Lezione 4

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La nascita della CECA (Comunità Europea Carbone ed Acciaio) e l'inizio del

processo di integrazione europeo

La nascita della CECA, caratteristiche del trattato distintivo


Il primo passo del processo di integrazione europea: nascita della CECA, comunità europea del
carbone e dell’acciaio. Oggi non esiste più, ma è stata molto importante. Se analizziamo la storia
degli ultimi 70 anni, l’integrazione europea è stata sicuramente un successo storico, perché, paesi
fino a qualche tempo prima rivali, oggi condividono un destino comune: la stessa moneta (euro),
molte politiche comuni, gestiscono affari economici e commerciali insieme e hanno come
riferimento delle istituzioni europee in comune. Gli europei, con il processo di integrazione, hanno
affidato a queste istituzioni: l’arbitraggio dei conflitti, la definizione dell’interesse generale e la
conduzione delle politiche europee. Il livello di vite europeo (come dicono tutte le statistiche) è
aumentato considerevolmente. Certamente non sarebbe aumentato così tanto se la crescita degli
Stati non fosse stata condivisa con altri Stati. Quest’ultimi infatti hanno potuto beneficiare delle
economie di scala, di un mercato comune (più vasta area in cui commercializzare, reperire dei
prodotti…) e per quanto riguarda il lavoro hanno potuto migliorare il tenore di vita. L’UE che
abbiamo oggi è stata la conseguenza di un lungo cammino, sia nell’ambito della politica sia
dell’economia, caratterizzato da tappe che si sono susseguite tra successi e sconfitte: ci sono stati
grandi passi (es: trattato di Maastricht), piccoli passi o anche battute di arresto (la proposta del
trattato che adotta la costituzione europea che è stato un fallimento). In oltre 70 anni è proseguito
questo cammino che non si è mai fermato. È importante sottolineare che ci sono delle cose, come
l’euro, che devono essere ancora modificate rispetto alle esigenze del mercato, ma il fatto
determinante è che è stata introdotta una moneta unica: è stato un grande passo perché non è
semplice convincere gli Stati europei a cancellare le loro monete e introdurne una per tutti. L’euro è
una moneta che è stata realizzata in corso d’opera e ora si tratta di vedere quali possono essere gli
aggiustamenti. Questi piccoli o grandi passi sono stati sempre caratterizzati da scelte politiche, ma
anche necessità storiche e del mercato.
Euro: nasce per far fronte alle esigenze di un grande mercato europeo. Es: l’acquirente doveva
andare al mercato dove c’erano vari commercianti a vendere la loro merce da diversi paesi europei e
valutare se il prodotto espresso in moneta nazionale, per esempio in una bancarella spagnola
(pesos), era più conveniente dell’analogo prodotto venduto, per esempio, sulla bancarella francese
(franchi). Nel caso dell’Italia il riferimento era la lira. Se comprava, per esempio, sulla bancarella
spagnola chiaramente doveva pagare in pesos, quindi si portava dietro un sacco con tutte le monete
o pure si affidava agli agenti di cambio: cambiavano la moneta in un’altra valuta (procedimento che
aveva dei costi, c’erano delle commissioni).
Introdurre una moneta unica: è stata una scelta politica, ma mossa anche da una necessità.
Il 9 maggio 1950 inizia questo processo: Robert Schumann, ministro degli esteri francese
all’epoca, durante una conferenza stampa, convocata nel Salone dell’Orologio al Quai d’Orsay,
propone, in un discorso dedicato a Jean Monnet (consigliere dei leader politici francesi, uomo
politico di alto livello, grande economista e finanziere, ma anche una persona molto lungimirante) di
realizzare un’organizzazione internazionale, aperta a tutti gli Stati europei, che si sarebbe occupata
della gestione e della commercializzazione del settore carbo-siderurgico. Questa sarà poi realizzata
e si chiamerà CECA.

