Ciclopentadienuro di sodio
Ciclopentadienuro di sodio | |
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Nome IUPAC | |
ciclopentadienuro di sodio | |
Abbreviazioni | |
NaCp | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | NaC5H5 |
Peso formula (u) | 88,08 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 225-636-8 |
PubChem | 78681 |
SMILES | [CH-]1C=CC=C1.[Na+] |
Proprietà chimico-fisiche | |
Solubilità in acqua | reagisce |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 225 - 260 - 314 - 335 - 351 - EUH019 |
Consigli P | 210 - 223 - 231+232 - 261 - 370+378 - 422 [1][2] |
Il ciclopentadienuro di sodio è il composto metallorganico del sodio con formula NaC5H5. La formula è spesso abbreviata come NaCp, dove Cp rappresenta l'anione ciclopentadienuro. L'abbreviazione Cp è spesso usata anche nella chimica dei composti di coordinazione quando il ciclopentadienile è usato come legante.[3] NaCp fu preparato per la prima volta da Johannes Thiele nel 1900.[4] Viene usato comunemente per la sintesi di metalloceni e composti simili.
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]La natura di NaCp dipende dal mezzo in cui si trova. Pianificando una sintesi, il reagente è di solito rappresentato come un sale Na+C5H5−.
In forma cristallina senza solventi NaCp ha la struttura di un composto a sandwich multistrato, composto da catene infinite di cationi Na+ alternati ad anelli paralleli (η5-C5H5)−.[5]
In soluzione di solventi donatori NaCp è fortemente solvatato, specie lo ione Na+, come suggerito dalla possibilità di isolare l'addotto Na(TEMED)Cp.[6]
Sintesi
[modifica | modifica wikitesto]Il ciclopentadienuro di sodio è disponibile in commercio come soluzione in THF. Si prepara trattando ciclopentadiene con sodio:[7]
In genere la conversione è condotta riscaldando una sospensione di sodio fuso in diciclopentadiene.[8] In precedenza il sodio veniva usato comunemente in forma di fili o come sabbia, una dispersione di sodio preparata agitando velocemente del sodio fuso in xilene a riflusso.[9][10]
Un'altra base conveniente è l'idruro di sodio:[11]
Nei primi lavori si usavano reattivi di Grignard come basi. Il ciclopentadiene ha un pKa di 15, e può essere deprotonato da molti reagenti.
Applicazioni
[modifica | modifica wikitesto]NaCp è un reagente usato comunemente per la sintesi di metalloceni e composti simili. Esempi sono la sintesi del ferrocene[9] e del diclorobis(η5-ciclopentadienil)zirconio:[12][13]
- 2 NaC5H5 + FeCl2 → [Fe(η5-C5H5)2] + 2 NaCl
- ZrCl4(thf)2 + 2 NaC5H5 → [Zr(η5-C5H5)2Cl2] + 2 NaCl + 2 THF
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Sigma Aldrich; rev. del 08.11.2013, riferita alla soluzione 2M in tetraidrofurano
- ^ Conservare sotto atmosfera di gas inerte.
- ^ Nomenclature of inorganic chemistry - IUPAC Recommendations 2005 (PDF), su old.iupac.org, p. 262. URL consultato il 5 marzo 2011.
- ^ (DE) J. Thiele, Ueber Ketonreactionen bei dem Cyclopentadiën, in Ber. Deutsch. Chem. Ges., vol. 33, n. 1, 1900, pp. 666-673, DOI:10.1002/cber.190003301113. URL consultato il 5 marzo 2011.
- ^ R. E. Dinnebier, U. Behrens, F. Olbrich, Solid state structures of cyclopentadienyllithium, -sodium, and -potassium. Determination by high-resolution powder diffraction, in Organometallics, vol. 16, n. 17, 1997, pp. 3855–3858, DOI:10.1021/om9700122. URL consultato il 4 marzo 2011.
- ^ C. Elschenbroich, Organometallics, Weinheim, Wiley-VCH, 2006, ISBN 978-3-527-29390-2.
- ^ F. A. Cotton, G. Wilkinson, Advanced inorganic chemistry, 5ª ed., New York, Wiley-Interscience, 1988, p. 139, ISBN 0-471-84997-9.
- ^ T. K. Panda, M. T. Gamer, P. W. Roesky, An improved synthesis of sodium and potassium cyclopentadienide, in Organometallics, vol. 22, n. 4, 2003, pp. 877-878, DOI:10.1021/om0207865. URL consultato il 5 marzo 2011.
- ^ a b G. Wilkinson, Ferrocene, in Org. Synth., Coll. Vol., vol. 4, 1963, p. 473. URL consultato il 4 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2012).
- ^ J. J. Partridge, N. K. Chadha, M. R. Uskokovic, An asymmetric hydroboration of 5-substituted cyclopentadienes: synthesis of methyl (1R,5R)-5-hydroxy-2-cyclopentene-1-acetate, in Org. Synth., Coll. Vol., vol. 7, 1993, p. 339. URL consultato il 4 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2011).
- ^ G. S. Girolami, T. B. Rauchfuss, R. J. Angelici, Synthesis and technique in inorganic chemistry, Mill Valley, CA, University Science Books, 1999, ISBN 0-935702-48-2.
- ^ G. Wilkinson, J. M. Birmingham, Bis-cyclopentadienyl Compounds of Ti, Zr, V, Nb and Ta, in J. Am. Chem. Soc., vol. 76, n. 17, 1954, pp. 4281–4284, DOI:10.1021/ja01646a008. URL consultato il 4 marzo 2011.
- ^ Questo composto è noto anche con il nome dicloruro di zirconocene, deprecato dalle regole di nomenclatura, perché i due anelli ciclopentadienilici non sono paralleli come richiesto dalla nomenclatura dei metalloceni.
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