soppressione di semionde”.
Nota Le ondulazioni della tensione possono essere caratterizzate tramite il fattore di ondulazione
(o ripple), definito come il rapporto di metà della differenza tra valor massimo e valor minimo
rispetto al valor medio di una grandezza pulsante unidirezionale.
Nota Gli impulsi di tensione sono generalmente prodotti da un circuito oscillante accoppiato al cir-
cuito di produzione della tensione continua di base o capacitivamente o mediante trasforma-
tore. In quest’ultimo caso il trasformatore di accoppiamento può essere utilizzato anche come
elevatore di tensione.
Nota Occorre fare attenzione, in quanto il collegamento tra alimentatore e precipitatore ha una ca-
pacità propria, talvolta non trascurabile.
Nota In sede di prova o di collaudo consentono di verificare la rispondenza dei valori di tensione,
corrente, potenza, ecc., con i “valori nominali” prescritti nella specifica tecnica di fornitura.
Nel caso di alimentatori di tipo convenzionale, si utilizza un unico carico equivalente nomi-
nale, in generale costituito da una resistenza di valore opportuno, con o senza una capacità
in parallelo, di valore prossimo a quello del precipitatore o della sezione alla quale l’alimenta-
tore è destinato. Nel caso di alimentatore ad impulsi si distingue, quando necessario, il carico
equivalente nominale per la tensione continua di base, dal carico equivalente nominale utiliz-
zato per la sola tensione impulsiva.
Per la somma della tensione continua di base più la componente impulsiva ci si riferisce al
carico equivalente nominale relativo alla tensione continua di base.
Nota In generale gli impulsi di tensione sono sovrapposti ad una tensione pressoché continua. Può
però darsi il caso che essi siano sovrapposti ad una tensione unipolare con ondulazione resi-
dua significativa e non essere sincronizzati con il valore di cresta dell’ondulazione residua; in
questo caso è raccomandabile considerare il solo impulso che dovesse capitare in corrispon-
denza del valore massimo dell’ondulazione residua. In questo caso è indispensabile una rico-
struzione grafica dell’andamento della tensione di base.
Nota Questo valore, prescritto nella specifica tecnica di ordinazione con riferimento ad un altret-
tanto specificato carico equivalente nominale, è in generale inferiore alla somma dei valori
massimi della tensione di base e dell’ampiezza degli impulsi ottenibili separatamente.
Nota Sia il valore di cresta che il valore finale vanno definiti nella specifica di ordinazione.
2.26 Potenza media trasferita al carico riferita alla componente continua della
tensione di uscita
È la media del prodotto dei valori istantanei della tensione e della corrente no-
minale di uscita dell’alimentatore.
3.1 Generalità
Dal punto di vista costruttivo un alimentatore per precipitatori elettrostatici è sud-
diviso in:
n complesso di alimentazione A.T. che comprende i circuiti di potenza che ge-
nerano la tensione di uscita;
n quadro di controllo e regolazione della potenza. La regolazione della potenza
è in generale effettuata mediante tiristori; il controllo può essere realizzato
con circuiti analogici, digitali o misti. Spesso è previsto un sistema di amplifi-
cazione tra il sistema di controllo e quello di regolazione della potenza.
Gli alimentatori per precipitatori elettrostatici devono essere progettati e costruiti
in modo che il servizio normale, le ispezioni e le manutenzioni, la messa in
servizio e l’esclusione dal servizio, le prove e le misure eventualmente necessarie
possano essere eseguiti in condizioni di sicurezza.
Tutti i componenti che possono necessitare di sostituzioni devono essere, per
quanto possibile, conformi alle prescrizioni di normalizzazione vigenti.
3.2.1.2 Nel caso di alimentatori di tipo impulsivo i componenti interessati dagli impulsi
devono essere dimensionati in modo da dissipare opportunamente il calore deri-
vante dalla circolazione delle correnti che li interessano.
Nota L’esperienza attuale suggerisce un margine di almeno il 20% rispetto ai valori limite garantiti
dalle case costruttrici.
3.2.1.3 Quando più elementi, in particolare a semiconduttori, sono collegati in serie e/o
in parallelo, il dimensionamento deve tenere conto della ripartizione delle tensio-
ni e delle correnti in tutto il campo delle temperature di lavoro, sia in funziona-
mento normale, sia in corrispondenza di cortocircuiti (scariche ad arco nel pre-
cipitatore).