Passo indietro, aspetti che ci permettono di capire perché siamo arrivati alla dichiarazione
Schumann:
L’Europa nasce per la consapevolezza della necessità di costituire la pace. I paesi erano appena
usciti dalla 2ª guerra mondiale: l’economia era distrutta e c’era stato un numero altissimo di morti.
Bisogna ricordare che solo nel XX secolo sono state combattute 2 guerre mondiali. Alla fine della 1ª
guerra mondiale un grandissimo economista John Maynard Keynes in un suo saggio “Le
conseguenze economiche della pace” fa notare un aspetto: denuncia gli errori contenuti nel trattato
di pace e dimostra la sistematica distruzione dell’economia tedesca: la Germania aveva provocato
la guerra ed era allo stesso tempo un paese sconfitto, quindi le vengono imposte richieste di
riparazione e pagamento dei debiti di guerra. Secondo Keynes la pace siglata a Versailles era
politicamente miope ed economicamente sbagliata:
• Politicamente miope: addossare ai tedeschi un peso insostenibile che avrebbe avuto come
conseguenza, secondo lui, l’avvento al potere di forze estremiste (infatti poi è successo:
nazionalsocialismo, nazismo ecc..)
• Economicamente sbagliata: per 2 motivi:
‣ La richiesta di riparazione alla Germania (gli Stati chiedevano alla Germania i soldi per
la riparazione dei danni provocati dalla 1ª guerra mondiale) —> avrebbe provocato la
distruzione di tutta l’economia tedesca, perché, per pagare i debiti di guerra, la
Germania avrebbe dovuto ricorrere a dei prestiti americani
‣ La questione dei pagamenti dei debiti di guerra tra gli alleati
Nessuna delle sue raccomandazioni alla fine della 1ª guerra mondiale fu presa in considerazione.
Tutti i paesi chiesero alla Germania il pagamento della riparazione per ottenere i capitali necessari
per il rimborso dei debiti di guerra —> è stato semplicemente un circolo vizioso che non ha fatto
altro che portare alla nascita, in Germania, di una forza estremista: il nazionalsocialismo, che ha
originato poi la 2ª guerra mondiale.
Alla fine della 2ª guerra mondiale l’assetto internazionale viene definito dalle potenze vincitrici nelle 2
conferenze di Yalta e Potsdam. Si profila in questo contesto una nuova conflittualità: URSS
contro USA. Si tratta di due potenze alleate durante la 2ª guerra mondiale, infatti è grazie alla forza
dell’URSS e all’intervento degli USA che il nazifascismo viene sconfitto, ma subito dopo la fine della
2ª guerra mondiale, inizia un confronto acceso che sfocerà poi nella Guerra fredda: raggiunge sua
drammaticità maggiore poi con la Guerra in Corea tra Corea del Nord e del Sud, ma in realtà a
scontrarsi sono URSS e USA (bomba atomica). La Guerra Fredda è una corsa gli armamenti e
anche allo spazio (basta pensare ai russi con lo Sputnik e in seguito agli americani).
Henry Kissinger, grande segretario di stato americano dice: «le superpotenze si comportano come
due ciechi armati fino ai denti che si aggirano continuamente dentro una stanza. Ognuno crede che
l’altro ci veda benissimo e che da un momento all’altro lo ammazzerà. Ognuna delle due parti però
dovrebbe sapere che l’incertezza, il compromesso e l’incoerenza sono spesso le vere essenze della
politica» —> naturalmente, a lungo andare, anche due ciechi in una stanza, se sono pieni di aghi, si
faranno del male, senza parlare di quello che poi faranno alla stanza —> sono sempre sull’orlo
dello scontro aperto
Nel 1947 lo scenario internazionale si complica ulteriormente: la Gran Bretagna si ritira dalla Grecia
e lascia il paese in una situazione politica confusa. Allo stesso tempo l’URSS inizia ad accampare
pretese su Iran e Turchia. Nel momento in cui c’è richiesta di aiuti da parte di Grecia e Turchia agli
