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Foiano di Val Fortore

Coordinate: 41°21′N 14°59′E
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Foiano di Val Fortore
comune
Foiano di Val Fortore – Stemma
Foiano di Val Fortore – Bandiera
Foiano di Val Fortore – Veduta
Foiano di Val Fortore – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Campania
Provincia Benevento
Amministrazione
SindacoGiuseppe Antonio Ruggiero (lista civica) dal 21-9-2020
Territorio
Coordinate41°21′N 14°59′E
Altitudine520 m s.l.m.
Superficie41,31 km²
Abitanti1 325[1] (31-7-2023)
Densità32,07 ab./km²
FrazioniFrassineta, Ponte Carboniera, Serra Verdito
Comuni confinantiBaselice, Molinara, Montefalcone di Val Fortore, Roseto Valfortore (FG), San Bartolomeo in Galdo, San Giorgio La Molara, San Marco dei Cavoti
Altre informazioni
Cod. postale82020
Prefisso0824
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT062031
Cod. catastaleD650
TargaBN
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 2 017 GG[3]
Nome abitantifoianesi
Patronosan Giovanni Eremita
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Foiano di Val Fortore
Foiano di Val Fortore
Foiano di Val Fortore – Mappa
Foiano di Val Fortore – Mappa
Posizione del comune di Foiano di Val Fortore nella provincia di Benevento
Sito istituzionale

Foiano di Val Fortore (Fuiànë in campano[4]) è un comune italiano di 1 325 abitanti[1] della provincia di Benevento in Campania.

Geografia fisica

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È posta sul primo piegarsi del versante adriatico, in fondo ad una valle, sulla sinistra del Fortore e cinta da alti monti.

Ha una superficie agricola utilizzata di 2221,25 ettari[5]. Terreno calcare-argilloso ed in pendio, quindi molto soggetto allo smottamento dopo copiose piogge.

In passato si era ipotizzato che il toponimo Foiano derivasse da Forum Iani; tuttavia la sua prima forma onomastica è Fuganum, il che fa pensare invece a un proedium Fuganum dei Romani, presumibilmente popolato dagli abitanti di San Firmiano, Vasto, San Biase, San Donato e Renzicoppa (nei quali sono evidenti ruderi di antichi casali romani), a loro volta abitati forse dall'antica tribù irpina dei Vescellani citata da Plinio (con riferimento alla primitiva Vescellium).

Secondo certe ipotesi, verso l'VIII secolo una colonia di Faganensi o Folianensi andò a stabilirsi sulle alture del Taburno, dove ora è Foglianise.[senza fonte]

Nel secolo XVI in contrada San Giovanni a Mazzocca a circa 5 km da Foiano, sull'alto del monte San Marco (1.007 m) sorgeva, un antico e grandioso Monastero di Benedettini, eretto nel centro di un ricco ed antico possedimento, accanto ad una chiesa forse del VII secolo, dedicata al beato Giovanni Eremita sulle rovine di un tempio a Polluce[6]

S. Giovanni a Mazzocca prima del terremoto del 1980

Già nel secoli XVII e XVIII tale Monastero era oggetto di rapine ed aggressioni da parte dei banditi di Foggia, tanto che chi doveva passare per il bosco di Mazzocca faceva prima testamento.

Essendo poi verso la fine del XVIII, il bosco divenuto possesso del duca di Molinara, questi lo risanò, dividendolo in quote ai cittadini di Foiano che vi esercitavano gli usi civici.

Quelle località nei tempi feudali, erano celebrate per l'abbondantissima cacciagione e selvaggina su cui i monaci esigevano vessatorie prestazioni: se un cacciatore uccideva un cervo, doveva cederne loro la coscia destra, se un cinghiale, la spalla.

Uno degli abati commendatari di Foiano fu il vescovo di Thiene monsignor Gurtler, confessore della regina Maria Carolina d'Austria, il quale beneficiò molto i paesi che erano sotto la sua giurisdizione.

Dominio feudale: sotto gli Angioini fu nel possesso della Badia di S. Maria Mazzocca poi passò ai De Capitanei di Novara, quindi alla Badia di San Bartolomeo in Galdo Eretta con questa in commenda, passò successivamente a parecchi cardinali, quindi tornata feudo, ai Guevara di Bovino, ai Carafa, ai Gonzaga, agli Spinelli di Buonalbergo e ai Caracciolo.

Nel 1607 passò sotto la giurisdizione civile e penale dei Gesuiti di Benevento, che la tennero fino alla loro soppressione (1773).

Fino al 1811 Foiano appartenne alla Capitanata, poi passò al distretto di Campobasso nella provincia di Molise, in cui rimase fino al 1861, quando passò alla provincia di Benevento, nel circondario di San Bartolomeo in Galdo.

Tra i feudatari di Foiano e Baselice, quegli che lasciò la più triste fama d'immane tiranno fu Ottavio Carafa, la cui tomba è nella chiesa della Madonna delle Grazie in Baselice (sec XVI), fama che riempie ancora di paura il popolino foianese e baselicese, il quale vive nella credenza che quando il Dio, vorrà punire i due paesi per i loro peccati, manderà loro un discendente di Ottavio Carafa.[senza fonte]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Foiano di Val Fortore sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 14 luglio 2008.[7]

«Stemma di azzurro, alle lettere maiuscole F e M, d'oro, la F sostenuta dalla M, questa di forma arcaica, sormontate dalla lista bifida e svolazzante, di argento, caricata dalle parole FEUDUM MAZZOCCAE, in lettere maiuscole di nero. Ornamenti esteriori da Comune»

Il gonfalone è un drappo di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Vista notturna del paese

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[8]

Amministrazione

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Il comune appartiene alla Comunità montana del Fortore

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 277, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ (aggiornata all'anno 2000) (Camera di Commercio di Benevento, dati e cifre, maggio 2007)
  6. ^ Alfonso Meomartini, I Comuni della provincia di Benevento, ed. Ricolo, 1977.
  7. ^ Foiano di Val Fortore (Benevento) D.P.R. 14.07.2008 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 19 marzo 2022.
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 30-6-2023.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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