3.2.2.4 Ogni alimentatore deve avere un morsetto di terra adatto ed una vite di serraggio
opportuna per raccordare un conduttore di terra di sezione fino a 50 mm2. Il dia-
metro della vite di serraggio deve essere almeno 12 mm. Il punto di raccordo
deve essere contrassegnato dal simbolo “TERRA”.
3.2.2.6 Quando più componenti siano racchiusi in un contenitore con isolante liquido, si
applicano le stesse prescrizioni relative ai trasformatori in liquido isolante.
3.2.2.7 Sia gli isolatori passanti che quelli di supporto in aria devono essere in materiale
ceramico.
3.3.2 Il circuito di controllo deve essere realizzato in modo da consentire una regola-
zione manuale in alternativa a quella automatica.
3.3.4 I quadri devono essere dotati di opportuni terminali per il collegamento a terra.
3.3.5 Salvo eccezioni da concordare tra utilizzatore e costruttore, la struttura dei quadri
deve essere prevista per accesso alle apparecchiature solo dal fronte quadro e
per collegamenti elettrici sia dall’alto che dal basso.
3.4 Disturbi
3.6 Targhe
Ogni componente di un complesso di alimentazione deve essere provvisto di
targhe durevoli e chiaramente leggibili con le seguenti indicazioni:
n nome e marchio del costruttore;
n sigla o codice di identificazione di tipo;
n numero di serie;
n tensione e frequenza di alimentazione;
n potenza e/o correnti massime assorbite;
n tensioni nominali di uscita.
4 PRESCRIZIONI DI SICUREZZA
4.2 Isolamento
L’isolamento elettrico dell’apparecchiatura deve essere realizzato tramite un’op-
portuna combinazione dei seguenti sistemi:
n isolamento solido di spessore adeguato;
n isolamento in aria o in altro fluido, con adeguate distanze fra quelle parti fra
le quali possa determinarsi una differenza di potenziale.
Sono esclusi dall’utilizzazione come isolanti i materiali solidi contenenti amianto
o gomma naturale, nonché i fluidi contenenti PCB (policlorobifenili), PCT (poli-
clorotrifenili) o prodotti similari.
Nel caso siano utilizzati materiali che possano caricarsi staticamente, si debbono
prendere misure aggiuntive che impediscano il formarsi di cariche oppure il con-
tatto con parti caricate dell’impianto.
Per la determinazione della tensione di lavoro, ai fini del dimensionamento
dell’isolamento elettrico di singoli componenti costituenti l’apparecchiatura (per
es. trasformatori, circuiti di raddrizzamento ecc.), si rimanda alle Norme relative.
Nota Qualora la strumentazione sia di tipo elettronico o sia costituita da una interfaccia per calco-
latore, si devono prendere i necessari accorgimenti perché le eventuali sovratensioni o sovra-
correnti di modo comune o di modo differenziale che interessano i collegamenti della stru-
mentazione al trasduttore di misura non danneggino la strumentazione stessa.
Nota Il valore della capacità è in generale quello equivalente alla capacità del precipitatore o di
quella sezione collegata all’alimentatore, eventualmente aumentata per tenere conto della ca-
pacità di collegamenti. La resistenza è quella in grado di assorbire, alla tensione di funziona-
mento, la potenza attiva erogata.
5.3.2 Verifica della forma d’onda della tensione e della frequenza di ripetizione degli
impulsi
Le prove di verifica delle tensioni sono effettuate con i carichi equivalenti nomi-
nali relativi alle differenti condizioni di funzionamento.
Il sistema di misura impiegato, salvo diversa indicazione nella specifica d’ordine,
deve garantire una precisione di almeno il 3% nella determinazione sia dei valori
di tensione che delle durate.
Le grandezze rilevate devono garantire le tolleranze definite nella specifica d’or-
dine.
ALIMENTATORE
SISTEMA DI AL PRECIPITATORE
RETE SISTEMA DI ELETTROSTATICO
GENERAZIONE
REGOLAZIONE
DELLA TENSIONE
DELLA TENSIONE
DI USCITA
SISTEMA
DI
CONTROLLO
SEGNALI ESTERNI
E APPARECCHIATURE
AUSILIARIE
Fig. 2a
Fig. 2b
Fig. 3a
Fig. 3b
Fig. 3c
ALIMENTATORE
SISTEMA DI AL PRECIPITATORE
RETE SISTEMA DI ELETTROSTATICO
GENERAZIONE
REGOLAZIONE
DELLA TENSIONE
DELLA TENSIONE
DI USCITA
SISTEMA
DI
AMPLIFICAZIONE
SISTEMA
DI
CONTROLLO
SEGNALI SISTEMA DI
ESTERNI SUPERVISIONE
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