USA, questi intervengono nell’ambito di quella che poi è passata allo storia come la dottrina
Truman: aiuto degli USA ai paesi esposti ad un’aggressione da parte dell’URSS o che rischiavano
di essere coinvolti nella politica dell’URSS. Non è un aiuto disinteressato o di beneficenza: USA
hanno bisogno di allargare il loro mercato, vogliono essere la 1ª potenza mondiale. Guerra tra le 2
superpotenze. Alla creazione della NATO (organizzazione militare) risponde l’URSS con la creazione
del patto di Varsavia, organizzazione militare che comprende tutti gli Stati dell’orbita sovietica. Da
una parte c’è il piano Marshall (piano di aiuti economici) e dall’altra nasce Comecon: Consiglio di
mutua assistenza economica che riguarda i paesi dell’URSS.
Truman chiede al Congresso il permesso di far intervenire gli USA per arginare quello che è
l’espansionismo sovietico. La dottrina Truman si realizza attraverso la NATO e il Piano Marshall.
Discorso del presidente Harry Truman (link aulaweb)
La dottrina Truman (link aulaweb)
Si ha paura che scoppi una nuova guerra mondiale. Vi è una sola consapevolezza: la necessità di
eliminare questa conflittualità, soprattutto quella tra Francia e Germania. Da un lato, la Germania
rappresenta, dal punto di vista strategico militare, un paese importante per gli USA, che vogliono
riarmarla. Dall’altro lato la Francia teme un rafforzamento della politica economica e militare
tedesca, ma non può opporsi alla volontà degli USA: ha bisogno degli aiuti del piano Marshall ed è
impegnata, proprio in questi anni, nel mantenimento delle sue colonie, in cui si sono scatenati
movimenti indipendentisti. Non potendo opporsi frontalmente alla politica americana, la Francia
capisce che l’unico modo per mantenere il controllo, soprattutto sull’economia tedesca, deve
basarsi sulla cooperazione con la Germania. Da qui la grande intuizione di Jean Monnet: si rende
conto che non si può creare in breve tempo un’Europa unita, perché non ci sono Stati giovani ma
solo Stati che hanno storia lunghissima, un concetto diverso di sovranità, indipendenza ecc.
Tuttavia si può iniziare a collaborare. Individua anche il settore economico più importante in quel
momento: il settore carbo-siderurgico, che rappresentava la spina dorsale dell’economia, poiché il
carbone all’epoca era la fonte principale di energia. È un settore che rappresenta anche la
produzione dell’acciaio, fondamentale per la ripresa economica per l’industria bellica. Territori
importanti per la produzione carbo-siderurgico: Ruhr e Sar, oggetto di conflittualità tra Francia e
Germania per molti anni. Monnet individua la possibilità di una cooperazione tra gli Stati europei
partendo da questo settore e andando poi avanti con gli altri. Ovviamente questo piano ottiene il
consenso anche di Adenauer, quindi della Germania. Obiettivo: creare un’organizzazione
internazionale che gestisca la produzione di carbone e acciaio e che sia dotata di un organismo
sovranazionale in grado di prendere le decisioni al posto degli Stati. Monnet si rende conto che non
può essere come le organizzazioni classiche: queste avevano un handicap fondamentale, quello
dell’unanimità. Ora si ha bisogno di un organo sovranazionale che prenda decisioni vincolanti per i
partecipanti. Si rende conto che l’obiettivo di creare un’Europa unita è destinato a fallire. Diverso è
se si vuole creare un’unione graduale (N.B. rif al funzionalismo, teorie europeiste)
Monnet suggerisce ciò a Schuman e enuncia questo progetto, durante una conferenza stampa, in
quella passata alla storia come Dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950 (festa dell’Europa)

