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Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1796

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Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1796
StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Data4 novembre - 7 dicembre
Collegio elettorale138 elettori
Affluenza20,1% (Aumento13,6%)
Official Presidential portrait of John Adams (by John Trumbull, circa 1792).jpg
ThomasJeffersonStateRoomPortrait.jpg
Candidati John Adams Thomas Jefferson
Partiti Federalista Democratico-Repubblicano
Voti 35 726
53,4%
31 115
46,6%
Elettori
71 / 138
68 / 138
Elettori per stato federato
Presidente uscente
George Washington (Indipendente)

Le elezioni presidenziali degli Stati Uniti d'America del 1796 si sono tenute tra il 4 novembre e il 7 dicembre, e sono state la terza elezione presidenziale della storia degli Stati Uniti. I due principali candidati erano il vicepresidente in carica John Adams e Thomas Jefferson: il primo prevalse sul secondo sia nel voto popolare sia nel voto dei Grandi elettori, diventando presidente. Tuttavia, a causa del metodo di voto del Collegio elettorale, Jefferson venne eletto vicepresidente, rendendo questa l'unica elezione presidenziale statunitense in cui presidente e vicepresidente provenivano da ticket diversi.

A differenza delle due precedenti elezioni (in cui George Washington aveva prevalso senza opposizioni) l'elezione del 1796 fu aspramente contestata. La campagna elettorale vide molti attacchi dai federalisti verso i democratici-repubblicani (accostati alla Rivoluzione francese)[1] e di questi ultimi verso i federalisti (accusati di essere troppo vicini alla Gran Bretagna).

Poiché il Collegio elettorale votava contemporaneamente per le cariche di presidente e vicepresidente, le elezioni del 1796 si caratterizzarono per l'elezione di entrambi i principali contendenti (Adams e Jefferson) alle posizioni di presidente e vicepresidente. I problemi del sistema di voto si ripresentarono nelle elezioni del 1800, e portarono nel 1804 all'approvazione del XII emendamento della Costituzione.

Questa elezione favorì la formazione del First Party Sistem, e stabilì una rivalità tra la Nuova Inghilterra (federalista) e gli stati meridionali (democratico-repubblicani), con gli Stati di mezzo a fare da ago della bilancia.[2]

Sistema elettorale

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Come in tutte le altre elezioni presidenziali statunitensi, il presidente non era eletto direttamente dai cittadini, ma da un Collegio elettorale, i cui componenti erano eletti in modo diverso da Stato a Stato: in alcuni erano scelti dal relativo parlamento (Connecticut, Delaware, New Jersey, New York, Rhode Island, Carolina del Sud, Vermont), in altri erano eletti tramite collegi uninominali (Kentucky, Maryland, Carolina del Nord, Virginia), in altri ancora con un unico collegio per l'intero Stato (Georgia, Pennsylvania), mentre Massachusetts, New Hampshire e Tennessee impiegavano sistemi misti.

Il Collegio elettorale era formato da 138 elettori (in aumento rispetto ai 132 della precedente elezione anche a causa dell'ammissione del Tennessee), ognuno dei quali aveva a disposizione due voti da esprimersi contemporaneamente: il candidato che otteneva più voti diventava presidente, mentre il secondo vicepresidente. Entrambi i voti erano per la carica di presidente; non esisteva una candidatura ufficiale a vicepresidente.

A causa del sistema elettorale, ogni partito presentava diversi candidati, in alcuni casi in competizione fra loro.

Tra i federalisti, il candidato principale era John Adams, vicepresidente in carica e una delle figure principali del periodo rivoluzionario; il principale candidato alla vicepresidenza era invece Thomas Pinckney, ex governatore della Carolina del Sud. Altri candidati erano Oliver Ellsworth, John Jay, James Iredell, Samuel Johnston e Charles Cotesworth Pinckney.

Tra i democratici-repubblicani, il candidato presidenziale era Thomas Jefferson, mentre il principale candidato vicepresidenziale era Aaron Burr; altri candidati erano Samuel Adams, George Clinton e John Henry.

Risultati del voto popolare per contea. Il blu indica un maggior numero di voti per Jefferson, il giallo per Adams.

Non tutti gli Stati organizzarono un voto popolare per scegliere i Grandi elettori. Il Partito Federalista ottenne più voti, sebbene i democratico-repubblicani riuscirono a eleggere più membri del Collegio elettorale (55 rispetto a 33 dei federalisti).

Voto popolare[3]
Partito Voti Percentuale
Partito Federalista 35.726 53,4%
Partito Democratico-Repubblicano 31.115 46,6%
Totale 66.814 100.0%

A causa del sistema nel Collegio elettorale, nel caso in cui tutti i membri di un partito avessero votato compatti per entrambi i loro candidati, si sarebbe avuta una parità (e quindi il presidente sarebbe stato scelto dalla Camera dei rappresentanti). Entrambi i partiti intendevano aggirare questa possibilità evitando che alcuni dei loro elettori votassero per uno dei due candidati (quello che avrebbe dovuto diventare vicepresidente); tuttavia, questo schema era complicato sia dalla lentezza delle comunicazioni tra i diversi Stati (che rendeva più difficile coordinare i voti, dal momento che il Collegio elettorale non si riuniva in seduta unica per votare) sia dalle voci che alcuni elettori democratici-repubblicani avrebbero votato per Pinckney (candidato vicepresidente federalista) in modo da farlo diventare presidente. Il risultato finale fu che troppi elettori federalisti non votarono per Pinckney, facendo eleggere presidente Adams ma permettendo a Jefferson di ottenere la vicepresidenza.

Collegio elettorale[4]
Candidato Partito Stato di provenienza Voti
John Adams Federalista Massachusetts 71
Thomas Jefferson Democratico-Repubblicano Virginia 68
Thomas Pinckney Federalista Carolina del Sud 59
Aaron Burr Democratico-Repubblicano New York 30
Samuel Adams Democratico-Repubblicano Massachusetts 15
Oliver Ellsworth Federalista Connecticut 11
George Clinton Democratico-Repubblicano New York 7
John Jay Federalista New York 5
James Iredell Federalista Carolina del Nord 3
George Washington Nessuno Virginia 2
John Henry Democratico-Repubblicano Maryland 2
Samuel Johnston Federalista Carolina del Nord 2
Charles Cotesworth Pinckney Federalista Carolina del Sud 1
  1. ^ (EN) Presidential Election of 1796, su historycentral.com. URL consultato il 27 aprile 2015.
  2. ^ (EN) Jeffrey L. Pasley, The First Presidential Contest: 1796 and the Founding of American Democracy, 2013, ISBN 978-0700619078.
  3. ^ (EN) US President - National Vote, su ourcampaigns.com, Our Campaigns. URL consultato il 27 aprile 2015.
  4. ^ (EN) US President, su ourcampaigns.com, Our Campaigns. URL consultato il 27 aprile 2015.

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