Questa dichiarazione rappresenta la “prima pietra” della futura integrazione europea. Pone
dei principi fondamentali:
• Realizzazioni concrete ma graduali: l’Europa non si sarebbe creata gradualmente, ma
attraverso realizzazioni concrete, poiché bisognava innanzitutto stabilire delle <solidarietà di
fatto>;
• L’opposizione secolare tra la Francia e la Repubblica federale di Germania doveva essere
eliminata;
• Settore carbo-siderurgico: l’azione immediata doveva concentrarsi su un <problema limitato,
ma decisivo>, cioè la produzione franco tedesca del carbone e dell’acciaio, che doveva essere
posto sotto un’Alta autorità comune;
• Fusione interessi economici: avrebbe contribuito ad un aumento del livello di vita e
all’instaurazione di una comunità economica;
• Creazione dell’organo che avrebbe dovuto sovrintendere le decisioni: l’Alta autorità, a cui
veniva assegnato il compito di gestire il settore carbosiderurgico. Sarebbe stata composta da
personalità indipendenti su base paritetica e le sue decisioni sarebbero state vincolanti.

La prima parola “pace mondiale”: elemento fondamentale che muove tutto il cammino dell’
integrazione europea, è il fine!

La CECA aveva, oltre a finalità economiche, anche scopi politici: metteva fine alla rivalità tra le
industrie 2 due paesi, Francia e Germania, e apriva la collaborazione in ambito europeo ad altri
paesi che ne avessero fatta richiesta. Il Trattato CECA viene firmato a Parigi nell’aprile 1951 ed entra
in vigore il 25 luglio 1952.
Obiettivi: contribuire attraverso un mercato comune del carbone e dell’acciaio a:
• Espansione economica
• Incremento occupazione
• Miglioramento del tenore di vita
Spettava alle istituzioni vigilare che tutto funzionasse come doveva.
Il documento originale del Trattato CECA era in francese, (era la lingua della politica internazionale).
Il trattato CECA (aulaweb)

Le istituzioni della CECA¹ erano:


1. l’Alta autorità: organo collegiale di gestione con il compito di curare l’attuazione degli scopi del
Trattato. Era composta da personalità indipendenti dagli Stati (9 membri in totale, 2 rappresentanti
per Italia, Francia e Germania, ossia i paesi grandi, e 1 per i restanti paesi: Belgio, Olanda e
Lussemburgo, quelli piccoli). Aveva potere decisionale, in particolare il potere di emanare atti di
carattere vincolante e non vincolante nei confronti, sia degli Stati membri (quello che loro decidono
gli Stati devono fare, nel settore carbo-siderurgico) e sia delle imprese che esercitavano un’attività
di produzione nel campo carbo-siderurgico. Le deliberazioni dell’Alta autorità erano prese a
maggioranza dei membri (unanimità)
2. il Consiglio dei ministri, composto da un rappresentante del Governo di ciascun Stato membro,
era un organo solo consultivo (i pareri possono anche non essere rispettati, non vincolanti). È
chiamato ad esprimere pareri sulle proposte più importanti dell’Alta autorità.
3. l’Assemblea comune (diventerà poi il Parlamento) è composta da membri designati dai
parlamenti nazionali e formata da delegati che il parlamento di ciascun Stato membro designava
periodicamente fra i propri componenti². Era un organo consultivo dotato di un potere di controllo
esclusivamente politico che si esercitava attraverso:
• La discussione sulla relazione generale che annualmente l’Alta autorità doveva presentare,
• Interrogazioni scritte ed orali rivolte all’Alta autorità e la votazione di una proposta di sfiducia
all’Alta autorità.
4. Infine, la Corte di Giustizia composta da giudici nominati dagli Stati membri e competente a
giudicare su:
• Ricorsi presentati da uno Stato membro, dal Consiglio o dall’Alta autorità contro le violazioni del
Trattato poste in essere da Stati membri o dalle istituzioni;
• Ricorsi per l’annullamento degli atti illegittimi dell’Alta autorità proposti da uno Stato membro, dal
Consiglio e, in determinati casi, anche dalle imprese o dalle associazioni di imprese contemplate
dal Trattato —> unica istituzione che poteva eliminare un atto dell’Alta Autorità se questo era
palesemente illegittimo.
___________________________

¹ Il primo presidente della CECA fu Jean Monnet (ricoprì l’incarico dal 1952 al 1955).
² Secondo la procedura fissata da ogni singolo Stato.

Queste 4 istituzioni si sono trasformate:


• Alta autorità —> Commissione europea
• Consiglio dei ministri —> rimasto così, oggi chiamato Consiglio UE (composto da ministri
competenti i quali dopo la CECA si riprendono il potere decisionale)
• Assemblea comune —> Assemblea parlamentare e poi Parlamento europeo, ora i membri
sono eletti direttamente dai cittadini. Aveva solo potere consultivo, mentre oggi le decisioni sono
prese dal Consiglio dei ministri e dal Parlamento europeo
• Corte di Giustizia —> cambiata poco. Compito: garantire il rispetto e l’interpretazione delle
norme europee. Cambiamenti: aumentati il lavoro e le competenze (oggi si deve occupare di più
settori).
La CECA ebbe un impatto fondamentale sugli sviluppi economici e politici. Nella sua fase iniziale, di
fronte al brusco calo della domanda di carbone e acciaio del dopoguerra, è in grado di garantire
uno sviluppo, una produzione e una distribuzione equilibrata del carbone e dell’acciaio.
Sul piano politico ha rappresentato un passo fondamentale perché ha dato l’avvio al processo d’
integrazione economica che ha portato gli Stati a condividere un destino comune: partendo dal
settore carbo-siderurgico si sono aggiunti sempre più settori, fino ad arrivare, secondo la teoria
funzionalista, ad un’integrazione in cui uscire e abbandonare (come ha fatto il Regno Unito, anche
se è molto difficile).
Il trattato CECA è un trattato in cui è stato indicato un termine: 50 anni, diversamente dagli altri
trattati, quindi la sua scadenza è: 23 luglio 2002.
Oggi la CECA non esiste più, essendo le sue competenze confluite nella Comunità europea, e
successivamente, con le modifiche introdotte dal Trattato di Lisbona, nell’Unione europea.
Per approfondimenti consultare la pagina: http://europa.eu/legislation_summaries/
institutional_affairs/treaties/treaties_ecs c_it.htm
Link aulaweb

La dichiarazione Schuman (testo in italiano)

La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi,
proporzionali ai pericoli che la minacciano.

Il contributo che un'Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è


indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche. La Francia, facendosi da oltre
vent'anni antesignana di un'Europa unita, ha sempre avuto per obiettivo essenziale di
servire la pace. L'Europa non è stata fatta: abbiamo avuto la guerra.

L'Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa
sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto.
L'unione delle nazioni esige l'eliminazione del contrasto secolare tra la Francia e la
Germania: l'azione intrapresa deve concernere in prima linea la Francia e la Germania.

A tal fine, il governo francese propone di concentrare immediatamente l'azione su


un punto limitato ma decisivo.

Il governo francese propone di mettere l'insieme della produzione franco-


tedesca di carbone e di acciaio sotto una comune Alta Autorità, nel quadro di
un'organizzazione alla quale possono aderire gli altri paesi europei.

La fusione della produzioni di carbone e di acciaio assicurerà subito la


costituzione di basi comuni per lo sviluppo economico, prima tappa della
Federazione europea, e cambierà il destino di queste regioni che per lungo tempo si sono
dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici di cui più costantemente sono state le
vittime. Monnet pensa a una Federazione europea, infatti è il suo obiettivo ma non si tratta di una
federazione europea (ossia di o un’organizzazione di tipo federale)
La solidarietà di produzione in tal modo realizzata farà sì che una qualsiasi
guerra tra la Francia e la Germania diventi non solo impensabile, ma materialmente
impossibile. La creazione di questa potente unità di produzione, aperta a tutti i Paesi che
vorranno aderirvi e intesa a fornire a tutti i Paesi in essa riuniti gli elementi di base della
produzione industriale a condizioni uguali, getterà le fondamenta reali della loro
unificazione economica. È chiaro che se 2 nazioni collaborano non si faranno la guerra
È il primo passo ma seguiranno altri progetti in ambito economico
Questa produzione sarà offerta al mondo intero senza distinzione né esclusione per
contribuire al rialzo del livello di vita e al progresso delle opere di pace. Se potrà
contare su un rafforzamento dei mezzi, l'Europa sarà in grado di proseguire nella
realizzazione di uno dei suoi compiti essenziali: lo sviluppo del continente africano. Sarà
così effettuata, rapidamente e con mezzi semplici, la fusione di interessi necessari
all'instaurazione di una comunità economica e si introdurrà il fermento di una comunità
più profonda tra Paesi lungamente contrapposti da sanguinose scissioni.
Aderiscono l’Italia e i paesi del Benelux (Belgio,
Olanda e Lussemburgo). Il Regno Unito chiamato a
partecipare si interessa, ma poi alla fine non vuole
partecipare perché non vuole cedere propria
sovranità e mettere in discussione rapporti con
Commonwealth.
Questa proposta, mettendo in comune le produzioni di base e istituendo una nuova
Alta Autorità, le cui decisioni saranno vincolanti per la Francia, la Germania e i paesi
che vi aderiranno, costituirà il primo nucleo concreto di una Federazione europea
indispensabile al mantenimento della pace. Per giungere alla realizzazione degli obiettivi
così definiti, il governo francese è pronto ad iniziare dei negoziati sulle basi seguenti.

Il compito affidato alla comune Alta Autorità sarà di assicurare entro i termini più
brevi: l'ammodernamento della produzione e il miglioramento della sua qualità: la
fornitura, a condizioni uguali, del carbone e dell'acciaio sul mercato francese e sul mercato
tedesco nonché su quelli dei Paese aderenti: lo sviluppo dell'esportazione comune verso
gli altri Paesi; l'uguagliamento verso l'alto delle condizioni di vita della manodopera di
queste industrie.

Per conseguire tali obiettivi, partendo dalle condizioni molto dissimili in cui
attualmente si trovano le produzioni dei Paesi aderenti, occorrerà mettere in vigore, a titolo
transitorio, alcune disposizioni che comportano l'applicazione di un piano di produzione
e di investimento, l'istituzione di meccanismi di perequazione dei prezzi e la creazione di
un fondo di riconversione che faciliti la razionalizzazione della produzione. La
circolazione del carbone e dell'acciaio tra i Paesi aderenti sarà immediatamente
esentata da qualsiasi dazio doganale e non potrà essere colpita da tariffe di trasporto
differenziali. Ne risulteranno gradualmente le condizioni che assicureranno
automaticamente la ripartizione più razionale della produzione al più alto livello di
produttività. La creazione di un mercato comune nel settore carbo-siderurgico dove vengono
eliminati gli ostacoli tariffari o non tariffari al commercio
Contrariamente ad un cartello internazionale, che tende alla ripartizione e allo
sfruttamento dei mercati nazionali mediante pratiche restrittive e il mantenimento di
profitti elevati, l'organizzazione progettata assicurerà la fusione dei mercati e l'espansione
della produzione.

I principi e gli impegni essenziali sopra definiti saranno oggetto di un trattato


firmato tra gli Stati e sottoposto alla ratifica dei parlamenti. I negoziati indispensabili
per precisare le misure d'applicazione si svolgeranno con l'assistenza di un arbitro
designato di comune accordo : costui sarà incaricato di verificare che gli accordi siano
conformi ai principi e, in caso di contrasto irriducibile, fisserà la soluzione che sarà
adottata.

L'Alta Autorità comune, incaricata del funzionamento dell'intero regime, sarà


composta di personalità indipendenti designate su base paritaria dai governi; un
presidente sarà scelto di comune accordo dai governi; le sue decisioni saranno esecutive
in Francia, Germania e negli altri paesi aderenti. Disposizioni appropriate assicureranno i
necessari mezzi di ricorso contro le decisioni dell'Alta Autorità. Tutti gli Stati le dovranno rispettare

Un rappresentante delle Nazioni Unite presso detta autorità sarà incaricato di


preparare due volte l'anno una relazione pubblica per l'ONU, nelle quale renderà conto del
funzionamento del nuovo organismo, in particolare per quanto riguarda la salvaguardia
dei suoi fini pacifici.
L'istituzione dell'Alta Autorità non pregiudica in nulla il regime di proprietà delle
imprese. Nell'esercizio del suo compito, l'Alta Autorità comune terrà conto dei poteri
conferiti all'autorità internazionale della Ruhr e degli obblighi di qualsiasi natura imposti
alla Germania, finché tali obblighi sussisteranno.

Al link

Dichiarazione Schuman maggio 1950 (europa.eu)

il testo è disponibile in tutte le lingue dell’U

Aula web: Diritto dell’Unione Europea

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